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marketing - Macplas

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co con i principali utenti finali, quali la grande<br />

distribuzione.<br />

Altro elemento è la rinnovata capacità in<br />

Europa di specifici impianti di riciclo meccanico<br />

che aggrava conseguentemente il<br />

problema dellʼapprovvigionamento dei materiali,<br />

tutto questo con un crescente export<br />

dei materiali (di alta qualità, in virtù soprattutto<br />

di una raccolta mirata).<br />

In questo quadro generale occorre necessariamente<br />

menzionare il “fattore” Cina,<br />

che interviene attivamente sul mercato tedesco<br />

ed europeo, con condizioni economiche,<br />

sociali e ambientali di estremo favore a<br />

livello concorrenziale.<br />

BVSE, la federazione tedesca delle imprese<br />

riciclatrici di materie plastiche - così come<br />

Assorimap in Italia - è decisamente attiva<br />

a livello istituzionale per promuovere<br />

scelte organizzative e regolamentari al fine<br />

di favorire, in un paese come la Germania<br />

da sempre capace di coniugare le scelte<br />

economiche a quelle ambientali, le adeguate<br />

soluzioni necessarie alle imprese per non<br />

perdere competitività.<br />

Emissioni ridotte<br />

L<br />

e potenziali emissioni derivanti<br />

dalla produzione di ritardanti di<br />

fiamma bromurati e dagli stabilimenti<br />

che ne fanno uso in Europa<br />

hanno registrato una significativa diminuzione<br />

durante lo scorso anno, grazie<br />

a un programma industriale su base volontaria.<br />

I dati del rapporto annuale, pubblicato a<br />

fine gennaio, sui progressi del programma<br />

VECAP (Voluntary Emissions<br />

Control Action Programme) - messo a<br />

punto da EBFRIB (European Brominated<br />

Flame Retardant Industry Panel) -<br />

mostrano significative riduzioni delle<br />

potenziali emissioni riguardanti aria,<br />

terra e acqua.<br />

Il programma stima i livelli di emissioni<br />

partendo dal presupposto che a realizzarsi<br />

sia il “peggior caso” di emissioni<br />

potenziali derivanti dai processi relativi<br />

a materie plastiche e tessili. Partendo<br />

da questa premessa, tra il 2008 e il<br />

2009 le emissioni potenziali di Deca-<br />

BDE in Europa sono passate da 3.432<br />

a 1.220 kg. Nello stesso periodo le<br />

emissioni potenziali di TBBPA sono<br />

passate da 815 a 189kg e quelle di<br />

HBCD da 2.017 a 309 kg.<br />

Nel quinto anno dalla sua creazione, il<br />

programma continua a crescere in maniera<br />

significativa, in termini di partecipazione<br />

e di copertura geografica. Gli<br />

stabilimenti partecipanti, dagli 80 iniziali<br />

in 6 paesi. Sono passati a 135, che<br />

gestiscono complessivamente lʼ85%<br />

del volume totale dei tre ritardanti suddetti.<br />

m<br />

Meno piombo<br />

L<br />

I<br />

risultati di unʼindagine condotta dal Centro di Informazione sul PVC sui produttori di<br />

compound aderenti al marchio Green PVC confermano il significativo trend di diminuzione<br />

dellʼuso di piombo in tale produzione. Infatti nel 2008 è stato stimato un rapporto<br />

tra piombo utilizzato e compound prodotti pari a 0,00419 contro 0,00576 del 2007 e<br />

0,00759 del 2006. La sequenza dei consumi evidenzia che in soli quattro anni i consumi di<br />

piombo sono stati ridotti di circa il 60%. Tale andamento fa prevedere che lʼutilizzo di piombo<br />

possa essere azzerato ben prima di quanto fissato dal progetto Vinyl 2010 o delle decisioni<br />

che verranno prese allʼinterno del REACH.<br />

Anche a livello europeo la progressiva sostituzione degli stabilizzanti al piombo costituisce<br />

un importante obiettivo dellʼimpegno volontario dellʼindustria europea del PVC. ESPA (European<br />

Stabiliser Producers Association) ed EuPC (European Plastics Converters) si sono<br />

impegnate, nellʼambito di Vinyl 2010, a sostituire completamente gli stabilizzanti al piombo<br />

entro il 2015 nellʼEuropa dei 15, con target intermedi di riduzione del 15% entro il 2005 e del<br />

50% entro il 2010. Lʼimpegno a eliminare il 100% entro il 2015 è stato esteso nel 2007 allʼEuropa<br />

dei 27.<br />

La progressiva sostituzione degli stabilizzanti a base di piombo è confermata da un corrispondente<br />

aumento degli stabilizzanti organici al calcio, che vengono utilizzati in alternativa<br />

a quelli a base di piombo. Nel periodo 2000-2008 gli stabilizzanti al piombo (nellʼEuropa dei<br />

15) sono diminuiti di 66.552 ton (-52,3%) e gli stabilizzanti organici al calcio (nellʼEuropa dei<br />

15 +Norvegia, Svizzera e Turchia) sono aumentati di 50.879 ton. ESPA ha pertanto raggiunto<br />

con successo la riduzione del 50% degli stabilizzanti al piombo con due anni dʼanticipo<br />

rispetto allʼobiettivo intermedio del 2010.<br />

m<br />

Decalogo sul riciclo<br />

a generazione di rifiuti<br />

plastici in Europa<br />

nel 2008 ha<br />

varcato la soglia dei 25 milioni<br />

di tonnellate e, nonostante<br />

il 51% di tale<br />

quantità sia stata recuperata,<br />

molto resta ancora da<br />

fare per poter sfruttare pienamente<br />

il potenziale di<br />

tale scarti. Il riciclo di plastica<br />

post-consumo rappresenta<br />

una sfida dalle<br />

mille sfaccettature per la<br />

quale si profilano allʼorizzonte<br />

diverse soluzioni, tra cui quella del riciclo<br />

meccanico.<br />

Un documento intitolato “Come incrementare<br />

il riciclo delle materie plastiche” - pubblicato<br />

da EuPR (European Plastics Converters)<br />

- fornisce unʼanalisi dellʼindustria settoriale<br />

ponendo attenzione sugli aspetti legati<br />

ai processi di recupero delle plastiche postconsumo<br />

e sottolineando i benefici del riciclo<br />

meccanico.<br />

Il documento è stato presentato sotto forma<br />

di decalogo, identificando le azioni fondamentali<br />

destinate a promuovere il riciclo dei<br />

rifiuti plastici post-consumo, in maniera tale<br />

che le potenzialità degli impianti di riciclo<br />

europei siano sfruttate maggiormente al fine<br />

di incrementare la quota di rifiuti plastici indirizzata<br />

al recupero.<br />

Nel documento sono passati in rassegna gli<br />

aspetti più importanti che interessano la politica<br />

pubblica di gestione dei rifiuti plastici:<br />

monitoraggio dei sistemi nazionali di raccolta<br />

rifiuti e loro armonizzazione a livello<br />

europeo<br />

sospensione dellʼimpiego di tecnologie<br />

non sostenibili per le materie plastiche;<br />

● plastica e ambiente ●<br />

creazione di flussi separati di raccolta per<br />

bioplastiche e materiali oxodegradabili<br />

obiettivi specifici di riciclo meccanico allʼinterno<br />

della direttiva quadro sui rifiuti<br />

limitazione delle esportazioni di rifiuti plastici<br />

per favorire lʼapprovvigionamento<br />

dei riciclatori europei<br />

creazione di un sistema fiscale favorevole<br />

allʼindustria europea del riciclo<br />

offerta di soluzioni efficaci ai riciclatori<br />

per lʼimplementazione del REACH attraverso<br />

la collaborazione e il supporto dellʼintera<br />

filiera<br />

eliminazione di norme discriminatorie o<br />

divieti per i materiali riciclati<br />

rafforzamento del Green Public Procurement<br />

(acquisti verdi da parte della pubblica<br />

amministrazione) e fissazione di un livello<br />

minimo di materiali riciclati per gli<br />

eco-label<br />

incentivi economici per i materiali riciclati<br />

maggiore comunicazione e cooperazione<br />

nellʼambito dellʼintera filiera.<br />

m<br />

<strong>Macplas</strong> 315 ● 21

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