CRISTIANA COMPAGNO - Confindustria Udine

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01.03.2013 Views

Associazione Formazione Corsi di Formazione programma di dicembre Acquisti 10 e 11 dicembre Il marketing ed il budget d’acquisto: un diverso modo di approccio al mercato e l’operare per obiettivi al fi ne di ridurre e controllare i costi Economica 9 dicembre Controllo dei costi per attività ABC (Activity Based Costring) 10 dicembre L’organizzazione del magazzino dal punto di vista contabile Fiscale 3 dicembre La gestione del personale inviato all’estero – Aspetti civilistici, fi scali, contributivi ed amministrativi Informatica 3 e 4 dicembre Microsoft Excel 2007 Avanzato 40 dicembre09 Management 3 e 4 dicembre Competere con l’approccio “Drastica Riduzione dei Costi” Qualità 2 dicembre Misure ed indicatori secondo le ISO 9000:2005 14, 15 e 16 dicembre Valutatori interni di sistema di gestione integrato per la qualità, l’ambiente e la sicurezza Risorse Umane 14, 15 e 16 dicembre Team Building (base e avanzato) Vendite 1 dicembre Migliorare le vendite con il supporto della psicologia Momento d’aula del corso “Parlare in pubblico in riunioni, convegni e meeting” (foto Gasperi) Da non perdere TEAM BUILDING g In una situazione di crisi come quella attuale, riuscire a creare buoni gruppi di lavoro non è impresa facile; ancora più complesso risulta mantenere in vita team che lavorano insieme da anni e che mai come ora rischiano di sfaldarsi a seguito delle diffi coltà organizzative. Diventa quindi necessario utilizzare strumenti mirati a far mantenere ai gruppi vitalità e capacità di affrontare la complessità dei tempi. Come? Attraverso la consapevolezza del proprio potenziale e dei valori centrali che lo caratterizzano. Il percorso formativo consentirà di vivere situazioni sperimentali di gestione dei gruppi di lavoro a partire dall’applicazione dei modelli di team building più avanzati vissuti in aziende di livello internazionale. Alla fi ne del percorso verrà realizzato un piano di sviluppo personalizzato e specifi cato in un report per ciascuno dei partecipanti. Il corso è rivolto alle fi gure aziendali che rivestono ruoli di leadership e sono interessate a migliorare la propria capacità di costruzione e gestione dei gruppi di lavoro. Istruzioni per l’uso... I programmi didattici dei corsi, i profi li dei relatori e dei formatori, le date di svolgimento e le modalità operative di partecipazione sono disponibili sul sito www.confi ndustria.ud.it, nella sezione “Formazione” “Corsi a calendario”.

Dall’inviato a Bruxelles Gli Open days 2009, “Settimana europea delle Regioni e delle città”, la più grande piattaforma di comunicazione sulla politica regionale dell’Unione Europea si sono tenuti a Bruxelles in ottobre per discutere soprattutto di innovazione, cambiamento climatico, sviluppo sostenibile e cooperazione territoriale. Oltre 7.000 partecipanti hanno avuto la possibilità di partecipare a circa 122 convegni organizzati dagli Uffi ci Regionali che si trovano nella capitale belga in collaborazione con il Comitato delle Regioni e con la Commissione europea. La Regione Friuli Venezia Giulia, tramite l’Uffi cio di Collegamento di Bruxelles, ha partecipato all’iniziativa come partner del conglomerato “Creative action for innovation”. Al seminario intitolato “Unite and innovate! European clusters for recovery”, era presente come relatore il vice-Presidente per l’Europa di Confi ndustria, Andrea Moltrasio. L’intervento di Moltrasio si è incentrato sia sul ruolo che i distretti industriali possono avere nell’economia italiana, europea e mondiale ma soprattutto sulle potenzialità e le criticità che i “cluster” stanno affrontando. A margine del convegno gli abbiamo rivolto alcune domande. Vice-presidente Moltrasio, quali sono le potenzialità e le caratteristiche dei distretti industriali in Europa? Sono mediamente di dimensioni più piccole rispetto a quelli statunitensi e cinesi. Inoltre nel Continente europeo dobbiamo fare uno sforzo affi nché i distretti industriali che producono gli stessi output, ma che sono distanti geografi camente, si mettano in rete e sviluppino sinergie per essere più competitivi nei confronti dei concorrenti americani e cinesi. Tuttavia nei cluster le piccole e medie imprese hanno più forza per farsi sentire perché fanno più massa critica. A livello europeo bisogna aumentare la diffusione di buone pratiche per la gestione dei distretti e, inoltre, intensifi care la collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese che operano nei distretti dove si fabbricano prodotti maturi dal punto di vista tecnologico. Quali possono essere le azioni di sostegno da parte dell’Unione Europea e dei vari Stati nazionali a favore dei distretti? La creazione di infrastrutture materiali ed im- materiali che rendono più conveniente produrre in Europa. Un’ottima idea, promossa dall’UE, è stata quella di mappare i distretti industriali nel Continente in modo da realizzare il profi lo di ognuno. In generale, però, bisogna evitare dirigismi da parte della politica e soprattutto rendersi conto che un distretto funziona quando produce ricchezza, posti di lavoro qualifi cati, profi tti e nuove imprese; in questo senso occorre creare nuovi parametri ed indicatori per misurare la bontà economica di ciascun distretto. In Italia si riscontra una tendenza negativa in termini di occupazione e di unità produttive, certamente acuita dall’attuale crisi, dei distretti industriali dove si producono beni a basso contenuto tecnologico. Quali sono le azioni concrete per contrastare questo preoccupante andamento? Le aziende manifatturiere devono avere valenti imprenditori capaci di riposizionare la propria organizzazione nella catena del valore puntando verso nuovi prodotti, capitale umano qualifi cato e materie prime diverse. In aggiunta, le imprese manifatturiere dei distretti industriali devono spingersi il più possibile verso manufatti a più alto contenuto tecnologico e scientifi co. Esistono dei distretti industriali in Italia che operano in settori maturi e che stanno adottando politiche nuove per far fronte alla chiusura delle aziende o alla cassa integrazione? In Val Seriana, in provincia di Bergamo, esiste un distretto tessile che sta subendo sia una forte concorrenza globale che le conseguenze della crisi. Oltre all’impiego degli ammortizzatori so- Associazione Confi ndustria ANDREA MOLTRASIO: “COME RE-INVENTARE LA PROPRIA IMPRESA” Nostra intervista al vice-presidente per l’Europa di Confi ndustria, che propone alcune ricette per affrontare la crisi nei distretti industriali Sopra: Andrea Moltrasio; a sinistra, il Parlamento Europeo a Bruxelles ciali si stanno sperimentando corsi di formazione che spingano gli imprenditori di questo distretto a cambiare la propria area d’affari indirizzandosi verso quei settori che in questo momento hanno un buon andamento economico: scienza della vita, nuovi materiali da costruzione, fonti energetiche, turismo. Sempre in Val Seriana si sta cercando di utilizzare i fondi comunitari per mettere in contatto gli imprenditori con i cluster europei più avanzati nei settori di cui detto sopra in modo che trovino i collegamenti per sviluppare un mercato di sbocco e le collaborazioni per affrontare le sfi de del nuovo business. Insomma, vogliamo che gli imprenditori non chiudano defi nitivamente le imprese ma riescano a re-inventarle, si tratta di un modello adottato e perseguito da molte aziende in Finlandia che sta dando buoni frutti. Altrimenti, agli imprenditori della Val Seriana che intendono mantenere il proprio business nel settore tessile abbiamo consigliato di fare progetti europei per costituire laboratori di ricerca e sviluppo comuni in modo da innovare i prodotti e/o i processi di produzione. Massimo De Liva dicembre09 41

Dall’inviato a Bruxelles<br />

Gli Open days 2009, “Settimana europea delle<br />

Regioni e delle città”, la più grande piattaforma<br />

di comunicazione sulla politica regionale dell’Unione<br />

Europea si sono tenuti a Bruxelles in<br />

ottobre per discutere soprattutto di innovazione,<br />

cambiamento climatico, sviluppo sostenibile e<br />

cooperazione territoriale.<br />

Oltre 7.000 partecipanti hanno avuto la possibilità<br />

di partecipare a circa 122 convegni organizzati<br />

dagli Uffi ci Regionali che si trovano nella capitale<br />

belga in collaborazione con il Comitato delle Regioni<br />

e con la Commissione europea.<br />

La Regione Friuli Venezia Giulia, tramite<br />

l’Uffi cio di Collegamento di Bruxelles, ha<br />

partecipato all’iniziativa come partner del<br />

conglomerato “Creative action for innovation”.<br />

Al seminario intitolato “Unite<br />

and innovate! European clusters for<br />

recovery”, era presente come relatore il<br />

vice-Presidente per l’Europa di Confi ndustria,<br />

Andrea Moltrasio.<br />

L’intervento di Moltrasio si è incentrato<br />

sia sul ruolo che i distretti industriali<br />

possono avere nell’economia italiana,<br />

europea e mondiale ma soprattutto sulle<br />

potenzialità e le criticità che i “cluster”<br />

stanno affrontando. A margine del convegno<br />

gli abbiamo rivolto alcune domande.<br />

Vice-presidente Moltrasio, quali sono le<br />

potenzialità e le caratteristiche dei distretti<br />

industriali in Europa?<br />

Sono mediamente di dimensioni più piccole<br />

rispetto a quelli statunitensi e cinesi. Inoltre nel<br />

Continente europeo dobbiamo fare uno sforzo<br />

affi nché i distretti industriali che producono gli<br />

stessi output, ma che sono distanti geografi camente,<br />

si mettano in rete e sviluppino sinergie<br />

per essere più competitivi nei confronti dei concorrenti<br />

americani e cinesi. Tuttavia nei cluster<br />

le piccole e medie imprese hanno più forza per<br />

farsi sentire perché fanno più massa critica.<br />

A livello europeo bisogna aumentare la diffusione<br />

di buone pratiche per la gestione dei distretti<br />

e, inoltre, intensifi care la collaborazione tra università,<br />

centri di ricerca e imprese che operano<br />

nei distretti dove si fabbricano prodotti maturi<br />

dal punto di vista tecnologico.<br />

Quali possono essere le azioni di sostegno<br />

da parte dell’Unione Europea e dei vari Stati<br />

nazionali a favore dei distretti?<br />

La creazione di infrastrutture materiali ed im-<br />

materiali che rendono più conveniente produrre<br />

in Europa. Un’ottima idea, promossa dall’UE, è<br />

stata quella di mappare i distretti industriali nel<br />

Continente in modo da realizzare il profi lo di<br />

ognuno. In generale, però, bisogna evitare dirigismi<br />

da parte della politica e soprattutto rendersi<br />

conto che un distretto funziona quando produce<br />

ricchezza, posti di lavoro qualifi cati, profi tti e<br />

nuove imprese; in questo senso occorre creare<br />

nuovi parametri ed indicatori per misurare la<br />

bontà economica di ciascun distretto.<br />

In Italia si riscontra una tendenza negativa<br />

in termini di occupazione e di unità produttive,<br />

certamente acuita dall’attuale crisi, dei<br />

distretti industriali dove si producono beni a<br />

basso contenuto tecnologico. Quali sono le<br />

azioni concrete per contrastare questo preoccupante<br />

andamento?<br />

Le aziende manifatturiere devono avere valenti<br />

imprenditori capaci di riposizionare la propria<br />

organizzazione nella catena del valore puntando<br />

verso nuovi prodotti, capitale umano qualifi cato<br />

e materie prime diverse. In aggiunta, le imprese<br />

manifatturiere dei distretti industriali devono<br />

spingersi il più possibile verso manufatti a più<br />

alto contenuto tecnologico e scientifi co.<br />

Esistono dei distretti industriali in Italia<br />

che operano in settori maturi e che stanno<br />

adottando politiche nuove per far fronte alla<br />

chiusura delle aziende o alla cassa integrazione?<br />

In Val Seriana, in provincia di Bergamo, esiste<br />

un distretto tessile che sta subendo sia una forte<br />

concorrenza globale che le conseguenze della<br />

crisi. Oltre all’impiego degli ammortizzatori so-<br />

Associazione<br />

Confi ndustria<br />

ANDREA MOLTRASIO:<br />

“COME RE-INVENTARE LA PROPRIA IMPRESA”<br />

Nostra intervista al vice-presidente per l’Europa di Confi ndustria, che propone<br />

alcune ricette per affrontare la crisi nei distretti industriali<br />

Sopra: Andrea Moltrasio; a<br />

sinistra, il Parlamento Europeo<br />

a Bruxelles<br />

ciali si stanno sperimentando corsi di formazione<br />

che spingano gli imprenditori di questo distretto<br />

a cambiare la propria area d’affari indirizzandosi<br />

verso quei settori che in questo momento<br />

hanno un buon andamento economico: scienza<br />

della vita, nuovi materiali da costruzione, fonti<br />

energetiche, turismo. Sempre in Val Seriana si<br />

sta cercando di utilizzare i fondi comunitari per<br />

mettere in contatto gli imprenditori con i cluster<br />

europei più avanzati nei settori di cui detto sopra<br />

in modo che trovino i collegamenti per sviluppare<br />

un mercato di sbocco e le collaborazioni per<br />

affrontare le sfi de del nuovo business. Insomma,<br />

vogliamo che gli imprenditori non chiudano defi<br />

nitivamente le imprese ma riescano a re-inventarle,<br />

si tratta di un modello adottato e perseguito<br />

da molte aziende in Finlandia che sta dando<br />

buoni frutti. Altrimenti, agli imprenditori della Val<br />

Seriana che intendono mantenere il proprio business<br />

nel settore tessile abbiamo consigliato di<br />

fare progetti europei per costituire laboratori di<br />

ricerca e sviluppo comuni in modo da innovare i<br />

prodotti e/o i processi di produzione.<br />

Massimo De Liva<br />

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