Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

110 CAPITOLO QUARTO
cesi e inglesi probabilmente si sarebbero scontrate. Per le pressioni di Pritchard
la bandiera francese, simbolo del riconoscimento del predominio francese, fu am­
mainata e il patto estorto di sottomissione annullato; il comandante del presidio
francese minacciò allora di bombardare la città della regina Pomare, se la ban­
diera francese non fosse stata di nuovo issata e il comandante inglese dichiarò
che avrebbe vendicato ogni colpo sulla città con un colpo sulle navi francesi.
Questa situazione sembra essere durata più settimane. La maggioranza della popo­
lazione è decisamente sotto l'influsso dei missionari protestanti, tuttavia anche i
Francesi sembrano aver già dalla loro un partito cattolico, formatesi con gente
irritata dalla condotta gretta e rigida dei missionari [protestanti] 86.
L'originalità di questa analisi sta certo non nella deplorazione del­
le lotte religiose, bensì nello stretto collegamento fra missioni e colo­
nizzazione. I missionari appaiono qui alla lettera i portabandiera
delle rispettive potenze coloniali. L'ideologia che aveva guidato la
prima colonizzazione, risulta, se non rovesciata, almeno rimessa in di­
scussione: là il dovere di
promuovere il servizio di Dio nostro signore e di predicare la verità agli
indigeni
era stato fatto proprio dai sovrani spagnoli e portoghesi come il loro
primo obbligo, a più riprese proclamato e ricordato ai loro legati come
il fine supremo, secondo le indicazioni dei pontefici 87 , qui la cristianiz­
zazione, se non perde la sua autonomia, è però collocata all'interno di
un programma, che è prima di tutto politico.
Da quale parte stia l'articolista, è poi evidente dal giudizio che si
da dei due schieramenti. Gli usurpatori sono evidentemente i cattolici,
i francesi, e in una nota, riportata anche da Feuerbach, ci si sofferma sui
disordini, sulle orge perpetrate da ufficiali francesi con ragazze indige­
ne 88 . I missionari protestanti sono invece criticati semplicemente per
il loro rigore morale, che alienerebbe loro le simpatie della gente e por­
terebbe alla formazione di un « partito cattolico ».
La particolare visuale politica del discorso emerge anche da un al­
tro articolo utilizzato, che biasima le lotte religiose perché turbano la
pace universale dei sudditi coloniali e chiude con queste parole:
86 13h 20r , cfr. «Das Ausland », 1843 (29 dkembre), p. 1450.
87 Cfr. G. Martina, La chiesa nell'età dell'assolutismo, del liberalismo, del
totalitarismo. Da Luterò ai nostri giorni, Brescia 1970, pp. 404-05.
88 13h 20 v , cfr. «Das Ausland», 1843, p. 1450. :