Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

I NUOVI DATI SULLE ORIGINI 109
hanno avuto il merito di rimettere in questione il rapporto fra religione
dei « primitivi » e religione dei colonizzatori demistificando quell'ideolo­
gia missionaria, che aveva fornito l'onorevole giustificazione alla conqui­
sta coloniale.
IL COLONIALISMO: MISSIONE DI CULTURA E PROBLEMA RAZZIALE.
a) Missioni e nuovo programma coloniale. All'argomento specifico
delle missioni Feuerbach dedica tre fogli, cui appone a lato il titoletto,
estremamente significativo: « essenza delle missioni » 84 . Lo spunto è
offerto dalle lotte scoppiate fra missionari protestanti e cattolici, che
gli articoli di « Das Ausland » seguono da vicino mettendo in risalto
il ruolo centrale non di controversie dogmatiche o liturgiche, bensì delle
bandiere e dei... cannoni. L'attenzione del critico si appunta su un caso
che a quel tempo mobilitava su fronti opposti le opinioni pubbliche in­
glese e francese ffi e riguardava Tahiti e le isole Marchesi. Egli trascrive
un lungo brano:
Ancor più triste è il fatto che questi benefici del cristianesimo, peraltro fin
dall'inizio non conferiti in tutta la loro purezza, siano stati ora sempre più guastati
dalla lotta fra i missionari cattolici e protestanti. All'inizio dell'anno scorso partì
da Telone verso le isole Marchesi una nave con missionari cattolici, mentre quasi
nello stesso tempo la Società missionaria di Londra proclamava nella regione una
giornata di preghiera e di penitenza per implorare dal ciclo tutela agli interessi
della religione, minacciati nelle isole della Società. Non è necessario attribuire
all'una delle due parti intenzioni perverse e tuttavia non si possono non commi­
serare i poveri abitanti delle isole del Pacifico meridionale, per i quali la genuina
dottrina del cristianesimo è destinata, a causa della divisione introdotta dalle due
confessioni, a trasformarsi in maledizione. Tale divisione, a quanto sembra, si è
già manifestata a Tahiti; i missionari protestanti hanno qui esercitato da lungo
tempo un influsso predominante, anche negli affari politici, e hanno fondato una
specie di teocrazia, che non solo ha sostanzialmente limitato il potere del re, ma
ancor più l'ha posto sotto le dipendenze dell'Inghilterra, allorché questa nominò
come suo console il rettore sig. Pritchard. Costui giocò un ruolo estremamente
rilevante nelle contese scoppiate riguardo al riconoscimento della sovranità fran­
cese; un capitano della marina inglese spinse la contesa quasi fino all'estremo e
se non fosse intervenuto in tempo l'ammiraglio Du Petit Thouars, le navi fran-
83 C. Levi - Strauss, La pensée sauvage, Paris 1962, pp. 296-99 [tr. it. P.
Caruso, Milano 1964, pp. 245-46].
84 13h 20r-v ; 13k 20r-v , 21*.
85 D. K. Fieldhouse, The Colonial Empire*..., cit., pp. 178-79, 203-04 [tr.
it. cit., pp. 124, 149].