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Scarica gli atti - Gruppo del Colore

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Prefazione<br />

Sono ormai sempre più numerosi i campi <strong>del</strong>l’<strong>atti</strong>vità umana nei quali, per varie<br />

finalità, si manifesta l’interesse o l’esigenza di un’accurata e precisa acquisizione<br />

strumentale di informazioni spettro-colorimetriche relative a superfici più o meno<br />

ampie, anche di aspetto non uniforme.<br />

Ne<strong>gli</strong> ultimi decenni, in questo àmbito si è assistito ad una rapidissima e<br />

consistente evoluzione tecnologica che ha prodotto sistemi strumentali versatili ed<br />

innovativi, ampliando notevolmente le potenzialità applicative <strong>del</strong>la spettrocolorimetria<br />

strumentale. Ai classici spettrofotometri da laboratorio si sono,<br />

quindi, affiancati strumenti più flessibili, maneggevoli e veloci, quali <strong>gli</strong><br />

spettrofotometri multicanale portatili, che, per le loro caratteristiche, hanno trovato<br />

una buona diffusione in diversi settori industriali, specialmente per il controllo di<br />

qualità in produzione. A questi si sono aggiunti sistemi strumentali a distanza che<br />

hanno svincolato l’utilizzatore dall’esigenza, spesso limitante, di porre in contatto<br />

fisico strumento e superficie da misurare.<br />

L’impiego di tecniche e strumenti spettro-colorimetrici si è, dunque, esteso dalle<br />

più classiche applicazioni di “color matching” e controllo di qualità in laboratorio<br />

– che sono andate diffondendosi anche in nuovi settori produttivi – al<br />

monitoraggio in linea, fino ad impieghi più innovativi nei campi <strong>del</strong>la grafica<br />

computerizzata o <strong>del</strong>la gestione dei beni artistici, solo per citare alcuni esempi.<br />

Del resto, il mondo <strong>del</strong>le immagini digitali ha ormai acquisito un ruolo di tale<br />

rilievo nel contesto attuale da portare in primo piano le esigenze legate alla qualità<br />

<strong>del</strong>le immagini stesse, rendendo improcrastinabili <strong>gli</strong> sforzi diretti alla soluzione<br />

dei problemi legati alle tecniche di acquisizione e riproduzione utilizzate.<br />

Nell’ambito <strong>del</strong>la gestione dei beni culturali è particolarmente sentita la necessità<br />

di disporre di un’accurata caratterizzazione spettro-colorimetrica <strong>del</strong>le immagini di<br />

riferimento, sia a fini conservativi, sia per finalità di studio e documentazione.<br />

Queste sono solo alcune <strong>del</strong>le esigenze applicative che hanno portato<br />

all’intensificazione de<strong>gli</strong> sforzi per lo sviluppo e la messa a punto di sistemi<br />

strumentali volti all’acquisizione di “immagini spettrali”, cioè immagini basate sul<br />

fattore di riflessione spettrale dei loro pixel, ovvero caratterizzate da informazione<br />

spettrale referenziata spazialmente.<br />

Nell’ultimo decennio le tecnologie di analisi ad immagine multispettrale (o, più<br />

semplicemente, tecnologie multispettrali o di spectral imaging) hanno ricevuto<br />

notevole attenzione da parte <strong>del</strong> mondo scientifico. I potenziali ambiti di<br />

applicazione vanno ampliandosi e, di pari passo, si stanno diffondendo i relativi<br />

sistemi strumentali, anche se, spesso, ancora a livello di prototipo.<br />

Le tecnologie sviluppate si basano, fondamentalmente, su alcuni principali<br />

approcci. Nei sistemi a filtro si usa una camera digitale con matrice CCD<br />

monocromatica e una serie di filtri interferenziali (o, in alternativa, filtri<br />

sintonizzabili – tunable filters) posti fra rivelatore e immagine da acquisire, in<br />

modo da ottenere una sequenza di immagini monocromatiche, in base alle quali<br />

V

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