Qui Ticino... - Associazione "Gruppo Medaglia Miracolosa Mendrisio"
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Anno 38, numero 133<br />
<strong>Qui</strong> <strong>Ticino</strong>...<br />
...a voi missionari<br />
marzo 2006<br />
Periodico trimestrale ticinese del <strong>Gruppo</strong> <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> di Mendrisio<br />
www.medaglia-mendrisio.org<br />
Buona e Santa Pasqua a tutti
Vita dell’associazione...<br />
2<br />
Notizie ed avvisi<br />
GRAZIE DI CUORE<br />
a tutti i benefattori,<br />
associati ed amici dell’<strong>Associazione</strong><br />
“<strong>Gruppo</strong> <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong>” di Mendrisio<br />
per tutte le generose offerte<br />
giunteci durante l’anno 2005.<br />
Rammentiamo che ogni sabato dell’anno 2006<br />
Padre Luigi Benedetti, missionario Comboniano,<br />
celebra una Santa Messa per tutte le necessità<br />
degli associati e benefattori, vivi e defunti,<br />
della nostra <strong>Associazione</strong>.<br />
Di nuovo “GRAZIE” per il vostro costante<br />
sostegno spirituale e materiale a favore delle<br />
missioni e delle persone più bisognose.<br />
Concorso per i Giovanissimi - Natale 2005<br />
Un “bravo” a tutti coloro che hanno partecipato<br />
al concorso natalizio!<br />
Tutti hanno saputo formare le frasi nel modo<br />
giusto, che ci hanno ricordato il significato più<br />
vero del Natale. Dall’estrazione sono risultati i<br />
seguenti vincitori:<br />
1° premio: Luca Generelli di Tegna<br />
2° premio: Davide Mazzali di Canobbio<br />
3° premio: Lila Barella di Mendrisio<br />
Complimenti ai vincitori ed un grazie a tutti<br />
coloro che hanno partecipato al concorso!<br />
Vi annunciamo la Pasqua,<br />
la festa della speranza<br />
che, eternamente giovane,<br />
vince la morte.<br />
Prossimi Appuntamenti<br />
Giovedì 27 aprile 2006, ore 19:30<br />
Incontro mensile con il Santo Rosario e la<br />
celebrazione della Santa Messa nella Chiesa<br />
Parrocchiale di Mendrisio. Nella Biblioteca<br />
San Damiano seguirà l’Assemblea Ordinaria<br />
Annuale e la riunione mensile.<br />
Domenica 30 aprile 2006, ore 14:30<br />
Tombola con ricchi premi all’Oratorio Santa<br />
Maria di Mendrisio, a sostegno dei progetti<br />
missionari.<br />
Non sarà effettuato il ritiro spirituale previsto per<br />
il giorno dell’Ascensione, 25 maggio 2006; sarà<br />
rimandato a domenica, 11 giugno 2006. Luogo<br />
e programma da definire. La comunicazione<br />
sarà fatta tramite il GdP e l’Informatore.<br />
Impressum<br />
Editore:<br />
<strong>Associazione</strong> <strong>Gruppo</strong> <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong>, Mendrisio<br />
Direzione, redazione e amministrazione:<br />
via Carlo Croci 6, 6850 Mendrisio<br />
tel: +41 91 646 28 20<br />
fax: +41 91 646 28 15<br />
email: quiticino@medaglia-mendrisio.org<br />
internet: www.medaglia-mendrisio.org<br />
Orari apertura segretariato:<br />
Lunedì - Venerdì: 09:00-11:30 / 14:00-17:00<br />
Direttore Responsabile:<br />
don Angelo Crivelli<br />
Redazione:<br />
Carla Bernaschina, Stefania Bazzurri, Florindo Brazzola,<br />
don Angelo Crivelli, Michele Faul<br />
Impaginazione:<br />
Michele Faul<br />
Tipografia:<br />
Fratelli Roda SA, zona Industriale 2, 6807 Taverne<br />
Tiratura:<br />
8’000 copie<br />
Abbonamento:<br />
Di qualunque offerta, indipendentemente dal modo di<br />
versamento, fr. 4.— danno diritto all’abbonamento.
La via della mitezza<br />
Si avvicinano i giorni in cui, come cristiani,<br />
celebriamo e riviviamo la Passione, Morte e<br />
Risurrezione del Signore, il “mistero pasquale”<br />
che sta davvero al centro della nostra identità<br />
cristiana e del Mistero della Salvezza. E ci<br />
incontreremo di nuovo con lo sguardo mite del<br />
Cristo umiliato e offeso, di Gesù trascinato da<br />
Pilato al cospetto della folla vociante, dell’ “Ecce<br />
homo” deriso e sputacchiato, mani legate, capo<br />
insanguinato dai colpi e dalle spine, corpo piagato<br />
dai flagelli. Condannato che si avvia “muto come<br />
una pecora davanti a chi la tosa, come agnello<br />
condotto al macello”, con la croce sulle spalle tra<br />
l’indifferenza, gli insulti e gli sberleffi di sgherri e<br />
passanti.<br />
Non credo che esista un pittore che meglio di<br />
Hieronymus Bosch abbia saputo esprimere il<br />
contrasto tra la mitezza e la violenza, la forza non<br />
violenta dell’Amore e l’arroganza volgare che si<br />
accanisce su un altro. Nell’incredibile quadro<br />
di Bosch qui riprodotto, Gesù si trova al centro<br />
come il perno di una ruota terribile: il volto<br />
nobile di Cristo emerge come un’isola di serenità<br />
e di raccoglimento da un magma inquieto di<br />
isteria loquace, di persone dai tratti caricati e<br />
quasi animaleschi. Gesù ha gli occhi chiusi, si<br />
trova già altrove, in un luogo dove i colpi degli<br />
uomini non lo raggiungono più, o forse sono<br />
già assorbiti dall’immenso amore. Lo spettatore<br />
viene così invitato a seguire e imitare il Cristo<br />
sulla via della mitezza evangelica, della debolezza<br />
divina che ci interroga.<br />
Vi ho voluto presentare questo dipinto di Bosch<br />
perché mi pare così drammaticamente vicino<br />
a quello che avviene in questi giorni. Dietro<br />
le maschere grottesche degli uomini attorno<br />
a Gesù vedo la mancanza di rispetto di chi ha<br />
pubblicato le irresponsabili vignette sul Profeta<br />
Maometto che feriscono profondamente i nostri<br />
fratelli musulmani; ma vi leggo anche la reazione<br />
violenta della folla inferocita e urlante che uccide<br />
innocenti e incendia, manovrata da estremisti<br />
e incitata purtroppo talvolta persino da guide<br />
religiose islamiche che usano male della loro<br />
posizione di potere. Dietro il volto del Cristo di<br />
Bosch vedo lo sguardo di Padre Andrea Santoro<br />
ucciso poche settimane fa mentre pregava<br />
all’altare e altri sacerdoti, missionari e cristiani,<br />
persino bambini, presi a bersaglio e trucidati da<br />
una cieca violenza.<br />
Vorrei ricordare le parole del nostro Papa<br />
Benedetto: “Per favorire la pace e la comprensione<br />
tra i popoli e gli uomini è necessario ed urgente che<br />
le religioni ed i loro simboli siano rispettati e che<br />
i credenti non siano oggetto di provocazioni che<br />
feriscono i loro pensieri ed i loro sentimenti religiosi.<br />
Ma l’intolleranza e la violenza non possono mai<br />
avere giustificazione come risposte alle offese,<br />
perché non sono risposte compatibili con i sacri<br />
principi delle religioni. È per questo che non si può<br />
che deplorare le azioni di coloro che approfittano<br />
deliberatamente dell’offesa causata ai sentimenti<br />
religiosi per fomentare atti violenti, tanto più che<br />
ciò accade per scopi estranei alla religione.”<br />
Anche per noi cristiani è forte la tentazione<br />
di rispondere con la violenza: allora abbiamo<br />
bisogno di fare i conti con questo Volto del<br />
Cristo di Bosch, per ritrovare una consapevole<br />
mitezza e una carica di amore non violento che si<br />
fa testimonianza dolorosa di un mondo diverso e<br />
possibile!<br />
Buona Pasqua a tutti!<br />
Don Angelo Crivelli, Assistente<br />
Al nostro caro vescovo Pier Giacomo,<br />
all’emerito vescovo Ernesto,<br />
ai nostri sacerdoti, a tutti i missionari,<br />
a voi tutti, cari associati, benefattori e lettori,<br />
con le vostre famiglie<br />
giunga l’augurio di una<br />
Buona e Santa Pasqua!<br />
Lettera dell’Assistente...<br />
3
Progetti per le missioni...<br />
4<br />
I giovani rifugiati, senza una scuola,<br />
non hanno futuro<br />
La gente del Burundi, Congo e Rwanda ha sofferto molto a causa delle guerre.<br />
Tanti sono i morti e tanti, per salvarsi, hanno dovuto fuggire in altri paesi,<br />
tra i quali il Kenya. Suor Carmen Predelli, missionaria Comboniana in questo<br />
Paese del Centro Est Africano, ci scrive appellandosi alla grande generosità dei<br />
nostri benefattori chiedendo un aiuto finanziario per la costruzione di una scuola per rifugiati<br />
che, una volta rimpatriati, diventerà un edificio per ospitare i ragazzi di strada.<br />
Carissimi amici e benefattori,<br />
eccoci con voi per dirvi un cordiale e riconoscente<br />
grazie per la vostra ultima offerta. Ora la bella<br />
notizia: il pozzo è stato scavato e alla profondità<br />
di 220 m dà acqua in abbondanza. Con questa<br />
possiamo irrigare anche un bell’orto che oramai<br />
dà tanta verdura. Proprio l’altro ieri, abbiamo<br />
potuto condividere con i ragazzini dello slum<br />
(che ricevono un pasto al giorno) un po’ di<br />
patate e fagioli raccolti nel giardino. La vostra<br />
provvidenza, come vedete, si allarga già e il<br />
Signore ve ne renderà il centuplo. Grazie ancora!<br />
Ora, se non osiamo troppo, vi presentiamo<br />
un altro progetto che ci sta a cuore: quello per<br />
l’educazione dei rifugiati.<br />
Nell’attesa che un giorno possano ritornare in<br />
patria, tanti giovani vengono educati e formati<br />
nelle scuole dei missionari Comboniani. La<br />
Scuola Internazionale San Giuseppe di Nairobi<br />
è una di esse; attualmente é frequentata da circa<br />
300 ragazzi e ragazze. Molti non possono però<br />
accedervi per mancanza di spazio: le attuali classi<br />
sono piccole ed inadeguate.<br />
Il dottor Baraka, l’attuale direttore/animatore<br />
della scuola è pure un rifugiato burundese. Egli<br />
si è laureato in medicina all’università di Padova.<br />
La sua famiglia è stata uccisa durante la guerra;<br />
Bambini orfani in attesa del pranzo. Dietro le loro<br />
abitazioni.<br />
Un gruppo di rifugiati in attesa di essere registrati<br />
all’interno dell’accampamento.<br />
lui si è salvato perché in quel tempo si trovava<br />
in Italia. È un uomo totalmente dedicato ai suoi<br />
fratelli rifugiati e nutre il grande desiderio di<br />
aiutarli perchè abbiano un futuro migliore. Noi<br />
Comboniani lo abbiamo aiutato fin da ragazzo;<br />
egli, a sua volta, vuole aiutare i suoi. Certo,<br />
ha bisogno di anime altruiste e generose che<br />
sappiano capire e collaborare alla sua opera: la<br />
formazione dei suoi.<br />
Il nostro sogno e quello del dottor Baraka, è<br />
di dare ai giovani rifugiati 15 aule luminose e<br />
ben arieggiate che favorirebbero l’educazione<br />
e la formazione; ed uno spazio per lo sport ed<br />
altre attività all’aperto che permetta di scaricare<br />
tensioni di ogni genere. Quando i rifugiati<br />
verranno rimpatriati, l’edificio servirà per ospitare<br />
i ragazzini di strada.<br />
L’acquisto del terreno è già stato finanziato da<br />
benefattori mentre per la realizzazione di questo<br />
progetto occorrono circa 180’000.- Euro.<br />
Contiamo sulla vostra generosità ed aiuto<br />
fraterno; voi contate sulla nostra preghiera.<br />
Dio benedica la vostra opera e ciascuno di voi.<br />
Suor Carmen Predelli
La Fondazione per l’Ospedale<br />
di Kalongo chiama...<br />
L’Ospedale di Kalongo (Uganda) è situato in mezzo a gente povera, afflitta da<br />
lunghi anni di guerriglia ed insicurezza. La Fondazione, opera realizzata da<br />
Padre Giuseppe Ambrosoli (1923-1987) di Ronago (CO), è un’associazione non<br />
profit con lo scopo di contribuire alla raccolta di fondi per garantire le cure ai<br />
più poveri e bisognosi. Padre Egidio Tocalli, medico chirurgo come il suo predecessore, dirige dal<br />
1987 l’ospedale e ci illustra in appresso la desolante situazione in cui si trova la sua gente.<br />
Carissimi Amici delle Vie del Bene,<br />
dei miei 29 anni trascorsi in Uganda l’anno 2005,<br />
come l’anno precedente, è stato il più difficile e<br />
faticoso per noi e per la nostra gente sofferente.<br />
La guerriglia si è fatta più feroce e insidiosa nella<br />
nostra zona così che non ci muoviamo più con le<br />
nostre auto sulle strade per paura di imboscate.<br />
L’ospedale si salva con il trasporto tramite aerei<br />
da 5 e 9 posti, gestiti da una compagnia di piloti<br />
luterani, con i quali abbiamo da anni meravigliosi<br />
rapporti di stima e di collaborazione. Invece<br />
per i trasporti di carburante, cibo e medicinali<br />
ci affidiamo a camionisti coraggiosi - scortati<br />
dai soldati - che impiegano fino a 10 giorni a<br />
compiere i 520 km che ci separano da Kampala,<br />
la capitale dell’Uganda. Da 2 anni il governo ha<br />
obbligato la nostra gente ad abbandonare i loro<br />
villaggi ed i campi da cui traevano la vita per<br />
andare a vivere nei cosiddetti “campi protetti dai<br />
soldati”, divenuti miserabili ghetti, formati da<br />
un agglomerato di povere capanne senza più vita<br />
privata...<br />
La Provvidenza ci ha aiutato a sistemare le<br />
migliaia di rifugiati dentro 18 grandi capannoni<br />
che, di giorno, si trasformano in scuole.<br />
Il nostro bel monte è ora, lungo il suo pendìo,<br />
la sede di centinaia e centinaia di capanne, ove<br />
trovano rifugio le migliaia di gente strapiantate<br />
dai villaggi. Non ci sono servizi igienici adeguati<br />
e, durante le piogge, sorge il pericolo che i liquami<br />
Il “Monte del Vento” sui cui pendii sorgono le capanne<br />
delle migliaia di persone strappate dai loro villaggi.<br />
scendano in basso misti alla pioggia, provocando<br />
il colera e la contaminazione della falda acquifera<br />
sottostante. Purtroppo non si intravede la fine<br />
di questa immane sofferenza! Se poi ci mettete<br />
le migliaia (20’000 secondo l’Unicef) di poveri<br />
ragazzini e ragazzine rapiti in questi anni per<br />
farne “bambini-soldato” o “schiave del sesso” la<br />
misura della tragedia diventa davvero colma.<br />
Forse avrete sentito che dopo 20 anni di guerra<br />
il Sudan del Nord (arabo e mussulmano) ha<br />
firmato una pace col Sud nero. Anche in tutti<br />
noi, che viviamo vicini al Sudan, tale pace ha<br />
fatto nascere la “speranza” che i ribelli ugandesi,<br />
autori di tante sofferenze in questi 19 anni, non<br />
trovino più il sostegno per i rifornimenti di armi<br />
provenienti dal Sudan del Nord.<br />
Per questo noi ci rifugiamo solo nel cuore di Dio e<br />
invochiamo - come disse Papa Giovanni Paolo II<br />
a Lourdes nella sua bella preghiera - la Madonna<br />
che “sosta in lacrime di fronte alle innumerevoli<br />
croci ove di nuovo vengono crocifissi tanti suoi<br />
figli e figlie.”…<br />
Così guardiamo avanti fiduciosi verso un futuro<br />
migliore nonostante i tanti segni desolanti,<br />
“sperando”, come ci insegna S. Paolo, “contro<br />
ogni speranza umana”. A nome di tutti i malati,<br />
specie dei bambini e delle loro mamme, così dolci<br />
e così pazienti, vi mando un forte abbraccio.<br />
Grazie di cuore per il vostro amore e sostegno<br />
spirituale e materiale. Con riconoscenza.<br />
Padre Egidio Tocalli<br />
Progetti per le missioni...<br />
5
Progetti per le missioni...<br />
6<br />
Chi salva un bimbo, aiuta un pezzo<br />
di cielo ad illuminare il mondo...<br />
Padre Barnabe D’Souza, laureato in teologia, filosofia e sociologia, Salesiano, da 11 anni si prende<br />
cura dei bambini della strada.<br />
Per il tramite della signora Magda Ghisalberti di Bellinzona, che più volte all’anno si reca a<br />
Mumbai (India), abbiamo ricevuto della documentazione sui progetti dello Shelter Don Bosco<br />
che qui riassumiamo. Shelter significa “rifugio o riparo”, proprio ciò che lo Shelter Don Bosco di<br />
Mumbai offre ai bambini della strada.<br />
La megalopoli indiana conta circa 18 milioni di<br />
abitanti, di cui 10 milioni vivono nei bassifondi.<br />
I poveri vi affluiscono dalle zone rurali di ogni<br />
parte dell’India in cerca di lavoro nell’illusione<br />
di poter condurre una vita migliore. Tra questi<br />
tantissimi bambini. Arrivano soli o con le<br />
famiglie, ma quasi tutti finiscono sulla strada,<br />
dove diventano il rifiuto della società. Incontrano<br />
maltrattamenti, abusi, sfruttamento, fame e<br />
malattia.<br />
I bambini sono la parte più indifesa della<br />
popolazione e come tale meritano di essere<br />
tutelati. Hanno diritto ad una famiglia,<br />
all’educazione e soprattutto all’infanzia. I<br />
bambini di strada sono spesso considerati un<br />
fastidio, un pericolo. Per questo Shelter Don<br />
Bosco si prefigge di risolvere come meglio può<br />
questo problema sociale. L’organizzazione ha<br />
la sua sede principale a Wadala. <strong>Qui</strong> esiste un<br />
centro, aperto 24 ore su 24, dove i bambini<br />
possono entrare e uscire quando vogliono.<br />
Di giorno il centro diurno aiuta i bambini nei<br />
loro bisogni primari, come l’igiene personale,<br />
l’approvvigionamento d’acqua, la risoluzione di<br />
problemi quotidiani e dispone di un ufficio per<br />
la ricerca di bambini scomparsi. C’è anche un<br />
deposito custodito ove i bambini lasciano i propri<br />
averi. Di notte essi possono restare a dormire. C’è<br />
anche la possibilità di stabilirsi presso l’ostello<br />
ricevendo vitto, alloggio, abiti e il necessario<br />
per frequentare la scuola. Ai più grandi è data<br />
la possibilità di imparare un mestiere. Vengono<br />
pure programmati dei doposcuola e delle attività<br />
sportive.<br />
Una volta al mese lo Shelter organizza una festa<br />
per i bambini della strada. Durante questa festa<br />
essi ricevono pure assistenza medica e hanno<br />
l’occasione di farsi tagliare i capelli e le unghie.<br />
Per preparare i bambini alla scuola pubblica<br />
Shelter Don Bosco organizza anche lezioni di<br />
vario genere sulla strada (trattasi di nozioni<br />
scolastiche, mediche e di consigli in generale).<br />
Circa 2000 bambini di strada alla “Festa della luce”<br />
organizzata dallo Shelter don Bosco<br />
A coloro che sono riusciti a cambiare vita, esso<br />
offre la possibilità di frequentare corsi di assistente<br />
sociale, teorici e pratici, che permetteranno loro<br />
di lavorare nei vari ostelli e di portare la loro<br />
testimonianza ai bambini ancora sulla strada.<br />
Questi ragazzi sono l’esempio vivente che è<br />
possibile cambiare vita.<br />
Lo Shelter ha pure iniziato programmi di<br />
informazione sui pericoli dell’HIV/AIDS e<br />
sull’educazione sessuale. Esiste anche una<br />
Comunità terapeutica per tossicodipendenti<br />
e alcolizzati; con una terapia disintossicante da<br />
droga e alcol a 5 fasi, si riesce a recuperare il 70-<br />
80% delle persone colpite da questi vizi.<br />
Quando il giovane ha terminato le scuole<br />
dell’obbligo ed ha imparato una professione,<br />
lo Shelter lo aiuta a trovare un posto di lavoro<br />
ed un alloggio dove vivere per integrarsi nella<br />
società. Per gruppi di 4-5 ragazzi, è cercata loro<br />
una camera della comunità e prestato denaro<br />
sufficiente per iniziare ad essere indipendenti.<br />
Lo Shelter Don Bosco di Mumbai, che vive<br />
solo ed esclusivamente di donazioni, ha un<br />
enorme necessità del contributo di benefattori<br />
sensibili a questo problema sociale. Ha inoltre<br />
bisogno di dotarsi di un veicolo che permetta di<br />
raccogliere i bambini della strada in condizioni<br />
particolarmente precarie e di trasportare oggetti<br />
donati (vestiti, mobili, resti giornalieri non<br />
consumati della cucina degli alberghi, ecc.).
Signore,<br />
che nessun nuovo mattino<br />
venga ad illuminare la mia vita<br />
senza che il mio pensiero si volga<br />
alla tua risurrezione<br />
e senza che in spirito io vada,<br />
con i miei poveri aromi,<br />
verso il sepolcro vuoto dell’orto.<br />
Che ogni mattino sia, per me,<br />
mattino di Pasqua!<br />
E che ogni giorno, ogni risveglio,<br />
arrecandomi la gioia di Pasqua,<br />
mi arrechi anche la conversione profonda:<br />
Ogni Mattino...<br />
...Pasqua!<br />
Monaco Orientale<br />
quella che sappia, in ogni situazione<br />
e in ogni persona, conoscerti<br />
come vuoi essere conosciuto oggi,<br />
non quale mi sembrasti ieri,<br />
ma quale ti mostri a me adesso.<br />
Che ogni episodio della giornata<br />
sia un momento in cui ti senta<br />
chiamarmi per nome,<br />
come chiamasti Maria.<br />
Concedimi di risponderti con una parola sola,<br />
ma con tutto il cuore:<br />
“Maestro mio!”.<br />
Il Dio dei cristiani<br />
è il Dio della speranza.<br />
Esultate di gioia e di allegria<br />
perché Cristo suo Figlio è risorto.<br />
Preghiamo e meditiamo insieme...<br />
7
45 anni di vita Mariana-Missionaria...<br />
8<br />
La “<strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> di Mendrisio”:<br />
45 anni di vita Mariana-Missionaria!<br />
Un pomeriggio di festa per ricordare il 27 novembre 1960 quando, su iniziativa di Rino Bazzurri,<br />
si issò la vela della nostra associazione e si iniziò a salpare il mare con la preghiera e l’aiuto alle<br />
missioni dei cinque continenti. 45 anni vissuti intensamente ed incontrando numerosi missionari,<br />
aiutando con il sostegno di progetti concreti e mirati allo sviluppo, l’organizzazione di campi di<br />
lavoro giovanili in territorio di missione e alla creazione nella sede del nostro segretariato, di una<br />
“Bottega del Mondo” che promuove il commercio equo e solidale.<br />
Il saluto del Presidente dell’<strong>Associazione</strong>, Rolando Pons<br />
Domenica, 27 novembre 2005, la nostra<br />
<strong>Associazione</strong> ha festeggiato i suoi 45 anni di<br />
attività mariana-missionaria. Attorno all’altare<br />
si sono riuniti sacerdoti, missionari, suore,<br />
associati, amici e benefattori per dire grazie a Dio<br />
e alla Vergine Maria per questi anni dedicati alla<br />
diffusione della <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> e all’aiuto<br />
alle missioni sparse nei cinque continenti.<br />
Nel 2000, in occasione del 40° di fondazione<br />
dell’<strong>Associazione</strong> “<strong>Gruppo</strong> <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong>”<br />
di Mendrisio, don Angelo Crivelli, suo Assistente<br />
spirituale, così si esprimeva: “Agli inizi, come<br />
nella parabola, non era che un piccolo seme,<br />
seminato con fiducia da un gruppetto di<br />
Alcuni sacerdoti e missionari presenti alla Celebrazione<br />
presieduta da don Gian PietroMinistrini<br />
care persone: allora la neonata associazione<br />
aveva come scopo principale la devozione e la<br />
diffusione della <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong>. Poi il seme<br />
si fece pianticella... Con coraggio e generosità la<br />
<strong>Medaglia</strong> allargava il cuore e le mani alle necessità<br />
dei missionari…”<br />
La “pianticella” ha davvero continuato a crescere.<br />
Con infaticabile impegno e generosità,<br />
l’<strong>Associazione</strong> ha lavorato, con un infinito<br />
desiderio di bene e di amore, a favore dei fratelli<br />
missionari e di tutte le persone bisognose di aiuto<br />
e di soccorso.<br />
Numerosa la presenza alla celebrazione dei benefattori e<br />
degli associati, ma anche di religiose missionarie<br />
Quante richieste di aiuto sono diventate realtà:<br />
quante scuole, chiese, centri, case, pozzi,<br />
dispensari costruiti! Quanto pane “spezzato” con<br />
chi aveva fame; quanti vestiti e coperte distribuiti<br />
a chi era ignudo e aveva freddo; quante medicine<br />
hanno curato e guarito persone ammalate!<br />
Quante medaglie e corone distribuite a chi aveva<br />
“sete” di Dio e desiderio di pregare la Vergine<br />
Maria! Innumerevoli sono le opere missionarie<br />
realizzate in ogni parte del globo in questi 45<br />
anni di attività mariana-missionaria, tante da<br />
non potersi contare. Sono quasi 150 i missionari<br />
aiutati dalla nostra <strong>Associazione</strong>: le loro richieste<br />
sono realizzate grazie alla grande generosità dei<br />
benefattori ticinesi: la Provvidenza è davvero
La presentazione dell’offertorio con Padre Mombelli<br />
accompagnato da suore Malgasce con una tipica danza<br />
sempre tanto grande! Ed un grazie è proprio<br />
doveroso a tutte le persone che hanno creduto in<br />
questa opera di bene, sin dal suo sorgere, e che,<br />
nel corso di questi 45 anni, hanno dato il loro<br />
contributo chi come membro di Comitato, chi<br />
Don Angelo Crivelli, nostro assistente e don Gian Pietro<br />
Ministrini, Vicario Foraneo del Mendrisiotto<br />
come associato sostenendo l’<strong>Associazione</strong> con la<br />
preghiera, la fedeltà all’impegno dell’incontro<br />
mensile del “27” e l’aiuto concreto alle<br />
missioni, chi come semplice amico e benefattore<br />
dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> di<br />
Mendrisio.<br />
Il momento della consacrazione del Pane e del Vino<br />
Danza e canto di ringraziamento con le suore del<br />
Madagascar<br />
Ma, il 27 novembre 2005 non ha voluto solo<br />
essere un traguardo raggiunto, ma un trampolino<br />
di lancio verso nuovi orizzonti, verso nuove mete.<br />
Tanto rimane ancora da fare in tutto il mondo!<br />
Non dobbiamo fermarci, perché ci sono ancora<br />
tante mani tese che attendono l’aiuto da chi<br />
aiuto può dare. Ogni giorno arrivano al nostro<br />
Segretariato richieste di aiuto, di ogni genere.<br />
Tanti sono pure i missionari che ci fanno visita per<br />
ringraziare per gli aiuti ricevuti e per incontrare<br />
persone disponibili all’ascolto ed attente ai<br />
problemi del mondo missionario. Nella nostra<br />
sede sanno di poter trovare sempre una mano<br />
tesa per un aiuto concreto ed immediato. Noi<br />
tutti, perciò, associati, benefattori ed amici della<br />
<strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> vogliamo continuare ad<br />
impegnarci per rendere, almeno per quanto ci è<br />
possibile, il mondo un po’ migliore ed un po’ più<br />
bello! Non è un’utopia, perché, fintanto che ci<br />
saranno persone generose e che la bontà prevarrà<br />
sull’egoismo, si potranno davvero realizzare “cose<br />
grandi”, sull’esempio di Maria e con l’aiuto di<br />
Dio che guida le nostre menti, i nostri cuori e le<br />
nostre mani!<br />
Carla Bernaschina<br />
Coro diretto da Michele Faul e composto da 40 persone<br />
di tre cori del Mendrisiotto che ha animato la S. Messa<br />
45 anni di vita Mariana-Missionaria...<br />
9
Notizie dalle missioni...<br />
10<br />
Tanti missionari si sono uniti spiritualmente<br />
il giorno 27 novembre 2005. Ecco alcuni loro<br />
scritti:<br />
Venaria (TO-Italia), 17 ottobre 2005<br />
Carissimi amici,<br />
vi ringrazio tutti per l’invito a partecipare alla festa<br />
del 27 novembre 2005. Io ci sarò unicamente<br />
con il pensiero e con la preghiera. Quante volte,<br />
quando ero a Castel San Pietro, mi sono unita al<br />
<strong>Gruppo</strong> della <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> di Mendrisio,<br />
prima di entrare a far parte delle Missionarie<br />
della Consolata di Torino! La Mamma è una<br />
sola, sotto tutti i titoli, e vuole bene ai suoi figli<br />
da sempre.<br />
Quante medaglie miracolose ho messo al collo dei<br />
ragazzi, che ricevevano il battesimo, in 31 anni<br />
di missione in Mozambico! Voi dell’<strong>Associazione</strong><br />
le spedivate assieme alle corone e ai quadretti<br />
rappresentanti la Sacra Famiglia: questi erano<br />
i regali che facevamo agli sposi. Il Signore<br />
ricompensi tutti gli associati ed i benefattori.<br />
Grazie per il periodico trimestrale che leggo<br />
volentieri e che faccio leggere alle Sorelle di<br />
questa Comunità di Suore malate come me e che<br />
accettano ed offrono, nell’adorazione quotidiana,<br />
il loro soffrire a beneficio di tutta la Chiesa.<br />
Io posso muovermi solo in carrozzella finché<br />
Dio vorrà e sono serena, anche se i chirurghi mi<br />
hanno detto che, dopo 27 interventi, è un rischio<br />
operarmi di nuovo.<br />
Carissimi, non posso dimenticarmi di voi e<br />
vi ricordo nella preghiera. Rimaniamo uniti<br />
nell’orazione a Maria e a Gesù. Saluti sinceri a<br />
tutti!<br />
Suor Maria Cristina Massa<br />
Kacheliba (Kenya), 27 novembre 2005<br />
Carissimi amici,<br />
oggi vi so uniti tutti insieme a ringraziare<br />
il Signore per i vostri 45 anni di attività<br />
nell’aiuto ai missionari sia spiritualmente che<br />
materialmente! Anch’io, con gioia, mi unisco a<br />
tutti voi ed ai Missionari lì presenti ed a quelli<br />
che non hanno potuto presenziare, con tanta<br />
riconoscenza ed affetto a cantare il “Magnificat<br />
di Ringraziamento”!<br />
Inoltre voglio pure ringraziare ciascuno di<br />
voi personalmente per la vostra Vocazione<br />
Missionaria ed il vostro impegno che vi fa veri<br />
ed umili Evangelizzatori per la gloria di Dio e per<br />
il bene vostro e nostro! Ancora Grazie anche per<br />
l’esempio che ci date!<br />
Vi assicuro che stiamo bene e che il sostegno<br />
datoci ci è veramente di grande aiuto…<br />
Anche per la nostra gente Pokot è un periodo<br />
buono per il fatto che, sebbene a settembre il<br />
raccolto sia stato discreto, può ora goderne i<br />
frutti.<br />
Da due anni è in costruzione la nostra Chiesa e<br />
si pensa di poterla inaugurare per Natale. Mentre<br />
vi invito ad unirvi alla nostra gioia per questa<br />
realizzazione, vi chiedo tanta preghiera anche<br />
perché la Chiesa viva diventi sempre più realtà<br />
fra i nostri Pokot. Sì, preghiamo insieme Maria,<br />
la prima, grande ed umile Apostola, affinché<br />
aiuti sempre più noi e la nostra gente a vivere<br />
nel “Suo Regno di Amore”! Si avvicina il Natale<br />
del Dio fatto uomo, in Lei per noi, e vi auguro<br />
tanta luce, forza e pace, amore!.. Assicurandovi il<br />
nostro ricordo sempre pieno di riconoscenza, vi<br />
saluto e vi abbraccio.<br />
Suor Amelia Ghielmetti<br />
Calçoene (Brasile), 27 novembre 2005<br />
Carissimi amici,<br />
vi scrivo tanto poco, ma vi sono moltissimo<br />
vicina con la preghiera e tanta riconoscenza, in<br />
modo particolare oggi che festeggiate il vostro<br />
45° di fondazione.<br />
Vi ringrazio di cuore per le vostre numerose<br />
iniziative di solidarietà motivate dal grande<br />
amore alla nostra Mamma Maria. Vi speriamo<br />
tutti in buona salute e con tanta pace.<br />
Vi chiedo una preghiera per mio fratello Eligio,<br />
morto il 30 ottobre di tumore a soli 59 anni.<br />
La morte lascia sempre un gran vuoto e una<br />
grande domanda: solo la fede ci è di conforto e<br />
di speranza.<br />
Rimaniamo uniti nella preghiera e nella carità.<br />
Con riconoscenza e affetto vi saluto e abbraccio.<br />
Suor Elisa Salvetti
Fort Dauphin (Madagascar), Natale 2005<br />
Carissimi amici,<br />
felice e fecondo anno 2006!... “Ogni volta che<br />
avete fatto queste cose a uno solo di questi<br />
miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” dirà<br />
Gesù il giorno del giudizio (Mt. 25, 31-46). È<br />
questa la ragione che ci spinge e ci dà la forza per<br />
continuare la nostra missione. “I poveri li avete<br />
sempre con voi” disse ancora Gesù (Mt. 26, 11)<br />
in un’altra circostanza, perciò, con amore, noi<br />
cerchiamo di aiutare questi piccoli che Gesù<br />
predilige e che considera come fatto a lui stesso.<br />
Un altro anno è passato e, grazie alla vostra<br />
generosità, abbiamo continuato nel nostro<br />
lavoro missionario. È il vostro amore per Gesù<br />
e per i poveri che vi spinge ad aiutarci. Voi<br />
avrete la stessa ricompensa dei Missionari che<br />
si servono della vostra generosità. I vostri doni,<br />
come ruscelli, hanno creato il fiume occorrente<br />
per dissetare i bisogni, specialmente alimentari,<br />
dei nostri poveri ed ammalati…La miseria<br />
in alcune regioni è tale che ha causato più di<br />
cento morti adulti e quasi altrettanto di piccoli<br />
bambini. Abbiamo ricevuto generose quantità<br />
di viveri, ma, vi sono state parecchie difficoltà di<br />
trasporto, a causa dei diversi fiumi che bisognava<br />
attraversare e non sempre i camion riuscivano<br />
a raggiungere le località dove si trovavano tante<br />
persone affamate…<br />
Per me, malgrado la mia età ed i tanti anni di<br />
missione, continua il servizio nell’Ambulatorio<br />
dove sono curate diverse malattie: tubercolosi,<br />
malaria, artrosi, ecc. Molti sono i bambini che vi<br />
giungono malnutriti!<br />
Per i tubercolotici ho avuto la gioia di realizzare<br />
il sogno di un nuovo refettorio. <strong>Qui</strong> i malati<br />
ricevono un buon pasto e noi cerchiamo di<br />
aiutarli per quanto ci è possibile, mettendovi<br />
tanto amore affinché il tutto sia per la gloria del<br />
Signore e per la salvezza delle anime.<br />
Io sto per rientrare in Italia per ragioni di salute…<br />
Continuo la mia preghiera per i cari benefattori,<br />
supplicando il Signore di ricompensare tutti con<br />
le Sue grazie e sono convinta che Egli non si<br />
lascia vincere in generosità! Prego anche voi di<br />
ricordarmi nelle vostre preghiere e spero tanto di<br />
avere vostre notizie. Con riconoscenza.<br />
Suor Josephine Zingaro<br />
Abbassia-Cairo (Egitto), gennaio 2006<br />
Carissimi amici,<br />
ho ricevuto con grande piacere il vostro giornale<br />
nella nuova veste, con tante testimonianze dei<br />
vostri impegni missionari. Anche se un po’ in<br />
ritardo, unisco la mia preghiera a quella degli<br />
amici dell’<strong>Associazione</strong> che hanno pregato il<br />
27.11.2005 durante la celebrazione del 45° di<br />
fondazione del <strong>Gruppo</strong> <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> di<br />
Mendrisio. Grazie per il vostro costante sostegno;<br />
in modo particolare le intenzioni di Messe sono<br />
per noi missionari di grande aiuto. La mia salute<br />
è discreta; spero con il fresco di stare meglio e che<br />
il cancro alla prostata non mi dia troppi disturbi.<br />
Ricordo tutti nella Santa Messa quotidiana. Un<br />
caro saluto e tanti auguri di bene a tutti!<br />
Padre Ezio Rossi<br />
Notizie dalle missioni...<br />
11
Notizie dalle missioni...<br />
12<br />
Awassa (Etiopia), 13 gennaio 2005<br />
Cari amici e benefattori,<br />
ho ricevuto la vostra offerta per la nostra scuola<br />
d’arti e mestieri per le donne, azione promossa<br />
sul vostro giornalino dello scorso mese di<br />
dicembre. Grazie per il vostro aiuto: l’offerta sarà<br />
utilizzata per l’acquisto di macchinari necessari<br />
per la scuola di lavoro.<br />
Nel lavoro del nostro Centro di promozione è<br />
pure incluso un programma per le donne detenute<br />
nelle carceri di Awassa. Lì veniamo in contatto<br />
con tanti casi di abbandono e di povertà estrema.<br />
Alcune delle donne sono in carcere con i loro<br />
bambini perché non hanno a chi affidarli. Cito<br />
uno dei casi tra tanti: una giovane, ragazza madre,<br />
è stata arrestata perché aveva abbandonato la sua<br />
creatura. La giovane era a servizio in una famiglia<br />
dove è stata abusata e poi scacciata. Interrogata<br />
dalla polizia ha risposto: “L’ho fatto perché non<br />
ho nulla con cui vivere, né casa dove ripararmi,<br />
qualcuno l’avrebbe raccolto e cresciuto…Se mi<br />
lasciate libera non avrò altra scelta che quella di<br />
abbandonarlo ancora”. Così è stata condannata<br />
ad un anno alfine di poter crescere la sua creatura<br />
all’interno del carcere. Nei nostri incontri con<br />
lei cerchiamo di insegnarle a cucire a macchina<br />
così che, uscendo dal carcere, possa avere una<br />
possibilità di sopravvivere con il suo piccolo di<br />
nome Mengistu. Il vostro aiuto è prezioso anche<br />
per questi casi di estrema povertà e ingiustizia.<br />
Da parte mia non posso fare altro che pregare<br />
per voi il Signore chiedendogli di donarvi la sua<br />
pace e tanto benessere per continuare a servirlo<br />
nei fratelli e sorelle più poveri e abbandonati.<br />
Spero di poter un giorno venire a conoscervi e<br />
dirvi grazie di persona; intanto invito qualcuno<br />
di voi a visitare le nostre missioni. Saremo felici<br />
di accogliervi! Tanti cari saluti e grazie di cuore a<br />
tutti i membri dell’<strong>Associazione</strong>.<br />
Suor Angela Mantini<br />
Nairobi (Kenya), 10 gennaio 2006<br />
Carissimi amici,<br />
sono lieto di mandarvi questa lettera all’inizio<br />
di questo anno 2006 e vi spero tutti bene. Io<br />
sto abbastanza bene e, a nome di tutta la mia<br />
comunità, vi ringrazio di cuore per l’offerta che<br />
mi avete mandato: vi rinnovo così la mia più<br />
viva gratitudine. Sono contento di sapere che<br />
proseguite bene nelle vostre attività missionarie,<br />
perché noi siamo sul terreno e voi, con le vostre<br />
preghiere ed aiuto materiale, ci siete d’appoggio<br />
nel portare avanti il lavoro della missione.<br />
Proprio oggi, noi tre sacerdoti comboniani che<br />
lavoriamo nella parrocchia di Ongata-Rongai,<br />
ci siamo incontrati per programmare le nostre<br />
attività missionarie e pastorali di questo anno.<br />
Abbiamo deciso di dare priorità a tre settori, che<br />
sono: gli ammalati ed i poveri che sono tanti, le<br />
piccole comunità cristiane che dobbiamo seguire<br />
e le scuole cattoliche, se vogliamo costruire una<br />
nazione veramente cristiana. Durante il nostro<br />
incontro mi sono accorto che ci sono sempre<br />
delle sfide e delle difficoltà, però importante è<br />
saperle superare con la grazia e con l’aiuto di Dio<br />
ed andare avanti sulla strada che Lui stesso ci ha<br />
indicato. Vi assicuro la mia quotidiana preghiera;<br />
possa lo Spirito Santo guidare le vostre attività ed<br />
il vostro lavoro in questo anno 2006. Vi rinnovo<br />
auguri di ogni bene che desiderate per voi e per i<br />
vostri cari. Vi saluto con affetto e con amicizia.<br />
Padre Jonas Beka<br />
Nairobi (Kenya), 21 gennaio 2006<br />
Carissimi amici,<br />
tanti saluti da Nairobi e tante grazie per l’aiuto<br />
che mi avete spedito tramite la Procura Missioni<br />
di Verona. Tutti noi vi siamo molto grati per<br />
il vostro ricordo spirituale ed economico e<br />
preghiamo sempre per tutti i collaboratori.<br />
Con questi aiuti possiamo andare avanti con<br />
i nostri lavori e con la nostra vita in modo<br />
migliore. Celebrerò le Sante Messe, per le quali<br />
mi avete inviato l’offerta, secondo le intenzioni<br />
dei donatori…Rimaniamo uniti nella preghiera<br />
e tanti saluti per tutti gli amici della <strong>Medaglia</strong><br />
<strong>Miracolosa</strong>. Con affetto e riconoscenza.<br />
Padre Antonio Guirao
Il Cairo (Egitto), 16 gennaio 2006<br />
Carissimi amici della <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong>,<br />
vi scrivo prima di tutto per salutarvi e farvi gli<br />
auguri per tutte le feste che abbiamo celebrato,<br />
Natale, Capodanno ed Epifania. <strong>Qui</strong> da noi, nella<br />
chiesa ortodossa, tutte queste feste si celebrano<br />
più tardi, infatti noi celebreremo l’Epifania<br />
sabato prossimo. Voglio dirvi grazie per le vostre<br />
preghiere, grazie per l’aiuto materiale, che come<br />
sapete servirà per aiutare i nostri fratelli nel<br />
bisogno (e così siete voi che fate questo bene, io<br />
soltanto lo strumento…) e grazie per gli auguri<br />
natalizi e per il vostro giornale.<br />
In questo Natale il Signore ha chiamato nella sua<br />
Casa l’unico padre che era con me. Lui era già<br />
anziano, diabetico e con problemi di cuore. E’<br />
stato ricoverato all’ospedale e non poteva più fare<br />
niente da solo. Da tre che eravamo sono rimasto<br />
solo io, perché uno era stato in precedenza<br />
trasferito in un’altra missione. Non è facile<br />
per me fintanto che non mi mandano un altro<br />
padre... Ho sempre l’opportunità di distribuire<br />
la <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> in modo particolare ai<br />
molti Sudanesi che vivono al Cairo…Credo che<br />
abbiate seguito gli ultimi eventi in Egitto, dove<br />
una trentina di loro sono morti negli scontri con<br />
la polizia. Adesso stiamo cercando di aiutarli in<br />
quello che possiamo. Pregate per me ed io farò<br />
altrettanto per voi, in modo particolare nella<br />
celebrazione della Messa. Grazie di nuovo a tutti<br />
voi che fate del bene a tutti noi ed ai fratelli.<br />
Con affetto e gratitudine.<br />
Padre Josè Arellano<br />
Madurai (India), 28 gennaio 2006<br />
Carissimi amici,<br />
Buon Anno 2006! Grazie degli auguri natalizi e<br />
del bel giornalino che mi avete inviato. Io vorrei<br />
pure ringraziarvi per il vostro generoso dono per<br />
la nostra missione, che ho ricevuto tramite le<br />
nostre Consorelle di Chiasso. Grazie infinite! Io<br />
non trovo le parole per ringraziarvi: il Signore vi<br />
benedica sempre per la vostra generosità ed amore<br />
che avete per le missioni. Abbiamo visto e letto<br />
il vostro nuovo giornalino: è bellissimo! Quante<br />
opere caritative state facendo in tutto il mondo!<br />
Vi ringrazio per la solidarietà ed anche per i vostri<br />
sacrifici. Un grande grazie a tutta l’<strong>Associazione</strong><br />
per la premura e l’amore che avete sempre verso<br />
i poveri e sofferenti…Con la mia comunità ed<br />
i beneficati assicuro il ricordo nelle preghiere<br />
quotidiane per voi, per le vostre famiglie e per i<br />
vostri cari. L’anno 2006 sia davvero per tutti un<br />
anno di pace, serenità, prosperità e buona salute.<br />
Vi ringrazio di nuovo, augurandovi ogni bene.<br />
Vi saluto con affetto e riconoscenza.<br />
Suor Noemi Carbone<br />
Betania (Israele), 12 novembre 2005<br />
Carissimi amici,<br />
per una figlia della carità, in missione da<br />
quarantacinque anni, è una grande gioia, ricca di<br />
speranza, il potersi soffermare sul contenuto di<br />
“<strong>Qui</strong> <strong>Ticino</strong>…a voi missionari”, particolarmente<br />
sul numero di settembre ’05. E’ veramente<br />
complesso il cammino che dobbiamo percorrere<br />
per trasformare l’odio in amore, l’egoismo in<br />
generosità. Solo con l’aiuto di Maria, Madre di<br />
tutti noi, possiamo raggiungere la meta stabilitaci<br />
da Dio. Divenire seminatori di pace è una<br />
spugna che cancella vendetta e odio nel cuore<br />
degli uomini. Non è facile senza il vostro aiuto.<br />
Attraverso l’<strong>Associazione</strong> <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong><br />
di Mendrisio voi arricchite i raggi che partono<br />
dalle mani sante della Vergine. Ciascuno dei<br />
vostri sei progetti, scelti per festeggiare il vostro<br />
45°, è una perla che ne arricchisce lo splendore.<br />
Grazie, cari amici, di farci partecipi di questa<br />
via luminosa! In questo angolo di Terra Santa,<br />
a Betania, dove la violenza non cessa di battere<br />
alle nostre porte, seguiamo il vostro corteo di<br />
preghiera affinché la Vergine dei raggi ottenga<br />
dal suo diletto Figlio pace e serenità al mondo<br />
intero. Il 27 novembre, con i nostri quaranta<br />
figlioli palestinesi, saremo con voi nella grande<br />
cerimonia del 45° anniversario della fondazione<br />
della vostra associazione. Buon anniversario e<br />
cordiali saluti e unione nella preghiera. Ogni<br />
benedizione del Signore per voi.<br />
Suor Giuseppina Marongiu<br />
Notizie dalle missioni...<br />
13
Bottega del mondo...<br />
14<br />
Il cacao: una realtà dolce-amara!<br />
Aiutiamo iniziando dai nostri acquisti: Commercio Equo e Solidale!<br />
In vista della Giornata Mondiale del Commercio<br />
Equo che si terrà il 20 maggio 2006, la Bottega<br />
del Mondo ha pensato di dedicare questo articolo<br />
ad una realtà dolce-amara: quella del cacao.<br />
Forse pochi conoscono la drammatica realtà<br />
che si cela dietro ad una tavoletta di comune<br />
cioccolato.<br />
Il mercato del cacao, con circa 3,2 millioni di<br />
tonnellate di fave di cacao vendute sui mercati<br />
mondiali durante il periodo 2004-2005, si trova<br />
al 3° posto per importanza dopo il petrolio ed il<br />
caffè.<br />
Originaria dall’America centrale, la preziosa fava<br />
di cacao è prodotta principalmente nell’Africa<br />
occidentale che fornisce quasi il 70% della<br />
produzione mondiale. Il prezzo si aggira fra i<br />
1’400 e 1’600 dollari americani la tonnellata e<br />
diventerà una cifra irrisoria, una volta che sarà<br />
passato attraverso le innumerevoli mani di<br />
multinazionali ed intermediari vari. Il piccolo<br />
produttore, per piccolo produttore si intende<br />
un intero nucleo familiare, dovrà quindi<br />
accontentarsi delle briciole.<br />
Per questo motivo numerosi produttori all’inizio<br />
degli anni novanta, decisero che era giunto il<br />
momento di prendere in mano la situazione,<br />
creando delle cooperative finalizzate a sostituirsi<br />
ai vari intermediari. Trovarono il sostegno di<br />
società che garantirono loro lo smercio diretto<br />
sui mercati mondiali il tutto ad un prezzo equo<br />
per il lavoro svolto. (Si consideri che per esempio<br />
il marchio Max Havelaar garantisce a queste<br />
cooperative il prezzo di mercato più un extra di<br />
150 dollari americani per tonnellata di cacao).<br />
Tutto ciò ha permesso ai piccoli produttori<br />
di migliorare la produzione nella qualità<br />
(certificazione BIO, impianti di fermentazione<br />
e seccaggio sul posto) e nella quantità. Nel<br />
contempo hanno potuto migliorare anche la<br />
qualità di vita delle famiglie produttrici.<br />
Tornando a discorsi più lieti ricordiamo che,<br />
proprio in virtù del sostegno che Botteghe<br />
del Mondo vuole offrire al progetto per un<br />
Commercio Equo e Solidale, potete contribuire<br />
concretamente facendoci visita nella sede di<br />
Mendrisio in via Carlo Croci 6.<br />
Saremo liete di farvi conoscere tutti i nostri<br />
articoli in vendita ed in particolare, visto il tema<br />
trattato, il cioccolato nei vari gusti: dal cioccolato<br />
al latte in diverse qualità o per i palati più fini<br />
quello fondente, con una percentuale di cacao<br />
del 70% o quello con pezzetti di fave o meglio<br />
ancora quello all’arancia, oppure quello…<br />
Vi aspettiamo al mercatino “Il Borgo dei<br />
Bambini” nel Centro Storico di Mendrisio il 1°<br />
aprile 2006, alla “Fiera del riciclaggio” al Piazzale<br />
alla Valle di Mendrisio il 13 maggio e presso la<br />
nostra sede di Mendrisio.<br />
Orari apertura della sede di Mendrisio:<br />
lunedì: 14.00–16.30<br />
martedì - venerdì: 09.00–11.00 / 14.00–16.30<br />
sabato: 09.00–11.00<br />
Ricetta: Mousse al cioccolato bianco<br />
250 gr. di cioccolato bianco*<br />
150 gr. di zucchero *<br />
150 gr. di panna<br />
1 dl di latte<br />
3 uova fresche<br />
cioccolato fondente*<br />
fragole<br />
menta<br />
* acquistabili nelle Botteghe del Mondo<br />
Preparazione: 20/30min + 2h per raffreddare<br />
Spezzettare il cioccolato bianco e farlo sciogliere<br />
in un tegamino a bagnomaria assieme al latte,<br />
quindi lasciare intiepidire. In una ciotola sbattere<br />
i tuorli con lo zucchero e unire il cioccolato fuso.<br />
Incorporare la panna precedentemente montata<br />
e gli albumi montati a neve. Versare il composto<br />
in quattro ciotoline individuali e fare raffreddare<br />
in frigorifero per 2 ore circa. Prima di servire,<br />
decorare con scaglie di cioccolato fondente,<br />
fragole a fettine e foglioline di menta.
23 settembre 2005<br />
Carissimi amici, ringrazio il Segretariato della<br />
<strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> e tutti i benefattori,<br />
per l’appoggio e la collaborazione spirituale e<br />
materiale alla mia Comunità Missionaria di<br />
Araputanga, nel Mato Grosso, in Brasile. La<br />
mia Comunità vi ricorda nella preghiera. Avrei<br />
immenso piacere che qualcuno di voi potesse<br />
farci visita e così conoscere personalmente la<br />
nostra Comunità Missionaria. Molte grazie per<br />
tutto quello che fate per tanti missionari nelle<br />
varie parti del mondo.<br />
Padre Celso Duca, Brasile<br />
23 settembre 2005<br />
Sono grato al Signore e alla Madre Celeste per<br />
questa opportunità di incontrare ancora una<br />
volta gli amici della <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> legati<br />
moltissimo alle missioni sorte tra le tribù Madi<br />
dell’Uganda, soprattutto nelle parrocchie di<br />
Metu e Moyo. Con l’aiuto della Provvidenza<br />
e l’intercessione di Maria, di S. Giuseppe e<br />
Mons. Comboni siamo riusciti ad aprire a Moyo<br />
una casa di preghiera, un’oasi in cui sacerdoti,<br />
religiosi/e e laici impegnati possono incontrarsi<br />
con il Signore e recuperare le forze dello<br />
Spirito. Poniamo sotto la protezione di Maria<br />
questa iniziativa affinché possa aiutare tutti ad<br />
incontrarsi con il suo Figlio, Gesù. Confidiamo<br />
anche nelle preghiere di intercessione dei membri<br />
della vostra <strong>Associazione</strong>. Con gratitudine e uniti<br />
a tutti nel Signore e nel cuore di Gesù e di Maria,<br />
vi saluto fraternamente.<br />
Padre Luigi Gabaglio, Uganda<br />
27 settembre 2005<br />
Con gioia ho accolto l’invito di venire per<br />
celebrare e vivere con voi il “27” del mese.<br />
Ho pensato tanto al mio primo incontro con<br />
l’<strong>Associazione</strong> <strong>Medaglia</strong> <strong>Miracolosa</strong> in Uganda<br />
nel 1966-67. Da allora mi siete stati sempre<br />
vicini con la preghiera e l’aiuto materiale nel mio<br />
peregrinare: dall’Uganda al Sud Sudan, fino agli<br />
ultimi anni vissuti ad Omdurman (Khartoum).<br />
Spero nelle vostre preghiere ora che al rientro<br />
andrò di nuovo al Sud, a Raja nella diocesi di<br />
Wau, dove è appena cessata la guerriglia durata<br />
22 anni! Ricambio il ricordo nella preghiera<br />
e chiedo alla Madonna di benedirvi tutti. Con<br />
gratitudine.<br />
Padre Eugenio Caligari, Sud Sudan<br />
5 ottobre 2005<br />
Ancora una volta ho avuto la grazia di fare visita<br />
alla vostra <strong>Associazione</strong> che si appresta a celebrare<br />
il 45° anno di fondazione. Mi dispiace non poter<br />
essere presente alla solenne celebrazione.<br />
Auguro di cuore: “Ad multos annos”…affinché<br />
l’opera solidale con le Chiese del Terzo Mondo,<br />
specialmente con le Missioni, si fortifichi e sia<br />
sempre più un segno credibile di una fede viva<br />
che avvicina i fratelli di tutti i continenti e di<br />
tutti i popoli. Auguroni! Con affetto in Cristo.<br />
Monsignor Pedro Gabrielli, Ecuador<br />
Visite gradite presso il nostro segretariato...<br />
15
[Indirizzo]<br />
Annunciare i cambiamenti d’indirizzo. Grazie!<br />
GAB<br />
6850 Mendrisio<br />
Chi dà al povero presta a Dio!<br />
Vuoi renderti utile alle missioni?<br />
Fai conoscere<br />
<strong>Qui</strong> <strong>Ticino</strong>...<br />
...a voi missionari<br />
via Carlo Croci 6 – 6850 Mendrisio<br />
Tel. 091 646 28 20 – Fax 091 646 28 15<br />
CCP 69-853-6<br />
Felice Pasqua!