Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

28 CAPITOLO PRIMO
^ non-io m . Il difetto di Feuerbach, ancor più che di Fichte, è stato
quello di non aver colto la « forma » di quella dimensione etica, in cui
eia radicato il suo programma di emancipazione, di non essersi reso
conto del suo movimento trascendentale, nel quale effettivamente era
possibile ritrovare la natura non come « cosa in sé », noumenon acate­
goriale, punto morto della conoscenza, ma come « fondamento incon­
scio » dell'io 177 .
Attraverso l'Essenza del cristianesimo l'Haym si propone di riaf­
fermare così la « tendenza originaria » dell'idealismo critico, in quanto
«realismo critico o trascendentale » e traccia un filone sotterra­
neo da Fiatone a von Humboldt, a Herder, a Kant, a Fichte, ma anche
a Feuerbach, un passaggio obbligato nella liberazione dal « dogmati­
smo idealistico », rappresentato soprattutto da Schelling e da Hegel 178 .
La replica dell'autore dell'Essenza della religione, generalmente
riluttante a scendere sul terreno dei suoi critici, indica quanto la let­
tura di questo giovane l'avesse colpito. Non è una risposta convenzio­
nale, ma il tentativo di portare avanti l'analisi del rapporto: uomo-
natura. Da un lato egli, secondo una strategia più volte adottata 179 .
scarica sull'oggetto della sua trattazione, il cristianesimo o la religione
naturale, ciò di cui è accusato, la separazione dell'uomo dalla natura, e
indica come suo compito proprio la negazione, il superamento di tale
situazione 18°. D'altro lato però ribadisce la legittimità e il senso della
natura non-umana:
La scienza naturale, almeno al suo attuale stadio, ci conduce necessariamente
a un punto, in cui non c'erano ancora le condizioni dell'esistenza umana, in cui la
natura, cioè la terra, non era ancora oggetto dell'occhio e della coscienza umana,
la natura era quindi un ente assolutamente non umano 181 .
Fra queste coordinate si svolse il dibattito dell'ultimo trentennio
dell'ottocento, in concomitanza con l'affermarsi del neokantismo. La
176 Ivi, pp. 23-7, 43-4.
177 Ivi, pp. 46-7, 6-7, 99-100.
178 Ivi, p. 47, 100-01, 22-23.
179 Cfr. la risposta a Stirner, Vber das « Wesen des Christentums » in Bezie-
hung auf den «Einzigen una sein Eigenthum » (1845), in: G. W'., IX, pp. 434-35.
180 ~0ber das « Wesen der Religion » in Beziehung auf « Feuerbach una die
Philosophie. Ein Beitrag zur Kritik Beider », von R. Haym, 1847. Ein Bruchstuck