Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

[ESSENZA DELLA RELIGIONE. 1" REDAZIONE] 287
semplice lavoretto. La creazione del mondo è un prodotto dell'immagi­
nazione umana. Nondimeno resta però la limitazione della volontà umana
da parte della natura; questa gli oppone resistenza; egli non la può [***]
cambiare, produrre; la sua volontà è quindi limitata. Allora però,
quando la sua volontà gli appare come limitata, è già anche pron­
to, spinto a negare questo limite, questa negazione della sua
volontà. Tale negazione infatti contraddice alla sua rappresentazione
della volontà come l'essere supremo, alla sua
[*] la coscienza del bene, così si ricollega anche quella del male — pro­
prio perché la natura è benefica e malefica — così essa, una volta diventata oggetto
della coscienza e del sentimento morale, diventa anche sorgente di benefici per i
buoni e di castighi per i cattivi.
[**] Ciò che è mancanza in senso umano, non lo è ancora per questo in
sé, nel senso della natura. L'uomo s i conosce pochissimo e nulla è più facile
che guardare ai limiti, alle mancanze dell'uomo.
[***] Questo gridano gli sciocchi: « Come è arrogante la tesi che l'uomo
sia l'essere supremo! Su Urano, su Venere non potrebbero esserci enti superiori? ».
Gli sciocchi: essi prendono i prodotti, gli esseri della loro fantasia per esseri supe­
riori, giacché da un lato
C 1 ] In origine... effetti: cfr. E. R., § 46.
certezza di sé come essere volontario. Perciò mediante la rappresenta- 33v
zione della volontà onnipotente, che crea il mondo, fa cadere que- [*]
sto impedimento alla sua certezza di sé. Egli togliendo i limiti della
sua volontà, può sentirsi finalmente illimitato; egli si sente così come
un essere infinitamente superiore alla natura, come il suo illimitato
signore, dal momento che nella sua fantasia la trae dall'oscurità della
notte alla luce del giorno pronunciando, come in un incantesimo, la
parola: fiat; egli stesso è creatore della natura, nel momento in cui
pensa il creatore della natura. Il creatore è un semplice pensiero
dell'uomo! Sì. Voi ammettete che gli dei dei Greci fossero mere leg­
gende, rappresentazioni, semplici pensieri di essi, come in generale gli
dei degli altri popoli, benché per loro fossero esseri infiniti, assoluti.
Un egoismo molto comprensibile della religione cristiana il non voler
vedere applicata alle sue rappresentazioni questa legge! La negazione