Sicherheit Sécurité Sicurezza - Swissi
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SICUREZZA 2009_2<br />
30<br />
RITRATTO<br />
nel frattempo sono state realizzate non poche<br />
migliorie. Sono naturalmente parti -<br />
colarmente sensibile al problema dell’impiego<br />
senza rischi delle sostanze chimiche.<br />
Quest’anno si dovrà pulire la chiesa e la questione<br />
di un sistema anticaduta diventerà<br />
d’attualità. Si dovrà camminare su cornicioni<br />
molto stretti, p.es. per cambiare una lampadina<br />
– senza disporre di una sicurezza sufficiente!»<br />
Da ragazzino di Einsiedeln a monaco<br />
benedettino<br />
Georg Liebich è cresciuto a Einsiedeln «in<br />
condizioni semplici.» Il padre è pittore e doratore<br />
e lavora come restauratore di chiese,<br />
la madre come domestica. Per i genitori è importante<br />
che le tre figlie e l’ultimo nato ricevano<br />
una buona formazione.<br />
«Sin da piccolo sono stato a contatto con<br />
l’ambiente del convento, servendo messa,<br />
ma anche cantando nel coro di ragazzi diretto<br />
da padre Roman. Gli allievi partecipavano<br />
allora spesso ai servizi religiosi nel convento.<br />
Mi fece molta impressione e mi toccò<br />
personalmente vedere come i monaci pregavano.»<br />
Da ragazzo, padre Georg frequentò il<br />
liceo del collegio.<br />
Cercò le risposte alle questioni d’ordine religioso<br />
e all’età di 20 anni decise di diventare<br />
monaco benedettino. Dopo il noviziato, seguirono<br />
la formazione all’interno del convento<br />
e quella in teologia, principalmente ad<br />
Einsiedeln, ma in parte anche a Salisburgo.<br />
Padre Georg ci impressiona per la sua personalità.<br />
Ci assicura che in convento ci si<br />
prende cura dei monaci in età avanzata, che<br />
rimangono quindi integrati nella comunità<br />
anche quando non sono più produttivi. In<br />
gioventù, in cuor suo sperava di poter essere<br />
un giorno attivo nella scuola. Chi viene assunto<br />
per l’insegnamento deve superare un<br />
periodo di prova come insegnante di classe<br />
nel ciclo inferiore. Padre Georg insegna matematica,<br />
latino e religione. Si ritiene che sia<br />
adatto a fare l’insegnante.<br />
Il rettore cerca di interessarlo allo studio<br />
della filologia classica. «Sono stato molto<br />
lieto di sentirmi dire da lui che dovevo studiare<br />
qualcosa che mi facesse anche piacere.<br />
Infatti mi sentivo piuttosto portato per le<br />
scienze naturali oppure per le arti decorative.»<br />
L’insegnante di chimica di allora aveva<br />
all’epoca già 73 anni, cosa che aprì a padre<br />
Georg la via agli studi di chimica a Friburgo.<br />
È chiaro che chi decide di andare in convento<br />
deve tenersi a disposizione per tutte le necessità<br />
che dovessero presentarsi. «Ma d’altra<br />
parte notai che i superiori erano contenti<br />
quando un monaco esprimeva le proprie necessità<br />
e le proprie preferenze.»<br />
Insegnante di chimica al liceo<br />
del collegio<br />
Adesso insegna chimica nelle ultime tre<br />
classi del liceo e si rallegra particolarmente<br />
della vitalità dei suoi allievi, anche se a volte<br />
questa rischia di traboccare. Maximiliane<br />
Barth, che tra poco darà gli esami di maturità,<br />
apprezza molto che con padre Georg si<br />
ride spesso. Ma ciò nonostante esige molto<br />
dai suoi allievi, a volte spiega molto in fretta<br />
e si aspetta che tutti fanno i loro compiti regolarmente<br />
e come si deve. Jennifer Lang,<br />
compagna di classe di Maximiliane, lo considera<br />
un insegnante di chimica molto competente.<br />
«È anche il nostro insegnante di classe<br />
ed è una persona veramente interessante. Se<br />
succede qualcosa di spiacevole, se ne discute<br />
insieme e in genere lascia anche una porticina<br />
aperta in modo che chi ha sbagliato non<br />
perda la faccia. Quando eravamo con lui a<br />
Faido, per una settimana con tutta la classe,<br />
padre Georg – così severo durante lezioni –<br />
si è dimostrato sorprendente indulgente per<br />
quel che concerneva il ‹silenzio notturno›.<br />
Andava a dormire con gli Ohropax (protettori<br />
auricolari) nelle orecchie, la sua tranquillità<br />
era garantita e noi potevamo ascoltare liberamente<br />
la nostra musica.»<br />
In gioventù padre Georg e padre Alois erano<br />
già stati in Leventina. Alois Kurmann ride:<br />
«Quando, durante le nostre vacanze decidemmo<br />
di andare a piedi dalla Val Verzasca<br />
alla Leventina, una riga nera (!) sulla cartina<br />
sembrava indicarci la direzione. Continuam -<br />
mo a salire sempre di più e arrivammo nella<br />
zona della Cima di Rierna. Venne sera, nessun<br />
sentiero in vista e nessuna possibilità ragionevole<br />
per passare la notte. Cercammo di<br />
dormire in un ovile da tempo abbandonato –<br />
senza molto successo. Quando il giorno dopo<br />
finalmente raggiungendo la Leventina ed in<br />
un locale raccontammo la nostra avventura,<br />
i presenti – tutti abitanti del luogo – risero a<br />
crepapelle: nessuno negli ultimi 15 anni<br />
aveva intrapreso quel percorso. Oggi padre<br />
Georg è una persona che riflette a fondo sulle<br />
cose. È molto preciso nelle sue affermazioni,<br />
qualche volta anche un po’ esagerato, ma<br />
cerca sempre di considerare nella loro globalità<br />
tutti gli aspetti di una questione.»<br />
Padre Georg nota numerosi cambiamenti rispetto<br />
ai tempi in cui andava a scuola. Oggi<br />
le esigenze sono aumentate enormemente.<br />
«Se nella mia materia un allievo desidera<br />
avere una visione più globale, deve impegnarsi<br />
a fondo. Purtroppo non tutti se ne ren-<br />
dono conto …» Padre Georg segue corsi di<br />
perfezionamento e aggiornamento per insegnanti<br />
liceali di chimica organizzati a livello<br />
nazionale, i ritrovi per insegnanti di chimica<br />
della Svizzera interna e quelli che si tengono<br />
al Politecnico federale. Gli scambia tra colleghi<br />
sono estremamente importante per lui,<br />
sia sul piano professionale che su quello<br />
umano.<br />
Vita professionale e vita monastica<br />
Come fa l’insegnante di chimica a conciliare<br />
la sua professione con la vita del monaco e i<br />
ritmi ad essa legati, considerando che in programma<br />
ci sono cinque importanti momenti<br />
della giornata dedicati alla preghiera. Anche<br />
dal padre benedettino Georg ci si attende che<br />
sia presente alle preghiere principali, sempre<br />
che non sia impegnato professionalmente.<br />
La sua attività è molto densa. Non c’è<br />
quindi da meravigliarsi che a volte non partecipi<br />
ad un pasto in comune, per riuscire a<br />
ritrovare se stesso nella quiete del laboratorio<br />
di chimica dove prepara gli esperimenti.<br />
«Qualche volta mi preparo lì un piatto di spaghetti,<br />
secondo il principio, ‹Chi fa da sé, fa<br />
per tre!›» E Markus Diem, comandante attuale<br />
dei pompieri del convento, ci dice prendendolo<br />
in giro: «È anche già successo che<br />
facendo friggere la pancetta, abbia fatto scattare<br />
senza volerlo l’impianto di rivelazione<br />
d’incendio, obbligandomi ad andare a fare<br />
rapidamente un giro di controllo.»<br />
Nel tempo libero padre Georg si occupa dei<br />
suoi cactus. «Hanno bisogno di poche cure,<br />
non se la prendono con me se di tanto in<br />
tanto mi dimentico di annaffiarli e – con mio<br />
grande piacere – fioriscono lo stesso. Vivono<br />
a lungo e sono fedeli, quasi come dei bonsai.»<br />
Come si può leggere sul sito Internet del collegio,<br />
tra i suoi hobby c’è anche quello della<br />
fotografia. Con i soldi guadagnatisi lavorando<br />
durante l’estate, il giovane Georg si<br />
compera la sua prima macchina fotografica,<br />
una Edixa munita di pozzetto luce ed esposimetro.<br />
Un padre, fotografo del convento, fa<br />
conoscere la fotografia ai ragazzi in occasione<br />
dei camp organizzati durante le vacanze.<br />
Ben presto Georg lo assiste nel laboratorio<br />
fotografico, impara a esporre,<br />
sviluppare, fissare, sciacquare e far asciugare.<br />
Più tardi, per il suo 50.mo compleanno<br />
sua sorella gli regala una Nikon, e l’anno<br />
scorso, compiendo 60 anni, si offre la sua<br />
prima macchina fotografica digitale.<br />
«Qualche volta è importante concedersi semplicemente<br />
un po’ di tempo per se stessi, non<br />
essere sotto pressione, fumarsi una pipa e<br />
leggere i giornali che si sono accumulati du-