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Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

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[ESSENZA DELLA RELIGIONE. l a REDAZIONE] 289<br />

dei limiti del<strong>la</strong> volontà si fonda tuttavia ancora sul<strong>la</strong> intuizione del<strong>la</strong><br />

<strong>natura</strong>: poiché <strong>la</strong> volontà è trasformata nell'essere assoluto del<strong>la</strong> na­<br />

tura, questa però è incommensurabile, allora <strong>natura</strong>lmente l'incom-<br />

mensurabilità, l'illimitatezza deve diventare attributo del<strong>la</strong> volontà.<br />

L'essenziale è però: <strong>la</strong> limitatezza del<strong>la</strong> volontà reale e l'illimita­<br />

tezza del<strong>la</strong> volontà rappresentata: io voglio essere là dove <strong>non</strong> sono,<br />

all'istante, senza indugio; dove mi trovo nel<strong>la</strong> rappresentazione, <strong>non</strong><br />

mi trovo nel<strong>la</strong> realtà.<br />

[*] l'essere rappresentato, astratto, pensato, l'essere del<strong>la</strong> ragione, essendo un<br />

prodotto di questa, vale per l'uomo più di quello reale, proprio come l'oggetto<br />

del<strong>la</strong> fantasia è più bello di quello dell'intuizione sensibile; Dio, in quanto causa<br />

spirituale, intelligente del mondo <strong>non</strong> è altro che un prodotto dell'intelletto umano.<br />

Ora come per l'uomo l'essere più alto è l'essere umano, l'essenza suprema del­<br />

l'uomo, così [ ! ]<br />

['] Continua.<br />

Io posso però nello stesso tempo rappresentarmi di essere là dove [*]<br />

voglio essere — questa contraddizione fra volere e potere è da me tolta<br />

nell'illimitata volontà divina.<br />

Come l'uomo pone <strong>la</strong> sua esistenza, per così dire, sul<strong>la</strong> testa e si<br />

riconosce, in quanto essere fisico, dipendente da sé come essere volente<br />

e pensante, così rende anche l'essere fisico fuori di lui dipendente dal sa­<br />

pere e dal volere. Dio è spirito: questo spirito determina, compenetra [**]<br />

e muove tutto — questo spirito è appunto lo spirito dell'uomo — que­<br />

sto intelletto che muove il mondo, è l'intelletto umano C 1 ]. Come il<br />

selvaggio prende <strong>la</strong> sua immagine dell'oggetto,<br />

per es. quel<strong>la</strong> del morto, per l'essenza dello<br />

stesso, così l'uomo pensante prende il pensiero<br />

dell'oggetto per l'essenza dello stesso, per <strong>la</strong><br />

cosa. Ciò che nel senso del<strong>la</strong> <strong>natura</strong> è solo un efletto involontario,<br />

nel<strong>la</strong> sua mente è uno scopo volontario. Egli <strong>non</strong> vede alcuna ragione<br />

per cui qualcosa è proprio così come è — potrebbe appunto essere anche<br />

diversamente, almeno così l'uomo può immaginarse<strong>la</strong>, e ciò che egli si

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