Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

AL CUORE DEL CRISTIANESIMO: LA TRINITÀ 59
ria della salvezza coincide dunque con l'ordine interno alla vita trinitaria
stessa. Dal Petau Feuerbach trascrive:
Jam vero ejusmodi est ista relatio comparatioque Filii ad Spiritum ut priores
in ea partes Filius habeat et major esse dicatur, itidem ut in relatione Patris ad'
Filium major appellatur Pater. Haec autem major dignitas, quae et auctoritas dici-
tur, in eo solo posita est, quod alter sit principium, alter ab ilio tamquam prin­
cipio ducat originerò 87 .
Certo i padri cercarono di tenere lontane rappresentazioni inade­
guate, troppo materiali sostenendo che per alito si doveva intendere
primariamente non l'effusione di aria all'esterno, bensì l'alito intcriore,,
sostanziale, lo spirito di vita 88 . Tuttavia affermarono anche una conti­
nuità fra interiorità ed esteriorità. Feuerbach per es. riporta la spiega­
zione di Grillo Alessandrino:
Sed quemadmodum unusquisque nostrum proprium in se ipso spiritum con-
tinet et ex intimis visceribus foras effundit. Propterea et corporaliter ipsunr
Christus insufflavi!, ea re demonstrans uti humano ex ore corporaliter exit spiritus,
sic ex divina substantia eo modo, qui Deo congruit, illum qui est ex ea, prodire
spiritum 89 .
Lo spirito appare qui come qualcosa di immateriale e insieme ma­
teriale, di immanente al soggetto e insieme comunicabile secondo una
concezione, che rivela affinità con quella espressa proprio in questo pe­
riodo da Feuerbach nello scritto Contro il dualismo di anima e corpo,
spirito e carne 90 . Insito necessariamente nella parola, nel verbo, è se­
condo i padri lo spirito sì come spirito personale, ma anche come fiato.
Così suona la citazione di Grillo:
Quomodo absque proprio Spiritu Verbum intellegi potest? An non esset
absurdum, si quis eum ab nomine spiritum separari dicet, qui inest ipsi tam secun-
dum naturae definitionem, quam ad integrum animalis complementum? Quomodo
igitur Spiritum divellemus a Filio?
E l'idea di Gregorio Nisseno, spiegata dal Petau:
Etenim sermo noster sine aere ac spiratione non potest effici, adeo ne nec
divinus sine sui generis spiratione 91 .
«7 4oc 33'' [cfr. T. D., II, 1. VII, e. V, § X, p. 669].
88 Ivi, 33r-y .
» Ibid.
90 G. W., X, pp. 138-39 [tr. it. F. Tomasoni, in Materialisti dell'Ottocento,
cit., pp. 118-19].
91 40c 33p-v [ cfr . T. D., II, 1. VII, e. X, §§ I-II, IV, pp. 695-97; le citazioni
sono di p. 695].