POSTA E RISPOSTA - Giuffre

POSTA E RISPOSTA - Giuffre POSTA E RISPOSTA - Giuffre

24.02.2013 Views

derubati stessi, mettendo delle inferriate alle finestre, un sistema d'allarme, porta blindata ecc. E' giusto il loro ragionamento o è veramente il condominio che ci deve pensare? E a tale riguardo cosa deve fare il condominio? Nel palazzo ci sono un portone e un cancello di ferro che delimita l'ingresso dal portone al palazzo vero e proprio. A seguito dei furti di cui sopra, alcuni condomini pretendono che il portone resti sempre chiuso e le cassette della posta vengano spostate dall'interno del palazzo ai pressi del portone. Nel palazzo spesso e volentieri si sente puzza di gas (l'odore permane nonostante i ripetuti interventi da parte dell'Italgas) e non ci sono aperture o sfiati di sorta, l'unica via d'uscita è rappresentata dal portone che per questo motivo deve restare aperto. In occasione di una riunione condominiale di alcuni anni fa venne deliberata "la realizzazione di un cancello con la clausola che il portone sarebbe dovuto rimanere sempre aperto". Inoltre i miei genitori hanno grossi problemi di vista, soprattutto mia madre che è cieca da un occhio. Negli ultimi tempi con il portone chiuso e la luce interna che non funzionava è caduta in più occasioni. Cosa fare? Denunciare il condominio se l'episodio dovesse ripetersi? Farlo presente, a scopo cautelativo, con una raccomandata AR al condominio, chiedendo che il portone resti aperto anche per ovviare al problema del gas? S. D. P. L’idea d’installare un cancello per poter lasciare il portone aperto in modo da smaltire le esalazioni di gas è sicuramente apprezzabile. Nel frattempo, però, visto che col gas non si scherza, il lettore può invitare l’amministratore a dare esecuzione alla delibera che ha introdotto il cancello, a ripristinare l’illuminazione delle scale, e soprattutto a sollecitare un nuovo, urgente intervento dell’azienda erogatrice. AMMINISTRATORE E COMPENSO EXTRA L'amministratore in occasione di spese della seguente natura: "Gestione Frontalini" e "Impianto a Fibra ottica ed antenna satellitare" si è autoliquidato extracompensi per "Spese amministrative" inserendo i primi direttamente nel rendiconto finale spese; i secondi nello stato di riparto pro-quota che ha inviato ai condòmini. In entrambi i casi senza promuovere alcuna discussione assembleare. E' lecita tale condotta?

E. P. Se, per seguire l'esecuzione di lavori straordinari lunghi o complessi, è richiesto un particolare impegno dell'amministratore, il compenso va regolato a parte, a meno che fra amministratore e condominio non sia intervenuto un accordo per il quale il compenso, stabilito per esempio nel verbale di nomina dell’amministratore, doveva intendersi omnicomprensivo (Cass. 24/3/2009, n. 7057). L’amministratore che dovesse autoliquidarsi un compenso extra sarebbe tenuto a restituirlo qualora l’assemblea non dovesse ratificarlo. CONDUTTORE E RIPARAZIONE DEL MURO Scrivo per esporle un contenzioso riguardo la proprietà di un giardino in piena terra e il muro perimetrale di un'abitazione confinante.Sono l'affittuario di un appartamente al piano rialzato, avente un piccolo giardino (Mq. 80 ca). Ho deciso di abbellire tale giardino con l'impianto di verde ornamentale, piante, e prato inglese. Confinante con il giardino vi è un muro perimetrale di una abitazione adiacente di due piani. Il muro in questione è molto rovinato, tanto da mettere a nudo i tufi di cui è composto, e le giunture che in alcuni punti presentano fessure larghe fino a dieci centimetri e profondi anche venti. Tali lesioni sono presenti da un'altezza dal livello del terreno di 60 cm. ca a 120 cm. ca. Per cui l'intonaco alla base del muro è in discrete condizioni ed abbastanza asciutto. Il muro in questione oltre a rilasciare continuamente intonaco sbrecciolato che cade sul terreno, e quindi mi costringe a pulire continuamente la base del muro, danneggerà certamente piante e prato inglese che andrò ad impiantare. Mi sono rivolto al proprietario del muro, il quale ha addotto le seguenti motivazioni per negare il ripristino delle buone condizioni del muro stesso: 1) Il muro non era il su e quindi non toccavano a lui le riparazioni. Alla mia proposta di istallare quindi delle piante che ne nascondono lo stato indecoroso, mi dice che: 2) Il muro era il suo ma che la responsabilità era del mio proprietario di appartamento, e che non dovevo mettere alcuna pianta perchè avrebbe ulteriormente danneggiato la sua proprietà.

E. P.<br />

Se, per seguire l'esecuzione di lavori straordinari lunghi o complessi, è richiesto un particolare<br />

impegno dell'amministratore, il compenso va regolato a parte, a meno che fra amministratore<br />

e condominio non sia intervenuto un accordo per il quale il compenso, stabilito per esempio<br />

nel verbale di nomina dell’amministratore, doveva intendersi omnicomprensivo (Cass.<br />

24/3/2009, n. 7057). L’amministratore che dovesse autoliquidarsi un compenso extra sarebbe<br />

tenuto a restituirlo qualora l’assemblea non dovesse ratificarlo.<br />

CONDUTTORE E RIPARAZIONE DEL MURO<br />

Scrivo per esporle un contenzioso riguardo la proprietà di un giardino in piena terra e il muro<br />

perimetrale di un'abitazione confinante.Sono l'affittuario di un appartamente al piano rialzato,<br />

avente un piccolo giardino (Mq. 80 ca). Ho deciso di abbellire tale giardino con l'impianto di<br />

verde ornamentale, piante, e prato inglese. Confinante con il giardino vi è un muro perimetrale<br />

di una abitazione adiacente di due piani. Il muro in questione è molto rovinato, tanto da<br />

mettere a nudo i tufi di cui è composto, e le giunture che in alcuni punti presentano fessure<br />

larghe fino a dieci centimetri e profondi anche venti. Tali lesioni sono presenti da un'altezza dal<br />

livello del terreno di 60 cm. ca a 120 cm. ca. Per cui l'intonaco alla base del muro è in discrete<br />

condizioni ed abbastanza asciutto. Il muro in questione oltre a rilasciare continuamente<br />

intonaco sbrecciolato che cade sul terreno, e quindi mi costringe a pulire continuamente la<br />

base del muro, danneggerà certamente piante e prato inglese che andrò ad impiantare. Mi<br />

sono rivolto al proprietario del muro, il quale ha addotto le seguenti motivazioni per negare il<br />

ripristino delle buone condizioni del muro stesso:<br />

1) Il muro non era il su e quindi non toccavano a lui le riparazioni. Alla mia proposta di istallare<br />

quindi delle piante che ne nascondono lo stato indecoroso, mi dice che:<br />

2) Il muro era il suo ma che la responsabilità era del mio proprietario di appartamento, e che<br />

non dovevo mettere alcuna pianta perchè avrebbe ulteriormente danneggiato la sua proprietà.

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