Ludwig Feuerbach e la natura non umana. Ricostruzione

88 CAPITOLO TERZO
perfezione nell'universo, che il suo cuore possa mai desiderare o
sperare 121
Certo non sempre la concezione di Dio è pura, talvolta esso appare
come un « fato divino immorale o violento », come una volontà arbitra­
ria. In tal caso si insinua nella religione un meccanismo pato­
logico, che tende a proiettare in Dio i vizi umani.
Ed essendoci fra i cristiani quanti si fanno di Dio onnipotente una tale
orrida rappresentazione come se avesse creato là stragrande maggioranza dell'uma­
nità per nessun altro scopo o proposito, se non unicamente per ricrearsi e deli­
ziarsi nei loro eterni tormenti, questi allora non fanno che trascrivere o
proiettare fuori di loro la loro natura malata e vederla nella divinità 122 .
Scopo finale dell'apologetica di Cudworth è allora quello di dimo­
strare la necessità di questo Dio « buono », fondamento della moralità
e della vita umana. Tuttavia è lo stesso Mosheim che di nuovo mette in
rilievo la valenza equivoca del procedimento di Cudworth 123 . Egli in­
fatti osserva che la dimostrazione obiettiva fondata sul concetto di Dio
buono, anziché confutare la teoria della paura, le offre una insperata ri­
conferma: un dio simile non potrebbe essere, come peraltro gli atei af­
fermano, l'antidoto creato contro la paura? La corrispondenza speculare
fra desiderio umano e Dio può portare anche a conclusioni diverse ri­
spetto a quelle di Cudworth. Infine l'identificazione fra ateismo e im­
moralità risulta storicamente infondata 124 .
La forte accentuazione data nell'Essenza detta religione al timore
e al senso di dipendenza 12S proviene certo anche da queste analisi, at­
tentamente seguite da Feuerbach.
VERSO UNA INTERPRETAZIONE UNITARIA DEL FENOMENO RELIGIOSO.
L'influenza dei rilievi critici del Mosheim, più vicino a un filone ra­
zionalistico ed empirico, che va da Cartesio a Hobbes, a Bayle, è cer­
tamente innegabile. La sua insistenza sul culto, sulla religione, così come
è vissuta storicamente, e la sua tenace, puntuale contestazione di ogni
121 Ivi, p. 661 [5. I., p. 800].
122 Ivi, p. 660 [5. I., p. 796].
123 5. 7., p. 803.
124 Ivi, pp. 802-03.
125 G. W., V, pp. 4-5, 32-34, 40-42.