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(La Borsa, terza parte)<br />
Il MOT, Mercato Telematico delle Obbligazioni, è il<br />
mercato gestito da Borsa Italiana nel quale si <strong>in</strong>contrano<br />
domanda e offerta <strong>di</strong> titoli rappresentativi <strong>di</strong> un debito,<br />
cioè potremmo <strong>di</strong>re “pezzi <strong>di</strong> carta” dove è documentato<br />
un prestito fatto da qualcuno a favore <strong>di</strong> qualcun altro<br />
che si “obbliga” appunto rimborsarlo ad una certa<br />
scadenza e <strong>di</strong>etro pagamento <strong>di</strong> un compenso calcolato<br />
ad un certo tasso.<br />
E’ il mercato nel quale chi vuole vendere o comprare<br />
questi titoli può <strong>in</strong>serire le sue proposte <strong>di</strong> acquisto e <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta. Qui vengono scambiati anche i nostri BTP; ma<br />
cerchiamo <strong>di</strong> capire <strong>in</strong> base a cosa i prezzi salgono o<br />
scendono, cosa <strong>in</strong>fluenza i prezzi.<br />
Ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> capire tutto con un esempio: un anno fa ho<br />
<strong>in</strong>vestito 10.000 euro nell’acquisto <strong>di</strong> un btp che mi fa<br />
guadagnare il 5% <strong>di</strong> <strong>in</strong>teressi all’anno e che scade il<br />
30.06.2015; se oggi volessi <strong>di</strong>s<strong>in</strong>vestire senza aspettare<br />
il 2015 devo vendere questo titolo sul mercato (sul Mot<br />
appunto); un anno fa all’acquisto l’ho pagato ad un prezzo<br />
<strong>di</strong> 100, cioè si <strong>di</strong>ce “alla pari”, cioè l’ho pagato esattamente<br />
l’importo del suo valore nom<strong>in</strong>ale, qu<strong>in</strong><strong>di</strong> 10 titoli da 1.000<br />
euro ciascuno <strong>di</strong> “valore nom<strong>in</strong>ale” li ho pagati 10.000.<br />
Per venderli sul mercato non è detto che riesca a venderli<br />
a 100, cioè alla pari, perché chi lo deve comprare valuterà<br />
fondamentalmente i seguenti fattori<br />
1. Rischio emittente: è semplicemente il rischio <strong>di</strong> non<br />
avere alla scadenza i sol<strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>etro da parte del debitore<br />
(l’emittente dell’obbligazione); se il rischio che l’obbligato<br />
non rispetti questo obbligo aumenta il prezzo <strong>di</strong> mercato<br />
della sua obbligazione scende, perché ovviamente a<br />
parità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni con altri titoli, chi compra quel titolo<br />
dovrà mettere <strong>in</strong> conto una certa probabilità <strong>di</strong> perdere<br />
La Voce <strong>di</strong> <strong>Massafra</strong> n. 309<br />
del 14 luglio 2012<br />
Chiuso <strong>in</strong> Redazione alle ore<br />
23,00 <strong>di</strong> giovedì<br />
12 luglio 2012<br />
Gli articoli pervenuti e non<br />
pubblicati verranno e<strong>di</strong>tati sui<br />
prossimi numeri.<br />
la voce <strong>di</strong> massafra<br />
sabato 14 luglio 2012 5<br />
ECONOMICAMENTE - 13 | La rubrica de “La Voce” per capire l’economia<br />
Il mercato telematico delle obbligazioni<br />
RAFFAELE RESCINA<br />
quei sol<strong>di</strong>. Cont<strong>in</strong>uiamo con l’esempio: un anno fa ho<br />
<strong>in</strong>vestito 10.000 <strong>in</strong> un Btp (che è una obbligazione dello<br />
stato italiano) che scade tra 3 anni e oggi il rischio che<br />
l’Italia tra 3 anni si trovi nell’impossibilità <strong>di</strong> restituirmi<br />
questi 10.000 euro è aumentato; se volessi vendere<br />
questo Btp dovrò accontentarmi magari <strong>di</strong> 9.500 perchè<br />
chi lo compra dovrà assumere un rischio maggiore<br />
rispetto a quello a suo tempo assunto da me. A fronte <strong>di</strong><br />
questo rischio maggiore chiede uno sconto che magari<br />
valuta <strong>in</strong> 500 euro (su questa valutazione pesa il famoso<br />
“rat<strong>in</strong>g” <strong>di</strong> cui abbiamo parlato).<br />
2. Rischio Tasso: è il rischio dovuto ai cambiamenti nei<br />
tassi; cont<strong>in</strong>uiamo ancora con l’esempio; oggi i tassi<br />
attuali sui nuovi btp che scadono tra 3 anni sono<br />
aumentati al 6%; per poter vendere il mio vecchio btp<br />
che ha un tasso del 5% annuo e che qu<strong>in</strong><strong>di</strong> è <strong>di</strong>ventato<br />
poco conveniente (rende l’1% <strong>in</strong> meno rispetto ai nuovi)<br />
dovrò abbassare il prezzo; qu<strong>in</strong><strong>di</strong> se l’ho pagato <strong>di</strong>ciamo<br />
a 100, lo dovrò vendere a 97, cioè <strong>in</strong>casserò non 10.000<br />
euro ma 9.700. Per chi lo compra <strong>in</strong>fatti: se comprasse i<br />
btp nuovi prenderebbe 600 euro all’anno, con il mio ne<br />
prenderà 500; <strong>in</strong> pratica con il mio btp prenderà 100<br />
euro all’anno <strong>in</strong> meno; magari il mio btp lo compra, ma<br />
vorrà risparmiare sul capitale quei 300 euro (100 euro<br />
all’anno per 3 anni) che perderà <strong>di</strong> <strong>in</strong>teressi, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> lo<br />
pagherà non 10.000 ma 9.700 euro.<br />
In realtà ci sono altri fattori non meno rilevanti, ma <strong>in</strong><br />
estrema s<strong>in</strong>tesi i prezzi delle obbligazioni sono<br />
fondamentalmente l’espressione della percezione che gli<br />
<strong>in</strong>vestitori hanno <strong>di</strong> questi due fattori <strong>di</strong> cui abbiamo<br />
parlato: qu<strong>in</strong><strong>di</strong> se rischio debitore e tassi <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse<br />
scendono i prezzi salgono, al contrario se rischio debitore<br />
e tassi salgono i prezzi scendono.