Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

72 CAPITOLO TERZO
immediatamente sui fenomeni fisici » 2é non è lo scopo dell'apologetica
di Cudworth. Esso non garantisce una fondazione sicura alla morale, che
è il suo fondamentale obiettivo.
Quando cominciai a scrivere, io avevo in mente solo un discorso su libertà
e necessità o, per parlare più apertamente, contro la fatalistica
necessità di ogni azione ed evento; la quale, in base a qualsiasi fon­
damento o principio venga sostenuta, finisce per servire (secondo la no­
stra opinione) i disegni dell'ateismo e per minare alla base il cristia­
nesimo e ogni religione ; eliminando ogni colpevolezza e impu­
tabilità, punizioni e ricompense, e chiaramente rendendo ridicolo-
un giorno del giudizio 27 .
Non solo il « fato democriteo », materialistico ed esplicitamente
ateo, ma anche il « fato divino immorale o violento », che fa dipendere
ogni cosa dalP« arbitraria volontà onnipotente », e il « fato divino mo­
rale e naturale », che riconduce ogni azione alla natura interna necessi­
tante, minano alla base la morale e la religione 28 .
L'accusa di ateismo colpisce Hobbes soprattutto per la sua morale,
sia questa fondata sull'obbligazione divina o sovrana oppure sull'istinto
naturale 29 . Ma in campo morale anche Cartesio è inadeguato per la sua
concezione soggettivistica dello spirito, che apre la strada sia al Dio-
arbitrario, sia al fatalismo della natura 30 .
Lo scopo del Vero sistema intellettuale risulta ora più chiaro: su­
perare sia l'unilateralità di Fiatone nel concepire la materia come resi­
duo « sublogico » 31 , sia quella di Cartesio nell'intendere lo spirito in
modo meramente soggettivo così da integrarli ambedue in una sintesi
del vero, del bene e del bello 32 .
Un concetto nodale in questo tentativo di più profonda mediazione
fra spirito e materia è rappresentato dalla «natura plastica»,.
26 Ivi, pp. 148-51.
27 Ivi, p. i della Preface.
28 Ivi, pp. MI della Preface.
29 Cfr. per la controversia nell'interpretazione di questo punto l'intervento di
R. Polin, Hobbes, Dieu et les hommes, Paris 1981, pp. 153-75.
30 T. I. S., pp. 146-47, cfr. con p. 175. Rinviarne qui alle analisi di L. Gysi,,
op. cit., pp. 62-79.
31 T. I. S., pp. 51-54.
32 Sulla coincidenza fra bene e bello si noti il parallelismo fra assenza di bene
ontologico e assenza di cause finali, fragilità della morale e indebolimento della
religione mediante l'eliminazione della prova teleologica dall'armonia del mondo-
(ivi, pp. 148-49, 174-75; cfr. anche L. Gysi, op. cit., pp. 24, 92-98).