POSTA E RISPOSTA - Giuffre

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24.02.2013 Views

delle palazzina vorrebbero, con una delibera, attuare la divisione da un notaio, con conseguente notifica in conservatoria. Vorrei sapere se per tale tipo di divisione (tramite notaio) occorre l'unanimità e se esiste una sentenza della Cassazione in tal senso. S. L'art. 61 disp. att. e trans c.c. prevede che, se un edificio o un gruppo di edifici, appartenenti per piani o porzioni di piano a proprietari diversi, sono suscettibili di essere divisi in parti che abbiano le caratteristiche di edifici autonomi, il condominio può essere sciolto e i comproprietari di ciascuna parte possono costituirsi in condominio separato. Per far questo è necessaria una delibera dell'assemblea, adottata dalla maggioranza degli intervenuti, in rappresentanza di almeno 500/1.000, sia in prima che in seconda convocazione; o, in alternativa, un provvedimento dell'A. G., adottato su domanda di almeno un terzo dei comproprietari della parte di edificio di cui si chiede la separazione. In questa seconda ipotesi l'azione legale (le cui spese ricadono su chi se ne fa promotore) non dev'essere proposta nei confronti dell'amministratore del condominio (sfornito, a questo riguardo, di legittimazione passiva), ma nei confronti di tutti i condomini. RISCALDAMENTO E INDEBITO ARRICCHIMENTO Vivo in una villetta a schiera, acquistata nel 1988. La villetta è su tre piani e confina con il mio vicino che ha due stanze in più delle mie. Un salotto e un garage. Non molto tempo fa ho scoperto che in queste due stanze ci sono due termosifoni che sono attaccati alla mia caldaia; in poche parole da 20 anni pago due caloriferi che sono in un altro appartamento. I miei vicini hanno deciso ora di vendere la loro casa, anche se sono consapevoli che il caldo per quelle due stanze con i termosifoni, li pago io. Gli ho più volte detto di fare i lavori perché non voglio avere niente a che fare con i nuovi proprietari, come mi devo comportare? Posso chiedere i danni per il gas che ho pagato per loro in questi 20 anni? M. A. Il lettore può agire, per l’importo non coperto da prescrizione, con un’azione d’indebito arricchimento nei confronti del confinante. CANNA FUMARIA Ho bisogno di un chiarimento sulla ripartizione delle spese condominiali di una canna fumaria da installare nuova, che sta creando qualche problema tra i condomini e l'amministratore, in seguito a mancanza di tiraggio della vecchia. Siamo un condominio di cinque piani e ognuno

con termo singolo. La canna fumaria condominiale vecchia di tipo shunt internamente ha due condotti, uno serve esclusivamente l'ultimo piano e con tiraggio funzionante e l'altro serve gli altri quattro piani ed è il condotto che non ha tiraggio. La mia domanda e': le spese per la nuova vanno ripartite su tutti i condomini essendo la canna fumaria vecchia intesa come unico elemento dell'immobile o solo su chi ne usufruirà, visto che il condomino dell'ultimo piano ha il suo condotto funzionante e che non vuole chiaramente collegarsi alla nuova? G. Se la canna fumaria comune ad alcuni appartamenti è divenuta inservibile, ai sensi degli artt. 1118, secondo comma, e 1123, terzo comma, c.c., i condomini che ne traevano utilità hanno diritto a che venga ripristinata. Alla spesa devono concorrere, salvo diverso accordo, tutti coloro che la utilizzavano, anche se nel frattempo alcuni di essi abbiano provveduto altrimenti allo smaltimento dei fumi. ANTENNA CENTRALIZZATA Abito dal 1994 in un condominio dove non c'è mai stata l'antenna centralizzata. Mi sono montato sul tetto (abito all'ultimo piano) un palo con satellitare e terrestre insieme. Tutti avevano le loro antenne sui balconi, poi nel 2000 hanno rifatto il tetto mettendo quella terrestre centralizzata alla quale non mi allaccio mai (ce l'ho già!) ma ora si è rotta e gli altri vogliono che anche io paghi le spese di manutenzione per una cosa mai usufruita. Cosa mi dice in merito? C. N. Se, quando è stata deliberata l’installazione dell’antenna centralizzata, il lettore ha contribuito alla spesa, divenendo con ciò comproprietario dell’impianto, in quanto tale è tenuto a contribuire alle spese richiesta dalla riparazione dello stesso, ancorché non vi abbia mai allacciato la propria unità immobiliare. Se invece era stato esonerato dal contribuire alla spesa d’installazione per il fatto di non essersi allacciato all’impianto, in quanto dotato di impianto autonomo, non è tenuto a contribuire alla riparazione. NUOVA COSTRUZIONE E RISARCIMENTO Abbiamo comprato 5 anni fa un appartamento che vantava un terrazzo libero su 4 lati e che, avendo tre bambini, sfruttavamo sino a tarda serata, specialmente nei mesi caldi. Adesso stanno costruendo un palazzo a circa 15 metri di distanza più alto di circa 15 metri del nostro terrazzo e che dalle 16 in poi ci leva tutto il sole svalutando vistosamente il nostro immobile. Posso richiedere risarcimento?

con termo singolo. La canna fumaria condominiale vecchia di tipo shunt internamente ha due<br />

condotti, uno serve esclusivamente l'ultimo piano e con tiraggio funzionante e l'altro serve gli<br />

altri quattro piani ed è il condotto che non ha tiraggio. La mia domanda e': le spese per la<br />

nuova vanno ripartite su tutti i condomini essendo la canna fumaria vecchia intesa come unico<br />

elemento dell'immobile o solo su chi ne usufruirà, visto che il condomino dell'ultimo piano ha il<br />

suo condotto funzionante e che non vuole chiaramente collegarsi alla nuova?<br />

G.<br />

Se la canna fumaria comune ad alcuni appartamenti è divenuta inservibile, ai sensi degli artt.<br />

1118, secondo comma, e 1123, terzo comma, c.c., i condomini che ne traevano utilità hanno<br />

diritto a che venga ripristinata. Alla spesa devono concorrere, salvo diverso accordo, tutti<br />

coloro che la utilizzavano, anche se nel frattempo alcuni di essi abbiano provveduto altrimenti<br />

allo smaltimento dei fumi.<br />

ANTENNA CENTRALIZZATA<br />

Abito dal 1994 in un condominio dove non c'è mai stata l'antenna centralizzata. Mi sono<br />

montato sul tetto (abito all'ultimo piano) un palo con satellitare e terrestre insieme. Tutti<br />

avevano le loro antenne sui balconi, poi nel 2000 hanno rifatto il tetto mettendo quella<br />

terrestre centralizzata alla quale non mi allaccio mai (ce l'ho già!) ma ora si è rotta e gli altri<br />

vogliono che anche io paghi le spese di manutenzione per una cosa mai usufruita. Cosa mi dice<br />

in merito?<br />

C. N.<br />

Se, quando è stata deliberata l’installazione dell’antenna centralizzata, il lettore ha contribuito<br />

alla spesa, divenendo con ciò comproprietario dell’impianto, in quanto tale è tenuto a<br />

contribuire alle spese richiesta dalla riparazione dello stesso, ancorché non vi abbia mai<br />

allacciato la propria unità immobiliare. Se invece era stato esonerato dal contribuire alla spesa<br />

d’installazione per il fatto di non essersi allacciato all’impianto, in quanto dotato di impianto<br />

autonomo, non è tenuto a contribuire alla riparazione.<br />

NUOVA COSTRUZIONE E RISARCIMENTO<br />

Abbiamo comprato 5 anni fa un appartamento che vantava un terrazzo libero su 4 lati e che,<br />

avendo tre bambini, sfruttavamo sino a tarda serata, specialmente nei mesi caldi. Adesso<br />

stanno costruendo un palazzo a circa 15 metri di distanza più alto di circa 15 metri del nostro<br />

terrazzo e che dalle 16 in poi ci leva tutto il sole svalutando vistosamente il nostro immobile.<br />

Posso richiedere risarcimento?

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