Daniel Spoerri La catena genetica del mercato delle ... - Andrea Sosso
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<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong><br />
<strong>La</strong> <strong>catena</strong> <strong>genetica</strong> <strong>del</strong> <strong>mercato</strong> <strong>del</strong>le pulci<br />
cento metri<br />
Dal 4 novembre 2008 al 26 gennaio 2009<br />
a cura di Guido Curto
Dedicato a<br />
Gaetano Allegretti
IL COLLEZIONISTA D’OGGETTI<br />
DI GUIDO CURTO e GIAN ALBERTO FARINELLA<br />
Grande enciclopedia o processo di accumulazione universale, questa è una<br />
possibile definizione <strong>del</strong>l’opera <strong>del</strong> “collezionista di oggetti” <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong>:<br />
…occhiali, manichini, coltelli, icone sacre, quadri, libri, valige, piante finte,<br />
pesci di legno, lampade, armature, scarpe, bicchieri, drappi, paramenti<br />
ecclesiastici, timbri, tritacarne, canne d’organo, pale, badili, ferri chirurgici,<br />
divaricatori, pinze, stoffe, ninnoli vari; e ancora: scope, fiori di plastica,<br />
maschere africane, insetti di metallo, capelli, cappelli, soprammobili di gesso,<br />
di legno, di ceramica, taglierine, pistole per rifornimento di carburante,<br />
ferri di cavallo, ossa, conchiglie, pelli, caffettiere, pialle, corde, coltelli, crocifissi,<br />
stelle marine, orologi, coperchi, maschere antigas, animali imbalsamati,<br />
rubinetti, tazze, vassoi, ecc …, ecc… .<br />
L’elenco potrebbe continuare ma non basterebbe una vita per esaurire il<br />
catalogo. O meglio, se si elencassero tutti gli oggetti <strong>del</strong> mondo che potremo<br />
accumulare, non rimarrebbe più tempo per vivere; come, infatti,<br />
successe al magnate Charles Foster Kane in Quarto potere di Orson Welles,<br />
simbolo <strong>del</strong> capitalismo avaro e senza cuore.<br />
Viceversa se si considera che nel nominare la cosa vi è già in parte la capacità<br />
di comprendere la forza evocata cui il nome rimanda, allora la passione<br />
per gli elenchi e l’accumulazione conseguente muta di segno, diventa passione<br />
disinteressata, curiosità per il mondo.<br />
Ecco che attraverso un magico rituale si mette in atto un ricercare che<br />
trasforma il rapporto tra i nomi e le cose. Protagonista e interprete di questo<br />
ricercare è <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong>. Collezionista autentico che estrae dalla serie<br />
possibile di oggetti un unicum, artista <strong>del</strong>la variazione che sa toccare le<br />
cose attraverso la poesia <strong>del</strong>lo sguardo e l’incanto <strong>del</strong>la parola visiva, purificando<br />
l’oggetto prescelto e donando valore di unicità a cose ritenute prive<br />
di valore.
Il collezionare oggetti diventa, così, il tentativo di redenzione <strong>del</strong>le cose stesse<br />
a tal punto da fare complemento alla redenzione <strong>del</strong>l’uomo. Il collezionista,<br />
al pari <strong>del</strong> bambino o <strong>del</strong> rivoluzionario, secondo Walter Benjamin<br />
“si trasferisce idealmente non solo in un mondo remoto nello spazio e nel<br />
tempo, ma anche in un mondo migliore […] dove le cose sono libere dalla<br />
schiavitù di essere utili” [W. Benjamin, Angelus Novus, trad. it. a cura di R.<br />
Solmi, Einaudi Torino, 1982, p.154].<br />
Nel collezionismo l’oggetto raccolto perde la sua funzione d’uso per acquistare<br />
un valore di autenticità affettiva, un “valore di culto”, una luce di verità.<br />
Quindi non si tratta di soli oggetti o di solo nomi. Qui è in gioco la conoscenza<br />
<strong>del</strong> mondo e la possibilità stessa di tracciare una cartografia che accolga il<br />
naufragio <strong>del</strong> tempo. Con quest’opera, programmaticamente intitolata <strong>La</strong><br />
<strong>catena</strong> <strong>genetica</strong> <strong>del</strong> <strong>mercato</strong> <strong>del</strong>le pulci, <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> organizza nuovi ordini<br />
e relazioni che fanno vacillare la consolidata geografia di pensiero imposta<br />
dalla logica razionalità strumentale che ci governa. Le cose accostate, come<br />
l’enumerazione dei loro nomi, senza alcun senso apparente, s<strong>catena</strong>no una<br />
tassonomia <strong>del</strong> visibile che il poliedrico artista/collezionista ci mette di fronte<br />
per sfidare, ancora una volta, le consuetudini.<br />
Nato nel 1930 in Romania, oggi vive e lavora fra Vienna e Seggiano, dopo una<br />
vita spesa tra tumulti parigini, ritiri in Grecia, lunghi soggiorni in Germania e<br />
derive di solitudine in Italia, <strong>Spoerri</strong> è un artista che, da cinquant’anni, con<br />
ostinazione, realizza opere. Poliglotta, apolide, attraversa la vita con il passo<br />
veloce di chi ama le cose che fa, senza cedere a compromessi.<br />
Può vantare di essere stato tra i fondatori <strong>del</strong> Nouveau Réalisme, di avere<br />
aderito a Fluxus, di essere stato ballerino, scenografo, regista di teatro, “direttore<br />
artistico” di ristorante, scrittore, docente, ma soprattutto si potrebbe<br />
dire che è stato, ed è, uno spirito libero attratto dalle modulazioni <strong>del</strong> caso.<br />
L’immenso accrochage di decine e decine di oggetti, acquistati e raccolti in<br />
cinquant’anni di collezionismo sfrenato, viene per la prima volta esposto al<br />
pubblico nella sua completezza. E’ una lunga sequenza, oltre cento metri,<br />
di archeologia <strong>del</strong>l’anticaglia, di storia privata o di “topografia aneddotica”,<br />
per usare la stessa definizione data dall’artista, che racconta incontri, fissa<br />
ricordi, cattura momenti sentimentali da sottrarre all’oblio.<br />
Tutti gli oggetti che vediamo incollati sulle tavole volutamente grezze, tali<br />
da risultare neutre, sono stati accumulati con la consapevolezza che un<br />
giorno avrebbero fatto parte di un’opera.<br />
Perciò, non è secondario il fatto che ne <strong>La</strong> <strong>catena</strong> <strong>genetica</strong> <strong>del</strong> <strong>mercato</strong> <strong>del</strong>le<br />
pulci il senso <strong>del</strong> tempo si costituisca nella durata e nella prossimità degli<br />
oggetti accostati: “ciò che mi interessa – spiega <strong>Spoerri</strong>, in una lunga e<br />
appassionante intervista - è la variazione che presenta lo stesso oggetto<br />
nel corso <strong>del</strong> tempo […] la sfumatura all’interno <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’oggetto,<br />
come esso si sia nel tempo evoluto” [S. Parmiggiani, <strong>La</strong> messa in scena degli<br />
oggetti in catalogo mostra <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> – <strong>La</strong> messa in scena degli oggetti,<br />
Skira, Milano, 2004, p.16].<br />
<strong>La</strong> <strong>catena</strong> <strong>genetica</strong> <strong>del</strong> titolo <strong>del</strong>l’opera rimanda evidentemente alla <strong>catena</strong><br />
evolutiva in senso darwiniano, al modificarsi degli oggetti per effetto<br />
dei bisogni e dei desideri <strong>del</strong>l’uomo. Ma il titolo mostra un altro aspetto<br />
<strong>del</strong>l’opera di <strong>Spoerri</strong>. E’ qui che il collezionista cede il passo all’”amico <strong>del</strong><br />
caso” e al fe<strong>del</strong>e interprete di Mallarmé. Un coup de dés jamais n’abolira le<br />
hasard cioè “un colpo di dadi non abolirà mai il caso”, oltre a essere il titolo<br />
di un poema <strong>del</strong> poeta francese è una frase che per <strong>Spoerri</strong> racchiude tutta<br />
l’assurdità <strong>del</strong>la vita, ma anche rilancia l’infinita possibilità <strong>del</strong>le combinazioni<br />
che la vita stessa mette in gioco.
Nel recupero di oggetti familiari che finiscono per non essere più visti,<br />
nell’assemblaggio in una <strong>catena</strong> interpretativa ciò che conta è la ripetizione<br />
<strong>del</strong>le differenze, il con<strong>catena</strong>mento intuitivo degli accostamenti, la scelta<br />
occasionale di una forma. Tutto è fissato secondo una potenza evocatrice<br />
che, a dispetto <strong>del</strong> realismo <strong>del</strong>l’oggetto, ricorda il lavorio <strong>del</strong>l’inconscio.<br />
Non per niente <strong>Spoerri</strong> si qualificava come “assistente <strong>del</strong>l’accidentale” ai<br />
tempi dei Tableaux-pièges, lasciando intendere che soltanto per contrasto<br />
o opposizione dialettica sarebbe stato possibile mostrare il movimento. Nei<br />
“quadri-trappola” piatti, bicchieri, bottiglie, tazze da caffè, posate e posacenere,<br />
lasciati sporchi e in disordine sopra un tavolo imbandito dopo un lauto<br />
pranzo tra amici, venivano trasformati in opere, incollando ogni oggetto<br />
sopra quella stessa tavola e tovaglia, per poi esporle perpendicolarmente<br />
alla parete, sfidando la forza di gravità e assumendo l’aspetto di un insolito<br />
bassorilievo.<br />
Quadri-cattura-cose che fissavano l’accidentalità <strong>del</strong> divenire, l’automatismo<br />
<strong>del</strong> gesto quotidiano reso visibile dall’abbandono occasionale degli oggetti.<br />
Nella Catena <strong>genetica</strong>, invece, <strong>Spoerri</strong> ritaglia una porzione di divenire sulla<br />
quale applica oggetti sottratti all’abbandono <strong>del</strong>lo sguardo e <strong>del</strong> tempo. Un<br />
piano immanente posto in verticale che riflette una sorta di visione oggettiva<br />
<strong>del</strong>lo “stato <strong>del</strong>le cose”.<br />
Tuttavia gli oggetti di <strong>Spoerri</strong> non hanno ancora subito la sorte che sembrava<br />
lontana o solo prossima per via d’immaginazione, cioè la loro mutazione<br />
ontologica conseguente al processo di smaterializzazione <strong>del</strong>la realtà. Essi<br />
hanno ancora tutte le caratteristiche che attribuiamo di norma all’oggettomerce.<br />
Sono oggetti-ritrovati, oggetti-specchio di noi stessi che appartengono<br />
di fatto e di diritto al Novecento.<br />
Pur continuando ad essere prodotti (se non qui in Europa, certamente<br />
in Cina o in India), fanno parte di una storia che si sottrae per “solidità”<br />
all’inevitabile digitalizzazione <strong>del</strong>l’esistenza. Una storia che custodisce ancora<br />
il mistero <strong>del</strong>la loro trasmutazione, con i suoi luoghi d’elezione e i mestieri<br />
ad essa collegati.<br />
Rigattieri, trovarobe, svuota cantine che, con il commercio nel sangue e<br />
il fiuto <strong>del</strong>l’affarista, ne hanno raccolto a migliaia per rivenderli ad appassionati<br />
collezionisti, disposti a sborsare qualsiasi cifra pur di soddisfare il<br />
desiderio di possedere l’oggetto e il suo arcano.<br />
Solo quando la sedimentazione <strong>del</strong> tempo fa il suo corso, quando l’oggetto<br />
resiste al lavoro di stratificazione e al processo d’invecchiamento, la “cosa<br />
materiale” può trasformarsi in feticcio carico di suggestioni e il reale sembra<br />
a portata di mano.<br />
Ma, se gli oggetti si trasformano in regioni di memoria allocata di software,<br />
in immagini numeriche subliminali o in doppi virtuali, è evidente che viene<br />
meno il loro statuto ontologico al quale siamo affezionati. Gli oggetti sono<br />
diventati un brand progettato dal marketing e dalla Comunicazione. Subiscono<br />
la sorte di non saper resistere con dignità al tempo, perché non hanno<br />
più tempo. Come effimere promesse di felicità sintetiche, gli assemblati di<br />
materiali plastici industriali invecchiano malamente, diventano brutti quasi<br />
subito. Vivono giusto il loro sex-appeal per una breve stagione che va dalla<br />
loro immissione sul <strong>mercato</strong>, inebriato da massicce campagne pubblicitarie,<br />
fino all’inevitabile, ma non sempre riuscito, momento <strong>del</strong>l’acquisto. Poi<br />
incominciano a mostrarsi per quel che sono, un riflesso inconsistente di un<br />
feticcio, un cascame illusorio, una scoria che attende, se va bene, di entrare<br />
in un inceneritore.<br />
I mercati <strong>del</strong>le pulci di questo futuro-presente esporranno le loro carcasse<br />
vuote, ma senza più sfiorare il bordo esterno <strong>del</strong>l’impenetrabilità che lo<br />
sguardo remoto di <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> ha saputo restituire.<br />
Gennaio 2009
- Installazione mostra
- Pavia Matteo Rondanelli<br />
- Incollare la tavola di Roberto
- Tableaux Piege <strong>del</strong>la Galleria Allegretti
- Accademia Albertina <strong>del</strong>le Belle Arti di Torino<br />
Inaugurazione “nuovi arrivi”
- Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano<br />
Preparativi per la mostra<br />
“Il Nouveau Réalisme dal 1970 a oggi”
- 4 novembre 2008 inaugurazione <strong>del</strong>la mostra<br />
“<strong>La</strong> <strong>catena</strong> <strong>genetica</strong> <strong>del</strong> <strong>mercato</strong> <strong>del</strong>le pulci”<br />
Presentazione <strong>del</strong> libro “Lo <strong>Spoerri</strong> di <strong>Spoerri</strong>”<br />
Esposizione dei i gioielli di <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong>
<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong><br />
1930<br />
Nasce a Galati (Romania). Padre: Isaac Feinstein, missionario <strong>del</strong>la chiesa<br />
luterana norvegese. Madre: Lydia Feinstein-<strong>Spoerri</strong>.<br />
1942<br />
Fugge a Zurigo con la madre e cinque tra fratelli e sorelle. Vive con lo zio<br />
materno, il professor Theophil <strong>Spoerri</strong>. Tutta la famiglia assume il cognome<br />
materno.<br />
1949<br />
Conosce Jean Tinguely e Eva Aeppli. Frequenta la scuola di teatro e danza<br />
di Zurigo (Max Terpis).<br />
1952<br />
Riceve una borsa di studio per un soggiorno a Parigi; studia danza e lavora<br />
come guida turistica.<br />
1954 -1957<br />
Primo ballerino allo Stadttheater di Berna.<br />
Fa amicizia con Dieter Roth, Bernhard Luginbühl, Claus Bremer, André<br />
Thomkins e Meret Oppenheim.<br />
1955<br />
Progetta la coreografia di “Farbenballet” (“Balletto a colori”).<br />
Scrive una serie di “Poesie concrete”.<br />
1956<br />
Mette in scena il dramma surrealista di Picasso “Le désir attrappé par la<br />
queue” (“Il desiderio preso per la coda”), Berna; dirige la prima assoluta<br />
in lingua tedesca de “<strong>La</strong> cantatrice calva” di Ionesco e “<strong>La</strong> sonata e i tre<br />
signori” di Jean Tardieu.<br />
Comincia ad allontanarsi dalla danza.
1957-1959<br />
Sottoscrive un contratto biennale come assistente regista presso il<br />
teatro di Darmstadt.<br />
Fa amicizia con Emmett Williams.<br />
Pubblica la rivista di poesia concreta “material”; il primo numero è<br />
un’antologia di poesia concreta.<br />
1958<br />
Fa la conoscenza di Pol Bury e Jesus-Rafael Soto.<br />
1959<br />
Torna a Parigi e si stabilisce nella “Chambre No.13, Hotel Carcassonne,<br />
Rue Mouffetard”.<br />
Fonda la “Edition MAT - (Multiplication d’art transformable)”.<br />
Incontra Marcel Duchamp, Man Ray e Robert Filliou.<br />
1960<br />
È tra i firmatari <strong>del</strong> Manifesto <strong>del</strong> Nouveau Réalisme.<br />
Espone i primi “Quadri-trappola” al “Festival d’art d’avantgarde” che si<br />
tiene al Palais des Expositions de la Porte de Versailles, Parigi.<br />
1961<br />
Prima mostra personale nella Galleria d’arte Arturo Schwarz di Milano.<br />
Mostra “Der Krämerladen” (“<strong>La</strong> bottega”; timbro: “Attenzione: opera<br />
d’arte”; “Tabu-brote”, “panini all’immondizia”), Galleria Addi Koepcke, Copenhagen.<br />
Mostra “Der Koffer” (“Il baule”; opere di tutti i Nouveaux réalistes raccolte<br />
in un baule), Galleria <strong>La</strong>uhus, Colonia.<br />
Organizza la mostra “Bewogen Beweging” nello Ste<strong>del</strong>ijk Museum di Amsterdam.<br />
Il Quadro-trappola “Petit déjeuner de Kichka” viene esposto e acquistato<br />
nel corso <strong>del</strong>la mostra “The Art of Assemblage” che si tiene nel Museum<br />
of Modern Art (MoMA) di New York.<br />
Stringe amicizia con Karl Gerstner.<br />
1962<br />
In occasione <strong>del</strong>la mostra personale presso la Galleria <strong>La</strong>wrence di Parigi,<br />
pubblica “Topographie anecdotée du hasard”, un quadro-trappola letterario<br />
che da allora è stato ampliato con molti interventi e ripubblicato<br />
varie volte.<br />
Allestisce due sale nella mostra “Dylaby” (espone insieme a Jean Tinguely,<br />
Niki de St. Phalle, Robert Rauschenberg e altri), Ste<strong>del</strong>ijk Museum,<br />
Amsterdam.<br />
Mostra “The Misfits Fair”, Gallery One, Londra.<br />
Va in scena nel teatro di Ulm la pièce-trappola di <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> “Ja<br />
Mama, das machen wir!” (“Sì, mamma, facciamolo!”).<br />
1963<br />
Oltre ai “quadri-trappola”, realizza i cosiddetti “Détrompe-l’oeil” e le collezioni<br />
come “Optique Moderne”.<br />
Mostra “Restaurant de la Galleria J”, dove espone “723 utensiles de cuisine”;<br />
Galerie J, Parigi.<br />
Mostra di 7 minuti “bis das Ei hartgekocht ist” (“finché l’uovo non è ben<br />
sodo”), Galleria Zwirner, Colonia.<br />
Mostra “Dorotheanum (Institut für Selbstentleibung)”, (“Dorotheanum –<br />
Istituto per il suicidio”), Galleria Dorothea Loehr, Francoforte.<br />
1964<br />
Si stabilisce nel Chelsea Hotel a New York.<br />
Mostra “Eaten by … - 31 Variations on a Meal”, Allan Stone Gallery, New<br />
York.<br />
Mostra “Pièges à mots” (“Trappole per parole”), Galerie J, Parigi; Galleria<br />
Zwirner, Colonia.<br />
Gag Festival, Haus am Lützowplatz, Berlino.<br />
Stringe amicizia con Roland Topor.<br />
Porta avanti la “Edition MAT” in collaborazione con Karl Gerstner.<br />
1965<br />
Mostra “<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong>’s room No.631 at the Chelsea Hotel” nella Green<br />
Gallery.<br />
Mostra “31 Variations on a meal”, Galleria Ad Libitum, Anversa.
Mostra “Le Restaurant de la City Galerie”, Galleria Bruno Bischofberger,<br />
Zurigo.<br />
Mostra “Trappole per parole”, Galleria Schwarz, Milano.<br />
Torna a Parigi.<br />
1966/67<br />
Si ritira a Symi, isola nel mar Egeo, dove scrive il “Gastronomisches Tagebuch”<br />
(“Diario Gastronomico”) e “The Mythological Travels of a modern<br />
Sir Man<strong>del</strong>ville”); realizza la serie “Magie à la Noix – 25 Zimtzauberobjekte”<br />
(“Magie à la Noix – 25 oggetti di magia balorda”).<br />
Pubblica la rivista “Le Petit Colosse de Symi”.<br />
Si stabilisce a Nantes dove lavora sui testi di Symi.<br />
1968<br />
Mostra “25 Objets de Magie à la Noix – Zimtzauberkonserven”, (“25 Objets<br />
de Magie à la Noix – Conserve di magia balorda”), Galleria Gunar,<br />
Düsseldorf. Pubblica il libro su Symi (Mythological Travels of a Modern Sir<br />
Man<strong>del</strong>ville).<br />
Mostra “Ars Multiplicata”, Kunsthalle, Colonia.<br />
Mostra “Sammlung Hahn” (“Collezione Hahn”), Wallraf-Richartz-Museum,<br />
Colonia.<br />
Il 18 giugno inaugura a Düsseldorf il Restaurant <strong>Spoerri</strong>.<br />
Si stabilisce a Düsseldorf.<br />
1969<br />
Mostra “Gegenverkehr” (“Doppio senso di marcia”), Kunstverein, Aquisgrana.<br />
Mostra “Freunde, Friends – d’Fründ”, Basilea, Düsseldorf.<br />
Mostra “Max und Morimal Art”, Galleria Handschin, Basilea.<br />
Tony Morgan gira il film “Resurrection” da un’idea di <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong>.<br />
1970<br />
Inaugura la Eat Art Gallery sopra il Restaurant <strong>Spoerri</strong> (D.S. presents Eat<br />
Art; esposizioni con opere di Richard Lindner, Arman, Luginbühl, Beuys,<br />
Roth e altri).<br />
Mostra “Brotteigobjekte” (“Oggetti di pasta di pane”).<br />
Realizza la sua prima scultura in bronzo, “Santo Grappa”.<br />
Banchetto “Menu travesti – Banana Trap Diner”, Edinburgo.<br />
Banchetto “Henkel-Bankett”, Düsseldorf.<br />
Banchetto “Ultima Cena”, Milano (il progetto grafico <strong>del</strong> menu viene firmato<br />
da tutti i Nouveaux Réalistes).<br />
Si stabilisce a Cavigliano (Canton Ticino).<br />
1971-72<br />
Prima retrospettiva “Homage to Isaak Feinstein (...)”, Ste<strong>del</strong>ijk Museum,<br />
Amsterdam; vi vengono esposte tra le altre Menschenfallen (“Trappole<br />
per esseri umani”) e Wenn alle Künste untergeh’n, die edle Kochkunst<br />
bleibt besteh’n (“Quando ogni arte va per aria, resta solo la nobile culinaria”).<br />
Mostra “Le danger de la multiplication”, Editions Seriaal, Amsterdam.<br />
Mostra “Krims-Krams-Magie” (“Magia <strong>del</strong>le cianfrusaglie”), Galleria Ernst,<br />
Amburgo.<br />
Mostra “Natures mortes”, Galleria Bischofberger, Zurigo. Eat Art Gallery,<br />
Düsseldorf.<br />
Mostra “Alle Multiplen von D.S.”, (“Tutti multipli di D.S.”), Galleria Bischofberger,<br />
Zurigo.<br />
Si trasferisce a Toggwil sul <strong>La</strong>go di Zurigo.<br />
1972<br />
Retrospettiva allo Helmhaus di Zurigo e al Centre National d’Art Contemporain,<br />
Parigi (esposte per la prima volta le Morduntersuchungen,<br />
“Investigazioni criminali”).<br />
Mostra “Triple Multiplicateur d’Art (20+5 originaux en série)”, Galleria<br />
2000, Parigi.<br />
Presenta “Das Gasherz” di Tristan Tzara allo Schauspielhaus di Düsseldorf.<br />
Comincia a lavorare alla Bretonische Hausapotheke (“Farmacia bretone”),<br />
una collezione di 117 campioni di acqua benedetta (fino al 1977).<br />
“L’année 72” (ogni giorno, per un anno, nel Restaurant <strong>Spoerri</strong> viene “intrappolato”<br />
un tavolo).
Banchetto “Die Küche der Armen der Welt” (“<strong>La</strong> cucina dei poveri <strong>del</strong><br />
mondo”), Ruhrparkcenter, Bochum.<br />
1973<br />
Riceve dal DAAD (Servizio Tedesco per lo scambio accademico) una borsa<br />
di studio per un soggiorno di un anno a Berlino.<br />
Mostra “Investigations Criminelles)”, Galleria Ecart, Ginevra.<br />
Compra il mulino Moulin Boyard (Loiret), a sud di Parigi.<br />
Mette in scena Der Müller und sein Kind (“Il mugnaio e sua figlia”) di Ernst<br />
Rauprich allo Schauspielhaus di Düsseldorf.<br />
1974<br />
Progetta le scenografie per il “Professor Unrat” di Heinrich Mann, che va<br />
in scena a Bochum con la regia di Peter Zadek.<br />
1975<br />
Espone “Le coin du Restaurant <strong>Spoerri</strong>” presso la Galleria Multhipla di<br />
Milano, dove organizza anche “12 banchetti” e “Cucina Astro Gastro –<br />
12 Stelle”.<br />
È per due mesi Artist in Residence presso la Art School di San Francisco.<br />
1977<br />
Nel “Crocrodrome”, progetto collettivo promosso da Jean Tinguely e altri<br />
artisti, espone “Le musée sentimental de Parigi” e “<strong>La</strong> boutique aberrante”.<br />
Partecipa alla mostra “Dödspringet” di Copenhagen (con Roland Topor,<br />
Nam June Paik, Eric Dietmann e altri).<br />
1977-82<br />
Insegna alla Scuola d’arte e design di Colonia. Lezioni sulla storia <strong>del</strong>l’arte<br />
vissuta in prima persona; titolo <strong>del</strong> corso: “Kunstgeschichte aus dem<br />
Nähkästchen” (“Storia <strong>del</strong>l’arte vista da vicino”).<br />
Porta avanti diversi progetti con gli studenti (mostre e banchetti).<br />
Viene pubblicato il libro “Heilquelle der Bretagne” (“Le fonti sacre <strong>del</strong>la<br />
Bretagna”) di <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> e Marie-Louise Plessen.<br />
Mostra “Hammertische” (“Tavoli-martello”), Galleria Felix Handschin,<br />
Basilea.<br />
Mostra “Faszination des Objekts” (“Fascinazione <strong>del</strong>l’oggetto”), Museum<br />
für Moderne Kunst, Vienna.<br />
Partecipa alla Biennale di Sydney, Australia, dove insieme a una mucca<br />
mummificata dal vento e dal sole viene mostrato un video tratto dal film<br />
Resurrection.<br />
Scenografie per “Racconti d’inverno” e “Il Misantropo” (quest’ultimo in<br />
traduzione tedesca di H.M. Enzensberger), entrambi diretti da Peter Zadek.<br />
1978/79<br />
Gira i documentari “Die Heiligen Brunnen der Bretagne” (“Le fonti sacre<br />
<strong>del</strong>la Bretagna”, con Marie-Louise Plessen) e “Vorgärten der Kunst”<br />
(“Giardini <strong>del</strong>l’arte”, dedicato agli architetti <strong>del</strong>la Art Brut, con Marie-Louise<br />
Plessen).<br />
1979<br />
Mostra “Le Musée Sentimental de Cologne” (con gli studenti <strong>del</strong>la Scuola<br />
d’arte e design di Colonia e con Marie-Louise Plessen), Kölnischer Kunstverein,<br />
Colonia.<br />
1980<br />
“L’Attrappe Tripes – 17 Banquets”, Eat Art Festival, Maison de la culture,<br />
Chalon-sur-Saône.<br />
Gira il documentario breve “Le Manège de Petit Pierre” (con Marie-Louise<br />
Plessen), che vince il Deutscher Filmpreis (“Nastro d’argento”).<br />
1981<br />
Mostra “Arbeiten seit 1963“ (“Opere dal 1963”), Galleria Krinzinger,<br />
Innsbruck; Modern Art Gallery, Vienna e altre sedi.<br />
Mostra “<strong>La</strong> Pharmacie Bretonne”, Galleria Nothelfer, Berlino.<br />
Mostra “Le Musée Sentimental de Prusse”, Berlino.<br />
1982<br />
Mostra “Oeuvres récents”, Galerie Beaubourg, Parigi.
1982/83<br />
Docente ospite all’Accademia estiva internazionale di Belle Arti, Salisburgo.<br />
Realizza il “Musée sentimental” dal titolo “Salzburg Inkognito”.<br />
1983<br />
Docente alla Accademia d’arte di Monaco.<br />
Realizza vari progetti con gli studenti (1983-89, banchetti, mostre).<br />
Docente ospite alla Ecole des Beaux Arts, Brest.<br />
Incontra Pietro Caporella, che fino al 2005 realizza la fusione in bronzo di<br />
quasi tutte le sculture di <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong>.<br />
Vive tra Monaco e Ueberstorf.<br />
1984<br />
“<strong>Spoerri</strong> presents...”, ciclo di conferenze tenute all’Accademia d’arte di<br />
Monaco con artisti ospiti tra cui Christo, Lily Fischer, Karl Gerstner, Bernhard<br />
Luginbühl, Hermann Nitsch, Fritz Schwegler, Oswald Wiener, Jean<br />
Tinguely, Roland Topor.<br />
1985<br />
Mostra “Trompetengold kommt angerollt” (“Oro matto rotola quatto“)<br />
Spendhaus, Reutlingen.<br />
Mostra “Bronzes”, Galerie Beaubourg, Parigi.<br />
Ospite d’onore al Ganserhaus, Wasserburg/Inn.<br />
Banchetto “Tripes chez Talman” (Banchetto per la “Festa <strong>del</strong>la trippa“ di<br />
Ueberstorf).<br />
1986<br />
“Ethnosyncretismen” (“Etnosincretismi”), assemblaggi con maschere africane<br />
e altri oggetti di culto.<br />
Mostra “Angstbekämpfungsübungen” (“Esercizi per combattere la paura”),<br />
Hof, Germania.<br />
Mostra “Bronzi”, Galleria Niccoli, Parma.<br />
Mostra “Krieger der Nacht” (“Guerrieri <strong>del</strong>la notte”), Galleria Belmont,<br />
Park Hotel Waldhaus, Flims, Svizzera.<br />
Mostra di album di ricette, Galleria Littmann, Basilea.<br />
Partecipa alla retrospettiva “Les Nouveaux Réalistes”, Musée d’Art Moderne,<br />
Parigi e Kunsthalle, Mannheim.<br />
Realizza con gli studenti il progetto “Periit pars maxima”, Kunstverein,<br />
Monaco.<br />
Scenografie per “Leonardo hat’s gewusst” (“Leonardo lo sapeva”) di Roland<br />
Topor e <strong>La</strong> vita è un sogno di Calderon de la Barca, Freie Volksbühne,<br />
Berlino.<br />
1987<br />
Mostra “Bronzen und Teppiche” (“Bronzi e tappeti”), Galleria Inge Baecker,<br />
Colonia.<br />
Docente ospite alla Scuola di arti applicate di Vienna. Realizza vari progetti<br />
con gli studenti.<br />
Mostra “Malattie <strong>del</strong>la pelle” e “Le Trésor des Pauvres – Kitsch Carpets”<br />
(“Il tesoro dei poveri – Tappeti kitsch”), Studio Morra, Napoli.<br />
“Magie à la Noix and Ethnosyncretismen” (“Magia balorda ed Etnosincretismi”),<br />
Kunstmuseum, Solothurn.<br />
Mostra “Ethnosynkretische Objekte” (“Oggetti etnosincretistici”), Galleria<br />
Littmann, Basilea.<br />
Pubblica il libro Dogma I am god, dedicato al simiota Kosta Theos.<br />
1988<br />
Mostra “Le trésor des pauvres”, Galerie Beaubourg, Parigi.<br />
Realizza con gli studenti il progetto “<strong>La</strong> Belle et la Bête”, Fundushalle,<br />
Monaco.<br />
Mostra “Rezeptmappen” (“Album di ricette”) Kulturhaus, Graz e Gurlittmuseum,<br />
Linz.<br />
Mostra “Vraiment faux”, Fondation Cartier, Parigi.<br />
Mostra “Übrigens sterben immer die anderen – Marcel Duchamp und<br />
die Avantgarde” (“Del resto sono sempre gli altri a morire - Marcel Duchamp<br />
e l’avanguardia”), Museum Ludwig, Colonia.
1989<br />
Si dimette dall’incarico di docente <strong>del</strong>l’Accademia d’arte di Monaco e dal<br />
ruolo di dipendente <strong>del</strong>l’istituto per concentrarsi completamente sul suo<br />
lavoro.<br />
Vive a Parigi e in Italia (Arcidosso).<br />
Mostra “Le Musée Sentimental de Bâle”, Basilea.<br />
Allestisce lo spazio “Friends” in seno alla retrospettiva dedicata ad André<br />
Thomkins, Akademie der Künste, Berlino.<br />
“Magiciens de la Terre”, <strong>La</strong> Halle de la Villette, Parigi.<br />
1989-90<br />
Variazioni sui quadri-trappola con le cosiddette “Künstlerpaletten“<br />
(“tavolozze di artisti”, tavoli di lavoro di artisti amici di <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong>).<br />
Mostra “Künstlerpaletten” Galleria Littmann, Basilea; Beaubourg, Parigi.<br />
Mostra “Rezeptmappen”, Goethe Institut, Parigi.<br />
Organizza la mostra “L’accademia di Monaco visita l’accademia<br />
<strong>del</strong>l’Amiata”, Castello Aldobrandesco, Arcidosso.<br />
1990/91<br />
Mostra “<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> – Retrospective”, Centre Pompidou, Parigi; Antibes;<br />
Monaco; Vienna; Ginevra e Solothurn.<br />
“Salute” (mostra promossa da Pavel Schmidt), Künstlerwerkstatt<br />
Lothringerstrasse, Monaco.<br />
Vive a Parigi e Seggiano (“Il Giardino”), Grosseto.<br />
1991<br />
Atelier presso l’Hôpital Ephémère, Parigi.<br />
Espone “Hôpital Ephémère”, Parigi.<br />
Mostra “Corps en morceaux”, Galleria Raab, Berlino.<br />
“Biennale de Lyon”. Jean Tinguely muore il giorno precedente<br />
l’inaugurazione <strong>del</strong>la Biennale.<br />
Mostra “<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> from A – Z”, Fondazione Mudima, Milano.<br />
Mostra “Background <strong>La</strong>ndscapes”, Zabriskie Gallery, New York.<br />
1992<br />
Allestisce il ristorante per il padiglione svizzero <strong>del</strong>l’Expo di Siviglia.<br />
Mostra “Sevilla Serie Eaten by...”, Galleria Littmann, Basilea, Galerie Beaubourg,<br />
Parigi.<br />
1993<br />
È insignito <strong>del</strong> “Grand Prix National de la Sculpture” dallo stato francese.<br />
Allestisce la Salle du Roi nel Chateau Oiron con 10 “Armures” (armature).<br />
Mostra “Collection Mama W.”, Chateau Oiron.<br />
1994<br />
Mostra “Cabinet anatomique”, Musée de l’assistence publique, Parigi;<br />
Centre d’Art Montbéliard; Galleria Raab, Berlino; Galleria Holtmann, Colonia;<br />
Galleria Wachters, Bruxelles; Galleria Andy Jllien, Zurigo e altre sedi.<br />
Mostra “Corps en morceaux”, Galleria Kurt Kalb, Vienna.<br />
1995<br />
Mostra “<strong>La</strong> médecine opératoire par N.H. Jacob interprété par <strong>Daniel</strong><br />
<strong>Spoerri</strong>”, Galleria Yvon <strong>La</strong>mbert, Parigi; (120 istruzioni per operazioni<br />
chirurgiche, interpretate con oggetti), Galleria Am Steinernen Kreuz,<br />
Brema e altre sedi.<br />
1996<br />
Mostra “Carnaval des Animaux”, Galleria Yvon <strong>La</strong>mbert, Parigi; Fondazione<br />
Mudima, Milano.<br />
“Werke aus den letzten sieben Jahren” (“Opere degli ultimi sette anni”),<br />
BAWAG Foundation, Vienna.<br />
1997<br />
Mostra “Carnaval des Animaux”, Carré d’Art, Orleans; Galleria Wachters,<br />
Bruxelles; Galleria Raab, Berlino.<br />
Mostra “Profession, Obsession (Das Archiv <strong>Spoerri</strong>)” (“Profession, Obsession<br />
– L’archivio <strong>Spoerri</strong>”), <strong>La</strong>ndesbibliothek, Berna.<br />
Mostra Sculture in bronzo, Galleria Belmont, Park Hotels Waldhaus,<br />
Flims (Svizzera).
Mostra “Opere 1966-97”, Kunsthalle Burgdorf.<br />
Inaugurazione <strong>del</strong>la Fondazione Hic Terminus haeret – Il Giardino di <strong>Daniel</strong><br />
<strong>Spoerri</strong>.<br />
Banchetto Samenessen (“Pasto a base di semi”), Villa Haar, Weimar.<br />
Banchetto Arm und Reich (“Ricco e povero”), Galleria Tangelberg, organizzato<br />
nell’ambito di Kulturvermerke.<br />
1998<br />
Mostra “Carnaval des Animaux”, Museum Friedericianum, Kassel.<br />
“Le Coin du Restaurant <strong>Spoerri</strong>” nell’ambito <strong>del</strong>la mostra “Out of Actions”,<br />
MOCA, Los Angeles; Museu de Arte Contemporaneo, Barcelona; Museum<br />
für Angewandte Kunst, Vienna, Tokyo.<br />
Mostra “Vendredì Treize”, Centre Culturel Suisse, Parigi.<br />
Mostra “Modifications” (Détrompe l’oeils, con Enrico Baj e Asger Jorn),<br />
Galleria Ronny van de Velde, Anversa.<br />
Mostra “Ein Bild (Der Wolfspelz)” (“Un’immagine – Il pelo <strong>del</strong> lupo”), Akademie<br />
der Künste, Berlino.<br />
“Bronzen” (“Bronzi”), Galleria Henze Ketterer, Wichtrach.<br />
Mostra “Détrompe l’oeil”, Galleria A. Zaru, Capri.<br />
Mostra “Profession, Obsession”, Istituto Svizzero, Roma e altre sedi.<br />
Espone la Chambre No. 13 nell’ambito <strong>del</strong>la mostra “Invested Spaces”,<br />
Solomon R. Guggenheim Museum, New York.<br />
Mostra estiva “Gli Artisti <strong>del</strong> Giardino di <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong>”, Il Giardino, Seggiano.<br />
Banchetto “Un coup de dés n’abolira jamais le hazard”, Vienna.<br />
Banchetto “Palindromisches Diner” (“Cena palindroma“), allestito<br />
nell’ambito di Vakanz, Schwarzenberg.<br />
1999<br />
Mostra “Chambre No. 13”, Mudima M2, Milano.<br />
“Histoires de boîtes à lettres”, Galleria Peccolo, Livorno.<br />
Mostra estiva “Eva Aeppli (Omaggio a cinquant’anni di amicizia)”, Il Giardino,<br />
Seggiano.<br />
2000<br />
Espone Chambre No.13 nell’ambito <strong>del</strong>la mostra “Stanze e Segreti”, Rotonda<br />
<strong>del</strong>la Besana, Milano.<br />
Mostra “Die genetische Kette des Flohmarkts”, (“<strong>La</strong> <strong>catena</strong> <strong>genetica</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>mercato</strong> <strong>del</strong>le pulci”), Palazzo <strong>del</strong>le Stelline, Milano.<br />
Mostra “Cabinet Anatomique”, Emily Harvey Gallery, New York.<br />
Mostra estiva “New Installations” (Arman, Barni, Mainolfi e altri), Il Giardino,<br />
Seggiano.<br />
2001<br />
Espone nella Galleria Raab, Berlino.<br />
Espone nella Galleria Levy, Amburgo.<br />
“Retrospettiva”, Museum Tinguely, Basilea.<br />
Sculture in bronzo, isola di Mainau.<br />
“Eat Art”, Praterinsel, Monaco.<br />
Mostra estiva, Il Giardino, Seggiano.<br />
Nel Giardino sono state installate nel frattempo altre 70 sculture.<br />
Espone “<strong>La</strong> chambre No. 13, Hôtel Carcassonne” e altre opere <strong>del</strong>le serie<br />
1989–2001, Galleria Henze & Ketterer, Wichtrach/Berna; Kunsthalle<br />
Villa Kobe, Halle, Germania.<br />
2002<br />
Espone nel Kunstverein Lingen, Lingen.<br />
Espone nel Museum Ostdeutsche Galerie, Regensburg.<br />
Espone nel Museum of Contemporary Art, Ludwig Museum, Budapest.<br />
“Le Restaurant <strong>Spoerri</strong> au Jeu de Paume”, mostra e allestimento di sette<br />
diversi banchetti nel Musée du Jeu de Paume, Parigi.<br />
2003<br />
Espone presso il KunstHaus, Vienna; Galleria Ernst Hilger, Vienna; Galleria<br />
Haus der Kunst, Brünn.<br />
Mostra “Marilyn”, County Hall Gallery, Londra; la mostra itinerante viene<br />
ospitata in diversi paesi tra cui Australia, Germania, Spagna, Giappone,<br />
Finlandia.
Espone nella Galerie 422, Gmunden.<br />
Mostra “Musée sentimental du Giardino”, Kunsthaus Grenchen (Svizzera).<br />
2004<br />
Mostra “<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> – Meister des Zufalls” (“<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> – Maestro<br />
<strong>del</strong> caso”, curata da Thomas Levy, Amburgo),<br />
Galerie der Stadt Klagenfurt; Musée des Beaux Arts – Villa Steinbach, Mulhouse;<br />
Kunstverein, Ingolstadt; Palazzo Magnani, Reggio Emilia; Museo<br />
Civico Revotella, Trieste. (Graubünden, Svizzera). Galerie Fraich’Attitudes,<br />
Parigi. Musée des Jacobins, Morlaix. Galerie Henze+Ketterer, Wichtrach.<br />
Mostra “Kleines Raritätenkabinett der Künstler des Giardino” (“Piccolo<br />
gabinetto <strong>del</strong>le curiosità degli artisti <strong>del</strong> Giardino”), Kunsthaus Grenchen,<br />
Grenchen.<br />
Torrione Passari, Molfetta; Galerie Geiger, Costanza.<br />
Installazione <strong>del</strong> Fleischwolsbrunnen (“Gocciolatoio di tritacarne”) Brema.<br />
Mostra “Il peso <strong>del</strong>la magia”, Torre Fiorenziana, Grono (Graubünden,<br />
Svizzera).<br />
Galerie Fraich’Attitudes, Parigi.<br />
Musée des Jacobins, Morlaix.<br />
Galerie Henze+Ketterer, Wichtrach.<br />
2005<br />
<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> riceve la cittadinanza onoraria di Seggiano.<br />
Jüdisches Museum, Rendsburg.<br />
Galerie am Lindenplatz, Vaduz.<br />
Mostra “<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> - Meister des Zufalls”, Musée d’art et d’histoire,<br />
Friburgo.<br />
Mostra “Kleines Raritätenkabinett der Künstler des Giardino“, Espace<br />
Niki de St. Phalle + J. Tinguely, Friburgo.<br />
Mostra “Prillwitzer Idole” (“Gli idoli di Prillwitz”), Fondation GRARD, Ostenda;<br />
Fondazione Mudima, Milano.<br />
Mostra “35 Jahre Galerie Levy – 75 Jahre D.S.” (“35 anni Galleria – 75<br />
anni D.S.”), Galleria Levy, Amburgo.<br />
2006<br />
Recherche “Obothritische Altertümer” (“Antichità obotritiche”) poi rivelatesi<br />
“Idoli di Prillwitz”. Su questo tema sono state realizzate grandi sculture<br />
esposte per la prima volta in Belgio (Fondation Grard).<br />
Progetto “Schutzheilige und Beschützer“ (“Santi patroni e protettori”) in<br />
collaborazione con la sezione creativa <strong>del</strong> laboratorio no profit “Aller<br />
hand”. Esposizione collettiva nell’ex mulino “Bottmühle”, Colonia.<br />
Serie “Piume per cappelli”, esposta per la prima volta a Roma.<br />
2007<br />
Grande mostra sul tema “Gli Idoli di Prillwitz” a Schwerin.<br />
Grande mostra personale a Neubrandeburg.<br />
Inizia una serie di “Falsi Quadri-trappola”, tavoli appositamente preparati<br />
per determinate persone e a loro dedicati.<br />
Per la mostra “Nouveau Réalisme”, D.S. allestisce – come già aveva fatto<br />
negli anni ’70 - uno spazio espositivo in forma di “chambre basculé”. Gli<br />
oggetti esposti in questo spazio rovesciato sono imitazioni <strong>del</strong>le opere dei<br />
Nouveaux Réalistes.<br />
Per la mostra “Ultime cene”, tenutasi nella Galleria <strong>del</strong>le Stelline a Milano,<br />
D.S. si confronta per la prima volta con il marmo. Prendendo spunto<br />
dall’Ultima Cena, fa scolpire 13 tableaux in marmo di Carrara con<br />
l’immagine dei cibi che alcune illustri personalità hanno assunto prima di<br />
morire.<br />
Si trasferisce a Vienna.<br />
2008<br />
Mostra “<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> – Assemblaggi”, Galerie <strong>La</strong> Trace, Parigi.<br />
Mostra “Mostre VIII, <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> – Assemblaggi”, Artothek Rainer<br />
Knubben, Im Hotel Victoria, Bad Margentheim.<br />
Mostra “Eckhart Witzigmann Preis 2007”, Mercedes-Benz Museum,<br />
Stoccarda.<br />
Mostra “Ausstellung Zeichnen”, Akademie der Künste, Berlino.<br />
Mostra “<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> – Assemblaggi”, Galerie 422, Gmunden.<br />
Mostra “<strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong> – <strong>La</strong> stanza <strong>del</strong>l’unicorno”, Museo civico d’Arte,<br />
Modena.<br />
Mostra “Stuhl Gestrüpp” 2 Vienna Design Week, Rauminhalt, Vienna.
Mostra “<strong>La</strong> <strong>catena</strong> <strong>genetica</strong> <strong>del</strong> <strong>mercato</strong> <strong>del</strong>le pulci”, Galleria Allegretti<br />
Contemporanea, Palazzo Bertalazone di San Fermo, Torino.<br />
Mostra “Nouveau Réalisme. Dal 1970 ad oggi”, PAC – Padiglione d’Arte<br />
Contemporanea, Milano.<br />
Mostra “Ausstellung 68/08”, Kunstverein Kärnten Ausstellung im Künstlerhaus<br />
Klagenfurt, Klagenfurt.
Allegretti Contemporanea<br />
Palazzo Bertalazone di San Fermo XVII sec.<br />
Via San Francesco d’Assisi n.14<br />
10122 Torino<br />
Tel. +39 011.5069646<br />
info@allegretticontemporanea.it<br />
www.allegretticontemporanea.it<br />
Fotografie a colori<br />
Susanne Neumann<br />
Fotografie in bianco e nero<br />
Turi Rapisarda<br />
Progetto grafico e impaginazione<br />
<strong>Andrea</strong> <strong>Sosso</strong><br />
info@andreasosso.com<br />
Ringraziamenti<br />
si ringraziano tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione <strong>del</strong>la<br />
mostra, in particolare:<br />
Alfredo Aceto<br />
Alessandro Baro<br />
Barbara Casalaspro<br />
Elisa Chiantaretto<br />
Gabriella Cristiano<br />
Claudia Kmiecik<br />
Agnieszka Majzel<br />
Luciano Massari<br />
Alessandro Pampanoni<br />
Turi Rapisarda<br />
Beppe Rizta<br />
<strong>Andrea</strong> <strong>Sosso</strong><br />
Philipp Wolfgang<br />
Celso Zappalà<br />
Alessia Zevola<br />
Le assistenti di <strong>Daniel</strong> <strong>Spoerri</strong>: Susanne Neumann e Gabriele Fail<br />
Si ringraziano per la collaborazione:<br />
Attilio e Paola Biasutti <strong>del</strong>la Galleria Biasutti & Biasutti di Torino