Studio generale - Provincia di Viterbo

Studio generale - Provincia di Viterbo Studio generale - Provincia di Viterbo

provincia.vt.it
from provincia.vt.it More from this publisher
28.02.2013 Views

Distribuzione�e�stato�di�conservazione�in�Italia� Lynx Natura e Ambiente s.r.l. In�Italia��la�distribuzione�va�dall’Appennino�Emiliano�alla�Sicilia,�assente�dalla�Sardegna� e� dalle� piccole� isole.�Le� quote� dei� siti� di�nidificazione� vanno� dai� 50� ai� 1300� metri,� con� maggiore�frequenza�intorno�ai�500�700�metri.�La�popolazione�italiana�è�stimabile�in�180� 200�coppie,�circa�il�40�%�sono�ospitate�in�Sicilia�(Brichetti�&�Fracasso�2003).�Nella�Lista� Rossa�nazionale�è�considerata�specie�“in�pericolo”�(Calvario�et�al.,�1999).� Distribuzione�e�stato�di�conservazione�nel�Lazio� Nel�Lazio�il�Lanario�è�presente�in�modo�molto�localizzato�con�una�popolazione�di�5�7� coppie�distribuite�nelle�aree�calanchive�e�nelle�forre�tufacee�del�Viterbese,�sui�massicci� calcarei� dell’Appennino� e� dell’Antiappennino� meridionale� (Boano� et� al.� 1995;� Brunelli� 2004;�Brunelli�et�al.�in�stampa).� Distribuzione�e�stato�di�conservazione�nel�sito� La�presenza�di�una�coppia�nel�sito�è�nota�dal�1984.�La�specie�sino�al�1999�si�è�riprodotta� in�due�distinte�aree,�distanti�tra�loro�circa�tre�chilometri,�situate�nel�tratto�centrale�del� sito.�Probabilmente�in�seguito�a�due�fallimenti�consecutivi,�avvenuti�nel�‘98�e�nel�‘99,�la� coppia� di� lanari� ha� abbandonato� l’area.� Dopo� tre� anni� di� indagini,� nel� 2002� è� stata� individuato�un�nuovo�sito�di�nidificazione,�localizzato�circa�un�chilometro�esternamente� ai�confini�della�ZPS.�La�nuova�area�di�nidificazione�sembrerebbe�rispondere�pienamente� alle�esigenze�della�specie,�infatti�negli�ultimi�quattro�anni�la�coppia�ha�portato�all’involo� 3� giovani� nel� 2002� e� nel� 2003� e� 4� giovani� nel� 2004� e� nel� 2005.� Dopo� i� furti� di� pulli� avvenuti�nel�1984�e�nel�1990�e�almeno�altri�due�tentativi�sventati�grazie�alla�sorveglianza� cui�il�nido�è�stato�sottoposto�dal�1985�fino�al�1998,�in�questi�ultimi�anni�non�sono�stati� registrati�episodi�analoghi.� � 4.2.1.2. Pellegrino�Falco�peregrinus� Caratteristiche�della�specie�e�distribuzione�nell’areale� Specie�politipica�a�corologia�cosmopolita.�In�Europa�nidifica�in�gran� parte� del� continente;� le� popolazioni� dei� paesi� meridionali� e� del� settore� centrale� sono� tendenzialmente� sedentarie,� quelle� dei� paesi� nordici�sono�invece�migratrici.�L’habitat�della�specie�è�costituito�da� zone�montuose,�collinari�o�pianeggianti�e�coste�marine�con�presenza� di�pareti�rocciose;�la�specie�è�poi�presente�anche�in�ambiti�urbani,�sia� come� nidificante� sia� come� svernante.� I� nidi� sono� posti� su� cenge� o� anfratti� su� parerti� rocciose,� in� alcuni� casi� su� edifici;� spesso� sfrutta� Piano di Gestione pSIC/ZPS Fosso Cerreto – Parte I 41

Lynx Natura e Ambiente s.r.l. vecchi nidi abbandonati di corvidi e aquila reale. I siti di nidificazione sono posti dal livellodelmaresinoai2000metri,preferibilmentetrai500ei1500metri(Brichettietal. 1992;Brichetti&Fracasso2003). DistribuzioneestatodiconservazioneinItalia In Italia il pellegrino è presente con la ssp. peregrinus nel settore alpino e con la sp. brookei nella penisola e nelle isole; in inverno sono presenti anche individui della ssp. calidus provenienti dall’Europa nordorientale (Brichetti & Fracasso 2003). La popolazione nidificante in Italia, in forte incremento in questi ultimiventianni,èstimatain8261048coppie(Allavena&Brunelli 2003). Nella Lista Rossa nazionale la specie è considerata “vulnerabile”(Calvarioetal.,1999). DistribuzioneestatodiconservazionenelLazio NelLazioilpellegrinoèpresenteinmododiffusoconunapopolazionedi7080coppie, leareeelettivesonocostituitedaimassiccicalcareidell’Appenninoedell’Antiappennino meridionale,edalleIsolePontine;piùrarefattalapresenzanelleareecollinaridelLazio centraleesettentrionale(Brunellietal.instampa). Distribuzioneestatodiconservazionenelsito La nidificazione del pellegrino nel sito è stata accertata nel 2002, quando è stata rinvenuta la presenza di una coppia che ha portato all’involo 3 giovani. Nel 2003 la coppiahaoccupatolostessonidomalanidificazioneèfallitapercausenonnote.Nel 2004 e nel 2005 il sito è stato disertato ma una coppia delle specie è stata rinvenuta nidificanteinun’arealimitrofaesternaaiconfinidelpSIC/ZPS. 4.2.1.3. SucciacapreCaprimulguseuropaeus Caratteristichedellaspecieedistribuzionenell’areale Specie paleartica, il succiacapre è migratore transahariano estivo e nidificante. Gli ambienti riproduttivi sono caratterizzati da aree in cui si alternano zone con vegetazione arborea sparsa, aree cespugliate e zone aperte (pascoli, radure, zone prative) in genere in situazioni che per caratteristiche del suolo o di esposizione risultano asciutte. La Piano di Gestione pSIC/ZPS Fosso Cerreto – Parte I 42

Distribuzione�e�stato�<strong>di</strong>�conservazione�in�Italia�<br />

Lynx Natura e Ambiente s.r.l.<br />

In�Italia��la�<strong>di</strong>stribuzione�va�dall’Appennino�Emiliano�alla�Sicilia,�assente�dalla�Sardegna�<br />

e� dalle� piccole� isole.�Le� quote� dei� siti� <strong>di</strong>�ni<strong>di</strong>ficazione� vanno� dai� 50� ai� 1300� metri,� con�<br />

maggiore�frequenza�intorno�ai�500�700�metri.�La�popolazione�italiana�è�stimabile�in�180�<br />

200�coppie,�circa�il�40�%�sono�ospitate�in�Sicilia�(Brichetti�&�Fracasso�2003).�Nella�Lista�<br />

Rossa�nazionale�è�considerata�specie�“in�pericolo”�(Calvario�et�al.,�1999).�<br />

Distribuzione�e�stato�<strong>di</strong>�conservazione�nel�Lazio�<br />

Nel�Lazio�il�Lanario�è�presente�in�modo�molto�localizzato�con�una�popolazione�<strong>di</strong>�5�7�<br />

coppie�<strong>di</strong>stribuite�nelle�aree�calanchive�e�nelle�forre�tufacee�del�Viterbese,�sui�massicci�<br />

calcarei� dell’Appennino� e� dell’Antiappennino� meri<strong>di</strong>onale� (Boano� et� al.� 1995;� Brunelli�<br />

2004;�Brunelli�et�al.�in�stampa).�<br />

Distribuzione�e�stato�<strong>di</strong>�conservazione�nel�sito�<br />

La�presenza�<strong>di</strong>�una�coppia�nel�sito�è�nota�dal�1984.�La�specie�sino�al�1999�si�è�riprodotta�<br />

in�due�<strong>di</strong>stinte�aree,�<strong>di</strong>stanti�tra�loro�circa�tre�chilometri,�situate�nel�tratto�centrale�del�<br />

sito.�Probabilmente�in�seguito�a�due�fallimenti�consecutivi,�avvenuti�nel�‘98�e�nel�‘99,�la�<br />

coppia� <strong>di</strong>� lanari� ha� abbandonato� l’area.� Dopo� tre� anni� <strong>di</strong>� indagini,� nel� 2002� è� stata�<br />

in<strong>di</strong>viduato�un�nuovo�sito�<strong>di</strong>�ni<strong>di</strong>ficazione,�localizzato�circa�un�chilometro�esternamente�<br />

ai�confini�della�ZPS.�La�nuova�area�<strong>di</strong>�ni<strong>di</strong>ficazione�sembrerebbe�rispondere�pienamente�<br />

alle�esigenze�della�specie,�infatti�negli�ultimi�quattro�anni�la�coppia�ha�portato�all’involo�<br />

3� giovani� nel� 2002� e� nel� 2003� e� 4� giovani� nel� 2004� e� nel� 2005.� Dopo� i� furti� <strong>di</strong>� pulli�<br />

avvenuti�nel�1984�e�nel�1990�e�almeno�altri�due�tentativi�sventati�grazie�alla�sorveglianza�<br />

cui�il�nido�è�stato�sottoposto�dal�1985�fino�al�1998,�in�questi�ultimi�anni�non�sono�stati�<br />

registrati�episo<strong>di</strong>�analoghi.�<br />

�<br />

4.2.1.2. Pellegrino�Falco�peregrinus�<br />

Caratteristiche�della�specie�e�<strong>di</strong>stribuzione�nell’areale�<br />

Specie�politipica�a�corologia�cosmopolita.�In�Europa�ni<strong>di</strong>fica�in�gran�<br />

parte� del� continente;� le� popolazioni� dei� paesi� meri<strong>di</strong>onali� e� del�<br />

settore� centrale� sono� tendenzialmente� sedentarie,� quelle� dei� paesi�<br />

nor<strong>di</strong>ci�sono�invece�migratrici.�L’habitat�della�specie�è�costituito�da�<br />

zone�montuose,�collinari�o�pianeggianti�e�coste�marine�con�presenza�<br />

<strong>di</strong>�pareti�rocciose;�la�specie�è�poi�presente�anche�in�ambiti�urbani,�sia�<br />

come� ni<strong>di</strong>ficante� sia� come� svernante.� I� ni<strong>di</strong>� sono� posti� su� cenge� o�<br />

anfratti� su� parerti� rocciose,� in� alcuni� casi� su� e<strong>di</strong>fici;� spesso� sfrutta�<br />

Piano <strong>di</strong> Gestione pSIC/ZPS Fosso Cerreto – Parte I 41

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!