Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

AL CUORE DEL CRISTIANESIMO: LA TRINITÀ 61
Terapia Dei et dii vocati sumus. Quare autem interroga adversarios?
quandoquidem sumus vere participes gratiae nudae et subsistentia carentis. Sed non
sic habet. Absit. Terapia enim sumus Spiritus existentis et subsistentis, vocatique
propter hoc dii, utpote divinae et ineffabilis naturae cura ilio copula participes
facti; at si alienae naturae est et a divina natura substantialiter separatus, qui nos
deos facit Spiritus per se, excidimus a spe ... % .
Conseguenza della grazia increata è la divinizzazione del­
l'uomo. Questa è possibile solo se Dio dona sé stesso, se dun-
-que non si limita a una causalità puramente estrinseca, efficiente, ma di­
venta principio interno. Dietro l'esempio del Petau i teologi successivi
si sono sempre più accordati nell'assegnare questa causalità divina al­
l'ordine formale 9J .
Una simile scelta, più conforme ai padri e alla scrittura, ha aperto
una problematica complessa, tuttora viva, sul rapporto fra l'uomo e Dio,
che diventa immanente e insieme rimane trascendente. Nell'ambito tri­
nitario una questione
nota e oggi molto discussa è se l'inabitazione di Dio nel giusto e la sua con­
giunzione con lui sia solo attribuita alle persone divine o al contrario attraverso
la grazia si costituisca con l'uomo gratificato un rapporto peculiare a ciascuna per­
sona divina 98 ;
l'obiezione classica è infatti che se una persona divina stabilisce con una
creatura un rapporto proprio, personale in senso stretto non
può essere che una unione ipostatica come per il Cristo".
Anche qui il Petau fu deciso nel sostenere un rapporto proprio,
peculiare di ciascuna persona divina. Lo spirito santo è in quanto
tale « dono » 10°, il fatto di comunicarsi è dunque sua proprietà perso­
nale 191 . Su questa un testo di Origene fonda la sua immaterialità: come
la scienza, come la medicina, lo spirito santo sarebbe immateriale poi­
ché ne prendono parte molti 102 . L'unione dello spirito con i credenti è
96 40MO [cfr. T. D., II, 1. Vili, e. IV, § XIII, p. 819].
97 K. Rahner, Zur scholastischen Begrifflichkeit..., cit., pp. 370-71.
98 Ivi, p. 372.
» Ibid.
100 40Ml*-\ 38^- [cfr. T. D., II, 1. VII, e. XIII, §§ XIX-XXII, pp. 737-39
e e. XIV, § X, p. 745; 1. Vili, e. Ili, §§ III, IV, VII-IX, pp. 803-05, 806-08].
Cfr. per l'importanza di questo concetto F. Bourassa, op. cit., pp. 191-227.
101 40MOr [cfr. T. D., II, 1. Vili, e. V, § Vili, p. 827].
Ibid. [cfr. T. D., II, 1. Vili, e. IV, § XV, pp. 821-22].