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Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

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FRA PANTEISMO ED EMPIRISMO 85<br />

« religione pubblica dei popoli » 105, al<strong>la</strong> teologia <strong>la</strong> reli­<br />

gione. In questa prospettiva « realistica » <strong>non</strong> solo il politeismo tor­<br />

na ad avere un significato proprio 106, ma il culto dei fenomeni <strong>natura</strong>li<br />

e fisici, anziché essere un effetto secondario, derivato, poetico, diventa<br />

un fatto originario, primitivo 107 .<br />

L'importanza di questo dibattito per <strong>Feuerbach</strong> è facilmente intui­<br />

bile e gli estratti m lo dimostrano. Da un <strong>la</strong>to il criterio metodologico<br />

del Mosheim, che dava priorità al culto rispetto alle interpretazioni teo­<br />

logiche, corrisponde a quello enunciato nel<strong>la</strong> prefazione al<strong>la</strong> seconda<br />

edizione dell'Essenza del cristianesimo m. In questo senso l'insistenza<br />

sul significato proprio del politeismo e sul carattere originario del<strong>la</strong> re­<br />

ligione <strong>natura</strong>le, in quanto essenzialmente rivolta ai fenomeni fisici, do­<br />

veva spingere <strong>Feuerbach</strong> a raccogliere una documentazione diretta sui<br />

culti e le religioni primitive. D'altro <strong>la</strong>to <strong>la</strong> riconduzione di ogni reli­<br />

gione a questo Dio permeante <strong>la</strong> <strong>natura</strong> e <strong>la</strong> spiegazione del successivo<br />

sorgere degli dei personali mediante artifici poetici, fatte dal Cudworth,<br />

<strong>non</strong> potevano <strong>non</strong> attrarre chi si proponeva una interpretazione totale<br />

del fenomeno religioso. Una sintesi fra queste due tendenze è data nel-<br />

VEssenza del<strong>la</strong> religione, dove il Dio-<strong>natura</strong> <strong>non</strong> è più il concetto<br />

astratto e universale dei filosofi, ma il significato pre-logico<br />

unificante dei vari atteggiamenti religiosi primitivi.<br />

La rivendicazione del<strong>la</strong> priorità assoluta del dato rispetto alle inter­<br />

pretazioni corrispondeva certo al<strong>la</strong> sensibilità storica del Mosheim, ma<br />

anche all'esigenza di salvare come fatto originario <strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione rispetto<br />

al<strong>la</strong> ragione. Quanto al contrario fosse andato avanti Cudworth nel<strong>la</strong><br />

conciliazione di dogma e ragione, teologia e filosofia risultava dal<strong>la</strong> sua<br />

trattazione sul<strong>la</strong> trinità.<br />

Egli si era rifatto all'opera del Petau no, ma nei tratti p<strong>la</strong>tonici dei<br />

padri greci aveva visto <strong>non</strong> una traccia di contaminazione dell'originario<br />

nucleo cristiano, bensì <strong>la</strong> prova tangibile del<strong>la</strong> sostanziale identità e con­<br />

tinuità fra <strong>la</strong> trinità p<strong>la</strong>tonica e <strong>la</strong> trinità cristia­<br />

na 111 . La conclusione di queste lunghe argomentazioni, attentamente se-<br />

105 Ibid.<br />

106 Cfr. distinzione fra politeismo e personificazione poetica, ivi, pp. 598-600.<br />

107 Ivi, p. 208.<br />

108 4Qd (lr-v ) 2v. 41^ ^ 141-)_<br />

109 G. W., V, pp. 14-17.<br />

110 Cfr. T. I. S., pp. 575-76, 599-600, 604-05.<br />

111 Ivi, pp. 546-632 [S. I., pp. 634-736].

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