Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione
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anziché<br />
VERSO UNA SINTESI: IL MATERIALISMO CRITICO 153<br />
sul<strong>la</strong> base dei segni sempre mutevoli dell'onore, del<strong>la</strong> moda e dell'opinione 129 .<br />
Non auspica però certamente un utopistico ritorno al<strong>la</strong> campagna per<br />
tutti. Se sottolinea che lo stesso merito degli abitanti di città, <strong>la</strong> storia,<br />
è motivato dal<strong>la</strong> « vanità », <strong>non</strong> nega tuttavia che essi abbiano « depo<br />
sto ogni timidezza » e si siano fatti « valere come uomini » m, Dunque<br />
è qui contestata <strong>non</strong> <strong>la</strong> storia, <strong>non</strong> <strong>la</strong> « città », ma l'ideologia, che in<br />
essa e su di essa si è formata, l'ideologia antropocentrica ed eurocen<br />
trica. Come abbiamo potuto osservare nel capitolo precedente a propo<br />
sito del colonialismo, <strong>la</strong> valorizzazione dei due modi di vivere, in parti<br />
co<strong>la</strong>re di quello che era stato considerato solo gradino, mezzo per l'altro,<br />
suggerisce un diverso rapporto fra i due, che <strong>non</strong> può essere se <strong>non</strong> di<br />
integrazione. Da qui il farsi confuso dell'iniziale schema hegeliano. La<br />
conciliazione, <strong>la</strong> sintesi <strong>non</strong> è stata ancora fatta e quel<strong>la</strong> che è proposta<br />
come tale è proprio perciò violenza.<br />
Grazie a una simile prospettiva anche le popo<strong>la</strong>zioni primitive <strong>non</strong><br />
sono più relegate a uno stadio infantile dell'umanità, in cui predomi<br />
navano ancora le forze istintive del<strong>la</strong> paura e del timore e l'unica e<strong>la</strong>bo<br />
razione era quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> fantasia eccitata. Nel<strong>la</strong> redazione definitiva si<br />
riconosce che esse hanno un pensiero, un pensiero, che nel<strong>la</strong> sua con<br />
cretezza contiene verità, da noi dimenticate o abbandonate. In primo<br />
luogo hanno il senso dell'individualità, come determinatezza partico<strong>la</strong>re:<br />
essi [i cristiani] muovono ai pagani il rimprovero di ido<strong>la</strong>tria proprio per il<br />
fatto che questi ultimi si arrestano, nel loro rendimento di grazie e nelle loro pre<br />
ghiere, al<strong>la</strong> creatura, senza innalzarsi al<strong>la</strong> causa prima, all'unica autentica causa di<br />
tutti i benefici. Ma devo io <strong>la</strong> mia esistenza ad Adamo il primo uomo? Lo venero<br />
come mio padre? [...] Forse che <strong>la</strong> mia individualità, inseparabile e indistinguibile<br />
da me e dal<strong>la</strong> mia esistenza, <strong>non</strong> è dipendente dal<strong>la</strong> individualità di questi miei<br />
genitori? Se io continuo ad andare a ritroso <strong>non</strong> finisco col perdere ogni traccia<br />
del<strong>la</strong> mia esistenza? m .<br />
L'uomo determinato, questo popolo, questa stirpe <strong>non</strong> dipende dal<strong>la</strong> <strong>natura</strong><br />
in generale; <strong>non</strong> dal<strong>la</strong> terra in genere, ma da questo suolo e da questo paese, <strong>non</strong><br />
dall'acqua in genere, ma da quest'acqua, da questo fiume, da questa fonte [...]<br />
Con pieno diritto gli antichi popoli [...] pregavano quindi, come se fossero entità<br />
divine, i monti, gli alberi, gli animali, i fiumi e le fonti del loro paese 132 .<br />
129 G. W., X, p. 46 [tr. it. cit., pp. 85-6].<br />
130 Ivi, pp. 46-7 [tr. it. cit., pp. 85-6].<br />
131 Ivi, pp. 6-7 [tr. it. cit., pp. 43-4].<br />
132 Ivi, p. 5 [tr. it. cit., p. 41].