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Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

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[ESSENZA DELLA RELIGIONE. l a REDAZIONE] 327<br />

<strong>la</strong> causa. 2r<br />

Come però ora l'uomo si immagina il mondo o quali sono i principi<br />

o le proprietà essenziali del mondo, dalle quali egli conclude a un Dio<br />

come sua causa? L'uomo alle origini è un essere completamente sen­<br />

sibile, sente e pensa cioè in modo esclusivamente sensibile, emozionale<br />

tutto ciò che sente, tutto ciò che lui stesso pensa. Perciò le proprietà<br />

del mondo sono solo l'espressione oggettiva delle impressioni emotive,<br />

che il mondo o <strong>la</strong> <strong>natura</strong> produce in lui. Queste impressioni emotive,<br />

da cui l'uomo ricava le proprietà fondamentali del mondo, o secondo<br />

le quali e con le quali si rappresenta tutte le cose, sono però soprattutto<br />

le affezioni del<strong>la</strong> gioia, del timore e del<strong>la</strong> meraviglia. Dall'affezione del<strong>la</strong><br />

gioia proviene <strong>la</strong> bontà, da quel<strong>la</strong> del timore <strong>la</strong> potenza o l'onnipotenza,<br />

da quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> meraviglia <strong>la</strong> sapienza. « Soave è <strong>la</strong> luce » (<strong>la</strong> vita in ge­<br />

nerale), dice VEcclesiaste [*], « e gioconda agli occhi è <strong>la</strong> vista del sole ».<br />

E « Dio » stesso conferma le gioiose parole<br />

[i] Eccle. 11,7.<br />

'delYEcclesiaste: «Dio vide che <strong>la</strong> luce era buona» [*]. Ma <strong>non</strong> solo 2v<br />

<strong>la</strong> luce è soave, gioconda, buona — « buona » è anche <strong>la</strong> terra e <strong>la</strong> rac­<br />

colta delle acque, il mare; buona anche l'erba, <strong>la</strong> verdura e le piante<br />

fruttifere; buono anche l'alternarsi di giorno e notte; buoni anche gli<br />

animali, che qui vivono e brulicano nell'acqua, nell'aria e sul<strong>la</strong> terra [ 2 ];<br />

in breve l'uomo vede tutto ed esc<strong>la</strong>ma lieto: « Ecco! è molto buono! ».<br />

Nello stesso tempo <strong>la</strong> <strong>natura</strong> è per l'uomo <strong>non</strong> solo oggetto di godi­<br />

mento, di gioia, ma anche di terrore, di paura. Lo stesso ciclo che ci<br />

manda <strong>la</strong> pioggia ristoratrice, ci manda anche il terribile <strong>la</strong>mpo e tuono;<br />

lo stesso mare, che porta l'uno al<strong>la</strong> meta dei suoi desideri, sommerge<br />

l'altro nei suoi flutti; <strong>la</strong> stessa terra che produce docili e amabili ani­<br />

mali, produce anche lo spaventoso, indomabile coccodrillo e il maestoso<br />

ippopotamo, «<strong>la</strong> prima delle opere di Dio» [ 3 ], ossia <strong>la</strong> prima delle<br />

opere e delle testimonianze di una forza corporea sovr<strong>umana</strong>. Ma timore<br />

e gioia <strong>non</strong> sono le uniche impressioni principali del<strong>la</strong> <strong>natura</strong>; essa con

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