Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

[ESSENZA DELLA RELIGIONE. l a REDAZIONE] 325
[Seconda Appendice] [*]
È affermazione unanime di tutti i filosofi e teologi che, almeno ir
soggettivamente, cioè nella conoscenza, in relazione all'uomo, il primo
^essere sia non Dio — che cosa questo termine significhi, ri­
manga per il momento ancora in sospeso — bensì il mondo, che il con­
cetto o la rappresentazione di Dio o di un Dio dipenda dal concetto o
dalla rappresentazione della natura e dell'umanità, che l'esistenza e l'es­
senza di un Dio, almeno, come è stato detto, soggettivamente, presup­
ponga l'esistenza e l'essenza del mondo, che solo dalle sue opere o ef­
fetti si possa riconoscere il fatto che Dio esiste e ciò che egli è, che
quindi tutti i predicati, determinazioni o proprietà che fanno di Dio,
o di ciò che è cosi chiamato, un oggetto della coscienza e della facoltà
rappresentativa umana, sono determinazioni attinte, derivate o dedotte
• dalla natura e dagli uomini,
E 1 ] U.B.-Miinchen 4" cod. ms. 935d 21c.
dunque originariamente sono naturali e umane. Perciò in primo luogo
l'affermazione: « c'è un Dio », non significa altro se non: « c'è una causa
•del mondo ». « In principio Dio creò ciclo e terra », così comincia la
Bibbia. Che cosa sia o significhi questo « creò » o « fece », che cosa
siano o significhino ciclo e terra, questo Dio o questi Elohim, questo
non è qui ancora detto, lo apprendiamo solo in seguito. Per prima cosa
non abbiamo qui altra caratteristica di questi Elohim o Dei, se non che
sono appunto le cause o gli autori in generale di ciclo e terra, che da
loro è dedotto o è fatto discendere il mondo. La Bibbia però è qui citata
solo come esempio. In generale la teologia comincia con l'argomenta­
zione dalla natura o dal mondo a una loro causa, che appunto è chia­
mata Dio, e il primo titolo o proprietà di questo è appunto il fatto di
essere la causa del mondo, o il suo autore, il suo creatore.
Se l'uomo risale dall'effetto alla causa, egli per la seconda non ha
altro contenuto se non quello che gli è fornito dal primo, così dalle pro­
prietà dell'effetto conclude ad analoghe proprietà della causa. Come
vede e considera l'effetto, così si immagina anche