Scarica gli atti - Gruppo del Colore
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Scanner spettrofotometrico per la digitalizzazione di quadri e<br />
altre opere d’arte di superficie piana<br />
Gianni Antonioli, Fernando Fermi, Claudio Oleari, Remo Reverberi<br />
UNIVERSITÀ DI PARMA, DIPARTIMENTO DI FISICA<br />
INFM-UNITÀ DI RICERCA DI PARMA<br />
Parco Area <strong>del</strong>le Scienze, 7A – 43100 Parma, www.fis.unipr.it/~fermi<br />
cognome@fis.unipr.it<br />
1. Introduzione<br />
Gli scanner sono strumenti destinati alla cattura di immagini digitali di soggetti in<br />
bianco e nero o a colori, di superficie piana o tridimensionali, di caratteristiche<br />
assai diverse. Lo scanner di cui parleremo è concepito per lavorare con soggetti<br />
colorati di superficie piana, ma può operare anche in caso di superficie curva se<br />
questa si riconduce ad un insieme di immagini parziali di superficie piana.<br />
La ripresa di immagini mediante la cattura e la successiva composizione di<br />
immagini parziali, è una procedura che si presenta ogni volta che si desidera<br />
catturare un’immagine con alta risoluzione spaziale. Il problema non sembra<br />
costituire un grave ostacolo. Esistono programmi di mosaicatura in grado di<br />
ricostruire in modo soddisfacente tanto le immagini piane quanto le immagini<br />
curve. Tuttavia, i programmi funzionano bene solo se le immagini parziali sono<br />
riprese con adeguata qualità tecnica. L’esperienza ci ha insegnato che la<br />
ricostruzione <strong>del</strong> mosaico non dà risultati soddisfacenti se le immagini parziali<br />
hanno diversa luminosità specialmente nei contorni <strong>del</strong>le immagini da sovrapporre.<br />
Questo implica una corretta misura <strong>del</strong> fattore di riflessione spettrale, la mancanza<br />
di distorsioni spaziali e la stabilità <strong>del</strong>la risposta <strong>del</strong>lo scanner nel tempo.<br />
La cura dei detta<strong>gli</strong> tecnici <strong>del</strong>lo scanner è quindi di fondamentale importanza per<br />
ottenere buoni risultati. Di primaria importanza sono il preciso allineamento ottico<br />
e meccanico dei componenti <strong>del</strong>lo scanner e la sua taratura spettrale. Per esempio,<br />
nel caso <strong>del</strong>la misurazione spettrofotometrica <strong>del</strong> colore, uno spostamento rigido di<br />
1 nm sulla scala <strong>del</strong>le lunghezze d’onda comporta una differenza di colore<br />
superiore ad un’unità colorimetrica nello spazio CIELAB [1].<br />
Il funzionamento <strong>del</strong>lo scanner ottico spettrofotometrico da noi costruito, è stato<br />
descritto in precedenti articoli [2, 3]. L’ultimo di questi [4] appare in altra parte di<br />
questo volume. In questo articolo non ci addentreremo nuovamente nella<br />
descrizione dei principi di funzionamento <strong>del</strong>lo scanner se non per quanto lo<br />
riterremo necessario ai fini <strong>del</strong>la comprensione di ciò che andremo a discutere.<br />
Metteremo invece l’accento su<strong>gli</strong> aspetti tecnici che determinano la qualità <strong>del</strong>le<br />
immagini catturate.<br />
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