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Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

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FRA PANTEISMO ED EMPIRISMO 75<br />

Se il dualismo cartesiano di materia e spirito, o quello di ragione e<br />

fede, era molto più conforme al teismo, <strong>la</strong> sua negazione più estrema<br />

era per Bayle costituita dal<strong>la</strong> concezione spinoziana di Dio e del<strong>la</strong> na­<br />

tura, che appena prima aveva richiamato come esempio <strong>la</strong>mpante di<br />

ateismo subdolo 43 .<br />

Questo avvicinamento di Cudworth a Spinoza <strong>la</strong>sciò una profonda<br />

impressione nel curatore dell'edizione <strong>la</strong>tina, J. L. v. Mosheim. Benché<br />

nel<strong>la</strong> prefazione questi cerchi di mantenere una posizione di equidistan­<br />

za e di mediazione fra il suo autore e Bayle **, in tutta l'opera dimostra<br />

di condividere, almeno come perplessità e preoccupazioni, quelle critiche.<br />

Così nel<strong>la</strong> digressione sul<strong>la</strong> <strong>natura</strong> p<strong>la</strong>stica è lui stesso a sottolineare le<br />

oscil<strong>la</strong>zioni del suo autore, che, nel confronto con l'arte <strong>umana</strong>, esalte­<br />

rebbe tale <strong>natura</strong> fino a far<strong>la</strong> apparire infallibile e, nel confronto con Dio,<br />

di nuovo <strong>la</strong> degraderebbe rendendo<strong>la</strong> responsabile delle imperfezioni e<br />

del male 45 . Egli poi difende il meccanicismo di Cartesio in quanto <strong>non</strong><br />

considerava il mondo come un risultato fortuito e casuale<br />

delle leggi meccaniche, né escludeva un'entità mediatrice fra lo spirito<br />

e <strong>la</strong> materia **, e salva da travisamenti p<strong>la</strong>tonizzanti <strong>la</strong> visione aristote­<br />

lica del<strong>la</strong> <strong>natura</strong>, per nul<strong>la</strong> incorporea, come voleva Cudworth 47 .<br />

La costruzione del suo autore è dunque per Mosheim fondata su<br />

incongruenze teoretiche e su false interpretazioni storiche. Tale convin­<br />

zione si riflette anche nel<strong>la</strong> sua traduzione, che spezza il concetto di<br />

' p<strong>la</strong>stic nature ' nei due termini più uni<strong>la</strong>terali e dirompen­<br />

ti di <strong>natura</strong> genetrix seu fictrix ' 48 .<br />

Ciò che per Cudworth era il concetto mediatore del sistema, di­<br />

venta qui un composto spurio, ciò che era l'antidoto al materialismo<br />

meccanicistico, una pericolosa propensione verso l'immanentismo e il<br />

panteismo di Spinoza, ciò che era <strong>la</strong> via per <strong>la</strong> fondazione ontologica<br />

del<strong>la</strong> morale, una ricaduta nel « fato interno », nel<strong>la</strong> determinazione na­<br />

turale. Non più Hobbes, ma Spinoza diventa <strong>la</strong> principale preoccupa­<br />

zione.<br />

Fu proprio questa lettura, ispirata dalle critiche del Bayle, a inte-<br />

43 Ivi, p. 214.<br />

44 S. I., pp. xv, xxvi, xxvin del<strong>la</strong> Prefazione.<br />

45 Ivi, pp. 164-65.<br />

46 Ivi, cfr. le lunghe note di pp. 151-2, 153, 156-57, 163, 174-75.<br />

47 Ivi, pp. 178-79.<br />

48 Ivi, pp. 148-96, cfr. per es. 151 e passim.

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