Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

AL CUORE DEL CRISTIANESIMO: LA TRINITÀ 51
seconda parte dell'Essenza del cristianesimo le persone divine sono an-
•cora viste come raffigurazioni individuali, empiriche di determinazioni
• concettuali per l'intervento surrettizio dell'immaginazione 42 , nella prima
rappresentano le relazioni primarie, da cui dipende essen­
zialmente l'uomo 43 .
Un buon numero di estratti di Petau è dedicato all'analisi delle re­
lazioni intertrinitarie che, come sottolineano vari testi riportati, costi­
tuiscono^ persone stesse 44 .
La prima relazione, peraltro già trattata nell'Essenza del cristiane­
simo, è quella di padre e figlio: l'uno genera, l'altro è generato, l'uno è
principio, l'altro è principiato. Feuerbach riporta molti testi dei padri,
come Gregorio Nazianzeno, Atanasio, Agostino, che dimostrerebbero lo
sforzo per comporre da un lato la dipendenza del figlio dal
padre, il suo aver principio, dall'altro la sua piena divinità, la sua
assoluta distinzione rispetto alle creature 45 . Il risultato è sì per lui con­
tradditorio, sofistico 46 , ma l'esigenza ineludibile, che ne è alla base, è
quella della mediazione fra Dio e l'uomo. Riprendendo l'Essenza
del cristianesimo 47 egli dimostra attraverso molti testi che il figlio è
l'uomo in Dio, la possibilità reale di entrare in contatto col pa­
dre. L'antica patristica infatti chiama il padre con l'appellativo assoluto
di Dio fondando su di lui l'unità divina w , mentre fa derivare l'onnipo­
tenza del figlio dal dono del padre 49 . Di Grillo Alessandrino, Giovanni
Damasceno, Giovanni Crisostomo vengono riportati testi, nei quali si
42 G. W., V, pp. 387-93.
43 Ivi, pp. 132-35, 41-49.
44 40* 8r-^ [cfr. T. D., II, 1. IV, e. X, §§ VI-XIV, pp. 397-405 e e. XI,
•SS VIII-IX, pp. 410-13] e 19r [cfr. T. D., II, 1. V, e. IV, § X, pp. 495-96].
45 Ivi, l'-v, 5r, 13r , 20r, 21 r-v, 28r^' [cfr. T. D., II, 1. I, cc. II-III, pp. 6-
16 e e. VII, § II, pp. 42-3; 1. II, e. XI, § X, p. 175; 1. IV, e. XV, §§ III-IV,
pp. 445-46; 1. V, e. V, SS III-VII, pp. 500-03 e § X, pp. 504-05; 1. II, e. II,
§ IV, pp. 100-01 e § Vili, p. 103; 1. VI, e. Vili, § VI, pp. 591-92].
46 Ivi, 20r .
47 G. W., V, pp. 162-67, 189-205.
48 40 C 28 V . Feuerbach riporta per es. citazioni da Atanasio e Gregorio Nazian-
. zeno: « Athanasius: unum esse principium divinitatis, non duo principia... unum
idcirco esse Patrem et Filium, quod Filius non aliunde, sed a Patre genitus sit »
[T. D., II, 1. IV, e. XV, § IX, p. 450]; « Gregorius Nazianzenus Patrem appellai
unionem; propterea quod unitatis in Trinitate causa est productio et unius ex altera
persona processio: sive principii unitas » [ivi, S X, p. 450].
« Ivi, 28r [T. D., II, 1. VI, e. Vili, § VI, pp. 591-92] e 13r [T. D., II,
VI. IV, e. XV, §§ III-IV, pp. 445-46].