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Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

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FRA PANTEISMO ED EMPIRISMO 83<br />

« cosa in sé » dalle nostre rappresentazioni soggettive 94 . Se l'uomo, pur<br />

<strong>non</strong> potendo comprendere Dio, aveva nel<strong>la</strong> fede <strong>la</strong> certezza di essere al<br />

centro delle attenzioni divine, quale collegamento si può stabilire fra.<br />

<strong>la</strong> <strong>natura</strong> e l'uomo, ora che questo <strong>non</strong> è neppure il fine di quel<strong>la</strong>?,<br />

<strong>Feuerbach</strong> risponderà rinviando all'esistenza fisica dell'uomo 95 , al suo<br />

essere parte del<strong>la</strong> <strong>natura</strong>. Non era che una ritraduzione in termini ma­<br />

terialistici 96 degli antichi concetti di corrispondenza fra essere e pen­<br />

siero e di partecipazione.<br />

RELIGIONE NATURALE E RELIGIONI POSITIVE.<br />

Lo sforzo di Cudworth per dimostrare <strong>la</strong> ragionevolezza<br />

del cristianesimo si imbatte necessariamente in due difficoltà: il contra­<br />

sto fra paganesimo e cristianesimo e il concetto di dogma di fede, con­<br />

cretato in maniera paradigmatica nel dogma trinitario. L'obiettivo è per­<br />

seguito con tale determinazione, che attraverso un complicato intreccio<br />

di prove « a priori » e « a posteriori », teoretiche e storiche viene co­<br />

struita una teoria del<strong>la</strong> religione <strong>natura</strong>le, a dir poco, ardita. E di nuovo<br />

si profi<strong>la</strong> dietro, come realtà unificante, <strong>la</strong> <strong>natura</strong>.<br />

In primo luogo Cudworth nega che il politeismo sia tale in senso<br />

vero e proprio e, attraverso l'analisi delle principali divinità egiziane e<br />

greche, lo riduce semplicemente a « polionimia », pluralità <strong>non</strong> di dei,<br />

ma di nomi, attraverso cui uno stesso Dio è designato per i molteplici<br />

effetti e rapporti di culto 97 . Il passaggio dal<strong>la</strong> pluralità dei nomi al<strong>la</strong><br />

pluralità delle divinità avviene nel<strong>la</strong> rappresentazione popo<strong>la</strong>re mediante<br />

il ben noto meccanismo poetico del<strong>la</strong> metonimia, che porta al<strong>la</strong><br />

ipostatizzazione del nome o al<strong>la</strong> personificazio­<br />

ne dell'effetto 98 . Alle varie teologie « volgari », « civili », « fi­<br />

siche » l'autore contrappone <strong>la</strong> «teologia <strong>natura</strong>le e vera»,<br />

alle rappresentazioni popo<strong>la</strong>ri <strong>la</strong> concezione razionale di Dio ".<br />

94 Gfr. <strong>la</strong> critica di R. Haym, <strong>Feuerbach</strong> una die Philosopbie ..., pp. 3-21,<br />

cui ho accennato nel primo capitolo.<br />

95 G. W., X, p. 337.<br />

96 Sull'importanza di questa intuizione per <strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> gnoseologia<br />

materialistica, cfr. V. I. Lenin, Materialismo ed empiriocriticismo..., cit., pp. 81,<br />

95-103.<br />

97 T. I.S., pp. 477-503 [5. I., pp. 564-591].<br />

98 Ivi, pp. 507-18 [£. L, pp. 596-606].<br />

99 Ivi, pp. 477-78, 510-12 [5. I., pp. 565, 599-601].

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