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Scarica gli atti - Gruppo del Colore

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Per quanto riguarda la precisione <strong>del</strong>le misure colorimetriche, si sono fatte <strong>del</strong>le<br />

valutazioni in coordinate CIE1964 su campioni di colore Labsphere. Il risultato<br />

riassuntivo è riportato nell’istogramma in Fig. 4, che riporta lo scarto complessivo<br />

ΔE fra i valori misurati e quelli certificati dal produttore, misurati con uno<br />

spettrofotometro Perkin Elmer Lambda 9 in geometria 8°/emisfera. Per confronto,<br />

vengono riportati <strong>gli</strong> scarti ottenuti dalle misure de<strong>gli</strong> spettri de<strong>gli</strong> stessi campioni<br />

con uno spettrofotometro a fibre ottiche Zeiss MCS501 in geometria 2x45°/0<br />

(come quella usata nello scanner).<br />

L’inconveniente maggiore riscontrato riguarda la qualità <strong>del</strong> filtro di blocco <strong>del</strong>lo<br />

spettro <strong>del</strong> secondo ordine (OBF, order blocking filter) che si pone nella<br />

telecamera quanto più vicino possibile al CCD. L’OBF <strong>del</strong>l’ImSpector V10 è un<br />

filtro in vetro con trattamento superficiale antiriflesso, separato in due zone: una è<br />

trasparente a tutte le lunghezze d’onda da 400 a 1000 nm, mentre l’altra dovrebbe<br />

bloccare tutte le lunghezze d’onda inferiori a 550 nm. Purtroppo la trasmittanza<br />

fuori banda di questo filtro, che al minimo arriva a 10 -3 a ∼440 nm, risale a 10 -1 a e<br />

∼520 nm . Accade allora che nella zona dove sono diffratte le lunghezza d’onda<br />

superiori a ∼800 nm, le componenti residue <strong>del</strong> secondo ordine ad esse sovrapposte<br />

cominciano a prevalere. Ciò è grave perché le componenti infrarosse sono già un<br />

po’ deboli a causa <strong>del</strong>l’abb<strong>atti</strong>mento <strong>del</strong>la radiazione infrarossa attuato dai riflettori<br />

dicroici usati ne<strong>gli</strong> illuminatori a fibre ottiche. Inoltre, nel vicino infrarosso la<br />

sensibilità sensore <strong>del</strong>l’ORCA-ER, che pure è fra CCD “interline transfer” uno<br />

quelli che hanno una gamma IR più estesa, inizia a calare: a 800 nm è ∼33% <strong>del</strong><br />

84<br />

Fig. 4 – Confronto fra le deviazioni ΔE <strong>del</strong>le coordinate CIELAB ottenute con l’ImSpector<br />

V10 e con uno spettrofotometro a fibre ottiche Zeiss MCS501 su campioni Labsphere

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