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Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

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[ESSENZA' DELLA RELIGIONE. l a REDAZIONE] 267<br />

benché espressi da singoli, si impongono involontariamente all'uomo,<br />

infatti sono condizionati dall'individualità, dal tempo, dal<strong>la</strong> località, dai<br />

bisogni umani; essi perciò <strong>non</strong> presentano il carattere dell'arbitrarietà,<br />

bensì del<strong>la</strong> necessità e quindi del<strong>la</strong> divinità. Essi appaiono come [**]<br />

potenze umane, spirituali e insieme distinte dall'uomo. In breve l'esi­<br />

stenza fisica dell'uomo dipende ora da enti dell'astrazione, da enti che<br />

esistono solo nel<strong>la</strong> rappresentazione e per <strong>la</strong> rappresentazione. Essi do­<br />

minano invisibili e impercettibili, facendosi vedere e percepire solo nei<br />

loro effetti e nelle loro manifestazioni, in modo tale da esercitare un in­<br />

volontario condizionamento nell'uomo sull'uomo stesso [ 2].<br />

Dio è ciò che è l'uomo. Il Dio che opera solo nel<strong>la</strong> <strong>natura</strong>,<br />

[*] Prima gli enti reali diventano esseri rappresentati, poi gli enti del<strong>la</strong> rap­<br />

presentazione, dell'astrazione esseri reali.<br />

[**] I sacrifici hanno luogo là dove Dio è un essere sensibile, dove invece<br />

è un essere morale, scompaiono. « Praticare <strong>la</strong> giustizia e l'onestà è più grato a<br />

Jahvé che il sacrificio», Prov. 21, 3; «Doppio peso fa orrore a Jahvé », ivi, 20,<br />

23; « Fiacco<strong>la</strong> di Jahvé è l'animo umano », [ 3 ]<br />

t 1 ] Come ... cattivo: cfr. E. R., § 37.<br />

[ 2 ] Egli... stesso: cfr. E. R., §§ 37, 38.<br />

[ 3 ] Continua.<br />

identico con <strong>la</strong> <strong>natura</strong>, è il Dio che vive solo nel<strong>la</strong> <strong>natura</strong> e con <strong>la</strong> [*] 28r<br />

<strong>natura</strong>, che <strong>non</strong> si differenzia e si separa da essa, che <strong>non</strong> è distinto dal<strong>la</strong><br />

<strong>natura</strong>; il Dio, di cui <strong>la</strong> <strong>natura</strong> è attributo, è invece l'uomo, che si di­<br />

stingue dal<strong>la</strong> <strong>natura</strong>, che subordina <strong>la</strong> <strong>natura</strong>, l'esistenza fisica a quel<strong>la</strong><br />

morale: Dio diventa da essere fisico un essere politico, così come<br />

l'uomo stesso diventa da essere fisico un essere politico [*]. La na­<br />

tura rimane però <strong>la</strong> base del<strong>la</strong> religione, dell'intuizione sensibile: <strong>la</strong> [**]<br />

soggettività resta vinco<strong>la</strong>ta all'oggettività; l'uomo è politico, morale per<br />

essere felice tìsicamente. Mezzo e fine, condizione e causa si invertono,<br />

<strong>la</strong> fisica è per <strong>la</strong> morale, per <strong>la</strong> politica, <strong>la</strong> politica per <strong>la</strong> fisica, i citta-<br />

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