Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

I NUOVI DATI SULLE ORIGINI 117
ziato il dominio dell'uomo sulla natura, la razza caucasica portò avanti la sua vit­
toria e divenne dominatrice degli elementi, come del mare. Ancor più degna di
considerazione è la sua forza di volontà: mentre le altre razze giacciono sopite
sotto il giogo di una cieca necessità, la razza bianca ha superato tutti gli ostacoli;
essa non si è accontentata delle sue proprie forze, ne ha creato delle nuove e ogni
qual volta si è avvicinata alle altre razze, le ha assorbite in sé; essa ha sottratto
al negro, all'americano, al mongolo il suo temperamento nervoso, irascibile, lin­
fatico e da tutto questo ha formato uomini secondo la sua immagine 114 .
Come Dio, il bianco « forma uomini secondo la sua immagine »,
sacrifica le altre razze, se ne nutre, ma non ne ha bisogno. Egli
è sì il culmine, il risultato dell'evoluzione, ma non deri­
va dagli stadi precedenti, non proviene dalle altre razze.
Se nell'isolamento queste si sono impoverite, quella invece ha mantenuto-
tutta la sua purezza e la sua forza in modo da poter compiere nei tem­
pi più recenti l'unificazione dell'uomo e della religione sotto l'egida del
cristianesimo ns .
L'equivoco di una evoluzione, che è scala eterna di valori, si palesa
qui in questa trasfigurazione del bianco come fine e insieme principio
della storia, alpha et omega. Contro questa mistificazione si muovono
sia le critiche di « Das Ausland », sia quelle di Feuerbach. Il quotidiano
con brevi, ma puntuali note attacca lo scarso senso scientifico di chi,
isolando come dati a sé stanti i tratti anatomici, li considera come primi
principi e proprietà di natura senza riconoscere che essi sono un prodot­
to o almeno un correlato di un particolare ambiente, d'un particolare
modo di vivere e di nutrirsi. Così la maggiore ampiezza del ventre pres­
so i primitivi — un dato che l'articolista mette in dubbio nella sua
generalità — può facilmente essere spiegata con « una alimentazione
peggiore, più carente di nutrimenti » 116 . Se i mongoli hanno perso da
tempo la loro vitalità politica, ciò non è perché sia « venuta meno la loro
linfa vitale », ma perché sono stati « intenzionalmente eliminati » m.
Una maggiore attenzione alla storia permette non solo di riconoscere
come frutto di precise vicende e responsabilità storiche, quanto viene
attribuito alla natura, ma anche di individuare nella ricostruzione dello
114 Ivi, p. 447.
115 Ivi, pp. 442, 446-47, cfr. 13k 7r-8v .
116 Ivi, p. 434, cfr. 13k 5*.
117 Ivi, p. 445.