CONCENTRICA N.4 - OTTOBRE 2008
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>CONCENTRICA</strong><br />
Periodico indipendente sul tiro sportivo<br />
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
APPUNTI DI VIAGGIO<br />
MONDIALI DI AVANCARICA AD<br />
ADELAIDE<br />
• L’importanza<br />
dell’allenamento fisico<br />
• Visualizzazione del<br />
gesto tecnico<br />
• Autoefficacia e dintorni<br />
• La Psicologia della routine<br />
… ed ancora: articoli di tecnica,<br />
preparazione agonistica e<br />
recensioni…<br />
SPECIALE:<br />
Software per la registrazione dei<br />
bersagli e delle rosate.<br />
In anteprima per Concentrica<br />
Campionati Italiani<br />
Bologna <strong>2008</strong>
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
INDICE<br />
Editoriale 3<br />
PERSONAGGI: Il duro mestiere di tiratrice di Luisa Lauricella 4<br />
ADELAIDE (Australia) 23° C. Mondiale del MLAIC di A. Ferrerio 7<br />
Da grande vado a scuola e faccio il tecnico di Gino Beonio 11<br />
Autoefficacia e dintorni di Tiziano La Palombara 12<br />
Allenamento fisico di base nelle discipline del tiro a segno di A. Vicini 15<br />
Avventure (e disavventure) di un allenatore di G. Biagini 20<br />
Ricerca su due tiratori di pistola a mt.10 di medio livello di Chebe 22<br />
Scrollarsi di dosso i non-10 di Sophie McDonald – tradotto da E. Tocchio 24<br />
San Gabriele Possenti - Protettore dei Tiratori a cura di G. Biagini 26<br />
Visualizzazione del “gesto” di Daniele Puccioni 28<br />
La maledizione del punto di G. Biagini 31<br />
La psicologia della routine di Don Nygord – tradotto da E. Tocchio 34<br />
Benefici dell’allenamento fisico di base di A. Vicini 36<br />
News 37<br />
GunTargetManager - Analisi Performance di Tiro di A. Quintavalle 38<br />
Tiro e Arte: Pino Modica di Francesca Franco 39<br />
Campionati Italiano <strong>2008</strong> di BrainDamage 42<br />
Gare storiche: Bandiera Toscana <strong>2008</strong> di Alberto Sevieri 45<br />
RECENSIONI: Atleti di Stato di Stefano Frapiccini 48<br />
RISULTATI CAMPIONATI ITALIANI <strong>2008</strong> 49<br />
<strong>CONCENTRICA</strong><br />
redazione@concentrica-online.it<br />
A questo numero hanno<br />
collaborato:<br />
• Luisa Lauricella<br />
• Antonio Ferrerio<br />
• Gino Beonio<br />
• Tiziano La Palombara<br />
• Andrea Vicini<br />
• Giuseppe Biagini<br />
• Chebe<br />
• Enrico Tocchio<br />
• Daniele Puccioni<br />
• Andrea Quintavalle<br />
• Pino Modica<br />
• BrainDamage<br />
• Albero Sevieri<br />
• Stefano Frapiccini<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 2
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Editoriale di Daniele Puccioni<br />
Anche questo numero è caratterizzato da novità ed eventi importanti, che rendono questo periodo<br />
pieno di aspettative e di interesse.<br />
Primo tra tutti, la data del 14/15/16 novembre nella quale si svolgerà a Mestre l’assemblea delle<br />
Sezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo.<br />
Un momento importante, non privo di polemiche e di aspettative, visto anche il momento delicato<br />
in cui il Tiro a Segno sta passando per la nuova finanziaria.<br />
Anche sugli eventi sportivi è stato un momento importante per le ultime Olimpiadi in Cina (sulla<br />
quale uscirà un numero speciale tra pochi giorni); per i Mondiali ad Adelaide in Australia, riservata<br />
alle specialità di Avancarica, dove un nostro inviato e componente della squadra italiana, Antonio<br />
Ferriero, ha fatto un interessante diario di viaggio. E in ultimo i consueti Campionati Italiani, svolti<br />
nella Sezione di Bologna in occasione del nuovo poligono a mt.10, dove anche Concentrica ha<br />
avuto il privilegio di essere presente ed incontrare molti amici ed iscritti.<br />
Tra le novità la creazione di un album fotografico riservato a tutti gli utenti di Concentrica, uno<br />
spazio gratuito dove finalmente possiamo inserire le foto di eventi sportivi che ci interessano. Già<br />
numerose serie di immagini sui Campionati del Mondo sono state inserite, che rendono questo<br />
spazio meritevole di essere visto.<br />
Menzione particolare per gli articoli di Andrea Vicini che con competenza tratta su esercizi di<br />
preparazione fisica, componente fondamentale per migliorare il nostro rendimento agonistico, ricco<br />
di foto, semplice da utilizzare.<br />
Di sicuro interesse tutti gli altri articoli di preparazione tecnica, agonistica e mentale, con aggiunti<br />
anche due articoli tradotti di tecnici americani….<br />
E per chi raggiungere un punteggio sembra una impresa disperata, non resta che rivolgersi a San<br />
Gabriele Possenti, protettore dei tiratori, in una ricerca di Giuseppe Biagini, il quale oltre a<br />
raccontarci del Santo, ci rende partecipi su altri articoli, anche delle sue “avventure” di tecnico<br />
sezionale.<br />
Ormai ci stiamo avviando verso la fine di un anno agonistico importante, dove ancora ci attende un<br />
evento altrettanto importante che condizionerà i prossimi 4 anni a venire. Parlo ovviamente delle<br />
elezioni prossime; l’augurio di tutti noi come soci, agonisti e non, è che la preferenza di tutti gli<br />
elettori che parteciperanno, sia la più serena e meditata possibile, poiché questo è un momento<br />
difficile nella storia recente del Tiro a Segno Italiano. C’è bisogno di determinazione, forza e<br />
volontà, per migliorare sempre di più l’impegno dei nostri Dirigenti per dare al nostro Sport<br />
l’importanza che si merita, sia in campo Nazionale che Internazionale. Buona Lettura…!<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 3
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
PERSONAGGI<br />
Il duro mestiere di tiratrice<br />
…ovvero essere mamma, lavorare e provare ad avere una passione!<br />
di LUISA LAURICELLA<br />
…quando arrivo in piazzola assaporo quel raro unico<br />
momento in cui le mie cuffie mi isolano dal mondo<br />
Atleta del Corpo forestale dello Stato fino a gennaio 2007, oggi tiratrice della Sez. di Roma.<br />
Campionessa italiana assoluti Pistola Sportiva Donne, più volte medaglia di bronzo Pistola Sportiva e Pistola a<br />
mt.10 donne e junior donne, numerose presenze in nazionale, medaglie di bronzo a squadra per i mondiali Militari,<br />
medaglia d’oro del C.F.S. al valore atletico, pluri primatista italiana a squadra. Agli ultimi Campionati italiani ha<br />
partecipato per la sola disciplina di pistola sportiva, a squadre. Oggi impiegata all’Ispettorato Generale del Corpo<br />
forestale, responsabile degli straordinari per i Comandi Regionali italiani e per la monetizzazione dei congedi<br />
ordinari non fruiti dagli appartenenti del Corpo cessati dal servizio.<br />
Anche quest’anno ho partecipato ai Campionati italiani.<br />
Sono passati anni luce da quando gareggiavo e il risultato pesava sulla mia testa come<br />
un macigno..<br />
Oggi una buona prestazione mi tonifica più di un mese di palestra, mentre un brutto<br />
risultato mi costringe ad un bel pranzetto fuori porta per affogare nel cibo la delusione.<br />
Per fortuna, però, la soglia del grado di percezione della bontà o meno di una gara è<br />
molto cambiata da quando il tiro per me non è più un mestiere: ebbene sì, sono una<br />
“bottarola” felice!<br />
Mi alleno di corsa, ovvero lavoro di corsa, telefono di corsa, corro sulla tangenziale, corro<br />
pure nel vialetto del poligono MA.. quando arrivo in piazzola assaporo quel raro unico<br />
momento in cui le mie cuffie mi isolano dal mondo, dal cellulare, dai pensieri su mio<br />
figlio, marito e capo ufficio.<br />
Riuscire a ritagliare il tempo per allenarmi è un gioco del tetris con la massima difficoltà:<br />
lavoro fino alle 5 del pomeriggio circa, devo essere presente con mio figlio che ancora non<br />
ha 4 anni, mio marito lavora tutta la settimana all’estero, non spara non ama<br />
particolarmente il tiro ( dice che è uno sport troppo di concentrazione e dopo una<br />
giornata di lavoro stressante non se la sente di pensare ad altro!!) e, magari, il week end<br />
pensa pure sia il caso di stare tutti fuori insieme…<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 4
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
In casi come questi ci si può trovare solo una donna, (forse qualche maschietto sfigato,<br />
ma pochi in ogni caso!), ad un primo esame non ci sono soluzioni, o forse mi<br />
sbaglio..giudicate voi!<br />
Secondo il mio papà la soluzione sono gli scatti in<br />
bianco a casa, magari al posto del solito<br />
programma serale obnubilante in televisione, ALT!<br />
Prima obiezione: io a casa non guardo più la<br />
televisione da quando non ero single: quando la<br />
mia “creatura” guarda i cartoni io sto stendendo i<br />
panni o svolgendo altre amene attività casalinghe!!!<br />
Secondo alcune conoscenze bisogna attendere il<br />
momento in cui i nostri figli non avranno più<br />
bisogno di noi ( forse dopo la conclusione<br />
dell’università!), ma, seconda obiezione, non posso<br />
aspettare tutto questo tempo, potrei non avere più<br />
la forza di sollevare la pistola fra 20 anni!!<br />
Soluzione Lù ( che sono io!) sfruttamento dei pochi<br />
momenti con la massima concentrazione.<br />
Per ottenere questo obiettivo non bisogna farsi<br />
prendere dall’attimo della pigrizia (tipo: “ meglio<br />
lasciar perdere, ci sarà traffico, poi non sono<br />
andata dal parrucchiere”. In questo caso non solo<br />
avremo perso la possibilità di ritagliarci un piccolo<br />
allenamento ma non andremo neanche dal<br />
parrucchiere, la pigrizia, infatti, tende<br />
all’espansione su ogni fronte!!);<br />
non dare retta ai chiacchieroni: il massimo è fare tanto per arrivare in poligono, armarsi<br />
e perdere l’ora a disposizione fra la linea 3 e la 45 senza far uscire l’arma dalla valigetta,<br />
tornando al “via” senza aver concluso un tubo!<br />
Meglio attendere di aver completato l’allenamento in programma: avremo anche più<br />
argomenti da discutere!<br />
Eliminare i sensi di colpa: tipo “sto togliendo un’ora a mio figlio, non so preparare i<br />
tortellini, avrei dovuto iscrivermi in palestra o almeno correre nel parco, se non altro<br />
sarei più attraente ( al lettore maschile che non comprenderà questa commistione di idee<br />
si arrenda, noi ragioniamo così: di botto!), quando farò la spesa?!”.<br />
Proviamo a concentrarci su un problema alla volta: se ci alleniamo e facciamo una gara<br />
soddisfacente saremo allegre con nostro figlio, mentre faremo la spesa compreremo i<br />
tortellini fatti in casa ( in casa di chi non è poi così importante!), sempre al supermercato<br />
continueremo a tirar su nostro figlio sforzando, così, i bicipiti e con i soldi risparmiati<br />
sulla palestra ci faremo un bel massaggio per le gambe, così non suderemo nel parco…!!!<br />
Trovarsi un praticello o ristorante attiguo al poligono: anzi meglio sarebbe se il poligono<br />
contenesse tutto ciò al suo interno ( come succede da me!), questo permette di sfruttare il<br />
sabato o la domenica smezzando la giornata in famiglia con un allenamento di straforo!<br />
La concentrazione: questo è l’unico grande unico segreto che riesco ad individuare.<br />
Parliamoci chiaro, non credo che potrò partecipare alle Olimpiadi prossime venture, non<br />
sono pronta a sacrificare troppo la mia vita e la mia famiglia.<br />
Allenarsi per un obiettivo tanto grande assorbe gran parte dei tuoi pensieri, del tuo<br />
tempo, la buona volontà e il sacrificio non sempre bastano.<br />
Conosciamo quanto può farci male il tiro a segno, (come probabilmente tanti altri sport),<br />
quando nonostante ti sembra di aver seguito tutto ciò ritenevi fosse importante e<br />
necessario arriva una bruciante delusione inaspettata… non è più per me!<br />
Oggi voglio ricordarmi la passione di quando, ancora adolescente, ho iniziato a sparare…<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 5
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Mi divertivo a “fare 10” e le gare erano l’occasione per farsi una gita, rivedere tanti amici<br />
e prenderci in giro per i risultati, il tutto a prescindere dall’età e dallo stato sociale: noi<br />
tiratori pur avendo idee opposte su tutto, quando gareggiamo siamo tutti un gruppo di<br />
mattacchioni che riusciamo a costruire un mondo attorno ad un buco su un pezzo di<br />
carta!!<br />
Partendo da questa ricerca del “divertimento” nel tiro, quel poco tempo che riesco a<br />
rosicchiare in qua e in là, spesso lo utilizzo per andare in poligono, quando mi alleno<br />
sparo non molti colpi ma tutti con l’attenzione sulla tecnica e sulle sensazioni che mi<br />
danno i tiri ben fatti.<br />
Non mi glorio di un buon punteggio in allenamento: i punti si fanno in gara; cerco di<br />
capire quale era la differenza che ha reso quel colpo un 10, poi provo a ripetere quella<br />
sequenza cercando di renderla uno schema.<br />
Questo schema mentale ( tipo: alzo il braccio- entro in zona – attenzione massima su<br />
mirino e tacca - scatto continuato - resto in punteria dopo il colpo.. ecc. ecc.) spesso me<br />
lo scrivo, così quando mi ritrovo al poligono dopo un bel po’ di tempo dall’ultimo<br />
allenamento, posso richiamare alla memoria quelle sensazioni provate e riviverle<br />
rileggendo i miei schemetti.<br />
La concentrazione nell’allenamento, questo schematismo e la ricerca della tecnica,<br />
considerato il poco tempo a disposizione, sicuramente và a scapito della parte di<br />
allenamento tipicamente “allenante” per la competitività, ma, anche qui pensandoci su si<br />
può ovviare.<br />
Specificando sempre che non sto parlando di un allenamento da “campione”, buona<br />
parte della tensione negativa che spesso inficia la realizzazione di un risultato che noi<br />
sentiamo possibile, si dilegua se riflettiamo sulle nostre priorità di vita, scopriremo che<br />
sono sinceramente altre.<br />
Intendo dire che persone come me, hanno il pensiero delle pratiche lasciate in ufficio, le<br />
attività del proprio figlio, le scadenze di casa, lavoro e famiglia e quanto altro possa<br />
caratterizzare la vita di una madre ( o padre) lavoratrice; tutte le incombenze e i pensieri<br />
dei diversi componenti familiari tendono a riempirci la testa ed a divenire una priorità,<br />
lasciando un ruolo residuale ad altre emozioni forti quale può considerarsi una gara.<br />
Il classico modo di dire “ vabbè ( sono romana perdonate!!), questa volta è andata male<br />
ma andrà meglio la prossima” in questo caso non è di certo una frase messa lì a caso e<br />
non creduta, è realmente l’archiviazione di un’esperienza che non è stata positiva.<br />
Proprio la “positività” ritengo sia fondamentale: non fossilizzarsi sugli errori analizzandoli<br />
allo sfinimento, temendoli e rimanendone, di fatto, avvinti, ma analizzare la tecnica che<br />
ci porta ad ottenere un 10 e ripetere quasi meccanicamente quello schema (accidenti ho<br />
sempre questo “schema” in testa…forse sto entrando nella demenza senile???!).<br />
Bene, questa è la mia esperienza, a volte sono soddisfatta altre meno, ma sempre c’è la<br />
voglia di tornare in poligono a provare.<br />
Sono certa che la teoria di mio padre degli scatti in bianco sia veramente produttiva, ma<br />
ormai sono convinta di provare un certo piacere ad incastrare tutte le incombenze e<br />
correre sulla tangenziale (deve trattarsi di “piacere sadico”, dovrò affrontare il problema<br />
con qualche specialista…!!).<br />
Le gare mi emozionano ancora molto, ma sono proprio felice di poterle fare, e, nonostante<br />
non riesca ad allenarmi quanto vorrei e non sia prossima a battere il record italiano ( in<br />
effetti non corro alcun rischio in proposito!!) sono fiera di me, perché non ho mollato e<br />
questa mia passione continua ad accompagnarmi nella vita.<br />
Francamente penso che anche chi mi ama, sia felice di ciò, anche se sottraggo un po’ di<br />
tempo proprio a loro e, alla fine, anche mio marito vuole provare a sparare…in<br />
particolare di pistola libera…tra “concentrati” ci si intende sempre!!!<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 6
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
TIRO INTERNAZIONALE<br />
ADELAIDE (Australia) 23° Campionato Mondiale del MLAIC<br />
Cronaca della trasferta della Nazionale Italiana Armi ad Avancarica<br />
di Antonio Ferrerio<br />
La Nazionale Avancarica della CNDA, nonostante le tensioni sorte con la UITS circa<br />
la titolarità della rappresentanza all’estero dell’Avancarica Italiana, si è potuta finalmente muovere alla volta<br />
di Adelaide (Sud Australia) con pieno titolo, grazie al riconoscimento ufficiale da parte degli organizzatori<br />
Australiani e della più alta carica del MLAIC (Mr. K.Atkinson), con grande soddisfazione sia dei Tiratori<br />
che della Dirigenza CNDA.<br />
Clima torrido a Malpensa il giorno della partenza il 6 di Agosto, oltre 32 gradi con il 75% di umidità… ma<br />
per fortuna la nostra destinazione è dall’altra parte del globo, dove è inverno e la temperatura è decisamente<br />
più bassa.<br />
La trasferta del gruppo dei 14 Tiratori, dura ben 33 ore tra voli, soste e cambio aereo, e alla fine Adelaide ci<br />
accoglie due giorni dopo (anche a causa delle 9 ore di fuso orario) con un clima freddo (tra i 5° notturni e i<br />
14°di giorno) molto variabile, e piovoso. Risolti alcuni problemi relativi al trasporto e sdoganamento delle<br />
Armi, trascorriamo i primi due giorni a smaltire la fatica del viaggio, il fuso orario,e ad abituarci al clima ben<br />
diverso da quello che ci aspettavamo, preoccupandoci anche di una corretta alimentazione.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 7
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Le prime visite al campo di tiro ci lasciano un po’ perplessi in quanto il Poligono del tiro di precisione (fucili<br />
e pistole) è chiuso solo posteriormente, e completamente aperto lateralmente, e quindi sensibile alle<br />
variazioni del tempo e del vento.<br />
Anche per i Piattellisti, la situazione è decisamente problematica, perché fuori dalle tende allestite<br />
dall’organizzazione per le operazioni di caricamento delle armi, le variazioni del tempo e soprattutto il vento<br />
condizionano pesantemente le prestazioni.<br />
Lunedi 11 Agosto: iniziano gli allenamenti, tutto sembra filare liscio, sulle linee di tiro la luce nelle prime<br />
ore del mattino colpisce i tiratori in pieno. e chiediamo agli organizzatori di approntare delle paratie per<br />
poterci riparare dal sole ed evitare i riflessi della luce.<br />
Qualcuno purtroppo ha patito il cambio di clima e si vedono circolare Aspirina ed anti infiammatori… brutto<br />
segno.<br />
Martedi 12 Agosto : controllo armi. Le verifiche confermano che tutte le armi dei nostri Atleti sono a posto,<br />
così possiamo procedere con gli allenamenti, anche se piove e tira un vento fastidioso a raffiche che porta<br />
l’acqua fin sotto gli stand di tiro.<br />
In mattinata si svolgono le riunioni tecniche dei Capitani delle Squadre e dei Delegati Nazionali per<br />
discutere una delicata Agenda che prevede anche la conferma della fiducia da parte del MLAIC alla CNDA<br />
quale unica Associazione riconosciuta per l’Italia (ratificata dall’Assemblea a maggioranza assoluta) e<br />
l’elezione del nuovo Segretario Generale, che per il prossimo quadriennio sarà l’Inglese David Bridgen.<br />
Antonio Ferrerio, già Delegato Italiano per il MLAIC, viene eletto Membro della Commissione Internazionale<br />
del MLAIC (è un grande riconoscimento per l’Avancarica Italiana).<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 8
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Tavolo di Presidenza del Delegates Meeting <strong>2008</strong><br />
Mercoledì 13 Agosto: iniziano le gare e il tempo<br />
sembra concedere una pausa. Il termometro a<br />
mezzogiorno raggiunge i 14° e a noi sembra che si<br />
stia molto bene….<br />
Dal Campo di tiro al Piattello arrivano voci<br />
sconfortanti, nelle prime serie risultati molto al di<br />
sotto del normale, ma per tutti, e speriamo che la<br />
serie successiva vada meglio.<br />
Anche per il tiro di precisione è una giornata amara,<br />
il vento e i problemi di salute non aiutano, e la<br />
giornata si conclude con un “nulla di fatto”.<br />
Giovedì 14 Agosto : è decisamente migliorato il tempo, la pioggia ci ha lasciato, rimane solo il vento, al<br />
Piattello purtroppo si lamentano tutti per le loro scarse prestazioni: Inglesi, Olandesi, Tedeschi, e ovviamente<br />
Italiani, basta dire che le gare si concludono senza barrage, cosa che normalmente è di routine, e questo<br />
conferma che le prestazioni sono state decisamente al di sotto del normale.<br />
Sotto le tettoie del tiro di precisione proviamo a fare del nostro meglio e finalmente nelle pistole otteniamo<br />
un 4° posto in Cominazzo O e segnali incoraggianti anche dai fucili, 6° posto in Walyrie R, senza purtroppo<br />
ottenere ancora medaglie.<br />
Venerdi 15 Agosto : non ci siamo nemmeno ricordati del Ferragosto, tanta la tensione lo stress e il freddo,<br />
ma qualcuno provvede da casa via sms, e la cosa ci scalda un po’ il cuore, e ci dà coraggio. Ottime notizie<br />
sin dal mattino presto: la squadra di Kuchenreuter R vince la medaglia di Bronzo… Dopo una serie di<br />
piazzamenti dai fucili arriva la notizia che aspettavamo: Carlo Arrigoni, con un punteggio eccezionale<br />
(eguagliando il record Mondiale) conquista il primo Oro per i colori Italiani in Minie R e trascina la squadra<br />
di Magenta (Arrigoni-Tivelli-Casucci) ad un ulteriore meritatissima medaglia d’Oro ad un solo punto dal<br />
record Mondiale. Medaglia d’Argento anche per la squadra di Lamarmora<br />
(Tivelli-Arrigoni-Musolino) e una serie di piazzamenti ai piedi del podio (due 4° posti) di Alessandro<br />
Musolino.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 9
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
LE PREMIAZIONI<br />
Il Podio della Squadra di Kuchenreuter R (Forsythe) (Baigini-<br />
Orso-Lepore)<br />
Bilancio della spedizione: 2 ORO – 1 ARGENTO – 1 BRONZO<br />
L’oro individuale di Arrigoni in Minié R<br />
L’Oro di squadra di Minié (Magenta) (Tivelli-Arrigoni-Casucci) L’Argento di Squadra di Lamarmora (Enfield) (Musolino-<br />
Arrigoni-Tivelli)<br />
Le aspettative erano inevitabilmente più elevate, dal momento che da diversi anni siamo abituati alle parti<br />
alti del medagliere, ma la trasferta lunga, le difficili condizioni climatiche e i problemi fisici che ne sono<br />
derivati, hanno condizionato più di un elemento, e alterato le sue prestazioni.<br />
Il prossimo evento Internazionale del MLAIC sarà il 13° Campionato Europeo che si svolgerà a Valencia in<br />
Spagna nel settembre del 2009, dove contiamo di essere presenti con una squadra numerosa e ben preparata,<br />
e siamo certi sapremo ancora farci rispettare riconquistando quella parte alta del medagliere alla quale siamo<br />
abituati.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 10
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
OPINIONI<br />
DA GRANDE VADO A SCUOLA<br />
E FACCIO IL TECNICO<br />
di Gino Beonio<br />
C’è un grande equivoco alla base di quest’affermazione, anzi più di uno.<br />
Una scuola potrà darti delle nozioni, non certo le doti necessarie a trasmetterle che devono, molto prima,<br />
far parte del tuo bagaglio.<br />
La prova è che sugli Albi dell’Unione figurano un migliaio di tecnici, ma quelli che si possono chiamare tali si<br />
contano sulle dita di poche mani. Tante persone hanno cercato questi corsi, con la lodevole intenzione di<br />
imparare qualcosa e la poco lodevole intenzione di tenersela per se.<br />
Parlare poi della sola tecnica come se il Tiro si riducesse a quello, è come pensare che avendo imparato a<br />
battere a macchina si possa scrivere un romanzo.<br />
Le nozioni sulla tecnica, Il Tiro è conoscenza di l’anatomia, la<br />
preparazione fisica, l’alimentazione e la<br />
balistica interna ed esterna se, capacità di porsi bisogna averle, ma il<br />
Tiro è per la massima parte degli obiettivi e altro.<br />
Il Tiro è conoscenza di se, capacità di porsi<br />
tenacia per perseguirli.<br />
degli obbiettivi e tenacia per perseguirli.<br />
Il Tecnico, che non sia solo istruttore, deve<br />
condurti in questo percorso facendoti scegliere<br />
tra le sue esperienze quelle che ti sono più congeniali. Puoi farla da solo questa strada, ma Lui ti risparmia<br />
delle ricerche.<br />
Il Tecnico deve imparare a conoscerti e deve saper “trasmettere” la tecnica più semplice, quella fisica, oltre<br />
a quella più complessa fatta di sensazioni e di processi mentali.<br />
Deve insegnarti la posizione, ma soprattutto deve insegnarti a “sentirla” e a “costruirla” finché diventa la<br />
“tua”. La tecnica è una parte della ricerca, la parte più evanescente ed incorporea è quella somma di<br />
sensazioni che poche scuole di tiro ti danno.<br />
Le scuole normalmente fanno della tecnica un mito, molte volte complicando le cose più semplici; ho visto<br />
una tavola con la costruzione di un singolo tiro scomposto in oltre venti differenti momenti; credetemi: il<br />
tiro è un’altra cosa.<br />
Mi ritorna in mente una cosa di molti anni fa: appassionato di atletica, leggevo sulle riviste della Scuola<br />
dello Sport, dotte disquisizioni sulle tecniche del salto in alto; dottissimi tecnici spiegavano gli enormi<br />
vantaggi del salto ventrale sullo scavalcamento alla O’Rain. Un certo Fosbury li ha messi tutti d’accordo!<br />
Fino alla prossima tecnica.<br />
Il Tecnico deve aver vissuto certe esperienze e costruito le sensazioni importanti da memorizzare, avere<br />
quindi una conoscenza non solo scolastica, ma vissuta sulla propria pelle.<br />
E deve saper trasmettere. Il Tecnico deve dare e non tutti sono capaci di dare.<br />
Un grande tiratore, con enormi doti proprie, non è detto che sarà un grande tecnico; potrà essere un buon<br />
tecnico se ha “costruito” su di se e soprattutto se è capace di trasmettere cognizioni (e se ne ha voglia,<br />
perché un grande campione è abituato a ricevere, il tecnico invece deve più che altro dare).<br />
Per finire uno potrà dirsi Tecnico se avrà partecipato alla “costruzione” di un tiratore (meglio se più d’uno),<br />
e se i risultati confermeranno le sue capacità. Non prima.<br />
Secondo voi è possibile prendere la patente ed insegnare ad una scuola per piloti? Certo che no.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 11
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
PSICOLOGIA DELLO SPORT<br />
AUTOEFFICACIA E DINTORNI<br />
di Tiziano La Palombara<br />
( STORIA DI UNA WANGATA ANNUNCIATA )<br />
Finalmente ci siamo! Il giorno della gara è arrivato. Tutto è pronto.<br />
I giorni precedenti la competizione tutto è andato a meraviglia. I colpi filavano via liscio e sulla piazzola di<br />
tiro dove vi allenate niente poteva farvi dubitare delle vostre capacità.<br />
Vi siete preparati bene ed una sana determinazione vi ha accompagnato nel vostro percorso.<br />
Siete convinti di fare una buona gara e nella vostra mente già immaginate il colpaccio, oggi è il giorno<br />
buono!<br />
Entrate nell’area di tiro, vi sistemate dunque sulla piazzola ma notate stranamente che le vostre convinzioni<br />
non sono più quelle di prima, anzi sembra quasi che una cortina invisibile posta all’entrata del poligono<br />
abbia modificato il vostro atteggiamento mentale.<br />
Provate la posizione, controllate i piedi, l’allineamento e fate qualche tiro a secco.<br />
E’ il momento. Comincia la gara. Start!<br />
Eseguite i tiri di prova e pare che tutto sommato le cose vadano bene, a parte qualche colpo che non è<br />
andato proprio dove doveva andare.<br />
Bene. Decidete di cominciare con i tiri di gara.<br />
Via con il primo. Inserite il pallino nell’attrezzo da tiro. Siete ben posizionati.<br />
Vi rilassate un attimo, stringete l’impugnatura, inspirate, alzate, espirate leggermente, il mirino è nella<br />
tacca di mira e……acc!<br />
Abbassate l’arma. Il dito sembra di legno, come quello di pinocchio.<br />
Ad un tratto in lontananza intravedete una nuvoletta con un angioletto che fa il tifo per voi ed un diavoletto<br />
che invece vi urla che farete la Wangata!<br />
Ok andate avanti, ricominciate da capo tutta la procedura e parte finalmente il primo colpo. Un 8. Diavolo!<br />
Non ci voleva. Bè il peggio è fatto, e vi sentite stranamente più rilassati. Via con il secondo tiro. Bene è un<br />
10! Ah ah. 10 anche il terzo, un 9 al quarto, 10 al<br />
quinto ed al sesto. Se continua così ci esce una<br />
prima serie da 96-97! Che grandi!<br />
Alzate dunque per il prossimo centro ma dovete<br />
abbassare subito l’arma perché sembra che il<br />
mirino non voglia proprio stare fermo nella tacca<br />
di mira. Ci vorrebbe un gesso pensate, all’altezza<br />
del polso.<br />
Alzate di nuovo ma il dito di cemento armato non<br />
ne vuole proprio sapere.<br />
Ok. Stavolta siete decisi proprio a tirare, alzate,<br />
premete il grilletto e…… Wang! Un 6. Ma come<br />
cavolo! Eppure siete convinti di averlo messo nel<br />
dieci. Di sicuro deve aver urtato un mosca di<br />
passaggio…<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 12
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
La storiellina che avete appena letto può far sorridere, ma rende bene l’idea di quello che può<br />
succedere nella mente del tiratore nelle varie fasi di una gara.<br />
Durante la gara mille pensieri passano nella nostra testa, a chi più e a chi meno, anche il campione<br />
deve combattere contro i suoi demoni. Alle recenti Olimpiadi di Pechino, nella specialità di tiro con l’arco a<br />
squadre, l’ultimo tiro dell’atleta italiano, un sette, è costato l’oro olimpico. Molti di voi ricordano nella finale<br />
di P10 alle Olimpiadi di Atlanta la sfida tra Roberto<br />
Di Donna e Yifu Wang e l’ultimo tiro del cinese,<br />
addirittura fuori dal cerchio nero. Da lì è stato<br />
coniato il termine “Wangata”, che riassume in una<br />
parola un tiro dall’esito disastroso, inaspettato e<br />
apparentemente inspiegabile.<br />
Nel corso degli anni il mondo sportivo si è<br />
affidato sempre più alla figura dello psicologo, a<br />
tutti i livelli di prestazione, e la psicologia dello<br />
sport in questo senso ha dato un forte impulso alla<br />
crescita delle prestazioni.<br />
Dei tanti argomenti trattati nella psicologia<br />
dello sport, il mio preferito è quello<br />
sull’autoefficacia, termine che Bandura (1986)<br />
definì come la “fiducia che una persona ripone<br />
nella propria capacità di affrontare un compito specifico”.<br />
Il nostro modo di agire, il modo in cui ci comportiamo di fronte ad una situazione, dipendono dal<br />
modo in cui percepiamo quello che ci succede intorno ma soprattutto da come percepiamo noi stessi.<br />
Tiratore, hai veramente fiducia nelle tue capacità? La piazzola di tiro è la stessa sia in allenamento<br />
che in gara, eppure le nostre convinzioni possono cambiare radicalmente, basta dare un significato<br />
particolare a quello che si sta facendo e immediatamente qualcosa in noi cambia. E’ incredibile ma basta fare<br />
una serie di dieci di fila che il nostro atteggiamento positivo può addirittura vacillare e peggiorare.<br />
Leggere l’evento:<br />
Non è tanto importante l’evento ma il tipo di lettura che l’atleta dà all’evento. Ogni atleta può essere<br />
più o meno convinto della sua capacità di controllare i fattori interni ed esterni legati al risultato. Spesso<br />
succede che le nostre aspettative siano più alte delle nostre capacità, in questo caso il fallimento sarà certo, e<br />
continui fallimenti non possono far altro che sgretolare la nostra fiducia.<br />
Al giorno d’oggi, ritmi frenetici e stereotipi ci obbligano ad un continuo confronto con gli altri, e la<br />
conseguenza è che ci sentiamo costantemente sotto esame. Il tiratore porta le tensioni sulla pedana di tiro,<br />
tensioni che possono essere legate al raggiungimento di un risultato, ma anche ad altri fattori come le<br />
aspettative dell’allenatore, i compagni di squadra, i famigliari o le conseguenze sociali derivanti da una<br />
sconfitta. Tutti questi fattori generano ansia.<br />
L’ansia che precede la gara è un evento fisiologico, non consideriamola un fattore negativo anzi<br />
entro una certa soglia svolge la sua bella funzione attivante che predispone il nostro organismo ad affrontare<br />
l’evento (aumento dell’attenzione, della concentrazione e della tensione muscolare).<br />
Dunque, benvenuta ansia?<br />
Purtroppo per noi le cose non sono così semplici. Ahimè il tiratore deve affrontare un altro aspetto<br />
che ad altri sportivi non genera particolari problemi: il tremore. Questo accade perché l’ansia ha un aspetto<br />
somatico che ci interessa particolarmente in quanto genera delle modificazioni a livello corporeo che a loro<br />
volta generano tremore. C’è da aggiungere che uno studio fatto negli anni 70 sui ritmi circadiani, indicava<br />
che il tremore è legato anche alle varie fasi della giornata e che nella tarda mattinata raggiunge il suo picco<br />
più alto.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 13
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Destrutturare gli automatismi:<br />
Per eseguire un gesto tecnico perfetto è fondamentale automatizzare tutta l’azione di tiro che deve<br />
seguire dei ritmi ben precisi acquisiti durante l’allenamento.<br />
Quando lo stato di ansia supera la soglia ottimale di attivazione, si destrutturano gli automatismi<br />
acquisiti con l'allenamento (in questo caso il tiratore cerca inutilmente di avere un controllo maggiore sulle<br />
varie fasi del tiro) e ne consegue che l'esecuzione tecnica verrà irrimediabilmente penalizzata, il tiratore non<br />
si fida più dei messaggi sensoriali che gli arrivano, e mette in dubbio la propria capacità di esecuzione. Il<br />
movimento non è più fluido ed il nostro corpo diventa come quello di pinocchio, nella fase legnatica<br />
s’intende.<br />
Dunque, non è tanto l’intensità delle reazioni emotive e fisiche ad essere importante, quanto<br />
piuttosto il modo in cui esse vengono percepite ed interpretate.<br />
Un esempio? Gli atleti che hanno un buon senso di efficacia considerano il proprio stato di<br />
attivazione emotiva come qualcosa di buono, mentre quelli sfiduciati vivono lo stato di attivazione fisicoemotivo<br />
come pericoloso e debilitante. Da questo aspetto possono innescarsi quelle che in gergo vengono<br />
chiamate “profezie che si auto-determinano”. Spesso le situazioni di stress e la tensione vengono percepite<br />
come il presagio di una cattiva prestazione che automaticamente si avvera.<br />
Come intervenire:<br />
Lo psicologo dello sport è l’allenatore della mente, che affianca l’allenatore “tecnico” nel lavoro di<br />
costruzione dell’atleta. E’ colui che saprà orientarci e consigliarci sui diversi metodi d’intervento, in molti<br />
casi sulla ristrutturazione cognitiva, attraverso la modificazione del pensiero riguardo a risultati ed<br />
aspettative. Come allenatore mi preoccuperei intanto che i miei atleti raggiungano gli obiettivi per gradi di<br />
difficoltà. Specie con i tiratori più giovani, mi<br />
orienterei maggiormente all’approccio tecnico<br />
legato alle varie fasi del tiro (orientamento al<br />
compito) e non solo al raggiungimento del<br />
risultato (orientamento al “sé”), per abituarli a<br />
gareggiare per battere se stessi cercando di dare il<br />
meglio di sé in quel momento. E’ indubbio che<br />
per il raggiungimento di risultati di alto valore<br />
tecnico sono necessarie quelle doti naturali,<br />
comuni a tutti gli sport, ed in particolar modo<br />
quelle riferite alla sfera psicologica dell’atleta,<br />
quali tenacia, grinta ed un pizzico di cattiveria.<br />
Riflessioni:<br />
Purtroppo in Italia la crescita di alcuni sport definiti “minori” è legata al lavoro di volontariato di<br />
poche persone, poco o per niente remunerate, che svolgono l’attività di allenatore nel tempo libero, spinte<br />
dalla passione per lo sport, che devono affrontare continuamente problemi di ogni tipo, legati soprattutto a<br />
difficoltà logistiche e di reperimento delle attrezzature di base, e che poco hanno a che fare con l’aspetto<br />
puramente tecnico dell’allenamento.<br />
Le conseguenze di questa attività dilettantistica non può far altro che generare dilettanti, e non<br />
esistendo una incisiva programmazione dell’attività sportiva a livello nazionale, la scoperta e la crescita di<br />
nuovi talenti è affidata quasi totalmente all’improvvisazione e al caso.<br />
Le recenti Olimpiadi di Pechino devono farci riflettere su quello che è lo scenario attuale dello sport<br />
mondiale, ed i pensieri decoubertiniani lasciano il tempo che trovano. Rimango sbalordito pensando che in<br />
Italia ci sono ancora tanti tiratori che nutrono ambizioni da podio internazionale e si allenano 3 o 4 volte alla<br />
settimana, non considerano la necessità di allenarsi quotidianamente, requisito fondamentale per<br />
l’inserimento e la giusta distribuzione di tutte le componenti necessarie per raggiungere alti livelli di<br />
prestazione.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 14
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
PREPARAZIONE FISICA<br />
di Andrea Vicini<br />
ALLENAMENTO FISICO DI BASE NELLE DISCIPLINE DEL TIRO A SEGNO<br />
Fase successiva alla iniziazione dell’attività motoria e muscolare<br />
L’estate è ormai giunta al suo epilogo e per molti appassionati di tiro a segno, è già tempo di programmare<br />
gli obiettivi per la nuova stagione agonistica. I campionati italiani si sono appena conclusi, è per chi non vi ha<br />
partecipato, è tempo di tornare in pedana e di per riprendere con costanza gli allenamenti; tra non molto<br />
infatti, inizieranno i primi trofei e i campionati regionali 2009. Abbiamo qualche mese di tempo e con una<br />
buona pianificazione di tutti gli allenamenti necessari, riusciremo ad arrivare preparati a gennaio, al primo<br />
vero appuntamento con il tiro. Tralasciando gli aspetti tecnici e mentali, riprenderemo gli aspetti fisici della<br />
preparazione al tiro. Per chi ha eseguito correttamente le schede di allenamento muscolare, proposte sul<br />
numero 02/<strong>2008</strong> di “Concentrica”, avrà acquisito una certa esperienza e dimestichezza nel fare gli esercizi<br />
proposti; nasce quindi la necessità di specializzare ulteriormente questo tipo di allenamento… vi proporrò<br />
una prima semplice scheda di allenamento da eseguire in palestra, oppure da casa con una attrezzatura<br />
multifunzionale. In questo allenamento motorio proposto, utile per migliorare le vostre qualità fisiche nelle<br />
varie discipline del tiro a segno, lasceremo da parte la tabella unica per tutti i maggiori muscoli del corpo, per<br />
passare a un allenamento frazionato; dove suddivideremo i distretti muscolari da allenare in due parti e<br />
modificando la frequenza degli stimoli allenanti all’interno di ogni seduta. Le sedute dovranno passare a un<br />
livello superiore e quindi diviene necessario suddividere i distretti muscolari da allenare. Questo ci consentirà<br />
di sollecitare con più intensità e con più esercizi ogni area. Un allenamento più intenso per un gruppo<br />
muscolare, comporterà però anche la necessità di un maggiore periodo di recupero tra una seduta e l’altra,<br />
favorendo così anche il processo di adattamento e della “supercompensazione” (il muscolo reagendo a uno<br />
stimolo allenante superiore, si adatterà, ricostruendo le sue fibre più forti e resistenti per i successivi<br />
allenamenti). Lasciando da parte la tabella unica, come prima fase, passeremo a una routine in due parti,<br />
saranno però necessarie almeno tre sedute a settimana! Gli allenamenti si alternano consentendo così la<br />
sollecitazione di ciascun gruppo muscolare tre volte ogni due settimane.<br />
Una settimana tipo di allenamento fisico può essere:<br />
Lunedì: parte 1 - pettorali, quadricipiti, tricipiti, polpacci.<br />
Martedì: riposo fisico.<br />
Mercoledì: parte 2 - dorsali, ischioclurali, spalle, bicipiti, avambracci.<br />
Giovedì: riposo fisico.<br />
Venerdì: parte 1 - pettorali, quadricipiti, tricipiti, polpacci.<br />
Sabato: riposo fisico.<br />
Domenica: riposo fisico.<br />
Lunedì: si inizia dalla parte lasciata indietro: parte 2 - dorsali, ischioclurali, spalle, bicipiti, avambracci… ecc<br />
Il tutto dovrà tenere presente degli allenamenti con l’arma e del tempo libero che abbiamo a disposizione.<br />
Nel caso vogliate allenarvi nello stesso giorno sia fisicamente che con l’arma, fate gli esercizi fisici dopo<br />
l’allenamento tecnico.<br />
La pianificazione dell’allenamento richiede una selezione degli esercizi più opportuni e una corretta<br />
sequenza cronologica. Il metodo rimane quello classico: cioè dopo una fase di riscaldamento, si passerà a<br />
una fase centrale di lavoro più consistente, per finire con esercizi di de-affaticamento. La fase centrale è in<br />
sostanza l’allenamento in senso stretto, cioè quelle esercitazioni generali e specifiche con modalità tecniche<br />
che più permetteranno di avvicinarsi agli obiettivi programmati, rispettando le caratteristiche e le esigenze<br />
dello sport del tiro a segno. Proprio per questo, nella scheda proposta, si terrà conto delle priorità<br />
dell’allenamento di alcuni gruppi muscolari rispetto ad altri.<br />
Nella fase successiva a questo programma, si continuerà a mantenere la stessa tipologia di frazionamento o<br />
si passerà ad una suddivisione maggiore. In ogni caso nell’allenamento frazionato non si dovrà mai andare<br />
contro a quei principi che regolano la scelta e la sequenza dei gruppi muscolari da sollecitare.<br />
Anche se le varie tipologie di tiro prevedono l'uso prevalente di un lato del corpo rispetto all'altro, è<br />
fondamentale che durante la preparazione si rispetti una perfetta bilateralità.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 15
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
ALLENAMENTO FISICO DI BASE NELLE DISCIPLINE DEL TIRO A SEGNO<br />
Fase successiva alla iniziazione dell’attività motoria e muscolare<br />
LA PREPARAZIONE IN PALESTRA<br />
Parte 1: pettorali, addominali alti, quadricipiti, tricipiti, polpacci.<br />
FOTO ED ESERCIZI: PERSONAL TRAINER ANDREA VICINI – PRESSO: POLISPORTIVA “LA FELCE”<br />
PRIMA SETTIMANA:<br />
ESERCIZI DAL 02 AL 11:<br />
2 SERIE DA 15 RIPETIZIONI - PESO COSTANTE<br />
RECUPERO TRA SERIE: 30 SECONDI<br />
SECONDA SETTIMANA:<br />
ESERCIZI DAL 02 AL 11:<br />
3 SERIE DA 12 RIPETIZIONI<br />
PESO COSTANTE LEGGERMENTE SUPERIORE<br />
RECUPERO TRA SERIE: 45 SECONDI<br />
DALLA TERZA SETTIMANA:<br />
ESERCIZI DAL 02 AL 11:<br />
1x15 ; 1x12; 1x10; 1x8<br />
CARICO IN AUMENTO<br />
RECUPERO TRA SERIE: 60 SECONDI<br />
ES 02: PETTORALI ALLA MACCHINA - FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: CHIUDENDO ESPIRO<br />
ES. 03: PANCA INCLINATA - FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: SCENDENDO INSPIRO<br />
ES 01: RISCALDAMENTO SU BIKE<br />
5 MINUTI DI PEDALATA MODERATA<br />
ES 02: PETTORALI ALLA MACCHINA - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: APRENDO INSPIRO<br />
ES. 03: PANCA INCLINATA - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: SOLLEVANDO ESPIRO<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 16
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
ES. 04: CROCI AI CAVI - FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: CHIUDENDO ESPIRO<br />
ES. 05: ADDOMINALI FASCI ALTI - FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: CHIUDENDOMI ESPIRO<br />
ES. 06: PRESSA 30° - FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: SCENDENDO INSPIRO<br />
ES. 04: CROCI AI CAVI - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: APRENDO INSPIRO<br />
ES. 05: ADDOMINALI FASCI ALTI - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: SCENDENDO INSPIRO<br />
ES. 06: PRESSA 30° - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: SOLLEVANDO ESPIRO<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 17
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
ES. 07: QUADRICIPITI AL LEG EXTENSION - FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: SOLLEVANDO ESPIRO<br />
ES. 08: TRICIPITI ALLE PARALLELE - FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: SCENDENDO INSPIRO<br />
ES. 09: TRICIPITI CON BILANCIERE - FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: SCENDENDO INSPIRO<br />
ES. 10: TRICIPITI AI CAVI FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: SCENDENDO ESPIRO<br />
ES. 07: QUADRICIPITI AL LEG EXTENSION - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: SCENDENDO INSPIRO<br />
ES. 08: TRICIPITI ALLE PARALLELE - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: SOLLEVANDO ESPIRO<br />
ES. 09: TRICIPITI CON BILANCIERE - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: SOLLEVANDO ESPIRO<br />
ES. 10: TRICIPITI AI CAVI - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: SOLLEVANDO INSPIRO<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 18
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
ES. 11: POLPACCI - FASE INIZIALE<br />
RESPIRAZIONE: SOLLEVANDO ESPIRO<br />
ES. 12: EQUILIBRIO CON TAVOLETTA PROP.VA - INIZIO<br />
SALGO SULLA TAVOLETTA<br />
ESERCIZIO 13: DEAFFATICAMENTO<br />
2 M. CAMMINATA 5 M. CORSETTA 2 M. CAMMINATA<br />
ES. 11: POLPACCI - FASE FINALE<br />
RESPIRAZIONE: SCENDENDO INSPIRO<br />
ES. 12: EQUILIBRIO CON TAVOLETTA PROP.VA -<br />
DURANTE<br />
TROVO L’EQUILIBRIO E MANTENGO LA POSIZIONE E<br />
CONCENTRAZIONE<br />
Importante: le informazioni riportate in questo articolo hanno fini puramente educativi e di carattere<br />
indicativo generico; non intendono in alcun modo sostituire i pareri degli esperti del settore sanitario.<br />
Prima di iniziare qualsiasi allenamento fisico è consigliabile sentire il parere del vostro medico.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 19
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
IL “MESTIERE” DEL TECNICO<br />
AVVENTURE (E DISAVVENTURE) DI UN ALLENATORE -1<br />
Il primo approccio<br />
Ho finito il corso ed ora sono<br />
pure “aggiornato”!. Torno in<br />
sezione ed incrocio il<br />
consigliere addetto alle<br />
attività sportive che<br />
sorridente mi<br />
dice:”Bentornato. Si sono<br />
presentati dei ragazzi;<br />
cominciamo?” .<br />
Certo che sì, torno a casa,<br />
recupero gli appunti del<br />
corso, rispulcio alla voce<br />
“preparazione” e trovo<br />
“piano di allenamento”,<br />
“interval training”, preparazione fisica, tecnica, mentale etcc.<br />
Acc… dimenticavo le lezioni di comunicazione!!!!!<br />
di Giuseppe Biagini<br />
...li vedo: sedicenne, sesso<br />
maschile, cavallo dei pantaloni<br />
alle ginocchia, scarpe con le<br />
molle sotto il tallone, maglietta,<br />
capelli gelificati,bicipiti in vista…<br />
Bene! Ora sono a posto: ho ripassato, ho i diagrammi, i carichi di lavoro, mi devo inventare gli<br />
esercizi (ma posso cominciare dagli esempi del corso tanto per iniziare) e sistemarli nelle caselle,<br />
vedere le gare che dovranno fare etc…etc….<br />
Praticamente ho già finito e organizzato tutta la stagione. Sono fiero di me stesso!<br />
Torno in sezione carico di appunti, fogli che svolazzano, la teoria di Carpenter in testa, l’occhio che<br />
brilla, energia al top, pronto a distribuire il verbo e……..li vedo: quindicenne ,sesso femminile,<br />
procace con ampia scollatura , jeans firmati ma che sembrano appena ritirati dallo straccivendolo<br />
con vita bassa… ma proprio bassa (ma non prendono freddo?), capelli sul viso, borsettina a<br />
tracolla; sedicenne, sesso maschile, cavallo dei pantaloni alle ginocchia, scarpe con le molle sotto il<br />
tallone, maglietta, capelli gelificati,bicipiti in vista ; dodicenne, sesso maschile, ciondolone ,<br />
occhialuto, capelli come vuole sua mamma.<br />
E io che mi aspettavo tuta, scarpe da tiro o quasi, armamentario da poligono etc…!!!!<br />
Le prime domande di rito appurano che:<br />
- non hanno mai visto una pistola prima di allora,<br />
- vogliono sparare perché “mi piace sparare”,<br />
- papà vuole, mamma non vuole (sai le armi!), lo zio sparava cent’anni fa etc..<br />
- ok fare le gare…. tanto che ci vuole!<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 20
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Mi comincia a sorgere qualche dubbio e mentre cerco di recuperare l’occhio scivolato nella<br />
scollatura della procace nascondo gli appunti , penso che del piano di allenamento, e tutto il resto,<br />
forse è meglio parlarne nella prossima seduta.<br />
Cominciamo. Sì, ma da dove? Boh? Cominciamo lo stesso!<br />
Un po’ di norme di sicurezza, un po’ di posizione, un po’ di……… ma gli sguardi, e non solo loro,<br />
dicono: ma quando spariamo?<br />
Mentre spiego il minimo dello spiegabile necessario scopro che per loro l’impugnatura è “il<br />
manico”, il vivo di volata è diventato “la punta della canna”, il bersaglio è “il cartoncino” e quando<br />
spiego come sistemare l’area tenar ed il margine ulnare rabbrividisco vedendo le facce divenute un<br />
punto interrogativo e l’occhio sperduto nel vuoto.<br />
Penso che mi convenga rapidamente ripiegare su un più tranquillo: la forcella, la base del pollice<br />
etc…ricordando con mestizia l’invito perentorio del docente del corso ad usare SEMPRE termini<br />
rigorosi, precisi ed uniformi!!!!<br />
Beh, ormai siamo sulla linea di tiro: ora che la pistola è stata “presa” dal “manico”, il pallino è<br />
“infilato” nella canna, il “cartoncino” è a posto si aprono le danze e parte il primo fatidico colpo che<br />
non fa in tempo ad uscire dalla canna che le armi sono già sul bancone ed il bersaglio, pardon il<br />
“cartoncino”, ritirato … mestamente integro. (eppure glielo avevo detto di guardare il mirino!).<br />
Domanda sciocca: “avete guardato il mirino?” e risposta scontata: “Siiiii! Non capisco perché il<br />
pallino (che evidentemente si suppone telecomandato!) non lo ha colpito”.<br />
Il dubbio di cui sopra si rafforza e penso che del piano di allenamento forse è meglio parlarne tra tre<br />
o quattro sedute!<br />
Riproviamo: bersaglio bianco (così non dovrebbero confondersi, ma con l’immancabile corollario<br />
di “ma dove miro?”, “come faccio a sapere se faccio centro” etc..) , occhio strizzato, testa che va<br />
sempre più in dietro o sempre più in avanti, tronco che bilancia chissà quale peso… fuoco… due<br />
farfalle ed un niente.<br />
E si va avanti per un po’ fino all’immancabile “mi fa male qui”, “mi fa male là”, “ma io sparo<br />
meglio a due mani”,”si è scaricata la bomboletta, come faccio?” ed alla inevitabile decisione che<br />
tutto quello che avevo preparato in un impeto di folle ottimismo è meglio rimandarlo …..a data da<br />
destinarsi.<br />
Ora sì che sono un allenatore…. “aggiornato”…. dalla realtà.<br />
Ma ora cosa faccio? Termino la seduta mesto ed affranto ma ai tre tutto sommato è piaciuto, hanno<br />
promesso di tornare e di fare sfracelli e – terrore! – hanno promesso che porteranno anche qualche<br />
loro amico.<br />
Andando via incrocio il consigliere sorridente: “allora tutto bene? Ci sono problemi?”; deglutisco a<br />
vuoto e rispondo “no, no…. tutto bene….. stai tranquillo, ciao”<br />
SPECIALE SULLE OLIMPIADI <strong>2008</strong><br />
TRA QUALCHE GIORNO E’ PREVISTA L’USCITA DI UNO SPECIALE SULLE OLIMPIADI DI<br />
PECHINO, CON CRONACHE ED UN SALUTO DI AZZURRA CIANI A <strong>CONCENTRICA</strong>.<br />
INOLTRE LA PUBBLICAZIONE DI TUTTI I RISULTATI.<br />
STATE COLLEGATI !!!!<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 21
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
TECNICA<br />
RICERCA SU DUE TIRATORI DI<br />
PISTOLA A MT.10 DI MEDIO LIVELLO<br />
Ho potuto osservare alcuni tiratori di p10 impegnati nel campionato regionale, tiratori di medio livello dalle<br />
capacità massime molto simili ma dal comportamento abbastanza diverso.<br />
Questi tiratori non sono dei professionisti, sono degli agonisti che si dedicano al tiro nel tempo libero come<br />
la gran parte degli iscritti a Concentrica.<br />
Dopo averli osservati e studiati<br />
per qualche tempo ho costruito<br />
dei grafici riguardanti i loro<br />
risultati degli ultimi anni, e ho<br />
tratto delle mie conclusioni.<br />
Partiamo dal dire che, i<br />
principali valori del tiro sono<br />
tre, motorio, tecnico e mentale<br />
agonistico.<br />
I primi due valori, il motorio ed<br />
il tecnico sono quelli più<br />
visibili, quelli di cui noi spesso<br />
parliamo e quelli per cui noi<br />
spendiamo la gran parte dei<br />
A cura di CHEBE<br />
Purtroppo, molto spesso, la<br />
parte mentale non viene tenuta<br />
in grande considerazione,<br />
soprattutto dai principianti…<br />
nostri allenamenti in poligono, il terzo, il mentale agonistico è un qualcosa che spesso rimane vago, se ne<br />
parla, ma spesso il tiratore non professionista non gli da tanto peso.<br />
Spesso ad una volatilità molto alta dei nostri risultati noi non diamo il giusto peso, diamo colpa all’arma,al<br />
poligono, ad una serie di cose non ben definite che non riusciamo a capire.<br />
Andiamo ora ad osservare il grafico del tiratore n° 1:<br />
tiratore 1°<br />
Come possiamo ben vedere il tiratore<br />
inizia da un punteggio abbastanza basso,<br />
poco più di 320, poi dopo un costante<br />
380<br />
crescendo in circa un anno di gare di<br />
campionato si stabilizza appena sopra i<br />
360<br />
370 punti, potremo dire che, dopo una fase<br />
340<br />
iniziale di crescita delle parti tecniche e<br />
motorie, il tiratore ha raggiunto il suo<br />
320<br />
attuale livello tecnico motorio massimo<br />
300<br />
1 2 3 4 5 6 7 8<br />
con una ottima stabilizzazione mentale,<br />
dico ottima perché una costanza di<br />
rendimento con una bassa volatilità dei<br />
punteggi è indice di stabilizzazione<br />
mentale, se voi osservate i risultati dei tiratori più forti vedrete una bassissima differenza percentuale fra un<br />
punteggio di gara ed un altro.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 22
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Andiamo ora ad osservare il grafico del tiratore n° 2<br />
tiratore 2°<br />
In questo caso il tiratore inizia da un<br />
livello abbastanza alto, 370 punti, per poi<br />
scendere repentinamente a 350 punti per<br />
380<br />
poi risalire intorno ai 370, da quel<br />
momento i suoi risultati non sono costanti<br />
370<br />
come nel caso del primo tiratore ma hanno<br />
360<br />
degli alti e bassi, in termini tecnici hanno<br />
350<br />
340<br />
330<br />
un’alta volatilità, il punteggio massimo dei<br />
tiratori è praticamente uguale ma mentre il<br />
primo è molto costante su quel punteggio<br />
massimo, il secondo non lo è.<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 Cerchiamo di capire adesso dove sta la<br />
differenza fra questi due tiratori dalle<br />
potenzialità praticamente uguali.<br />
Considerando che il loro punteggio massimo è praticamente uguale possiamo dire che il loro livello tecnico<br />
motorio è molto simile se non uguale, sappiamo anche che il livello tecnico e motorio da una gara all’altra<br />
non può avere grossi sbalzi, la differenza dei due tiratori va cercata pertanto nella parte mentale, perché come<br />
ben sappiamo la parte mentale se non allenata a dovere può avere dei grossi sbalzi da giorno a giorno.<br />
L’allenamento dei due tiratori anche se di capacità tecniche praticamente equivalenti, dovrebbe essere<br />
sostanzialmente differente, se i tiratori fossero seguiti da un allenatore dovrebbero avere due programmi di<br />
allenamento differenti, il primo, dovrebbe curare in dettaglio la parte tecnica motoria per cercare di<br />
aumentare il proprio punteggio, il secondo dovrebbe curare principalmente la parte mentale agonistica in<br />
modo da stabilizzare i propri punteggi verso la banda alta delle proprie possibilità .<br />
L’ALBUM FOTOGRAFICO DI <strong>CONCENTRICA</strong><br />
Ancora un altro servizio offerto da Concentrica.<br />
E’ stato creato un album fotografico nel quale raccogliere le foto che ci interessano e che vogliamo<br />
condividere con gli utenti.<br />
L'indirizzo dell'album è:<br />
http://concentrica.myphotoalbum.com<br />
Queste sono le caratteristiche:<br />
- spazio illimitato per numero di foto<br />
- max 100Mb per ogni foto<br />
- possibilità da parte degli iscritti di caricare foto e creare nuovi album<br />
- l'accesso è libero attraverso i dati comunicati nel forum<br />
AVVERTENZE:<br />
1) In caso di abuso (cancellazioni, foto non pertinenti o di carattere offensivo), l'account libero verrà<br />
eliminato, ed in sostituzione potrà essere creato su richiesta un account aggiuntivo attraverso la<br />
dimostrazione delle proprie generalità.<br />
2) Non sarà possibile per gli utenti caricare file video per restrizioni stabilite dall'account free, ma<br />
riservate solo alla Redazione, in quanto il nm massimo dei video è stabilito nel numero di 10.<br />
Su richiesta potrà essere effettuato il caricamento se il video è particolarmente interessante.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 23
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
PREPARAZIONE AGONISTICA<br />
SCROLLARSI DI DOSSO I NON-10<br />
Articolo originale scritto da Sophie McDonald<br />
Traduzione di Enrico Tocchio<br />
Certi giorni penso di avere un disordine da deficit dell’attenzione o perlomeno penso di avere i sintomi della<br />
malattia che come sapete sono, difficoltà di concentrazione, facilità alla distrazione, periodi di<br />
concentrazione limitati.<br />
Pertanto, se combatto con questi problemi, perché ho scelto di diventare tiratrice dal momento che richiede<br />
capacità di concentrazione per evitare le distrazioni? La risposta breve è che realmente non lo so.<br />
Quando incominciai per la prima volta a sparare, l’ostacolo maggiore che ebbi era la mia mente. Oggi, otto<br />
anni dopo aver sparato il mio primo colpo, continua ad essere il mio più grande ostacolo.<br />
L’enciclopedia dice che il cervello umano pesa circa 1.4 kg, praticamente una parte molto piccola dell’intera<br />
massa corporea ma che controlla tutto il mio essere.<br />
Pertanto, come posso controllare il centro di controllo?<br />
A questo non è facile rispondere ed è ancora più difficile da mettere in pratica.<br />
Immagina di essere sulla linea di tiro in piedi e che ti stai<br />
preparando a tirare il nono colpo dopo una serie di otto 10.<br />
La tua mente non ha ancora registrato che potresti<br />
potenzialmente ottenere un altro centro perfetto<br />
perché il cervello sta facendo quello che dovrebbe fare,<br />
ossia lasciarti scattare quando le mire Mi concentro più per sono sul bersaglio.<br />
Adesso supponiamo di mettere in pausa l’azione e<br />
ottenere un buon<br />
suddividiamo il sistema di controllo in due parti,<br />
chiameremo la parte cosciente del risultato che non al sistema di controllo<br />
la “mente” e la parte subconscia la identificheremo<br />
come “cervello”.<br />
colpo stesso! Perché lo<br />
Il cervello non ha bisogno di dire alle palpebre di sbattere<br />
faccio?<br />
o ai polmoni di muoversi, queste sono azioni che il cervello<br />
esegue automaticamente in modo subconscio. La<br />
mente invece permette i pensieri, casuali come<br />
possono essere a volte, muovendosi all’interno del sistema di controllo. E’ la mente che decide quando<br />
comprare le munizioni o quando si vuole smaltare le unghie di rosa anziché di rosso.<br />
Adesso ritorniamo alla nostra linea di tiro, abbiamo ancora due tiri da eseguire per completare la serie da<br />
dieci. Il tuo cervello sa che sta facendo quello per il quale è programmato mentre la mente non ha ancora<br />
realizzato quanto sei stato bravo fino ad ora. Tiri il nono colpo e….sì! è un 10!<br />
Nel mio caso quando questo succede incomincio ad agitarmi, le pulsazioni aumentano e penso “Forse ci<br />
siamo, questo potrebbe essere un altro bersaglio da appendere sul muro dei 100” ed in seguito incomincio a<br />
pensare a tutti i 10 che ho tirato fino ad ora e che ne basterebbe solo un altro. Il problema è che adesso ci sto<br />
pensando il che provoca un eccesso d’analisi e pensieri e, quando incomincio ad analizzare, molto<br />
probabilmente posso dire addio al mio 10.<br />
Mi concentro più per ottenere un buon risultato che non al colpo stesso! Perché lo faccio?<br />
La risposta ad un problema condiviso da molti tiratori e che non crediamo abbastanza in noi stessi per poter<br />
prendere una buona decisione senza che la nostra mente abbia il controllo delle nostre azioni.<br />
Perché facciamo così tanta fatica a credere nel nostro cervello (inconsciamente) dal momento che è capace di<br />
ottenere più di quello che immaginiamo?<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 24
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Per questo è importante disciplinare le nostri menti in modo che lavorino per noi cosicché, quando siamo<br />
sotto pressione, possiamo dare il nostro massimo senza la paura di interferenze.<br />
Il miglior modo che ho trovato per ottenerlo è di “vivere il presente”, sono sicura che molti di voi abbiano<br />
già sentito questa espressione. Quello che significa è di non pensare a quello che è successo o quello che<br />
accadrà ma di pensare solamente a quest’istante. Quando ci concentriamo sul passato o sul futuro perdiamo<br />
di vista quello che in questo momento stiamo facendo e smettiamo di dare il 100% di energia e tempo in<br />
quello che succede.<br />
Pertanto, perché dobbiamo disperdere le nostre energie su qualcosa che è già successo quando<br />
concentrandoci su quello che stiamo facendo ci aiuta a migliorare quello che deve ancora avvenire?<br />
Bernie Marcus, fondatore del “The Home Depot” dice: “guardare indietro richiede troppe energie”. Spesso<br />
soffro di quella che è chiamata “sindrome dell’ultimo colpo”, non l’ultimo colpo di una serie ma l’ultimo<br />
colpo in generale, specialmente se ho ancora altre serie da eseguire. Contrariamente a Marcus, sto ancora<br />
imparando a non guardare indietro. Mi piace esaminare i miei ultimi colpi e vedere cosa è andato bene e cosa<br />
no, e questo potrebbe essere d’aiuto a patto di non permettere agli eventi passati di influenzare quello che sto<br />
facendo.<br />
In ogni caso, quando penso a cosa é già successo, a meno di prendermi il tempo necessario per studiarlo,<br />
permetto che mi influenzi negativamente dal momento che non procedo in avanti. Non posso permettermi di<br />
consumare la maggior parte delle mie energie e pensieri (energie e pensieri che potrei usare in modo<br />
produttivo) su qualcosa che non sarei mai in grado di modificare.<br />
Mio padre mi ha offerto un sistema di allenamento che mi ha aiutato in modo eccezionale. Lo chiamo<br />
“scrollarsi di dosso i non-10”. Mettiamo due bersagli uno a fianco all’altro, come normalmente si fa per i<br />
mach in tre posizioni. Mi metto in posizione come di solito e tiro alla ricerca di risultati. Al primo non-10 lo<br />
comunico a mio padre il quale va a cambiare bersaglio, anche se è stato il mio primissimo colpo. Se sbaglio<br />
un centro e so esattamente dove ho sbagliato, allora potrei tirare nuovamente quel colpo ma se anche se<br />
questo fosse un centro, mio padre andrebbe in ogni caso a cambiare il bersaglio. Vuole che usi un nuovo<br />
bersaglio tutte le volte che tiro un non-10 a costo di consumare un pacco di bersagli al giorno.<br />
Inizialmente non capivo il motivo ma adesso sì. Quando mio padre cambia il bersaglio non devo<br />
preoccuparmi del fatto che ho sbagliato un tiro, rimango concentrata solamente sul tirare un centro al<br />
prossimo colpo.<br />
Pochi fine settimana dopo, ho svolto la mia prima gara da quando ho incominciato questo sistema di<br />
allenamento. La gara era basata su un match a tre posizioni e mi sentivo preparata. I tiri in posizione sdraiata<br />
andarono bene e, quando arrivò la serie di tiri in piedi, realmente non pensavo all’allenamento che io e mio<br />
padre abbiamo fatto, ero solamente pronta a tirare.<br />
Mi sono preparata sulla linea, ho controllato la posizione interna e ho eseguito qualche tiro in bianco fino a<br />
quando mi sono sentita pronta a tirare per il punteggio. Ho tirato pochi 10 prima del primo “non-10”, a quel<br />
punto, ho abbassato la testa sul guanciale ed ho chiuso gli occhi immaginando mentalmente di vedere mio<br />
padre camminare nel poligono per andare a cambiare il bersaglio. Questo mi ha colpito e, nonostante non<br />
avessi un bersaglio nuovo come a casa, il centro era pulito e mi stava aspettando per tirare un 10. Il mio<br />
colpo successivo fu un 10.<br />
Continuai a tirare alcuni 10 ed in seguito un paio di non-10, ma ogni volta che sbagliavo, chiudevo gli occhi<br />
e mentalmente mi immaginavo la sostituzione del bersaglio con uno nuovo. Non potrò mai spiegarvi quanto<br />
questo esercizio mi abbia aiutato. Adesso non mi concentro più sul tiro precedente perché quando il colpo<br />
esce dalla canna esce anche dalla mia mente. Mi ripeto che ho fatto il meglio che ho potuto per quel colpo e<br />
che ora è passato ed è ora di andare avanti.<br />
Adesso ritorniamo sulla nostra linea di tiro, hai ancora da tirare un colpo. Non pensare a come prepararti per<br />
ottenere un 100 o semplicemente un 10, sai esattamente come si tira un 10. Lascialo semplicemente accadere<br />
e credi in quello che puoi fare. Mio padre dice “allenare quello che desideri ti permetterà di ottenere ciò che<br />
vuoi”. Allora eccoci qua, la tua carabina è carica e ti stai preparando per il tuo ultimo colpo.<br />
Guardi attraverso le mire e sì, la posizione è buona e le mire sono sul bersaglio.<br />
Scatta e segui l’azione, guarda attraverso il cannocchiale e vedi un 10, questo si che ti rappresenta! Hai<br />
creduto in quello che sapevi e ti ha dato quello che desideravi.<br />
Ottimo lavoro!<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 25
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
TIRO E STORIA<br />
San Gabriele Possenti<br />
Protettore dei Tiratori<br />
A cura di Giuseppe Biagini<br />
Quasi tutte le categorie professionali, o quelle dedite ad attività sportive, hanno un santo protettore. Per<br />
quanto riguarda il settore armiero, non possiamo non ricordare sant’Uberto, protettore dei cacciatori, e santa<br />
Barbara, protettrice degli artificieri e degli artiglieri; manca però un santo cui siano devoti in via esclusiva i<br />
tiratori.<br />
Il santo, in verità, ci sarebbe ma il Vaticano non ha mai inteso accordare a San Gabriele tale particolare<br />
mansione. I santi rappresentano la quintessenza del buonismo e non è<br />
assolutamente ammissibile che possano adoperare armi con la stessa<br />
familiarità con cui snocciolano la corona del rosario.<br />
Negli Stati Uniti, da anni, diverse associazioni di tiratori riconoscono,<br />
viceversa, in San Gabriele Possenti il loro indiscusso protettore.<br />
Oltre alla National Rifle Association esiste la St. Gabriel Possenti Society,<br />
Inc. di Arlington in Virginia e recentemente, a Medellin, si è<br />
costituta la “Società internazionale di San Gabriele Possenti”, in onore<br />
dell’omonimo prete pistolero italiano. “ Nemo propheta in Patria est!”<br />
Certamente più noto come San Gabriele dell’Addolorata fu<br />
beatificato il 31 maggio 1908. Papa Benedetto XV lo canonizzò nel 1920<br />
e, nel 1959, papa Giovanni XXIII lo nominò patrono dell’Abruzzo ove è<br />
festeggiato il 27 febbraio.<br />
Il santuario di San Gabriele, nella stupenda cornice del Gran Sasso<br />
teramano, è tra i più conosciuti in Italia e in Europa. Una recente<br />
classifica lo colloca tra i primi quindici santuari più frequentati del mondo. Due milioni di pellegrini vi<br />
arrivano ogni anno per pregare sulla tomba del Santo. La fama del “Santo dei miracoli” si basa su una<br />
ininterrotta serie di fatti soprannaturali, testimoniati da migliaia di ex voto donati al santuario.<br />
San Gabriele, il “Santo del sorriso”, il “Santo del Sì”, il “Santo del quotidiano” insegna a tutti la via breve e<br />
facile della santità. Nell’agiografia di casa nostra, non si fa, però, quasi mai menzione di un fatto che<br />
caratterizza, in maniera molto importante per gli oplofili, la breve esistenza terrena di San Gabriele Possenti.<br />
Francesco Possenti nacque ad Assisi il 1° marzo 1838 in una famiglia aristocratica; figlio di Sante, che<br />
ricopriva la carica di governatore dello Stato Pontificio, e di Agnese Frisciotti, veniva descritto come di<br />
bell’aspetto, brillante in società e molto colto. Sua grande passione era la caccia. In seguito a una visione, in<br />
cui la Madonna lo invitava a farsi religioso, il 21 settembre 1856 entrò come novizio nel convento dei<br />
Passionisti di Morrovalle (MC) e ricevette il nome di Gabriele dell’Addolorata.<br />
Dopo aver compiuto gli studi filosofici a Pieve Torina (MC), nel 1859 giunse a Isola del Gran Sasso (in<br />
provincia di Teramo) per completare in quel ritiro la sua preparazione teologica prima di ricevere gli ordini<br />
sacerdotali.<br />
Nel 1860 un gruppo di Garibaldini sbandati entrò nel piccolo paese abruzzese, terrorizzando la popolazione<br />
con evidenti intenzioni malandrine. (nel novembre di quell’anno era avvenuto lo storico incontro di Teano,<br />
più a sud di circa duecento chilometri, che aveva sancito di fatto lo scioglimento dei Mille).<br />
Gabriele, con il permesso del rettore del seminario, andò verso il centro del paese per affrontare i razziatori.<br />
Si avvicinò disarmato ai banditi, uno dei quali aveva catturato una giovane che intendeva rapire e, con mossa<br />
rapida, afferrò prima la pistola (si parla addirittura di revolver, ma è più plausibile una monocolpo a<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 26
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
percussione) che quel malfattore teneva alla cinta, poi si impossessò di quella di un altro bandito che gli si<br />
era nel frattempo avvicinato.<br />
Il seminarista armato provocò la reazione spavalda e minacciosa degli altri banditi, che lo affrontarono con<br />
irrisione, ovviamente dubitando delle mosse successive del<br />
giovane.<br />
Con calma Gabriele indicò ai furfanti una lucertola che stava<br />
correndo dall’altra parte della strada e, profittando di una sosta del<br />
piccolo animale, la colpì di netto con una delle due pistole che<br />
aveva in mano.<br />
Questa inaspettata abilità nell’uso della pistola nonché la<br />
determinazione e la sicurezza del giovane indussero i banditi a più<br />
miti consigli e, a un suo preciso ordine e senza farselo ripetere due<br />
volte, lasciarono precipitosamente il paese.<br />
Senza spargimento di sangue se si eccettua quello della malcapitata<br />
ma provvidenziale lucertola, era stata risolta brillantemente una<br />
situazione grave e pericolosa. La popolazione accompagnò in<br />
trionfo il giovane verso il seminario, proclamandolo “Salvatore di<br />
Isola”.<br />
Ammalatosi di tubercolosi, si spense il 27 febbraio 1862. Fu<br />
sepolto nella fossa comune dei religiosi, all’interno della chiesa del<br />
Convento. La fama della sua santità si era intanto sparsa nei paesi<br />
circostanti e la sua tomba divenne presto meta di pellegrini e di<br />
devoti che vi ricevevano miracoli e guarigioni prodigiose.<br />
Esiste anche la preghiera del tiratore che di seguito riporto:<br />
LA PREGHIERA DEL TIRATORE:<br />
O San Gabriele Possenti<br />
che fosti virtuoso nel sacrificio e nel coraggio<br />
quanto nell’esercizio della mira,<br />
ti preghiamo, benedici le nostre armi<br />
affinché possano servire per difendere<br />
e giammai per offendere,<br />
affinché possiamo trovare nella nostra attività<br />
amicizia e fratellanza.<br />
Guida la nostra mano per fare centro<br />
con le nostre mani<br />
ed ancor più con il nostro comportamento,<br />
per essere degni cavalieri di questo tempo.<br />
Proteggici dai nemici<br />
di amore e libertà e giustizia<br />
e rendici degni e pronti al sacrificio<br />
Amen.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 27
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
PSICOLOGIA DELLO SPORT: VISUALIZZAZIONE<br />
Di Daniele Puccioni<br />
INDICAZIONI SULLA SEQUENZA DI IMMAGINI<br />
NELLA VISUALIZZAZIONE DEL “GESTO”<br />
PREMESSA :<br />
La visualizzazione specifica su tutte le fasi del gesto tecnico, permette di migliorare ampiamente gli<br />
automatismi e la qualità del gesto stesso.<br />
Per poter procedere alla visualizzazione del gesto sportivo, in modo che sia la più efficace possibile, è<br />
fondamentale prendere coscienza delle sensazioni che si registrano durante tutte le sue fasi: questi ricordi<br />
vanno arricchiti anche con tutte quelle parti meno significative ai fini della qualità del gesto, ma importanti<br />
per ricreare una realtà mentale fedele dell’evento.<br />
Nella creazione delle immagini mentali, maggiore è la ricchezza dei particolari e quanto più saranno<br />
efficaci.<br />
COSTRUZIONE DEL METODO<br />
Per chi non avesse ancora familiarità con la visualizzazione si può procedere attraverso tre fasi in<br />
modo da rendere più facile la pratica e familiarizzare con tutte le parti del processo creativo, che dopo un<br />
sufficiente esercizio potrà essere semplificato utilizzando solo la terza fase, la visualizzazione vera e propria.<br />
1° FASE – Elencazione delle parti<br />
Elencare attraverso una lista scritta, tutte le fasi del gesto tecnico, creando uno schema<br />
particolareggiato, senza tralasciare niente. Non sarà altro che una elencazione di ciò che facciamo realmente<br />
durante l’esecuzione di un colpo.<br />
Un esempio della sequenza degli elementi che prenderemo in esame nella nostra visualizzazione<br />
potrebbe essere questa:<br />
SEQUENZA SCHEMATICA DEGLI ELEMENTI GUIDA DELLA VISUALIZZAZIONE<br />
1. Sostituzione del bersaglio (nel caso non sia elettronico)<br />
2. Caricamento dell’arma<br />
3. Controllo delle sensazioni cinestetiche della postura<br />
4. Respirazione<br />
5. Alzata dell’arma coordinata con la respirazione<br />
6. Contatto visivo con il bersaglio (immagine tacche-mirino-bersaglio)<br />
7. Inizio procedura scatto<br />
8. Partenza del colpo<br />
9. Mantenere la punteria per il controllo<br />
10. Abbassare l’arma e espirazione<br />
2° FASE – Aggiunta dai particolari<br />
ELEMENTI AGGIUNTIVI<br />
Adesso prendendo in esame le singole voci, dovremo aggiungere alla prima lista scritta il maggior<br />
numero di particolari, anche quelli che consideriamo insignificanti, tutto ciò che ricordiamo attraverso<br />
sensazioni e tutti i particolari che coinvolgono i nostri sensi (tatto, vista, udito, olfatto).<br />
La visualizzazione sarà maggiormente efficace quanto più l’immagine creata sarà ricca di particolari e<br />
più vicina alla realtà.<br />
Anche un particolare insignificante può essere utilizzato per rendere più vivida l’immagine.<br />
Questi sono esempi di elementi con i quali potremo arricchire le nostre immagini.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 28
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Da notare come nelle prime fasi del G.T. la nostra attenzione sia maggiormente rivolta all’esterno, alla<br />
sostituzione del bersaglio, al caricamento, ecc., per passare alla focalizzazione interna e ai processi mentali<br />
dell’esecuzione del G.T.<br />
1. Sostituzione del bersaglio (nel caso non sia elettronico)<br />
1.1. Consistenza, spessore e ruvidezza della carta. Colore della carta. Rumore della macchinetta porta<br />
bersaglio. Resistenza del pulsante di richiamo. Rumori dei colpi degli altri tiratori.<br />
2. Caricamento dell’arma<br />
2.1. Ruvidezza del legno dell’impugnatura. Il freddo del metallo dell’arma. Il rumore della leva del<br />
caricamento che si apre. La consistenza del pallino che entra nella canna. Il rumore secco e<br />
metallico dello sportellino che si chiude durante il caricamento dell’arma. Massima aderenza della<br />
mano sull’impugnatura, tanto da formare il prolungamento del braccio.<br />
3. Controllo delle sensazioni cinestetiche della postura<br />
3.1. Braccio che si distende sull’appoggio del bancone, in attesa dell’alzata. Sensazione di appoggio sul<br />
terreno e del bilanciamento sulle gambe. Tutto il peso sembra essere appoggiato e sorretto senza<br />
sforzo dal bacino. I muscoli sono in attesa dello sforzo.<br />
4. Respirazione<br />
4.1. Prima della punteria seguono respirazioni profonde, i polmoni si alzano e si abbassano senza<br />
sforzo, l’aria entra ed esce accompagnata da un senso di calma e di rilassamento. L’aria fresca fa<br />
pizzicare leggermente il naso. Sento il rumore del respiro dentro di me.<br />
5. Alzata dell’arma coordinata con la respirazione<br />
5.1. Mentre l’aria entra dentro i miei polmoni, il braccio con l’arma si alza senza sforzo apparente e<br />
vola verso il punto di mira del bersaglio. Sento la mano saldamente a contatto con l’impugnatura,<br />
il dito che sfiora il metallo freddo e liscio del grilletto. Espiro leggermente, fermandomi sul punto<br />
di mira.<br />
6. Contatto visivo con il bersaglio (immagine tacche-mirino-bersaglio)<br />
6.1. Sento i muscoli della spalla tesi per lo sforzo di sostenere l’arma, ma sentire questo peso mi fa<br />
sentire bene e mi rassicura. Il movimento del braccio/arma/mirino è percettibile, costante e<br />
controllato, e non mi da fastidio. I bordi del mirino sono netti e ben a fuoco, il nero delle tacche si<br />
staglia in maniera netta e precisa sul bianco del bersaglio. Intorno a me non esiste altro che questa<br />
immagine formata dal nero della tacca, i bordi taglienti del mirino sullo sfondo del bersaglio. Sento<br />
il contatto con il grilletto, preciso e senza incertezze.<br />
7. Inizio procedura scatto<br />
7.1. Mantengo l’immagine, la controllo senza pensarci, la vedo e il movimento rallenta leggermente fino<br />
a diventare impercettibile. Il dito passa dal primo tempo all’appoggio del secondo tempo. Il dito<br />
diventa sempre più pesante, facendo una pressione progressiva e senza incertezze. E’ come se<br />
sentissi il movimento impercettibile del meccanismo fino al punto dove anche una piccolissima<br />
pressione farebbe partire il colpo.<br />
8. Partenza del colpo<br />
8.1. C’è un momento in cui il tempo sembra fermarsi, ed il movimento sembra quasi assente. Intorno a<br />
me tutto si ferma, i rumori spariscono e la mente si svuota. Il colpo parte, vola veloce verso il<br />
centro del bersaglio.<br />
9. Mantenimento della punteria per il controllo<br />
9.1. Il colpo è partito, il gesto è concluso, ed il punteggio determina il valore della qualità di ciò che si è<br />
fatto. Resto ancora un attimo, una frazione di tempo, per memorizzare tutte le sensazioni di ciò che<br />
ho fatto. Vedo il mirino, sento l’arma e la posizione del corpo. Comincio a sentire i muscoli che si<br />
fanno tesi per lo sforzo.<br />
10. Abbassare l’arma e respirazione<br />
10.1. Riabbassamento dell’arma espellendo l’aria dai polmoni, e insieme all’aria tutta la tensione<br />
si disperde. Appoggio l’arma sul banco e verifico dove è andato il colpo.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 29
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
3° FASE - Visualizzazione<br />
Ottenuta la lista di tutti gli elementi, arricchita il più possibile da particolari, possiamo passare alla<br />
visualizzazione vera e propria.<br />
Prima di farlo rileggete più volte quanto avete scritto, in modo che tutto il contenuto vi risulti<br />
familiare, ma avendolo costruito voi stessi, sui ricordi e sensazioni vissute centinaia di volte non dovreste<br />
avere difficoltà. Per coloro che non sono abituati e ce si cimenteranno per la prima volta, si consiglia di<br />
provare con immagini più semplici possibili, e su elementi conosciuti.<br />
Per esempio si può provare ad immaginare la propria arma in tutte le sue parti, arricchendola il più<br />
possibile di particolari: peso, colore, dimensione, l’odore del lubrificante, la sensazione del legno<br />
dell’impugnatura, come sono fatte le tacche, la lunghezza della canna, il mirino, ecc.<br />
Per abituarsi conviene fare questo esercizio 3 o 4 volte la settimana. Per iniziare bastano anche pochi<br />
minuti, o almeno fino a che riuscite a mantenere la concentrazione senza affaticarvi.<br />
Quando riuscite a mantenere queste immagini per un tempo abbastanza a lungo cominciate a “sparare”<br />
qualche colpo mentale, utilizzano la sequenza precedentemente descritta.<br />
IMPORTANTE: potete anche utilizzare l’esempio sopraindicato, ma è importante ai fini<br />
dell’efficacia, che lo schema sia costruito da voi, con le vostre sensazioni ed i vostri ricordi. Utilizzando<br />
schemi fatti da altri non fate altro che utilizzare i ricordi di altre persone e non i vostri, che saranno<br />
differenti nella realtà del gesto.<br />
Il Rilassamento: prima di cominciare occorre dire due parole sull’ambiente. Dovrete innanzitutto<br />
trovare un momento in cui sarete sicuri di non essere disturbati, e magari evitate di farlo quando siete troppo<br />
stanchi per evitare il rischio di un colpo di sonno.<br />
L’ambiente non dovrà essere illuminato da una luce troppo forte o troppo ricca di rumori disturbanti.<br />
E’ consigliabile anche, per migliorare l’isolamento che l’ambiente esterno e diminuire le fonti distraesti,<br />
utilizzare una musica di sottofondo, bassa, solo strumentale, in modo da favorire l’isolamento con l’esterno.<br />
Trovate una posizione comoda che può essere sia da sdraiati (più facile per il rilassamento) che seduti in<br />
poltrona, per esempio.<br />
Prima di cominciare, effettuate un breve rilassamento per facilitare la concentrazione e la diminuzione<br />
dei pensieri spontanei, fonte di disturbo.<br />
La più semplice ed immediata è la respirazione. Cominciate con due o tre respiri profondi, ponendo la<br />
vostra attenzione sulla sensazione di rilassamento e di benessere che ne deriva. Continuate ancora per<br />
qualche minuto a respirare senza sforzo, riempiendo i polmoni dal basso verso l’alto, fino al massimo della<br />
vostra capacità polmonare. Espirate senza sforzo. Non opponete resistenza ai pensieri spontanei che vi<br />
arriveranno, lasciateli entrare e piano piano diminuiranno. La vostra attenzione dovrà essere concentrata sul<br />
movimento del torace e sulle sensazioni che ne derivano da una respirazione calma e controllata.<br />
La Visualizzazione: Quando vi sentirete calmi e rilassati sufficientemente, cominciate a visualizzare<br />
il contenuto della lista passo dopo passo.<br />
Non sforzatevi di volerla eseguire passo per passo in maniera rigorosa, questa è un’abilità che<br />
conquisterete con il tempo. Cominciate con quello che vi riesce, andando avanti fino a concludere<br />
completamente la sequenza. Volta per volta aggiungerete particolari in più e vi diventerà sempre più facile.<br />
Continuate fino a che vi sentirete in grado di farlo, senza imporvi un tempo. Quello che conta è la<br />
qualità dell’esercizio, il gesto che visualizzate sarà piano piano memorizzato dal vostro cervello come se<br />
fosse reale, per questo è importante che sia fatto nel migliore dei modi.<br />
NOTA BENE: tutte le fasi del gesto tecnico che immaginerete, dovranno essere fatte rispettando<br />
fedelmente i tempi reali, ne più veloci ne più lente. In questo modo non verranno falsati i tempi di esecuzione<br />
reali.<br />
Una volta terminata la visualizzazione, rimanete ancora qualche minuto fermi e tranquilli, non alzatevi<br />
di scatto, ne fate movimenti bruschi. Dopo ogni fase di rilassamento occorre “risvegliarsi” piano piano,<br />
semplicemente riprendendo la respirazione normale e stirandosi come al risveglio della mattina.<br />
CONCLUSIONE: i benefici di questo allenamento mentale sono indiscussi. Sta a chi lo fa avere la<br />
convinzione e la costanza di praticarlo costantemente per ottenerne i benefici. Per ogni problema tecnico,<br />
agonistico e mentale legato al tiro, è possibile costruire una visualizzazione specifica per il superamento e/o<br />
miglioramento dello stesso.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 30
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
VITA DA… TECNICO<br />
LA MALEDIZIONE DEL PUNTO<br />
“Biagini, ma come faccio a sapere quanto valgo!” disse guardandomi con aria di sottesa soddisfazione.<br />
La cistifellea al lavoro e lo stomaco contratto mi segnalavano un imminente travaso di bile ed improvviso<br />
aumento della pressione sanguigna.<br />
L’avrei strozzato…giuro che<br />
l’avrei strozzato! ....ma contai fino<br />
a dieci……..<br />
Ma come…..avevo impiegato mesi<br />
a farlo lavorare sui fondamentali,<br />
stavamo affinando il gesto tecnico,<br />
eravamo passati ai rudimenti della<br />
tattica di gara, qualche gioco di tiro<br />
leggero qua e là….e me lo trovo a<br />
tirare su bersagli di gara anziché su<br />
quelli di allenamento! Quaranta<br />
colpi, suddivisi per benino cinque a<br />
cinque su ciascun bersaglio….la penna in mano….e fare le somme!<br />
di Giuseppe Biagini<br />
Il problema maggiore che il tecnico ha,<br />
comunque, è il tempo: il tempo necessario<br />
per inquadrare grossolanamente il carattere<br />
e la personalità dell’individuo.<br />
“Come faccio a sapere quanto valgo”…(caprone! non sono i punti a dirti quanto vali!ancor meno quelli in<br />
allenamento!) mi rimbombava nella testa e cercai di ri-spiegarglielo per l’ennesima volta.<br />
Un episodio, questo, fra tanti nel folklore della formazione di giovani (e non giovani), ma anche una ulteriore<br />
prova di come il tiro agonistico metta a nudo, nel bene e nel male, il carattere e la personalità del tiratore;<br />
non distinguo tra adulti e giovani perché l’esperienza mi porta a dover dire che l’età del tiratore non è un<br />
parametro di riferimento, non è una soglia o un filtro ma solo una vaga indicazione se, quanto e come dovrai<br />
lavorare, e per quanto tempo, per farne un buon tiratore (ammesso che abbia le necessarie caratteristiche<br />
psico-motorie).<br />
Quella frase è, secondo me, la ricerca di una conferma delle proprie capacità , ed è una indicazione precisa<br />
del livello di autostima del soggetto perché indica, oltre che la sfiducia in quello che si fa, nel lavoro<br />
proposto e nell’allenatore che te lo propone, una mancanza di fiducia nelle proprie capacità a poter<br />
controllare adeguatamente il gesto tecnico sotto stress.<br />
Con questo non voglio dire che chi si allena solo su bersagli di gara o chi si conta i punti abbia<br />
necessariamente poca fiducia in sé stesso, ma quando c’è la presenza di un istruttore, un tecnico che segue un<br />
preciso percorso formativo allora sì..<br />
D’altro canto le difficoltà che un tecnico può incontrare quando gli viene affidato un novizio (e questo<br />
indipendentemente dall’età del soggetto) non sono solamente quelle dipendenti dalle capacità coordinative e<br />
condizionali, dalla volontà dell’individuo, dalla capacità di ascoltare ed imparare ma, e credo siano le più<br />
rilevanti, anche quelle derivanti dalla psiche dell’individuo.<br />
La fiducia o meno in sé stesso, la paura di sbagliare (ed il perché), la voglia di ben figurare (ed il perché),<br />
l’eccessiva foga (ed il perché), sono indicatori della necessità di una qualche indagine che travalica la pura e<br />
semplice tecnica del tiro e che impatta notevolmente sulle modalità di insegnamento e di formazione.<br />
Il problema maggiore che il tecnico ha, comunque, è il tempo: il tempo necessario per inquadrare<br />
grossolanamente il carattere e la personalità dell’individuo; a meno di non essere dei professionisti o dei<br />
laureati in psicologia ci vuole sia il tempo per capire cosa può non andare nel futuro agonista che il tempo<br />
per i tentativi che dovessero rendersi necessari per rimediare a taluni aspetti molto negativi.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 31
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Tempo che nel migliore dei casi comprende il periodo iniziale di formazione (da tre a sei mesi) ed una intera<br />
stagione agonistica: troppo! Più quello per i tentativi per approdare ad un metodo il più possibilmente adatto<br />
alla personalità ed al carattere del tiratore. Tentativi che, purtroppo, hanno come unità di misura l’anno<br />
sportivo e che possono rimanere tali con la conseguente necessità di altri tentativi (ed altro tempo).<br />
In altre parole, in mancanza di una specifica competenza nella psicologia, il lavoro del tecnico procede per<br />
successive approssimazioni.<br />
Si parla sempre più spesso di psicologia del tiro e dei suoi professionisti; ma il loro impiego è, almeno per<br />
ora, rivolto ad atleti già formati, già bravi o bravissimi da far crescere ulteriormente.<br />
Personalmente sono convinto che il supporto di uno psicologo sia molto utile, se non indispensabile, anche<br />
nella fase di formazione del tiratore: individuare, sia pure per linee generali, il profilo psicologico<br />
dell’aspirante atleta (anche in questo caso l’età non conta) darebbe al tecnico un potente strumento su come<br />
orientare la propria attività di formazione prima e di allenamento poi e permetterebbe fin dall’inizio la<br />
personalizzazione della formazione ancora prima che la necessaria personalizzazione dell’allenamento.<br />
I riflessi positivi di questo approccio sarebbero di ampia portata in quanto, oltre quelli sopraccitati e<br />
pertinenti il solo tecnico sezionale, consentirebbero di agire direttamente sulla base dei nuovi tiratori tramite<br />
l’individuazione degli aspetti caratteriali tendenzialmente negativi per il tiro (e le contromisure da adottare) e<br />
la selezione dei tiratori più idonei da avviare allo sport agonistico.<br />
Chi ne guadagnerebbe sarebbero i singoli ( per il miglioramento del loro livello tecnico e, perché no, anche<br />
del loro profilo psicologico-relazionale) e lo sport del tiro che avrebbe una maggiore base di agonisti su cui<br />
lavorare ulteriormente e con criteri completamente diversi dagli attuali.<br />
L’impiego dello psicologo dello sport, nel significato sopra descritto, non è, però, alla portata del tecnico<br />
sezionale ma potrebbe essere inquadrato stabilmente nell’organizzazione dei comitati regionali sia a supporto<br />
dell’attività giovanile che come supporto ai tecnici sezionali quando ritenuto necessario.<br />
“Come faccio a sapere quanto valgo” : tutto sommato è una bella domanda che affonda le sue radici nel<br />
quotidiano perchè ad ogni mia azione corrisponde una valutazione (mia o di altri) e nel tiro la valutazione è il<br />
punto ottenuto dal singolo colpo; fin qui andrebbe anche bene e ci si potrebbe lavorare sopra, possibilmente<br />
in sintonia con lo stesso atleta.<br />
Peccato che sovente se non sempre, con o senza allenatore, il punto diventi l’unico parametro di misura della<br />
propria valenzia cui fare riferimento a prescindere da tutto il resto del gesto tecnico.<br />
Ed allora corre l’obbligo di cercare di creare per ogni singolo tiratore altri parametri di valutazione di sé<br />
stessi utilizzando anche bersagli di gara oltre ai bersagli di allenamento, diversificando l’attività per fasce di<br />
età, curando che i più giovani non si annoino, che i più grandini trovino elementi di competizione tra loro e<br />
che i più scafati mantengano la rotta solo sul gesto tecnico.<br />
Quando faccio dei controlli di prestazione (raramente e solo per gare molto importanti e con numero di colpi<br />
differente da quelli di gara) gli “allievi “ chiedono istantaneamente “ci dici quanto abbiamo fatto?”, i<br />
“ragazzi” si sfidano per avere un vincitore, gli “juniores” si impegnano sfidando la propria autostima ( e le<br />
mie speranze) ed in quelle occasioni non posso fare a meno di divertirmi facendomi coinvolgere nel “gioco”<br />
e farli divertire.<br />
“Come faccio a sapere quanto valgo”. L’osservatore esterno è sempre dubbioso ed interdetto nel vedere<br />
lavorare con i bersagli di allenamento; di solito trattasi di tiratori di vecchia scuola, autodidatti o tiratori per<br />
diletto. Osservano tra l’incuriosito ed il divertito, scuotono la testa e tornano alla loro seduta durante la quale<br />
non è infrequente il grido di dolore: “E mi è scappato! non so perché ma ogni volta è così….”, poi guardano i<br />
ragazzini che tirano sui bersagli di allenamento ed invariabilmente c’è un “però guarda il fante come spara<br />
bene....lo so , anche a me ci vorrebbe l’allenatore…ma ormai cosa vuoi ….” per andare a complimentarsi<br />
immediatamente dopo con il vicino di linea perché ha fatto una buona rosata “ma peccato quel sei e quel<br />
quattro…”.<br />
“Come faccio a sapere quanto valgo”. Arriva un nuovo socio in sezione accompagnato da un “si dice che<br />
spari bene”; bene! Allora piccola intervista : da dove vieni, che specialità, hai fatto gare, quanto fai……e qui<br />
arriva la risposta: XXX dove XXX è un punteggio niente male. Uhmm, niente male! ma fatto in gara? ed in<br />
che gara? No, fatto in allenamento. Ed in gara? XXX-25% ma sai stavo male, in quel periodo ero poco<br />
allenato o qualunque altra cosa che possa giustificare le defaillance ecc….<br />
No Comment: abbiamo un altro classico campione in allenamento! Quanto vale? altro No Comment.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 32
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Gli esempi su riportati hanno in comune un elemento: il tiratore orienta la propria attenzione verso l’esterno<br />
di sé stesso anziché verso l’interno; punta più sull’apparire che sull’essere. Se l’attenzione del tiratore fosse<br />
rivolta al suo interno, al suo “essere”, anche il suo concetto della valutazione di sé stesso e del risultato delle<br />
proprie azioni sarebbe diverso e, nel tiro, maggiormente rivolto alla esecuzione ed alla prestazione generale.<br />
Ma il tiratore che ha una personalità troppo sbilanciata verso l’apparire, verso il voler/dover mostrare una<br />
certa faccia al mondo esterno troverà assolutamente normale cercare di essere un campione in allenamento<br />
contandosi i punti, sacramentando per i colpi “scappati”, trovando scuse per ogni errore o calo di rendimento<br />
anziché cercare di essere un po’ più introspettivo nella tecnica di tiro e non solo in quella.<br />
Ed è per questi motivi che, secondo me, il “Come faccio a sapere quanto valgo” (o un atteggiamento<br />
equivalente) diventa fortemente indicativo di una personalità sbilanciata e con poca autostima; per cui<br />
l’identificazione da parte di un professionista dei lineamenti psicologici del novello tiratore sarebbe una<br />
panacea per l’allenatore e, con gli opportuni accorgimenti ed interventi, anche per il tiratore.<br />
PS: l’episodio riportato all’inizio dell’articolo è vero (come tutti i riferimenti che faccio nei miei articoli e<br />
racconti); trattavasi di sedicenne, frequentante la scuola del marmo, in piena crisi adolescenziale con<br />
ambiente familiare di scarso controllo e bassa cultura sociale, che sfogava tensioni pregresse e ricercava ad<br />
ogni costo prove della sua valenzia da mostrare in giro come trofeo di promozione sociale. Di scarso<br />
controllo emotivo, aveva un rendimento in gara notevolmente inferiore agli allenamenti e copiava spesso la<br />
gestualità di altri tiratori. Di muscolatura forte ( la scuola del marmo ha lezioni di educazione fisica<br />
fortemente correlate al mestiere) si aiutava anche con elettrostimolatori per scolpire di più la muscolatura<br />
(altro forte riferimento ad “apparire anziché essere” ed alla insicurezza); il risultato era una muscolatura<br />
ipertonica, durissima che gli causava oscillazioni molto ampie quando era in punteria. Ha abbandonato il tiro<br />
dopo quasi due anni di attività quando si è reso conto che il tiro non gli avrebbe dato quella superiorità di<br />
relazione cui ambiva e quando ha scoperto l’altro sesso (lì sembra che abbia fatto molti centri).<br />
I SERVIZI DI <strong>CONCENTRICA</strong><br />
www.concentrica-online.it<br />
• Archivio articoli per argomento:<br />
http://www.concentrica-online.it/articoli<br />
• Archivio dei numeri di concentrica pubblicati<br />
• Forum di discussione con quasi 8000 discussioni inserite<br />
• Mailing list<br />
• Chat riservata solo agli iscritti per discutere online<br />
• Una sezione download dove scaricare documenti e bersagli<br />
• Sez. Attività Sportive costantemente aggiornata (gare, regolamenti,<br />
ecc.)<br />
Ed inoltre la possibilità a tutti di collaborare alla rivista, inviando<br />
articoli che saranno pubblicati dopo essere valutati dalla Redazione.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 33
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
PSICOLOGIA DELLO SPORT<br />
La psicologia della routine<br />
Articolo tratto da: www.bullseyepistol.com e tradotto da Enrico Tocchio<br />
di Don Nygord<br />
Don Nygord è tiratore da più di trent’anni e durante gli ultimi ventuno è stato membro del “US Shooting<br />
Team” gareggiando in tutto il mondo nel tiro alla pistola nelle discipline olimpiche.<br />
È stato campione nazionale sedici volte e nel 1984 e nel 1988 ha fatto parte del team olimpico, e’ stato<br />
campione mondiale di pistola ad aria compressa con un punteggio che si discostava di soli due punti dal<br />
record mondiale di quel tempo.<br />
Tuttora detiene il record nazionale americano di pistola libera con un punteggio di 574 (un record che è<br />
mantenuto da quattordici anni!) e nel passato ha conquistato più di 40 altri record nazionali.<br />
Il seguente testo è il risultato di quest’esperienza ed è offerto per aiutare a migliorare le performance sia dei<br />
principianti che dei tiratori esperti.<br />
La psicologia del tiro<br />
Ci sono delle serie contraddizioni nei messaggi che riceviamo quando parliamo di “come acquisire le<br />
capacità di tiro”, “come comportarsi durante una gara” e “quali sono i risultati dell’ultima gara”.<br />
Queste contraddizioni sono comuni a qualunque livello, dal ragazzo attivo nel club fino alla squadra<br />
nazionale. Quasi tutte le persone che tirano da un certo periodo e che non vivono su un’isola deserta avranno<br />
sentito di “non pensare al risultato” durante una gara.<br />
Certo, come no, a meno che il tuo encefalogramma sia piatto, sicuramente pensi al tuo risultato! Avevamo<br />
l’abitudine di scherzare riguardo ai Russi (che ci bastonavano...) riguardo al fatto che avevano subito tutti<br />
una lobotomia prefrontale dal momento che sia nella vittoria che nella sconfitta non mostravano emozioni,<br />
nessuna espressione di gioia o di preoccupazione.<br />
Questo non era vero, ovviamente, ma consideravamo che questo comportamento probabilmente migliorasse<br />
le prestazioni di gara.<br />
La principale espressione “non pensare al risultato quando tiri” é abbastanza completa. Attualmente il<br />
concetto é che per potere acquisire delle grandi capacità una persona deve pensare a ciascun aspetto<br />
dell’esecuzione e deve farlo tutte le volte. Ma per ottenere grandi risultati una persona non deve pensare<br />
affatto!!<br />
Questo significa che devi essere estremamente analitico e cognitivo nello sforzo di imparare e perfezionare le<br />
capacità del tiro per poter acquisire una buona tecnica. Ma, quando sei in gara, devi permettere alla<br />
combinazione mente/corpo di operare ad un livello subconscio e permettergli di svolgere quello per cui ci si<br />
è allenati senza però l’interferenza della mente cosciente.<br />
Inoltre, tutti gli sforzi e le attenzioni devono essere rivolti all’esecuzione di un colpo (o una serie)<br />
perfettamente consoni con il modello derivato dalle esperienze e dalle ripetizioni e non dal risultato che<br />
questa esecuzione possa portare.<br />
Va bene, lo stai facendo, o almeno ci provi. Ma qual’è la prima cosa che i ragazzi (o l’allenatore nazionale) ti<br />
chiede appena ti allontani dalla linea di tiro dopo una gara? Ti viene chiesto quante volte hai eseguito<br />
correttamente la tua tecnica modello? Improbabile, quasi sicuramente ti verrà chiesto che punteggio hai fatto.<br />
Non è mai stata fatta una gara dove le medaglie vengono assegnate in base alla percentuale di esecuzioni<br />
perfette, tanto meno vengono pubblicati nei bollettini i nomi dei tiratori ed il loro numero di esecuzioni<br />
eccellenti. No signori, sono pubblicati i risultati, perciò rassegnatevi. Dimenticate le stupidaggini del “non<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 34
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
pensare al tuo risultato” ma comprendete come uno possa acquisire capacità contrariamente a come uno<br />
possa ottenere grandi performance (che ovviamente corrisponde ad un alto punteggio).<br />
Rendiamoci inoltre conto che tutti, a qualsiasi livello, durante un evento importante sperimentano un<br />
aumento di eccitazione (una parola meglio gradita rispetto, paura, ansia, fobia, ecc.). Quello che i migliori<br />
tiratori hanno è la fiducia che il lavoro svolto per acquisire le capacità di tiro li porterà avanti nonostante (o<br />
anche a causa di) questa sovreccitazione.<br />
E siccome lo stesso afflusso d’adrenalina che fa seccare la bocca e sudare i palmi delle mani incrementa<br />
anche l’acutezza visiva, senso tattile e velocità cognitiva, sarei sorpreso se tu non potessi concludere con il<br />
tuo nuovo record personale!<br />
Avere un programma (per esempio”eseguirò correttamente il più possibile”) ed elaborarlo mentalmente ti<br />
porterà avanti del 90% prima ancora di tirare il primo colpo!<br />
Cambiare la routine<br />
Molte volte mi è stato chiesto “cosa posso fare per migliorare”. Sappiamo che un cambiamento è necessario<br />
per passare da un livello ad un altro ma quali sono le cose che dobbiamo cambiare per migliorare, quando,<br />
come?<br />
Una persona mi chiese come fare a mantenere la sua arma ferma e rimase deluso quando gli dissi che non era<br />
quello il problema su cui concentrare i suoi sforzi. Quello che realmente voleva, ovviamente, era di<br />
migliorare la sua performance (punteggio). L’analisi su cosa cambiare lo ha portato erroneamente a pensare<br />
che il suo più grande problema risiedeva nel modo di impugnare l’arma (sicuramente tutti sappiamo cosa<br />
realmente è il più grande problema no?)<br />
Mi considero una persona che cambia molto, e credo che questo mi abbia aiutato in modo considerevole<br />
durante la mia carriera (anche se alcuni allenatori del team nazionale americano sono impazziti per questo).<br />
Tutti i miei cambiamenti in ogni caso erano sistematici. Questo significa che analizzavo la situazione<br />
decidendo quali fossero i cambiamenti che avrebbero portato un maggior beneficio.<br />
In seguito eseguivo le modifiche che ritenevo migliorative e dopo averle testate registravo tutto quello che<br />
mi veniva in mente su una tabella, per esempio:<br />
- i cambiamenti, il perché, il come, l’obiettivo del cambiamento,la tempistica<br />
- i risultati<br />
Attenzione! Tutti i cambiamenti hanno anche degli effetti collaterali, nell’impazienza di cambiare qualcosa,<br />
qualche volta otteniamo effetti negativi e non voluti.<br />
Uno dei miei studenti decise di smettere di bere le sue 8 tazze di caffè per tutta la durata del campionato<br />
nazionale. Questo sicuramente lo avrebbe portato ad essere meno nervoso e conseguentemente a fare di<br />
meglio. Gli unici problemi erano i mal di testa causati dalla cessazione repentina di caffeina. Morale, se i<br />
cambiamenti hanno un impatto sullo stato fisico, fateli abbastanza in anticipo da permettere l’adattamento.<br />
Un altro esempio riguarda uno studente che incominciò a fare palestra a metà della stagione,il suo corpo<br />
diventava sì più forte ma il controllo fine dei muscoli necessario per il tiro era andato!<br />
Questo si applica anche ai cambiamenti della vostra attrezzatura, cambiare arma, aggiungere pesi, cambiare<br />
l’impugnatura. Fateli tutti abbastanza in anticipo da permettere l’adattamento prima della grande gara!<br />
Altre modifiche minori come il settaggio del peso allo scatto, posizione del grilletto, occhiali da tiro, ritmo<br />
d’esecuzione, ecc. possono essere fatte senza preoccuparsi troppo dell’adattamento ma devono in ogni caso<br />
essere programmate, documentate e messe a confronto con i risultati ottenuti.<br />
Solo in questo modo si può ottenere una valutazione obbiettiva della modifica e decidere conseguentemente<br />
se mantenerla oppure ripartire nuovamente da zero.<br />
Ovviamente, qualche volta, i cambiamenti possono essere così incoraggianti o talmente deludenti da<br />
permettere di decidere immediatamente il da farsi. Comunque vada hai imparato qualcosa che prima non<br />
sapevi e questo e’un “andare avanti”.<br />
Dal momento che più ne sappiamo, migliori saranno le nostre performance, cambiate pure ma fatelo<br />
saggiamente!<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 35
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
PREPARAZIONE FISICA<br />
di Andrea Vicini<br />
Benefici dell’allenamento fisico di base: come funziona.<br />
Il corpo umano necessita di un continuo apporto di energia per assolvere alla sue molteplici funzioni. Questa<br />
energia proviene da due principali processi metabolici: quello aerobico e quello anaerobico.<br />
Il metabolismo aerobico provvede alla richiesta energetica della maggior parte degli esercizi cardiovascolari<br />
di bassa o media intensità, permettendo di protrarre più a lungo nel tempo l’esercizio, e creando una<br />
produzione di acido lattico facilmente metabolizzabile dall’organismo.<br />
Il metabolismo anaerobico, al contrario, è utilizzato per esercizi di breve durata ed elevata intensità, con<br />
produzione e accumulo di acido lattico con il conseguente affaticamento muscolare.<br />
Le attività aerobiche richiedono uno sforzo non troppo elevato. Possono durare nel tempo, durante<br />
l'esecuzione si riesce a respirare normalmente e il cuore batte sempre alla stessa frequenza. Appartengono a<br />
questa categoria la marcia, la corsa di resistenza, lo sci di fondo, il calcio, il tennis, il nuoto prolungato, la<br />
bicicletta su percorso pianeggiante, la cyclette, il ciclismo, ecc.. Per produrre l'energia necessaria alla<br />
contrazione muscolare il corpo utilizza ossigeno, cioè il metabolismo aerobico. Per i primi 15/20 minuti<br />
l'organismo attinge alle riserve di zuccheri, dopo di che va ad utilizzare i lipidi depositati. Gli sport aerobici<br />
sono l'esercizio ideale per bruciare il grasso accumulato e snellire il fisico. Quando viene superata la soglia<br />
aerobica, comincia ad accumularsi nei muscoli l'acido lattico facendo scattare il metabolismo anaerobico.<br />
Quando l'attività implica sforzi intensi, ma di breve durata (corsa veloce, salti, sollevamento pesi,<br />
canottaggio, squash, salto in lungo, 100 e 200 metri, ecc), l'organismo ha bisogno di una maggior quantità di<br />
energia e di ossigeno. Nell'allenamento anaerobico i muscoli prima bruciano il glucosio, poi utilizzano i<br />
grassi, ma quando l'ossigeno non basta più, si attinge alle riserve di zuccheri di fegato, reni e muscoli.<br />
L'energia però si esaurisce rapidamente e lo sforzo fa aumentare la concentrazione di acido lattico nei<br />
muscoli che provoca un veloce affaticamento muscolare.<br />
Molte attività sportive hanno un costo energetico relativamente basso, che però deve essere mantenuto per un<br />
periodo di tempo piuttosto lungo, è il caso del nostro sport: il tiro a segno. Questa condizione si basa su una<br />
richiesta continua di energia, che il corpo soddisfa degradando in via aerobica i carboidrati, i lipidi e in<br />
ultimo le proteine. Per attività aerobica si intende una attività fisica che coinvolge grosse masse muscolari,<br />
in modo ritmico e continuo, ad una intensità medio-bassa e per un tempo superiore ai 20 minuti, necessario a<br />
stimolare il metabolismo della produzione di energia dall’ossigeno dell’aria, da qui il termine aerobica (dal<br />
greco aer: aria e bios: vita).<br />
In linea di massima, nel tiro a segno, c’è una condizione stazionaria di richiesta di energetica del lavoro e<br />
della sintesi di energia, allora il fabbisogno energetico è coperto dal metabolismo aerobico che da quello<br />
anaerobico glicolitico.<br />
Ciò che si ricerca in un allenamento, è un insieme di adattamenti, fisici e psichici, vantaggiosi uno stato di<br />
benessere generale; questo adattamento è il cambiamento di una struttura o funzione dell’organismo di<br />
conseguenza di stimoli ripetuti nel tempo. I valori fisiologici più sensibilmente modificati dall’attività<br />
cardiovascolare sono: la capacità aerobica, ossia la capacità di trasportare ed utilizzare l’ossigeno durante lo<br />
sforzo fisico, la pressione arteriosa e la composizione corporea.<br />
Se la richiesta di energia è superiore a quella che riusciamo a produrre, inizia ad accumularsi acido lattico<br />
all’interno dei tessuti, con il conseguente insorgere della fatica.<br />
L’attività cardiovascolare è finalizzata al raggiungimento o al mantenimento di un livello di fitness. Con<br />
l’allenamento, la frequenza cardiaca massimale non subisce grossi cambiamenti, ma può spesso<br />
accompagnarsi da un aumento delle capacità prestative, con una conseguenza molto importante per il nostro<br />
sport: si può avere un rallentamento del battito cardiaco a parità di prestazione fisica, il ché può aiutarci a<br />
togliere qualche tremolio di troppo durante i tiri!<br />
I principali benefici dell’attività fisica:<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 36
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
- a livello polmonare: aumento di quantità di aria respirata al minuto = maggior vantaggio funzionale.<br />
- a livello sanguineo: aumento dei globuli rossi e maggior fluidità del sangue = il cuore lavora meglio.<br />
- a livello lipidico: riduzione di trigliceridi e del colesterolo cattivo e aumento del colesterolo buono.<br />
- a livello muscolare: aumento della rete capillare = maggior estrazione e utilizzo dell’ossigeno = il muscolo<br />
può sopportare carichi di lavoro per periodi di tempo più lunghi e con minor fatica.<br />
All’esercizio fisico, sono anche legati importanti benefici psicologici, spesso rappresenta una valvola di<br />
scarico di situazioni di stress legate alla freneticità della vita attuale. Ci si sente più attivi, più positivi, ma<br />
soprattutto più sicuri di sé; il tutto è legato a un aspetto fisiologico: durante l’attività fisica prolungata, il<br />
nostro corpo produce le benefiche endorfine, che hanno una azione euforizzante ed analgesizzante.<br />
Per stimolare in maniera idonea il nostro sistema muscolare, occorrono esercizi coinvolgenti grosse masse<br />
muscolari, in modo ritmico, continuo e per un periodo tendenzialmente lungo. L’intensità del lavoro deve<br />
essere sufficientemente bassa da non provocare l’interruzione precoce del lavoro per affaticamento<br />
muscolare locale. Gli effetti principali di un buon programma di allenamento, sono legati al migliorare tutta<br />
la muscolatura nella specificità del gesto tecnico.<br />
Il tempo di durata di ogni singolo allenamento sarà diverso a seconda dell’obiettivo da raggiungere, ma<br />
anche al livello di partenza del soggetto. Il carico di lavoro deve essere progressivamente crescente per<br />
essere valido anche la durata sarà progressivamente crescente, ma ciò non potrà essere all’infinito; così sarà<br />
necessario introdurre delle variazioni nell’allenamento che stimolino nuovi adattamenti.<br />
Per aumentare la resistenza è necessario infatti svolgere un'attività fisica "a bassa intensità", quindi non<br />
eccessivamente faticosa, per un lungo periodo di tempo : pedalare, nuotare, pattinare, camminare, correre e<br />
remare sono le attività che normalmente vengono consigliate a questo scopo.<br />
Per finire, vi ricordo che l’attività fisica praticata regolarmente, innalza il metabolismo basale e permette di<br />
combattere il problema del sovrappeso.<br />
NEWS<br />
News del 10/10/<strong>2008</strong> (fonte UITS)<br />
Il Consiglio Direttivo nella riunione odierna ha deliberato di organizzare<br />
l’Assemblea Nazionale delle Sezioni nei giorni 14/15/16 novembre a Mestre<br />
Venezia in sessione ordinaria per l’approvazione del Conto Consuntivo ed in<br />
sessione elettorale per il rinnovo delle cariche federali.<br />
PRESENTAZIONE CANDIDATURE<br />
Nel nostro forum è stata aperta una nuova sezione dedicata alle elezioni del<br />
Consiglio Direttivo UITS, nella quale sono presenti numerose discussioni e un’area<br />
riservata alla presentazione delle candidature.<br />
http://www.concentrica-online.it/smf/index.php?action=collapse;c=23;sa=collapse;#23<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 37
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
SOFTWARE E TIRO<br />
a cura di Daniele Puccioni<br />
Dopo una ricerca infruttuosa durata anni, il caso ha finalmente voluto che incontrassi Andrea Quintavalle,<br />
anche lui iscritto a Concentrica, che aveva progettato un software per la registrazione e catalogazione dei<br />
bersagli di allenamento e gara. Un software semplice ed intuitivo, con molte potenzialità ancora da<br />
sviluppare. Attualmente completo per quanto riguarda la registrazione dei colpi in P10, C10, PL e PS, ma<br />
stiamo collaborando insieme per renderlo più completo ed esteso anche con altre funzionalità.<br />
Uno strumento sicuramente utile, sia per la registrazione dei bersagli, ma anche in futuro per l’andamento<br />
delle rosate nel tempo (attualmente in fase di progettazione. In questo modo potremo costruire un database<br />
del nostro rendimento anche a chi non possiede un simulatore di tiro.<br />
Nel momento in cui sarà disponibile una versione base che potrà essere scaricato liberamente a questo<br />
indirizzo, nella sez. download:<br />
http://www.guntargetmanager.it<br />
GunTargetManager - Analisi Performance di Tiro<br />
Di Andrea Quintavalle<br />
GunTargetMana<br />
ger è un<br />
programma<br />
GRATUITO<br />
creato per<br />
aiutarti ad<br />
analizzare le tue<br />
performance di<br />
tiro al bersaglio.<br />
Ogni volta che<br />
vai al poligono<br />
ad allenarti usi<br />
un bersaglio<br />
cartaceo, che è<br />
molto<br />
ingombrante e<br />
quindi scomodo<br />
da conservare.<br />
Risulta quindi<br />
difficile valutare<br />
correttamente e<br />
con precisione<br />
quanto la tue<br />
capacità di usare<br />
una particolare<br />
arma siano<br />
migliorate o peggiorate.<br />
GunTargetManager ti permette di memorizzare in formato elettronico i colpi che hai messo a segno su<br />
ogni bersaglio, occupando così solo pochi kilobytes sul tuo hard disk. Impiegando pochi minuti davanti al<br />
tuo pc, una volta tornato a casa potrai replicare su un bersaglio virtuale le tue sessioni di tiro, per poterle<br />
rivedere quante volte vuoi, avendo la garanzia di poterle confrontare fra di loro con la massima precisione.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 38
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
TIRO E ARTE<br />
PINO MODICA<br />
1/2 m v 2<br />
Galleria Altri Lavori in Corso<br />
vicolo del Governo Vecchio 7 - Roma<br />
15 maggio – 15 giugno <strong>2008</strong><br />
a cura di Francesca Franco<br />
Di sicuro effetto è la personale di Pino Modica (Civitavecchia, 1952) che la Galleria Altri Lavori in Corso<br />
inaugura giovedì 15 maggio, alle ore 18.00. La mostra presenta al pubblico le nuove opere realizzate dall’artista<br />
nel <strong>2008</strong> sulla base di uno dei fenomeni che meglio si prestano allo studio della forza di penetrazione di proiettili<br />
prodotta da armi da fuoco, quali kalashnikov, fucile a pompa e beretta, ormai rese note dai reportage di guerra<br />
quanto dalla cronaca nera.<br />
Sviluppando compiutamente una ricerca avviata a suo tempo nei Bersagli, esposti nel 1990 alla Galleria Alice di<br />
Roma, Modica conduce la propria indagine non più su un oggetto ma, specificamente, su un materiale di uso<br />
comune, il vetro stratificato o visarm, verificandone in diversi modi resistenza e tenacità e, soprattutto,<br />
trasformandolo in elemento costitutivo dell’opera, al di là del suo inserimento o meno in un oggetto. Anzi, la lastra<br />
di vetro diviene, tout court, l’opera stessa, cristallizzando nelle craquelure e nelle infinite linee di fratturazione<br />
subite dalla superficie la violenza d’urto dei colpi. La loro potenza letale, variabile a seconda dei materiali, del<br />
diverso comportamento dei singoli proiettili, della loro struttura e della velocità al momento dell'impatto, non può<br />
essere rappresentata da un modello matematico generale, ma solo da formule empiriche, riassumibili<br />
nell’equazione che dà il titolo alla mostra e che sintetizza il “lavoro” compiuto dal proiettile al momento<br />
dell’impatto.<br />
Tra i fondatori del Gruppo di Piombino, presente nella sezione Aperto 90 alla XLIV Biennale di Venezia, dal 1991<br />
Modica sviluppa all’interno di una propria personale attività gli spunti teorici che nel 1984 avevano aggregato le<br />
ricerche di Salvatore Falci, Stefano Fontana e Cesare Pietroiusti attorno alle elaborazioni critiche di Domenico<br />
Nardone, volte a definire metodi operativi e intenti di una nuova avanguardia interessata a fondare l’esperienza<br />
artistica sull’universo delle interrelazioni umane e sul contesto sociale in cui si svolge. Un'Arte Relazionale che<br />
nella seconda metà degli anni ’90 è teorizzata a livello internazionale da Nicolas Bourriaud nel saggio Esthétique<br />
relationnelle (Les Presses du Réel, Dijon 1998) come modo nuovo di ripensare le figure dell'artista, dell'opera e<br />
del pubblico. Sia i “vetri infranti” sia quelli “sparati” nascono infatti da frammenti di realtà quotidiane minime o<br />
apparentemente insignificanti, all’interno di una processualità aperta, fondata su una sorta di creatività collettiva e<br />
collaborativa guidata dal progetto dell’artista, che mira a spostare l’asse percettivo ed emozionale del pubblico e<br />
magari a capovolgerne le convinzioni, dando una visione altra a gesti e azioni ritenuti di nessun conto, tanto più<br />
artistico. I primi sono creati in una vetreria, chiamando gli avventori a effettuare di persona le tre prove (con<br />
martello, mazza e biglia) richieste alle case fabbricanti per testare il limite massimo di resistenza di vetri<br />
antivandalismo e antisfondamento. I secondi in un poligono di tiro, invitando i frequentatori a sperimentare la<br />
potenza di armi diverse su vetri antiproiettile.<br />
Le armi utilizzate per realizzare queste opere portano con sé una storia di crimini e di guerre, di mors tua vita mea<br />
che i media costantemente attualizzano con nuovi fatti e nuove vittime. Se l’uso del fucile a pompa da parte della<br />
polizia risale, infatti, alla metà dell’800 e quello da parte di un esercito regolare alla I Guerra Mondiale, la<br />
semiautomatica Beretta, disegnata negli anni Settanta del ’900, è diventata in molti paesi del mondo l’arma<br />
ufficiale delle forze dell’ordine e di forze armate, come quella italiana, la Gendarmerie francese e quella<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 39
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
statunitense —non ultimi i Marines impegnati nella campagna in Iraq— ed è ormai assurta alla celebrità<br />
mediatica con gli action movie americani: dall’inesausto 007 ad Arma letale del 1987 alla saga di Die Hard con<br />
Bruce Willis (1988-2007). Un successo tutto particolare ha invece mietuto la mitragliatrice avtomat kalashnikova,<br />
dal 1947 arma dell’esercito sovietico. Facile da usare e tanto efficiente da permettere di uccidere senza nessun tipo<br />
di addestramento, è da anni reperibile senza difficoltà sul mercato clandestino tanto da comparire oggi nella<br />
bandiera del Mozambico e in centinaia di simboli di gruppi politici o di guerriglia, da Al Fatah alle Farc-Ep. Senza<br />
dimenticare le sue indimenticabili apparizioni cinematografiche, come la scena del cecchino donna in Full Metal<br />
Jacket di Stanley Kubrick (1987).<br />
La capacità offensiva di queste armi prende ora forma, nei lavori di Modica, di “decorazioni violente”, quanto<br />
quelle descritte da Roberto Saviano in Gomorra (Mondatori, Milano 2006), quando parla dei fori perfetti stampati<br />
dai kalashnikov sui vetri blindati dei negozi di una Napoli alla Sergio Leone, in cui “sventagliate” date per<br />
capriccio o per avvertimento ridisegnano continuamente le dinamiche d’assestamento dei capitali della camorra e<br />
la mappa del loro potere sul territorio. Presentando nel 1991 le serie delle Infrangenze, dei Bersagli e delle<br />
Finestre, Domenico Nardone sottolinea che «il vetro come materiale subisce una trasformazione di ordine<br />
qualitativo» e significativamente chiosa che «un vetro rotto non è soltanto un vetro da cambiare» (Le groupe de<br />
Piombino, cat. mostra, Guérigny, Centre d’Art Contemporaine de la Nièvre, 1991). Andando allora in cerca di<br />
altro, oltre la percezione fisica di queste “lastre di vetro sparate”, ci si rende conto che attraverso l’inserimento<br />
della luce Modica opera una vera e propria palingenesi di questo materiale povero e di produzione industriale, sia<br />
nel suo significato manifesto (una lastra di vetro d’utilità pratica) e simbolico (la resistenza alla violenza d’urto<br />
degli spari), sia nel senso latente ch’esso sottende (l’idea-immagine contenuta nel vetro come materiale). La<br />
rifrazione luminosa fa esplodere i punti d’impatto e i reticoli di frattura, conferendo peso e volume a ciò che per<br />
definizione è una superficie amorfa perfettamente trasparente. Disegna aloni stellari attorno a quei buchi, fa di<br />
terribili squarci luminescenze siderali in un cielo di velluto nero. Paesaggi cosmici appaiono come per incanto su<br />
quei diaframmi, visionari quanto “l’esperanto astrale” concepito, agli albori dell’età contemporanea, da Paul<br />
Scheerbart in Architettura di vetro (1914, trad. italiana, Adelphi, Milano 1982), contrapponendo alla sicura<br />
intimità borghese della Germania guglielmina uno spazio libero e trasparente, attraversato da onde di luce e aria,<br />
nemico del segreto e del possesso, di ogni aura e di ogni privilegio. Un ambiente capace di sviluppare gli organi<br />
sensoriali dell’uomo e destinato a trasformare profondamente lui e tutta la sua vita in senso moderno. Quasi<br />
preconizzando, però, il lato oscuro di questo materiale, Scheerbart vaticina il possibile pericolo insito nella nuova<br />
“civiltà del vetro” [materializzatasi, nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, al di qua e al di là<br />
dell’Atlantico con architetti come Bruno Taut, Ludwig Mies van der Rohe, Richard Buckminster Fuller, Philip<br />
Johnson, Rafael Viñoly, Norman Foster], immaginando un’umanità vetrificata in una massa gelatinosa che<br />
avvolge il corpo come un bozzolo o una seconda pelle insensibile a qualsiasi elemento, inattaccabile e<br />
impenetrabile come solo può esserlo l’indifferenza fredda della razionalità astratta o quella ottusa della pazzia (Il<br />
terrore che viene dal vetro, 1909, pubblicato nel 1928). Una malia che lo stesso Eugenio Montale intuisce in Ossi<br />
di seppia (Piero Gobetti editore, Torino 1925), rivelando quell’«aria di vetro/arida» in cui, un mattino, si è trovato<br />
a camminare, e che, a distanza di quasi un secolo, Alessandro Baricco celebra nel suo romanzo d’esordio, Castelli<br />
di rabbia (Rizzoli, Milano 1991), quando scrive: «magia del vetro… proteggere senza imprigionare…stare in un<br />
posto e poter veder ovunque, avere un tetto e vedere il cielo…sentirsi dentro e sentirsi fuori,<br />
contemporaneamente…se lei vuole una cosa e però ne ha paura non ha che da mettere un vetro in mezzo…io<br />
metto pezzi di mondo sotto vetro perché quello è un modo di salvarsi…si rifugiano i desideri, lì dentro…al riparo<br />
dalla paura…una tana meravigliosa e trasparente». Forse per questo, solo dopo che l’impassibilità di questo solido<br />
amorfo si è definitivamente frantumata contro un’aggressività che non accetta più di essere ignorata o annullata,<br />
Modica interviene con l’energia della luce a donare a questo materiale una nuova possibilità di vita. La<br />
consapevolezza di questa operazione è testimoniata proprio dalla presenza, nelle ultime opere, della cornice, a<br />
ratificare la capacità acquista dal vetro non solo di rappresentare, artisticamente, la violenza che domina la nostra<br />
civiltà, ma anche di proporre una diversa immagine di questo mondo o, meglio, di rendere visibile uno<br />
spostamento fra reale e possibile: tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, solo perché un giorno immaginato<br />
dall’uomo. francesca franco<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 40
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
ALTRI_LAVORI_IN_CORSO<br />
di MARCO ROSSI LECCE<br />
OPERE IN MOSTRA<br />
orari:<br />
lunedì - sabato: 17.00 - 20.00<br />
la mattina per appuntamento<br />
PINO MODICA<br />
impact effect: ½ mv2<br />
15 maggio – 15 giugno <strong>2008</strong><br />
Bersaglio<br />
1990<br />
vetro stratificato a triplo strato,<br />
fori prodotti da una pistola<br />
semiautomatica Beretta 92, impianto<br />
luce, proiettili<br />
cm 60x80<br />
Esposizioni:<br />
1990 Bersagli, Galleria Alice, Roma<br />
1991 Le groupe de Piombino, Art<br />
Contemporain Guérigny - Centre d’Art<br />
Contemporaine de la Nièvre, Guérigny<br />
(Francia)<br />
Bersaglio<br />
1991<br />
cassa in legno, vetro stratificato a<br />
triplo strato, fori prodotti da un<br />
fucile semiautomatico a pompa, impianto<br />
luce<br />
cm 110x30x0,25<br />
Esposizioni:<br />
1991 Being there Being here, Otis<br />
Parson Gallery, Los Angeles (U.S.A.)<br />
Bersaglio<br />
<strong>2008</strong><br />
vetro stratificato a triplo strato,<br />
fori prodotti da un fucile automatico<br />
kalashnikov AK-47, impianto luce,<br />
cornice in legno<br />
cm 128x72x0,16<br />
Bersaglio<br />
<strong>2008</strong><br />
vetro stratificato a triplo strato,<br />
fori prodotti da un fucile automatico<br />
kalashnikov AK-47, impianto luce,<br />
cornice in legno<br />
cm 180x90x0,16<br />
G A L L E R I A ALTRI LAVORI IN CORSO<br />
DI MARCO ROSSI LECCE vicolo del Governo Vecchio 7<br />
00186 Roma - telefax: (+39) 06.6861719<br />
info@altrilavoriincorso.com - www.altrilavoriincorso.com<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 41
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
EVENTI SPORTIVI<br />
Campionati Italiani <strong>2008</strong><br />
Cronache da Bologna<br />
a cura di BrainDamage<br />
Diversi giorni sono ormai passati dai Campionati italiani, eppure ancora non mi e' facile scrivere due righe a<br />
commento di questa gara. Sarà che e' andata male ogni oltre più nera previsione, ma mi e' difficile ripensare<br />
con serenità a quei giorni. Eppure, volendo, di motivi per essere contenti se ne potrebbero comunque trovare.<br />
Intanto il fatto di essere ancora arrivato ad una finale nazionale, che già non e' cosa da poco. Poi il fatto di<br />
aver contribuito (poco) ad un buon risultato di squadra. Ed e' sempre una grande gioia passare qualche<br />
giornata in compagnia di tanti amici, vecchi e nuovi, e parlare del nostro argomento preferito, il tiro.<br />
Anche il tempo non e' stato gran che benevolo, a Bologna. Cielo nuvoloso, a volte pioggia,e un aria gelida<br />
che non era pronosticata, e che ha infastidito non poco. Solo la domenica si e' potuto sparare in condizioni<br />
più favorevoli, con una bella luce sui bersagli e praticamente senza vento.<br />
Nonostante le avverse condizioni climatiche, le gare sono state di buon livello, e i tiratori più forti, quelli più<br />
attesi, non hanno deluso le aspettative. Perdonatemi se parlerò prevalentemente delle gare di carabina, che<br />
essendo la mia specialità e' quella che ho avuto occasione di seguire da più vicino, o meglio, dal di dentro.<br />
Purtroppo si sa che a causa di un programma assai fitto, più gare vengono disputate in contemporanea nei<br />
diversi impianti, e così e' praticamente impossibile seguire tutte le attività. Per la verità e' difficile anche<br />
avere un idea complessiva della gara a cui si partecipa, tocca guardare il tabellone a fine gara per rendersi<br />
conto di come sia andata in realtà. Non si può avere tutto dalla vita...<br />
Arrivo a Bologna il giovedi' sera, dopo diverse ore in auto, appena in tempo per espletare la prima<br />
incombenza. La sala controllo armi e' ancora affollata, sotto quel tendone fa un caldo infernale, e per<br />
controllare le due armi e l' attrezzatura se ne va quasi un ora, tra un saluto ad un amico e un abbraccio ad un<br />
altro. Fortuna che al controllo armi ci sono degli amici, altrimenti mi caccerebbero via a pedate solo per lo<br />
scompiglio che porto quando arrivo.<br />
Già dal venerdi' mattina, nella C10, si capisce subito che qui si fa sul serio. Il giovane Campriani, per nulla<br />
appagato dalla splendida gara olimpica, o forse proprio per legittimare la partecipazione, cala subito un<br />
carico da novanta. Chiude la gara tirando un 597 con una tranquillità disarmante, facendo sembrare tutto<br />
facile, almeno all' apparenza. Campriani dimostra di possedere un grande talento per questa specialità, e la<br />
sua gara chiude una volta per tutte le polemiche sulla sua partecipazione alle Olimpiadi. Il più vicino<br />
inseguitore, Pappalardo, si ferma a ben sette punti di distanza. Praticamente un abisso incolmabile, e una<br />
finale che si preannuncia interessante solo per definire le posizioni d' onore sul podio. La piacevole sorpresa<br />
ce la regala invece l' amico Massimo Khoob, che si inserisce di prepotenza tra i finalisti, unico non del<br />
gruppo super A. Avrà la soddisfazione di terminare la sua fatica con il quarto posto assoluto (primo di<br />
fascia), scavalcando fior di campioni affermati. Unica emozione della finale, e' il punteggio record stabilito<br />
da Campriani, nuovo primato italiano. Completano il podio Pappalardo e Unterpertinger, il quale come<br />
Khoob e' l'unico a non far parte di un gruppo sportivo militare. Almeno per ora.<br />
Giusto il tempo di riporre le armi nelle custodie, e le linee sono nuovamente occupate, questa volta dalla<br />
prova femminile. La gara non riserva molte sorprese,la conducono di pari passo la Caputo e la Masina,, un<br />
testa a testa che dura per tutti i quaranta colpi e che si chiude in pareggio con 394 dopo i tempi<br />
regolamentari, ed assegnazione del titolo rimandata ai rigori, pardon alla finalina. Tra le due litiganti prova<br />
ad inserirsi la neomamma Daria Gonnelli che chiude la sua prova a 391. Tre punti da recuperare in finale non<br />
sono pochi, ma neppure troppi da non far sperare nell' impresa. Impresa che quasi riesce alla bella e brava<br />
Julia Morat, che sebbene inizi la sua finale con un ritardo di ben quattro punti, dopo nove colpi e una serie di<br />
bei dieci, si ritrova a tirare l' ultimo colpo in seconda posizione, con una possibilità tutt' altro che remota di<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 42
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
puntare all' oro. Ma e' proprio l' ultimo colpo di finale che tradisce la tiratrice di Ora, che non riesce a<br />
dominare la tensione e si lascia scappare un 8,6 che la fa precipitare giù dal podio. La spunta Elsa Caputo,<br />
che con una finale tutt' altro che esaltante, ma molto concreta, controlla le avversarie e regola nell' ordine la<br />
Masina e la Gonnelli.<br />
L' amico Khoob anche in questa gara ha di che esultare, visto che la moglie Narges, da pochi mesi mamma di<br />
una splendida bambina si aggiudica il terzo posto nel gruppo B.<br />
A fine serata arrivo appena in tempo, per altro per puro caso, per vedere gli ultimi colpi della finale di pistola<br />
libera. E' una specie di gara di consolazione per gli atleti reduci dalle fatiche olimpiche, Bruno e Fait<br />
sembrano essere un po' scarichi dopo la prova estiva, ma onorano comunque la gara con una discreta<br />
prestazione. La finale vede prevalere Bruno su Fait, ma non mi pare di cogliere un particolare entusiasmo in<br />
nessuno dei due. Badaracchi, dopo una buona gara imbrocca una finale non all'altezza dei suoi mezzi, e deve<br />
accontentarsi della quinta piazza, preceduto da un Di Donna tornato in splendida forma.<br />
Il sabato apre il sipario sulla gara più difficile, la CL3p 120 colpi. Per chi durante tutto l' anno gareggia sulla<br />
distanza dei 60 colpi si tratta di una vera incognita, e di una faticata non da poco. Le condizioni meteo sono<br />
appena più clementi rispetto al giorno precedente, fortunatamente non piove e la luce non sembra voler<br />
creare problemi. Un vento gelido però infastidisce non poco, sopratutto sulle linee più a destra, dalla metà<br />
campo in su. Qualcuno, più<br />
previdente, ha portato una<br />
sciarpa per difendersi dal<br />
freddo, altri si arrangiano<br />
come possono, riparandosi<br />
anche con i piccoli<br />
asciugamani della Eley. Si<br />
fa quel che si può, insomma.<br />
Alla mia destra l' amico<br />
Paolo Montaguti chiude la<br />
prima frazione con un<br />
ottimo 398, giusto per<br />
ricordare a tutti che a terra<br />
può sempre dire la sua. Se<br />
solo non ci fossero anche<br />
quei quaranta colpi in<br />
piedi....<br />
Dopo circa tre ore di<br />
imprecazioni e lamenti da<br />
girone dantesco finalmente il supplizio ha termine, e si può andare a vedere il tabellone con i risultati. Non<br />
sembra essere stata una gran giornata per nessuno, in realtà e i punteggi non eccelsi parlano chiaro. Siamo ai<br />
saldi di fine stagione. Una stagione che continua ad essere avara di punti. Si ritrova al comando il giovane<br />
Diego Cacciapuoti, che in questo poligono si allena spesso, e quindi meglio di altri ne conosce i segreti e le<br />
insidie. A un punto di distanza De Nicolo, sebbene ben lontano dai punteggi della gara olimpica, non sembra<br />
affatto intenzionato a cedere lo scettro. Le altre posizioni distano già undici punti dalla vetta, ad indicare che<br />
sarà una lotta a due per il titolo. Salvo che il morbo di Emmons non si abbatta su qualcuno...<br />
Ma la finale scorre via tranquilla, almeno per De Nicolo, mentre Cacciapuoti incappa in un paio di colpacci<br />
che gli negano il titolo assoluto. Nelle retrovie Ricci con esperienza controlla la terza posizione, ma nessuno<br />
sembra veramente capace di insidiarlo.<br />
Ai dieci metri nel pomeriggio va in onda la gara della P10 uomini. La mattina si sono sfidate le donne, ma<br />
per sapere come e' andata devo affidarmi alla classifica appesa in bacheca. Da quel che posso vedere, viene<br />
da dire niente di nuovo sotto il sole, anche se il sole non si fa vedere.<br />
Si cerca di rimediare un panino al bar, ma le scorte della giornata sono esaurite, tocca accontentarsi di un<br />
caffè. Ci si rifarà a cena. tra uno sbadiglio e l' altro (forse la stanchezza, forse la fame o la noia) si riesce ad<br />
arrivare in fondo. Nonostante i bersagli elettronici, il tiro a segno resta lo sport piu' noioso del mondo da<br />
guardare. Forse perché in realtà non c'e' proprio niente da vedere. E se ci annoiamo noi che pure siamo<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 43
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
addetti ai lavori, chissà il pubblico che pensa. A parte che tanto il pubblico non c'e' proprio, solo atleti e<br />
dirigenti accompagnatori. Già, i dirigenti... si vede e si capisce che tira aria di elezioni. Ovunque giri lo<br />
sguardo ci sono capannelli di personaggi più o meno noti, dirigenti federali e presidenti di sezione che<br />
parlano fitto tra loro, chissà mai che stanno a cospirare.... E l' idea e' appunto quella della cospirazione in<br />
corso, con tutti che diffidano di tutti e allo stesso tempo si dimostrano cortesi e affabili. C'e' un tavolino<br />
piazzato in posizione strategica, ai 50 metri, di fronte alla porta del camminamento che conduce agli altri<br />
impianti. impossibile non notarlo. Ci si guarda intorno sospettosi prima di avvicinarsi. Ci son sopra le riviste<br />
di Concentrica, si prende timidamente un adesivo, si scambia qualche parola con qualcun altro che si e'<br />
avvicinato, si sa mai che si riconosca qualcuno degli iscritti, magari proprio chi ha risposto ai tuoi post...<br />
Approfitto per scambiare due chiacchiere con Abarte e Puccioni, facendomi riconoscere. Puccioni gira come<br />
una trottola tra gli impianti, abile tessitore di relazioni pubbliche. Non ha proprio l' aspetto del cospiratore.<br />
Cerca di organizzare per la cena della sera con qualcuno degli iscritti, ma pare siano in tanti ad avere dato<br />
buca. Pazienza, ci saranno altre occasioni. Per la cronaca, do buca anche io, non vedo l' ora di tornare in<br />
albergo a dormire.<br />
Riesco comunque a vedere le due finali della P10, emozionante quella degli uomini, dove un ritrovato Di<br />
Donna insidia a Bruno il titolo fino all’ultimo colpo. Certo non e' il Di Donna dei tempi d' oro, ma gli anni<br />
passano per tutti. Fa però piacere ritrovare il campione veronese tornato in buona forma, e sopratutto con<br />
tanta voglia di gareggiare. Chissà che non ci sia un ritorno di fiamma... Badaracchi completa il podio, con la<br />
miglior finale tra gli otto partecipanti. Fait Sembra aver esaurito la scorta di energie in dotazione per questa<br />
stagione. chiude quarto, ma lontano dalla vetta e ad anni luce dai suoi standard.<br />
La domenica per me e' quasi più tranquilla, gareggio al secondo turno della CLT, ho la possibilità di vedere<br />
la gara di quelli bravi sul serio, anche se attendere due ore prima di sparare e' sempre stressante, anche<br />
quando non ci si aspetta nulla.<br />
La mattina sembra di quelle ideali per tirare, luce splendida e non tira un filo d' aria. In una giornata così e'<br />
facile prevedere punteggi elevati. Invece forse l' apparente facilità delle condizioni di gara portano risultati<br />
non esaltanti. De Nicolo, specialista della disciplina a terra conduce la graduatoria, ma si ferma a 595.<br />
Sinceramente mi aspettavo almeno un paio di punticini in più, oggi. Segue a ruota Enrico Bassani, staccato<br />
di un solo punto, incalzato da Paolo<br />
Montaguti, che soffre più del normale nelle<br />
serie centrali della gara, ma chiude con un<br />
doppio cento che e' indicativo della voglia<br />
di vittoria. Da rilevare l'ottimo punteggio<br />
registrato da Achille Paterno, alias AWK,<br />
che vince il gruppo B con 588, a un solo<br />
punto dall’ingresso in finale. Peccato per<br />
quell'ultima serie da 96, meritava la<br />
soddisfazione di andare in finale. Finale<br />
combattuta fin dal primo colpo, con De<br />
Nicolo che non intende abdicare, e<br />
Montaguti che va all'attacco a suon di<br />
dieci, scalzando Bassani dal secondo<br />
gradino del podio e arrivando a soli 5<br />
decimi dal titolo.<br />
Tre giorni passano presto, quando si fa qualcosa che piace. Questo breve racconto avrebbe bisogno di essere<br />
integrato da quelli di tutti gli altri amici che hanno partecipato e possono raccontare la loro esperienza. Mi<br />
scuso con chi avrebbe voluto avere un resoconto delle altre specialità, come il BM, la PA, la PSp, la PS, la<br />
PGC. Purtroppo non e' materialmente possibile seguire tutte le gare, non si riesce neppure ad averne voglia,<br />
dopo una full immersion simile. lascio ad altri il compito di parlarci di tutto ciò che manca qui, e non e' poco.<br />
E' stata comunque una bella esperienza, nonostante tutto. La voglia di sparare c'e' ancora, come negli anni<br />
migliori. Si spera in una prossima stagione più fortunata. Ma si dice così tutti gli anni... Per fortuna ci sono<br />
sempre gli amici da incontrare.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 44
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
GARE STORICHE<br />
BANDIERA TOSCANA<br />
ED. <strong>2008</strong><br />
Si è disputata a Pietrasanta l’edizione <strong>2008</strong> della gara storica della Bandiera Toscana, che vede impegnate<br />
tutti gli anni le sezioni in una disputa sportiva che ha origini storiche fin dal 1910.<br />
Pubblichiamo a seguito i risultati delle squadre di questa edizione.<br />
BANDIERA TOSCANA ANNO <strong>2008</strong><br />
MEMORIA STORICA DELLA BANDIERA TOSCANA<br />
a cura di Alberto Sevieri<br />
C.L.T. C.10 P.S. P.10<br />
599:2 300 597:2 299 586:2 293 592:2 296 TOT<br />
SIENA 292 300 8 288 299 11 269 293 24 285 296 11 30<br />
FIRENZE 288 300 12 290 298 8 281 293 12 283 296 13 32<br />
PISA 292 300 8 276 299 23 274 293 19 285 296 11 38<br />
PIETRASANTA 292 300 8 282 299 17 259 283 24 283 296 13 38<br />
LUCCA 291 300 9 258 299 41 277 293 16 278 291 13 38<br />
LIVORNO 296 300 4 285 299 14 0 275 296 21 39<br />
CASCINA 292 300 8 280 299 19 239 293 54 278 296 18 45<br />
PONTEDERA 0 273 299 26 284 293 9 280 296 16 51<br />
PISTOIA 286 299 13 276 299 23 0 279 296 17 53<br />
PRATO 289 300 11 0 267 293 26 274 296 22 59<br />
PESCIA 283 300 17 270 298 28 265 293 28 166 191 25 70<br />
CARRARA 288 300 12 252 299 47 253 293 40 270 296 26 78<br />
CECINA 0 0 0 267 296 29<br />
FUCECCHIO 0 0 252 293 41 287 296 9<br />
Nel 1910 venne istituita tutta una serie di manifestazioni relative al 50° Anniversario dell’Unità d’Italia,<br />
nella quale si inseriva anche la “6° Gara Generale di tiro al bersaglio” che si sarebbe svolta a Roma<br />
l’anno successivo, dal 28 Maggio all’11 Giugno. Il programma della suddetta fu pubblicato nella rivista<br />
settimanale “Il Tiro a Segno” nel luglio1910.<br />
A seguito di ciò, in molte Regioni, si ritenne opportuno organizzare una gara regionale quale “banco di<br />
prova” in vista della manifestazione Romana. Nel Veneto fu creata la Bandiera Regionale Veneta, in<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 45
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
Abruzzo la Coppa di Abruzzo, in Umbria la Bandiera Umbra (o Scudo Umbro?), in Toscana la Bandiera<br />
Toscana .<br />
Fu cosi che nacque la nostra gara che ancora oggi, nonostante quasi un secolo di vita, esiste e continuerà ad<br />
essere merito e vanto dei tiratori toscani .<br />
Tale manifestazione subì due sospensioni (1915/1918) e (1939/1945) per i due conflitti mondiali, inoltre non<br />
fu disputata dal 1929 al 1938 per ignoti motivi.<br />
La gara veniva disputata con il fucile mod.1891, sulla distanza dei 300mt, con cartucce frangibili, cioè per<br />
poligono e bersaglio “bigio”. Si sparavano 12 colpi per ognuna delle tre posizioni. La classifica veniva stilata<br />
sui migliori 10 colpi di ogni serie.<br />
Nel Febbraio 1914 la società di Empoli (a quei giorni le Sezioni erano individuate come Società) propose<br />
alle Colleghe Toscane di adottare il bersaglio “bianco” con barilotto nero di 60 cm, con cerchi concentrici da<br />
1 a 5, che la Uits aveva oramai adottato al posto di quello “bigio”, misurante mt 1.80 x 1.20. con due soli<br />
cerchi e quindi tre zone punti del<br />
valore: 1 per la zona esterna, 2 per il<br />
cerchio di cm 60 e 3 per il cerchio<br />
centrale di cm 30 di colore bianco.<br />
Le Società Toscane si accordarono<br />
per adottare il nuovo bersaglio,<br />
anche se il “ bigio” rimase in auge<br />
ancora per molte altre gare.<br />
La Società vincitrice veniva<br />
premiata con una<br />
medaglia/distintiva con dicitura, in<br />
oro e smalto e consegnata<br />
materialmente la Bandiera<br />
Toscana, con l’impegno di<br />
organizzare la gara dell’anno<br />
successivo.<br />
A cura della Società vincitrice i<br />
nominativi dei componenti la<br />
squadra, premiati anch’essi con<br />
medaglia/ricordo, venivano incisi,<br />
cronologicamente, su uno degli<br />
scudetti presenti sull’asta argentea<br />
della bandiera.<br />
La Bandiera Toscana superò<br />
agevolmente il forzato abbandono<br />
del fucile ‘91 in quanto, l’allora<br />
Carabina Standard, per regolamento di produzione nazionale, di serie e senza diottra, non modificò il<br />
concetto dell’arma da impiegarsi. I tiratori potevano quindi sparare solo con l’Olimpia della Beretta e più<br />
tardi con la Jager. La distanza era stata ridotta a mt. 50 ed il bersaglio adottato, il Modello Unione, era<br />
leggermente più grande di quello per la Carabina Libera sempre a mt. 50, che era la sola arma lunga<br />
Olimpica di piccolo calibro.<br />
L’introduzione della Carabina Standard internazionale, la sostituzione del bersaglio mod. Unione con quello<br />
internazionale per Carabina Libera e l’affermarsi sempre più dell’abbigliamento specifico da tiro,<br />
incominciarono a minare il precedente concetto del tiro con la Carabina. Per cui anche la manifestazione<br />
Toscana perse di interesse in quanto, solo poche sezioni erano in grado di presentare una squadra di tre<br />
tiratori . Lo sforzo sempre crescente delle sezioni toscane, che cercarono di mantenere in vita quella che un<br />
tempo era stata la più prestigiosa gara regionale, fu notevole. Per cui si provò a farla svolgere con modalità e<br />
armi diverse.<br />
La miglior soluzione forse e’ stata quella, adottata negli ultimi otto anni, di combinare diverse specialità per<br />
arma lunga e corta al fine di ottenere complessivamente un buon numero di partecipanti. Anche se, oramai,<br />
potrebbe essere consigliata una saggia rivisitazione.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 46
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
CENNI STORICO-STATISTICI DELLA “ BANDIERA “<br />
di Alberto Sevieri<br />
Sommaria descrizione della Bandiera.<br />
Si compone di uno stendardo e di un asta.<br />
Lo stendardo tricolore misura circa mt 2 x 1. Al centro, ricamato con filamenti dorati, è riportato lo stemma<br />
dell’Unione dell’epoca, con l’aquila che presenta sul petto il colore dei Savoia e la testa rivolta a sinistra.<br />
L’asta, in metallo argentato, si compone di diversi pezzi che si innestano l’uno nell’altro e riportano<br />
numerosi scudetti, all’interno dei quali sono incisi, a cura delle Sezioni vincitrici, le date ed i nominativi dei<br />
componenti le squadre vittoriose delle varie edizioni.<br />
Notevole, per pregevole fattura e per indiscusso sapore di glorioso passato, la coccia o testa dell’asta, che<br />
riporta il titolo della gara. Poi, a “tutto tondo”, è presente il vecchio emblema Federale con l’aquila ad ali<br />
spiegate che ghermisce quattro fucili davanti ad un bersaglio e che si pone come piedistallo per una<br />
magnifica “Vittoria Alata” (vedi foto).<br />
Società vincitrici della Bandiera nelle prime 10 edizioni disputate:<br />
1910 = FIRENZE - 1911 =<br />
PISA - 1912 = EMPOLI -<br />
1913 = ----------? - 1914 =<br />
PISA - 1920 = ----------? - 1921<br />
= LIVORNO - 1922 =<br />
CECINA - 1923 = LIVORNO -<br />
1924 = LIVORNO -<br />
Oggi le Sezioni Toscane del<br />
T.S.N. sono:<br />
AREZZO – BIBBIENA –<br />
CARRARA – CASCINA –<br />
CECINA – COLLE VAL<br />
D’ELSA – CORTONA –<br />
EMPOLI – FIRENZE –<br />
FUCECCHIO – GROSSETO –<br />
LASTRA A SIGNA –<br />
LIVORNO – LUCCA – PESCIA<br />
– PIETRASANTA –<br />
PIOMBINO – PISA – PISTOIA<br />
- PONTEDERA - PRATO –<br />
SANSEPOLCRO – SIENA<br />
Nel 1914 c’erano anche:<br />
Arcidosso – Bagni di San Giuliano – Borgo a Mozzano – Borgo San Lorenzo - Castiglion Fiorentino –<br />
Castelfiorentino - Chiusi – Firenzuola – Foiano della Chiana – Giuncarico – Greve - Marciana Elba -<br />
Marciana Marina – Massa Marittima - Marradi – Monte San Savino - Montalcino – Montevarchi –<br />
Orbetello - Pieve Santo Stefano – Poppi – Pontremoli – Portoferraio – Roccastrada – Sorano - Scarperia –<br />
San Miniato – Sinalunga - Viareggio - Volterra -<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 47
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
RECENSIONE<br />
ATLETI DI STATO<br />
Autore: Stefano Frapiccini<br />
0862313748 – 3303322873 – 0647614810<br />
sfrapi@tin.it – stefano.frapiccini@tesoro.it<br />
160 pp. 15 euro<br />
Collana SempreSport<br />
ISBN: 978-88-6092-023-2<br />
R U B R I C H E<br />
È stato recentemente pubblicato dalla casa editrice Progetto Cultura di Roma<br />
un libro dal titolo “Atleti di Stato”.<br />
Il saggio contiene la sintesi degli studi compiuti dall’autore, Stefano<br />
Frapiccini, durante il Corso di Dottorato di ricerca in “Critica storica, giuridica ed<br />
economica dello sport” dell’Università di Teramo, in Atri (TE), titolo dallo stesso<br />
conseguito a fine 2006.<br />
Nel testo viene analizzata l’evoluzione storica e giuridica dello sport dei<br />
militari delle Forze armate e dei Corpi di Polizia italiani e la graduale trasformazione<br />
dei “militari sportivi” in “sportivi militari”, assunti nello Stato in quanto atleti e<br />
stipendiati dallo stesso solo per fare sport, avvenuta dalla fine degli anni ’50 ad oggi.<br />
Gli atleti dei Gruppi sportivi delle Forze armate e dei Corpi di polizia sono una<br />
colonna portante dello Sport italiano. In questa ricerca, Stefano Frapiccini illustra le<br />
particolarità del fenomeno italiano degli “Atleti di Stato” e dei Gruppi sportivi<br />
dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo<br />
della Guardia di Finanza (Fiamme Gialle), della Polizia di Stato (Fiamme Oro), del<br />
Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, del Corpo forestale dello Stato e del Corpo della<br />
Polizia penitenziaria (Fiamme Azzurre e Astrea Calcio). Vengono descritte<br />
l’organizzazione e la struttura di tali gruppi sportivi con i rispettivi organici di atleti e<br />
tecnici. Correda il testo un’Appendice con le medaglie conquistate dagli “Atleti di<br />
Stato” alle diverse Olimpiadi, estive e invernali.<br />
Un testo da leggersi assolutamente prima o durante le Olimpiadi per<br />
conoscere quale realtà vi è dietro ogni medaglia vinta dai nostri atleti nazionali, in<br />
particolare quali siano le organizzazioni ed i costi, diretti ed indiretti, per la<br />
collettività che permettono di gioire per ognuna di tali medaglie.<br />
L'autore Stefano Frapiccini è nato nel 1964 a Recanati (Macerata), vive a L’Aquila e<br />
lavora a Roma. Laureato in giurisprudenza, dottore di ricerca in “Critica storica,<br />
giuridica ed economica dello sport” presso l’Università di Teramo, sede di Atri, ha<br />
sempre analizzato i fenomeni sociali e giuridici con un metro di giudizio obiettivo e<br />
distaccato che la sua attività, quasi trentennale, di arbitro di calcio ha contribuito a<br />
sviluppare e ad affinare. Ha lavorato e lavora nella Pubblica Amministrazione: prima<br />
nell’Esercito, poi nelle Ferrovie dello Stato e al Ministero della Giustizia fino<br />
all’attuale impiego di Funzionario del Ministero dell’Economia e delle Finanze.<br />
POSTA dei<br />
lettori<br />
Uno spazio<br />
dedicato alle vostre<br />
domande,<br />
discussioni,<br />
esternazioni e<br />
anche disagi<br />
riguardanti il<br />
mondo del tiro.<br />
Le lettere dovranno<br />
essere inviate alla<br />
Redazione a questo<br />
indirizzo:<br />
redazione.bollettin<br />
o@hotmail.it<br />
e dovranno<br />
necessariamente<br />
essere firmate per<br />
la pubblicazione. Se<br />
il lettore non<br />
desidera rendere<br />
visibile la propria<br />
firma, potrà<br />
espressamente<br />
farne richiesta e il<br />
nome non sarà<br />
pubblicato, ma<br />
resterà conservato<br />
in Redazione con la<br />
massima<br />
riservatezza. La<br />
Redazione si<br />
riserva comunque<br />
di non pubblicare<br />
lettere dai<br />
contenuti offensivi<br />
e non consoni agli<br />
argomenti trattati<br />
da questa rivista.<br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 48
NUMERO 4 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
RISULTATI DEI CAMPIONATI<br />
ITALIANI <strong>2008</strong><br />
BOLOGNA 18/19/20/21 SETTEMBRE <strong>2008</strong><br />
<strong>CONCENTRICA</strong> – www.concentrica-online.it 49
NUMERO 3 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
CAMPIONATI ITALIANI SENIORES E MASTER<br />
CAMPIONATI ITALIANI SQUADRE<br />
BOLOGNA 18 - 21 settembre <strong>2008</strong><br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. POSIZ. SUB. TOT. FIN.<br />
1<br />
4<br />
7<br />
Terra 99 98 100 97 394<br />
Piedi 93 97 96 94 380<br />
Ginocchio 97 96 98 96 387<br />
Terra 99 99 98 99 395<br />
Piedi 95 96 95 97 383<br />
Ginocchio 97 94 95 98 384<br />
Terra 100 98 99 95 392<br />
Piedi 95 94 95 95 379<br />
Ginocchio 94 96 96 93 379<br />
Terra 100 98 97 98 393<br />
Piedi 92 95 96 94 377<br />
Ginocchio 93 93 93 99 378<br />
Terra 100 100 99 98 397<br />
Piedi 94 93 92 95 374<br />
Ginocchio 97 96 90 92 375<br />
Terra 96 98 97 99 390<br />
Piedi 95 97 92 88 372<br />
Ginocchio 96 97 92 94 379<br />
Terra 96 98 96 97 387<br />
TOT.<br />
FINALE<br />
MILANO Piedi 93 94 95 93 375 1141 93,9 1234,9<br />
Ginocchio 95 95 97 92 379<br />
Terra 100 99 99 100 398<br />
Piedi 93 89 89 87 358<br />
Ginocchio 96 98 97 96 387<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. FINALE<br />
1<br />
DE NICOLO MARCO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
2 CACCIAPUOTI DIEGO<br />
3 RICCI ALFONSO<br />
CAMPRIANI<br />
NICCOLO`<br />
5 FENT GIUSEPPE<br />
6 MATTEAGI ENRICO GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
SOMMARUGA<br />
GIORGIO<br />
8 MONTAGUTI PAOLO GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
DE NICOLO MARCO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
TOT.<br />
CON<br />
FINALE<br />
99 99 99 100 98 100 595 102,4 697,4<br />
2 MONTAGUTI PAOLO GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
100 98 98 97 100 100 593 103,9 696,9<br />
3 BASSANI ENRICO<br />
PONTE SAN<br />
PIETRO<br />
100 98 99 100 99 98 594 101,2 695,2<br />
4 BANFI LORENZO MILANO 100 99 98 97 99 99 592 100,8 692,8<br />
5 MATTEAGI ENRICO GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
97 100 98 99 99 97 590 101,5 691,5<br />
6 FENT GIUSEPPE<br />
CL3P - CARABINA LIBERA 3 POSIZIONI UOMINI 120 COLPI<br />
GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
CLT - CARABINA LIBERA A TERRA UOMINI<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
98 98 100 97 98 99 590 100,5 690,5<br />
7<br />
CAMPRIANI<br />
NICCOLO`<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
96 98 98 98 99 100 589 101,3 690,3<br />
8 FILIPPINI LUCIO BOLOGNA 98 98 98 97 99 99 589 100,8 689,8<br />
C10 - CARABINA A METRI 10 UOMINI 60 COLPI<br />
1161 95,4<br />
1150 95,2 1245,2<br />
1148 95,2 1243,2<br />
1146 95,5 1241,5<br />
1141 96,3 1237,3<br />
1143 88,6 1231,6<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. FINALE<br />
1256,4<br />
1162 91,4 1253,4<br />
TOT.<br />
CON<br />
FINALE
NUMERO 3 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
CAMPRIANI<br />
NICCOLO`<br />
(CAMPIONE<br />
1<br />
ITALIANO) RECORD<br />
CENTRO SP.<br />
ITALIANO<br />
ESERCITO<br />
EGUALIATO<br />
NUOVO RECORD<br />
ITALIANO CON<br />
FINALE<br />
99 100 100 99 100 99 597 104,1 701,1<br />
2<br />
PAPPALARDO<br />
ENRICO<br />
GR.SP.MARISPO<br />
RT<br />
100 99 98 98 99 96 590 100,9 690,9<br />
3<br />
UNTERPERTINGER<br />
GEORG<br />
ORA 99 99 100 95 97 98 588 102,7 690,7<br />
4<br />
KHOOB SHAHMRZADI<br />
MASSIMO<br />
5 DE NICOLO MARCO GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
6 MONTAGUTI PAOLO GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
7 RICCI ALFONSO<br />
8 FENT GIUSEPPE<br />
PERUGIA 96 100 99 99 97 97 588 101,7 689,7<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
97 98 97 97 99 100 588 101,6 689,6<br />
98 99 98 99 98 96 588 100,8 688,8<br />
98 98 96 98 97 99 586 101,8 687,8<br />
97 97 98 97 99 99 587 97,9 684,9<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
MOLA<br />
DIEGO (CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
NAPOLI 91 91 92 92 87 80 533<br />
2 BRUNIERA MARCO TREVISO 89 86 86 76 80 81 498<br />
3 MEOLA DOMENICO NAPOLI 83 86 91 77 72 80 489<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
MOLA<br />
DIEGO (CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
NAPOLI 90 87 92 88 357<br />
2 BRUNIERA MARCO TREVISO 81 84 85 90 340<br />
3 GALLO VINCENZO NAPOLI 81 74 85 80 320<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. FINALE<br />
1<br />
BRUNO FRANCESCO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
TOT.<br />
CON<br />
FINALE<br />
92 93 97 97 89 92 560 95,6 655,6<br />
2 FAIT VIGILIO ROVERETO 91 96 90 94 90 97 558 94,4 652,4<br />
3 TESCONI LUCA<br />
BMM - BERSAGLIO MOBILE A CORSE MISTE UOMINI<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
4 DI DONNA ROBERTO GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
BM10 - BERSAGLIO MOBILE A METRI 10 UOMINI<br />
PL - PISTOLA LIBERA UOMINI<br />
88 94 90 92 91 94 549 100,1 649,1<br />
89 93 92 86 96 95 551 98 649
NUMERO 3 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
5 BADARACCHI MAURO GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
6<br />
GIORDANO<br />
GIUSEPPE<br />
7 RANNO PAOLO<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
91 93 94 88 95 94 555 93,2 648,2<br />
89 93 95 92 93 89 551 95,3 646,3<br />
93 90 91 89 92 90 545 92,7 637,7<br />
8 CARDINALI ALBERTO PESARO 90 93 92 89 94 90 548 84,2 632,2<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. FINALE<br />
1<br />
MAFFEI NICOLA<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
SANTARCANGEL<br />
O DI ROMAGNA<br />
TOT.<br />
CON<br />
FINALE<br />
92 96 93 96 97 94 568 190 758<br />
2 MAZZETTI RICCARDO<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
93 97 88 95 91 96 560 186 746<br />
3 PIZZI NICOLA LUCCA 97 95 91 97 94 91 565 178 743<br />
4<br />
MANTERO<br />
ALESSANDRO<br />
SAVONA 93 93 82 98 97 93 556 181 737<br />
5 BORDONI SIMONE FIRENZE 99 94 88 94 92 91 558 178 736<br />
6 CARDINALI ALBERTO PESARO 93 95 91 99 93 91 562 171 733<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
CICCIOLI<br />
MASSIMO (CAMPION<br />
E ITALIANO)<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
96 98 95 99 97 95 580<br />
2 CAGOSSI MATTEO REGGIO EMILIA 95 96 93 95 95 97 571<br />
3 SEVIERI ALBERTO PONTEDERA 95 97 93 94 97 94 570 47<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
CICCIOLI<br />
MASSIMO (CAMPION<br />
E ITALIANO)<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
94 98 94 95 94 91 566<br />
2 SEVIERI ALBERTO PONTEDERA 95 91 95 96 95 91 563<br />
3 PIZZI NICOLA LUCCA 94 94 92 94 86 95 555<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. FINALE<br />
1<br />
BRUNO FRANCESCO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
2 DI DONNA ROBERTO GR.SP.TIRATORI<br />
FF.GG.<br />
3 BADARACCHI MAURO GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
PA - PISTOLA AUTOMATICA UOMINI<br />
PGC - PISTOLA DI GROSSO CALIBRO UOMINI<br />
PS - PISTOLA STANDARD UOMINI<br />
P10 - PISTOLA A METRI 10 UOMINI 60 COLPI<br />
TOT.<br />
CON<br />
FINALE<br />
98 97 96 98 95 96 580 98 678<br />
99 92 96 97 97 97 578 98,8 676,8<br />
94 97 96 96 94 98 575 100,9 675,9<br />
4 FAIT VIGILIO ROVERETO 97 96 93 94 98 95 573 98,4 671,4
NUMERO 3 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
5 TORTI JOSEPH<br />
GR.SP.FIAMME<br />
ORO<br />
96 93 94 95 96 98 572 98,9 670,9<br />
6 GIUBBILEI ALFIO FUCECCHIO 92 93 96 97 98 97 573 96,8 669,8<br />
7 TESCONI LUCA<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
96 96 93 96 96 95 572 97,4 669,4<br />
8 VINCON FEDERICO SALUZZO 95 96 93 95 94 98 571 98,1 669,1<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. POSIZ. SERIE<br />
SUB. TOT. FINALE<br />
1<br />
Terra 99 97 196<br />
Piedi 97 92 189<br />
Ginocchio 94 93 187<br />
Terra 98 97 195<br />
Piedi 89 93 182<br />
Ginocchio 96 97 193<br />
TOT.<br />
CON<br />
FINALE<br />
Terra 95 98 193<br />
Piedi 91 89 180<br />
Ginocchio 96 95 191<br />
4 TURISINI VALENTINA<br />
Terra<br />
Piedi<br />
Ginocchio<br />
97<br />
89<br />
96<br />
97<br />
93<br />
91<br />
194<br />
182<br />
187<br />
5<br />
NOTARANGELO<br />
ANTONELLA<br />
GR.SP.MARISPO<br />
RT<br />
Terra<br />
Piedi<br />
Ginocchio<br />
97<br />
93<br />
93<br />
94<br />
93<br />
93<br />
191<br />
186<br />
186<br />
563 95,1 658,1<br />
6 PEPE MARIANNA<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
Terra<br />
Piedi<br />
Ginocchio<br />
99<br />
93<br />
89<br />
98<br />
96<br />
92<br />
197<br />
189<br />
181<br />
567 90,7 657,7<br />
Terra 98 100 198<br />
7 MORAT MANUELA ORA Piedi 90 91 181<br />
565 91,4 656,4<br />
Ginocchio 93 93 186<br />
Terra 97 99 196<br />
8 MORAT JULIA ORA Piedi 93 87 180<br />
563 90,9 653,9<br />
Ginocchio 95 92 187<br />
GR.SP.CORPO<br />
3 RITUCCI DOMENICA MILANO 564 95 659<br />
FORESTALE<br />
563 95,4 658,4<br />
CST - CARABINA SPORTIVA A TERRA DONNE<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
SENA SABRINA<br />
(CAMPIONESSA<br />
ITALIANA)<br />
GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
98 98 100 99 96 100 591<br />
2 GRASSI FEDERICA<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
95 97 99 98 99 100 588<br />
3 ALVITI BARBARA<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
98 99 98 99 98 96 588<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. FINALE<br />
1<br />
MASINA MARICA<br />
(CAMPIONESSA<br />
ITALIANA)<br />
2 GONNELLI DARIA<br />
CAPUTO ELSA<br />
(CAMPIONESSA<br />
ITALIANA)<br />
2 MASINA MARICA<br />
CS3P - CARABINA SPORTIVA 3 POSIZIONI DONNE<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
C10 - CARABINA A METRI 10 DONNE<br />
GR.SP.FIAMME<br />
ORO<br />
CENTRO<br />
SP.CARABINIERI<br />
572 98,5 670,5<br />
570 93 663<br />
TOT.<br />
CON<br />
FINALE<br />
97 99 100 98 394 99,3 493,3<br />
98 99 99 98 394 98,8 492,8
NUMERO 3 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
3 GONNELLI DARIA<br />
GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
96 99 98 98 391 101,2 492,2<br />
4 KAUFMANN KATHRIN ORA 98 97 97 98 390 101,8 491,8<br />
5 NARDELLI ELANIA CANDELA 94 98 99 99 390 101,7 491,7<br />
6 MORAT JULIA ORA 97 98 97 98 390 101,3 491,3<br />
7 TURISINI VALENTINA GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
98 98 96 98 390 101,2 491,2<br />
8 BURZI MARTINA VERGATO 95 97 100 97 389 99 488<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. FINALE<br />
1<br />
GENOVESI MAURA<br />
(CAMPIONESSA<br />
ITALIANA)<br />
GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
TOT.<br />
CON<br />
FINALE<br />
95 95 95 96 96 96 573 196 769<br />
2 GRANDU SILVIA<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
95 99 95 98 95 94 576 191 767<br />
3 TANA ANTONIETTA CASERTA 94 93 97 94 98 95 571 193 764<br />
4 SUPPO MICHELA<br />
5 MARTA IDA SABINE<br />
GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
94 93 97 96 92 97 569 194 763<br />
94 92 98 96 95 93 568 194 762<br />
6 HATALOVA MIRIAMA FORLI` 94 96 95 96 97 92 570 191 761<br />
7 FRANZONI MANUELA NOVARA 96 97 94 95 93 93 568 191 759<br />
8<br />
BOCCOLARI<br />
BARBARA<br />
GR.SP.FIAMME<br />
ORO<br />
95 95 96 92 90 94 562 187 749<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. FINALE<br />
1<br />
PADOVAN CATERINA<br />
(CAMPIONESSA<br />
ITALIANA)<br />
TOT.<br />
CON<br />
FINALE<br />
TREVISO 92 99 94 99 384 95,5 479,5<br />
2<br />
CHIABERTO<br />
GIUSTINA<br />
SUSA 95 95 92 98 380 97,8 477,8<br />
3 FRANZONI MANUELA NOVARA 97 95 97 91 380 95,8 475,8<br />
4 SUPPO MICHELA<br />
GR.SP.CORPO<br />
FORESTALE<br />
PSp - PISTOLA SPORTIVA DONNE<br />
P10 - PISTOLA A METRI 10 DONNE<br />
94 98 91 95 378 94,1 472,1<br />
5<br />
GIANSANTE<br />
SAMUELA<br />
PINEROLO 91 95 93 98 377 95 472<br />
6 GRANDU SILVIA<br />
CENTRO SP.<br />
ESERCITO<br />
94 94 92 93 373 98,5 471,5<br />
7 TANA ANTONIETTA CASERTA 92 95 96 92 375 91,6 466,6<br />
8<br />
CONVERTI MARIA<br />
NOVELLA<br />
TRENTO 94 92 93 94 373 90,8 463,8<br />
CL3P - CARABINA LIBERA 3 POSIZIONI MASTER UOMINI 60 COLPI<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. POSIZ. SERIE SUB. TOT. NOTE<br />
ISOLA PAOLO<br />
Terra 98 96 194<br />
1 (CAMPIONE UDINE<br />
Piedi 86 88 174<br />
545
NUMERO 3 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
ITALIANO)<br />
Ginocchio 86 91 177<br />
Terra 97 94 191<br />
2 SANTORO GIANNI LA SPEZIA Piedi 86 81 167<br />
541<br />
Ginocchio 88 95 183<br />
3<br />
ZOEGGELER<br />
MATTHIAS<br />
BOLZANO<br />
Terra<br />
Piedi<br />
Ginocchio<br />
99<br />
83<br />
91<br />
95<br />
83<br />
86<br />
194<br />
166<br />
177<br />
537<br />
CLT - CARABINA LIBERA A TERRA MASTER UOMINI<br />
CL. TIRATORE<br />
PIROLI ALBERTO<br />
SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1 (CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
MONTEGIORGIO 97 98 99 99 98 97 588<br />
2<br />
ZOEGGELER<br />
MATTHIAS<br />
BOLZANO 99 98 96 100 95 99 587<br />
3<br />
TONEATTO<br />
SALVATORE<br />
UDINE 99 97 95 97 100 98 586<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
REGOLI GIORGIO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
SIENA 94 96 95 93 378<br />
2<br />
BIMBATTI<br />
ALESSANDRO<br />
UDINE 95 94 92 95 376<br />
3 SANTORO GIANNI LA SPEZIA 91 95 93 96 375<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
BELOSI PRIMO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
LUGO DI<br />
ROMAGNA<br />
72 74 87 81 69 78 461<br />
2 FIORIN SILVANO VERONA 81 74 81 63 74 57 430<br />
3 RANDI ELIO<br />
LUGO DI<br />
ROMAGNA<br />
67 68 71 69 55 66 396<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
BELOSI PRIMO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
LUGO DI<br />
ROMAGNA<br />
78 82 66 66 292<br />
2 RANDI ELIO<br />
LUGO DI<br />
ROMAGNA<br />
57 74 76 71 278<br />
3 FIORIN SILVANO VERONA 81 68 62 65 276<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
2<br />
GUALANDRIS EMILIO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
DALLA SANTA<br />
EFREN<br />
C10 - CARABINA A METRI 10 MASTER UOMINI 40 COLPI<br />
BM10 - BERSAGLIO MOBILE A METRI 10 MASTER UOMINI<br />
BMM - BERSAGLIO MOBILE A CORSE MISTE MASTER UOMINI<br />
PONTE SAN<br />
PIETRO<br />
3 ESPOSITO VINCENZO CASTELLAMMAR<br />
E DI STABIA<br />
PL - PISTOLA LIBERA MASTER UOMINI<br />
85 91 91 91 81 82 521<br />
VICENZA 83 88 87 87 90 78 513<br />
75 89 87 86 83 88 508
NUMERO 3 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
FAUSTO MICHELE<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
TREVISO 92 92 86 90 95 87 542<br />
2 VERONESE EZIO BIELLA 95 93 83 95 89 83 538<br />
3 DE MARTINO CARLO MILANO 94 83 84 89 92 94 536<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
MANZARI GIUSEPPE<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
BARI 93 93 95 98 92 97 568<br />
2 FAUSTO MICHELE TREVISO 90 96 94 93 93 95 561<br />
3 SARDU NATALE CAGLIARI 94 92 96 86 90 91 549<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
DE MARTINO CARLO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
MILANO 93 93 90 90 86 87 539<br />
2 UNIO LORENZINO VERCELLI 93 96 86 86 83 88 532<br />
3 GARAU GIORGIO LA SPEZIA 88 91 89 92 84 87 531<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
CARTA GIAN PAOLO<br />
(CAMPIONE<br />
ITALIANO)<br />
PARMA 95 95 94 91 375<br />
2 BAGNOLATTI BENITO BONDENO 91 94 91 97 373<br />
3<br />
DALLA SANTA<br />
EFREN<br />
PA - PISTOLA AUTOMATICA MASTER UOMINI<br />
PGC - PISTOLA DI GROSSO CALIBRO MASTER UOMINI<br />
PS - PISTOLA STANDARD MASTER UOMINI<br />
P10 - PISTOLA A METRI 10 MASTER UOMINI<br />
VICENZA 95 91 96 89 371<br />
C10 - CARABINA A METRI 10 MASTER DONNE<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
LEGAULT IRENE<br />
(CAMPIONESSA<br />
ITALIANA)<br />
ASCOLI PICENO 93 95 95 95 378<br />
2 TRENTIN ELEONORA TRENTO 95 90 91 94 370<br />
3 FERRARI LILIANA UDINE 87 85 84 83 339<br />
PSp - PISTOLA SPORTIVA MASTER DONNE<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
BUTU ANA<br />
(CAMPIONESSA<br />
ITALIANA)<br />
FOGGIA 91 94 96 93 93 97 564<br />
2 MARINONI PAOLA BOLOGNA 95 88 89 94 76 84 526<br />
3<br />
MAYERLE<br />
MONTSERRAT<br />
VERGATO 84 91 89 78 89 82 513
NUMERO 3 – <strong>OTTOBRE</strong> <strong>2008</strong> – II ANNO SEDE DELLA REDAZIONE: FIRENZE<br />
P10 - PISTOLA A METRI 10 MASTER DONNE<br />
CL. TIRATORE SEZIONE O G.S. SERIE<br />
TOT. NOTE<br />
1<br />
BUTU ANA<br />
(CAMPIONESSA<br />
ITALIANA)<br />
FOGGIA 93 89 93 93 368<br />
2 PIZIO RITA BIELLA 89 85 92 88 354<br />
3<br />
MAYERLE<br />
MONTSERRAT<br />
VERGATO 89 92 85 87 353