macchine e attrezzature - Macplas
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Se si conosce il complesso di<br />
estrusione e si conosce l’estrusione, è<br />
impossibile non essere in grado di<br />
raggiungere l’obiettivo.<br />
* * *<br />
Tutta questa disquisizione non è altro<br />
che la fotografia della situazione<br />
attuale, che dura da molti anni. Una<br />
volta le aziende avevano molti<br />
dipendenti che sapevano estrudere e i<br />
capireparto operavano secondo le loro<br />
capacità per ottenere la migliore qualità<br />
dell’estruso e quindi per avere a fine<br />
linea il profilo della qualità desiderata.<br />
Generalmente ogni linea aveva il suo<br />
operatore e quindi c’era molto<br />
personale che si “allenava” sulle linee e<br />
alla fine sapeva estrudere.<br />
Oggi le linee sono molto migliorate e,<br />
per esempio nella produzione di<br />
profilati, ci sono molte linee che, una<br />
volta avviate, producono “da sole” e ci<br />
si limita a garantire il caricamento del<br />
granulo e lo scarico del prodotto.<br />
Essendo migliorate le linee s’impara<br />
poco. Quelli che sapevano estrudere<br />
vanno in pensione ed è difficile trovare<br />
un esperto di estrusione che funga da<br />
caporeparto.<br />
Nel prossimo futuro prevedo che le<br />
imprese più avvedute provvederanno a<br />
imporre alla produzione un tecnico che<br />
conosce l’estrusione, con la funzione di<br />
conoscere i complessi di estrusione per<br />
sapere a che temperatura esce il<br />
polimero dalla testa, ossia per avere<br />
per ciascun prodotto la qualità ottimale<br />
e le condizioni alle quali viene ottenuta.<br />
Praticamente serve un tecnico che<br />
sappia fare l’analisi di processo. Fatta<br />
l’analisi si dovrà trovare la tecnica<br />
manuale più adatta per avere la stessa<br />
qualità nelle future produzioni.<br />
Conoscendo l’estrusione è semplice.<br />
Trovata la tecnica, si dovrà inventare il<br />
modo per ottenere automaticamente lo<br />
stesso risultato.<br />
Per esempio trasformando quel<br />
pannello che oggi è un semplice lettore<br />
e/o registratore di dati in un controllore<br />
di processo che automaticamente o in<br />
semi-manuale modifichi le condizioni di<br />
lavoro avendo come traguardo la<br />
costanza della qualità del fuso.<br />
Conoscendo il complesso di estrusione<br />
e l’estrusione è altrettanto semplice.<br />
In questa situazione chi sa estrudere<br />
diventa una figura comunque<br />
necessaria ma secondaria, perché sarà<br />
la macchina che saprà estrudere la<br />
qualità desiderata. Personalmente<br />
come reodipendente e come italiano<br />
spero che il futuro sia domani.<br />
m<br />
Doppio avvolgitore<br />
È<br />
stato messo a punto da Colines il primo<br />
impianto Handrollex Combi per<br />
produrre sulla stessa linea film sia<br />
estensibile (la soluzione per eccellenza per<br />
l’imballaggio flessibile) sia CPP (Cast Polypropylene)<br />
per mezzo di due stazioni di avvolgimento<br />
separate, Handspeedy e Combiwind.<br />
Grazie a questi dispositivi l’impianto può produrre<br />
bobine jumbo di film estensibile con<br />
diametro di 500 mm e larghezza di 1.000 mm<br />
(oppure 2 x 500 mm) e bobine di film CPP di<br />
grande diametro (fino a 600 mm) e larghezza<br />
di 1.500 mm, secondo tre modalità di lavoro<br />
(a contatto, misto e gap).<br />
La testa dell’impianto è equipaggiata<br />
con parzializzatori interni che permettono<br />
di ridurre la tavola da 1,5 m<br />
delle bobine di film CPP a 1 m del più<br />
classico formato di quelle di film<br />
estensibile. I cicli di cambio e le modalità<br />
di avvolgimento sono distinte<br />
per assicurare tempi di cambio rapidi,<br />
sia per evitare sconvenienti “code” di<br />
prodotto sia per incamerare aria durante<br />
la sostituzione dell’aspo e, allo<br />
stesso tempo, aumentare la flessibilità<br />
della linea, poiché è possibile realizzare<br />
contemporaneamente bobine<br />
jumbo su una stazione e quelle automatiche<br />
o manuali sull’altra.<br />
Questo impianto commissionato da<br />
L<br />
a tecnologia 3iTech, sviluppata da<br />
RocTool per il riscaldamento a induzione<br />
elettromagnetica degli stampi,<br />
prevede l’integrazione degli induttori direttamente<br />
all’interno dello stampo, affinché<br />
sulla superficie di quest’ultimo non circoli<br />
corrente elettrica, permettendo così lo stampaggio<br />
di materiali conduttivi come quelli<br />
contenenti le fibre di carbonio.<br />
Questo sistema consentirebbe il riscaldamento<br />
omogeneo della superficie dello<br />
stampo con un apporto energetico inferiore<br />
e tempi più brevi. Esso si configura come<br />
una rete tridimensionale di “super” cartucce<br />
di riscaldamento posizionate secondo tipo<br />
di processo da eseguire (RTM, compressione,<br />
iniezione, formatura ecc.), temperatura<br />
da raggiungere (diversa da materiale a materiale<br />
lavorato), tempo di riscaldamento,<br />
tempo di tenuta e geometria del componente<br />
da realizzare. Il sistema sarebbe in grado<br />
di raggiungere, per esempio, temperature<br />
di 120 e 400°C rispettivamente in alcuni secondi<br />
e alcuni minuti, rivelandosi particolarmente<br />
vantaggioso nella produzione di<br />
massa di componenti in materiali rinforzati<br />
con fibre di carbonio.<br />
Questa tecnologia troverebbe applicazioni<br />
interessanti in tutti quei settori dove l’utilizzo<br />
di materiali rinforzati con fibra di carbonio<br />
è in grado di assicurare ai prodotti finali imprescindibili<br />
prestazioni elevate. In questi<br />
termini, quella aerospaziale risulterebbe<br />
● <strong>macchine</strong> e <strong>attrezzature</strong> ●<br />
un trasformatore dell’Europa Centrale -<br />
offre la possibilità di realizzare film<br />
mattato per produrre cartellette ed è<br />
equipaggiato con 2 chill-roll (anziché<br />
uno) che permettono di ottenere spessori fino<br />
a 150 micron lavorando PP e possono essere<br />
cambiati rapidamente per conferire all’estruso<br />
diverse finiture.<br />
La linea raggiunge una produzione oraria netta<br />
di 650 kg e velocità di 600 m/min, è dotata<br />
di controllo ottico dello spessore e regolazione<br />
automatica della testa per produrre film ultrasottile<br />
(8 micron) e consente di realizzare<br />
10 bobine nel nuovo formato da 100 mm<br />
l’una.<br />
Riscaldamento a induzione<br />
COLINES<br />
una delle industrie d’impiego più interessanti,<br />
in particolare per la produzione di<br />
parti strutturali, sedute, elementi cavi ecc.;<br />
per esempio, sarebbe possibile realizzare<br />
componenti in PPS o PEEK riscaldati fino a<br />
400°C in un tempo di ciclo inferiore a 5 minuti.<br />
Nell’industria automobilistica, altro settore<br />
in cui le fibre di carbonio trovano largo impiego,<br />
tale tecnologia potrebbe risultare<br />
particolarmente vantaggiosa proprio grazie<br />
al tempo di ciclo ridotto. Essa si adatterebbe<br />
bene alla realizzazione, oltre che di componenti<br />
strutturali, anche decorativi e per interni<br />
a vista, poiché il sistema 3iTech consente<br />
di ottenere anche una finitura superficiale<br />
eccellente.<br />
Più in generale la possibilità di ridurre i tempi<br />
di ciclo e ottenere componenti estetici risulta<br />
vantaggiosa dove anche il design del<br />
prodotto finale è un fattore chiave, come<br />
nell’elettronica di consumo. Infine questa<br />
tecnologia risulterebbe particolarmente indicata<br />
anche per la produzione di tubolari o<br />
componenti cavi come, per esempio, cerchioni<br />
per biciclette, mazze da baseball o<br />
da hockey, racchette da tennis, sci ecc.<br />
m<br />
m<br />
<strong>Macplas</strong> 316 ● 41