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Scarica gli atti - Gruppo del Colore

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Dispositivi di scansione iperspettrale: dalla fase<br />

di progettazione alla realizzazione pratica<br />

F. RAMPAZZO, M. D'AGOSTINI, A. DALL'AVA<br />

DV S.R.L TECNOLOGIE D'AVANGUARDIA, DIP. DI SPETTROSCOPIA<br />

Viale Dell'Industria, 64 – 35129 Padova<br />

1. Introduzione<br />

P. MARETTO, A. VENDRAMINELLI<br />

VECOM S.R.L<br />

Viale Dell'Industria, 64 - 35129 Padova, Italia<br />

La realizzazione dei primi dispositivi di spettrometria d'immagine era basata sulla<br />

sincronizzazione <strong>del</strong>la movimentazione di filtri anteriormente disposti a camere<br />

matriciali sensibili nella banda di frequenza d'interesse. Non vi erano particolari<br />

richieste nell'ambito progettuale meccanico/ottico se non accortezze nella scelta e<br />

disposizione di filtri tali da assicurare l'attendibilità <strong>del</strong>la misura. Per superare le<br />

difficoltà intrinseche nell'uso dei filtri discreti o interferenziali (aventi<br />

caratteristiche diverse fra loro e poco ripetibili) si sono usati filtri tunabili che<br />

garantivano la possibilità di variare con continuità la propria risposta spettrale in<br />

termini di frequenza centrale. Tali configurazioni permisero risultati confortanti nei<br />

limiti <strong>del</strong>le risoluzioni spettrali consentite senza mai garantire l'interstrumentalità<br />

dei dispositivi, caratteristica comune con <strong>gli</strong> apparati di precedente generazione. La<br />

strada <strong>del</strong>la movimentazione 2D di sonde a minisfera integratrice collegate al<br />

medesimo spettrofotometro puntuale ha portato risultati notevoli dal punto di vista<br />

<strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>le misure con forti limitazioni però nella risoluzione spaziale e nei<br />

tempi di acquisizione; le meccaniche poi risultavano necessitare di grande<br />

precisione con conseguenti ingombri e criticità.<br />

La soluzione che allo stato tecnologico attuale presenta i maggiori vantaggi nel<br />

compromesso fra attendibilità e ripetibilità <strong>del</strong>la misura, risoluzione spaziale e<br />

tempi di acquisizione vede l'impiego di spettrometri di linea [1-4].<br />

L'anteposizione di un policromatore di linea (a riflessione o trasmissione) ad un<br />

sensore matriciale di adeguata sensibilità spettrale consente di acquisire lo spettro<br />

di una linea spaziale <strong>del</strong> campione in pochi centesimi di secondo con risoluzione<br />

limitata in termini assoluti unicamente dalla qualità/tipologia <strong>del</strong>le ottiche interne.<br />

Attraverso la movimentazione relativa <strong>del</strong>lo spettrofotometro e <strong>del</strong> campione si<br />

rileva lo spettro punto punto <strong>del</strong>l'immagine nei tempi caratteristici dei dispositivi di<br />

acquisizione scelti.<br />

2. Parametri e vincoli progettuali<br />

Passiamo in rassegna parametri e vincoli progettuali caratterizzanti la<br />

strumentazione in esame nell'ottica <strong>del</strong> confronto fra le diverse tipologie<br />

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