marketing - Macplas
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● <strong>marketing</strong> ●<br />
mentre il 57% ritiene che nel<br />
2010 ci sarà una piccola ripresa<br />
e solo il 3% prevede un ulteriore<br />
calo.<br />
Lo studio ha esaminato 155<br />
aziende, la cui attività principale<br />
è rivolta alla produzione di profili,<br />
monitorando lo scenario attuale<br />
e anticipando le attività<br />
programmate fino al 2014. Nonostante,<br />
come detto, il 52%<br />
delle aziende partecipanti al<br />
sondaggio abbia registrato nel<br />
2009 un calo delle vendite, molti<br />
degli intervistati hanno constatato<br />
che il picco negativo si è<br />
verificato nella prima metà<br />
dellʼanno scorso.<br />
Secondo tale ricerca, fino al<br />
2014 il tasso annuo medio di<br />
crescita del mercato locale dei<br />
profili dovrebbe essere del 6%,<br />
paragonabile a quello registrato<br />
tra il 1998 e il 2003. Se le previsioni<br />
dovessero trovare riscontro,<br />
entro il 2014 il valore della<br />
produzione di profili avrà recuperato<br />
il livello del 2005, pari a<br />
13,9 miliardi di dollari.<br />
Nello studio si evidenzia inoltre<br />
che il settore edile, con una<br />
quota del 66,7%, rappresenta il<br />
principale bacino applicativo.<br />
Nel periodo 2004-2008 la costruzione<br />
di abitazioni monofamiliari<br />
è scesa drasticamente (-<br />
61%), a frinte del -18% di quelle<br />
18 ● <strong>Macplas</strong> 315<br />
multifamiliari.<br />
Segnali dal Canada<br />
La più recente indagine svolta<br />
su un campione di circa 380<br />
aziende locali operanti nello<br />
stampaggio a iniezione, pur<br />
avendo raccolto un numero limitato<br />
di rispondenti, localizzati<br />
soprattutto nella regione dellʼOntario,<br />
può fornire unʼindicazione<br />
di massima in merito allʼandamento<br />
del comparto in<br />
Canada.<br />
Il 77% dei partecipanti ha registrato<br />
nel 2009 una diminuzione<br />
significativa del proprio fatturato<br />
ma il 66% si attende un recupero<br />
entro lʼanno in corso.<br />
Aumenta anche il numero di<br />
aziende che esportano oltre tre<br />
quarti della propria produzione;<br />
il 45% del campione ha anche<br />
una filiale produttiva, una rappresentanza<br />
o una joint- venture<br />
allʼestero, per il 35% dei casi<br />
negli Stati Uniti, nel 15% in Cina<br />
e nel 10% in India.<br />
Il 27% del campione produce<br />
componentistica per auto (nuovamente<br />
in espansione, dopo<br />
che nel 2008 questo settore era<br />
passato al secondo posto), il<br />
22% beni di consumo, il 18%<br />
articoli per edilizia, il 18% per il<br />
settore medicale (era il 9% nel<br />
2008), il 10% componenti per<br />
elettronica e il 5% imballaggi.<br />
Nel 2009 quasi il 50% dei partecipanti<br />
alla rilevazione ha ampliato<br />
la propria gamma di produzione<br />
- essenzialmente con<br />
un massimo di tre nuove linee -<br />
contro il 28% nel 2008. Il numero<br />
di aziende che produce in<br />
esclusiva per un unico cliente è<br />
in costante calo (fermandosi al<br />
12% del totale) mentre la maggioranza<br />
lo fa su commissione.<br />
Quanto al tasso di utilizzo delle<br />
macchine, il 31% delle aziende<br />
(era il 34% nel 2008 ma meno<br />
del 10% nel 2006) riporta fino al<br />
39%; il 22% delle imprese registra<br />
uno sfruttamento tra il 40 e<br />
il 59%, il 21% tra il 60 e il 79% e<br />
solo il 4% può dichiarare un utilizzo<br />
degli impianti per lʼ80%.<br />
In linea con quanto sopra, solo<br />
il 25% dei partecipanti allʼindagine<br />
ha programmato lʼacquisto<br />
di macchine nel 2010 (peraltro<br />
si tratta della stessa percentuale<br />
emersa lo scorso anno), soprattutto<br />
nuove. Una quota analoga<br />
rappresenta coloro che intendono<br />
attrezzare le proprie linee<br />
con nuovi robot/manipolatori<br />
o altre apparecchiature ausiliarie.<br />
Aumenta invece il numero delle<br />
aziende che dedicano maggiori<br />
risorse alla formazione e allʼaggiornamento<br />
dei dipendenti (il<br />
13% contro il 3% del 2008) e alla<br />
ricerca e sviluppo.<br />
Poliolefine tessili<br />
Sono stati divulgati da EATP<br />
(European Association for Textile<br />
Polyolefins) il risultati dello<br />
studio annuale relativo alla situazione<br />
attuale e alle prospettive<br />
dellʼindustria delle e tessili<br />
poliolefinici in Europa, che ha risentito<br />
anchʼessa pesantemente<br />
della crisi economica.<br />
Dopo un calo dellʼ8% della produzione<br />
nel 2008, un ulteriore -<br />
7% è stato stimato per il 2009.<br />
Nonostante questo andamento<br />
negativo, le poliolefine tessili<br />
hanno tuttavia dimostrato una<br />
maggior tenuta rispetto agli altri<br />
settori del tessile e la quota di<br />
mercato delle poliolefine per fibre<br />
e tessuti è cresciuta. Nel<br />
2008 esse rappresentavano il<br />
45% di tutti i materiali impiegati<br />
nel tessile e, secondo le stime<br />
di EATP, tale quota sarebbe<br />
cresciuta di 1 punto nel 2009.<br />
Il consumo di poliolefine tessili<br />
nel 2009 è stimato in oltre 2,3<br />
milioni di tonnellate. I non-tessuti<br />
spunbond hanno evidenziato<br />
lʼandamento migliore nel 2008 e<br />
2009, registrando un aumento<br />
della produzione nonostante le<br />
condizioni sfavorevoli del mercato.<br />
Nel 2009 sono cresciuti del<br />
PLASPORTAL of ECEBD<br />
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