Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

L'ESSENZA DELLA RELIGIONE: UNA INVOLUZIONE? 19
le nella permanenza della sostanza universale 113 . Qui egli aveva ravvi­
sato quella fondamentale continuità dal Dio panteistico dei Pensieri
sulla morte e l'immortalità (1830) al tema della sensibilità dei Principi
(1843), che vanificava ogni presunta, radicale, novità e contrastava con
;gli sforzi, con i propositi conclamati di recuperare l'individuo empi­
rico 114 . La conclusione era stata una stroncatura del suo materialismo
« religioso »:
Feuerbach non è più o non è ancora il materialista francese, che riconosce
solo l'essere presente, reale, la materia e questa in quanto si espande e si realizza
; attivamente nella molteplicità, la natura, bensì, come giustamente osservano i suoi
seguaci, è il materialista diluito e scomposto con l'umanesimo, ossia il materia­
lista, che non è materialista, e l'umanista, che non è umanista, bensì il materiali­
sta, che sulla terra e sul suo essere non può resistere, ma vuole spiritualizzarsi e
ascendere al ciclo, e l'umanista, che non può pensare,— né edificare un mondo
spirituale, bensì si ingravida col materialismo 115 .
Questo giudizio, proferito prima del periodo chiaramente natura­
listica di Feuerbach, ebbe fortuna e ritornò per es. nell'importante
Storia del materialismo (1866) di F. A. Lange 116 , che pure arrivò fino
ai Principi, anche se nel frattempo il materialista « spurio » aveva pub­
blicato e stava pubblicando scritti ben più impegnati nella questione
specifica 117 .
Più positivi nei confronti del materialismo di Feuerbach furono
certo Marx ed Engels: essi nell'Ideologia tedesca misero in rilievo il
suo passo avanti rispetto ai materialisti « puri » per lo sforzo di com­
prendere anche P« uomo », ma ammisero che tale impresa era in gran
parte fallita giacché l'uomo era stato concepito solo come « oggetto »
sensibile, non anche come « attività » sensibile.
È tanto vero che questa attività, questo continuo lavorare e produrre sen­
sibile, questa produzione, è la base dell'intero mondo sensibile, quale ora esiste,
che se fosse interrotta anche solo per un anno, Feuerbach non solo troverebbe un
enorme cambiamento nel mondo naturale, ma gli verrebbe ben presto a mancare
l'intero mondo umano, la sua stessa facoltà intuitiva, e anzi la sua stessa esistenza.
È vero che la priorità della natura esterna rimane ferma, e che tutto questo non
113 B. Bauer, Charakteristik L. Feuerbachs ..., cit., pp. 88-91.
114 Ivi, pp. 88-91, 93-101, 104-119.
115 Ivi, p. 123.
116 F. A. Lange, Geschichte des Materialismus una Kritik seiner Bedeutung
in der Gegenwart, Iserlohn 1866, p. 285.
117 Cfr. la critica di K. Griin, Philosophie in der Gegenwart. Realismus una
Idealismus, Leipzig 1876, pp. m ss.