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Sabato 14 e domenica 15 luglio
ritorna “Terra e Sangue”
Sarà la mostra fotografica sulla “Civiltà contadina del ’900" ad
aprire il nuovo weekend di “Terra e Sangue”, il progetto turistico
culturale promosso e organizzato dalle associazioni massafresi
La Rupe e Terra di Puglia che coniuga storia, tradizione,
enogastronomia e teatro in un unico grande evento.
Venerdì 13 luglio, dalle 19 alle 23, c’è stata l’apertura
straordinaria, con ingresso gratuito, della Masseria Accetta
Grande, all’interno della quale è stata allestita la collettiva curata
dall’associazione fotoamatori “Grandangolo”. Oltre duecento
fotografie hanno portato i visitatori indietro nel tempo attraverso
composizioni che rievocano suggestivi scorci della vita agreste
dei nostri nonni.
Sabato e domenica, invece, sarà possibile partecipare all’evento
che, nel primo weekend ha visto una cospicua presenza di
pubblico proveniente da diversi paesi del regione.
In programma, ancora itinerari culturali, degustazione di prodotti
tipici del territorio ionico e il musical “La Lupa. Tormento di un
amore”, messo in scena dalla compagnia del Teatro La Rupe,
per la regia di Francesco Casulli.
L’appuntamento in masseria è alle ore 19 con le guide di Terra
di Puglia per la passeggiata tra gli ambienti, le corti e gli edifici
di Accetta Grande.
Seguirà, alle 21, lo spettacolo teatrale con Ketty Volpe, Valentina
Rota, Gianbattista Recchia, Oronzo Caramia, Michele Bafaro,
Enzo Di Pace, Giuseppe Marraffa, Gianbattista Recchia, Ilaria
Nigri, Lina Penna, Girolamo Di Pace e Barbara Miraglia.
Il costo del ticket d’ingresso è di 12 euro a persona. Riduzioni:
10 euro per i gruppi superiori a 10 unità; 6 euro per i bambini
dai 6 ai 12 anni.
Ingresso gratuito per i bambini fino a 5 anni.
I biglietti sono in vendita a Massafra (presso le sedi di Terra di
Puglia, in piazza Garibaldi, 38 e de La Rupe, in Lungovalle Niccolò
Andria, 2/4) e a Taranto al Box Office di via Nitti.
Per informazioni: www.terraesangue.it. Prenotazioni al numero
3459890341.
Pensiero positivo
Il vero maestro è dentro di noi
Perché cercare lontano ciò che è così vicino ? Perché cercare
fuori ciò che è dentro di noi ? Quando impariamo a crearci dei
momenti di quiete, quando ci siamo esercitati nell’ascolto
interiore, ecco che diventiamo capaci di sintonizzarci sugli aspetti
più sottili del nostro essere, e possiamo finalmente cogliere
messaggi e suggerimenti che provengono dall’unico possibile
maestro, quello interiore.
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Massafra
Una lupa superba
Il grande scenario naturale (pochi teatri possono vantare un
simile palcoscenico), è stato uno dei protagonisti dello spettacolo.
Nella masseria Accetta Grande, alla prima di “Terra e Sangue –
Tormento di un amore” c’era anche Verga, con il suo spirito,
con l’anima profonda di una Sicilia dalle tonalità forti, terra di
sentimenti e di passioni cui non ci si può sottrarre. La morte
soltanto può chiudere una parentesi ossessiva, il sangue può
porre fine alla furia possessiva. Gnà Pina è una donna temuta
dalle altre donne: “ella si spolpava i loro figliuoli e i loro mariti in
un batter d’occhio, con le sue labbra rosse, e se li tirava dietro
alla gonnella solamente a guardarli con quegli occhi da satanasso,
fossero stati davanti all’altare di Santa Agrippina”. Una donna
che non fa mistero dei suoi appetiti sessuali. Una donna che
tuttavia viene rapita da un’intensa passione, da un forte
sentimento: “… proprio quello che si dice innamorarsi, sentirsene
ardere le carni sotto al fustagno del corpetto, e provare,
fissandolo negli occhi, la sete che si ha nelle ore calde di giugno,
in fondo alla pianura”.
Una donna che senza mezzi termini propone le proprie avances:
“Te, voglio! Te che sei bello come il sole, e dolce come il miele.
Voglio te!”. Questo amore travolgerà la Gnà Pina e Nanni e con
loro Maricchia, sua figlia, data in moglie a Nanni solo per poterlo
sedurre ogni volta che lo avesse voluto. Ci sono tutte le premesse
per un tragico epilogo. L’interpretazione di Ketty Volpe è stata
di alto livello come d’altronde quella degli altri personaggi tra i
quali spiccano Gianbattista Recchia e Valentina Rota. Le musiche
di Girolamo Di Pace erano in buona fusione con le situazioni e le
emozioni vissute dai personaggi anche grazie agli arrangiamenti
di Mario Rosini. È stato relativamente facile per Girolamo
Moschetti allestire la scenografia che è risultata sintonica con la
novella e l’habitat naturale.
Della regia possiamo dire che “la mano” di Francesco Casulli era
già sperimentata e ben nota. Con La lupa 2012 ha confermato
un’ ottima propensione per gli adattamenti che hanno per
fondamento una cultura ancestrale, contadina, calda e
passionale. Alcune perplessità vanno annotate circa
l’organizzazione. Non era immaginabile il “pacchetto”. Intanto
la parola evoca piccole furbizie napoletane, ma quello che conta
è che non è possibile comprendere nel biglietto un’escursione
di un certo impegno fisico. Non tutti hanno le gambe buone.
Far pagare a qualcuno un biglietto che non utilizzerà ci è sembrata
una forzatura. Lo stesso dicasi per gli “assaggini”. Perché
obbligare uno spettatore al “pacchetto”, considerato che non
per tutti è possibile assaggiare salumi e farinacei. Che dire poi
dell’assaggino del vino. È vero che in piccole dosi il vino fa bene
ma anche qui non tutti possono provare quel piccolo piacere
alcolico. Diverso il discorso di una disaggregazione dei biglietti:
per il percorso in masseria, per la degustazione dei cibi e per
quella del vino. Perché escludere insomma che qualcuno possa
voler assistere solo allo spettacolo? Infine. Forse il prezzo del
biglietto non è proprio un invito al grande pubblico (con un
simile prezzo è impossibile avvicinare la gente al teatro) e poi
c’è un altro fattore che non incoraggia: non è possibile chiedere
a persone di una certa età di tenere la schiena in posizione di
non riposo per due ore e mezza. Insomma una tribuna di tal
fatta può andar bene per un pubblico giovanile, sportivo. Per
godersi uno spettacolo forse è meglio una sedia, comoda
possibilmente. (G.M.)
Meteo_Massafra
LA VOCE DI MASSAFRA - foglio d’informazione allegato al n.309 del 14 luglio 2012 | 2
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