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CRISTIANA COMPAGNO - Confindustria Udine

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MISSIONE IN<br />

BRASILE E CILE<br />

“Il Cile e soprattutto il Brasile sono destinati a recitare un ruolo<br />

di protagonisti nello scacchiere dell’economia internazionale. La<br />

nostra fortuna è che sono due Paesi già nostri amici grazie alla<br />

forte presenza di italiani o di persone di origine italiane. Solo<br />

nello Stato di San Paolo sono cinque milioni. Quindi, ci sono tante<br />

affi nità legate alle origini, alla storia, alla cultura ed in questo<br />

momento alle relazioni governative. Le opportunità sono diverse<br />

e vanno colte. il nostro Governo, con gli incisivi interventi dei<br />

vice-ministri Scotti ed Urso, e Confi ndustria si sono positivamente<br />

adoperati per aprire la strada alle nostre imprese, sottolineando<br />

però, nel contempo, l’importanza dell’abbassamento dei dazi che<br />

in questo momento sono elevati e limitano le importazioni”.<br />

E’ il bilancio consuntivo del presidente di Confi ndustria<br />

<strong>Udine</strong>, Adriano Luci, al rientro, assieme al vice-presidente<br />

dell’Associazione Matteo Tonon, dalla missione in Brasile e<br />

Cile promossa dal 9 al 13 novembre da Confi ndustria, Abi, Ice,<br />

assieme ai Ministeri dello sviluppo economico e degli Affari esteri.<br />

Prima tappa a San Paolo dove intenso è stato il ruolino di marcia<br />

per i 400 imprenditori in rappresentanza di 216 imprese italiane:<br />

il programma si è sostanziato infatti in seminari sulle opportunità<br />

di investimento, in un forum istituzionale con la partecipazione tra<br />

gli altri del presidente brasiliano Luis Inacio Lula, del ministro<br />

italiano per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola e del<br />

presidente nazionale di Confi ndustria Emma Marcegaglia, e in<br />

1.485 incontri BtoB tra aziende.<br />

Sia Luci che Tonon sono rimasti piacevolmente stupiti delle<br />

potenzialità della nazione carioca: la nona economia mondiale per<br />

il potere d’acquisto, una crescita tra il 4,2 e il 5% prevista per il<br />

2010, un piano di investimenti in infrastrutture da 190 miliardi di<br />

euro, cui vanno aggiunti gli ingenti investimenti da stanziare – altri<br />

70-75 miliardi – per la Coppa del Mondo di calcio del 2014 e per<br />

le Olimpiadi del 2016.<br />

“Il Brasile dimostra, con i fatti, di volere e di sapere crescere – ha<br />

dichiarato Luci -. La politica di Lula, sostanziatasi nella riduzione<br />

delle tasse per le imprese e lavoratori, unita alla modernizzazione<br />

del sistema Paese, ha permesso a questa nazione di uscire dalla<br />

crisi prima di molti altri. E’ evidente che, già da ora, il Brasile è un<br />

competitor con cui ci dovremo inevitabilmente confrontarci”.<br />

La speranza è che l’interesse espresso dal presidente brasiliano<br />

Lula per le PMI italiane non sia solo di facciata. “Specie sulle<br />

infrastrutture da realizzare per i Mondiali di calcio e le Olimpiadi<br />

– aggiunge Luci - l’Italia vorrebbe giocare la sua partita. Restano<br />

tuttavia da superare alcuni nodi, primo fra tutti, il problema dei<br />

dazi troppo alti, fi no all’80%, che non permettono ai beni di<br />

consumo made in Italy di penetrare nel mercato carioca”.<br />

Associazione<br />

In primo piano<br />

Dall’alto, i relatori del forum di San Paolo del Brasile e un<br />

momento del meeting tenutosi a Santiago del Cile<br />

Dopo San Paolo la missione si è spostata a Santiago del Cile<br />

con la partecipazione ad un seminario plenario dedicato alla<br />

presentazione delle opportunità di cooperazione con il Cile<br />

organizzato in collaborazione con le autorità di Governo cilene<br />

– presente il vice-presidente della Repubblica Edmundo Perez<br />

Yoma - e le locali agenzie di promozione degli investimenti.<br />

“Il Cile – evidenzia Luci - non si è ancora affermato come il<br />

Brasile quale uno dei protagonisti dell’economia mondiale,<br />

ma offre comunque allettanti opportunità di collaborazione<br />

industriale e di investimento alle imprese italiane, non fosse<br />

altro per la sua invidiabile posizione geografi ca. Di fatti, grazie<br />

anche ad una lungimirante strategia di apertura multilaterale<br />

sul versante degli scambi commerciali, rappresenta una porta<br />

d’accesso privilegiata per penetrare nei mercati dell’America<br />

Latina o in aree mature quali Giappone o Stati Uniti”.<br />

A.L.<br />

dicembre09 31

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