Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

58 CAPITOLO SECONDO
•con un simbolo secondo lui molto più vivo, la madre di Dio, situata ad­
dirittura nella trinità 81 . Questo stratagemma, teologicamente molto ap­
prossimativo, corrispondeva al predominio esclusivo del motivo dell'in­
carnazione su ogni altro. Ora al contrario le proprietà distintive dello
spirito santo sono oggetto di studio molto accurato e questo evidente­
mente per influsso della teologia patristica, che il Petau aveva rivalutato.
Cosi quella confusione fra amore come essenza divina e
•amore come persona, individuata nell'Essenza del cristianesimo 82,
è ora chiarita da un testo di Agostino, che introduce il concetto di
amore come processo.
Quare charitas essentialis non est Trinitàtis persona certa; sed est ipsa divi-
nitas, quae utique non una est persona, sed tres. Sed ut expressus ab utroque,
Patre ac Filio, amor est, sive mutuae dilectionis terminus, Spiritus Sanctus proprie
•dicitur, estque Trinitatis tertia et ab aliis distincta persona 83 .
Nella rivendicazione del significato proprio dello spirito santo Feuer-
bach rileva i tratti realistici sia della patristica occidentale, sia di queUa
•orientale. La prima, collocando lo spirito santo come nesso fra padre e
figlio in quanto mutuo processo d'amore, giunse fino a definirlo «ba­
cio» o « a m p 1 e s s o » w. La seconda, considerandolo secondo una
linea discendente dal padre al figlio e da questo allo spirito santo, lo
chiamò addirittura « alito » che promana dalla bocca del figlio 8S . Come
infatti il figlio fu mandato dal padre, così lo spirito venne mandato o,
più specificatamente, alitato (Io. 20, 22) dal figlio 86 . L'ordine nella sto-
81 G. W., V, pp. 143-45, 391. Sulla insostenibilità, anche storica, di questa
sostituzione si erano appuntate già le critiche di E. Zeller nella recensione « Das
Wesen des Christentums ». Von L. Feuerbacb, in: « Theologische Jahrbùcher »
(1843), II. Heft, p. 364, e di C. Frante, ~0ber den Atbeismus mit besonderer
Bezugnahme auf Ludwig Feuerbach, Berlin 1844, p. 130.
82 Ivi, p. 138.
83 4CK35 1' [cfr. T. D., II, 1. VII, e. XII, § V, p. 720; in questo foglio è
ripreso gran parte del cap. XII dal § 3 al § 9].
Su questo problema cfr. anche trattazione di F. Bourassa, Questions de théolo-
,gie trinitaire, Rome 1970, pp. 104-123.
»4 Ivi, 35 V [cfr. T. D., II, 1. VII, e. XII, § Vili, p. 721: « Jure itaque
nonnulli Spiritum sanctum osculum Patris et Filli, vel amplexum, vel id genus
aliud appellant, quo arctissima illa coniunctio, vel potius unitas ostenditur »].
« Ivi, 33r-v [cfr. T. D., II, 1. VII, e. V, §§ X-XI, p. 669].
86 Sul contesto storico-culturale di questa insistenza in Giovanni, cfr. F. J.
Schierse, Die neutestamentliche Trinitàtsoffenbarung, in: Mysterium Salutis, cit., II,
pp. 121-25.