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Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

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30 CAPITOLO PRIMO<br />

dendone le critiche antispecu<strong>la</strong>tive, già contenute in Per <strong>la</strong> critica del<strong>la</strong>"<br />

filosofia hegeliana m e sottolineando <strong>la</strong> sua distanza dal « misticismo-<br />

idealistico »: per <strong>Feuerbach</strong> infatti nessun fenomeno poteva manifesta­<br />

re tutta l'essenza e occorreva <strong>la</strong> pluralità degli individui, il cammino<br />

del<strong>la</strong> storia m . Se questa precisazione, fondata ancora su uno scritto<br />

del 1839, fosse sufficiente a garantire l'autonomia del<strong>la</strong> concezione feuer-<br />

bachiana del<strong>la</strong> <strong>natura</strong> e <strong>la</strong> sua presunta consistenza materialistica, fu ben<br />

presto dimostrato dagli sviluppi successivi. Già il Rau di passaggio aveva<br />

osservato, facendo proprie le istanze di unità avanzate dall'avversario e<br />

citando un importante passo di Contro il dualismo:<br />

Mi sarebbe facile dimostrare che il Lange qui si trova completamente sul:<br />

terreno proprio del<strong>la</strong> filosofia di <strong>Feuerbach</strong>, potrei cogliere l'occasione per stac­<br />

carlo dal<strong>la</strong> sua filosofia e guadagnarlo a <strong>Feuerbach</strong> 193 .<br />

C. N. Starcke proseguì in questa dirczione e negò a <strong>Feuerbach</strong> l'eti­<br />

chetta di materialista per farne un importante antesignano del critici­<br />

smo fenomenistico postkantiano m . Respingendo <strong>la</strong> « cosa in sé », di<br />

cui <strong>non</strong> si può neppure par<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> <strong>natura</strong> in sé, che si pone come limite<br />

invalicabile, « irrazionale » all'uomo, <strong>Feuerbach</strong> avrebbe riportato l'at­<br />

tenzione sull'io che conosce e dal quale <strong>non</strong> è possibile astrarre 195 . Egli<br />

avrebbe così contestato una metafisica distinzione fra conoscenza e mon­<br />

do conosciuto 1% . Commenta Starcke:<br />

Se io sapessi tutto, ossia percepissi tutto, comprendessi nel mio organismo'<br />

tutte le re<strong>la</strong>zioni effettive, pensassi con tutti i cervelli, cadrebbe quel<strong>la</strong> distin­<br />

zione fra materiale e immateriale I97 .<br />

In sé dunque conoscenza e <strong>natura</strong> si identificano: ambedue sono<br />

rapporto 198 . Come spiegare allora <strong>la</strong> feuerbachiana « <strong>natura</strong> <strong>non</strong> uma­<br />

na »? Certamente è pensabile un tempo, in cui <strong>non</strong> esistevano le condi­<br />

zioni per l'uomo. Se però questi è stato poi prodotto, ciò significa che<br />

<strong>non</strong> le era indifferente, « estraneo », ma che vi era contenuto come « pos-<br />

191 G. W., IX, pp. 17-24 [tr. it. cit., C. Cesa, S. F., pp. 48-56].<br />

m A. Rau, op. cit., pp. 89-93.<br />

m Ivi, p. 96.<br />

194 C. N. Starcke, <strong>Ludwig</strong> <strong>Feuerbach</strong>, Stuttgart 1885, pp. 165-66.<br />

195 Ivi, pp. 127-29, 147-50.<br />

196 Ivi, pp. 149-51.<br />

197 Ivi, p. 151.<br />

198 Ivi, pp. 152-53.

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