Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione
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I NUOVI DATI SULLE ORIGINI 95<br />
discussione e revisione critica, nel quale si situa anche il contributo di<br />
« Das Aus<strong>la</strong>nd ». Questo dimostra di condividere pienamente le idealità<br />
e gli obiettivi propugnati dal colonialismo illuminato: abolizione del<strong>la</strong><br />
schiavitù, ridefinizione del<strong>la</strong> realtà dei popoli colonizzati secondo un<br />
orizzonte <strong>non</strong> più rigidamente religioso, ma scientifico, geografico ed<br />
etnologico, revisione dei rapporti coloniali sul<strong>la</strong> base di un vero libe<br />
rismo economico. Le sue analisi però si ca<strong>la</strong>no nel<strong>la</strong> concretezza e sanno<br />
cogliere le nuove mistificazioni di leggi, fatte senza intaccare le basi eco-<br />
nomiche, di enunciati « scientifici », che fungono da supporto al raz<br />
zismo, di scambi commerciali proc<strong>la</strong>mati là dove <strong>non</strong> esiste alcuna reci<br />
procità e parità 25 .<br />
Il quotidiano si schiera dunque con il colonialismo illuminato, ma<br />
solo se questo riesce ad attuare quei contenuti sociali e democratici, na<br />
scosti dietro ai programmi e perseguiti dalle forze più aperte dell'Inghil<br />
terra. Abbiamo un esempio significativo in un resoconto intito<strong>la</strong>to: An<br />
damento delle cose in Inghilterra. Lo spunto è offerto dal dibattito,<br />
allora estremamente acceso, sulle Corn-Laws fra il partito « agrario »,<br />
arroccato nel<strong>la</strong> difesa delle norme protettive, e <strong>la</strong> lega abolizionistica,<br />
che vedeva insieme alleate l'imprenditoria industriale e le masse operaie<br />
e contadine 27 . In gioco era quel liberismo economico che costituiva il<br />
nuovo modello di re<strong>la</strong>zioni <strong>non</strong> solo economiche e che sarebbe diventato<br />
il vanto del<strong>la</strong> nuova Inghilterra 28 . « Das Aus<strong>la</strong>nd » si schiera sì con <strong>la</strong><br />
rapporti anche più stretti con l'India, nel processo di sviluppo dell'Africa, che già<br />
si delineava all'orizzonte. Se si fosse continuato a mantenere lo stesso tipo di rap<br />
porti, improntati a inettitudine, egoismo e irresponsabilità, che i bianchi avevano<br />
fino a quel momento riservato agli ' indigeni', <strong>la</strong> civiltà sarebbe piombata in una<br />
situazione catastrofica ».<br />
25 Cfr. per es. « Das Aus<strong>la</strong>nd », 1845, pp. 434, 438, 442-43, 446-47; 1843,<br />
pp. 1437-38; rinviamo per un'analisi più ampia e dettagliata al seguito.<br />
26 Ivi, 1843 (9 aprile), pp. 394-95.<br />
27 Cfr. G. M. Trevelyan, British Hisfory in thè nineteenth Century ..., pp.<br />
266-76 [tr. it. cit., pp. 353-65]; A Shortened History of Eng<strong>la</strong>nd [tr. it. cit., pp.<br />
554-57].<br />
28 Sul<strong>la</strong> cosiddetta « scuo<strong>la</strong> di Manchester », che credendo nelle « virtù e nel<strong>la</strong><br />
missione del<strong>la</strong> nuova borghesia industriale » aveva propugnato il liberismo econo<br />
mico e l'« internazionalismo », <strong>la</strong> pace tra i popoli, P« unità di tutti gli uomini »<br />
e aveva dato un significativo contributo al<strong>la</strong> battaglia abolizionistica, cfr. A. Briggs,<br />
Victorian Cities, Feltham 1963 [tr. it. P. Sergi, L'Inghilterra vittoriana. I perso<br />
naggi e le città, Roma 1978, pp. 414-22]; sul nuovo clima di ottimistico entu<br />
siasmo createsi in seguito al<strong>la</strong> vittoria del liberismo, si veda quanto dice lo stesso<br />
A. riguardo al Crystal pa<strong>la</strong>ce e al<strong>la</strong> prima esposizione ivi tenutasi nel 1851 in