Scarica gli atti - Gruppo del Colore
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2.5 Precisione meccanica e ingombri<br />
Contrariamente alle esigenze di natura qualitativa legate ai primi usi dei dispositivi<br />
di scansione d'immagine, a<strong>gli</strong> strumenti attuali è richiesta una elevata ripetibilità<br />
<strong>del</strong>le misurazioni. Il principale parametro che nell'ambito <strong>del</strong> rilevamento in<br />
riflettanza (già di per sé teoricamente immune alle problematiche di variazione<br />
nell'illuminazione a distanza di tempo) risulta cruciale è il riposizionamento. Inf<strong>atti</strong><br />
la reticolatura in pixel se non riproposta nelle medesime condizioni impedisce un<br />
efficace confronto fra misure in tempi successivi. La praticità di posizionamento e<br />
la sua ripetibilità metodica è quindi fondamentale per i nuovi dispositivi. Alcuni<br />
costruttori propongono inf<strong>atti</strong> geometrie chiuse (nel caso di sistemi da banco) o<br />
sensoristica di prossimità per sistemi per acquisizioni in situ.<br />
3. Progettazione<br />
L'esemplificazione <strong>del</strong>le scelte progettuali in uno specifico caso di buona<br />
complessità renderanno concrete le proposizioni precedenti. Facciamo riferimento<br />
ad un dispositivo completo di alte prestazioni realizzato in collaborazione con<br />
l'Università di Parma nell'ambito <strong>del</strong> progetto "Parmigianino" nell'anno 2001.<br />
3.1 Specifiche e scelte progettuali<br />
Le specifiche muovevano da necessità legate alla scansione di opere d'arte quindi:<br />
� risoluzione spaziale: 4 punti per millimetro<br />
� range spaziale: fasce da 50 cm<br />
� risoluzione spettrale: 5 nm<br />
� range spettrale: 380 – 750 nm VIS, 700 – 1000 nm NIR<br />
� sensibilità: 10^5 elettroni FW<br />
� dinamica: 4000 livelli di discretizzazione<br />
� tempo acquisizione: inferiore al minuto per aree di 1 metro quadro<br />
� illuminazione: annessa e controllata<br />
� ingombri: limitati il più possibile<br />
unite a richieste di trasportabilità e solidità tipiche di un apparecchio "portabile"<br />
per poterlo utilizzare sia in laboratorio che nei musei.<br />
3.2 Scelte progettuali<br />
Allo scopo di sfruttare i benefici legati all'uso de<strong>gli</strong> spettrofotometri di linea si è<br />
scelto di impiegare il policromatore ImSpector V8 350 – 750 nm con reticolo<br />
olografico in trasmissione (prodotto da Specim Ltd). Tale ottica assiale, essendo<br />
priva di astigmatismo per geometria costruttiva, mantiene ridotti <strong>gli</strong> ingombri pur<br />
consentendo ampie possibilità di discretizzazione spettrale. Per la zona<br />
<strong>del</strong>l'infrarosso si è deciso di utilizzare un altro ImSpector (V10 400 - 1000 nm) con<br />
fenditura da sce<strong>gli</strong>ersi la più ridotta possibile compatibilmente con l'illuminazione<br />
utilizzabile nei limiti d'irraggiamento al quale sono sottoponibili le opere. Come<br />
per i normali spettrofotometri maggiore è la dimensione <strong>del</strong>la fenditura maggiore è<br />
la quantità di energia che il dispositivo collette a discapito <strong>del</strong>la risoluzione<br />
spettrale. La scelta di differenziare i policromatori fra visibile e infrarosso trova<br />
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