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POSTA E RISPOSTA - Giuffre

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Abito in un condominio dove i box (80) sono riscaldati dalla centrale termica a gasolio con<br />

normale radiatore. Ho chiesto all'Amministrazione di escluderli, visti i momenti di crisi e di<br />

crescente inquinamento, dal circuito del riscaldamento degli appartamenti. Mi è stato risposto<br />

che per fare ciò ci vuole l'unanimità dei condomini. Vengo a saper però che ci sono le Leggi<br />

Regionali (abito in Lombardia) 24/06 e 10/09 che recitano che i box devono essere esclusi dal<br />

riscaldamento domestico. Questo lo afferma anche un altro Amministratore in centro di Milano.<br />

Perciò chiedo di sapere in base a quali elementi devo rinnovare la richiesta al mio<br />

Amministratore che provveda a escludere i termosifoni nei box, oppure se ha ragione lui.<br />

P. C.<br />

Se la legge regionale stabilisce che i box debbano essere esclusi dal riscaldamento il<br />

condomino può invitare l’amministratore ad attivarsi in tal senso, ricorrendo al giudice qualora<br />

l’invito non dovesse essere recepito. Indipendentemente da ciò, il condomino può rinunciare<br />

all’uso del riscaldamento centralizzato e distaccare le diramazioni della propria unità<br />

immobiliare dall’impianto termico comune, senza necessità di autorizzazione o approvazione<br />

degli altri condomini, fermo restando il suo obbligo di contribuire al pagamento delle spese per<br />

la conservazione dell’impianto. Egli è inoltre tenuto a partecipare anche alle spese di gestione<br />

dell’impianto, se e nei limiti in cui il distacco non si risolva in una diminuzione degli oneri del<br />

servizio di cui continuano a godere gli altri condomini.<br />

AMMINISTRATORE E DELEGA DELLE FUNZIONI<br />

Alcuni giorni fa, partecipando a una assemblea condominiale, mi sono trovato di fronte il figlio<br />

della nostra amministratrice che presiedeva l'assemblea. All'inizio questo signore<br />

accompagnava solo la madre alle riunioni perchè - a suo dire - a tarda sera era più sicuro per<br />

l'incolumità della madre. Prima che l'assemblea potesse avere seguito ho posto la domanda e<br />

chiesto di mettere a verbale che nessun condomino ha mai ricevuto in carta semplice o<br />

raccomandata nessuna proposta di subentro del figlio al posto della madre. Il presunto<br />

amministratore si è rifiutato di verbalizzare la mia richiesta. A quel punto visto la tensione<br />

creatasi ho abbandonato l'assemblea. E' lecito e legale tutto questo? Cosa posso fare?<br />

V. F.<br />

L’amministratore, in quanto mandatario dei condomini e quindi soggetto di un rapporto<br />

giuridico (il mandato) basato sulla fiducia ma non necessariamente sull’intuitus personae<br />

(intendendosi per questo il particolare, intenso affidamento riposto nell’incaricato), può<br />

delegare le proprie funzioni a un terzo, in difetto di controindicazioni contenute nell’atto di

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