Sicherheit Sécurité Sicurezza - Swissi
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RITRATTO<br />
<strong>Sicurezza</strong> anche in convento: se ne occupa padre Georg<br />
In qualità di ex comandante dei pompieri del convento, Padre Georg Liebich si occupa<br />
della sicurezza del vasto complesso edilizio del convento di Einsiedeln. Insegna chimica<br />
nel collegio, ma accanto alla sua carica di insegnante svolge anche la funzione di consulente<br />
specializzato per gli interventi in caso di incidenti chimici del Canton Svitto. Il<br />
monaco benedettino possiede precisione nel lavoro e un rigore stimolante per i giovani,<br />
ma sa anche apprezzare la tranquillità e i momenti di dolce far niente.<br />
Christian Jaberg è redattore all’Istituto<br />
di <strong>Sicurezza</strong> di Zurigo.<br />
Un veicolo di pronto intervento della<br />
polizia cantonale arriva a tutta velocità<br />
e si ferma brevemente davanti ad una porta<br />
laterale del convento. Un uomo alto, che indossa<br />
una tuta da pompiere, sale rapidamente<br />
a bordo. Con la luce blu accesa, il veicolo<br />
riparte – sempre a grande velocità – in<br />
direzione del distretto di March, per raggiungere<br />
la stazione ferroviaria di Wangen SZ. Si<br />
è costatato che in un vagone cisterna, proveniente<br />
dalla Repubblica Ceca e contenente<br />
acido nitrico, fuoriesce del vapore da una<br />
chiusura. Il nostro uomo è il consulente specializzato<br />
in chimica – esamina la situazione.<br />
Esercita da poco questa funzione. Si mette in<br />
contatto telefonicamente con l’industria chimica<br />
per alcune precisazioni. Nel frattempo<br />
è giunto sul posto il treno di spegnimento e<br />
salvataggio delle FFS. Si parla di trasbordare<br />
l’acido in un’altra cisterna pompandolo:<br />
un’azione complessa ed onerosa. «Ma alla<br />
fine dei conti la soluzione del problema era<br />
molto semplice: è bastato riavvitare un paio<br />
di viti della chiusura in questione …», ci dice<br />
il nostro uomo, padre Georg, insegnante di<br />
chimica al collegio di Einsiedeln.<br />
<strong>Sicurezza</strong> per chi abita nel convento<br />
Nel convento ci sono diversi settori rilevanti<br />
dal punto di vista della sicurezza: la chiesa,<br />
la scuola, al cui piano mansardato alloggiano<br />
gli interni del collegio, la zona abitativa dei<br />
monaci e, per finire, diversi laboratori. Le<br />
sorprese non mancano mai. Recentemente si<br />
trattava di sgomberare la camera di un monaco<br />
che aveva dovuto essere ricoverato in<br />
una casa di cura. Nella camera si trovarono<br />
due bottiglie piene. Venne chiamato allora<br />
padre Georg. Aperta la bottiglia si costatò che<br />
non fuoriusciva odore di kirsch, come ci si sarebbe<br />
aspettati visto l’etichetta, ma di benzina<br />
bianca che doveva servire da smacchiatore.<br />
Un’altra volta dalla camera di un monaco anziano<br />
alloggiato in una mansarda proveniva<br />
un forte odore di bruciato. Padre Georg si<br />
precipitò e scoprì una vecchia stufetta elettrica<br />
dai fili incandescenti, alla quale era ap-<br />
poggiata una pala, il cui manico di legno era<br />
già carbonizzato. Meglio non pensare alle<br />
conseguenze del pericoloso incendio che<br />
avrebbe potuto scatenarsi lassù, nel sottotetto.<br />
Oppure: nell’ambito di lavori di ristrutturazione<br />
nella parte del convento sotto clausura<br />
si tagliarono con una mola dei tubi d’acciaio.<br />
Durante la pausa di mezzogiorno, nel materiale<br />
isolante dell’intercapedine sottostante<br />
alla zona dei lavori si sviluppò un fuoco covante,<br />
che riempì di fumo parte dell’edificio<br />
– grande agitazione generale. «Come previsto,<br />
chiesi l’intervento dei pompieri di Einsiedeln,<br />
ne organizzai l’intervento, e insieme ai<br />
pompieri del monastero riuscimmo a spegnere<br />
l’incendio senza provocare troppi<br />
danni con l’acqua.»<br />
A suo tempo, quando si trattò di regolamentare<br />
le responsabilità nel settore della sicurezza,<br />
padre Georg si rese conto che nel vastissimo<br />
complesso del convento questo<br />
compito rischiava di diventare immane. Ci<br />
tiene quindi a far notare che lui non è un vero<br />
incaricato della sicurezza formato in modo<br />
specifico, con tutti i relativi doveri.<br />
Non sempre le disposizioni e le misure per la<br />
sicurezza sul lavoro vengono accolte con<br />
grande comprensione. padre Alois Kurmann<br />
conferma: «Non è sempre facile per padre<br />
Georg riuscire a imporsi con le sue disposizioni<br />
di sicurezza: da noi sono tutti dei grandi<br />
individualisti, e dire a qualcuno che il suo<br />
comportamento è a rischio per quel che concerne<br />
la sicurezza, è spesso una cosa delicata.<br />
In quanto comandante dei pompieri per<br />
lui è sempre stata essenziale la precisione,<br />
tutto doveva essere affrontato in modo appropriato.<br />
Il suo stile direttivo era molto severo<br />
e chiaro.»<br />
Proteggere l’edifico e<br />
il patrimonio culturale<br />
All’interno del convento sono stati installati<br />
tre impianti di rivelazione d’incendio. In questo<br />
modo la protezione è soltanto parziale.<br />
Solai e piani mansardati sono tenuti sotto<br />
controllo, così come i locali in cui sono concentrati<br />
dei valori, gli edifici nuovi come la<br />
scuola e la sala del teatro, mentre non sono<br />
sorvegliati i corridoi, ecc. Ci sono degli sprinkler<br />
nella segheria e nel silo per le scaglie di<br />
legno, ma non nel sottotetto del convento;<br />
una perizia dell’Istituto di <strong>Sicurezza</strong> li raccomandava,<br />
ma per motivi edilizi, tecnici e finanziari<br />
si dovette rinunciare ad installarli.<br />
Per gli oggetti preziosi sono stati ora creati<br />
dei locali per la protezione del patrimonio<br />
culturale. In uno vengono conservati oggetti<br />
ecclesiastici, come ad esempio paramenti,<br />
nell’altro sono stati riuniti i manoscritti più<br />
preziosi, il materiale d’archivio e gli oggetti<br />
artistici. In passato molte di queste cose<br />
erano depositate nel sottotetto! «E nel sottotetto,<br />
purtroppo, si trova ancora gran parte<br />
della collezione di oggetti d’arte, che preferirei<br />
vedere conservata in un luogo più sicuro.»<br />
Comunque prossimamente verranno<br />
realizzati nuovi locali d’archivio. Per la<br />
chiesa e la sacrestia è stata installata una<br />
protezione contro l’intrusione: la famosa Madonna<br />
Nera della cappella delle Grazie, ad<br />
esempio, è quindi protetta.<br />
Collaborazione con l’Istituto<br />
di <strong>Sicurezza</strong><br />
Per padre Georg il forte afflusso di persone,<br />
a volte veramente notevole, richiede una particolare<br />
attenzione ed è fonte di una certa<br />
preoccupazione: nelle giornate di pellegrinaggio<br />
possono trovarsi nella chiesa anche<br />
5000 persone. L’organizzazione e l’indicazione<br />
delle vie di fuga non è per niente semplice.<br />
A cominciare dalle porte, alcune delle<br />
quali devono rimanere chiuse, e poi i grandi<br />
portali che si aprono tutti verso l’interno.<br />
Non si è riusciti a trovare nessuna soluzione<br />
soddisfacente per adeguarsi alle esigenze poste<br />
oggigiorno. Lo stesso vale per la marcatura<br />
delle vie di fuga: a causa della protezione<br />
dei monumenti storici è necessario un<br />
certo riguardo.<br />
Un problema importante è spesso quello di<br />
compartimentare i condotti per i cavi e le tubature,<br />
anche se nel frattempo gli artigiani<br />
che intervengono nel monastero sono stati<br />
sensibilizzati al problema. «Quando si tratta<br />
di lavori sulla rete informatica, l’elettricista<br />
mi chiama sul posto in modo che tutto venga<br />
fatto secondo le regole.»<br />
Il monastero ha stipulato con l’Istituto di<br />
<strong>Sicurezza</strong> un contratto per la «Soluzione<br />
modello della sicurezza sul lavoro». «Per<br />
noi è estremamente utile che qualcuno dall’esterno<br />
– qualcuno che quindi non sia implicato<br />
direttamente all’interno del convento<br />
– venga regolarmente a controllarci per apportare<br />
un’ottica diversa e informarci anche<br />
sulle norme e sulle disposizioni tradizionali<br />
e su quelle più recenti. Dopo il primo audit,<br />
l’elenco delle carenze era lunghissimo, ma<br />
29 SICUREZZA 2009_2