Sicherheit Sécurité Sicurezza - Swissi
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INVESTIGAZIONE NEI CASI D’INCENDIO<br />
La ricerca delle tracce divenuta passione<br />
L’autore ripercorre retrospettivamente i suoi venticinque anni di attività come investigatore<br />
per i casi d’incendio e successivamente come direttore di sezione della Polizia<br />
cantonale di Berna. Un’attività di assoluta serietà, una grande rete di relazioni professionali<br />
nonché una buona dose di obiettività e di competenza in campo sociale fecero<br />
di quegli anni i migliori della sua vita. Gioia, tragedia e anche insuccesso vissuti spesso<br />
nello stesso momento.<br />
Willy Knecht è investigatore per casi d’incendio,<br />
in pensione, a Bönigen, BE.<br />
W Durante<br />
la mia giovinezza la lettura di<br />
Karl May era d’obbligo. In quelle occasioni<br />
le capacità di cui Old Shatterhand era<br />
dotato riuscivano sempre a sbalordirmi. Basandosi<br />
esclusivamente sulle tracce, egli era<br />
in grado di ricostruire o di prevedere interi<br />
accadimenti. Non mi sarebbe mai potuto venire<br />
in mente allora che la ricerca e lo studio<br />
delle tracce sarebbero diventati un giorno la<br />
mia attività quotidiana sui luoghi dei sinistri.<br />
Alla ricerca di tracce in mezzo al caos<br />
All’inizio sul luogo dell’incendio domina il<br />
caos, si vedono dappertutto resti carbonizzati,<br />
non si rileva la possibilità di effettuare<br />
alcun collegamento; chi potrebbe mai aver<br />
voglia di mettersi a lavorare per ore e spesso<br />
addirittura per giorni in mezzo a macerie e<br />
a cenere, a detriti e a resti di attrezzi? Il piccolo<br />
gruppo di investigatori per casi d’incendio<br />
che deve occuparsi del sinistro può contare<br />
soltanto sulle sue forze.<br />
Va dapprima rimossa una gran parte delle<br />
macerie. Già fin da questa attività si esige<br />
l’attenzione massima. Non esiste oggetto che<br />
abbia conservato la sua forma o il suo colore<br />
originari. Sembra tutto nero, e rimangono<br />
sul terreno per lo più solo frammenti di oggetti.<br />
È solo la capacità immaginativa acquisita<br />
con lo studio e con l’esperienza che consente<br />
l’attribuzione dei reperti facendoli<br />
teoricamente rientrare nella loro forma originaria.<br />
Questo è il momento di determinare<br />
il grado di distruzione provocato dall’incendio.<br />
Le diversità assunte dal cosiddetto «bruciamento»<br />
possono fornire informazioni<br />
sulla sua intensità, sulla sua durata e soprattutto<br />
sullo svolgimento del probabile fuoco<br />
primario. Probabile è p.es. che vi sia stato un<br />
conduttore di elettricità che ha attraversato<br />
il punto, individuato come centro dell’incendio.<br />
In questo caso devono essere esaminati<br />
i fili, scoperti, alla ricerca di tracce non regolari,<br />
come quelle lasciate da una rottura dovuta<br />
a pressione meccanica. Ci si può talvolta<br />
imbattere in un conduttore spezzato, nella<br />
cui parte finale potrà essere possibile, successivamente<br />
in laboratorio, riconoscere<br />
l’esistenza di tracce di un fuoco, causato da<br />
un arco voltaico. Forse nel punto individuato<br />
come centro c’era un cestino, dove probabilmente<br />
erano stati gettati sbadatamente dei<br />
resti ancora accesi di sigarette. È ovvio che<br />
in un caso del genere tutti i mezzi di prova<br />
efficaci sono stati quasi completamente distrutti<br />
ma il quadro delle tracce dell’incendio,<br />
accertato e documentato in modo netto,<br />
non lascerà spazio a dubbi, nemmeno dopo<br />
l’accertamento accurato che si svolge davanti<br />
al tribunale.<br />
Le qualità richieste all’investigatore nei<br />
casi d’incendio<br />
Col cuore in mano: avreste mai avuto idea di<br />
quello che l’investigatore per i casi d’incendio<br />
deve saper fare? Nel giallo classico il far<br />
luce sull’omicidio viene posto in primo<br />
piano, mentre l’attività di chi indaga sugli incendi<br />
non viene mai mostrata. Soltanto degli<br />
investigatori esperti, con una pluriennale attività,<br />
riescono a introdurre gradualmente i<br />
nuovi arrivati nei segreti della scienza delle<br />
tracce e della loro interpretazione.<br />
L’investigatore per i casi d’incendio deve<br />
possedere solide nozioni fondamentali di<br />
edilizia (conoscenza dei materiali, tecnica,<br />
ecc.), sul comportamento dei più svariati materiali<br />
in relazione alla tecnica dell’incendio,<br />
delle conoscenze sui processi fisici, chimici e<br />
biologici, eccetera. L’attività svolta sul fronte<br />
dei sinistri richiede molta abilità, sensibilità<br />
e una smisurata autodisciplina.<br />
Irrinunciabilità di una rete di relazioni<br />
professionali<br />
Come può l’investigatore per i casi d’incendio<br />
abbracciare questo immenso campo di<br />
conoscenze? Io penso che ciò avvenga in maniera<br />
molto semplice: mi sono sempre battuto<br />
per avere la possibilità di disporre di conoscenze<br />
supplementari attraverso partner<br />
specializzati. Bisogna sempre cercare il contatto<br />
con loro ed averne molta cura, a meno<br />
che la situazione giuridica, durante lo stadio<br />
iniziale delle indagini, non permetta questo<br />
tipo di contatti. Un lupo solitario nelle vesti<br />
di chi indaga sugli incendi consente in ogni<br />
caso una legittima presa di contatto anche se<br />
questa si risolve spesso in un impervio cammino<br />
sul filo del rasoio.<br />
Durante i miei 25 anni di attività ho potuto<br />
costruire, all’interno del nostro paese e all’estero,<br />
un’immensa rete di relazioni che<br />
purtroppo al momento del pensionamento<br />
non può essere trasmessa nel suo complesso<br />
a chi continuerà la stessa attività dato che è<br />
basata su una collaborazione a livello molto<br />
personale.<br />
Vedere o voler vedere<br />
Ogni attività di polizia – sia che si svolga dopo<br />
un incidente stradale, durante l’inchiesta per<br />
un semplice caso di furto, per gravi delitti di<br />
sangue, sia che venga espletata dopo un caso<br />
di incendio o dopo un’esplosione – si basa su<br />
un complesso di informazioni che, dopo ogni<br />
evento, prorompono come una marea in continuo<br />
movimento sugli addetti che trattano il<br />
caso e che sono tutte l’espressione di opinioni<br />
o di rilevamenti che talvolta possono<br />
avere un’impronta del tutto personale.<br />
Io oggi ricevo, come esperto indipendente di<br />
incendi, alcuni casi, per il loro riesame, che<br />
sono stati conclusi troppo rapidamente, persino<br />
da parte di investigatori professionisti<br />
nel settore degli incendi. Costoro in linea di<br />
massima non avevano lavorato male e si<br />
erano dati molto da fare ma erano stati vittime<br />
di una realtà avversa che spesso si riscontra<br />
nella pratica delle investigazioni: «Si<br />
vede solo ciò che si vuole e si vuole soltanto<br />
ciò che si vede!»<br />
Penso essenzialmente ad un caso in cui un<br />
criminale di piccolo calibro, con una lunga<br />
serie di precedenti penali, era stato vittima di<br />
un incendio. Si pensò che finalmente era<br />
stato possibile coglierlo sul fatto, molti dettagli<br />
erano contro di lui. Confrontando i dati effettivi,<br />
le informazioni e i rilevamenti fotografici<br />
delle tracce dell’incendio, non si<br />
arrivava tuttavia ad alcuna conclusione logica.<br />
Vero era che si trattava di un sicuro caso<br />
doloso ma gli indizi non erano sufficienti per<br />
giungere alla definizione di colpevolezza, in<br />
Corte di appello, di un soggetto che aveva subito<br />
danni fisici. Che cosa era accaduto? Ad<br />
un bel momento il flusso di informazioni era<br />
stato improvvisamente bloccato, troppo presto,<br />
come risultò successivamente.<br />
Incendi dolosi<br />
Le vere difficoltà cominciano quando, dopo<br />
l’esame del luogo del sinistro, svolto con cura<br />
ed effettuato spesso per delle ore, possono<br />
essere escluse, con molta probabilità tutte le<br />
possibilità, sull’origine degli incendi, che<br />
sono in discussione. Escluso tutto ciò, rimane<br />
quindi l’eventualità che ad agire sia stato<br />
l’uomo. Come spiegare ai pompieri che il<br />
39 SICUREZZA 2009_2