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Vado e Torno 2023-10

Su questo numero di Vado e Torno: Infrastrutture. Al Bianco ci vuole il bis Sut. A Parma e a Prato l’interporto diventa protagonista Anteprime. DAF XB e XBC, Scania R560 ibrido solare, Renault Trafico Van E-Tech Electric, Toyota Hilux Electric Special. La seconda vita dell’IVECO Stralis NP460 Politica. Camion pericolo pubblico

Su questo numero di Vado e Torno:

Infrastrutture. Al Bianco ci vuole il bis
Sut. A Parma e a Prato l’interporto diventa protagonista
Anteprime. DAF XB e XBC, Scania R560 ibrido solare, Renault Trafico Van E-Tech Electric, Toyota Hilux Electric
Special. La seconda vita dell’IVECO Stralis NP460
Politica. Camion pericolo pubblico

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VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

e vai con<br />

l’energia<br />

solare<br />

INFRASTRUTTURE AL BIANCO CI VUOLE IL BIS ● SUT A PARMA E<br />

A PRATO L’INTERPORTO DIVENTA PROTAGONISTA ● ANTEPRIME DAF<br />

XB E XBC - SCANIA R560 IBRIDO SOLARE - RENAULT TRAFIC VAN E-TECH<br />

ELECTRIC - TOYOTA HILUX ELECTRIC ● SPECIAL LA SECONDA VITA<br />

DELL’IVECO STRALIS NP460 ● POLITICA CAMION PERICOLO PUBBLICO<br />

OTTOBRE<br />

<strong>2023</strong><br />

MENSILE<br />

€ 3,00<br />

<strong>10</strong><br />

Prima immissione:<br />

5 ottobre <strong>2023</strong>


eCitan: Consumi WLTP ciclo misto: consumo di energia elettrica in kWh/<strong>10</strong>0 km: 20,0-18,9;<br />

Emissioni di CO 2<br />

(g/km): 0.<br />

NUOVO eCITAN<br />

<strong>10</strong>0% ELETTRICO.<br />

Feels giant.<br />

Il Van compatto fuori ma con un'energia gigantesca dentro: 1,5 tonnellate<br />

di carico, 284 chilometri di autonomia e si ricarica in soli 38 minuti dal <strong>10</strong> all'80%.<br />

Scoprilo su mercedes-benz.it/vans<br />

ottobre<br />

A INCUBO<br />

vado e torno n°<strong>10</strong> - <strong>2023</strong> - anno 62° - www.vadoetornoweb.com<br />

Green deal<br />

Mirafiori Battery technology center 6<br />

Brevi: California, Symbio, Total Energies 6<br />

Joint Daimler Truck, Cummins e Paccar 7<br />

All’Italia<br />

L<br />

non piace l’elettrico 7<br />

’incubo ha una data d’inizio, ma non<br />

Così ancora Bosch ricicla quella le di fuel ne. cell Giovedì 20 febbraio<br />

2020 solo new nel pronto enter soccorso elettriche di Co-<br />

7<br />

7<br />

Per Nissan<br />

dogno A novembre viene individuato il forum sulle il ‘paziente batterie uno’. 7<br />

Dal 9 marzo al 5 maggio, il lockdown duro.<br />

Primavera ed estate: si tira il ato. L’autunno<br />

porta Periscopio con sé una nuova vampata di emergenza.<br />

Il 3 novembre la cartina del paese<br />

Fusione tinge made in giallo, in Japan arancione, rosso. Segue 9<br />

l’allentamento Si amplia il network pre natalizio, Lng le vacanze ‘con 9<br />

deroghe’, Immatricolazioni un 2021 per iniziato regione nel peggiore dei 9<br />

La maledizione del Gottardo <strong>10</strong><br />

Panama, è emergenza siccità <strong>10</strong><br />

La patente B non si tocca <strong>10</strong><br />

Il sondaggio del mese <strong>10</strong><br />

Euro 7, compromesso in vista 12<br />

Trasporti da riformare 12<br />

Eni, l’Hvo competitivo col diesel 12<br />

Msc acquisisce la metà di Italo 12<br />

I container che fanno da sé 14<br />

Transpotec, meno sette mesi 14<br />

Italtrans rinnova il parco 14<br />

Brevi: Assocostieri, mercato, Uk 14<br />

Tecnologia per la polizia austriaca 15<br />

Ups con il Liverpool 15<br />

La Spagna contro i cattivi pagatori 15<br />

Il treno a idrogeno in Italia 15<br />

Politica<br />

Il pericolo corre col camion 16<br />

Finiti i soldi. Anzi no 17<br />

Piste ciclabili inutili e pericolose 18<br />

Il Brennero va alla Corte di giustizia 19<br />

Infrastrutture<br />

Al Bianco c’è chi vuole il bis 20<br />

Paghiamo gli errori del passato 20<br />

Intanto il Frejus raddoppia 22<br />

Sustainable Tour<br />

L’interporto diventa centrale 24<br />

Parma: internazionalizzare si può 26<br />

Prato: tra digital e decarbon 28<br />

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<strong>Vado</strong> e <strong>Torno</strong><br />

16<br />

modi. Inutile dilungarsi, la cronaca è recente<br />

e impressa nella mente di tutti.<br />

Il piccolo osservatorio dei dati Analytics di<br />

Autobusweb.com rende l’idea di come il<br />

Covid abbia impattato sul settore e stravolto<br />

ogni tipo di priorità: nove dei dieci articoli<br />

più letti del 2020 sono legati a vario titolo<br />

alla macrotematica ‘conseguenze del Covid<br />

sul mondo del trasporto’.<br />

La cronologia di un anno di Covid<br />

24 febbraio. Il Flixbus bloccato per un colpo<br />

di tosse. Il Coronavirus sale sull’autobus.<br />

Il conducente (italiano) tossisce, il Flixbus<br />

viene bloccato dalla telefonata di una passeggera<br />

che, nei pressi di Lione, avverte la<br />

polizia. Il driver viene caricato in ambulanza<br />

e ricoverato. Il mezzo bloccato all’autostazione<br />

Lyon-Perrache, isolato all’interno di<br />

un perimetro di sicurezza. Il tampone darà<br />

risultato negativo. Ma questo conta poco: la<br />

vita quotidiana non sarà più la stessa. È un<br />

piccolo assaggio della valanga che ci travolgerà.<br />

Il giorno prima era scattato lo stop ai<br />

viaggi d’istruzione.<br />

La settimana 54successiva (dal 24 febbraio al<br />

3 marzo: il lockdown nazionale non è ancora<br />

in vigore) vede il primo calo verticale<br />

dei biglietti tpl.<br />

24<br />

‘Sanicazione’ diventa rapidamente la parola<br />

d’ordine di un settore costretto a corse<br />

vertiginose per adeguare mezzi e servizi al<br />

clima di insicurezza, mentre i numeri dei<br />

passeggeri colano a picco e l’emorragia di<br />

entrate legate alla tariffazione diventa sempre<br />

più grave. A metà marzo Cotral si fa i<br />

conti in tasca: le perdite, rispetto a marzo<br />

2019, si assestano attorno ai 600mila euro.<br />

I ricavi da titoli di viaggio stanno a -83%.<br />

Sempre<br />

L’intervista<br />

a metà marzo, Atm registra un calo<br />

dei passeggeri che è arrivato a segnare<br />

-92%. Alexander L’offerta? Vlaskamp, Rimodulata Ceo a di quota Man 75%. 30<br />

In Nel media, <strong>2023</strong> durante il boom il delle lockdown, vendite un risicato 31<br />

<strong>10</strong> per cento di passeggeri si serve del tpl,<br />

tenendo come riferimento i livelli medi pre-<br />

Covid. Anteprime<br />

Dicevamo:<br />

Daf Xb e Xbc<br />

sanicazione. Il ‘Protocollo<br />

32<br />

di<br />

regolamentazione per il contenimento della<br />

diffusione Due motori del per Covid-19 sette potenze nel settore del trasporto<br />

Scania e R560 della logistica’ ibrido solare rmato dal Ministe-<br />

50<br />

34<br />

ro Si delle va nel Infrastrutture futuro con lo e dei smart Trasporti dash entra 52 in<br />

vigore<br />

A Södertälje<br />

il 14 marzo.<br />

nascono<br />

L’igienizzazione<br />

le batterie<br />

quotidiana<br />

dei mezzi diventa un imperativo. Sul<br />

53<br />

mercato occano le proposte di prodotti ad<br />

hoc: fotocatalisi, raggi ultravioletti, ozono,<br />

e via dicendo.<br />

L’UE PER I COMBUSTIBILI ALTERNATIVI<br />

La Commissione europea ha stanziato poco<br />

più di 350 milioni di euro per promuovere<br />

i combustibili alternativi. I fondi saranno<br />

distribuiti tra 26 progetti in 12 stati membri e si<br />

concentreranno soprattutto sulle infrastrutture. A metà<br />

marzo<br />

24<br />

Instagram<br />

LinkedIn<br />

YouTube<br />

vadoetornotrucks<br />

Sempre il 14 marzo<br />

<strong>Vado</strong> e<br />

vengono<br />

<strong>Torno</strong><br />

«ridotti sulla<br />

<strong>Vado</strong> e <strong>Torno</strong> Edizioni<br />

base delle effettive esigenze e al ne di as-<br />

2020 Cotral<br />

si fa i<br />

conti in tasca:<br />

le perdite,<br />

rispetto<br />

a marzo<br />

2019, si<br />

assestano<br />

attorno ai<br />

600mila<br />

euro. I ricavi<br />

da titoli<br />

di viaggio<br />

stanno<br />

a -83%.<br />

Sempre a<br />

metà marzo,<br />

Atm<br />

registra un<br />

calo dei<br />

passeggeri<br />

che<br />

è arrivato<br />

a segnare<br />

-92%.<br />

In media,<br />

durante il<br />

28<br />

lockdown,<br />

un risicato<br />

<strong>10</strong> per<br />

32<br />

cento di<br />

passeggeri<br />

si serve del<br />

tpl, tenendo<br />

come<br />

riferimento<br />

i livelli medi<br />

pre-Covid.<br />

LA SECONDA VITA<br />

DELL’IVECO<br />

NP460<br />

L’INSERTO CENTRALE<br />

12 PAGINE DA STACCARE<br />

Renault Trafic Van E-Tech Electric 54<br />

Così diventa facile lavorare 56<br />

TikTok<br />

<strong>Vado</strong>etornoTrucks<br />

13 3


ottobre<br />

RITARDI NEL RIMBORSO PEDAGGI?<br />

A causa di un’anomalia nei dati forniti da<br />

uno dei gestori dei servizi di telepedaggio<br />

potrebbero esserci dei ritardi nelle<br />

procedure di rimborso sui pedaggi 2022.<br />

Trucknews<br />

Stare al passo della transizione 58<br />

Brevi: Scania, eDaily, Quantron 58<br />

La guida autonoma secondo Man 59<br />

Il Mercedes GenH2 fa mille km 59<br />

Poker Volvo per le factory elettriche 59<br />

Record di ordini per il Nikola Fcev 59<br />

Supervan elettrico di Farizon 59<br />

62<br />

70<br />

Service&logistics<br />

Ottavo centro Man a Torino 60<br />

Officina e magazzino in pole 61<br />

Fercam in quel di Alessandria 61<br />

Due nuovi dealer per Ford 62<br />

Il cliente al centro di Ecosistema 63<br />

Shell festeggia centoundici volte 63<br />

Daimler Truck retail a Castenedolo 65<br />

Hvolution di Eni Sustainable mobility 65<br />

Saloni<br />

Ecomondo fa il pieno di camion 66<br />

Hese, si parla di idrogeno a Bologna 67<br />

Van&pick-up<br />

Toyota Hilux elettrico 68<br />

In gara col Ford Ranger Raptor 69<br />

Mercedes eCitan 70<br />

A Roma corrieri per un giorno 71<br />

Volkswagen Amarok si rinnova 71<br />

59<br />

Correva l’Anno<br />

Mercedes inizia l’era Actros 81<br />

Rubriche<br />

Listino degli alternativi 72. Listino dei<br />

commerciali 75. Listino dei pick-up<br />

80. Ultim’ora 82.<br />

In contemporanea con<br />

08·<strong>10</strong><br />

MAGGIO<br />

2024<br />

transpotec.com


green deal<br />

sperimentazioni, eventi, progetti, statistiche<br />

BATTERY EXPERTS FORUM, A NOVEMBRE L’EVENTO EUROPEO SULLE BATTERIE<br />

Quella che si svolgerà dal 7 al 9 novembre a Darmstadt, in Germania, sarà la 18 a edizione della<br />

mostra-convegno europea dedicata al mondo delle batterie. Tutorial, interventi di esperti e<br />

presentazioni tecniche si alterneranno nel corso dei tre giorni della manifestazione, che si focalizzerà<br />

principalmente su argomenti quali mobilità elettrica, produzione di batterie, progettazione delle<br />

celle, sicurezza, sistemi di gestione delle batterie, metodi di test ed economia circolare.<br />

STELLANTIS INVESTE IN ITALIA<br />

Scocca la scintilla a<br />

Mirafiori<br />

Lo storico polo industriale<br />

piemontese ospita il nuovo<br />

Battery technology center di<br />

Stellantis che dà lavoro a oltre<br />

cento tecnici specializzati<br />

LE BREVI<br />

Chi dice Mirafiori,<br />

in Italia e non soltanto,<br />

evoca la storia<br />

dell’automobile, che<br />

s’intreccia strettamente<br />

con quella del marchio<br />

Fiat, ora assorbito nella<br />

galassia Stellantis.<br />

Ma le più recenti vicende<br />

dello storico sito<br />

non sono, per usare un<br />

eufemismo, le più rosee:<br />

segno dei tempi<br />

che cambiano e di un<br />

mondo, quello dell’automotive<br />

in senso lato,<br />

impegnato a trovare<br />

una strada percorribile<br />

in uno scenario dominato<br />

dalla transizione<br />

energetica, quanto meno<br />

in Europa.<br />

Per questi, e altri, motivi,<br />

la notizia dell’apertura<br />

del Battery<br />

technology center di<br />

Stellantis proprio a<br />

UNA NUOVA<br />

ECCELLENZA<br />

Il Battery<br />

technology<br />

center inaugurato<br />

di recente<br />

a Mirafiori, in<br />

Piemonte, è tra<br />

i più importanti<br />

in Europa. Si<br />

estende per<br />

oltre 8 mila<br />

metri quadrati e<br />

ospita 32 camere<br />

climatiche,<br />

ambienti ideali<br />

per i test sui<br />

pacchi batteria e<br />

sulle celle.<br />

STRETTA DELLA CALIFORNIA<br />

Lo stato della California, avanguardia<br />

americana nella mobilità a emissioni<br />

zero, mostra poca tolleranza per le<br />

sperimentazioni sulla guida autonoma.<br />

Una legge del Senato ha, infatti, reso<br />

più difficile lo svolgimento di test su<br />

strada dei veicoli autonomi. Questione<br />

di sicurezza, secondo i promotori del<br />

provvedimento, contro il quale sono<br />

naturalmente insorte le (tante) aziende<br />

locali del settore.<br />

Mirafiori non può lasciare<br />

indifferenti. Il<br />

nuovo polo consentirà<br />

al gruppo di testare e<br />

SYMBIO VA A FUOCO<br />

Un principio di incendio si è sviluppato<br />

il mese scorso nello stabilimento<br />

produttivo Symbio di Vénissieux, in<br />

Francia, dove si realizzano componenti<br />

per la mobilità a idrogeno. Due<br />

lavoratori sono rimasti feriti, uno dei<br />

quali in modo serio. Secondo l’azienda,<br />

una joint venture tra Michelin, Faurecia<br />

e Stellantis, l’incendio non sarebbe<br />

legato in alcun modo al trattamento<br />

dell’idrogeno.<br />

sviluppare i pacchi batterie<br />

per i veicoli elettrici<br />

che alimenteranno<br />

i veicoli del marchio,<br />

impegnato a sua volta<br />

in un percorso ben delineato<br />

di transizione<br />

energetica.<br />

L’investimento fatto<br />

da Stellantis si aggira<br />

intorno ai 40 milioni<br />

di euro e affianca progetti<br />

simili, con un impianto<br />

analogo che dovrebbe<br />

presto vedere la<br />

luce anche in Ontario,<br />

Canada, per servire il<br />

Nordamerica.<br />

Una parte importante<br />

del lavoro che porteranno<br />

avanti gli oltre<br />

cento specialisti impiegati<br />

inizialmente a<br />

Mirafiori riguarderà i<br />

test sulle batterie, e in<br />

particolare la conduzione<br />

di test climatici.<br />

Previste anche prove<br />

di durata del ciclo vita<br />

delle batterie, test sullo<br />

sviluppo e la taratura<br />

dei software per i<br />

sistemi di gestione delle<br />

batterie (Bms) e lo<br />

smontaggio di pacchi<br />

e celle per l’analisi e il<br />

benchmarking.<br />

«Ci troviamo davanti<br />

a un’opportunità unica<br />

di ridefinire la mobilità<br />

attraverso l’offerta di<br />

soluzioni intelligenti<br />

e sostenibili», ha dichiarato<br />

Ned Curic,<br />

Chief engineering and<br />

technology officer di<br />

Stellantis.<br />

«Il nuovo Battery<br />

technology<br />

center di Mirafiori<br />

riunisce in<br />

un unico luogo<br />

gli strumenti e<br />

le persone di talento<br />

necessari<br />

per sviluppare,<br />

testare, validare<br />

e realizzare<br />

prodotti di alta<br />

qualità con una<br />

riduzione dei<br />

tempi di consegna<br />

di veicoli<br />

elettrici in tutto<br />

il mondo».<br />

TOTAL ENERGIES IN GERMANIA<br />

Saranno più di mille i punti di ricarica<br />

‘fast’ che Total Energies installerà in<br />

Germania per dare ulteriore impulso<br />

alla mobilità a emissioni zero. Secondo<br />

l’azienda, le colonnine avranno potenza<br />

compresa tra 50 e 300 kilowatt. I<br />

punti di ricarica saranno raggruppati<br />

in 134 Ev-hub disseminati sul territorio<br />

tedesco. L’iniziativa è promossa dal<br />

ministero federale per il digitale e i<br />

Trasporti (Bdmv).<br />

JOINT VENTURE NEGLI USA<br />

Gigafactory condivisa<br />

Daimler Truck, Accelera by Cummins<br />

e Paccar collaborano sulle batterie<br />

nomi dei gruppi<br />

I coinvolti non<br />

possono che far<br />

rumore: si tratta di<br />

La fonte è lo Smart<br />

mobility report<br />

della School of<br />

management del<br />

Politecnico di Milano:<br />

mentre all’estero<br />

prosegue la crescita<br />

delle immatricolazioni<br />

di auto elettriche,<br />

in Italia il trend si è<br />

arrestato nel 2022.<br />

E quest’anno non<br />

arrivano segnali<br />

di un’inversione di<br />

tre autentici giganti<br />

che hanno deciso<br />

di condividere<br />

un percorso che<br />

tendenza. Più nello<br />

specifico dei numeri,<br />

nel 2022 la quota<br />

di auto elettriche<br />

immatricolate in<br />

Italia è stata inferiore<br />

del 15 per cento<br />

rispetto al 2021. E<br />

se in Europa si è<br />

passati in appena 4<br />

anni da una quota<br />

di auto elettriche<br />

del 2,5 per cento<br />

sul totale al 22 per<br />

dovrebbe portare<br />

nel medio periodo<br />

alla produzione di<br />

celle per batterie<br />

in Nord America.<br />

Parliamo di<br />

Daimler Truck,<br />

Cummins e<br />

Paccar (gruppo<br />

proprietario del<br />

marchio Daf.)<br />

L’investimento<br />

complessivo<br />

dovrebbe aggirarsi<br />

sui 2-3 miliardi di<br />

dollari e l’obiettivo<br />

è realizzare una<br />

gigafactory per<br />

la produzione di<br />

batterie al litioferro-fosfato<br />

(Lfp) destinate ai<br />

veicoli commerciali<br />

elettrici. Partner di<br />

minoranza sarà Eve<br />

Energy.<br />

ITALIA INDIETRO SULLA MOBILITÀ ELETTRICA<br />

cento, il nostro Paese<br />

fa fatica ad andare<br />

oltre il 9 per cento.<br />

Interessante notare<br />

come, invece, il tasso<br />

di crescita delle<br />

colonnine, dunque<br />

dell’infrastruttura di<br />

ricarica, sia tutto<br />

sommato in linea<br />

con quello europeo:<br />

alla fine del 2022,<br />

secondo il report del<br />

Politecnico di Milano,<br />

si contavano<br />

in Italia quasi<br />

40 mila punti<br />

di ricarica<br />

ad accesso<br />

pubblico, di cui<br />

l’85 per cento<br />

‘normal charge’,<br />

e circa 370<br />

mila colonnine<br />

private, in<br />

crescita del<br />

170 per cento,<br />

soprattutto<br />

per effetto del<br />

superbonus.<br />

BOSCH<br />

Ricicliamo<br />

le fuel cell<br />

Ridurre il costo<br />

delle fuel cell<br />

con l’economia<br />

circolare<br />

Tra le questioni fondamentali<br />

per quanto<br />

riguarda lo sviluppo<br />

e la diffusione della<br />

mobilità a idrogeno<br />

c’è sicuramente il costo<br />

delle celle a combustibile.<br />

Non è un caso,<br />

quindi, che i giganti del<br />

settore stiamo cercando<br />

un modo abbassare i<br />

costi di produzione di<br />

questi componenti.<br />

In prima linea c’è<br />

Bosch, che ha avviato<br />

nei suoi stabilimenti la<br />

produzione delle fuel<br />

cell. E adesso, punta<br />

sulla possibilità di riciclare<br />

gran parte degli<br />

elementi in platino che<br />

si trovano nelle celle a<br />

combustibile.<br />

«Riciclando componenti<br />

fondamentali pos-<br />

NISSAN<br />

All-in<br />

elettrico<br />

Solo versioni<br />

elettriche per i<br />

nuovi modelli di<br />

auto e van<br />

Nissan ha imboccato<br />

una strada<br />

e non torna indietro.<br />

Il percorso della casa<br />

giapponese verso l’elettrificazione<br />

si fa, se<br />

possibile, ancora più<br />

netto: d’ora in poi i<br />

nuovi modelli di auto<br />

e furgoni presentati in<br />

siamo davvero rendere<br />

più economiche le fuel<br />

cell e allo stesso tempo<br />

ridurre le emissioni<br />

associate all’estrazione<br />

del platino», ha<br />

detto Thomas Pauer,<br />

a capo della divisione<br />

Powertrain solutions<br />

di Bosch, «Le nostre<br />

stime ci dicono che<br />

già entro il 2030 un<br />

numero considerevole<br />

di celle a combustibile<br />

potrà essere riciclato».<br />

Per questa ragione,<br />

Bosch sta stringendo<br />

accordi con operatori<br />

attivi nella mobilità a<br />

emissioni zero, come<br />

per esempio la tedesca<br />

Hylane, specializzata<br />

nel noleggio di veicoli<br />

industriali elettrici e a<br />

idrogeno.<br />

Europa verranno venduti<br />

soltanto con motorizzazione<br />

full electric.<br />

«I veicoli elettrici<br />

alimentati con le rinnovabili<br />

sono cruciali<br />

per raggiungere la<br />

neutralità carbonica»,<br />

ha commentato il Ceo,<br />

Makoto Uchida.<br />

6<br />

7


UNA PRODUZIONE<br />

TEST DRIVE<br />

OSPITI IN STUDIO<br />

BREAKING NEWS<br />

TRUCK RACING<br />

IN ONDA IN PRIMA SERATA SU<br />

@event<br />

@trasportareoggi<br />

@vadoetorno<br />

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www.eventforma.com<br />

IN COLLABORAZIONE CON<br />

MEDIA PARTNER<br />

periscopio<br />

Per ora è solo un memorandum<br />

d’intesa, ma<br />

entro dicembre 2024<br />

Fuso e Hino, i due leader del<br />

made in Japan nei mezzi pesanti<br />

saranno a tutti gli effetti<br />

un’unica azienda a proprietà<br />

congiunta. A decidere la fusione,<br />

in realtà, sono stati i loro<br />

'fratelli maggiori' Mercedes<br />

e Toyota che ne controllano la<br />

proprietà da tempo.<br />

Per essere precisi, il pacchetto<br />

azionario di Mitsubishi Fuso<br />

Truck and Bus Corporation<br />

è dal 2011 controllato all’89<br />

per cento da Daimler attraverso<br />

la divisione Daimler Truck.<br />

Quanto a Hino Motors è dal<br />

2001 che fa parte a tutti gli<br />

effetti del gruppo Toyota.<br />

Obiettivo primo della fusione,<br />

lo sviluppo dell’uso di<br />

idrogeno e di altre tecnologie<br />

per sostenere la competitività<br />

del gruppo unendo gli sforzi<br />

per ridurre le emissioni dei<br />

mezzi pesanti e rafforzare il<br />

business dei veicoli commerciali<br />

su scala globale. In particolare,<br />

il lavoro congiunto<br />

riguarderà sviluppo, approvvigionamento<br />

e produzione veicoli,<br />

mentre non è al momento<br />

noto se saranno integrate tra<br />

loro anche le reti commerciali<br />

e di assistenza.<br />

Una fusione che parte, almeno<br />

stando alle dichiarazioni<br />

dei protagonisti, con grandi<br />

ambizioni. «Daimler Truck<br />

è molto orgogliosa dei propri<br />

prodotti, perché camion<br />

e autobus fanno muovere il<br />

mondo», ha sottolineato Martin<br />

Daum, Ceo di Daimler,<br />

«E presto ciò avverrà a zero<br />

emissioni. Abbiamo di fronte<br />

un grande futuro e questa iniziativa<br />

è un passo cruciale per<br />

far sì che quel futuro funzioni<br />

economicamente e per guidare<br />

il trasporto sostenibile».<br />

Altrettanto ottimista Koji<br />

Sato, Ceo di Toyota, che ha<br />

dichiarato: «La collaborazione<br />

tra queste quattro aziende<br />

è una partnership per creare<br />

HAM ITALIA AMPLIA IL NETWORK LNG<br />

Ham Italia ha di recente inaugurato ben tre stazioni<br />

di rifornimento di Lng in Italia: a Carpiano, nel<br />

milanese, a Pescara e a Patti, in provincia di Messina.<br />

Quest'ultimo è il primo punto di distribuzione<br />

pubblico di gas naturale liquefatto in Sicilia.<br />

Far East, emissioni, sperimentazioni, acquisizioni<br />

DAL 2024 HINO E FUSO UNICA AZIENDA<br />

Fusione nipponica<br />

I 'fratelli maggiori' Mercedes e Toyota artefici<br />

del progetto. Obiettivo: lavorare insieme a<br />

elettrificazione, connettività e guida autonoma<br />

il futuro dei veicoli commerciali<br />

in Giappone e lavoreremo<br />

insieme con una visione<br />

condivisa per raggiungere la<br />

neutralità nei confronti delle<br />

emissioni di CO 2<br />

».<br />

Cardine dell’operazione sarà<br />

lo sviluppo comune delle<br />

cosiddette tecnologie Case<br />

(Connected/autonomous&<br />

automated/shared/electric),<br />

tenuto presente che proprio<br />

il Canter costruito da Fuso è<br />

stato il primo camion elettrico<br />

a debuttare sul mercato nel<br />

lontano 2016.<br />

Quanto a Toyota, è dello<br />

scorso maggio l’accordo con<br />

LA TOP TEN DELLE REGIONI ITALIANE<br />

1.068<br />

1.008<br />

930<br />

1.528<br />

1.423<br />

1.381<br />

1.338<br />

1.891<br />

2.344<br />

Immatricolazioni di truck over 3,5 ton nelle <strong>10</strong> principali regioni<br />

italiane per numero di veicoli (periodo gen-ago <strong>2023</strong>).<br />

Fonte: Anfia<br />

IL CANTER ELETTRICO è stato un vero<br />

e proprio pioniere sul mercato: è già<br />

alla seconda generazione.<br />

3.706<br />

il gigante dei pesanti Usa Paccar<br />

per lo sbarco sul mercato<br />

nordamericano della sua tecnologia<br />

fuel cell, destinata a<br />

muovere gli innovativi classe<br />

8 Kenworth T680 e Peterbilt<br />

579, entrambi nella versione<br />

Fcev.<br />

Matilde Casagrande<br />

<strong>10</strong>La maledizione<br />

del Gottardo<br />

12 Compromesso<br />

sull'Euro 7<br />

14 Se i container<br />

fanno da soli<br />

15 Più tecnologia<br />

meno tragedie<br />

9


sondaggio, valichi, canali, licenze di guida<br />

PANAMA A SECCO<br />

Emergenza<br />

siccità<br />

Non piove più sul<br />

Canale e si riducono<br />

pescaggio e numero<br />

delle navi in transito<br />

Se in Europa e<br />

Nordamerica il <strong>2023</strong><br />

entrerà nella storia<br />

meteorologica per le<br />

tempeste di grandine<br />

e le inondazioni, non<br />

si può dire lo stesso<br />

per Panama. Dove gli<br />

effetti del cambiamento<br />

climatico hanno portato<br />

con sé una stagione delle<br />

piogge caratterizzata dalla<br />

mancanza di precipitazioni.<br />

Il che ha fatto scattare<br />

l’emergenza siccità: non<br />

c’è abbastanza acqua per<br />

alimentare gli impianti<br />

a sei conche del canale<br />

che permettono alle navi<br />

di superare il dislivello<br />

di 28 metri tra le due<br />

imboccature sugli Oceani<br />

Atlantico e Pacifico e<br />

il lago Gatun. Ecco il<br />

motivo per cui l’autority<br />

che gestisce il canale ha<br />

ridotto fino almeno a fine<br />

dicembre il pescaggio<br />

autorizzato da 50 a 44<br />

piedi (da 15 a 13 metri) e<br />

contemporaneamente da 40<br />

a 32 il numero delle navi<br />

in transito al giorno. Con<br />

il risultato di innescare<br />

un vero e proprio ingorgo<br />

che ha visto il numero<br />

imbarcazioni in attesa nelle<br />

due rade crescere fino a<br />

163 a fine agosto.<br />

Un problema non da poco<br />

per un’arteria lunga 82<br />

chilometri attraverso cui<br />

transita il 5 per cento del<br />

traffico merci mondiale,<br />

percentuale che però<br />

supera quota 40 se si<br />

prendono in esame le merci<br />

con origine o destinazione<br />

gli Stati Uniti.<br />

Oscar Sandri<br />

<strong>10</strong><br />

IL SONDAGGIO DEL MESE<br />

È giusto vietare l'ingresso nelle<br />

città ai camion sprovvisti di<br />

sensori per l'angolo cieco?<br />

Rispondi su<br />

www.vadoetornoweb.com<br />

Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate su un campione scientifico<br />

ANCORA DISAGI<br />

La maledizione<br />

del Gottardo<br />

Una crepa al soffitto ha<br />

causato la chiusura del<br />

tunnel autostradale<br />

I<br />

quotidiani del Canton Ticino<br />

hanno forse esagerato<br />

nel parlare di 'maledizione'<br />

a proposito del valico del San<br />

Gottardo che collega Lugano<br />

(e l’Italia) con Basilea e la<br />

Germania. Ma dopo il disastro<br />

nella modernissima galleria<br />

ferroviaria di base, dove<br />

i danni causati dal deragliamento<br />

di un treno merci costringeranno<br />

a utilizzare una<br />

sola canna a senso alternato<br />

fino a dicembre, lo scorso <strong>10</strong><br />

settembre l’Ustra (l’Ufficio<br />

federale per il traffico) ha dovuto<br />

chiudere anche il tunnel<br />

autostradale.<br />

Il motivo: una crepa lunga<br />

25 metri apertasi nel soffitto<br />

della galleria in prossimità del<br />

portale nord. Secondo le fonti<br />

ufficiali, «la causa del danno<br />

alla soletta è stata identificata<br />

in ridistribuzioni di tensioni<br />

all'interno della montagna».<br />

Che poi sia dipeso dai lavori<br />

in corso per la costruzione<br />

della nuova galleria oppure da<br />

un terremoto, come ipotizzato<br />

dal Politecnico di Zurigo,<br />

è ancora da valutare. Nel giro<br />

di cinque giorni comunque la<br />

soletta è stata sostituita e il<br />

tunnel autostradale riaperto al<br />

traffico, pur col limite (temporaneo)<br />

di velocità inferiore. Il<br />

timore è che gli accertamenti<br />

innescati da questo incidente<br />

possano portare a frequenti<br />

chiusure per manutenzione.<br />

Franco Salvena<br />

GALLERIA RIAPERTA<br />

dopo cinque giorni.<br />

LE RISPOSTE<br />

DEL MESE SCORSO<br />

Questioni di<br />

approvvigionamento<br />

ostacolano l'introduzione<br />

del nuovo cronotachigrafo.<br />

Era prevedibile?<br />

82%<br />

sì<br />

18%<br />

no<br />

GIÙ LE MANI<br />

DALLA PATENTE<br />

La proposta partita<br />

dalla Commissione<br />

europea, e portata al<br />

vaglio del Parlamento,<br />

di dividere la patente B<br />

in due categorie ha provocato<br />

una vera e propria<br />

alzata di scudi da<br />

parte delle associazioni<br />

di settore.<br />

NO DELLE associazioni<br />

alla doppia patente B.<br />

Iru e Acea, tra le altre,<br />

si sono fortemente opposte<br />

all'idea di creare<br />

due patenti: la B per<br />

veicoli con peso complessivo<br />

fino a 1,8 ton<br />

e la B+ per veicoli con<br />

peso compreso tra 1,8<br />

e 3,5 ton.<br />

Secondo l'Iru, la formazione<br />

aggiuntiva e<br />

l'esame per ottenere la<br />

patente B+ comporterebbero<br />

un onere economico<br />

e pratico per<br />

conducenti e operatori<br />

professionali. Si rallenterebbe<br />

anche l'adozione<br />

dei veicoli elettrici.<br />

Matteo Borghi


emissioni, studi, biocarburanti, acquisizioni<br />

12<br />

TRASPORTI DA<br />

RIFORMARE<br />

Il ruolo dell’Albo dell'autotrasporto<br />

«dovrebbe<br />

essere quello di<br />

garantire la trasparenza<br />

del settore ma risulta<br />

depotenziato, senza<br />

personale in grado di<br />

svolgere le attività fondamentali».<br />

IL COMMENTO alla<br />

relazione dell'Art.<br />

Parole di Massimo Marciani,<br />

presidente del<br />

Freight leaders council,<br />

che così commenta<br />

la relazione annuale<br />

dell'Autorità di regolazione<br />

dei trasporti (Art)<br />

sullo stato dell'autotrasporto<br />

in Italia.<br />

Cabotaggio illegale,<br />

subvezione selvaggia<br />

ed evasione/elusione fiscale<br />

sono le tre grandi<br />

aree grigie evidenziate<br />

dallo studio.<br />

Milena Sgroi<br />

ALTERNATIVE SOSTENIBILI AL DIESEL<br />

IN VISTA DELL'EURO 7<br />

Si va verso il<br />

compromesso<br />

Il Consiglio europeo<br />

ammorbidisce la proposta<br />

della Commissione<br />

Il Consiglio europeo ha e-<br />

spresso il suo parere sulle<br />

modalità di introduzione<br />

dello standard Euro 7, che<br />

dovrebbe fissare i livelli di e-<br />

missioni consentiti per i nuovi<br />

motori a combustione interna.<br />

Per la prima volta, un unico<br />

atto giuridico comunitario ha<br />

Ok il prezzo è giusto<br />

Eni mette in promozione l'Hvo: a ottobre<br />

costa <strong>10</strong> cent al litro meno del diesel<br />

Prosegue la campagna di<br />

Eni per la promozione<br />

dell'Hvo, l'alternativa<br />

sostenibile al diesel per<br />

l'alimentazione dei motori<br />

a combustione interna dei<br />

camion. Commercializzato<br />

dal gruppo con il nome di<br />

Hvolution, il carburante<br />

è prodotto da Eni nelle<br />

bioraffinerie di Venezia e di<br />

Gela e distribuito in oltre<br />

500 stazioni di rifornimento<br />

del Cane a sei zampe.<br />

In questo scenario, il mese di<br />

ottobre è davvero cruciale,<br />

LO STANDARD EURO 7 è in fase<br />

di discussione in Europa.<br />

dal momento che Eni sta<br />

commercializzando l'Hvo<br />

a un prezzo promozionale<br />

che lo rende competitivo<br />

con il diesel. Addirittura,<br />

questo mese l'Hvolution<br />

di Eni è disponibile a un<br />

prezzo inferiore di <strong>10</strong><br />

centesimi al litro rispetto al<br />

diesel tradizionale. L’idea<br />

è attrarre le aziende di<br />

trasporto interessate a<br />

provare l’Hvo, compatibile<br />

con tutti i motori Euro 6 e<br />

parte degli Euro 5.<br />

Andrea Cento<br />

riguardato diversi segmenti<br />

automotive, come auto, furgoni<br />

e veicoli pesanti.<br />

Venendo incontro alle richieste<br />

provenienti da diversi paesi,<br />

tra cui l’Italia, il Consiglio<br />

ha esteso il periodo consentito<br />

per applicare le nuove disposizioni:<br />

per i veicoli pesanti<br />

Avevamo anticipato<br />

la notizia<br />

sullo scorso<br />

numero di <strong>Vado</strong><br />

e <strong>Torno</strong>: Mediterranean<br />

shipping<br />

company (Msc),<br />

il gigante della<br />

navigazione di<br />

proprietà della<br />

famiglia Aponte,<br />

ha acquisito il 50<br />

per cento di Italo<br />

Ntv, l'operatore<br />

ferroviario fondato<br />

nel 2006 dalla<br />

cordata di cui<br />

facevano parte<br />

anche Luca Cordero<br />

di Montezemolo<br />

e Diego<br />

Della Valle.<br />

Nel corso del<br />

tempo, Italo Ntv<br />

è passata alla<br />

società di investimenti<br />

americana<br />

Global infrastructure<br />

partners,<br />

che dovrebbe<br />

adesso mantenere<br />

il restante<br />

50<br />

per cento<br />

della proprietà.<br />

Il passo<br />

compiuto<br />

da Msc<br />

fa parte<br />

ci saranno 48 mesi di tempo<br />

dopo l’entrata in vigore del<br />

regolamento per quanto riguarda<br />

i nuovi modelli e 60<br />

mesi per quelli già omologati.<br />

Tra i veicoli leggeri (auto e<br />

furgoni) si passa da 24 a 30<br />

mesi per i nuovi veicoli e a<br />

42 per quelli esistenti.<br />

Inoltre, l’orientamento generale<br />

del Consiglio mantiene<br />

i limiti di emissione e le<br />

condizioni di prova per i veicoli<br />

leggeri attualmente applicabili.<br />

Nel caso dei veicoli<br />

pesanti, i limiti di emissione<br />

sono inferiori e le condizioni<br />

di prova sono leggermente<br />

adeguate.<br />

«Siamo soddisfatti dell’accordo<br />

raggiunto oggi dal Consiglio,<br />

perché tiene conto della<br />

maggior parte delle osservazioni<br />

tecniche e strategiche<br />

che Anfia aveva condiviso<br />

con le istituzioni nazionali ed<br />

europee. Giuste le nuove date<br />

di entrata in vigore, coerente<br />

la scelta di mantenere gli<br />

attuali standard per i veicoli<br />

leggeri e quella di riportare<br />

i test di prova al banco per i<br />

veicoli pesanti», ha commentato<br />

Roberto Vavassori, presidente<br />

di Anfia.<br />

Anche Acea, a livello europeo,<br />

si è detta soddisfatta delle<br />

decisioni del Consiglio.<br />

Teo Vitali<br />

MSC SI PRENDE LA METÀ DI ITALO<br />

di una strategia<br />

più ampia del<br />

gruppo, che si<br />

propone di essere<br />

protagonista<br />

della logistica<br />

globale in modo<br />

più strutturato,<br />

espandendosi in<br />

altri settori.<br />

Sara Peona<br />

ANCHE I TRENI nel<br />

carnet di Msc.<br />

Torino novembre<br />

Verona 9 marzo<br />

UNA INIZIATIVA<br />

Parma 13 settembre<br />

Prato 28 settembre<br />

Info e contatti<br />

visita il sito:<br />

www.eventforma.com<br />

PARTNER TOUR<br />

SPONSOR TOUR<br />

SUSTAINABLE<br />

<strong>2023</strong><br />

TOUR<br />

l’anno degli interporti<br />

MEDIA PARTNER<br />

13


automazione, saloni, finanziamenti<br />

Container da 20 e 40<br />

piedi che viaggiano<br />

autonomamente sui<br />

binari ferroviari per raggiungere<br />

i diversi parchi di smistamento<br />

nell’entroterra del<br />

porto di Savannah in Georgia<br />

(Usa). È il test avviato<br />

dalla compagnia ferroviaria<br />

Genesee&Wyoming mettendo<br />

per la prima volta in funzione<br />

la tecnologia sviluppata<br />

da Parallel system, start-up<br />

americana costituita da alcuni<br />

ingegneri provenienti dalla<br />

compagnia spaziale Space X<br />

di Elon Musk.<br />

M ancano<br />

ancora<br />

sette<br />

mesi alla<br />

prossima<br />

edizione di<br />

Transpotec-<br />

Logitec, in<br />

programma<br />

a Milano<br />

dall'8 all'11<br />

maggio<br />

2024.<br />

Ma Fiera<br />

14<br />

ATTESA PER TRANSPOTEC<br />

Milano ha<br />

comunicato<br />

che sono<br />

già più di<br />

cento le<br />

aziende<br />

cha hanno<br />

prenotato il<br />

loro spazio<br />

espositivo.<br />

E delle<br />

'otto sorelle',<br />

ovvero<br />

i principali<br />

SETTE MESI all'edizione<br />

2024 di Transpotec.<br />

costruttori<br />

di truck,<br />

Ford Trucks<br />

ha già confermato<br />

la<br />

sua presenza,<br />

formalizzando<br />

l'adesione<br />

all'edizione<br />

2024.<br />

Il focus di<br />

Transpotec<br />

sarà su<br />

transizione<br />

energetica,<br />

ultimo miglio<br />

e competenze.<br />

Franco Dei<br />

SPERIMENTATI NEGLI USA<br />

Se i container<br />

vanno da soli<br />

In autonomia dalla nave alle<br />

aree di smistamento grazie a<br />

una start-up americana<br />

L’idea è molto essenziale: appoggiare<br />

le due estremità del<br />

container su un carrello ferroviario<br />

motorizzato, alimentato<br />

DA UN'IDEA di ingegneri<br />

della Space X di Musk.<br />

Italtrans si impegna<br />

per la crescita<br />

sostenibile. Grazie<br />

a un finanziamento<br />

di 5 milioni di<br />

euro garantito da<br />

Intesa Sanpaolo<br />

per progetti che<br />

rispondono a<br />

garanzie in ottica<br />

green, l'azienda di<br />

trasporti bresciana si<br />

appresta a rinnovare<br />

il parco automezzi<br />

guardando con<br />

interesse alle<br />

a batterie e dotato di un gancio<br />

automatico per l’eventuale<br />

accoppiamento ad altre unità,<br />

oltre di un dispositivo di controllo<br />

dotato di Gps.<br />

In pratica, a mano a mano<br />

che i contenitori saranno scaricati<br />

dalla nave a Savannah,<br />

il carroponte li posizionerà<br />

sui carrelli che, ricevuta la<br />

destinazione dal computer<br />

centrale, sposteranno le unità<br />

(o il treno di unità) verso la<br />

destinazione, facendosi a via<br />

via 'riconoscere' da scambi e<br />

semafori.<br />

La velocità di punta del sistema<br />

non è dichiarata, ma<br />

la flessibilità della soluzione<br />

potrebbe dimostrarsi risolutiva<br />

nel decongestionare l’entroterra<br />

dei porti. E non solo,<br />

visto che Parallel system parla<br />

di un range operativo dei carrelli<br />

che tocca le 500 miglia.<br />

Matilde Casagrande<br />

ITALTRANS PER LA SOSTENIBILITÀ<br />

Rinnovo del parco<br />

Ottenuto un finanziamento di 5<br />

milioni con la garanzia di Sace<br />

soluzioni ritenute<br />

più sostenibili.<br />

«Siamo determinati<br />

ad ampliare la<br />

gamma di veicoli<br />

a basso impatto<br />

ambientale<br />

all'interno<br />

dell’azienda:<br />

una strategia che<br />

perseguiamo da<br />

anni», ha spiegato<br />

il presidente di<br />

Italtrans, Giovanni<br />

Bellina.<br />

Giovanni Dagnino<br />

LE BREVI<br />

ASSOCOSTIERI<br />

L'associazione di<br />

categoria si fa sentire<br />

e chiede di modificare<br />

l'articolo 3 del disegno di<br />

legge per il mercato e la<br />

concorrenza. Oggetto del<br />

contendere, la possibilità<br />

per la grandi imprese<br />

di produrre energia<br />

rinnovabile da destinare<br />

al cosiddetto cold ironing<br />

direttamente nei porti,<br />

attualmente non prevista.<br />

Assocostieri spinge anche<br />

per dare la possibilità di<br />

usufruire di combustibili<br />

alternativi come Lng e<br />

bio-Lng.<br />

MERCATO TRAILER<br />

Non è un anno<br />

particolarmente fortunato<br />

per le immatricolazioni di<br />

rimorchi e semirimorchi in<br />

Italia. Dall'inizio del <strong>2023</strong><br />

e fino ad agosto, secondo<br />

Unrae, si è registrato un<br />

calo di oltre il 7 per cento<br />

rispetto allo scorso anno.<br />

Contrazione accentuata<br />

nei mesi estivi, con luglio<br />

che ha fatto segnare un<br />

meno 12 per cento e<br />

agosto un preoccupante<br />

meno 22,6. Michele<br />

Mastagni di Unrae confida<br />

negli incentivi per invertire<br />

la rotta.<br />

RETROMARCIA UK<br />

Ha fatto molto scalpore<br />

la decisione del primo<br />

ministro britannico, Rishi<br />

Sunak, di posticipare<br />

il famigerato 'ban' alla<br />

vendita di auto e van<br />

con motori diesel o a<br />

benzina dal 2030 al 2035,<br />

allinenandosi peraltro alla<br />

tempistiche dell'Ue. «Sono<br />

convinto del fatto che<br />

entro il 2030 la maggior<br />

parte delle auto e dei van<br />

in circolazione saranno<br />

elettrici, ma almeno in<br />

questa fase dovrebbero<br />

essere i consumatori<br />

a dettare le regole del<br />

mercato, non il governo.<br />

E resta molto da fare per<br />

avere un'infrastruttura<br />

adeguata», ha detto<br />

Sunak.<br />

migranti, cattive abitudini, unioni, futuribile<br />

LA SPAGNA CONTRO I COMMITTENTI DISONESTI<br />

Puniti i cattivi pagatori<br />

Multati per importi modesti anche nomi<br />

altisonanti come Dhl e Kuhne&Nagel<br />

Sei un committente<br />

che paga in ritardo<br />

o non paga del tutto gli<br />

autotrasportatori? Se lavori<br />

in Spagna avrai vita sempre<br />

più difficile. Secondo la<br />

legge del 2021, per i cattivi<br />

pagatori non è prevista solo<br />

una multa che parte da 600<br />

euro ma può arrivare a 30<br />

mila e oltre, ma anche la<br />

pubblicazione sul sito del<br />

ministero dei Trasporti dei<br />

nomi delle società morose e<br />

degli importi dovuti.<br />

YOU'LL NEVER<br />

WALK ALONE<br />

Divagazione calcistica<br />

nel titolo a parte,<br />

in cui si cita l'inno<br />

ufficiale del Liverpool<br />

Football club, uno tra i<br />

più importanti al mondo,<br />

la notizia riguarda i<br />

trasporti.<br />

UPS E IL LIVERPOOL<br />

avviano una partnership.<br />

Ups ha annunciato una<br />

partnership pluriennale<br />

proprio con il Liverpool,<br />

il che rende il gruppo<br />

logistico il primo partner<br />

ufficiale dei Reds per la<br />

logistica globale e per le<br />

spedizioni.<br />

I due brand lavoreranno<br />

dunque insieme per<br />

espandere la distribuzione<br />

globale delle operazioni<br />

del retail fisico<br />

e dell’e-commerce del<br />

Liverpool. Soddisfazione<br />

è stata espressa da<br />

entrambi.<br />

Nico Giorgini<br />

Il primo elenco, relativo<br />

al primo semestre <strong>2023</strong>,<br />

è uscito a fine agosto<br />

e comprende più di 60<br />

aziende, multate per cifre<br />

fino a 25 mila euro. Il record<br />

è quello della Atilatrans di<br />

Teruel che, con due diverse<br />

sanzioni è stata bastonata<br />

per oltre 30 mila euro,<br />

seguita dalla Mendartrans<br />

2017 di Berlain nella<br />

Navarra che se l’è cavata<br />

con 16 mila euro di verbale.<br />

Cesare Martinelli<br />

CONTROLLI IN FRONTIERA<br />

Niente più camion<br />

della morte<br />

In Austria si ricorre alla<br />

tecnologia contro il<br />

trasporto di clandestini<br />

Più di cinquanta droni,<br />

sette termocamere e<br />

sette rilevatori di battito<br />

cardiaco. Sono le nuove<br />

tecnologie che la Polizia di<br />

frontiera austriaca sta mettendo<br />

in pista per combattere<br />

il fenomeno degli ingressi<br />

clandestini di migranti, troppo<br />

spesso nascosti tra i carichi<br />

dei camion. Fenomeno che<br />

non accenna a placarsi e può<br />

solo peggiorare, vista la situa-<br />

IN ITALIA IL TRENO A IDROGENO<br />

zione geopolitica in grande<br />

fermento, specialmente, ma<br />

non solo, nell'Est europeo.<br />

A Vienna non hanno dimenticato<br />

i 71 tra uomini, donne<br />

e bambini trovati morti soffocati<br />

nel cassone di un camion<br />

bulgaro nell’estate 2015 a<br />

Pandorf, nel Burgenland. Ma<br />

d’altra parte non si vuole penalizzare<br />

con controlli troppo<br />

lunghi il traffico merci ai valichi,<br />

anch'esso toccato dalle<br />

In occasione di<br />

Expo Ferroviaria,<br />

la rassegna<br />

di settore che si<br />

è tenuta a Milano<br />

dal 3 al 5 ottobre,<br />

i visitatori hanno<br />

potuto ammirare<br />

sui binari<br />

dell'area esterna<br />

quello che ha tutta<br />

l'aria di essere<br />

un'anticipazione<br />

di futuro, il treno<br />

a idrogeno della<br />

francese Alstom.<br />

Progettato e costruito<br />

nei siti di<br />

Alstom in Italia<br />

per Ferrovie<br />

Nord Milano, il<br />

treno è basato<br />

sul modello ferroviario<br />

regionale<br />

Coradia stream.<br />

Sempre Alstom<br />

ha messo in<br />

mostra anche la<br />

Traxx Dc3, locomotiva<br />

elettrica<br />

ad alta potenza<br />

di ultima generazione<br />

che massimizza<br />

l’efficienza<br />

energetica,<br />

riduce al minimo<br />

gli interventi di<br />

manutenzione<br />

e fornisce maggiore<br />

capacità di<br />

carico e trazione<br />

a fronte di minori<br />

consumi.<br />

Omar Tironi<br />

problematiche più attuali legate<br />

alla viabilità.<br />

Come ha sottolineato Michael<br />

Takacs, direttore della<br />

Polizia federale austriaca, nel<br />

presentare le nuove attrezzature<br />

«dai valichi di frontiera<br />

entrano in Austria ogni giorno<br />

migliaia di camion. Solo<br />

da quello di Nickelsdorf, tra<br />

Vienna e Bratislva, sono oltre<br />

2.700».<br />

«Ecco perché le nuove tecnologie,<br />

in particolare i rilevatori<br />

di battito cardiaco, sono<br />

risorse fondamentali per combattere<br />

il crimine senza penalizzare<br />

troppo le attività degli<br />

autotrasportatori. Come ci ricorda<br />

il 'camion della morte'<br />

di Pandorf, non ci limitiamo a<br />

combattere attività criminali,<br />

ma il primo risultato di questi<br />

check point è quello di salvare<br />

vite umane», chiude Takacs.<br />

Cesare Martinelli<br />

IMPENETRBILE ai clandestini? Così<br />

sembra sarà la frontiera austriaca.<br />

15


16<br />

14 SETTEMBRE<br />

«Inaccettabile il taglio<br />

lineare imposto<br />

dal Mef di 37 milioni<br />

sugli incentivi». Così<br />

Unatras al Governo.<br />

19 SETTEMBRE<br />

«Non ci sarà alcun<br />

taglio. Il Mit ha recuperato<br />

le risorse necessarie»,<br />

afferma il<br />

viceministro dei Trasporti<br />

Edoardo Rixi.<br />

20 SETTEMBRE<br />

Il ministro dei Trasporti,<br />

Matteo Salvini,<br />

annuncia la procedura<br />

di ricorso alla Corte<br />

di Giustizia contro i<br />

divieti austriaci. Plauso<br />

di Anita.<br />

25 SETTEMBRE<br />

Dopo che a Milano, in<br />

Area B, si vieta la circolazione<br />

ai camion<br />

senza sistemi di rilevamento<br />

pedoni e<br />

ciclisti negli ‘angoli<br />

ciechi’, Unatras chiede<br />

l’intervento del<br />

Ministero per evitare<br />

penalizzazioni.<br />

26 SETTEMBRE<br />

Mattia Baldis della<br />

Fai di Bergamo rilancia<br />

l’articolo dell’ex<br />

campione del ciclismo,<br />

Silvio Martinello<br />

‘Basta con l’imbroglio<br />

delle finte piste ciclabili’:<br />

bici e camion alleate<br />

contro lo scaricabarile<br />

della politica.<br />

MANCAVANO<br />

160 MILIONI<br />

«Quando abbiamo<br />

cominciato a<br />

erogare le casse<br />

dello Stato<br />

erano vuote.<br />

Inaccettabile. Ci<br />

siamo rivolti al<br />

Mef e un decreto<br />

dovrebbe risolvere<br />

le questioni in<br />

essere», spiega il<br />

viceministro dei<br />

Trasporti, Edoardo<br />

Rixi (foto),<br />

interpellato sui<br />

37 milioni di euro<br />

di incentivi 2021<br />

per il rinnovo<br />

del parco spariti<br />

dopo il taglio<br />

lineare del Mef.<br />

A<br />

Strade troppo pericolose<br />

È COLPA<br />

DEL<br />

CAMION<br />

metà settembre<br />

Unatras scrive al<br />

Governo: «È inaccettabile<br />

il taglio lineare<br />

imposto dal Mef, per<br />

l’importo di 37 milioni<br />

di euro, sugli incentivi<br />

2021 per la sostituzione<br />

e il rinnovo<br />

del parco veicolare,<br />

dopo che le imprese<br />

hanno effettuato e<br />

rendicontato investimenti<br />

per la transizione<br />

ecologica e a<br />

favore dell’ambiente,<br />

contando su risorse<br />

previste da una legge<br />

dello Stato. È indispensabile<br />

recuperare<br />

queste risorse e<br />

pagare alle imprese<br />

quanto loro dovuto».<br />

Di lì a qualche giorno<br />

il caso però si sgonfia.<br />

Il viceministro Edoardo<br />

Rixi interviene al<br />

convegno Fiap, nella<br />

sala Parlamentino del<br />

Ministero delle Infrastrutture<br />

e dei Trasporti,<br />

e annuncia che non<br />

Sei ciclisti morti sotto i veicoli pesanti<br />

a Milano da inizio anno. Il sindaco<br />

Sala impone sistemi anti angolo cieco.<br />

Il modello di trasporto merci è da<br />

rivedere ma colpe e costi si scaricano<br />

ancora una volta sugli autotrasportatori<br />

È<br />

durato poco il periodo nel<br />

quale, durante la pandemia,<br />

gli autotrasportatori<br />

sono stati definiti eroi, per a-<br />

ver continuato<br />

a lavorare a<br />

loro rischio e<br />

pericolo, approvvigionando<br />

negozi e supermercati<br />

e permettendo<br />

agli<br />

italiani barricati<br />

in casa di fare<br />

la spesa. In una parola: permettendo<br />

al Paesi di non fermarsi.<br />

Siamo già tornati alla norma-<br />

ci sarà alcun taglio dei<br />

fondi destinati al settore<br />

dell’autotrasporto<br />

merci.<br />

Il Mit, infatti, è riuscito<br />

a recuperare sia le<br />

risorse necessarie a<br />

pagare il credito d’imposta<br />

sui costi sostenuti<br />

per l’acquisto del<br />

gasolio nel secondo<br />

trimestre del 2022, sia<br />

i 37 milioni di euro decurtati<br />

dal Mef e destinati<br />

agli incentivi 2021<br />

per la sostituzione e il<br />

Milano obbliga<br />

a installare un<br />

dispositivo che sarà<br />

obbligatorio nella<br />

Ue a luglio 2024<br />

Paolo Uggè<br />

SCOMPAIONO I SOLDI PER L’AUTOTRASPORTO. ANZI NO<br />

rinnovo del parco veicolare.<br />

«Quest’anno il Ministero<br />

si è ritrovato<br />

con un problema di<br />

cassa particolarmente<br />

rilevante: nel momento<br />

in cui abbiamo<br />

iniziato a erogare le<br />

risorse mancavano,<br />

infatti, nelle casse<br />

dello Stato 160 milioni<br />

di euro per i contributi<br />

destinati alle aziende<br />

di autotrasporto», ha<br />

spiegato Rixi, «Una<br />

lità: quando c’è da scaricare la<br />

colpa delle lacune della viabilità<br />

e dell’insicurezza, che si<br />

tratti di autostrade o di strade<br />

urbane, ecco<br />

che camion e<br />

relativi autisti<br />

sono i capri<br />

espiatori. Come<br />

per magia<br />

ci si dimentica<br />

che gli scaffali<br />

dei supermercati<br />

sono pieni<br />

grazie ai tir, e si ricomincia ad<br />

accusarli di inquinare o, peggio,<br />

uccidere.<br />

cosa inaccettabile.<br />

Per questo ci siamo<br />

rivolti subito al Mef e<br />

in questi giorni uscirà<br />

il decreto ministeriale<br />

che ci consentirà di<br />

risolvere il problema<br />

della cassa».<br />

In merito, invece, ai 37<br />

milioni Rixi ha spiegato<br />

che nei prossimi<br />

giorni verrà presentato<br />

un emendamento, già<br />

concordato col Mef,<br />

che permetterà al Ministero<br />

di recuperarli.<br />

17


SULLA STRADA<br />

PISTE CICLABILI<br />

Solo fiore<br />

all’occhiello<br />

Spesso inutili se<br />

non pericolose.<br />

I progetti sono<br />

tutti da verificare<br />

S<br />

ilvio Martinello, l’ex<br />

campione di ciclismo,<br />

scrive ‘Basta con l’imbroglio<br />

delle finte piste ciclabili’<br />

e Mattia Baldis, Fai di<br />

Bergamo, lo rilancia.<br />

Il tema è caldo, anche<br />

perché i camionisti non<br />

ci stanno. «Chi progetta<br />

le piste ciclopedonali<br />

deve aver bevuto troppo.<br />

A volte sembrano piste di<br />

guerra: curve, salti, precedenze<br />

da dare a destra<br />

e a manca, nessuna<br />

manutenzione».<br />

«Ennesima dimostrazione<br />

di uno Stato che non<br />

c’è (vedi l’escalation di<br />

femminicidi, violenze sui<br />

minori, interi quartieri in<br />

mano alla delinquenza) e<br />

che, quando c’è, fa solo<br />

danni: concede finanziamenti<br />

ai comuni che le<br />

realizzano, senza controllare<br />

se il progetto ha<br />

un senso o se la ciclabile<br />

a un certo punto svanisce<br />

nel nulla. Chiaia, Napoli,<br />

ne è un esempio».<br />

«Le associazioni di categoria<br />

potrebbero intervenire<br />

in modo intelligente<br />

nella vita del Paese, denunciando<br />

i problemi di<br />

tutti i giorni. Chi fa piste<br />

ciclabili non è per forza<br />

bravo amministratore».<br />

«Invece di far mettere i<br />

sensori sui camion per<br />

vedere l’angolo cieco<br />

(che sa tanto della solita<br />

‘marchetta politica’ per far<br />

vendere qualcosa di nuovo),<br />

in tempi in cui tanti<br />

autotrasportatori non hanno<br />

più neanche gli occhi<br />

per piangere e che verrebbero<br />

chiamati a tirar<br />

fuori qualche migliaio di<br />

euro in più, tanto mica<br />

pagano le associazioni,<br />

fate in modo che le osservazioni<br />

di chi sta sulla<br />

strada vengano fatte circolare».<br />

Oscar Sandri<br />

Da inizio anno, sono sei i ciclisti<br />

vittime dei camion a Milano.<br />

Anche in pieno centro:<br />

l’ultima, 28 anni, a due passi<br />

da Porta Romana. Ma è troppo<br />

facile dare la colpa ai camion.<br />

Sarebbe onesto invece<br />

ammettere che qualcosa, nel<br />

trasporto merci su gomma, a<br />

Milano non funziona.<br />

Dal 1° ottobre solo<br />

con allarme ciclista<br />

Dunque, il sindaco Beppe Sala<br />

ha deciso che dal 1° ottobre<br />

<strong>2023</strong>, a Milano, potranno circolare<br />

in Area B solo i camion<br />

N3 con sistemi capaci di rilevare<br />

pedoni e ciclisti in prossimità<br />

degli ‘angoli ciechi’.<br />

Niente, invece, su organizzazione<br />

del trasporto merci in<br />

città, circolazione dei veicoli<br />

da cantiere e delle biciclette.<br />

Già, le biciclette. Ecco perché<br />

è particolarmente significativa<br />

l’inedita alleanza tra il<br />

funzionario di un’associazione<br />

degli autotrasportatori, Mattia<br />

Baldis della Fai di Bergamo,<br />

e l’ex campione del ciclismo,<br />

Silvio Martinello, vincitore di<br />

un titolo olimpico su pista, di<br />

cinque mondiali, di 14 titoli<br />

nazionali e 21 corse su strada.<br />

Martinello ha scritto sul<br />

sito Altropensiero.net l’articolo<br />

‘Basta con l’imbroglio<br />

delle finte piste<br />

ciclabili’,<br />

rilanciato e<br />

sottoscritto da<br />

Baldis. L’olimpionico<br />

fa<br />

riferimento<br />

al bonus bici<br />

pandemico,<br />

che voleva incentivare<br />

l’utilizzo delle due<br />

ruote, per affermare che si<br />

dovrebbe «iniziare dalle infrastrutture<br />

specifiche, se si<br />

Le ‘bike lane’<br />

sono pericolose e<br />

oggetto di critiche<br />

da parte di tutti gli<br />

utenti della strada<br />

Silvio Martinello<br />

desidera incidere sulle abitudini<br />

delle persone, e solo<br />

successivamente concentrarsi<br />

sugli stimoli all’acquisto del<br />

mezzo. Non basta una mano<br />

di vernice sull’asfalto per creare<br />

una pista ciclabile. Perché<br />

così si rischia solo di aumentare<br />

il pericolo, soprattutto<br />

nei punti, e sono tanti, lungo<br />

le strade, dove le condizioni<br />

delle vecchie carreggiate<br />

non consentono<br />

neppure<br />

lontanamente<br />

di parlare di<br />

sicurezza, con<br />

la corsia che si<br />

restringe o addirittura<br />

scompare».<br />

E continua:<br />

«le ‘bike lane’, corsie ricavate<br />

con righe bianche tracciate<br />

sulle strade dalla sera al mattino<br />

in tante città italiane», so-<br />

no «molto pericolose, e oggetto<br />

di critiche e lamentele sia<br />

da parte di chi le utilizza in<br />

bici, credendole erroneamente<br />

piste ciclabili, sia da parte di<br />

chi motorizzato le subisce e le<br />

percepisce come un ulteriore<br />

ostacolo».<br />

Le aziende di trasporto<br />

sono in seria difficoltà<br />

Resta comunque il fatto che<br />

la decisione del Comune di<br />

Milano ha messo in seria difficoltà<br />

le aziende di trasporto<br />

che operano nel capoluogo<br />

lombardo. Da qui, la protesta<br />

di Unatras, caduta a sua volta<br />

nel tranello di prendersela con<br />

il comportamento di pedoni e<br />

ciclisti: vero che molti circolano<br />

in modo poco rispettoso<br />

delle regole, ma, ripetiamo, il<br />

problema vero è il sistema che<br />

non funziona: «Pur condividendo<br />

l’obiettivo del Comune<br />

di migliorare la sicurezza stradale<br />

in ambito cittadino, stigmatizziamo<br />

questo approccio<br />

unilaterale che criminalizza i<br />

mezzi pesanti, perché la sicurezza<br />

non si garantisce con<br />

approcci vessatori senza prevedere<br />

obblighi nei confronti<br />

degli ‘utenti deboli della<br />

strada’, pedoni e ciclisti, i cui<br />

comportamenti sono spesso<br />

alla base degli incidenti».<br />

Vista l’importanza<br />

di<br />

Milano, il caso<br />

è diventato nazionale.<br />

«Unatras<br />

chiede<br />

l’intervento del<br />

ministro delle<br />

Infrastrutture<br />

e dei Trasporti,<br />

Matteo Salvini, affinché si<br />

evitino penalizzazioni contro<br />

i mezzi pesanti e, soprattutto,<br />

si faccia chiarezza rispetto a<br />

BRENNERO: SI VA ALLA CORTE EUROPEA<br />

Il<br />

ministro<br />

delle Infrastrutture<br />

e dei<br />

Trasporti, Matteo<br />

Salvini, ha<br />

annunciato al<br />

question time<br />

della Camera<br />

la procedura<br />

di ricorso davanti<br />

alla Corte<br />

di giustizia<br />

contro i divieti<br />

austriaci al<br />

Brennero.<br />

«Il Governo<br />

italiano prende<br />

posizione nei<br />

confronti degli<br />

inaccettabili<br />

divieti di circolazione<br />

dei<br />

Si faccia chiarezza<br />

su decisioni che<br />

le amministrazioni<br />

locali potrebbero<br />

auttuare nel caos<br />

Amedeo Genedani<br />

SIAMO TUTTI<br />

GOVERNATIVI<br />

Applausi a scena<br />

aperta per Matteo<br />

Salvini da parte<br />

dei presidenti di<br />

Anita, Riccardo<br />

Morelli, e di<br />

Fai, Paolo Uggè<br />

(foto), in seguito<br />

all’annuncio<br />

del ricorso alla<br />

Corte di giustizia<br />

europea contro i<br />

divieti austriaci al<br />

Brennero.<br />

decisioni unilaterali e disomogenee<br />

che le varie amministrazioni<br />

locali potrebbero<br />

attuare generando caos tra migliaia<br />

di operatori del settore.<br />

Il provvedimento del Comune<br />

di Milano, infatti, non tiene<br />

conto dei dati del ministero<br />

dell’Interno, dai quali risulta<br />

invece un calo della percentuale<br />

di incidenti in cui sono<br />

coinvolti i veicoli commerciali<br />

anche grazie<br />

all’attenzione<br />

che la categoria<br />

riserva alla<br />

mezzi pesanti<br />

al Brennero»,<br />

commenta il<br />

presidente di<br />

Anita, Riccardo<br />

Morelli, «Il<br />

ministro Salvini<br />

ha ben<br />

rappresentato<br />

il cuore della<br />

questione:<br />

l’Austria con<br />

le limitazioni<br />

al transito dei<br />

mezzi pesanti<br />

al Brennero<br />

determina<br />

all’interno del<br />

mercato Ue<br />

una situazione<br />

di concorrenza<br />

sleale, innanzitutto<br />

a danno<br />

delle imprese<br />

italiane».<br />

«Le restrizioni<br />

imposte<br />

dall’Austria<br />

non sono più<br />

accettabili.<br />

Non siamo disponibili<br />

a pasticci,<br />

mediazioni<br />

dilatorie<br />

e sosterremo<br />

l’azione del<br />

Ministro con<br />

tutte le iniziative<br />

possibili»,<br />

afferma il presidente<br />

Fai,<br />

Paolo Uggè,<br />

«Nessuna<br />

strada resterà<br />

intentata, compreso<br />

un possibile<br />

dialogo<br />

con la presidente<br />

Von der<br />

Leyen (purché<br />

si arrivi finalmente<br />

all’apertura<br />

della<br />

procedura di<br />

infrazione contro<br />

l’Austria), di<br />

concerto con<br />

le associazioni<br />

europee<br />

aderenti all’Iru.<br />

La libertà<br />

di circolazione<br />

deve essere<br />

assicurata anche<br />

sulla linea<br />

del Brennero».<br />

sicurezza di<br />

tutti gli utenti<br />

della strada.<br />

Quello della<br />

sicurezza stradale<br />

è un tema<br />

che non si può pensare di<br />

risolvere con la sola politica<br />

dei divieti». E, ancora: «È<br />

necessario affrontare il problema<br />

nella sua complessità,<br />

considerando l’incremento del<br />

traffico commerciale verso le<br />

città, le problematiche legate<br />

alle consegne dell’ultimo<br />

miglio, la conformazione dei<br />

centri urbani e la necessità di<br />

infrastrutture adeguate».<br />

Nel 2024 l’obbligo Ue<br />

solo per i camion nuovi<br />

Le difficoltà per le imprese<br />

sono oggettive, e vanno dai<br />

costi alla mancanza di normative<br />

precise: «Il Comune<br />

di Milano obbliga a installare<br />

un dispositivo che l’Europa<br />

renderà obbligatorio a luglio<br />

2024 solo per i veicoli nuovi»,<br />

scrive la Fai.<br />

«Sottolineiamo i tempi<br />

strettissimi che le imprese<br />

hanno a disposizione per<br />

adeguarsi, (la delibera è datata<br />

11 luglio, e gli obblighi<br />

decorrono dal 1 ottobre) e la<br />

confusione generata fra gli<br />

operatori per la mancanza di<br />

specifiche tecniche sui dispositivi<br />

(solo questa settimana<br />

sono stati pubblicate le certificazioni<br />

richieste). Per stessa<br />

ammissione del Comune di<br />

Milano, peraltro, in Italia non<br />

esiste una normativa sui sensori<br />

degli angoli ciechi. E il<br />

nostro Codice della strada non<br />

fa ancora alcun riferimento a<br />

tali dispositivi», scrive ancora<br />

Unatras.<br />

Riccardo Venturi<br />

18<br />

19


INAUGURATO<br />

A LUGLIO 1965<br />

La realizzazione del<br />

Traforo del Monte Bianco<br />

ha richiesto tre anni<br />

abbondanti di lavori<br />

necessari per lo scavo:<br />

avviati l’8 gennaio 1959<br />

sul versante italiano<br />

e il 30 maggio dello<br />

stesso anno su quello<br />

francese, si sono<br />

conclusi il 14 agosto<br />

1962 con la caduta<br />

dell’ultimo diaframma.<br />

L’inaugurazione è<br />

avvenuta il 16 luglio<br />

1965 alla presenza<br />

dei presidenti della<br />

Repubblica di Italia e<br />

Francia, Giuseppe Saragat<br />

e Charles de Gaulle.<br />

Per il Tunnel del Monte Bianco<br />

C’È CHI<br />

VUOLE<br />

IL BIS<br />

Posizioni opposte<br />

al di qua e al di<br />

là delle Alpi sul<br />

futuro del tunnel.<br />

Divide l’ipotesi della<br />

seconda canna:<br />

nettamente contraria<br />

la Francia, ma<br />

anche in Italia non<br />

tutti concordano<br />

sull’opportunità di<br />

realizzare l’opera<br />

20<br />

PAGHIAMO ERRORI E RITARDI<br />

Èchiaro e evidente<br />

come, scongiurato<br />

il rischio di un<br />

sostanziale blocco,<br />

con relativo caos,<br />

del transito merci<br />

tra Italia e Francia,<br />

attraverso Frejus e<br />

Bianco, con i primi<br />

lavori di ripristino di<br />

quest’ultimo slittati<br />

di un anno al 2024,<br />

la situazione dei valichi<br />

alpini rimanga<br />

tuttavia delicata.<br />

Lo ha rimarcato<br />

anche Assotir che<br />

in una nota sottolinea<br />

come «questa<br />

vicenda mette<br />

in evidenza una<br />

serie di problemi<br />

con cui siamo tutti<br />

chiamati a fare<br />

i conti: la carenza<br />

pluridecennale di<br />

manutenzione delle<br />

infrastrutture, la<br />

messa in<br />

sicurezza<br />

del territorio<br />

per<br />

contrastare<br />

le conseguenze<br />

del cambiamento<br />

climatico e<br />

la necessità<br />

di dialogo<br />

e collaborazione<br />

tra paesi, che<br />

dovrebbe essere<br />

gestita ben oltre i<br />

livelli nazionali».<br />

E prosegue: «Per<br />

quanto riguarda la<br />

carenza di manutenzione<br />

e il degrado<br />

del territorio<br />

non possiamo far<br />

altro che prendere<br />

atto che stiamo<br />

pagando il prezzo<br />

degli errori e dei<br />

ritardi commessi in<br />

passato».<br />

In questo senso,<br />

conclude la nota<br />

«l’accordo raggiunto<br />

(tra Italia e Francia)<br />

risolve solo in<br />

parte la situazione<br />

caotica che affligge<br />

i collegamenti tra i<br />

due paesi».<br />

Ristrutturare il Traforo in questo<br />

modo è come truccare una<br />

persona di ottant’anni<br />

Pietro Lunardi<br />

La frana che a fine agosto,<br />

in Alta Savoia, nel comune<br />

francese di Frenay, ha determinato<br />

la chiusura al traffico<br />

del tunnel stradale del Frejus,<br />

con conseguente dirottamento<br />

del flusso veicolare, leggero e<br />

pesante, sul Traforo del Monte<br />

Bianco, che a sua volta avrebbe<br />

dovuto chiudere di lì a qualche<br />

giorno (il 4 settembre, per l’esattezza),<br />

per consentire l’inizio<br />

dei lavori di rifacimento della<br />

volta del tunnel, ha riportato in<br />

primo piano, riaccendendo le<br />

immancabili polemiche frutto<br />

delle relative opposte visioni,<br />

la questione della realizzazione<br />

della seconda canna della galleria<br />

che collega Italia e Francia,<br />

tra Courmayeur e Chamonix,<br />

scavata nel cuore<br />

di quella che,<br />

con i suoi 4.8<strong>10</strong><br />

metri, è la montagna<br />

più alta<br />

d’Europa.<br />

21


SOTTO LA LENTE<br />

OPERATIVO NEL 2024<br />

Raddoppia<br />

il Frejus<br />

Il nuovo tunnel<br />

consentirà di<br />

snellire il traffico<br />

tra Italia e Francia<br />

Al Bianco è al momnento<br />

soltanto un’idea (peraltro<br />

divisiva), al Frejus<br />

una realtà (concreta e in<br />

attesa di battesimo). Di<br />

cosa parliamo? Della seconda<br />

canna, vale a dire<br />

del sostanziale raddoppio<br />

di questi due strategici<br />

e importantissimi tunnel<br />

stradali, arterie cruciali<br />

per il transito delle merci<br />

tra Italia e Francia.<br />

Ebbene, mentre per il<br />

quasi sessantenne Traforo<br />

del Monte Bianco la<br />

questione della seconda<br />

canna, come si legge in<br />

queste pagine, si trascina<br />

tra alti e bassi (questi<br />

ultimi per il momento<br />

vincenti), per il Frejus ci<br />

si prepara a inaugurare il<br />

raddoppio del tunnel.<br />

Inaugurazione che avverrà<br />

nel 2024, dunque fra<br />

pochi mesi. E che vedrà<br />

realizzata la grande opera,<br />

che per la sola parte<br />

italiana del tunnel che<br />

collega Bardonecchia, in<br />

Valsusa, a Modane, in<br />

Francia, ha richiesto un<br />

investimento di circa 320<br />

milioni, con cui sarà possibile<br />

snellire l’importante<br />

flusso di traffico passeggeri<br />

e merci tra i due paesi.<br />

Flusso che, stando<br />

ai dati del 2022, ha visto<br />

transitare per il Frejus<br />

poco più di due milioni di<br />

automezzi (con una crescita<br />

dei mezzi pesanti di<br />

quasi il 5 per cento).<br />

Affiancato a quello originario,<br />

il nuovo tunnel<br />

ne ricalca in lunghezza<br />

il percorso: sono infatti<br />

poco meno di 13 i chilometri<br />

complessivi, lungo i<br />

quali sono stati realizzati<br />

34 rifugi (16 sono sul lato<br />

italiano), dieci stazioni<br />

tecniche e cinque punti<br />

bypass riservati ai mezzi<br />

di soccorso.<br />

Oscar Sandri<br />

DAL 2002<br />

LA SECONDA VITA<br />

Chiuso per tre anni in<br />

seguito alla tragedia<br />

del 24 marzo 1999<br />

costata la vita a 39<br />

persone, il tunnel del<br />

Bianco, completamente<br />

ristrutturato e rinnovato,<br />

è stato riaperto alla<br />

circolazione il 9 marzo<br />

2002, e dall’8 aprile<br />

dello stesso anno anche<br />

a camion e autobus.<br />

Una vera e propria tegola la<br />

prima, la frana, evento che ha<br />

rischiato di mandare letteralmente<br />

in tilt il transito delle<br />

merci tra Italia e Francia, con<br />

pesantissime conseguenze per<br />

l’economia tutta, non soltanto<br />

dei due paesi interessati o di<br />

quella locale.<br />

Del raddoppio<br />

si parla da trent’anni<br />

Questione in realtà mai risolta,<br />

invece, quella dell’opportunità<br />

o meno di procedere<br />

al raddoppio del Traforo del<br />

Bianco. Tema naturalmente<br />

divisivo, al di qua e al di là<br />

delle Alpi, e sul quale, non<br />

da ieri, sono state spese cascate<br />

di parole, che però sono<br />

rimaste sempre tali, non avendo<br />

mai portato a una chiara<br />

e definitiva decisione, in un<br />

senso o nell’altro.<br />

Eppure sono decenni che, seppure<br />

a singhiozzo, se ne discute.<br />

Addirittura, ben prima<br />

di quel tragico marzo 1999,<br />

quando all’interno del traforo<br />

l’incendio, sviluppatosi<br />

dal camion carico di farina e<br />

margarina di un autotrasportatore<br />

belga, provocò una vera<br />

e propria catastrofe, costata<br />

la vita a 39 persone e la conseguente<br />

chiusura del traforo<br />

per tre anni.<br />

Già nel 1990, infatti,<br />

sulla scrivania di Charles<br />

Salzmann, al tempo presidente<br />

della società francese di<br />

gestione del tunnel, c’erano<br />

tre distinti progetti. L’idea<br />

del raddoppio, insomma, era<br />

concreta, caldeggiata anche<br />

da quella sponda francese che<br />

oggi, invece, è tra i più strenui<br />

oppositori del progetto.<br />

Poi l’aria cambia. Velocemente.<br />

La scintilla è innescata dai<br />

sindaci dei comuni della Valle<br />

dell’Arve, nell’Alta Savoia.<br />

Alle ragioni del sì oppongono<br />

questioni principalmente legate<br />

all’aumento dell’inquinamento<br />

e ai danni ambientali<br />

che la realizzazione dell’opera<br />

determinerebbe. Al coro di<br />

no dei primi cittadini dell’Alta<br />

Savoia, si aggiungono quelli<br />

dei diversi movimenti ambientalisti,<br />

anche italiani.<br />

Dalla strada<br />

alla ferrovia<br />

Il fronte del no, in questo<br />

modo, cresce e si compatta.<br />

Facendosi ancor più granitico<br />

all’indomani della tragedia<br />

del marzo 1999. Vero è che<br />

proprio in seguito a quell’evento<br />

si torna a parlare con<br />

più insistenza del raddoppio<br />

del tunnel sotto il Monte<br />

Ci vuole il tunnel della Tav Torino-<br />

Lione, anche per liberare la vallata<br />

dall’inquinamento dei tir<br />

Eric Fournier (sindaco di Chamonix)<br />

Bianco, ma non ci sono i margini<br />

per condurre in porto il<br />

progetto. Piuttosto, già si era<br />

fatta largo l’ipotesi del tunnel<br />

ferroviario del Gran San Bernardo,<br />

tra Chivasso, Aosta e<br />

Martigny, sostenuta negli Anni<br />

90 dall’allora presidente<br />

della Regione Valle d’Aosta,<br />

Gianni Bondaz, a sua volta<br />

contrario al raddoppio del tunnel<br />

stradale. Posizione ribadita<br />

in più occasioni nel corso<br />

degli anni seguenti: una prima<br />

volta nel 2003 (con la giunta<br />

di Carlo Perrin) e poi ancora<br />

nel 2009 con l’emendamento<br />

del presidente della Regione,<br />

Augusto Rollandin, che però<br />

non chiude all’ipotesi di una<br />

seconda canna di sicurezza.<br />

Il muro del no mostra<br />

tuttavia le prime crepe nella<br />

seconda metà dello scorso decennio.<br />

Parlare<br />

di seconda<br />

canna<br />

non è più un<br />

tabù, anche<br />

considerando<br />

la necessità,<br />

per il tunnel<br />

costruito negli Anni 60,<br />

di affrontare lunghi lavori di<br />

manutenzione. Ed è lo stesso<br />

Rollandin (che presidente<br />

della Regione lo sarà fino al<br />

marzo 2017) a parlare della<br />

necessità di approfondire «tutte<br />

le soluzioni possibili, anche<br />

quelle della seconda galleria».<br />

Proprio l’annunciato calen-<br />

dario dei lavori (tre mesi di<br />

chiusura ogni anno, fino al<br />

2041, per una spesa totale di<br />

circa 500 milioni di euro) per<br />

il rifacimento della volta di<br />

un’infrastruttura che, non va<br />

dimenticato, rappresenta il 5,8<br />

per cento del traffico pesante<br />

dell’arco alpino, combinato<br />

con l’impennata del 16 per<br />

cento dei flussi di traffico in<br />

transito (soltanto nei primi<br />

quattro mesi di quest’anno<br />

hanno infatti attraversato il<br />

tunnel del Bianco 601.394<br />

veicoli contro i 518.285 del<br />

primo quadrimestre 2022), ha<br />

riportato d’attualità l’ipotesi<br />

del raddoppio della galleria.<br />

Uno stop con effetto<br />

negativo sul Pil<br />

Raddoppio che i sostenitori<br />

del progetto (un’opera dal<br />

costo stimato di circa 1,2 mi-<br />

11.611 metri la<br />

lunghezza del tunnel, scavato<br />

nel cuore del Monte Bianco,<br />

che con i suoi 4.8<strong>10</strong> metri è la<br />

montagna più alta d’Europa<br />

2 corsie, una per senso<br />

di marcia (ciascuna di<br />

3,5 metri di larghezza), ,<br />

parallelamente alle quali corre<br />

un marciapiede largo 80 cm<br />

70 all’ora la velocità<br />

massima consentita all’interno<br />

della galleria<br />

150 i metri di<br />

interdistanza minima<br />

obbligatoria da osservare tra<br />

un veicolo e l’altro<br />

37 luoghi sicuri (uno ogni<br />

300 metri), 36 semibarriere<br />

(una ogni 600 metri), 36<br />

semafori tricolori, 20 pannelli<br />

a messaggio variabile<br />

liardi di euro, tutto a carico<br />

dei privati) sostengono oggi a<br />

gran voce anche per mitigare i<br />

riflessi economici negativi indotti<br />

dalla programmata chiusura<br />

a singhiozzo del traforo.<br />

A questo riguardo, infatti,<br />

il centro studi di Confindustria<br />

stima un effetto negativo sul<br />

Pil regionale della Valle d’Aosta<br />

dello 0,54 per cento per<br />

ciascun anno di chiusura.<br />

Complessivamente, dunque,<br />

un saldo negativo di 9,8 punti<br />

percentuali.<br />

Il rischio di una pesante<br />

mazzata per l’economia è<br />

dunque reale. Ciò non pare<br />

tuttavia smuovere la granitica<br />

opposizione dei contrari a<br />

quella che, sostengono, sarà<br />

quasi certamente la classica<br />

grande opera che serve a nessuno.<br />

Alberto Gimmelli<br />

22<br />

23


SE<br />

L’INTERPORTO<br />

È<br />

AL CENTRO<br />

DEL<br />

VILLAGGIO<br />

L’INTERPORTO<br />

VISTO DALL’ALTO<br />

Una ‘città nella città’ che<br />

occupa a vario titolo circa<br />

duemila persone e funge<br />

sempre più da centro nevralgico<br />

della logistica. L’interporto di<br />

Parma, qui in un’immagine aerea,<br />

sta fortemente investendo nel<br />

futuro e un nuovo terminal<br />

ferroviario sarà pronto nella<br />

primavera del 2024.<br />

Guarda al domani anche<br />

l’interporto della Toscana<br />

Centrale, che ha ospitato la<br />

terza tappa del Sustainable<br />

Tour, al centro di un’area di<br />

circa 1,5 milioni di abitanti e<br />

punto di riferimento di uno dei<br />

distretti, quello del tessile, più<br />

floridi d’Italia. Ha attivato un<br />

progetto per la realizzazione<br />

di elettrolizzatori in vista della<br />

produzione e distribuzione di<br />

idrogeno<br />

La seconda e la terza tappa<br />

del percorso informativo<br />

itinerante creato da<br />

evenT hanno toccato due<br />

interporti cruciali per la<br />

logistica del Centro-Nord<br />

Italia, affrontando temi<br />

fondamentali in vista del<br />

futuro decarbonizzato. E a<br />

novembre saremo a Torino...<br />

Due appuntamtenti che si rincorrono<br />

a due settimane di distanza. Il<br />

Sustainable Tour <strong>2023</strong> ha decisamente<br />

accelerato nel mese di settembre,<br />

facendo rotta prima su Parma, lo scorso<br />

13 settembre, e poi sull’Interporto della<br />

Toscana Centrale, nella città di Prato, il<br />

28 del mese scorso. Evidente la volontà<br />

non soltanto di riaffermare la centralità<br />

degli interporti nello scenario logistico,<br />

possibilmente sostenibile, del prossimo<br />

futuro, ma anche di porre la lente d’ingrandimento<br />

sullo sviluppo dei territori.<br />

Territori che sempre più devono trovare<br />

nell’interporto un punto di scambio per<br />

le merci tra gomma e ferro, offrendo<br />

nel contempo servizi e opportunità a chi<br />

trasporta oltre che alla città ospitante.<br />

24<br />

25


Dirigenti<br />

interportuali,<br />

ma anche<br />

rappresentanti<br />

della filiera<br />

dell’autotrasporto<br />

e delle istituzioni<br />

locali si<br />

sono ritrovati<br />

all’interporto di<br />

Parma, cercando<br />

di immaginare<br />

come proprio<br />

gli interporti<br />

potranno<br />

supportare<br />

nel modo più<br />

efficiente e<br />

sostenibile la<br />

logistica delle<br />

eccellenze<br />

industriali italiane<br />

Internazionalizzazione sostenibile dei distretti industriali<br />

LA LOGISTICA<br />

MOTORE DELLO<br />

SVILUPPO<br />

una logistica efficiente e sostenibile.<br />

Questo, in estrema servizi, forza alle esportazioni<br />

nel distretto’ che dà supporto,<br />

sintesi, il punto di partenza e al movimento delle merci.<br />

della discussione che si è I prodotti di alta qualità di<br />

svolta a Parma, introdotta tantissime aziende italiane<br />

dal professor Paolo Volta, non possono essere intaccati<br />

da un trasporto poco effi-<br />

coordinatore didattico di<br />

evenT.<br />

ciente», ha tenuto a ribadire<br />

«L’interporto è un ‘distretto Fabio Ruffini, amministratore<br />

Le imprese manifatturiere<br />

distrettuali in Italia vivono<br />

un momento positivo:<br />

sono disposte a innovare<br />

e la centralità delle filiere è<br />

tra i principali punti di forza<br />

dei distretti industriali italiani,<br />

che hanno più che mai bisogno<br />

di essere supportati da<br />

PARMA<br />

delegato di Cepim Interporto<br />

di Parma. «Qui, all’interporto<br />

di Parma stiamo investendo e<br />

innovando: il nuovo terminal,<br />

che sarà pronto la prossima<br />

primavera, finanziato all’80<br />

per cento da fondi nazionali<br />

e europei, sarà al servizio del<br />

territorio, e in particolare del<br />

FOTO DI<br />

GRUPPO<br />

Da sinistra,<br />

Leonardo<br />

Lanzi (Lanzi<br />

Trasporti),<br />

Marcello<br />

Mariani (Uir),<br />

Maurizio<br />

Cervetto<br />

(direttore<br />

<strong>Vado</strong> e<br />

<strong>Torno</strong>),<br />

Fabrizio<br />

Buffa (Iveco),<br />

Fabio Ruffini<br />

(Interporto<br />

di Parma),<br />

Giuseppina<br />

Pisaniello (Eni<br />

Sustainable<br />

mobility),<br />

Luca Barassi<br />

(direttore<br />

Trasportare<br />

Oggi in<br />

Europa),<br />

Federica Ropa<br />

(Regione<br />

Emilia-<br />

Romagna) e<br />

Paolo Volta,<br />

coordinatore<br />

didattico di<br />

evenT.<br />

Le istituzioni per<br />

la sostenibilità<br />

Presente anche Leonardo Lanzi,<br />

presidente di Lanzi Trasporti,<br />

azienda parmense «che<br />

fa autotrasporto da 68 anni e<br />

negli ultimi anni ha investito<br />

sull’intermodalità. Per questo,<br />

credo sia importante far conoscere<br />

e valorizzare un interporto<br />

come quello di Parma».<br />

Significativo anche l’intervento<br />

di Giuseppina Pisaniello,<br />

head of Specialties<br />

and additives di Eni Sustainable<br />

mobility, player che sta<br />

investendo nella promozione<br />

dei carburanti alternativi, tra<br />

cui i biofuel, che consentono<br />

«l’abbattimento di emissioni<br />

fino al 90 per cento nel ciclo<br />

well-to-wheel, cioè nell’intero<br />

ciclo di vita del prodotto». E<br />

il riferimento va all’Hvo, olio<br />

vegetale idrotrattato, che Eni<br />

produce dal 2014, oggi dispodistretto<br />

alimentare in cui ci<br />

troviamo».<br />

L’importanza della<br />

collaborazione<br />

«Alcuni big player industriali<br />

hanno rilanciato l’intermodalità<br />

in Italia, con i nostri interporti<br />

che devono lavorare co-<br />

me hub di una logistica integrata»,<br />

ha aggiunto Marcello<br />

Mariani, segretario generale<br />

Uir (Unione interporti riuniti),<br />

che ha utilizzato una metafora<br />

curiosa. «Prima gli interporti<br />

erano come i comuni nell’Italia<br />

post-medievale, ognuno<br />

chiuso dentro le proprie mura.<br />

Ora le nostre ‘città delle merci’<br />

iniziano a cooperare e fare<br />

rete per mettersi al servizio<br />

dell’innovazione nel Paese».<br />

«L’importanza di un distretto<br />

può far sì che i prodotti di<br />

eccellenza possano incontrare<br />

servizi accessibili che permettano<br />

di fare la differenza sul<br />

mercato», ha ribadito Fabrizio<br />

Buffa, responsabile gamma<br />

media e pesante, Iveco mercato<br />

Italia, convinto che gli<br />

interporti possano «fungere da<br />

centri nevralgici della logistica,<br />

avvicinandosi al modello<br />

delle truck station americane:<br />

luoghi dotati di punti di ristoro,<br />

spazi di coworking, docce,<br />

meeting room e attrezzati per<br />

il lavaggio e l’assistenza».<br />

Cosa possono fare, quindi,<br />

i costruttori in questo scenario?<br />

«Rendere i veicoli sempre<br />

più connessi, per esempio,<br />

così da fornire dati sulle soste<br />

negli interporti o sulla tipologia<br />

di veicoli in transito, utili<br />

per pianificare servizi e strutture<br />

adeguati».<br />

Guarda le video<br />

interviste ai<br />

relatori<br />

nibile in oltre 500 stazioni in<br />

Italia e dal primo ottobre offerto<br />

a <strong>10</strong> centesimi in meno<br />

rispetto al diesel.<br />

Cruciale, infine, e più volte<br />

evocato, il sostegno delle<br />

istituzioni. A rappresentare la<br />

regione Emilia-Romagna c’era<br />

Federica Ropa, dirigente di<br />

Area viabilità, logistica, vie<br />

d’acqua e aeroporti. «Da 20<br />

anni le politiche della regione<br />

Emilia-Romagna vanno nella<br />

direzione della sostenibilità<br />

ambientale, supportando gli<br />

operatori logistici nell’incentivare<br />

il trasporto su ferro, consapevoli<br />

però che il trasporto<br />

su gomma è, e rimarrà, fondamentale<br />

e ineliminabile».<br />

26<br />

27


Tra digitale e transizione energetica<br />

LE SFIDE NON<br />

DEVONO FAR<br />

PAURA<br />

L’evoluzione digitale e energetica<br />

degli interporti è opportunità da<br />

cogliere, ma servono coraggio,<br />

investimenti, mentalità aperta e la<br />

giusta considerazione dei rischi,<br />

come la cyber sicurezza.<br />

Il nostro racconto da Prato<br />

Come influiscono digitalizzazione<br />

e transizione<br />

energetica nel<br />

trasporto del terzo millennio,<br />

era il titolo dell’incontro<br />

dello scorso 28 settembre<br />

all’interporto di Prato.<br />

«Gli algoritmi possono determinare<br />

al meglio il flusso<br />

delle merci, a patto di garantire<br />

interoperabilità e standardizzazione<br />

tra le varie realtà<br />

del territorio. Quali sono gli<br />

ostacoli principali? Una tale<br />

evoluzione presuppone la predisposizione<br />

al cambiamento<br />

da parte degli attori coinvolti;<br />

e poi vanno considerati i<br />

rischi legati alla cybersicurezza».<br />

Il professor Paolo<br />

Volta, nella sua introduzione,<br />

ha citato anche un recente<br />

studio secondo cui la piena<br />

applicazione delle tecnologie<br />

digitali potrebbe generare un<br />

risparmio energetico addirittura<br />

superiore rispetto a quello<br />

garantito dalla riduzione dei<br />

combustibili fossili.<br />

«Il Comune di Prato è stato<br />

selezionato dalla Commissione<br />

europea tra le cento città,<br />

di cui 9 italiane, che parteciperanno<br />

alla missione ‘Cento<br />

città intelligenti a impatto<br />

climatico zero entro il 2030’,<br />

la cosiddetta Missione città. È<br />

all’interno di questo percorso<br />

che il Comune di Prato, per<br />

primo, ha visto nel nostro<br />

interporto la possibilità di<br />

costituire una comunità energetica»,<br />

ha spiegato Antonio<br />

Napolitano, Ad dell’interporto<br />

della Toscana Centrale. «La<br />

nostra visione futura guarda<br />

all’idrogeno e abbiamo in<br />

essere un progetto che parte<br />

dal fotovoltaico per arrivare a<br />

produrre idrogeno verde».<br />

Immersi in un’area di 1,5<br />

milioni di abitanti<br />

«La nostra è una città di circa<br />

200 mila abitanti inserita in<br />

un’area, quella della Toscana<br />

centrale, che ne conta 1,5 milioni:<br />

il cuore pulsante dello<br />

sviluppo si muove in questo<br />

pezzo di territorio», ha aggiunto<br />

Benedetta Squittieri,<br />

assessore al bilancio, sviluppo<br />

economico, innovazione e<br />

agenda digitale, personale del<br />

Comune di Prato.<br />

«Il sistema di organizzazione<br />

dei territori deve saper<br />

far fronte al mondo che sta<br />

andando avanti, in cui cambiano<br />

le abitudini di vita e<br />

PRATO<br />

DIBATTITO<br />

APERTO<br />

Maurizio<br />

Cervetto e Luca<br />

Barassi hanno<br />

moderato<br />

l’incontro, con<br />

il professor<br />

Paolo Volta<br />

a curare la<br />

relazione<br />

introduttiva.<br />

Presenti<br />

come relatori,<br />

da sinistra,<br />

Antonio<br />

Napolitano<br />

(Ad Interporto<br />

della Toscana<br />

Centrale),<br />

Valerio<br />

Vanacore (Iveco<br />

Mercato Italia),<br />

Benedetta<br />

Squittieri<br />

(assessore<br />

Comune di<br />

Prato), Fabio<br />

Niccolai<br />

(Estracom).<br />

di acquisto dei cittadini, con<br />

ovvie ricadute per la logistica.<br />

Le transizioni che accadono in<br />

quest’epoca sono significative<br />

e impongono soluzioni di lungo<br />

periodo che ancora oggi, a<br />

volte, non abbiamo. Ci vuole<br />

maggiore protagonismo anche<br />

nel mondo della logistica».<br />

Delle opportunità concrete<br />

della digitalizzazione ha parlato<br />

Fabio Niccolai, direttore<br />

generale di Estracom, esaltando<br />

i vantaggi della cosiddetta<br />

progettazione digitale (digital<br />

twin), che dà la possibilità di<br />

progettare creando un clone<br />

virtuale dell’ambiente reale,<br />

ottimizzando tempi e costi.<br />

«L’Europa ha già emanato le<br />

normative relative alla progettazione<br />

digitale. Il ponte<br />

Morandi è stato fatto con la<br />

velocità che conosciamo grazie<br />

al digital twin, così come<br />

il porto di Bari e pochi altri<br />

progetti in Italia. Io ritengo<br />

L’edizione <strong>2023</strong> si chiude a Torino<br />

Il <strong>2023</strong> del Sustainable<br />

Tour, il ciclo<br />

di incontri sulla<br />

sostenibilità nella<br />

logistica promosso<br />

da evenT e giunto alla<br />

sua quinta stagione,<br />

ha già vissuto tre<br />

tappe. A partire<br />

dall’appuntamento<br />

dello scorso 9 marzo<br />

nel contesto del<br />

Letexpo di Verona<br />

sull’impatto dei<br />

cambiamenti geopolitici<br />

nello scenario del<br />

trasporto merci in<br />

Italia. Le due tappe che<br />

raccontiamo in queste<br />

pagine hanno spostato<br />

il focus sugli interporti,<br />

autentici punti di<br />

che la vera sfida sia su questo<br />

modello di progettazione,<br />

che può poi essere applicato<br />

all’idrogeno, così come allo<br />

sviluppo di altre tecnologie».<br />

Visione condivisa anche da<br />

Iveco, rappresentata a Prato<br />

da Valerio Vanacore, responsabile<br />

Trazioni alternative,<br />

riferimento della<br />

logistica, attraversati<br />

a loro volta da spinte<br />

al cambiamento che<br />

non può prescindere<br />

dalla ricerca della<br />

sostenibilità:<br />

è il contesto<br />

internazionale, e<br />

più precisamente<br />

quello europeo che<br />

lo chiede. L’ultima<br />

tappa del Sustainable<br />

Iveco mercato Italia, che preferisce<br />

parlare di approccio<br />

multi-tecnologico citando le<br />

quattro soluzioni.<br />

Una transizione ma<br />

tante soluzioni<br />

«Le nuove tecnologie hanno<br />

un costo, che è quello della<br />

Tour <strong>2023</strong> si svolgerà<br />

a fine novembre<br />

nell’interporto di<br />

Torino e si parlerà<br />

della regolazione dei<br />

flussi di trasporto<br />

internazionali nell’ottica<br />

della sostenibilità. Ma<br />

il Sustainable Tour<br />

tornerà puntuale nel<br />

2024 con un focus<br />

rinnovato e un format<br />

del tutto inedito.<br />

Guarda le video<br />

interviste ai<br />

relatori<br />

transizione energetica. Occorre<br />

che questi costi siano<br />

distribuiti tra i vari attori<br />

della filiera, dal committente<br />

all’autotrasportatore, fino al<br />

soggetto pubblico sotto forma<br />

di incentivi. Noi ci aspettiamo<br />

che negli scenari immaginati<br />

per raggiungere nel 2050 la<br />

neutralità carbonica ci sia spazio<br />

anche per altre soluzioni,<br />

come i biocombustibili, per<br />

cui abbiamo già in Italia la<br />

disponibilità di un’infrastruttura<br />

che sta crescendo».<br />

E rispetto al cambiamento<br />

in atto, «bisogna approfittare<br />

dei nuovi strumenti per<br />

cambiare i processi logistici:<br />

aumentare l’intermodalità,<br />

modificare la programmazione<br />

dei veicoli per ottimizzare<br />

prestazioni e consumi».<br />

28<br />

29


NOSTRO<br />

Il futuro sarà elettrico, ma occorre<br />

arrivarci nel modo giusto,<br />

senza disperdere risorse.<br />

L’Europa deve dare sostegno ai<br />

costruttori, rivedendo i tempi<br />

dell’Euro 7. Alexander Vlaskamp<br />

risponde a tutto campo<br />

Non si è risparmiato,<br />

il Ceo di Man<br />

Truck&Bus Alexander<br />

Vlaskamp, che ha approfittato<br />

della fugace visita in<br />

Italia per un confronto con<br />

la stampa di settore.<br />

Tanti i temi all’ordine del<br />

giorno, in un momento storico<br />

di grande fermento nel mondo<br />

dell’autotrasporto. A partire<br />

dall’analisi della più stretta attualità,<br />

con il Leone che si è<br />

trovato, in questi ultimi anni, a<br />

gestire difficoltà difficilmente<br />

preventivabili.<br />

Dall’Ucraina i<br />

sistemi di cablaggio<br />

Non solo, come ha ammesso lo<br />

stesso Vlaskamp, il conflitto in<br />

Ucraina, paese chiave per Man<br />

per l’approvvigionamento dei<br />

sistemi di cablaggio, ma anche<br />

altri contrattempi significativi<br />

nella catena di fornitura globale.<br />

Dagli Stati Uniti, dove<br />

temperature artiche lo scorso<br />

inverno hanno bloccato la produzione<br />

di semiconduttori, fino<br />

al Giappone.<br />

Dunque, il <strong>2023</strong> doveva<br />

essere l’anno del ‘rimbalzo’,<br />

e i dati di metà anno, diffusi<br />

30<br />

Il punto di vista del Ceo di Man<br />

AVANTI<br />

CON LA TRANSIZIONE<br />

MA A MODO<br />

da Man in estate, fanno ben<br />

sperare: su del 61 per cento le<br />

vendite (più di 56 mila veicoli<br />

tra camion, bus e van) e ricavi<br />

dalle vendite in aumento del<br />

41 per cento rispetto ai primi<br />

sei mesi dello scorso anno.<br />

Gli investimenti Traton<br />

nell’elettrico<br />

Boccata di ossigeno che può<br />

consentire al costruttore bavarese<br />

di guardare con più serenità<br />

alla transizione energetica<br />

in atto. «Il gruppo Traton (a<br />

cui Man e Scania fanno capo)<br />

ha promosso un programma di<br />

investimenti da 2,6 miliardi di<br />

euro da qui al 2026», ha detto<br />

Alexander Vlaskamp.<br />

«Noi siamo convinti che i<br />

truck elettrici siano il futuro<br />

del trasporto pesante, come<br />

provano anche gli investimenti<br />

di Man: circa cento milioni di<br />

euro per la creazione dell’impianto<br />

per l’assemblaggio di<br />

batterie a Norimberga, che sarà<br />

attivo dal 2025, e altrettanti<br />

nella conversione del sito produttivo<br />

di Monaco, dove saranno<br />

realizzati i truck elettrici<br />

a partire dal prossimo anno».<br />

Al netto delle note questioni<br />

IN CARICA<br />

DAL 2021<br />

Alexander<br />

Vlaskamp ha<br />

alle spalle<br />

una lunga<br />

esperienza in<br />

Scania prima<br />

dell’approdo<br />

a Monaco.<br />

Nell’altra<br />

pagina è<br />

insieme al Ceo<br />

di Man Italia,<br />

Marc Martinez,<br />

in occasione<br />

dell’ultima<br />

visita.<br />

legate al supporto dei decisori<br />

politici, vedasi gli investimenti<br />

nella creazione dell’infrastruttura<br />

di ricarica, per esempio,<br />

Man prevede che entro il 2030<br />

la metà dei camion consegnati<br />

in Europa saranno elettrici.<br />

E quando facciamo notare a<br />

Vlaskamp che Man arriva dopo<br />

altri concorrenti al lancio<br />

del truck elettrico, ci risponde<br />

che «secondo noi, il momento<br />

è giusto, considerati aspetti come<br />

maturità della tecnologia,<br />

ricettività del mercato e stato<br />

delle infrastrutture».<br />

Corrente di pensiero chiara<br />

e logica, che si rispecchia anche<br />

nella visione di Man sui<br />

carburanti alternativi, attualmente<br />

al centro del dibattito<br />

europeo in tema di transizione<br />

energetica.<br />

«I nostri motori diesel più<br />

avanzati sono predisposti per<br />

l’utilizzo dei biocarburanti»,<br />

ha spiegato Vlaskamp, «Oggi,<br />

però, gli obiettivi continentali<br />

sulle emissioni si basano su un<br />

approccio ‘tank-to-wheel’, che<br />

non prende in considerazione<br />

l’intera catena del valore». E<br />

aggiunge: «Piuttosto, il futuro<br />

dei biofuel per noi sarà legato<br />

ad alcuni mercati specifici (la<br />

Francia)». Nel frattempo, però,<br />

ci si sta spostando verso il<br />

‘well to wheel’, per il calcolo<br />

della CO 2<br />

dal pozzo alla ruota.<br />

Sul tavolo dei decisori europei,<br />

e nelle menti dei manager<br />

come Vlaskamp, c’è però in<br />

questo momento la questione<br />

cruciale dell’Euro 7, il nuovo<br />

standard di emissioni dei motori<br />

diesel che dovrebbe entrare<br />

in vigore nel 2027.<br />

L’Euro 7 frena<br />

la transizione<br />

Decisione che, sebbene non<br />

ancora definitiva, è osteggiata<br />

apertamente quasi da tutti<br />

i costruttori di veicoli pesanti.<br />

E il Ceo di Man Truck&Bus<br />

non è da meno. Ecco il suo ragionamento:<br />

«Gli investimenti<br />

Quest’anno è boom di vendite in Italia<br />

Da poco più<br />

di un anno,<br />

Marc Martinez è<br />

amministratore<br />

delegato di Man<br />

Italia. Nell’intervista<br />

pubblicata su <strong>Vado</strong> e<br />

<strong>Torno</strong> n.3/<strong>2023</strong> aveva<br />

profetizzato questo<br />

come l’anno della<br />

ripresa, dopo le<br />

difficoltà del 2022. I<br />

risultati, finora, gli<br />

danno ragione, con<br />

dati di vendita molto<br />

buoni nel periodo<br />

gennaio-agosto sia nel<br />

segmento, per Man<br />

prioritario, dei truck<br />

(più 116 per cento<br />

sullo stesso periodo<br />

2022), sia tra i furgoni<br />

che le case saranno costrette a<br />

fare in previsione dei motori<br />

diesel Euro 7 non faranno che<br />

rallentare la transizione verso<br />

l’elettrificazione. Abbiamo calcolato<br />

che per il gruppo Traton<br />

si tratterebbe di investire un<br />

altro miliardo di euro in una<br />

tecnologia in declino. Secondo<br />

noi, l’entrata in vigore dello<br />

standard Euro 7 dovrebbe<br />

essere quantomeno rimandata<br />

al 2030, allineandola allo step<br />

fissato sulla riduzione delle<br />

emissioni di anidride carbonica.<br />

Questo permetterebbe alle<br />

case di investire nella creazione<br />

di valore: per esempio,<br />

nella produzione di celle per<br />

(più 61 per cento), con<br />

un fatturato (dato della<br />

prima metà dell’anno)<br />

in crescita di oltre il<br />

60 per cento. «Man<br />

Italia conta oggi 280<br />

dipendenti e ha da<br />

poco aperto il suo<br />

ottavo Man Center a<br />

Torino (fino al 2015<br />

non ce n’erano). E in<br />

nome della sinergia<br />

di gruppo, dall’inizio<br />

di novembre la sede<br />

le batterie, o ancora nella formazione<br />

dei nostri ingegneri,<br />

con ricadute positive per l’occupazione».<br />

Il legame tra Man<br />

e il motore diesel<br />

Fatta salva la spinta inevitabile<br />

all’elettrificazione, il marchio<br />

Man sarà sempre legato<br />

al motore diesel. Vlaskamp ha<br />

anticipato novità in tema di<br />

motori a combustione interna<br />

in vista del 2025, senza tuttavia<br />

scendere nei dettagli.<br />

Di sicuro, «se in vista del<br />

2030 il nostro obiettivo è mettere<br />

su strada il 50 per cento<br />

di veicoli elettrici sul totale, è<br />

evidente che la restante metà<br />

sarà costituita da veicoli diesel.<br />

Ci sono poi delle nicchie,<br />

come i mezzi antincendio o<br />

quelli per il trasporto di oggetti<br />

molto pesanti come le turbine<br />

eoliche, per esempio, che secondo<br />

noi sono incompatibili<br />

con la catena cinematica elettrica.<br />

E poi ci sono tutti quei<br />

mercati al di fuori dell’Europa,<br />

che continueranno ad ammettere<br />

camion diesel anche ben<br />

oltre il 2030».<br />

La doverosa spinta verso la<br />

italiana, che rimarrà<br />

a Verona, città a cui<br />

siamo legati e situata<br />

in posizione strategica,<br />

si sposterà presso il<br />

quartier generale di<br />

Volkswagen», spiega<br />

Martinez. Per quanto<br />

riguarda L’eTruck<br />

di Man, intanto, è<br />

ordinabile in Italia a<br />

partire dall’autunno<br />

di quest’anno, prime<br />

consegne nel 2024.<br />

transizione energetica non<br />

tocca soltanto i veicoli pesanti,<br />

ma anche i commerciali<br />

leggeri, segmento in cui Man<br />

è presente in pianta stabile<br />

dall’ormai lontano 2017.<br />

Il Tge, realizzato sulla base<br />

del Volkswagen Crafter,<br />

ha continuato a regalare soddisfazioni<br />

alla Casa tedesca<br />

anno dopo anno: un successo<br />

nient’affatto scontato che ha<br />

permesso a Man di ampliare<br />

la gamma di soluzioni a disposizione.<br />

Lo spettro di un<br />

disimpegno dai furgoni, dunque,<br />

non è certo d’attualità.<br />

Più sicurezza per<br />

il Tge elettrico e non<br />

«Nella nostra prospettiva»,<br />

chiude Vlaskamp, «i van stanno<br />

diventando sempre più<br />

importanti anche in termini<br />

di risultati economici, considerando<br />

il nuovo, l’usato e il<br />

post-vendita. Ci saranno novità<br />

importanti il prossimo anno,<br />

specialmente in termini di dotazioni<br />

di sicurezza». In attesa<br />

che anche la versione elettrica,<br />

l’eTge, possa spiccare definitivamente<br />

il volo.<br />

Fabrizio Dalle Nogare<br />

31


Con la Serie Xb e Xbc, Daf completa la new generation<br />

IL CUCCIOLO<br />

CON IL DNA DEL<br />

LEADER<br />

32<br />

Con il lancio del<br />

modello per la<br />

distribuzione urbana,<br />

e in versione Xbc per<br />

l’utilizzo in cantiere, il<br />

costruttore olandese<br />

chiude il cerchio<br />

del suo programma<br />

di rinnovamento<br />

dell’offerta. Anche<br />

in questo caso,<br />

spostando più<br />

in alto l’asticella<br />

dell’efficienza,<br />

della sicurezza<br />

e del comfort<br />

Era soltanto una questione<br />

di tempo. Bastava<br />

attendere il momento in<br />

cui il marchio di Eindhoven,<br />

sulla scia di una stagione di<br />

grande fervore ingegneristico<br />

e produttivo, avrebbe completato<br />

il rinnovamento della<br />

propria gamma prodotto. Quel<br />

momento è arrivato nell’estate<br />

che abbiamo appena lasciato,<br />

con il lancio della serie Xb<br />

nelle sue diverse declinazioni,<br />

comprendenti, in particolare,<br />

le versioni Xbc per l’utilizzo<br />

in cantiere, oltre a un full e-<br />

lectric a emissioni zero.<br />

Con questo recente battesimo,<br />

Daf ha idealmente chiuso<br />

il cerchio cominciato a disegnare<br />

nell’estate di due anni<br />

fa, nel 2021, con la presentazione<br />

degli inediti Xg e Xg<br />

Plus, nonchè dell’Xf, modelli<br />

che per primi (e ancora oggi<br />

rimasti gli unici) a recepire la<br />

normativa europea in materia<br />

di sagoma limite.<br />

Una gamma molto<br />

completa già al lancio<br />

A quella prima e autentica<br />

svolta all’insegna della maggiore<br />

sicurezza, del maggiore<br />

comfort, di una decisa sforbiciata<br />

ai consumi (e di conseguenza<br />

delle emissioni), e più<br />

in generale dell’incremento<br />

dell’efficienza (confermato<br />

dal record assoluto e attualmente<br />

imbattuto, ottenuto<br />

dall’Xg Plus 480 nel nostro<br />

Supertest, con una percorrenza<br />

di 3,9 km/litro), è seguito<br />

nel 2022 il battesimo degli Xd<br />

per la distribuzione e degli<br />

specializzati Xdc e Xfc per il<br />

construction.<br />

Adesso, ecco il completamento<br />

della new generation<br />

con l’arrivo della serie Xb<br />

per la distribuzione urbana.<br />

Si tratta di un’ampia e (ottimamente)<br />

articolata famiglia<br />

di veicoli posta a presidio<br />

della fascia di peso tra 7,5 e<br />

19 ton, e che nelle sue molteplici<br />

declinazioni dimostra<br />

fin dal lancio di non trascurare<br />

alcuna mission o specifica<br />

applicazione all’interno del<br />

territorio di competenza assegnato<br />

al modello.<br />

32<br />

33


Ci sarà tempo per entrare nel<br />

dettaglio della gamma Xb,<br />

mettendola alla frusta su strada<br />

per scoprirne doti e qualità.<br />

Per il momento, considerato<br />

anche che l’avvio della produzione<br />

avviene proprio in<br />

quest’ultimo scorcio d’anno<br />

e che, sul mercato italiano, il<br />

Daf Xb sarà molto probabilmente<br />

disponibile con l’inizio<br />

del 2024, limitiamoci a un primo<br />

sguardo d’insieme.<br />

Lo stesso Dna<br />

dei fratelli maggiori<br />

Ebbene, la prima evidenza<br />

che appare in tutta chiarezza<br />

è una certa (e soprattutto voluta)<br />

affinità con le serie maggiori<br />

della new generation di<br />

Eindhoven, ovvero con l’ammiraglia<br />

Xg, ma anche con<br />

i vari Xf e Xd. Affinità che<br />

trova il comune denominatore<br />

nell’identico Dna.<br />

Sì, anche la serie Xb, e<br />

le sue declinazioni per cantiere<br />

così come l’elettrico a<br />

emissioni zero, realizza un<br />

upgrade importante rispetto<br />

agli standard del settore della<br />

Due motori per sette potenze<br />

Come anche la serie<br />

Lf dalla quale eredita<br />

il testimone, la nuova<br />

elegante gamma Xb si<br />

avvale dei collaudati<br />

propulsori firmati<br />

Paccar, declinati in un<br />

range di potenza da 170<br />

a 3<strong>10</strong> cavalli, dunque<br />

in grado di soddisfare<br />

le diverse esigenze<br />

distribuzione urbana, anche<br />

nei confronti della famiglia Lf<br />

che va a sostituire nell’offerta<br />

del marchio orange.<br />

Tutto ciò si concretizza<br />

con la combinazione tra minimo<br />

impatto ambientale, sicurezza,<br />

comfort, funzionalità<br />

ed efficienza, che pongono la<br />

gamma entry level olandese ai<br />

vertici della categoria.<br />

Come ricordato, la gamma<br />

Xb si propone quale arma Daf<br />

nel segmento di mercato della<br />

distribuzione urbana (ma anche<br />

regionale) nella fascia di<br />

peso tra 7,5 e 19 ton. E lo fa<br />

proponendo un’ampia varietà<br />

di configurazioni imperniate<br />

su tre differenti tipologie di<br />

cabina (Day, Extended day,<br />

Sleeper), ampia varietà di<br />

passi (fino a 6.900 mm) che<br />

determina anche l’altrettanto<br />

ampio ventaglio di lunghezze<br />

di telaio e carrozzabili, motori<br />

con potenze fino a 3<strong>10</strong> cv<br />

abbinati a differenti tipologie<br />

di trasmissione (automatizzata<br />

Powerline a 8 marce, manuale<br />

a 6 o 9 marce, oppure ancora<br />

al cambio completamente au-<br />

nell’ambito della<br />

distribuzione urbana<br />

e regionale. Si tratta<br />

per l’esattezza di due<br />

diverse motorizzazioni,<br />

peraltro entrambe<br />

compatibili con l’utilizzo<br />

di Hvo (carburante che<br />

contribuisce al taglio<br />

della CO 2<br />

fino al 90<br />

per cento). C’è infatti<br />

il 4 cilindri di 4,5 litri<br />

siglato Paccar Px-5 che<br />

è offerto con 170, 190 e<br />

2<strong>10</strong> cavalli, mentre per<br />

potenze più muscolose<br />

la scelta cade sul<br />

6 cilindri di 6,7 litri<br />

Paccar Px-7 proposto<br />

in quattro livelli: 230,<br />

260, 290, oltre che<br />

nella declinazione<br />

top di gamma da 3<strong>10</strong><br />

cvavalli. In tutti i casi,<br />

i motori Paccar per il<br />

Daf Xb hanno il pregio<br />

di assicurare una<br />

robusta coppia (si va<br />

dai 71 chilogrammetri<br />

dell’entry level di<br />

170 cv, ai 122 kgm<br />

dell’unità di vertice<br />

da 3<strong>10</strong> cv) espressa<br />

a bassi regimi: i 91,7<br />

kgm dichiarati dal Px-7<br />

di 230 cv, ad esempio,<br />

sono disponibili già a<br />

900 giri e costanti fino<br />

a 1.800. A beneficio sia<br />

della guidabilità, sia<br />

anche dell’efficienza<br />

in termini di minore<br />

consumo di carburante.<br />

tomatico firmato Allison).<br />

E poi c’è l’argomento sicurezza,<br />

che certo il Daf Xb non<br />

trascura, tutt’altro. A bordo<br />

del cucciolo olandese troviamo<br />

infatti un ricco bouquet di<br />

sistemi di ausilio e assistenza.<br />

Si va dall’Aebs (Advanced<br />

emergency braking system)<br />

all’Event data recorder (il sistema<br />

registra immagini e dati<br />

nel momento in cui si attiva<br />

l’Abs), il prezioso assistente<br />

alla svolta Turn assist (avvisa<br />

della presenza di ciclisti<br />

o pedoni nei punti ciechi del<br />

veicolo). E ancora il Drowsiness<br />

detection (il rilevatore di<br />

stanchezza che ‘invita’ il conducente<br />

a una pausa), e non<br />

ultimo lo Speed limit recognition<br />

(riconoscimento dei limiti<br />

di velocità) e il Lane charge<br />

assist (informa su eventuali<br />

cambi di corsia involontari).<br />

A rendere ancora più stuzzi-<br />

PER OGNI<br />

ESIGENZA<br />

Quella che<br />

mette in campo<br />

Daf con il nuovo<br />

Xb è un’offerta<br />

nel segmento<br />

distribuzione (e<br />

con la versione<br />

Xbc anche<br />

per le mission<br />

in cantiere),<br />

che grazie<br />

all’ampia scelta<br />

di potenze<br />

disponibili,<br />

all’altrettanto<br />

ampia proposta<br />

di passi (a<br />

partire da 4.200<br />

mm), combinate<br />

con le tre<br />

cabine previste<br />

(Day, Extended,<br />

Sleeper) copre<br />

perfettamente le<br />

esigenze degli<br />

operatori del<br />

segmento. Senza<br />

poi dimenticare<br />

la presenza<br />

a catalogo<br />

della versione<br />

Electric con<br />

autonomia di<br />

350 chilometri.<br />

cante l’offerta Xb, le versioni<br />

Xbc per il cantiere specificamente<br />

configurate (telaio<br />

da 19 ton, altezza da terra<br />

di 255 mm, angolo d’attacco<br />

di 25 gradi, piastra paracolpi<br />

anteriore, paraurti in acciao),<br />

e la versione Xb Electric con<br />

120 o 190 kW di potenza nominale,<br />

ricarica rapida in 70<br />

minuti e oltre 350 chilometri<br />

di autonomia dichiarati.<br />

Alberto Gimmelli<br />

34<br />

35


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Usato<br />

di qualità<br />

Quelle due lettere, la ‘O’ e la<br />

‘K’ che precedono la parola<br />

Trucks, sono tutt’altro che<br />

banali. Esprimono infatti, molto<br />

chiaramente, il concetto di<br />

fiducia. Ne sono in qualche<br />

modo il sinonimo.<br />

Allo stesso tempo sono un<br />

invito esplicito ad avvicinarsi<br />

per conoscere meglio e più<br />

in profondità l’universo che è<br />

appunto Ok Trucks, il marchio<br />

dedicato alla vendita e alla<br />

commercializzazione di veicoli<br />

usati certificati Iveco. Quelle<br />

due lettere, e nel suo insieme<br />

il brand che definiscono,<br />

invitano a entrare nel dettaglio<br />

dell’offerta che questo marchio<br />

propone. Un’offerta fortemente<br />

incardinata sul concetto di<br />

qualità, che nel linguaggio di<br />

Ok Trucks si traduce e combina<br />

con valori altrettanto fondanti e<br />

decisivi quali la professionalità,<br />

la serietà, l’organizzazione,<br />

l’assistenza e la vicinanza<br />

quotidiana al cliente e alle<br />

sue esigenze. Ecco perchè<br />

di Ok Trucks ci si può fidare,<br />

come fosse un amico fedele<br />

che viaggia ogni giorno al tuo<br />

fianco. Non è cosa da poco,<br />

dal momento che la fiducia in<br />

questione è da riporre in un<br />

veicolo con ‘tot’ anni di carriera<br />

sulle spalle, e decine di migliaia<br />

di chilometri già percorsi sulle<br />

strade d’Italia e d’Europa.<br />

L’occasione di<br />

mettere nuovamente<br />

alla<br />

prova l’Iveco Stralis<br />

Np 460 a distanza<br />

di qualche anno dal<br />

test del 2018, quando<br />

ormai anche il<br />

testimone dell’ammiraglia<br />

Iveco è<br />

passato di mano<br />

(all’Iveco S-Way),<br />

era troppo ghiotta<br />

per lasciarsela<br />

sfuggire. Avevamo<br />

Focus<br />

Rispettoso<br />

dell’ambiente,<br />

dunque<br />

sostenibile.<br />

Stralis Np sfrutta<br />

l’immenso knowhow<br />

Iveco in<br />

tema di carburanti<br />

alternativi.<br />

QUANDO GLI<br />

ANNI NON<br />

PESANO<br />

Il fatto che lo<br />

Stralis abbia<br />

contribuito<br />

a scrivere<br />

una pagina<br />

importantissima<br />

della storia Iveco<br />

la dice lunga<br />

non soltanto<br />

sull’efficienza e<br />

la certezza della<br />

performance<br />

che questo<br />

modello sviluppa,<br />

ma anche e<br />

soprattutto sul<br />

suo rendimento.<br />

Che si conferma<br />

pure nella<br />

versione Np,<br />

alimentata a<br />

gas naturale<br />

liquefatto.


COMANDI<br />

A PORTATA<br />

DI MANO<br />

Cruscotto e<br />

strumentazione<br />

facilmente<br />

leggibili, comandi<br />

in posizione<br />

intuitiva e sempre<br />

a portata di mano<br />

compreso quello,<br />

sulla destra<br />

del volante,<br />

che attraverso<br />

tre pulsanti<br />

sistemati in<br />

plancia, consente<br />

la gestione<br />

del cambio<br />

automatizzato.<br />

Una realtà<br />

europea<br />

A Piacenza, a pochi minuti<br />

dal casello sull’autostrada A1,<br />

ha sede il Centro Direzionale<br />

di Ok Trucks per l’Italia.<br />

«Da noi», spiega Alejandro<br />

Rabassa, Responsabile Ok<br />

Trucks Iveco Mercato Italia,<br />

«arrivano tutte le macchine<br />

Focus<br />

La funzionalità è<br />

un tratto distintivo<br />

dell’Iveco Stralis<br />

in generale. E<br />

lo è anche della<br />

versione Np,<br />

che in nessun<br />

modo scende a<br />

compromessi.<br />

lasciato il pesante<br />

stradale alimentato<br />

a Lng fresco di immatricolazione.<br />

Lo<br />

ritroviamo nell’estate<br />

<strong>2023</strong>, usato sicuro<br />

e garantito Ok<br />

Trucks. Sulle spalle<br />

una lunga carriera<br />

già vissuta, testimioniata<br />

dagli oltre<br />

240 mila chilometri<br />

percorsi. Ma grazie<br />

alla scrupolosa opera<br />

di ricondizionamento<br />

operata dal<br />

marchio Iveco specificamente<br />

dedicato<br />

all’usato, pronto<br />

ad affrontarne altrettanti.<br />

che distribuiamo attraverso la<br />

nostra rete ufficiale, composta<br />

ad oggi da duemila punti di<br />

vendita e assistenza in Europa<br />

e da più di 130 punti in Italia».<br />

A Piacenza ogni veicolo,<br />

prima di essere reimmesso<br />

sul mercato attraverso la rete<br />

dei dealer ufficiali di Iveco,<br />

viene sottoposto a una serie<br />

di controlli e ispezioni che<br />

si rifanno a una procedura<br />

prestabilita quanto rigorosa.<br />

«Per prima cosa», continua<br />

Rabassa, «viene effettuata<br />

una valutazione meccanica<br />

per individuare eventuali<br />

problematiche meccaniche<br />

che possono, ad esempio,<br />

riguardare il motore, il cambio<br />

oppure il differenziale. Poi si<br />

passa a un check circostanziato<br />

degli elementi estetici, dunque<br />

della carrozzeria». Un iter che<br />

non prevede eccezioni e che<br />

dunque si ripete puntualmente<br />

per ciascuno dei circa 1.300-<br />

1.400 veicoli usati che Ok<br />

Trucks ricondiziona ogni anno.


Affidabile<br />

nel tempo<br />

Non c’è veicolo che in casa<br />

Ok Trucks possa sottrarsi al<br />

rigoroso capitolato adottato<br />

per garantire al camion usato<br />

quell’affidabilità nel tempo che<br />

è propria di un approccio al<br />

mercato e una vicinanza al<br />

cliente e alle sue esigenze, che<br />

per Iveco non può in alcun caso<br />

scendere a compromessi.<br />

L’obiettivo è chiaro ed<br />

evidente: garantire al cliente<br />

che ha scelto Ok Trucks,<br />

un veicolo usato Premium,<br />

Comfort o Standard (le tre<br />

categorie determinate in base<br />

a età e chilometraggio del<br />

veicolo) affidabile e in perfette<br />

condizioni. Per questo motivo,<br />

controlli e ispezioni passano<br />

sotto un’attenta lente ogni<br />

singola area del veicolo:<br />

dentro, fuori e sotto la cabina,<br />

telaio compreso. Le verifiche<br />

interessano infatti non soltanto<br />

gli organi della trasmissione<br />

(motore e cambio in primis)<br />

bensì anche i sistemi elettrici e<br />

tutta l’elettronica di bordo, oggi<br />

così decisiva. E poi frizione,<br />

impianto frenante e idraulico. E<br />

ancora non è tutto, perchè non<br />

sfuggono all’esame nemmeno<br />

i sistemi di raffreddamento,<br />

riscaldamento e climatizzazione.<br />

Senza poi dimenticare gli<br />

interni. Insomma, un check<br />

completo per garantire al cliente<br />

la tranquillità nello svolgimento<br />

del proprio lavoro. Ogni giorno.<br />

In effetti, il tempo<br />

passato non sembra<br />

aver in alcun modo<br />

fiaccato la brillantezza<br />

del ‘nostro’<br />

Stralis Natural Power.<br />

E ciò è del tutto<br />

evidente fin dai<br />

primi chilometri. In<br />

cabina (Active Space<br />

a tetto alto) l’età e<br />

i chilometri trascorsi<br />

sono soltanto un<br />

numero, un dato<br />

statistico che nul-<br />

Focus<br />

A bordo dell’Iveco<br />

Stralis Np, il<br />

comfort, inteso<br />

non soltanto<br />

come silenziosità<br />

in marcia, si<br />

combina con un<br />

elevato standard<br />

di sicurezza<br />

NIENTE STRESS<br />

IN CABINA<br />

Con oltre <strong>10</strong><br />

mc di volume,<br />

la cabina As<br />

dell’Iveco Stralis<br />

Np assicura<br />

abbondante<br />

spazio e un<br />

alto livello di<br />

ergonomia.<br />

Ottimamente<br />

organizzata nella<br />

disposizione degli<br />

elementi sia nella<br />

zona guida così<br />

come in quella<br />

adibita al riposo,<br />

non scende a<br />

compromessi<br />

nemmeno<br />

in termini di<br />

dotazioni di<br />

sistemi di ausilio<br />

e assistenza alla<br />

guida.


IL LUNGO<br />

RAGGIO SENZA<br />

PROBLEMI<br />

Due capienti<br />

serbatoi da 540<br />

litri ciascuno,<br />

sistemati uno per<br />

lato nel passo,<br />

all’esterno dei<br />

longheroni del<br />

telaio, spingono<br />

l’autonomia di<br />

marcia dell’Iveco<br />

Stralis Np alla<br />

soglia dei 1.500<br />

chilometri. Una<br />

distanza che<br />

fa del pesante<br />

stradale Iveco<br />

un autentico<br />

interprete del<br />

trasporto lungo<br />

raggio.<br />

Focus<br />

Brillante e<br />

disinvolto anche<br />

sui percorsi più<br />

guidati, l’Iveco<br />

Stralis Np non<br />

fa rimpiangere<br />

in alcun<br />

modo i motori<br />

convenzionali<br />

la toglie al comfort<br />

e all’ergonomia di<br />

uno spazio-ambiente<br />

ben organizzato<br />

tanto nella zona guida<br />

(apprezzabile per<br />

funzionalità la plancia<br />

driver oriented)<br />

come in quella di riposo<br />

(dove i comodi<br />

lettini assicurano<br />

la possibilità di una<br />

pausa ritemprante<br />

nelle ore di sosta).<br />

La vera prova del<br />

nove della seconda<br />

acquisita giovinezza<br />

dell’Iveco Stralis Np<br />

firmato da Ok Trucks<br />

arriva affrontando il<br />

lungo tratto in sali-<br />

Il primo<br />

maratoneta<br />

L’Iveco Stralis Np è in un certo<br />

senso la risposta a quanti,<br />

qualche anno fa, ma non troppi,<br />

sostenevano l’impossibilità di<br />

soddisfare il trasporto merci<br />

sul lungo raggio affidandosi<br />

al metano liquefatto come<br />

combustibile.<br />

Iveco quelle voci le ha<br />

facilmente smentite mettendo<br />

in campo una configurazione<br />

della sua ammiraglia che, già<br />

nel 2017, grazie alla spinta<br />

del Cursor 9 da 400 cv che<br />

riceveva linfa vitale (il metano)<br />

da due serbatoi cilindrici<br />

decisamente capienti (540 litri<br />

ciascuno), al lungo raggio, e al<br />

cliente che su queste distanze<br />

si misurava quotidianamente,<br />

strizzava l’occhio. Propensione<br />

e destinazione d’impiego che,<br />

nella versione del pesante<br />

stradale Iveco mosso dal<br />

motore Cursor 13 accreditato<br />

di 460 cv, si è ulteriormente<br />

confermata, al punto da<br />

tacitare ogni eventuale<br />

riserva. Insomma, l’Iveco<br />

Stralis Np è probabilmente la<br />

migliore conferma di come sia<br />

possibile assicurare efficienza<br />

e sostenibilità, senza che<br />

una escluda a priori l’altra, e<br />

viceversa. Anche quando, a<br />

percorrere la distanza della<br />

maratona più lunga, è un Iveco<br />

Stralis Np. Usato sicuro e<br />

garantito da Ok Trucks.


<strong>Vado</strong> al<br />

massimo<br />

L’efficienza di un veicolo non<br />

si misura a colpi di slogan, ma<br />

nei fatti. Ed è questo l’obiettivo<br />

del Supertest 500 km che<br />

storicamente rappresenta per<br />

<strong>Vado</strong> e <strong>Torno</strong> il banco di prova<br />

ideale per saggiare i talenti dei<br />

truck. Nel caso del test con<br />

l’Iveco Stralis Np 460, svolto a<br />

giugno 2018, l’occasione era<br />

ancora più stuzzicante per via,<br />

appunto, dell’alimentazione a<br />

metano liquefatto, alternativa<br />

al classico diesel. Al quale<br />

l’ammiraglia stradale Iveco<br />

tiene testa senza concedere<br />

margini di vantaggio. Anzi,<br />

più confortevole sotto il profilo<br />

acustico (vibrazioni, fruscii e<br />

ogni genere d’altri fastidiosi<br />

rumori non entrano in cabina,<br />

l’accogliente Hi-Way tetto alto<br />

in livrea azzurra), silenzioso<br />

sull’asfalto che artiglia con<br />

delicatezza malgrado i 44 ton<br />

di peso della combinazione,<br />

piacevole e sincero a livello di<br />

guidabilità (determinante è il<br />

contributo del motore Cursor<br />

13, che peraltro mantiene le<br />

stesse prestazioni anche di<br />

coppia del Cursor 11 diesel di<br />

pari potenza), l’Iveco Stralis<br />

Np 460 completa il tracciato<br />

consumando 1<strong>10</strong> chili di metano,<br />

corrispondenti a una percorrenza<br />

media di 3,96 km/kg (a 75<br />

all’ora). E il portafoglio ringrazia.<br />

ta e tutto curve della<br />

Cisa (da Parma a Berceto),<br />

e poi ancora<br />

in quello breve ma<br />

con maggiore pendenza<br />

dei Giovi, appena<br />

dopo Genova.<br />

Qui lo Stralis Np 460<br />

ferma letteralmente<br />

il tempo, mostrando<br />

la brillantezza di un<br />

giovincello. Davvero<br />

niente male per un<br />

senatore quale in<br />

effetti è.<br />

Focus<br />

Performante.<br />

Numeri alla<br />

mano, è questo<br />

l’aggettivo che<br />

meglio riassume<br />

le tante qualità<br />

dello Stralis Np.<br />

Un pioniere che<br />

ha tracciato la via.<br />

E IL<br />

PARTICOLATO<br />

SVANISCE<br />

Il vantaggio<br />

non è affatto<br />

trascurabile. Nel<br />

confronto con<br />

la tradizionale<br />

motorizzazione<br />

diesel, l’Iveco<br />

Stralis Np, così<br />

come oggi il<br />

suo successore<br />

in gamma,<br />

l’elegantissimo<br />

Iveco S-Way,<br />

abbatte del 99<br />

per cento il<br />

particolato, del<br />

60 per cento gli<br />

NOx, e col biogas<br />

riduce fino al 95<br />

per cento la CO 2<br />

.<br />

Non c’è che dire:<br />

un bel contributo<br />

alla salvaguardia<br />

dell’ambiente.


STORIA DEL TUNNEL NATO DUE VOLTE<br />

Sostenibilità<br />

senza limiti.<br />

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l’idea, il progetto, la realizzazione,<br />

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Scania testa l’ibrido a energia solare<br />

BELLO COME<br />

IL<br />

SOLE<br />

Con l’avvio dei test del trattore<br />

stradale con motore ibrido<br />

plug-in, agganciato a un<br />

rimorchio ‘vestito’ di pannelli<br />

solari in grado di generare<br />

energia per la catena cinematica,<br />

il marchio di Södertälje porta<br />

il trasporto sostenibile in<br />

una nuova dimensione, mai<br />

esplorata in precedenza<br />

Viene in mente quando, qualche anno<br />

addietro, negli incontri-eventi promossi<br />

da Scania con la stampa internazionale<br />

sul tema dei carburanti alternativi<br />

(al diesel), gli uomini del Grifone<br />

andavano sostenendo con forza che non<br />

ci sarebbe stata una sola ricetta capace<br />

di azzerare le emissioni e imprimere così<br />

una svolta decisiva, tale da risolvere il<br />

problema della salvaguardia dell’ambiente<br />

e del nostro malridotto (causa nostra) Pianeta.<br />

Proprio quella convinzione era alla<br />

base della decisione del marchio svedese<br />

di non imporre al mercato un’unica specifica<br />

tecnologia.<br />

50<br />

51


Insomma, Scania, che sul<br />

piatto mette molteplici soluzioni,<br />

dal gas ai biocarburanti,<br />

dall’Hvo agli ibridi, semplici<br />

o plug-in, fino agli elettrici,<br />

lascia quindi al cliente l’onere<br />

di scegliere l’opzione desiderata,<br />

quella più confacente<br />

alle proprie esigenze e ritenuta<br />

maggiormente in linea con<br />

l’obiettivo da cogliere.<br />

Un progetto<br />

in partnership<br />

Ma oggi Scania va oltre. Mettendo<br />

in campo tutta la propria<br />

storia, il know-how che<br />

di quella stessa storia e del<br />

marchio svedese costituisce<br />

il vero valore, nonchè mostrando<br />

la ferma volontà e il<br />

desiderio, più volte espresso,<br />

di «guidare il cambiamento<br />

verso un sistema di trasporto<br />

sostenibile» (copyright di<br />

Stas Krupenia, responsabile<br />

dell’Ufficio ricerca di Scania),<br />

il Grifone apre una nuova pagina<br />

con l’intento di ridurre le<br />

emissioni ma al tempo stesso<br />

anche i costi operativi.<br />

È a questo che punta il progetto,<br />

sinora unico, avviato e<br />

condotto in collaborazione<br />

con l’Università di Uppsala,<br />

Eksjö Maskin&Truck,<br />

Midsummer, Ernsts Express,<br />

Delakraft, e finanziato in parte<br />

da Vinnova, l’agenzia go-<br />

Batterie per gli elettrici made in Södertälje<br />

Negli oltre cento anni<br />

di attività di Scania,<br />

non sono certo mancate<br />

le date importanti,<br />

quelle che hanno<br />

impresso una vera<br />

e propria svolta alla<br />

storia del costruttore di<br />

Södertälje. Una su tutte,<br />

il lancio nel 1969 del<br />

motore 8V, nel tempo<br />

diventato una vera e<br />

propria bandiera del<br />

Grifone. Oppure ancora,<br />

per stare a tempi<br />

più recenti, l’avvento<br />

nell’agosto 2016 della<br />

Next gen, frutto del più<br />

colossale investimento<br />

mai realizzato dal<br />

costruttore svedese.<br />

Alla lista si aggiunge<br />

adesso un’altra tappa<br />

già segnata come<br />

storica. Lo scorso 5<br />

settembre, a Södertälje,<br />

è stata infatti<br />

inaugurata la fabbrica<br />

per l’assemblaggio<br />

delle batterie. «Con<br />

la messa in funzione<br />

della nuova fabbrica»<br />

spiega Christian<br />

Levin, presidente<br />

e Ceo di Scania e<br />

del Gruppo Traton,<br />

«ci dotiamo di un<br />

fondamentale strumento<br />

per accelerare<br />

l’elettrificazione».<br />

Dunque, una tappa<br />

strategica e decisiva,<br />

soprattutto se si<br />

considera che Scania<br />

punta entro il 2030 a<br />

vendere il 50 per cento<br />

di veicoli elettrici.<br />

L’inaugurazione arriva<br />

di fatto all’indomani<br />

della presentazione, lo<br />

scorso aprile, di una<br />

nuova cella, sviluppata<br />

congiuntamente a<br />

Northvolt, che la<br />

produce nella sua<br />

gigafactory nel nord<br />

della Svezia. Celle che<br />

dall’inizio di settembre<br />

vengono appunto<br />

assemblate in pacchi<br />

batteria nel nuovo<br />

impianto di 18 mila metri<br />

quadrati di Södertälje,<br />

dove 550 addetti<br />

specializzati opereranno<br />

in un ambiente<br />

altamente automatizzato,<br />

consentendo di fatto<br />

l’avvio della produzione<br />

in serie della gamma<br />

elettrica del Grifone.<br />

Con lo Smart dash sale a bordo il futuro<br />

Eduardo Landeo,<br />

Product manager di<br />

Scania Trucks, spiega<br />

che «per quanto un<br />

autista possa essere<br />

attento o esperto,<br />

arriverà sempre un<br />

giorno in cui sarà<br />

eternamente grato per<br />

l’avviso da parte di un<br />

sistema di sicurezza».<br />

Per questo il marchio<br />

di Södertälje non si<br />

è accontentato di un<br />

semplice restyling del<br />

suo cruscotto. Piuttosto,<br />

con il nuovo Smart<br />

dash, il costruttore<br />

svedese ha progettato e<br />

sviluppato un’interfaccia<br />

tra uomo e macchina<br />

che si caratterizza<br />

per l’equilibrato mix<br />

tra controlli manuali<br />

e schermi digitali, in<br />

modo tale da garantire<br />

immediata e chiara<br />

lettura, ricchezza di<br />

informazioni utili,<br />

ma che è anche e<br />

soprattutto intuitivo. Il<br />

posto guida degli Scania<br />

dotati di Smart dash<br />

include due schermi: il<br />

Driver display (fronte<br />

autista) e il Centre<br />

information display,<br />

ovvero lo schermo<br />

touch disponibile in due<br />

misure, <strong>10</strong>,1 oppure 12,9<br />

pollici. L’utilizzo avviene<br />

tramite schermo touch,<br />

oppure attraverso i<br />

comandi vocali. Smart<br />

dash offre tra l’altro<br />

ampie possibilità di<br />

personalizzazione,<br />

lasciando alla dicrezione<br />

dell’autista la scelta<br />

di quali informazioni<br />

visualizzare e quali,<br />

invece, nascondere.<br />

FINO A 5 MILA<br />

CHILOMETRI<br />

A tanto,<br />

secondo quanto<br />

dichiarato da<br />

Scania, arriva<br />

l’autonomia del<br />

veicolo utilizzato<br />

in Svezia (ma nei<br />

paesi dell’Europa<br />

meridionale, il<br />

maggior numero<br />

di ore di sole<br />

dovrebbe<br />

garantire<br />

un’autonomia<br />

addirittura<br />

superiore). Di<br />

fatto, i pannelli<br />

solari che<br />

ricoprono il<br />

semirimorchio<br />

agganciato al<br />

tre assi da 560<br />

cv, sviluppano<br />

una potenza<br />

pari a quella di<br />

un’abitazione.<br />

vernativa per l’innovazione e<br />

lo sviluppo di camion a basso<br />

impatto ambientale.<br />

Batterie di 300 kWh per<br />

8 mila kWh di energia<br />

Protagonista è l’ibrido plug-in<br />

da 560 cv in configurazione<br />

tre assi, a cui è agganciato un<br />

trailer di 18 metri di lunghezza,<br />

ricoperto da pannelli solari<br />

sottili e leggeri (con potenza<br />

equivalente a quella di un’abitazione,<br />

efficienza massima di<br />

13,2 chilowatt di picco, e che<br />

si stima possano fornire 8 mila<br />

kWh di energia/anno se utilizzati<br />

in Svezia) impiegati, ed<br />

è appunto la prima volta che<br />

se ne ha notizia, per generare<br />

energia per la catena cinematica.<br />

Dal canto loro le batterie<br />

hanno una capacità totale di<br />

300 kWh (<strong>10</strong>0 sul trattore e<br />

200 sul trailer).<br />

Il veicolo adotta celle solari<br />

in tandem basate sulla combinazione<br />

tra Midsummer e<br />

altre in perovskite: soluzione<br />

che, consentendo maggiore<br />

efficienza nel processo di trasformazione<br />

della luce solare<br />

in elettricità, aumenterebbe<br />

notevolmente la produzione<br />

di energia rispetto a quella<br />

prodotta dai pannelli. Ne consegue<br />

che, se utilizzati nei paesi<br />

più soleggiati dell’Europa<br />

meridionale, questi pannelli<br />

potrebbero anche quadruplicare<br />

l’energia prodotta.<br />

Lo Scania a pannelli solari<br />

verrà testato dall’azienda di<br />

trasporti Ernsts Express su<br />

strade pubbliche, allo scopo di<br />

raccogliere ulteriori dati, verificarne<br />

l’efficienza e, chissà,<br />

anche l’eventuale fattibilità<br />

nel futuro prossimo.<br />

Alberto Gimmelli<br />

52<br />

53


Renault Trafic Van E-Tech Electric<br />

ANCHE<br />

GREEN NON SI<br />

SMENTISCE<br />

Ai riconosciuti punti di forza<br />

che ne fanno uno dei van tra<br />

i più apprezzati, il popolare<br />

medium size della Losanga<br />

aggiunge nella versione full<br />

electric quella sostenibilità<br />

oggi tanto cercata.<br />

Nessun compromesso in<br />

termini di modularità e<br />

personalizzazioni rispetto alle<br />

varianti con motore termico<br />

e autonomia di marcia fino<br />

alla soglia dei 300 chilometri.<br />

Unico neo, arriverà in Italia<br />

nella seconda metà del 2024<br />

La formazione è al completo. Sullo scacchiere<br />

della sostenibilità, intesa come offerta<br />

di veicoli full electric, Renault può<br />

adesso schierare il suo attacco a tre punte al<br />

gran completo: Master, Kangoo e Trafic, con<br />

quest’ultimo nel ruolo di punta avanzata di<br />

un tridente che, in verità, non ha bisogno di<br />

presentazioni, dal momento che già le corrispondenti<br />

versioni equipaggiate con motore<br />

termico rappresentano, nei rispettivi segmenti<br />

di mercato, dei punti di riferimento .<br />

D’altronde, e prendiamo appunto il Trafic<br />

come esempio, un best seller presente sul mercato<br />

da oltre quarant’anni (il lancio del primo<br />

modello porta infatti la data del 1980) e che ha<br />

al suo attivo qualcosa come oltre 2,4 milioni<br />

di esemplari prodotti e venduti, beh, si capisce<br />

bene quale tipo di apprezzamento e considerazione<br />

possa godere da parte della clientela<br />

professionale, anche quella più esigente.<br />

SEMPRE<br />

CONNESSO<br />

Come si<br />

conviene anche<br />

a un moderno<br />

lavoratore per<br />

la città. Tramite<br />

App My Renault<br />

o col sistema<br />

multimediale<br />

Easy link di<br />

serie, il Trafic<br />

può contare<br />

su un ricco<br />

bouquet di<br />

servizi specifici<br />

per i veicoli<br />

total electric,<br />

tra cui la<br />

programmazione<br />

della ricarica<br />

della batteria.<br />

54<br />

55


La forza del Trafic, terzo furgone<br />

leggero più venduto in<br />

Europa, sta nel suo essere un<br />

modello perfettamente calibrato<br />

per assolvere alle diverse<br />

mission in ambito urbano e<br />

interurbano.<br />

Due lunghezze<br />

e due altezze<br />

Moderno ed elegante nella sua<br />

linea via via affinata nel tempo,<br />

resta esteticamente attraente<br />

grazie all’esatta proporzione<br />

tra spazio abitativo per<br />

autista e passeggeri e quello<br />

invece dedicato alle merci.<br />

Vano, quest’ultimo, con volumetrie<br />

ben disegnate fin dalle<br />

versioni d’entrata, nonchè facilmente<br />

accessibile attraverso<br />

porte posteriori a doppio battente<br />

e ampie aperture laterali<br />

singole o doppie. A tutto questo<br />

si aggiungono prestazioni<br />

assicurate dalla cinematica<br />

collaudata che si ritrova, caratteristica<br />

di tutta la gamma<br />

e che offre ampie possibilità<br />

di personalizzazione.<br />

Gamma che, adesso, si<br />

allarga appunto anche all’or-<br />

mai imprescindibile versione<br />

a batteria, dunque full electric<br />

a emissioni zero. E parlare di<br />

gamma, in questo caso, non è<br />

per nulla esagerato.<br />

Il Renault Trafic Van E-<br />

Tech Electric che arriverà sul<br />

mercato italiano nella seconda<br />

metà del 2024, completo<br />

di nuovo brand identity, verrà<br />

proposto infatti in due lunghezze<br />

(5.080 e 5.480 mm),<br />

in altrettante altezze (1.967 e<br />

2.498 mm), con volumetria<br />

del vano di carico da 5,8 a<br />

8,9 metricubi a seconda delle<br />

versioni e la possibilità, per il<br />

Trafic L2, di una lunghezza di<br />

carico di 4.150 mm ottenuta<br />

sfruttando la paratia passante<br />

posta in corrispondenza del<br />

sedile passeggero. A tutto<br />

questo il Trafic Van E-Tech<br />

Electric aggiunge robustezza<br />

e la predisposizione a trasportare<br />

carichi importanti,<br />

riassunta dalla portata utile di<br />

1.<strong>10</strong>0 chili.<br />

Il cuore del Trafic elettrico<br />

è il motore da 122 cv (90<br />

kW) con 245 Nm di coppia,<br />

che riceve energia dalla bat-<br />

CARICA FINO A<br />

OLTRE MILLE KG<br />

Al lancio del<br />

modello, che sul<br />

mercato italiano<br />

è previsto nella<br />

seconda parte<br />

del prossimo<br />

anno (in<br />

concomitanza<br />

con la<br />

rebrandizzazione<br />

del logo della<br />

Losanga,<br />

ristilizzato<br />

in chiave più<br />

moderna), il<br />

Trafic Van E-Tech<br />

Electric è offerto<br />

dal costruttore<br />

francese in<br />

due differenti<br />

lunghezze (5.080<br />

e 5.480 mm)<br />

e altrettante<br />

altezze (1.967<br />

e 2.498 mm).<br />

La lunghezza<br />

massima di<br />

carico (grazie<br />

alla paratia<br />

passante, sotto)<br />

arriva a 4.150<br />

millimetri, il<br />

carico utile a<br />

1.<strong>10</strong>0 chili.<br />

Nell’abitacolo diventa facile lavorare<br />

Il Renault Trafic Van<br />

E-Tech Electric è<br />

quella che si dice la<br />

migliore sintesi tra<br />

funzionalità e praticità.<br />

L’ampio e capiente vano<br />

di carico lo accredita<br />

per le mission urbane<br />

anche più impegnative<br />

in termini di volumi e<br />

capacità di trasportare<br />

peso. Ma dove il<br />

medio della Losanga<br />

si conferma anche<br />

nella versione full<br />

electric è nello spazio<br />

dell’abitacolo. Quello di<br />

un commerciale, non<br />

lo scopriamo adesso,<br />

è quello che è, non<br />

abbondantissimo.<br />

Eppure, a bordo<br />

del Trafic questa<br />

‘penalizzazione’ è<br />

davvero molto sfumata.<br />

C’è infatti tanto spazio<br />

per le cose e per<br />

tenere tutto in ordine.<br />

In questo senso, aiuta<br />

la presenza di capienti<br />

vani portaoggetti: 88<br />

litri in totale, di cui 54<br />

litri nella panchetta<br />

passeggeri, 19,7 litri<br />

nella consolle e 14,6<br />

litri nelle tasche interno<br />

porta. Ma poi c’è<br />

anche la configurabilità<br />

dei posti a sedere.<br />

Il Renault Trafic è<br />

stato il primo veicolo<br />

commerciale a proporre<br />

quello che a tutti gli<br />

effetti è un vero e<br />

proprio ufficio mobile.<br />

Configurazione che,<br />

autentico must per gli<br />

operatori professionali,<br />

il costruttore francese<br />

ripropone naturalmente<br />

anche sul Trafic<br />

a emissioni zero.<br />

Ripiegando infatti parte<br />

dello schienale del<br />

sedile centrale (nella<br />

foto) ecco apparire il<br />

pratico tavolino con<br />

tanto di spazio per<br />

riporre bloc-notes o<br />

anche il computer<br />

portatile. Per la serie,<br />

così ti facilito il lavoro.<br />

teria agli ioni di litio (garantita<br />

8 anni o 160 mila km, con<br />

sostituzione gratuita qualora la<br />

capacità scenda al di sotto del<br />

70 per cento del valore nominale)<br />

con capacità di 52 kWh.<br />

Il tutto per un’autonomia fino<br />

a 297 km prima della ricarica.<br />

Quest’ultima è affidata al<br />

caricatore di bordo combinato<br />

Ac 7 kW più Ac 22 kW (che è<br />

parte della dotazione di serie e<br />

consente di recuperare 50 km<br />

di autonomnia in meno di 25<br />

minuti). A completamento c’è<br />

il caricatore in corrente continua<br />

da 50 kW.<br />

Agile e disinvolto<br />

anche a carico<br />

Al volante è apprezzabile il<br />

piacere della guida silenziosa<br />

e brillante al tempo stesso<br />

(con la modalità Eco che<br />

garantisce l’ottimale gestione<br />

dell’autonomia, mentre il<br />

sistema Arbs massimizza il<br />

recupero energetico), Trafic<br />

elettrico si propone anche come<br />

veicolo sempre connesso.<br />

Tramite App per smartphone<br />

My Renault, oppure col<br />

sistema multimediale Renault<br />

Easy link, l’autista può disporre,<br />

in funzione delle proprie<br />

esigenze, di una serie di<br />

servizi connessi specifici per i<br />

veicoli elettrici. Un’altra perla<br />

del Trafic. Alberto Gimmelli<br />

56<br />

57


trucknews<br />

scenari, attese, test, produzione<br />

FURGONI ELETTRICI, IL SUPERVAN CINESE DI FARIZON DEBUTTA IN ASIA<br />

Ha fatto il suo debutto ufficiale in occasione dei Giochi asiatici l’atteso van elettrico di<br />

Farizon Auto, marchio di veicoli commerciali del gruppo Geely. Notizia, questa, interessante<br />

non solo per l’Asia, ma anche per l’Europa: Farizon ha, infatti, annunciato l’intenzione di<br />

commercializzare il Supervan nel Vecchio continente, a partire dal 2024. Di interesse, la<br />

possibilità del battery swapping e il design avveniristico della cabina.<br />

LO STUDIO BOSTON CONSULTING<br />

La rivoluzione può<br />

far male<br />

I costruttori tradizionali di truck<br />

potrebbero perdere fino all’11<br />

per cento delle vendite se si<br />

faranno trovare impreparati di<br />

fronte alla transizione ecologica<br />

QUOTE SOTTO<br />

SCACCO<br />

Transport&<br />

Environment<br />

chiede all’Europa<br />

più coraggio<br />

nelle politiche di<br />

riduzione delle<br />

emissioni: si<br />

creerebbero molti<br />

più posti di lavoro<br />

(fino a 23 mila<br />

contro i 7 mila<br />

previsti con lo<br />

scenario attuale) e<br />

si fronteggerebbe<br />

la concorrenza<br />

americana e<br />

cinese.<br />

Se i costruttori tradizionali<br />

di truck<br />

europei non risponderanno<br />

prontamente alle<br />

sfide della transizione<br />

energetica rischiano di<br />

perdere fino a un decimo<br />

delle vendite in favore<br />

di costruttori nativi<br />

elettrici o comunque<br />

già in possesso di una<br />

gamma disponibile sul<br />

mercato.<br />

Fa rumore lo studio<br />

condotto da Boston<br />

consulting group (Bcg)<br />

e promosso dall’organizzazione<br />

europea<br />

ambientalista indipendente<br />

Transport&<br />

Environment che ha<br />

come orizzonte temporale<br />

il 2035, anno<br />

fondamentale per gli<br />

obiettivi continentali<br />

di decarbonizzazione<br />

dei trasporti.<br />

Nel peggiore degli scenari<br />

prefigurati dallo<br />

studio, emerge infatti<br />

che una quota significativa<br />

del mercato, l’11<br />

per cento, oggi appannaggio<br />

delle sette sorelle<br />

(più una) passerebbe<br />

nelle mani di costruttori<br />

come Tesla o Byd,<br />

in grandissima crescita<br />

nel settore passenger<br />

car e pronti a lanciare<br />

l’offensiva anche tra i<br />

veicoli pesanti.<br />

Ma se da un lato lo<br />

studio evidenzia come<br />

le barriere all’ingresso<br />

nel settore dei veicoli<br />

commerciali siano<br />

effettivamente più alte<br />

rispetto al mercato<br />

auto, dall’altro si nota<br />

come lo scenario potrebbe<br />

cambiare molto<br />

rapidamente nel futuro<br />

prossimo. Futuro in<br />

cui, secondo Bcg, la<br />

domanda di camion a<br />

emissioni zero allo scarico<br />

potrebbe aumentare<br />

fino a coprire il 55<br />

per cento delle vendite<br />

già nel 2030. Valore simile<br />

a quello più volte<br />

annunciato proprio dalle<br />

case costruttrici.<br />

«La nostra industria<br />

dei mezzi per la logistica<br />

rischia di replicare la<br />

stessa perdita di quote<br />

di mercato che stiamo<br />

già vedendo nel settore<br />

auto», ha commentato<br />

Sofie Defour, Freight<br />

director di T&E. «Se<br />

vogliono mantenere la<br />

loro leadership in casa<br />

e tenere il passo di<br />

competitor come Tesla<br />

e Byd, i produttori europei<br />

devono passare<br />

all’elettrico il più rapidamente<br />

possibile», ha<br />

chiosato Defour.<br />

LE BREVI<br />

SCANIA SMART DASH<br />

Il nuovo cruscotto<br />

digitale di Scania offre<br />

molte opportunità<br />

per personalizzare<br />

l’esperienza di guida,<br />

restando sempre<br />

aggiornati con le<br />

informazioni più recenti.<br />

L’autista può scegliere<br />

quali informazioni<br />

visualizzare e quali<br />

nascondere. Inoltre,<br />

l’intero sistema è<br />

pensato per essere<br />

intuitivo e facile da<br />

usare, con un mix di<br />

controlli fisici e digitali.<br />

E-DAILY CON GATE<br />

La concessionaria<br />

Socom nuova di Napoli<br />

ha presentato a metà<br />

settembre l’eDaily, la<br />

versione elettrica del<br />

veicolo commerciale<br />

leggero Iveco. Presente<br />

anche la nuova società<br />

creata da Iveco, Gate,<br />

che propone il sistema<br />

di noleggio pay-peruse<br />

con una formula<br />

di pagamento basata<br />

sui chilometri percorsi<br />

con il veicolo. Gate ha<br />

debuttato sul mercato<br />

solo lo scorso luglio<br />

e si applica ai veicoli<br />

a emissioni zero della<br />

gamma Iveco.<br />

QUANTRON E HAMA<br />

Specializzata nello<br />

sviluppo e nella<br />

commercializzazione<br />

di veicoli commerciali<br />

a zero emissioni e da<br />

qualche mese presente<br />

con una filiale diretta<br />

in Italia, Quantron<br />

inizia a realizzare<br />

numeri importanti sul<br />

mercato. Sfruttando le<br />

agevolazioni vigenti in<br />

Germania, Hama trucks<br />

ha ordinato ben 38<br />

pesanti elettrici Quantron<br />

per un valore totale di<br />

circa 16 milioni di euro.<br />

GUIDA AUTONOMA<br />

Anita<br />

avanti tutta<br />

I progressi del<br />

progetto tedesco<br />

a cui aderisce<br />

anche Man<br />

Il nome del progetto,<br />

Anita, è un acronimo<br />

(Autonomous innovation<br />

in terminal operations).<br />

I partner provengono<br />

dal mondo accademico<br />

e industriale<br />

tedesco, con Deutsche<br />

Bahn, Götting Kg e<br />

Man Truck&Bus a rappresentare,<br />

appunto, il<br />

mondo dell’industria.<br />

L’obiettivo è studiare<br />

e sperimentare l’utilizzo<br />

di veicoli a guida<br />

autonoma nei terminal<br />

portuali, così da raccogliere<br />

dati ed esperienza<br />

in vista di un futuro<br />

chissà quanto lontano.<br />

Gli ultimi risultati<br />

condivisi dai partner<br />

mostrano un incremento<br />

dell’effcienza nelle<br />

operazioni logistiche<br />

all’interno dei terminal<br />

nell’ordine del 40 per<br />

cento rispetto all’utilizzo<br />

di veicoli tradizionali.<br />

Risultati ottenuti con<br />

i test in corso a Ulm, in<br />

Germania, naturalmente<br />

utilizzando i pesanti<br />

targati Man.<br />

MILLE CHILOMETRI IN UN SOL BOCCONE<br />

Il prototipo<br />

di truck a<br />

idrogeno di<br />

Mercedes-<br />

Benz Trucks, il<br />

famoso GenH2,<br />

ha percorso<br />

poco più di<br />

mille chilometri<br />

con un solo<br />

‘pieno’ di<br />

idrogeno. Per<br />

l’esattezza, il<br />

veicolo è stato<br />

in grado di<br />

affrontare 1.047<br />

chilometri tra<br />

lo stabilimento<br />

Mercedes-<br />

Benz di Wörth<br />

e Berlino<br />

con un pieno<br />

di idrogeno<br />

liquido. Test<br />

condotto<br />

alla fine di<br />

settembre<br />

e che ha,<br />

evidentemente,<br />

ELETTRICI VOLVO TRUCKS A GAND<br />

La produzione fa poker<br />

Salgono a 4 gli stabilimenti Volvo da<br />

cui escono i truck carbon free<br />

In controtendenza<br />

rispetto ad alcuni<br />

costruttori nel<br />

settore auto, Volvo<br />

Trucks incrementa<br />

la produzione di<br />

veicoli elettrici in<br />

Europa. La casa<br />

dato alla Stella<br />

le risposte che<br />

si aspettava.<br />

Il camion, che<br />

secondo i piani<br />

di Daimler<br />

Truck dovrebbe<br />

iniziare a<br />

essere venduto<br />

nel 2027, è<br />

alimentato da<br />

un sistema<br />

di celle a<br />

combustibile<br />

realizzate da<br />

Cellcentric. In<br />

occasione del<br />

test condotto<br />

in Germania,<br />

il veicolo<br />

trainava un<br />

semirimorchio<br />

con un carico<br />

complessivo di<br />

40 ton. Mentre<br />

l’idrogeno<br />

liquido utilizzato<br />

per alimentare<br />

svedese, infatti, ha<br />

avviato ufficialmente<br />

la produzione di<br />

camion pesanti<br />

full electric nello<br />

stabilimento belga<br />

di Gand. Adesso,<br />

dunque, i camion<br />

il camion è<br />

stato fornito da<br />

Air liquide e<br />

ha un’origine<br />

rinnovabile,<br />

essendo stato<br />

prodotto a<br />

partire dal<br />

biometano. I<br />

due serbatoi<br />

del GenH2<br />

contengono fino<br />

a 80 chili di<br />

idrogeno.<br />

elettrici Volvo<br />

vengono realizzati<br />

in ben quattro<br />

stabilimenti a livello<br />

globale: tre in<br />

Europa (Blainville<br />

in Francia, Tuve in<br />

Svezia e, appunto,<br />

Gand) e uno negli<br />

Stati Uniti, a New<br />

River Valley, dove<br />

vengono attualmente<br />

costruiti i modelli<br />

Vnr Electric<br />

per il mercato<br />

nordamericano.<br />

Il sito di Gand<br />

ha una capacità<br />

produttiva di circa<br />

45 mila camion<br />

all’anno.<br />

Gli elettrici sono<br />

realizzati sulle stesse<br />

linee dei veicoli con<br />

alimentazione diesel<br />

o a gas.<br />

TRUCK NIKOLA<br />

Il lancio<br />

del Fcev<br />

Ricevuti finora<br />

223 ordini<br />

di camion a<br />

idrogeno<br />

dispetto del momento<br />

complicato, A<br />

tra difficoltà finanziarie,<br />

fine della joint venture<br />

con Iveco e riorganizzazione<br />

aziendale,<br />

Nikola porta avanti il<br />

suo progetto a emissioni<br />

zero. Concentrando i<br />

propri sforzi soprattutto<br />

sul versante dell’idrogeno.<br />

Il marchio americano<br />

con sede a Phoenix,<br />

Arizona, ha infatti ufficialmente<br />

lanciato sul<br />

mercato nordamericano<br />

il Nikola Tre Fcev,<br />

equipaggiato con fuel<br />

cell alimentate, appunto,<br />

a idrogeno.<br />

Nel corso della presentazione<br />

del veicolo,<br />

Nikola ha annunciato<br />

di aver finora ricevuto<br />

223 ordini non vincolanti<br />

per veicoli a idrogeno<br />

da 23 clienti in<br />

Nord America. Le celle<br />

a combustibile, fornite<br />

da Bosch, saranno assemblate<br />

da Nikola in<br />

Arizona a partire dalla<br />

fine di quest’anno.<br />

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service&logistics<br />

assistenza, territorio<br />

AVANTI PIEMONTE, FERCAM INAUGURA UN NUOVO IMPIANTO AD ALESSANDRIA<br />

Dall’inizio di settembre è operativo il nuovo impianto Fercam a Spinetta Marengo, non lontano<br />

dall’uscita autostradale Alessandria Est. Il sito, che sorge su un’area di 11.400 metri quadrati con<br />

un magazzino che si estende per poco meno di duemila metri quadrati, sostituisce il precedente<br />

avamposto ad Alessandria ed è stato realizzato con grande attenzione alla sostenibilità<br />

ambientale, a partire dall’impiego di materiale edilizio ecocompatibile.<br />

MAN A TORINO<br />

Passaggio a<br />

nord-ovest<br />

Il Leone apre il suo<br />

ottavo Man Center a<br />

Grugliasco: vendita<br />

e assistenza su truck,<br />

van e autobus su <strong>10</strong><br />

mila metri quadrati<br />

Grugliasco, alle<br />

porte di Torino,<br />

è una località<br />

legata a doppio<br />

filo all’industria automotive<br />

italiana.<br />

Gli stabilimenti Maserati<br />

e il quartier generale<br />

di Comau (robot e<br />

sistemi di automazione;<br />

gruppo Stellantis) sono<br />

solo due esempi di realtà<br />

che proprio lì hanno<br />

trovato casa. E, dallo<br />

scorso 23 settembre,<br />

a Grugliasco ha trovato<br />

la sua collocazione anche<br />

l’ottavo Man Center<br />

italiano.<br />

Investimento importante<br />

da parte di Man<br />

Truck&Bus Italia, fatto<br />

con l’obiettivo di supportare<br />

direttamente la<br />

logistica del Nordovest<br />

d’Italia, nonché ultimo<br />

tassello (finora) di un<br />

percorso che ha portato<br />

all’apertura, appunto,<br />

di otto punti di vendita<br />

e assistenza diretta dal<br />

2015 a oggi.<br />

«Nella provincia torinese<br />

si calcola circolino<br />

oltre 20 mila veicoli<br />

commerciali e vi operino<br />

circa 4 mila aziende<br />

di trasporto», riassume<br />

Francesco Stroppiana,<br />

punto di riferimento<br />

commerciale del Man<br />

Center di Torino. «Numeri<br />

importanti per una<br />

domanda di trasporto<br />

molto diversificata, al<br />

punto che è difficile individuare<br />

un settore più<br />

importante di altri: dalle<br />

flotte impegnate su<br />

rotte internazionali alla<br />

raccolta rifiuti, dall’artigiano<br />

all’impresa edile,<br />

dal movimento terra<br />

al calcestruzzo».<br />

Un network<br />

variegato<br />

Si tratta di una tappa<br />

fondamentale nel piano<br />

di sviluppo della rete<br />

Man Italia, secondo<br />

Alessio Sani, responsabile<br />

sviluppo rete di<br />

Man Truck&Bus Italia,<br />

che delinea la strategia<br />

sul territorio: «affiancare<br />

alla rete dei partner<br />

autorizzati i nostri centri<br />

diretti, in aree importanti<br />

per la crescita<br />

del business».<br />

Agli otto Man Center,<br />

infatti, si uniscono<br />

18 concessionari privati<br />

e 81 punti di assistenza<br />

autorizzati in Italia,<br />

sui quali Man intende<br />

continuare a investire<br />

per rafforzare ancor più<br />

la sua rete.<br />

Presente all’inaugurazione<br />

di Grugliasco<br />

C’È ANCHE<br />

LA MASCOTTE<br />

L’Ad di Man<br />

Italia, Marc<br />

Martinez,<br />

taglia<br />

l’immancabile<br />

nastro,<br />

inaugurando<br />

ufficialmente<br />

il nuovo<br />

avamposto<br />

Man nel<br />

nordovest<br />

della<br />

Penisola.<br />

anche il numero uno di<br />

Man Italia, Marc Martinez,<br />

il quale ha ribadito<br />

non solo i numeri<br />

positivi che la casa di<br />

Monaco sta realizzando<br />

in Italia nella prima<br />

parte di quest’anno (ne<br />

parliamo nel servizio a<br />

pagina 30) ma anche la<br />

centralità del mercato<br />

italiano nelle strategie<br />

europee del Leone.<br />

Il mercato appare<br />

florido<br />

«L’Italia è il quinto<br />

mercato per i truck, il<br />

quarto per i van e il<br />

terzo per gli autobus<br />

in quanto a volumi di<br />

vendita», ha detto Martinez.<br />

E a proposito di<br />

numeri, il responsabile<br />

della divisione Truck di<br />

Man Italia, Franco Pedrotti,<br />

è entrato nello<br />

specifico di risultati e<br />

previsioni, confermando<br />

le aspettative di un<br />

mercato truck florido<br />

nel <strong>2023</strong>, con Man<br />

pronta a guadagnare<br />

quote di mercato dopo<br />

averle perse lo scorso<br />

anno. Secondo Pedrotti,<br />

il Leone dovrebbe<br />

chiudere quest’anno<br />

con circa 2.400-2.500<br />

truck immatricolati (a<br />

fronte dei 1.500 del<br />

2022) in un mercato<br />

italiano che nel suo<br />

complesso dovrebbe<br />

Dai van all’usato<br />

Top used<br />

«Nei primi 8 mesi di<br />

quest’anno siamo cresfiorare<br />

le 28.000 registrazioni.<br />

«La ripresa<br />

della produzione<br />

a pieno regime ci ha<br />

dato naturalmente una<br />

grande mano», ha detto<br />

Pedrotti. «Abbiamo un<br />

prodotto molto semplice<br />

da allestire e ci fa<br />

molto piacere notare<br />

che stiamo crescendo<br />

Officina e magazzino attrezzati<br />

tanto nel segmento dei<br />

carri». Una crescita che<br />

riguarda anche l’ambito<br />

van, con il Tge che<br />

continua a farsi apprezzare<br />

sul mercato.<br />

Il nuovo Man Center,<br />

già attivo a tutti gli<br />

effetti, si sviluppa su<br />

un’area complessiva di<br />

9.400 metri quadrati, 5<br />

mila dei quali coperti.<br />

L’officina, che si<br />

estende su oltre 4<br />

mila metri quadrati,<br />

conta quattro linee di<br />

lavorazione per camion<br />

e van e altrettante<br />

per gli autobus. C’è<br />

anche un magazzino,<br />

dotato inizialmente di<br />

oltre 12 mila referenze.<br />

A presidiare il Man<br />

Center di Grugliasco ci<br />

sono al momento nove<br />

persone, capitanate<br />

dal responsabile<br />

dell’officina,<br />

Giambattista Toscano.<br />

«Ci troviamo in una<br />

posizione strategica,<br />

al centro dei traffici<br />

commerciali del<br />

nord-ovest d’Italia»,<br />

ha detto. «Per<br />

raggiungerci, i nostri<br />

sciuti di oltre il 60 per<br />

cento», ha affermato il<br />

responsabile della divisione<br />

van, Matteo De<br />

Marchi, «Non abbiamo<br />

l’ambizione di diventare<br />

player fondamentali<br />

sul mercato, ma vogliamo<br />

essere presenti<br />

specialmente in alcune<br />

nicchie, come per<br />

esempio il construction<br />

o la logistica, facendo<br />

leva su un servizio e<br />

un’assistenza di livello<br />

superiore grazie all’esperienza<br />

tra i truck o<br />

i bus».<br />

Menzione, infine,<br />

anche per l’usato, su<br />

clienti potranno<br />

scegliere tra tre uscite<br />

della tangenziale di<br />

Torino: Drosso, Sito<br />

e Rivoli. Il servizio di<br />

assistenza durante<br />

le ore di apertura è<br />

già attivo, così come,<br />

quando necessario,<br />

anche presso la sede<br />

del cliente. A breve<br />

sarà attivato il servizio<br />

di intervento notturno.<br />

L’officina mobile è<br />

dotata di un minimo<br />

di ricambi e delle<br />

principali attrezzature<br />

necessarie per garantire<br />

il primo soccorso e c’è<br />

anche un furgone per<br />

la consegna dei ricambi<br />

per assicurare sempre<br />

la mobilità dei clienti».<br />

cui Man Italia punta<br />

molto, al punto da<br />

inaugurare il prossimo<br />

20 ottobre un nuovo<br />

centro Man Top Used<br />

con officina di ispezione<br />

nei pressi di Piacenza.<br />

«Implementiamo la<br />

strategia del vino», ha<br />

detto il responsabile<br />

della divisione Top<br />

Used, Stefano Proverbio,<br />

«Più passa il<br />

tempo e più il camion<br />

migliora. E i clienti dimostrano<br />

sempre più di<br />

saper apprezzare il valore<br />

di un buon veicolo<br />

usato».<br />

Fabrizio Dalle Nogare<br />

60<br />

61


service&logistics<br />

DUE NUOVI DEALER PER L’OVALE BLU<br />

Nei pesanti<br />

vuole crescere ancora<br />

Viocar a Bertinoro, in Emilia Romagna,<br />

Ecosistema ad Anagni, nel Lazio.<br />

Anche attraverso queste nuove<br />

concessionarie, Ford Trucks punta a<br />

rafforzarsi sul mercato italiano in due<br />

aree strategiche per il truck<br />

Giovane e con<br />

tanta voglia<br />

di crescere.<br />

E, soprattutto, di farsi<br />

largo nel settore dei<br />

trucks, conquistando<br />

quel posto al tavolo<br />

dei grandi al quale in<br />

Italia si è accomodata<br />

non più tardi di quattro<br />

anni fa, poco prima che<br />

il flagello del Covid<br />

stravolgesse il mondo<br />

tutto, senza eccezioni.<br />

Nel 2019 lo sbarco<br />

in Italia a Milano<br />

Era infatti l’alba del<br />

dicembre 2019 quando<br />

in una Milano che già<br />

profumava di Natale,<br />

Ford Trucks Italia si<br />

presentava sul palcoscenico<br />

del camion.<br />

Pronta a cominciare<br />

la sua avventura. Inizialmente,<br />

con l’unico<br />

modello in gamma, il<br />

trattore F-Max 500,<br />

accompagnato da lusinghieri<br />

commenti che fin<br />

dal debutto lo dipingevano<br />

come veicolo efficiente<br />

e funzionale.<br />

Una famiglia<br />

che cresce<br />

Oggi, la famiglia di<br />

modelli Ford Trucks è<br />

cresciuta<br />

nel numero<br />

di componenti,<br />

tuttavia<br />

il portabandiera<br />

è sempre<br />

l’F-Max.<br />

E lo sarà,<br />

nel prossimo<br />

futuro,<br />

anche<br />

per i<br />

due nuovi<br />

concessionari<br />

che l’Ovale blu ha<br />

ufficializzato nel mese<br />

di settembre.<br />

Il primo è la Viocar<br />

di Bertinoro. Ex dealer<br />

Scania, operativa dal<br />

1983, dalla scorsa primavera<br />

Viocar è dealer<br />

di Ford Trucks per le<br />

province romagnole di<br />

Forlì-Cesena, Ravenna<br />

e Rimini.<br />

Il secondo ingresso<br />

nella famiglia dei concessionari<br />

dell’Ovale<br />

blu (attualmente sono<br />

13) risponde al nome di<br />

Ecosistema (ne parliamo<br />

nella pagina accanto)<br />

ed è competente per<br />

le province di Latina e<br />

Frosinone.<br />

«Attraverso questi<br />

nuovi ingressi», spiega<br />

Lorenzo Boghich, Ad<br />

di Ford Trucks Italia,<br />

che incontriamo in occasione<br />

del battesimo<br />

ufficiale della Viocar<br />

di Bertinoro, «contiamo<br />

di consolidare le<br />

vendite e il nostro posizionamento<br />

sul mercato<br />

italiano».<br />

Il ruolo dei dealer,<br />

non soltanto quello<br />

delle new entry, naturalmente<br />

è per Boghich<br />

SHELL, CENTOUNDICI BUONI MOTIVI PER FESTEGGIARE<br />

Che si trattasse di una pura coincidenza oppure del frutto di una sapiente regia, poco importa. Shell ha infatti<br />

festeggiato centoundici anni di presenza in Italia, inaugurando con Pad multienergy la propria stazione di servizio<br />

numero centoundici. L’evento si è celebrato, con lo sfondo rappresentato da una Ferrari F.1 del 2019, naturalmente con<br />

le insegne Shell sulle fiancate, a Firenze, dove appunto, in viale Pietro Nenni, è ubicata la nuova stazione di servizio.<br />

F-MAX L’ARIETE<br />

DELLA GAMMA<br />

Rappresenta al momento<br />

circa il 95 per cento delle<br />

vendite di Ford Trucks<br />

Italia, giovane realtà<br />

guidata dall’Ad, Lorenzo<br />

Boghich (nella foto in<br />

basso il quarto da sinistra).<br />

«importantissimo e decisivo<br />

per crescere nel<br />

contesto di un mercato<br />

molto competitivo, che<br />

quest’anno potrebbe<br />

chiudere con circa 23-<br />

24 mila pezzi, livello<br />

mai visto negli ultimi<br />

dieci anni».<br />

Nel mirino il tre<br />

per cento di share<br />

«In questo contesto»,<br />

conclude Boghich,<br />

«Ford Trucks detiene<br />

oggi il 2,7 per cento di<br />

quota, in leggera flessione<br />

rispetto al 2022.<br />

Puntiamo tuttavia, entro<br />

la fine dell’anno,<br />

a raggiungere il 3 per<br />

cento».<br />

Ecosistema il cliente al centro<br />

Ecosistema Italia,<br />

dal gennaio di<br />

quest’anno dealer<br />

ufficiale di Ford Trucks<br />

Italia per le province di<br />

Frosinone e Latina, non<br />

è una concessionaria.<br />

O, più precisamente,<br />

non è semplicemente<br />

una concessionaria,<br />

ma qualcosa di più.<br />

Che va oltre. È infatti<br />

un vero e proprio polo<br />

della mobilità, che<br />

di fatto inaugura un<br />

percorso innovativo<br />

per il mondo dei<br />

trasporti, della logistica<br />

e del delivery locale.<br />

Settori che hanno<br />

appunto in Ecosistema<br />

Italia, la cui sede è<br />

stata inaugurata a<br />

metà settembre ad<br />

Anagni, in provincia<br />

di Frosinone, un<br />

attento interprete<br />

delle esigenze degli<br />

operatori professionali<br />

dei vari comparti.<br />

«Poniamo al centro la<br />

figura del cliente, i suoi<br />

target e i suoi bisogni»,<br />

spiega Marco Cicini,<br />

Ceo di Ecosistema<br />

Italia, «Vogliamo essere<br />

qualcosa di più di<br />

una concessionaria<br />

tradizionale. Aspiriamo<br />

ad essere la risposta<br />

a tutte le esigenze<br />

di mobilità dei nostri<br />

clienti. Un vero e<br />

proprio ecosistema<br />

di servizi». Di questi<br />

tempi, sicuramente<br />

una sfida stuzzicante,<br />

quella che vede<br />

protagonisti Marco<br />

Cicini e il suo team. Lo<br />

ha sottolineato anche<br />

Lorenzo Boghich, Ad<br />

Ford Truck Italia, il<br />

quale, intervenendo<br />

al battesimo della<br />

struttura (una due<br />

giorni con tanto di talk<br />

come occasione per far<br />

conoscere l’approccio<br />

professionale di<br />

Ecosistema), ha<br />

parlato di percorso<br />

«indubbiamente<br />

ambizioso, ma che<br />

vuole dimostrare la<br />

strategicità del mondo<br />

Ecosistema Italia come<br />

interlocutore centrale<br />

nel mondo dei trasporti<br />

e delle mobilità sul<br />

territorio. Siamo<br />

orgogliosi di questa<br />

partnership».<br />

62<br />

63


- ISSN 0042 - Poste<br />

Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />

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HVOLUTION, IL NUOVO BIOCARBURANTE DI ENLIVE<br />

Presentato da di Eni Sustainable mobility in occasione dell’Universal truck<br />

show, è prodotto a Venezia e Gela perlopiù da materie prime di scarto.<br />

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STY I VINCITORI DEGLI AWARDS <strong>2023</strong> ● MERCATO CORRE<br />

SULLE MONTAGNE RUSSE MA SI FESTEGGIA ● DECARBON SI FA<br />

PRESTO A DIRE ELETTRICO ● SUPERTEST DAF-RENAULT- SCANIA<br />

RIVOLUZIONATO IL PODIO ● DAKAR LA PRIMA VOLTA SENZA<br />

KAMAZ ● GOVERNO E ASSOCIAZIONI È COLPO DI FULMINE<br />

due volte<br />

in<br />

in vetta<br />

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Sul podio<br />

del<br />

mercato<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

NUMERI E TREND DEL MERCATO AUTOBUS<br />

E FILOBUS 2022, TESTA A TESTA TRA MIILD<br />

HYBRID, FOCUS SULL’ISUZU NOVOCITI LIFE,<br />

IL TPL ELETTRICO DI DOHA, I CANDIDATI<br />

AL TENDER ELETTRICO CONSIP<br />

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Il bello<br />

della catena<br />

AUTOMOTIVE<br />

LE INTEPRETAZIONI<br />

DELL’EURO 7<br />

CONFRONTO<br />

SCANIA SFODERA L’ASSO<br />

E SPARIGLIA GLI 11 LITRI<br />

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SUL TRATTORE ELETTRICO<br />

E SU QUELLO A GNL<br />

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SPECIALE: IBRIDI ED ELETTRICI. COSA OFFRE IL MERCATO<br />

Le macchine per l’agricoltura ai raggi X.<br />

Ogni mese prove sul campo, anticipazioni,<br />

manifestazioni, inchieste e listini.<br />

DAIMLER TRUCK RETAIL<br />

C’è lo spirito<br />

di gruppo<br />

È l’atmosfera che si respira<br />

nel nuovo Centro veicoli<br />

industriali a Castenedolo<br />

In un certo senso è<br />

la chiusura del classico<br />

cerchio. Con il<br />

battesimo ufficiale del<br />

Centro veicoli industriali<br />

Mercedes-Benz<br />

a Brescia (in realtà già<br />

operativo dall’inizio<br />

dello scorso luglio),<br />

che segue nell’ordine<br />

quelli di Roma (aprile<br />

2022) e Piacenza (gennaio<br />

di quest’anno),<br />

Daimler Trucks Retail<br />

Italia completa infatti<br />

il previsto programma<br />

di ampliamento della<br />

propria organizzazione.<br />

Un autentico<br />

fiore all’occhiello<br />

E lo fa, il marchio<br />

della stella a tre punte<br />

(che per inciso, dal 1°<br />

ottobre ha variato la<br />

propria denominazione<br />

passando da Mercedes-<br />

Benz Trucks Italia a<br />

Daimler Trucks Italia)<br />

con l’obiettivo e l’ambizione<br />

di essere, come<br />

sottolineato da Lorenzo<br />

Cianfoni, Ceo di Daimler<br />

Trucks Retail Italia<br />

«il migliore partner per<br />

i nostri clienti, ricercando<br />

costantemente<br />

la soluzione più adatta<br />

a soddisfare le loro esigenze,<br />

percorrendo la<br />

strada al loro fianco».<br />

Quella ubicata a Castenedolo,<br />

su un’area<br />

di 18 mila metri quadri<br />

(di cui 2.200 circa<br />

coperti) in un territorio<br />

che rappresenta il terzo<br />

parco circolante Mer-<br />

cedes in Italia, è a tutti<br />

gli effetti il frutto della<br />

sensibilità Daimler<br />

in tema di efficienza,<br />

della presenza dei (più<br />

comodi) portoni passanti<br />

e un’intera campata<br />

dedicata esclusivamente<br />

agli elettrici, la<br />

breve visita all’officina<br />

(dove attualmente sono<br />

impiegati una decina<br />

di tecnici) ha chiarito<br />

meglio il concetto.<br />

Evidenti sono infatti<br />

gli investimenti in attrezzature<br />

e macchisicurezza<br />

e benessere.<br />

Impianto che guarda<br />

alla sostenibilità come<br />

valore imprescindibile.<br />

È infatti totalmente<br />

gas free e si alimenta in<br />

largha misura con energia<br />

prodotta da pannelli<br />

solari. E poi, l’attenzione<br />

al layout, che garantisce<br />

massima efficienza<br />

delle lavorazioni.<br />

A tal proposito, detto<br />

nari: colonne wireless<br />

a batteria cable free,<br />

copertura pneumatica<br />

delle buche, ponte con<br />

cilindri a scomparsa.<br />

Il tutto fa di questa<br />

moderna, luminosa<br />

e funzionale struttura<br />

bresciana un autentico<br />

fiore all’occhiello per il<br />

marchio, con l’aggiunta<br />

della classica ciliegina<br />

sulla torta rappresentata<br />

PRIMA COSA<br />

L’EFFICIENZA<br />

Il progetto del<br />

nuovo centro<br />

di Brescia<br />

Castenedolo<br />

punta alla<br />

massima<br />

efficienza delle<br />

lavorazioni. Ne<br />

sono esempio<br />

i macchinari e<br />

le attrezzature<br />

dell’officina,<br />

dove sono<br />

presenti<br />

colonne<br />

wireless cable<br />

free e ponti<br />

con cilindri a<br />

scomparsa.<br />

dall’annunciata prevista<br />

installazione di colonnine<br />

per la ricarica fast<br />

specifica per i truck,<br />

collocate però all’esterno<br />

dell’area del Centro,<br />

dunque a disposizione<br />

dellaclientela professionale<br />

di qualunque<br />

marca, non soltanto dei<br />

clienti Mercedes. Per<br />

l’elettrico un’opportunità<br />

in più.<br />

65


saloni<br />

il punto sul decarbon, progetti<br />

A BOLOGNA UNA MANIFESTAZIONE SULLA FILIERA DELL’IDROGENO<br />

Bfwe (Bologna Fiere Water&Energy) e H2IT, l’Associazione italiana idrogeno, svilupperanno<br />

insieme la manifestazione Hese (Hydrogen energy summit&expo), che si svolgerà a Bologna<br />

dall’11 al 13 ottobre <strong>2023</strong> nell’ambito di tutte le manifestazioni su acqua ed energia<br />

organizzate da Bfwe. Obiettivo della collaborazione è dare visibilità alle iniziative e ai progetti<br />

più all’avanguardia, partendo dalle potenzialità della filiera dell’idrogeno e dai fondi del Pnrr.<br />

DAL 7 AL <strong>10</strong> NOVEMBRE<br />

Tutto il green<br />

del mondo<br />

Quasi al gran completo la<br />

presenza dei costruttori<br />

di camion nella rassegna<br />

novembrina di Rimini<br />

Ecomondo è l’appuntamento<br />

che<br />

in Italia chiude<br />

il <strong>2023</strong>. L’ultima recita<br />

corale in un anno<br />

che nel nostro Paese<br />

ha messo in calendario<br />

Letexpo e Samoter e a<br />

livello internazionale<br />

attende invece il Solutrans<br />

a Lione.<br />

Ecomondo, non un<br />

salone del truck a tutto<br />

tondo, piuttosto un’occasione<br />

che mette in<br />

primo piano le tecnologie,<br />

i servizi e le<br />

soluzioni per la green<br />

e la circular economy.<br />

E quest’anno saranno<br />

sei (su otto) i big del<br />

camion presenti a Fiera<br />

Rimini, con l’aggiunta<br />

peraltro di altri marchi<br />

quali, ad esempio, la<br />

cinese Foton.<br />

Tanta carne<br />

al fuoco<br />

Piatto dunque alquanto<br />

ricco, un’imperdibile<br />

occasione per conoscere<br />

e toccare con mano<br />

modelli e versioni di<br />

truck e light vehicle di<br />

impronta green, dedicati<br />

alle utility urbane,<br />

dalla raccolta rifiuti ai<br />

servizi di manutenzione,<br />

fino alle consegne<br />

sull’ultimo miglio.<br />

E così, largo ad<br />

esempio all’approccio<br />

multi-tecnologico di<br />

Iveco, che a Rimini<br />

mette in campo oltre al<br />

sempreverde Daily nelle<br />

sue diverse declinazioni<br />

(elettrico o a gas<br />

Cng), un Hd Bev, elettrico<br />

da 500 chilometri<br />

di autonomia, e un Hd<br />

Fcev a idrogeno accreditato<br />

di una distanza<br />

ancora maggiore: 800<br />

chilometri.<br />

La serie Xd Daf<br />

e l’eActros 300<br />

Sulla scia del recente e<br />

recentissimo completamento<br />

del programma<br />

di rinnovamento della<br />

gamma, riflettori puntati<br />

anche su Daf. Il marchio<br />

olandese sarà della<br />

partita con una qualificata<br />

sintesi della sua<br />

offerta. In particolare,<br />

sotto i riflettori per il<br />

marchio di Eindhoven<br />

ci sarà l’Xd 340 Fan<br />

con cabina Day, passo<br />

di 3.800 mm, freno<br />

motore Mx e cambio<br />

automatizzato, configurato<br />

per compattatore.<br />

Mercedes spinge<br />

forte invece sull’elettrificazione,<br />

e nell’occasione<br />

punta sull’anteprima<br />

dell’eActros 300<br />

City Tractor prodotto in<br />

serie studiato per agganciare<br />

trailer nel trasporto<br />

a corto e medio<br />

raggio. Ad affiancarlo<br />

sullo stand, i modelli<br />

eEconic, l’eCanter firmato<br />

Fuso e il tuttofare<br />

Unimog U423.<br />

Prima assoluta anche<br />

in casa Renault Trucks,<br />

che presenta a Rimini<br />

la gamma pesante<br />

full electric E-Tech T<br />

ed E-Tech C che poi<br />

sarà ufficialmente svelata<br />

al Solutrans. Non<br />

mancheranno tuttavia<br />

i D e D Wide E-Tech<br />

(quest’ultimo anche<br />

in versione Lec con<br />

accesso ribassato), il<br />

Master E-Tech allestito<br />

con cella frigo Lamberet<br />

e un D Wide E-Tech<br />

due assi (telaio).<br />

A completare la presenza<br />

dei big, i due marchi svedesi.<br />

Scania mette l’accento<br />

sulle tecnologie a<br />

supporto di un trasporto<br />

merci decarbonizzato ma<br />

anche connesso e sicuro<br />

proponendo, per la prima<br />

volta in Italia, il trattore<br />

stradale elettrico da<br />

PARATA DI BIG<br />

IN VETRINA<br />

Piatto ricco,<br />

e sostenibile,<br />

quello che il<br />

camion propone a<br />

Ecomondo. Nelle<br />

foto, in senso<br />

orario, da sinistra,<br />

l’Iveco S-Way<br />

Lng, il trattore<br />

Scania cento per<br />

cento elettrico, il<br />

Volvo Fh Electric,<br />

il Renault Trucks<br />

E-Tech D elettrico,<br />

il nuovissimo<br />

Daf Xd Electric,<br />

e al centro, il<br />

Mercedes eActros.<br />

44 ton (e 350 chilometri<br />

di autonomia). Sulla<br />

stessa lunghezza d’onda<br />

anche Volvo, costruttore<br />

che già da tempo propone<br />

una gamma completa,<br />

dai medi ai pesanti a zero<br />

emissioni, una cui rappresentativa<br />

sintesi sarà<br />

esposta sullo stand.<br />

66<br />

67


van&pick-up FORD<br />

Mobilità green, competizioni<br />

IN GARA CON IL RANGER RAPTOR ALLA DAKAR 2024<br />

Tra quelle affrontate nella sua storia nelle diverse categorie del motorsport, la sfida che Ford<br />

Performance si appresta a vivere all’alba del prossimo anno è forse quella più impegnativa. Il marchio<br />

dell’Ovale blu sarà infatti al via della Dakar 2024, in programma dal 5 al 19 gennaio in Arabia Saudita.<br />

E lo sarà, nella categoria Rally raid T1+, con il Ranger Raptor (spinto dal motore Ecoboost di 3,5 litri),<br />

specificamente sviluppato in partnership con M-sport e Neil Woolridge motorsports.<br />

TOYOTA HILUX GUARDA AL FUTURO<br />

Vuole essere<br />

total green<br />

Proiettato al raggiungimento<br />

della neutralità delle emissioni di<br />

carbonio, il marchio jap ha svelato<br />

il prototipo dell’iconico pick-up<br />

dotato di motore elettrico a celle a<br />

combustibile di idrogeno<br />

L’obiettivo fissato<br />

per tutti i nuovi<br />

veicoli in Europa<br />

punta alla neutralità<br />

delle emissioni di<br />

CO 2<br />

, nella misura del<br />

cento per cento, entro<br />

il 2035.<br />

È a questo ambizioso<br />

ma necessario traguardo<br />

che Toyota motor<br />

Europe sta lavorando<br />

attraverso differenti<br />

soluzioni di propulsione<br />

(ibrida elettrica<br />

anche plug-in, elettrica<br />

a batteria e con celle a<br />

combustibile). Non da<br />

oggi, peraltro, come<br />

dimostrano gli ingenti<br />

investimenti realizzati<br />

nel tempo e che trovano<br />

significativa sintesi<br />

nei <strong>10</strong> miliardi di euro<br />

spesi dal 1990.<br />

Al raggiungimento<br />

di questo traguardo<br />

intende contribuire anche<br />

quell’importante, e<br />

per Toyota strategico,<br />

comparto dei pick-up<br />

del quale il costruttore<br />

jap è protagonista e riferimento<br />

con l’Hilux.<br />

Modello che ha fatto la<br />

storia, di Toyota e più<br />

in generale dello specifico<br />

comparto. Storia<br />

cominciata oltre mezzo<br />

secolo fa, esattamente<br />

nel 1968, e che ha visto<br />

l’Hilux contare fino ad<br />

oggi qualcosa come 18<br />

milioni circa di esemplari<br />

prodotti.<br />

L’evoluzione<br />

della specie<br />

Un’autentica scorpacciata<br />

di consensi che<br />

adesso fa guardare con<br />

grande interesse alla<br />

più recente evoluzione<br />

del modello. Toyota ha<br />

infatti svelato il proget-<br />

UN LOOK PIÙ<br />

ACCATTIVANTE<br />

Sviluppato nel<br />

sito inglese di<br />

Derby nell’ambito<br />

del progetto<br />

congiunto che ha<br />

visto protagonisti<br />

diversi partner,<br />

il Toyota Hilux<br />

con motore<br />

elettrico a celle<br />

a combustibile di<br />

idrogeno eredita<br />

di fatto diversi<br />

elementi comuni<br />

alla berlina Mirai.<br />

to di sviluppo di quello<br />

che attualmente è soltanto<br />

il primo prototipo,<br />

ovvero l’Hilux con<br />

propulsore elettrico con<br />

celle a combustibile.<br />

Si tratta di un progetto<br />

congiunto, sviluppato<br />

nel sito inglese<br />

di Toyota, a Derby, in<br />

consorzio con diversi<br />

partner (Ricardo,<br />

Etl, D2H Advanced<br />

Technologies e Thatcham<br />

Research) e che<br />

ha beneficiato del finanziamento<br />

governativo<br />

britannico.<br />

Dal primo studio di<br />

fattibilità all’inizio del<br />

2022, si è passati lo<br />

scorso giugno alla realizzazione<br />

del primo<br />

dei dieci esemplari<br />

previsti entro la fine<br />

del <strong>2023</strong>, tutti destinati<br />

ai test necessari per<br />

verificare l’allineamento<br />

del veicolo ai rigorosi<br />

standard Toyota in<br />

materia di sicurezza e<br />

prestazioni.<br />

Il motore riprende<br />

diversi elementi della<br />

berlina elettrica a celle<br />

a combustibile Mirai,<br />

ereditando così una<br />

tecnologia che forte<br />

dei suoi dieci anni di<br />

commercializzazione<br />

può dirsi collaudata<br />

e matura. La batteria,<br />

che immagazina l’elettricità<br />

prodotta dalle<br />

celle a combustibile, è<br />

sistemata nel cassone<br />

mentre l’idrogeno sta<br />

nei tre serbatoi ad alta<br />

pressione. L’autonomia<br />

di marcia prevista è di<br />

oltre 600 chilometri.<br />

68<br />

69


van&pick-up<br />

70<br />

A bordo del Mercedes eCitan<br />

Small size<br />

alla spina<br />

Prosegue il percorso di elettrificazione<br />

di Mercedes: arriva anche in Italia<br />

l’attesa versione elettrica del ‘piccolo’<br />

della Stella: 280 chilometri di<br />

autonomia, motore da 122 cavalli,<br />

batterie da 45 kWh e possibilità di<br />

ricarica fino a 75 kilowatt<br />

C’è voluto un po’<br />

ma, come annunciato<br />

e promesso,<br />

Mercedes-Benz<br />

Vans ha completato la<br />

gamma dei suoi furgoni<br />

nelle versioni fullelectric.<br />

Così, all’eVito,<br />

capostipite dei van<br />

della Stella a emissioni<br />

zero, e all’eSprinter si<br />

aggiunge l’eCitan, il<br />

fratellino da città disponibile,<br />

appunto,<br />

anche con catena cinematica<br />

elettrificata.<br />

Prosegue dunque il<br />

percorso della Stella<br />

verso l’elettrificazione,<br />

che vive un momento<br />

importante proprio con<br />

il lancio dell’eCitan<br />

e che vedrà un vero e<br />

proprio punto di svolta<br />

nel 2026, con l’introduzione<br />

dell’architettura<br />

nativa elettrica Van.Ea,<br />

in grado di cambiare<br />

radicalmente il design<br />

dei furgoni Mercedes.<br />

Con autonomia di<br />

circa 280 chilometri<br />

(ciclo misto, standard<br />

Wltp), motore da 122<br />

cavalli e 24,9 chilogrammetri<br />

di coppia,<br />

l’eCitan può contare su<br />

45 kilowattora di capacità<br />

delle batterie.<br />

Due le lunghezze a<br />

disposizione, almeno<br />

per quanto riguarda la<br />

versione cargo della<br />

furgonetta, da 4.498 e<br />

4.922 millimetri con<br />

capacità di carico rispettivamente<br />

di 544<br />

e 722 chili, «pressoché<br />

inalterate» rispetto alla<br />

versione endotermica,<br />

che continuerà a essere<br />

commercializzata da<br />

Mercedes-Benz Vans.<br />

Più che il listino<br />

conta la rata<br />

Fissato anche il listino,<br />

che oscilla intorno ai<br />

40 mila euro (38.742<br />

più Iva per la versione<br />

Long, 40.276 euro<br />

per la Extra long), con<br />

possibilità di noleggio<br />

a lungo termine o di<br />

scegliere la formula<br />

con la rata iniziale da<br />

circa 6 mila euro e finanziamento<br />

di 4 anni<br />

con rate mensili intorno<br />

ai 450 euro.<br />

Perché, come spiega<br />

Dario Albano, Managing<br />

director di Mercedes-Benz<br />

Vans Italia,<br />

il prezzo di un van<br />

elettrico, tra i principali<br />

ostacoli alla diffusione<br />

su più larga scala della<br />

tecnologia, va visto<br />

«più come rata che<br />

come prezzo di listino<br />

vero e proprio».<br />

Prosegue Albano:<br />

«Il posizionamento<br />

premium è insito nella<br />

nostra storia, ancor<br />

NUOVO VOLKSWAGEN AMAROK: SI ALLUNGA IL PASSO ED È ANCORA PIÙ SPAZIOSO<br />

Volkswagen introduce anche in Italia la nuova versione del pick-up Amarok, che aggiunge 96 millimetri<br />

alla versione precedente, allungando il passo di 173 millimetri, con conseguente aumento dello spazio<br />

nella cabina doppia. Nelle configurazioni con motore turbodiesel da 205 e 240 cavalli è disponibile il<br />

cambio automatico a <strong>10</strong> rapporti in alternativa al manuale. Carico utile fino a 1,19 tonnellate.<br />

Corrieri per un giorno a Roma<br />

UNA STELLA<br />

A ROMA<br />

Qualche scatto<br />

della nostra<br />

mattina in giro<br />

per Roma con la<br />

versione elettrica<br />

della furgonetta<br />

Mercedes.<br />

Per permetterci di<br />

provare l’eCitan,<br />

Mercedes-Benz ci ha<br />

messo alla prova,<br />

trasformandoci per<br />

una mattina in corrieri.<br />

La missione era in sé<br />

piuttosto semplice:<br />

recuperare generi<br />

alimentari da alcuni<br />

negozi storici del centro<br />

di Roma e consegnarli<br />

a un noto ristorante<br />

sul Tevere. Il traffico di<br />

un’assolata mattina di<br />

fine settembre nella Città<br />

eterna ha reso il tutto un<br />

po’ più complesso. La<br />

missione, comunque, è<br />

stata portata a termine,<br />

sfruttando anche la<br />

possibilità di accedere<br />

alla zona a traffico<br />

limitato del centro.<br />

L’agilità dell’eCitan<br />

ci ha dato una mano<br />

specialmente nel<br />

parcheggio provvisorio<br />

per caricare i nostri<br />

pacchi. Lo spunto<br />

della furgonetta, tipico<br />

dei veicoli elettrici, ci<br />

ha poi aiutato a farci<br />

prima che il marketing<br />

coniasse l’espressione:<br />

è legato non solo al<br />

veicolo, ma anche a<br />

tutto quello che c’è intorno,<br />

dai dispositivi di<br />

sicurezza al valore del<br />

mezzo, fino a tutti quei<br />

servizi sui quali oggi si<br />

gioca la partita. Dunque,<br />

opzioni di connettività,<br />

infotainment e<br />

possibilità di personalizzare<br />

il veicolo».<br />

Sicurezza e<br />

infotainment<br />

Anche sull’eCitan, così<br />

come sui ‘fratelli maggiori’<br />

eVito e eSprinter<br />

è quindi disponibile il<br />

sistema multimediale<br />

del pacchetto Mercedes<br />

che permette<br />

all’utente di dialogare<br />

largo quando strade e<br />

livello di intasamento<br />

ce lo hanno consentito.<br />

La sensazione di<br />

stabilità è acuita dal<br />

comfort della posizione<br />

di guida, mentre la<br />

tenuta di strada si<br />

è confermata buona<br />

anche nel breve tratto<br />

di sterrato in discesa<br />

che abbiamo affrontato<br />

prima della consegna.<br />

Certo, l’eCitan andrà<br />

testato nuovamente<br />

a pieno carico, ma le<br />

sensazioni alla guida<br />

sono state molto buone.<br />

Impossibile giudicare<br />

gli interni: la versione<br />

che abbiamo provato<br />

non era particolarmente<br />

accessoriata.<br />

continuamente con il<br />

veicolo stesso denominato<br />

Mbux (Mercedes-<br />

Benz user experience)<br />

e caratterizzato dal<br />

concetto di funzionamento<br />

intuitivo tramite<br />

lo schermo touchscreen<br />

da sette pollici.<br />

Per quanto riguarda<br />

i sistemi di assistenza<br />

alla guida (Adas), oltre<br />

a Abs e Esp, obbligatori<br />

per legge, l’eCitan<br />

ha di serie il sistema di<br />

chiamata di emergenza<br />

Mercedes-Benz e l’assistente<br />

per la partenza<br />

in salita, il cross wind<br />

assist contro le folate<br />

di vento laterale e l’attention<br />

assist che rileva<br />

quando il conducente<br />

mostra segni di distrazione<br />

dalla guida.<br />

71


ALTERNATIVI<br />

ALTERNATIVI<br />

Prezzi Iva esclusa aggiornati all'1 ottobre<br />

<strong>2023</strong>. Accanto al modello, il peso a terra<br />

e (se previsto) il peso della combinazione.<br />

I modelli sono raggruppati per famiglia.<br />

Dopo la potenza, il costruttore del motore,<br />

se diverso da quello del veicolo.<br />

E-BERLINGO<br />

CITROËN<br />

E-BERLINGO<br />

2,4 t<br />

136 cv, Opel Autonomia 230 km, Batterie 50<br />

KWh. Portata 725 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.785 31.700<br />

E-DOBLO<br />

2,4 t<br />

136 cv, Opel Autonomia 230 km, Batterie 50<br />

KWh. Portata 725 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.785 31.700<br />

E-BERLINGO<br />

2,4 t<br />

136 cv, Opel Autonomia 230 km, Batterie 50<br />

KWh. Portata 676 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.975 32.600<br />

E-JUMPY<br />

E-JUMPY<br />

2,9 t<br />

136 cv, Opel Autonomia 230 km, Batterie 50<br />

KWh. Portata da 926 a 928 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 36.900<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 38.400<br />

E-JUMPER<br />

E-JUMPER<br />

3,5 t<br />

136 cv, Peugeot Autonomia 230 km, Batterie<br />

50 KWh. Portata da 740 a 1.115 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 60.000<br />

Passo 4.035 66.400<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.035 67.400<br />

E-JUMPER 4 TON<br />

4 t<br />

136 cv, Peugeot Autonomia 230 km, Batterie<br />

50 KWh. Portata 1.245 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.035 81.<strong>10</strong>0<br />

FIAT<br />

E-DOBLO<br />

E-DOBLO<br />

2,4 t<br />

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.<br />

Portata da 753 a 800 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.975 33.500<br />

Passo 2.785 32.500<br />

E-SCUDO<br />

E-SCUDO<br />

2,8 t<br />

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.<br />

Portata da 926 a 928 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.925 35.900<br />

Passo 3.275 36.600<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 37.300<br />

E-DUCATO<br />

E-DUCATO<br />

3,5 t<br />

122 cv, Autonomia 235 km, Batterie 47 KWh.<br />

Portata da 985 a 1.435 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.450 64.400<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 65.400<br />

Passo 4.035 66.500<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.035 67.600<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.035 67.500<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.035 68.600<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 63.900<br />

Passo 4.035 64.700<br />

E-DUCATO 4 TON<br />

4,3 t<br />

122 cv, Autonomia 235 km, Batterie 47 KWh.<br />

Portata da 1.735 a 2.185 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.450 66.900<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 67.900<br />

Passo 4.035 69.000<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.035 70.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.035 70.000<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.035 71.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 66.400<br />

Passo 4.035 67.200<br />

FORD<br />

E-TRANSIT<br />

E-TRANSIT 135<br />

3,5 t<br />

184 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.<br />

Portata da 1.650 a 2.090 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 48.500<br />

Passo 3.750 49.300<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.750 50.500<br />

Cabinato<br />

Passo 3.954 47.000<br />

E-TRANSIT 198<br />

3,5 t<br />

269 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.<br />

Portata da 1.650 a 2.090 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 50.300<br />

Passo 3.750 51.000<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.750 52.300<br />

Cabinato<br />

Passo 3.954 48.800<br />

E-TRANSIT 135<br />

3,9 t<br />

184 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.<br />

Portata da 2.050 a 2.490 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 49.000<br />

Passo 3.750 49.800<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.750 51.000<br />

Cabinato<br />

Passo 3.954 47.500<br />

E-TRANSIT 198<br />

3,9 t<br />

269 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.<br />

Portata da 2.050 a 2.490 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 50.800<br />

Passo 3.750 51.500<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.750 52.800<br />

Cabinato<br />

Passo 3.954 49.300<br />

E-TRANSIT 135<br />

4,3 t<br />

184 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.<br />

Portata da 2.400 a 2.840 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 49.500<br />

Passo 3.750 50.300<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.750 51.500<br />

Cabinato<br />

Passo 3.954 48.000<br />

E-TRANSIT 198<br />

4,3 t<br />

269 cv, Autonomia 314 km, Batterie 68 KWh.<br />

Portata da 2.400 a 2.840 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 51.300<br />

Passo 3.750 52.000<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.750 53.200<br />

Cabinato<br />

Passo 3.954 49.800<br />

IVECO<br />

E-DAILY<br />

E-DAILY 35 S <strong>10</strong><br />

3,5 t<br />

136 cv, Autonomia km, Batterie KWh.<br />

Portata 1.520 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passi 3.000-3.520 56.600<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 57.<strong>10</strong>0<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 59.300<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 57.800<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 60.200<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 58.700<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-3.450-3.750-4.<strong>10</strong>0 55.<strong>10</strong>0<br />

E-DAILY 35 S 14<br />

3,5 t<br />

190 cv, Autonomia km, Batterie KWh.<br />

Portata 1.509 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.520 76.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 76.600<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 78.800<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 77.300<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 79.700<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 78.200<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-3.750-4.<strong>10</strong>0 74.900<br />

E-DAILY 42 S <strong>10</strong><br />

4,3 t<br />

136 cv, Autonomia km, Batterie KWh.<br />

Portata 2.237 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.520 61.800<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 62.300<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 64.500<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 63.000<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 65.400<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 63.900<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-3.750-4.<strong>10</strong>0 60.600<br />

E-DAILY 42 S 14<br />

4,3 t<br />

190 cv, Autonomia km, Batterie KWh.<br />

Portata 2.237 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.520 81.300<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 81.800<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 84.000<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 82.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 84.900<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 83.400<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-3.750-4.<strong>10</strong>0 80.<strong>10</strong>0<br />

E-DAILY 72 C 14<br />

7,2 t<br />

190 cv, Autonomia km, Batterie KWh.<br />

Portata 5.187 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 94.800<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 98.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 95.700<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 99.000<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-3.750-4.<strong>10</strong>0 90.900<br />

DAILY<br />

DAILY 35 S 14 NP GAS 3,5 t<br />

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da<br />

795 a 1.457 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.520 53.000<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 52.500<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 55.700<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 54.200<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 56.600<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 55.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 51.700<br />

DAILY 35 C 14 NP GAS 3,5 t<br />

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da<br />

531 a 1.329 kg.<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 58.800<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 64.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 59.700<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 65.000<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 56.300<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 60.400<br />

DAILY 50 C 14 NP GAS 5,2 t<br />

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da<br />

2.256 a 2.919 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 66.000<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 64.500<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 69.700<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 66.900<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 65.400<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 70.600<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 62.000<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 4.<strong>10</strong>0-4.350 66.000<br />

DAILY 60 C 14 NP GAS 6 t<br />

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da<br />

2.725 a 3.464 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 71.400<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 74.700<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 72.300<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 75.600<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-4.750 67.400<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.350 72.300<br />

DAILY 65 C 14 NP GAS 6,5 t<br />

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da<br />

3.225 a 3.964 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 72.900<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 76.200<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 73.800<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 77.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-4.750 73.800<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.350 61.600<br />

DAILY 70 C 14 NP GAS 7 t<br />

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata da<br />

3.725 a 4.464 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 73.800<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 77.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 74.700<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 78.000<br />

Cabinato<br />

Passi 3.450-4.750 69.800<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.350 74.700<br />

EUROCARGO<br />

EUROCARGO 80 E 21 GAS<br />

9 t<br />

136 cv, Multipoint Sequenz. Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata<br />

4.640 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.<strong>10</strong>5-4.815 144.600<br />

EUROCARGO 90 E 21 GAS <strong>10</strong> t<br />

204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,<br />

5.883 cc, Euro 6. Portata 5.640 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.<strong>10</strong>5-4.815 146.400<br />

EUROCARGO <strong>10</strong>0 E 21 GAS 11 t<br />

204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,<br />

5.883 cc, Euro 6. Portata 6.640 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.<strong>10</strong>5-4.815 147.600<br />

EUROCARGO 120 EL 21 GAS 12 t<br />

204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,<br />

5.883 cc, Euro 6. Portata 7.640 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.<strong>10</strong>5-4.815 159.700<br />

EUROCARGO 160 E 21 GAS 16 t<br />

204 cv, Multipoint Turbo waste gate, 6 cilindri,<br />

5.883 cc, Euro 6. Portata <strong>10</strong>.800 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.690-5.670 176.<strong>10</strong>0<br />

S-WAY AD<br />

S-WAY AD 34 GAS<br />

18/44 t<br />

340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,<br />

8.709 cc. Portata 11.295 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.800-6.300 224.700<br />

Cabinato Lng<br />

Passi 3.800-6.300 240.500<br />

S-WAY AD 40 GAS 18/44 t<br />

400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709<br />

cc. Portata 11.295 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.800-6.300 228.700<br />

Cabinato Lng<br />

Passi 3.800-6.300 244.500<br />

S-WAY AD 34 6X2 GAS 18/44 t<br />

340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,<br />

8.709 cc. Portata 11.000 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.120-6.050 234.900<br />

Cabinato Lng<br />

Passi 3.120-6.050 250.700<br />

S-WAY AD 40 6X2 GAS 18/44 t<br />

400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709<br />

cc. Portata 11.000 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.120-6.050 238.900<br />

Cabinato Lng<br />

Passi 3.120-6.050 254.700<br />

S-WAY AT<br />

S-WAY AT 34 GAS<br />

18/44 t<br />

340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,<br />

8.709 cc. Portata 11.295 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.800-6.300 227.700<br />

Cabinato Lng<br />

Passi 3.800-6.300 243.400<br />

S-WAY AT 40 GAS 18/44 t<br />

400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709<br />

cc. Portata 11.295 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.800-6.300 231.700<br />

Cabinato Lng<br />

Passi 3.800-6.300 247.400<br />

S-WAY AT 34 6X2 GAS 18/44 t<br />

340 cv, Multipoint Turbo intercooler, 6 cilindri,<br />

8.709 cc. Portata 11.000 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.120-6.050 237.900<br />

Cabinato Lng<br />

Passi 3.120-6.050 253.600<br />

S-WAY AT 40 6X2 GAS 18/44 t<br />

400 cv, Multipoint Turbo Vgt, 6 cilindri, 8.709<br />

cc. Portata 11.000 kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.120-6.050 241.900<br />

Cabinato Lng<br />

Passi 3.120-6.050 257.600<br />

S-WAY AS<br />

S-WAY AS 46 NP GAS<br />

18/44 t<br />

460 cv, Multipoint Turbo Waste gate, 6 cilindri,<br />

12.882 cc. Portata da <strong>10</strong>.500 a 11.000<br />

kg.<br />

Trattore Cng<br />

Passo 3.800 249.700<br />

Trattore Lng<br />

Passo 3.800 265.500<br />

Cabinato Cng<br />

Passo 5.700 261.600<br />

Cabinato Lng<br />

Passo 5.700 274.300<br />

S-WAY AS 46 6X2 NP GAS 24/44 t<br />

460 cv, Multipoint Turbo Waste gate, 6 cilindri,<br />

12.882 cc. Portata da 16.000 a 17.000<br />

kg.<br />

Trattore Lng<br />

Passo 4.000 301.300<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 4.200-6.050 267.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato Lng<br />

Passi 4.200-6.050 279.800<br />

NISSAN<br />

TOWNSTAR<br />

72<br />

73


COMMERCIALI<br />

furgoni e cabinati<br />

COMMERCIALI<br />

furgoni e cabinati<br />

TOWNSTAR EV<br />

2 t<br />

122 cv, Autonomia 300 km, Batterie 45 KWh.<br />

Portata 366 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.716 31.700<br />

Furgone lungo<br />

Passo 2.716 33.900<br />

OPEL<br />

COMBO-E<br />

COMBO-E<br />

2,4 t<br />

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.<br />

Portata da 676 a 725 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.785 31.700<br />

Passo 2.975 32.600<br />

VIVARO-E<br />

VIVARO-E<br />

2,9 t<br />

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.<br />

Portata da 926 a 928 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 36.900<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 38.400<br />

MOVANO-E<br />

MOVANO-E<br />

3,5 t<br />

120 cv, Autonomia 248 km, Batterie 75 KWh.<br />

Portata da 6<strong>10</strong> a 1.115 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 60.000<br />

Passo 4.035 66.400<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.035 67.400<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.035 81.<strong>10</strong>0<br />

PEUGEOT<br />

E-PARTNER<br />

E-PARTNER<br />

2,4 t<br />

136 cv, Opel Autonomia 230 km, Batterie 50<br />

KWh. Portata da 676 a 725 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.785 31.700<br />

Passo 2.975 32.600<br />

E-EXPERT<br />

E-EXPERT<br />

2,9 t<br />

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.<br />

Portata da 926 a 928 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 36.900<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 38.400<br />

E-BOXER<br />

E-BOXER<br />

3,5 t<br />

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.<br />

Portata da 740 a 1.115 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 60.000<br />

Passo 4.035 66.400<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.035 67.400<br />

E-BOXER 4 TON<br />

4 t<br />

136 cv, Autonomia 230 km, Batterie 50 KWh.<br />

Portata 1.245 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.035 81.<strong>10</strong>0<br />

PIAGGIO<br />

PORTER<br />

PORTER BENZINA/METANO<br />

2,1 t<br />

92 cv, Multipoint Naturale, 4 cilindri, 1.498<br />

cc. Portata da 1.055 a 1.195 kg.<br />

Cabinato<br />

Passo 2.650 18.800<br />

Passo 3.070 19.<strong>10</strong>0<br />

SCANIA<br />

SERIE L<br />

L 340 GAS<br />

18/44 t<br />

340 cv, Cng - Lng Turbo waste gate, 5 cilindri,<br />

9.291 cc, Euro 6. Portata 11.1<strong>10</strong> kg.<br />

Cabinato Cng<br />

Passi 3.300-6.500 230.000<br />

L 320 HYBRID 6 X 2<br />

26 t<br />

320 cv, Common rail Xpi Turbo Vgt, 5 cilindri,<br />

9.291 cc, Euro 6. Portata 17.429 kg.<br />

Cabinato<br />

Passo 4.700 246.800<br />

SERIE R<br />

R 4<strong>10</strong> GAS<br />

18/44 t<br />

4<strong>10</strong> cv, Multipoint Turbo, 6 cilindri, 12.742<br />

cc, Euro 6. Portata 9.850 kg.<br />

Trattore Cng<br />

Passi 3.300-3.750 275.000<br />

Trattore Lng<br />

Passi 3.300-3.750 290.000<br />

VOLKSWAGEN<br />

E-CRAFTER<br />

E-CRAFTER 35 T.A.<br />

3,5 t<br />

136 cv, Autonomia 173 km, Batterie 35,8<br />

KWh. Portata 925 kg.<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.640 70.200<br />

Prezzi Iva esclusa aggiornati all'1 ottobre<br />

<strong>2023</strong>. Furgoni e carri specifici per il trasporto<br />

merci. Accanto al modello, il peso<br />

a terra. Dopo la potenza, il costruttore del<br />

motore, se diverso da quello del veicolo.<br />

CITROËN<br />

JUMPY<br />

JUMPY BLUE HDI <strong>10</strong>0<br />

2,6 t<br />

<strong>10</strong>2 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.499 cc, Euro 6. Portata da 900<br />

a 985 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 26.400<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 28.500<br />

JUMPY 1.5 BLUE HDI 120 2,7 t<br />

120 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.499 cc, Euro 6. Portata 1.004 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 27.500<br />

JUMPY 2.0 BLUE HDI 140 3,1 t<br />

144 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.997 cc, Euro 6. Portata da 1.383<br />

a 1.394 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 29.200<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 31.300<br />

JUMPY 2.0 BLUE HDI 180 2,8 t<br />

177 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.997 cc, Euro 6. Portata da 1.004<br />

a 1.340 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 32.000<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 34.<strong>10</strong>0<br />

JUMPER<br />

JUMPER BLUE HDI 140 3,5 t<br />

140 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.179 cc, Euro 6. Portata da 1.425<br />

a 1.790 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.000 34.000<br />

Passo 3.450 35.000<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 36.000<br />

Passo 4.035 37.000<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.035 38.000<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 32.800<br />

Passo 3.800 33.<strong>10</strong>0<br />

Passo 4.035 33.700<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.035 34.900<br />

JUMPER BLUE HDI 165 3,5 t<br />

165 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.179 cc, Euro 6. Portata da 1.450<br />

a 1.790 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.450 36.000<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 37.000<br />

Passo 4.035 38.000<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 33.800<br />

Passo 3.800 34.400<br />

Passo 4.035 34.700<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.035 35.900<br />

FIAT<br />

SCUDO<br />

SCUDO 1.5 BLUE HDI <strong>10</strong>0 2,6 t<br />

<strong>10</strong>2 cv, Citroen common rail Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 1.499 cc, Euro 6. Portata da<br />

885 a 985 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.925 25.500<br />

Passo 3.275 26.<strong>10</strong>0<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 27.500<br />

SCUDO 1.5 BLUE HDI 120 2,7 t<br />

120 cv, Citroen common rail Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 1.499 cc, Euro 6. Portata<br />

1.004 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.925 26.200<br />

Passo 3.275 26.900<br />

SCUDO 2.0 BLUE HDI 145 3,1 t<br />

144 cv, Citroen common rail Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 1.997 cc, Euro 6. Portata da<br />

1.383 a 1.394 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 2.925 27.400<br />

Passo 3.275 28.000<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 29.600<br />

SCUDO 2.0 BLUE HDI 180 2,8 t<br />

177 cv, Citroen common rail Turbo intercooler,<br />

4 cilindri, 1.997 cc, Euro 6. Portata da<br />

1.004 a 1.340 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 30.300<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 31.900<br />

TALENTO<br />

TALENTO 95<br />

3 t<br />

95 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.598 cc. Portata da 1.224 a 1.249 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.098 22.900<br />

Passo 3.498 23.600<br />

TALENTO 120<br />

3 t<br />

120 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.598 cc. Portata da 1.224 a 1.249 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.098 24.900<br />

Passo 3.498 25.600<br />

TALENTO 125<br />

3 t<br />

125 cv, common rail Twin Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.598 cc. Portata da 1.133 a 1.243 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.098 25.600<br />

Passo 3.498 26.400<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.098 26.400<br />

Passo 3.498 27.<strong>10</strong>0<br />

TALENTO 145<br />

3 t<br />

145 cv, common rail Twin Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.598 cc. Portata da 1.133 a 1.243 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.098 26.400<br />

Passo 3.498 27.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.098 27.<strong>10</strong>0<br />

Passo 3.498 27.900<br />

DUCATO<br />

DUCATO 35 2.2 120<br />

3,5 t<br />

120 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.184 cc, Euro 6. Portata da 1.570<br />

a 1.880 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 33.800<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 30.700<br />

Passo 4.035 31.500<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.450 31.600<br />

Passo 4.035 32.400<br />

DUCATO 35 2.2 140<br />

3,5 t<br />

140 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.184 cc, Euro 6. Portata da 1.460<br />

a 1.865 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.450 33.500<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 34.500<br />

Passo 4.035 35.400<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.035 36.400<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 31.400<br />

Passo 4.035 32.200<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.450 32.300<br />

Passo 4.035 33.<strong>10</strong>0<br />

DUCATO 35 2.2 180<br />

3,5 t<br />

180 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.184 cc, Euro 6. Portata da 1.475<br />

a 1.845 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.450 35.700<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 36.700<br />

Passo 4.035 37.600<br />

Cabinato<br />

Passo 4.035 34.400<br />

FORD<br />

CUSTOM<br />

CUSTOM <strong>10</strong>5<br />

3 t<br />

<strong>10</strong>5 cv, common rail turbo geom. variabile,<br />

4 cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.055<br />

a 1.133 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 2.933 23.300<br />

Passo 2.933 24.000<br />

TRANSIT CUSTOM 130<br />

3 t<br />

130 cv, common rail turbo geom. variabile,<br />

4 cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.055<br />

a 1.133 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 2.933 24.000<br />

Passo 3.300 24.800<br />

TRANSIT CUSTOM <strong>10</strong>5<br />

3,2 t<br />

<strong>10</strong>5 cv, common rail turbo geom. variabile, 4<br />

cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata 1.333 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 2.933 24.000<br />

TRANSIT CUSTOM 130<br />

3,2 t<br />

130 cv, common rail turbo geom. variabile, 4<br />

cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.255 a<br />

1.508 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 2.933 24.800<br />

Passo 3.300 25.500<br />

Passo 3.300 26.300<br />

CUSTOM 170<br />

3,4 t<br />

170 cv, common rail turbo geom. variabile, 4<br />

cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata 1.430 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.300 27.000<br />

TRANSIT CUSTOM 170<br />

3,4 t<br />

170 cv, common rail turbo geom. variabile, 4<br />

cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata 1.508 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 2.933 26.300<br />

TRANSIT<br />

TRANSIT 350 T.A. <strong>10</strong>5<br />

3,5 t<br />

<strong>10</strong>5 cv, common rail turbo geom. variabile,<br />

4 cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.405<br />

a 1.840 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 27.800<br />

Passo 3.750 28.500<br />

Cabinato<br />

Passi 3.504-3.954 26.300<br />

Cabinato lungo<br />

Passo 3.954 26.800<br />

TRANSIT 350 T.A. 130<br />

3,5 t<br />

130 cv, common rail turbo geom. variabile,<br />

4 cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.405<br />

a 1.840 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 28.500<br />

Passo 3.750 29.300<br />

Cabinato<br />

Passi 3.3504-3.954 27.000<br />

Cabinato lungo<br />

Passo 3.945 27.500<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.504-3.945 28.000<br />

TRANSIT 350 T.A. 170<br />

3,5 t<br />

170 cv, common rail turbo geom. variabile,<br />

4 cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.405<br />

a 1.840 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 29.300<br />

Passo 3.750 30.000<br />

Cabinato<br />

Passi 3.504-3.954 27.800<br />

Cabinato lungo<br />

Passo 3.945 28.300<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.504-3.945 28.800<br />

TRANSIT 350 T.P. <strong>10</strong>5<br />

3,5 t<br />

<strong>10</strong>5 cv, common rail turbo geom. variabile,<br />

4 cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.365<br />

a 1.800 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 29.300<br />

Passo 3.750 28.500<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.750 30.000<br />

Cabinato<br />

Passi 3.504-3.954 26.300<br />

Cabinato lungo<br />

Passo 3.954 26.800<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.504-3.954 27.300<br />

TRANSIT 350 T.P. 130<br />

3,5 t<br />

130 cv, common rail turbo geom. variabile,<br />

4 cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.365<br />

a 1.800 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 30.000<br />

Passo 3.750 29.300<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.750 30.800<br />

Cabinato<br />

Passi 3.504-3.954 27.000<br />

Cabinato lungo<br />

Passo 3.954 27.500<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.504-3.954 28.000<br />

TRANSIT 350 T.P. 170<br />

3,5 t<br />

170 cv, common rail turbo geom. variabile,<br />

4 cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.365<br />

a 1.800 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.300 30.800<br />

Passo 3.750 30.000<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.750 31.500<br />

Cabinato<br />

Passi 3.504-3.954 27.800<br />

Cabinato lungo<br />

Passo 3.954 28.300<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.504-3.954 28.800<br />

FUSO<br />

CANTER<br />

CANTER 3 S 13<br />

3,5 t<br />

130 cv, Iveco common rail Turbo waste gate,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata 1.600 kg.<br />

Cabinato<br />

Passi 2.500-2.800 35.200<br />

CANTER 3 C 13<br />

3,5 t<br />

130 cv, Iveco common rail Turbo waste gate,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata 1.505 kg.<br />

Cabinato<br />

Passi 2.500-3.850 35.500<br />

CANTER 3 S 15<br />

3,5 t<br />

150 cv, Iveco common rail Turbo waste gate,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata 1.585 kg.<br />

Cabinato<br />

Passi 2.500-2.800 36.900<br />

CANTER 3 C 15<br />

3,5 t<br />

150 cv, Iveco common rail Turbo waste gate,<br />

4 cilindri, 2.999 cc, Euro 6. Portata 1.515 kg.<br />

Cabinato<br />

Passi 2.500-3.850 37.200<br />

HYUNDAI<br />

H<br />

H 350<br />

3,5 t<br />

150 cv, common rail Turbo, 4 cilindri, 2.497<br />

cc, Euro 6. Portata 1.364 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.435 28.700<br />

Passo 3.670 29.500<br />

74<br />

75


76<br />

COMMERCIALI<br />

furgoni e cabinati<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 51.700<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 56.900<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 48.000<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 51.800<br />

DAILY 35 S 14<br />

3,5 t<br />

136 cv, common rail turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.287 cc, Euro 6. Portata da 1.244 a 1.735<br />

kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.000 49.400<br />

Passo 3.520 46.900<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 47.400<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 49.600<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 48.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 50.500<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 49.000<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 45.300<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 49.000<br />

DAILY 35 C 14<br />

3,5 t<br />

136 cv, common rail turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.287 cc, Euro 6. Portata da 858 a 1.582 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.520 51.200<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 51.700<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 53.900<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 52.400<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 57.600<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 54.800<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 53.300<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 58.500<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 45.600<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 53.400<br />

DAILY 35 S 16<br />

3,5 t<br />

156 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.287 cc. Portata da 1.244 a 1.735 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.000 48.300<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 48.800<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 51.000<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 49.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 51.900<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 50.400<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 46.700<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 50.400<br />

DAILY 35 C 16<br />

3,5 t<br />

156 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.287 cc. Portata da 858 a 1.582 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.520 52.600<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 53.<strong>10</strong>0<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 55.300<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 53.800<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 59.000<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 56.200<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 54.700<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 59.900<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 54.800<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 45.300<br />

ISUZU<br />

M<br />

M 21<br />

3,5 t<br />

120 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.898 cc. Portata 1.625 kg.<br />

Cabinato<br />

Passi 2.500-3.360 30.000<br />

L/N<br />

L 35<br />

3,5 t<br />

150 cv, common rail turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.999 cc, Euro 6. Portata 1.395 kg.<br />

Cabinato<br />

Passi 2.760-4.175 28.600<br />

N 35<br />

3,5 t<br />

150 cv, common rail turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.999 cc, Euro 6. Portata 1.265 kg.<br />

Cabinato<br />

Passi 2.800-4.175 30.<strong>10</strong>0<br />

IVECO<br />

DAILY<br />

DAILY 35 S 12<br />

3,5 t<br />

116 cv, common rail Waste gate, 4 cilindri,<br />

2.287 cc, Euro 6. Portata da 1.244 a<br />

1.735 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.000 43.300<br />

Passo 3.520 45.300<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 45.800<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 48.000<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 46.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 48.900<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 47.400<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 43.700<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 47.400<br />

DAILY 35 C 12<br />

3,5 t<br />

116 cv, common rail Waste gate, 4 cilindri,<br />

2.287 cc, Euro 6. Portata da 858 a 1.582 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.520 49.600<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 50.<strong>10</strong>0<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 52.300<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 50.800<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 56.000<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 53.200<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.200 22.700<br />

Furgone extra-lungo<br />

Passo 3.430 23.500<br />

VITO 111 CDI T.A.<br />

2,8 t<br />

115 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.598 cc. Portata da 994 a 1.044 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.200 23.400<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.200 24.<strong>10</strong>0<br />

Furgone extra-lungo<br />

Passo 3.430 24.900<br />

VITO 114 CDI T.P.<br />

2,8 t<br />

136 cv, common rail Turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata da 934 a 984 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.200 27.000<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.200 27.800<br />

Furgone extra-lungo<br />

Passo 3.430 28.500<br />

VITO 116 CDI T.P.<br />

2,8 t<br />

163 cv, common rail Turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata da 934 a 984 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.200 29.000<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.200 29.700<br />

Furgone extra-lungo<br />

Passo 3.430 30.500<br />

VITO 119 CDI T.P.<br />

2,8 t<br />

190 cv, common rail turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata da 907 a 957 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.200 32.700<br />

Furgone extra-lungo<br />

Passo 3.430 33.400<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.200 34.200<br />

SPRINTER<br />

SPRINTER 311 CDI T.A.<br />

3,5 t<br />

114 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata da 1.270 a 1.700<br />

kg.<br />

Furgone da 9 a 11,5 mc<br />

Passo 3.259 27.800<br />

Furgone da 14 a 15,5 mc<br />

Passo 3.924 29.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato<br />

Passo 3.259 24.600<br />

Passo 3.924 25.<strong>10</strong>0<br />

SPRINTER 311 CDI T.P.<br />

3,5 t<br />

114 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata da 1.070 a 1.270<br />

kg.<br />

Furgone da 9 a 11,5 mc<br />

Passo 3.665 31.400<br />

Furgone da 14 a 15,5 mc<br />

Passo 4.325 34.200<br />

Furgone da 15,5 a 17 mc<br />

Passo 4.325 35.000<br />

SPRINTER 311 CDI T.P<br />

3,5 t<br />

114 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata da 1.360 a 1.6<strong>10</strong><br />

kg.<br />

Cabinato<br />

Passo 3.665 27.300<br />

Passo 4.325 27.700<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.665 30.000<br />

Passo 4.325 30.500<br />

SPRINTER 314 CDI T.A.<br />

3,5 t<br />

143 cv, common rail Turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata da 1.270<br />

a 1.700 kg.<br />

DAILY 35 S 18<br />

3,5 t<br />

180 cv, common rail vgt, 4 cilindri, 2.999 cc,<br />

Euro 6. Portata da 1.199 a 1.708 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 52.800<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 51.300<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 53.700<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 52.200<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 48.700<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 52.500<br />

DAILY 35 C 18<br />

3,5 t<br />

180 cv, common rail vgt, 4 cilindri, 2.999 cc,<br />

Euro 6. Portata da 858 a 1.538 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 54.900<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 57.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 55.600<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 60.800<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 58.000<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 56.500<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 61.700<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 52.800<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 56.600<br />

DAILY 35 S 21 HI-MATIC<br />

3,5 t<br />

2<strong>10</strong> cv, common rail turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.999 cc, Euro 6. Portata da 1.078 a<br />

1.708 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 57.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 55.600<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 58.000<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 56.500<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 53.000<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 56.800<br />

DAILY 35 C 21 HI-MATIC<br />

3,5 t<br />

2<strong>10</strong> cv, common rail turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.999 cc, Euro 6. Portata da 858 a 1.538 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.520 59.200<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 61.400<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 3.520 59.900<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 65.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 62.300<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 3.520 60.800<br />

Passo 4.<strong>10</strong>0 66.000<br />

Cabinato<br />

Passi 3.000-4.<strong>10</strong>0 57.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passi 3.450-4.<strong>10</strong>0 60.900<br />

MERCEDES<br />

VITO<br />

VITO <strong>10</strong>9 CDI T.A.<br />

2,8 t<br />

88 cv, common rail Turbo intercooler, 4 cilindri,<br />

1.598 cc. Portata da 994 a 1.044 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.200 22.000<br />

NUOVO<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com<br />

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ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />

ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 1, LO/MI<br />

art. 1, comma 1, LO/MI<br />

MONDO<br />

MONDO<br />

MAGGIO<br />

<strong>2023</strong><br />

N°5<br />

EURO 5,00<br />

GENERAZIONE<br />

DISTRIBUITA E<br />

LA NEUTRALITÀ<br />

CONEXPO. UN MONDO E<br />

UN MODO DI VEDERE LA<br />

TRANSIZIONE ENERGETICA<br />

PATRIZIA BARRASSO,<br />

KOHLER COMPLIANCE<br />

MANAGER ENGINES<br />

Generazione Distribuita: il futuro<br />

dell’endotermico al Dpe Rimini<br />

Componenti: al Conexpo con<br />

Danfoss, Parker e Zapi Group<br />

Endotermici: Cat, Cummins,<br />

Hyundai, Kubota, Perkins<br />

La vie en rose: Patrizia Barrasso,<br />

26 anni spesi alla Kohler<br />

PER ABBONAMENTI<br />

E COPIE SAGGIO:<br />

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19<br />

18<br />

E NELLA<br />

NAUTICA?<br />

Cambiando settore,<br />

segnaliamo che<br />

Danfoss ha siglato<br />

un accordo con<br />

Cummins per<br />

cooperare nella<br />

definizione di<br />

parametri avanzati<br />

delle applicazioni<br />

ibride marine.<br />

Cummins e<br />

Danfoss Editron<br />

svilupperanno una<br />

serie di soluzioni<br />

standard per la<br />

propulsione marina<br />

e si concentreranno<br />

su una nuova<br />

generazione di<br />

gruppi elettrogeni<br />

diesel a velocità<br />

variabile, celle<br />

a combustibile<br />

e pacchetti di<br />

accumulo di<br />

energia.<br />

danfoss. CONEXPO<br />

DIMENSIONI<br />

E PESO<br />

Sono le coordinate che indirizzano le attenzioni degli<br />

Oem, secondo Ryan Rizor, American sales leader di<br />

Danfoss Editron. Ed è la ragione per cui l’azienda<br />

danese ha spinto sul ridimensionamento della taglia,<br />

per quanto riguarda i componenti dell’elettrificazione.<br />

Ne è uscito un ritratto confortante delle prospettive<br />

sulla applicazione delle risorse elettriche nell’off-road<br />

L e sinergie “domestiche” con Editron e le competenze<br />

incorporate da Eaton Hydraulics accreditano<br />

Danfoss come una protagonista anche<br />

nello scenario della decarbonizzazione. Ryan Rizor,<br />

American sales leader di Danfoss Editron, ci<br />

introduce nell’approccio all’elettrificazione del mercato<br />

americano. Ci tiene a sottolineare il retroterra<br />

formativo tra le infrastrutture elettriche: «Mi sono<br />

sempre voluto spendere nell’elettrificazione perché<br />

le prestazioni e l’efficienza del sistema sono assai<br />

più elevate» precisa Rizor. «La mia percezione del<br />

mercato americano è che gli Oem di piccole e medie<br />

dimensioni stiano esplorando modi creativi per<br />

approcciare le soluzioni di elettrificazione. Così<br />

praticano un’elettrificazione parziale delle loro<br />

macchine per ridurre i costi operativi e i tempi di<br />

produzione persi a causa di una manutenzione non<br />

pianificata o, addirittura, pianificata. In alcuni casi,<br />

elettrificano per ridurre le emissioni e il consumo di<br />

carburante: alcune macchine consumano 50/70 litri<br />

di gasolio all’ora, se riescono a ridurli del <strong>10</strong>, 15<br />

o 25%, possono ripagare l’elettrificazione di quella<br />

funzione. Potrebbero quindi non elettrificare l’intera<br />

macchina, ma un sottosistema o diversi sistemi.<br />

Spesso optano per il downsizing del diesel, e<br />

scelgono solo alcune funzioni di lavoro critiche con<br />

cui beneficiare della maggiore efficienza del sistema<br />

elettrico e far funzionare il motore in una posizione<br />

più coerente sulla curva di efficienza. Per quanto<br />

riguarda gli Oem più grandi, personalmente non<br />

vedo molte attività nell’immediato (generalmente<br />

stanno pianificando di introdurre macchine in serie<br />

a partire dal 2026, 2027, 2028, o successivamente),<br />

in previsione delle normative e dei mandati emergenti<br />

(il tasso di adozione e le tempistiche non sono<br />

chiari per gli Oem caratterizzati da volumi sostenuti).<br />

Quello che vediamo fin da oggi è che per un<br />

numero significativo di clienti i benefici superano<br />

significativamente i costi: una macchina anche solo<br />

parzialmente elettrificata ovviamente costa di più di<br />

una macchina diesel-idraulica, ma in diverse applicazioni<br />

il valore creato e l’impatto del Tco sono<br />

così alti che in molti casi l’investimento è ripagato<br />

in meno di un anno».<br />

Qual è il contributo di Danfoss a questi processi?<br />

«Vede, prima mi lasci risolvere un malinteso comune,<br />

cioè che la macchina elettrificata debba avere<br />

le batterie. La maggior parte dei sistemi che stiamo<br />

vedendo invece non le ha, per via del costo e del<br />

fatto che più grande è la macchina e più difficile è<br />

la sfida di ricaricare quelle batterie. Stiamo affiancando<br />

gli Oem nel modificare il design del sistema<br />

per elettrificare una frazione della macchina in cui<br />

creare valore. Non è ancora così comune che un<br />

cliente prenda una macchina diesel idraulica e la<br />

elettrifichi immediatamente al <strong>10</strong>0%. Bisogna considerare<br />

così tanti aspetti impraticabili, che servirà<br />

ancora molto tempo perché avvenga».<br />

Quindi, quali sono le opzioni sul tavolo riguardo<br />

all’elettrificazione?<br />

«Gli Oem prestano le loro attenzioni al peso e<br />

alle dimensioni; per questo, i nostri prodotti sono<br />

notevolmente più piccoli dei tradizionali prodotti<br />

elettrici. Sono concentrati anche sulle prestazioni<br />

e per questo li supportiamo nella valutazione dei<br />

requisiti applicativi della macchina, in modo che<br />

dopo averne elettrificata una parte, soddisfi pienamente<br />

i requisiti del suo scopo».<br />

Quale sarà il prossimo prodotto verrà in termini<br />

di elettrificazione?<br />

«Ho dimenticato di menzionare un aspetto estremamente<br />

importante per i nostri clienti. Se si vuole<br />

ridurre il consumo di carburante per risparmiare<br />

denaro e costi operativi, anche nel caso delle batterie,<br />

l’efficienza è fondamentale, quindi ci siamo<br />

attrezzati per le applicazioni ad alta tensione. Queste<br />

soluzioni sono adatte per applicazioni in cui ci<br />

si collega direttamente all’albero motore come, ad<br />

esempio, per la perforazione o la trazione. Vediamo<br />

molti esempi in cui la nostra macchina elettrica è<br />

usata come un generatore al regime di coppia di<br />

picco, con la massima efficienza, e il sistema idraulico<br />

ad espletare le funzioni di lavoro».<br />

Secondo lei, quali sono le applicazioni più mature<br />

da implementare nei cantieri?<br />

«Direi che in America il sollevamento sia sicuramente<br />

una di queste, più che le pale gommate o gli<br />

escavatori. Ho l’impressione che in Europa ci siano<br />

molte normative che richiedono queste macchine,<br />

mentre negli Usa ancora non ci sono. Gli Oem di<br />

piccole e medie dimensioni, in particolare quelli serviti<br />

da un distributore a valore aggiunto, sono molto<br />

più agili, possono apportare modifiche e rispondere<br />

più rapidamente ai reparti marketing. Un’altra applicazione<br />

è la generazione di energia. Per esempio,<br />

la nostra Pmi 540 è molto usata in questa applicazione,<br />

e di solito è una T3000 o T4000 (con una coppia<br />

nominale di 3.000 o 4.000 Nm continui). Questa<br />

macchina è accoppiata al motore, dal canto nostro,<br />

con l’elettronica di potenza, creiamo un sistema di<br />

distribuzione di energia in corrente continua. A volte<br />

il lavoro può essere eseguito completamente, a<br />

volte rettificato o invertito in corrente alternata per<br />

supportare diversi tipi di carichi con la possibilità<br />

di collocare una stazione di generazione di energia<br />

in ambienti climaticamente estremi, come il Canada<br />

settentrionale. È stato progettata per essere mobile».<br />

Al Bauma di Monaco molte aziende hanno proposto<br />

la generazione di energia alimentata a<br />

idrogeno. È probabilmente la migliore opzione<br />

disponibile in questo momento?<br />

«Posso sbilanciarmi solo sulla mia esperienza in<br />

America. Se hai un cantiere elettrificato, spesso non<br />

è pratico che l’azienda elettrica fornisca energia al<br />

cantiere; un altro problema è il tempo necessario<br />

e potenzialmente il costo, in determinati mercati.<br />

Carichi molto elevati possono essere incredibilmente<br />

costosi per alimentare il sito in elettrico, ad<br />

esempio a New York City, se non si dispone di un<br />

carico costante. Collegare alla rete un gruppo di<br />

macchine per l’edilizia e passare da 0 MW a 4 MW<br />

sarebbe proibitivo, in termini di costi. Mi piacerebbe<br />

guardare alla rete elettrica, ma non credo che<br />

sarà pratico nel medio termine. Il vantaggio dell’idrogeno<br />

c’è se l’obiettivo è non avere emissioni di<br />

gas serra, ma ora come si crea l’idrogeno? Come<br />

si trasporta? Dove stoccarlo? Sono stato un po’<br />

pessimista sull’idrogeno, ma ritengo che in alcune<br />

applicazioni diventerà parte della soluzione».<br />

Immagina un ruolo per Danfoss nel campo delle<br />

smart grid?<br />

«Gli attori delle infrastrutture elettriche stanno<br />

lavorando da decenni alle tecnologie delle reti intelligenti<br />

e c’è stata un’evoluzione, che continuerà.<br />

Penso che ci sia una grande barriera all’ingresso<br />

per entrare in quello spazio. Se in futuro i macchinari<br />

mobili per il movimento terra dovessero essere<br />

connessi su una certa scala alla rete, sarebbe possibile<br />

la collaborazione tra l’Oem e le utility (tramite<br />

standard Ieee e altri standard), per l’integrazione<br />

e il supporto della gestione del carico. Questa è<br />

un’ottima domanda, qualcuno dovrebbe lavorarci!»<br />

Terra<br />

13<br />

12<br />

L'idrogeno<br />

potrebbe prendere<br />

piede nella<br />

generazione in<br />

anticipo rispetto ad<br />

altre applicazioni,<br />

soprattutto<br />

nella miscela<br />

con il gasolio.<br />

Un traguardo<br />

verosimile potrebbe<br />

essere quello del<br />

50% di frazione<br />

a idrogeno del<br />

blend.<br />

È l’energia, che procede verso la<br />

differenziazione delle fonti, seppure con<br />

una precipua resilienza dell’endotermico.<br />

Al seminario organizzato da Generazione<br />

Distribuita hanno partecipato, in ordine<br />

di apparizione Abb, Bergen Engines,<br />

BU Power, Yanmar Italy, Archimede Energia<br />

e Miretti International<br />

A ncora Rimini, alla quinta del K.EY, che si<br />

accompagna a braccetto con il Dpe nell’uscita<br />

dalla casa del padre, Ecomondo. Abbiamo<br />

scritto sul numero di Aprile del successo di questo<br />

debutto. Per l’occasione, Generazione Distribuita<br />

ha organizzato il seminario “Transizione ecologica<br />

e nuovi obiettivi UE. Il futuro dell’endotermico<br />

e la neutralità tecnologica”. Nel titolo trovate gli<br />

elementi di pungolo, quali transizione, UE, endotermico,<br />

neutralità. Questi ultimi due termini si<br />

conciliano con la recente spinta alla conversione<br />

a idrogeno del motore a combustione interna. “Second<br />

life” o esercizio di stile? Prima di passare la<br />

parola ai relatori, riportiamo l’intervento di Marco<br />

Monsurrò, Presidente di Generazione Distribuita,<br />

Anima Confindustria. «Rispetto alla precedente<br />

edizione di Key Energy le aziende sono più che<br />

raddoppiate. Il Dpe rappresenta un’iniziativa di<br />

successo, alla sua prima reale manifestazione,<br />

dopo l’edizione zero del 2019. Abbiamo registrato<br />

25 aziende e un buon riscontro di pubblico. Vogliamo<br />

consolidare questa fiera, facendola diventare<br />

il riferimento in Europa per la fornitura dei<br />

componenti e sistemi della generazione e la distribuzione<br />

di energia elettrica, seguendo la tendenza<br />

al “reshoring” delle attività industriali in Europa,<br />

effetto dell’instabilità politica ed economica internazionale.<br />

in quest’ottica, Generazione Distribuita<br />

deve trovare il necessario supporto delle altre associazioni<br />

di categoria, come Anie Energie». Durante<br />

il discorso introduttivo, Monsurrò ha rivendicato<br />

l’operato dell’associazione. «Siamo stati i primi a<br />

interrogarci sia sul futuro del motore a combustione<br />

interna che sulla sostenibilità della transizione<br />

energetica per l’industria italiana. Siamo davvero<br />

pronti per i sistemi di generazione sostenibile? Con<br />

un tempismo quasi cinematografico la settimana<br />

scorsa (l’esternazione risale al 23 marzo, ndr) è<br />

uscita la proposta di legge dell’Unione Europea<br />

“net zero industry act”. L’energia elettrica vale il<br />

18% dell’energia per muovere il mondo. Il nostro<br />

ruolo è fondamentale, tutt’altro che in contrapposizione<br />

con gli altri padiglioni. L’elettricità prodotta<br />

in maniera sostenibile è il vettore energetico del<br />

futuro. Il gruppo elettrogeno è l’unica forma affidabile<br />

al momento per generare energia elettrica<br />

in maniera distribuita. Tra gli obiettivi della nostra<br />

associazione c’è il riposizionamento dell’industria<br />

anche nei confronti del mondo normativo. Persistono<br />

degli svarioni come la 4.0, dalla quale siamo<br />

stati completamente esclusi, perché assimilati alle<br />

centrali di produzione dell’energia. Un altro problema<br />

è il tema delle emissioni, trattato dallo Stage<br />

V, un unicum nello scenario europeo, che ignora<br />

la neutralità tecnologica. Generazione Distribuita,<br />

insieme a Europgen (l’associazione europea di<br />

categoria, ndr), si sta sforzando di impostare un<br />

tavolo tecnico per suggerire all’Unione Europea un<br />

approccio orientato alla neutralità tecnologica in<br />

tema di livelli emissivi dei gruppi elettrogeni. L’Iso<br />

8528, nell’applicazione “prime power”, richiede la<br />

progettazione per 500 ore di funzionamento, di cui<br />

300 continue. Lo Stage V impone invece ai gruppi<br />

elettrogeni il rispetto delle emissioni in qualunque<br />

momento».<br />

I relatori rappresentano un ventaglio di realtà esaustivo<br />

delle attuali, e delle prossime, istanze della<br />

produzione di elettricità localizzata. Per Abb è<br />

intervenuto Marco Carminati, PhD Global Application<br />

Specialist - Direct current - Solar/ESS<br />

Technical Manager. Diversificare per innovare?<br />

Come vi state muovendo nella transizione, con<br />

le vostre consolidate esperienze nell’elettrico, tra<br />

gruppi di continuità e soluzioni a media e bassa<br />

tensione e un marcato interesse per le dinamiche<br />

della idrogenizzazione?<br />

«Affrontando la transizione energetica e le fonti<br />

rinnovabili ci approcciamo a una nuova tipologia<br />

di generazione distribuita che utilizza anche impianti<br />

a idrogeno. Come costruttori di componenti<br />

elettrici, ci occupiamo della fase di integrazione<br />

delle fonti di energia localizzata. In quest’ottica, sia<br />

nella parte di componentistica che di integrazione,<br />

forniamo supporto nel monitoraggio e nell’ottimizzazione<br />

delle fonti rinnovabili, in concomitanza con<br />

l’utilizzo stesso dell’energia. Sta prendendo sempre<br />

più piede come metodo di distribuzione dell’energia,<br />

almeno localmente, la corrente continua, che<br />

prevediamo si affiancherà alla corrente alternata,<br />

quantomeno nella generazione distribuita e nell’impiego<br />

della stessa nell’alimentazione dei carichi».<br />

Portavoce di Bergen Engines in questa sede è Stefano<br />

Strada, Head of Sales. L’obiettivo è chiaro:<br />

accreditarvi come interpreti delle smart-grid e<br />

della produzione di energia tramite idrogeno.<br />

Partiamo dal test di una miscela di gas all’85%<br />

e idrogeno al 15% in Spagna, da Viscofan.<br />

«Il presente è sempre più vicino a un mix di gas e<br />

idrogeno. Viscofan produce collagene e cellulosa<br />

per processi industriali e dispone di un cogeneratore<br />

da 6 MW. Le verifiche in sito hanno confermato<br />

i risultati del test bed a Bergen; l’idrogeno ha un<br />

impatto sul processo di combustione, aumenta la<br />

velocità di fiamma e l’efficienza elettrica, oltre a<br />

ridurre tutte le emissioni. Per un impianto di questa<br />

taglia significa circa 8.000 tonnellate di CO 2<br />

risparmiate su base annua. Anche in Italia stanno<br />

partendo i primi progetti. La sfida principale riguarda<br />

la disponibilità di idrogeno. Attualmente,<br />

a livello industriale il volume è del 15%, perché è<br />

quello che il mercato riesce a recepire. A livello di<br />

test le percentuali sono di gran lunga superiori, al<br />

50%, forse al 60, su motori a media velocità, da<br />

3,5 a 12 MW».<br />

Un gradito ritorno a casa BU Power Systems Italia.<br />

Gianromeo Brugnetti, Deputy Sales Manager:<br />

La domanda riprende l’interessante spunto di<br />

Simone Buraschi, al seminario del 2019. L’industriale<br />

non ha i numeri del settore automobilistico,<br />

vero?<br />

«Ci teniamo a sottolineare che il legislatore deve<br />

essere consapevole che il mercato in cui noi operiamo<br />

è drammaticamente diverso da quello automotive.<br />

In 90 anni di vita, Perkins ha prodotto oltre 20<br />

milioni di motori per oltre 5.000 applicazioni. Difficile<br />

che una soluzione univoca, se non il motore<br />

a combustione interna, ci permetta di approcciare<br />

un mercato estremamente diversificato. Non possiamo<br />

che vedere uno scenario multi-soluzione. Ci<br />

saranno soluzioni elettriche e altre con carburanti<br />

alternativi, ma l’endotermico non potrà scomparire,<br />

a meno che la nostra industria decida di fare<br />

un passo indietro. Una verità scomoda che però<br />

riteniamo rispecchi quello il nostro futuro».<br />

Con Marco Martinelli, Application engineer di<br />

Isotta Fraschini, facciamo un passetto indietro.<br />

Bari, il primo marzo, inaugurazione del Cis.<br />

generazione distribuita. Rimini<br />

DIFFUSA E<br />

LOCALIZZATA<br />

stazionari<br />

31<br />

30<br />

Una prova muscolare, quella di Hyundai<br />

Doosan Infracore, che ha sublimato<br />

l’epifania del nuovo marchio, in seguito<br />

all’acquisizione da parte di Hyundai,<br />

mettendo in mostra un repertorio più<br />

che esaustivo. Sul fronte endotermico,<br />

potenziati i G2 e annunciati un 5 e un 7,5<br />

litri. L’e-powerpack soddisfa le istanze<br />

di elettrificazione, parziali o totali, l’X12<br />

alimenta un 11,1 litri con l’idrogeno<br />

È ufficiale: dopo il passaggio di Doosan Infracore<br />

sotto le insegne di Hyundai, la semplificazione<br />

onomastica è alle porte. Il marchio, del<br />

resto, non richiede presentazioni. Di carne al fuoco,<br />

in Corea, ce n’è veramente tanta, quindi meglio trasferirsi<br />

all’angolo presidiato da Hyundai DI, senza<br />

passare per il via. Ci hanno risposto Hyungtaek<br />

Lim, head of sales department, e Dockoon Yoo,<br />

head of future power system development team.<br />

Cosa potete dirci in merito alla vostra presenza<br />

qui, per quanto riguarda il mercato nordamericano?<br />

Quali sono le novità che svelate al ConExpo?<br />

«In prima battuta, vorrei fornire una panoramica<br />

della nostra gamma di motori. Quest’anno siamo<br />

passati dal marchio Doosan a quello di Hyundai.<br />

Riteniamo che il ConExpo sia la sede giusta per mostrare<br />

la nostra gamma al completo, dai motori a<br />

combustione interna ai propulsori del futuro, per cui<br />

abbiamo impostato la nostra prospettiva nel modo<br />

che mi appresto a spiegare. La nostra futura powertrain<br />

si compone di tre diversi elementi. Il primo è<br />

il powerpack, adatto agli escavatori industriali di<br />

piccole dimensioni, il secondo è costituito dai motori<br />

ibridi. L’ultimo gruppo propulsivo è il motore a<br />

combustione interna alimentato a idrogeno, di medie<br />

dimensioni, ed è quello che presentiamo qui, con una<br />

cilindrata di 11 litri, per applicazioni su veicoli commerciali<br />

e su gruppi elettrogeni. Anche se il mercato<br />

dei motori a combustione interna è destinato a persistere,<br />

almeno per qualche tempo, riteniamo che la<br />

ricerca applicata alla attuale catena cinematica sia<br />

ancora nelle fasi iniziali.<br />

Per questo motivo, oltre alle tre future linee di propulsori,<br />

abbiamo annunciato anche la gamma di<br />

motori a combustione interna di prossima generazione,<br />

a partire dagli attuali compatti, la Serie G2.<br />

Ci sono tre diverse linee di motori diesel da 1,8, 2,4<br />

e 3,4 litri, che abbiamo potenziato, tenendo conto<br />

di tutte le normative mondiali sulle emissioni. C’è<br />

poi un 2,6 litri, ad esempio, adatto alle normative<br />

cinesi, entrate in vigore nel dicembre del 2022. Stiamo<br />

sviluppando un motore meccanico da 1,9 litri,<br />

pure esso concepito per il mercato cinese». Adesso<br />

arrivano le primizie più eclatanti, pronte a sbocciare<br />

a breve. «Abbiamo disegnato completamente da<br />

zero un motore elettronico con cilindrate di 5 e 7,5<br />

litri. Il nostro obiettivo è sia il bacino Stage V che<br />

quello China V. Vediamo due strategie per affrontare<br />

questo lungo viaggio. Ragionando in prospettiva,<br />

il mercato premierà un approccio multi-tasking e<br />

non ci sarà una soluzione vincente. Forse le cose<br />

cambieranno nel 2040 o nel 2050, ma fino ad allora<br />

dovremo sostenere il nostro business motoristico ed<br />

è per questo che stiamo sviluppando due strategie<br />

diverse per il motore a combustione interna e per la<br />

fabbrica del futuro».<br />

Dal mio punto di vista, l’elettrificazione costituisce<br />

uno sviluppo importante per le macchine al<br />

di sotto dei 56 chilowatt, mentre l’ibridazione è<br />

una buona strategia per le applicazioni di piccole e<br />

medie dimensioni e per alimentare macchine fino a<br />

<strong>10</strong>0 kW. Probabilmente l’endotermico a idrogeno<br />

o, ancora, i motori diesel potrebbero essere la soluzione<br />

giusta ancora per un decennio o forse più.<br />

«È molto difficile stimare l’andamento del mercato.<br />

Ci sono molti produttori di motori che hanno annunciato<br />

la loro prossima linea motoristica, ma non<br />

sono tanti quelli che introducono questa complesso<br />

approccio motoristico. Alcuni costruttori presentano<br />

il loro pacco batterie, altri le soluzioni a idrogeno.<br />

Noi esponiamo un pacco batterie, un ibrido completo<br />

e un motore a combustione interna a idrogeno<br />

“full hybrid”. Queste tre diverse linee, espressione<br />

dei propulsori del futuro, hanno un proprio specifico<br />

obiettivo, conformi alle richieste del mercato».<br />

Considerando le competenze coreane sull’elettrificazione,<br />

suppongo che se non spingete troppo<br />

sull’elettrificazione è perché è troppo presto per<br />

spingere in questa direzione.<br />

«I clienti richiedono soluzioni di decarbonizzazione,<br />

che possono essere elettriche o a idrogeno. Stiamo<br />

facendo tutto il possibile per fornire la soluzione più<br />

adatta, compreso il motore a combustione, persino<br />

a ciclo diesel».<br />

Anche l’elettronica è prodotta da Hyundai?<br />

«La centralina, l’iniettore e il sistema di combustione<br />

sono sviluppati da Bosch. Il software che controlla<br />

il sistema ibrido è invece sviluppato internamente<br />

da Hyundai. Possiamo fornire il sistema completo,<br />

il motore e i componenti elettrificati. Hyundai ha ingegnerizzato<br />

anche il pacco batterie, noi disponiamo<br />

della tecnologia del motore e del sistema elettrificato.<br />

Siamo quindi in grado di fornire ai nostri clienti<br />

una combinazione tecnologica che comprende il<br />

pacco batterie. Stiamo parlando di batterie agli litio<br />

ioni-litio da 48 Volt, per le applicazioni più piccole,<br />

HYUNDAI. CONEXPO<br />

ANTOLOGIA<br />

DEL<br />

DOMANI<br />

Terra<br />

41<br />

40<br />

Patrizia Barrasso<br />

e, qui a fianco,<br />

una cella di prova<br />

dei motori.<br />

la vie en rose. Patrizia Barrasso<br />

MANAGER<br />

DELLE RISPOSTE<br />

In Kohler da 26 anni, Patrizia Barrasso è oggi<br />

Compliance Manager Engines nel business dei motori<br />

a combustione interna. Si occupa del monitoraggio<br />

del rispetto delle norme nazionali e internazionali,<br />

della conformità di produzione e dell’applicazione<br />

delle politiche aziendali nei processi<br />

ancora presente. Il confronto con alcuni benchmark<br />

europei mette in evidenza il ritardo dell’Italia nella<br />

riduzione del gap di genere. Secondo il report annuale<br />

“Global Gender Gap Index” del 2022, in termini<br />

di partecipazione economica e politica, salute<br />

e livello di istruzione, l’Italia si colloca al 63esimo<br />

posto su 146 Paesi monitorati, e 25esima su 35 Paesi<br />

a livello europeo. Eliminare il gap globale relativo<br />

alla partecipazione economica di uomini e donne in<br />

Italia è sicuramente una strada in salita, ma assolutamente<br />

necessaria. La buona notizia è che vi sono<br />

attualmente nuove proposte di direttive al vaglio del<br />

Parlamento Europeo per colmare questo gap. Sono<br />

fiduciosa per il futuro, per le mie due figlie».<br />

Lo scenario dei motori industriali sembra più<br />

avanzato di quello delle automobili dal punto di<br />

vista della presenza femminile. Casualità? Di cosa<br />

è più orgogliosa del suo mandato?<br />

«Sono comunque due mondi dove la presenza femminile<br />

è in minoranza. Ho iniziato a lavorare qui<br />

quando l’azienda era ancora Lombardini, ero l’unica<br />

donna ingegnere e lo sono stata per qualche<br />

anno. Poi con il passare degli anni e l’avvento di<br />

Kohler nel 2007, la presenza femminile ha iniziato<br />

a crescere. Kohler è guidata dalla filosofia operativa<br />

Believing in Better, secondo la quale il nostro<br />

meglio può sempre essere migliore: migliore per le<br />

vite che tocchiamo, migliore per le nostre comunità,<br />

e migliore per il nostro pianeta. La cultura della nostra<br />

azienda è inclusiva. Il Codice di condotta etica<br />

rafforza l’impegno verso l’equità e le pari opportunità<br />

in tutti i processi e i programmi legati all’occupazione,<br />

impegnandosi tra le altre cose a garantire<br />

l’equità retributiva tra i sessi. Il nostro stabilimento<br />

di Reggio Emilia abbiamo attivo da qualche anno<br />

un programma chiamato “She, Kohler”, un’iniziativa<br />

interamente rivolta alle studentesse e alle neolaureate<br />

in ingegneria industriale, con l’obiettivo<br />

principale di aumentare il numero di donne nelle<br />

discipline Stem a diversi livelli per costruire i nostri<br />

prossimi e diversi talenti. Per quanto mi riguarda,<br />

sono orgogliosa di aver contribuito al successo<br />

dell’azienda per la commercializzazione dei motori<br />

diesel nel mercato europeo ed internazionale, dove<br />

continui mutamenti legislativi impongono una verifica<br />

di adattamento costante e sempre più complessa».<br />

Qual è la sfida principale nel suo lavoro, nella<br />

quotidianità? In che misura è gravoso associare<br />

le due parole che riassumono il suo ruolo professionale:<br />

diesel e compliance?<br />

«La sfida principale nel mio lavoro consiste nell’anticipare<br />

l’evoluzione normativa e tradurla in una<br />

potenziale opportunità per il business, specie per<br />

le normative emissioni, e allo stesso tempo gestire i<br />

molteplici progetti in ambito internazionale con un<br />

approccio diversificato. Occorre una continua analisi,<br />

flessibilità, pianificazione delle attività. A me<br />

piace seguire tutte le fasi del progetto, essere proattiva,<br />

mi piace essere “manager delle risposte” e non<br />

delle domande. Compliance è la capacità di rendere<br />

i processi e i prodotti dell’azienda conformi alle<br />

norme delle autorità di regolamentazione nazionali,<br />

internazionali ed interne, aziendali. Diesel invece è<br />

il business aziendale. Associare le due parole significa<br />

fare in modo che il business cresca rispettando<br />

le normative che regolano il settore in un’ottica di<br />

continuo miglioramento ambientale e sociale».<br />

L avora in Kohler da circa 26 anni, dove ha iniziato<br />

nel reparto Assicurazione e Controllo Qualità,<br />

passando poi alla Direzione Tecnica dove si è<br />

occupata di Project Management, ed infine di Regulatory<br />

e Compliance. Patrizia Barrasso, laureata<br />

in Ingegneria Meccanica all’Università Federico II<br />

e successivamente in Ingegneria Gestionale ad Uni-<br />

MoRe, è oggi Compliance Manager Engines nel business<br />

dei motori a combustione interna. Si occupa<br />

del monitoraggio del rispetto delle norme nazionali<br />

e internazionali, della conformità di produzione e<br />

dell’applicazione delle politiche aziendali nei processi.<br />

Si ricorda il momento in cui ha scelto di studiare<br />

ingegneria? Adesso farebbe la stessa scelta?<br />

Università Federico II e UniMoRe (espressione<br />

dell’eccellenza territoriale italiana nella meccanica),<br />

cosa le hanno dato l’una e l’altra?<br />

«Sì, ricordo benissimo il momento in cui ho deciso di<br />

studiare ingegneria meccanica e l’ho comunicato ai<br />

miei genitori. Non erano entusiasti della mia scelta<br />

poiché era una facoltà tradizionalmente maschile,<br />

quindi avrei dovuto scontrarmi con qualche pregiudizio.<br />

Però mi hanno lasciata libera di scegliere. In<br />

effetti la presenza femminile in facoltà era inferiore<br />

all’1 per cento, ma ero decisa nella mia scelta. All’epoca<br />

le specializzazioni in ingegneria erano poche<br />

rispetto ad oggi. Cercavo una disciplina che mi permettesse<br />

di coniugare il mio interesse per le materie<br />

scientifiche e la passione per la meccanica. Questo<br />

mi ha spinta a iscrivermi ad ingegneria meccanica.<br />

Non nego però di avere una predisposizione per<br />

la legge e il diritto che poi è tornata utile nel mio<br />

percorso professionale. Rifarei assolutamente questa<br />

scelta, anche se il rapporto tra donne e ambiente<br />

Stem è un tema di discussione ancora molto attuale.<br />

All’Università Federico II ho acquisito competenze<br />

tecniche, capacità di analisi e un pensiero analitico<br />

orientato alla soluzione. Quando invece studiavo<br />

all’UniMoRe lavoravo già, e per coniugare efficacemente<br />

lavoro e studio ho rafforzato competenze<br />

organizzative e di orientamento al risultato, e acquisito<br />

competenze gestionali e capacità di lavorare<br />

all’interno di un gruppo».<br />

Qual è il valore aggiunto di una donna nel ricoprire<br />

un ruolo apicale in questo settore?<br />

«Ogni individuo è diverso dall’altro e può portare<br />

un valore unico. Certamente ci sono delle caratteristiche<br />

intrinseche accumunabili a donne o uomini.<br />

Sicuramente, come molte ricerche indicano, la leadership<br />

al femminile ha dei canoni di stile parzialmente<br />

differenti da quella maschile: è in genere più<br />

empatica, tesa alla collaborazione, al lavoro di team,<br />

al multitasking, a concentrarsi sul risultato privilegiando<br />

tuttavia modalità di raggiungimento dello<br />

stesso più inclusive. Nulla togliendo alla capacità,<br />

che non ha genere. Queste caratteristiche rappresentano<br />

un valore aggiunto anche in un settore in continua<br />

evoluzione come le normative antinquinamento,<br />

sempre più stringenti per il rischio climatico, per la<br />

gestione di progetti in ambito legislativo internazionale,<br />

per le relazioni con enti istituzionali e autorità<br />

di regolamentazione internazionali».<br />

Secondo la sua esperienza, in Italia si sente ancora<br />

il gender gap o siamo più allineati agli standard<br />

europei?<br />

«Rispetto al passato ci sono stati dei miglioramenti<br />

e oggi c’è più consapevolezza, ma questo divario è<br />

TERRA<br />

NUOVO<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

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www.vadoetorno.com<br />

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ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />

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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

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art. 1, comma 1, LO/MI<br />

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MONDO<br />

MONDO<br />

MAGGIO<br />

<strong>2023</strong><br />

N°5<br />

EURO 5,00<br />

GENERAZIONE<br />

DISTRIBUITA E<br />

LA NEUTRALITÀ<br />

CONEXPO. UN MONDO E<br />

UN MODO DI VEDERE LA<br />

TRANSIZIONE ENERGETICA<br />

PATRIZIA BARRASSO,<br />

KOHLER COMPLIANCE<br />

MANAGER ENGINES<br />

MAGGIO<br />

MAGGIO<br />

Generazione Distribuita: il futuro<br />

dell’endotermico al Dpe Rimini<br />

Componenti: al Conexpo con<br />

Danfoss, Parker e Zapi Group<br />

Endotermici: Cat, Cummins,<br />

Hyundai, Kubota, Perkins<br />

La vie en rose: Patrizia Barrasso,<br />

26 anni spesi alla Kohler<br />

PER ABBONAMENTI<br />

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19<br />

18<br />

E NELLA<br />

NAUTICA?<br />

Cambiando settore,<br />

segnaliamo che<br />

Danfoss ha siglato<br />

un accordo con<br />

Cummins per<br />

cooperare nella<br />

definizione di<br />

parametri avanzati<br />

delle applicazioni<br />

ibride marine.<br />

Cummins e<br />

Danfoss Editron<br />

svilupperanno una<br />

serie di soluzioni<br />

standard per la<br />

propulsione marina<br />

e si concentreranno<br />

su una nuova<br />

generazione di<br />

gruppi elettrogeni<br />

diesel a velocità<br />

variabile, celle<br />

a combustibile<br />

e pacchetti di<br />

accumulo di<br />

energia.<br />

danfoss. CONEXPO<br />

DIMENSIONI<br />

E PESO<br />

Sono le coordinate che indirizzano le attenzioni degli<br />

Oem, secondo Ryan Rizor, American sales leader di<br />

Danfoss Editron. Ed è la ragione per cui l’azienda<br />

danese ha spinto sul ridimensionamento della taglia,<br />

per quanto riguarda i componenti dell’elettrificazione.<br />

Ne è uscito un ritratto confortante delle prospettive<br />

sulla applicazione delle risorse elettriche nell’off-road<br />

L e sinergie “domestiche” con Editron e le competenze<br />

incorporate da Eaton Hydraulics accreditano<br />

Danfoss come una protagonista anche<br />

nello scenario della decarbonizzazione. Ryan Rizor,<br />

American sales leader di Danfoss Editron, ci<br />

introduce nell’approccio all’elettrificazione del mercato<br />

americano. Ci tiene a sottolineare il retroterra<br />

formativo tra le infrastrutture elettriche: «Mi sono<br />

sempre voluto spendere nell’elettrificazione perché<br />

le prestazioni e l’efficienza del sistema sono assai<br />

più elevate» precisa Rizor. «La mia percezione del<br />

mercato americano è che gli Oem di piccole e medie<br />

dimensioni stiano esplorando modi creativi per<br />

approcciare le soluzioni di elettrificazione. Così<br />

praticano un’elettrificazione parziale delle loro<br />

macchine per ridurre i costi operativi e i tempi di<br />

produzione persi a causa di una manutenzione non<br />

pianificata o, addirittura, pianificata. In alcuni casi,<br />

elettrificano per ridurre le emissioni e il consumo di<br />

carburante: alcune macchine consumano 50/70 litri<br />

di gasolio all’ora, se riescono a ridurli del <strong>10</strong>, 15<br />

o 25%, possono ripagare l’elettrificazione di quella<br />

funzione. Potrebbero quindi non elettrificare l’intera<br />

macchina, ma un sottosistema o diversi sistemi.<br />

Spesso optano per il downsizing del diesel, e<br />

scelgono solo alcune funzioni di lavoro critiche con<br />

cui beneficiare della maggiore efficienza del sistema<br />

elettrico e far funzionare il motore in una posizione<br />

più coerente sulla curva di efficienza. Per quanto<br />

riguarda gli Oem più grandi, personalmente non<br />

vedo molte attività nell’immediato (generalmente<br />

stanno pianificando di introdurre macchine in serie<br />

a partire dal 2026, 2027, 2028, o successivamente),<br />

in previsione delle normative e dei mandati emergenti<br />

(il tasso di adozione e le tempistiche non sono<br />

chiari per gli Oem caratterizzati da volumi sostenuti).<br />

Quello che vediamo fin da oggi è che per un<br />

numero significativo di clienti i benefici superano<br />

significativamente i costi: una macchina anche solo<br />

parzialmente elettrificata ovviamente costa di più di<br />

una macchina diesel-idraulica, ma in diverse applicazioni<br />

il valore creato e l’impatto del Tco sono<br />

così alti che in molti casi l’investimento è ripagato<br />

in meno di un anno».<br />

Qual è il contributo di Danfoss a questi processi?<br />

«Vede, prima mi lasci risolvere un malinteso comune,<br />

cioè che la macchina elettrificata debba avere<br />

le batterie. La maggior parte dei sistemi che stiamo<br />

vedendo invece non le ha, per via del costo e del<br />

fatto che più grande è la macchina e più difficile è<br />

la sfida di ricaricare quelle batterie. Stiamo affiancando<br />

gli Oem nel modificare il design del sistema<br />

per elettrificare una frazione della macchina in cui<br />

creare valore. Non è ancora così comune che un<br />

cliente prenda una macchina diesel idraulica e la<br />

elettrifichi immediatamente al <strong>10</strong>0%. Bisogna considerare<br />

così tanti aspetti impraticabili, che servirà<br />

ancora molto tempo perché avvenga».<br />

Quindi, quali sono le opzioni sul tavolo riguardo<br />

all’elettrificazione?<br />

«Gli Oem prestano le loro attenzioni al peso e<br />

alle dimensioni; per questo, i nostri prodotti sono<br />

notevolmente più piccoli dei tradizionali prodotti<br />

elettrici. Sono concentrati anche sulle prestazioni<br />

e per questo li supportiamo nella valutazione dei<br />

requisiti applicativi della macchina, in modo che<br />

dopo averne elettrificata una parte, soddisfi pienamente<br />

i requisiti del suo scopo».<br />

Quale sarà il prossimo prodotto verrà in termini<br />

di elettrificazione?<br />

«Ho dimenticato di menzionare un aspetto estremamente<br />

importante per i nostri clienti. Se si vuole<br />

ridurre il consumo di carburante per risparmiare<br />

denaro e costi operativi, anche nel caso delle batterie,<br />

l’efficienza è fondamentale, quindi ci siamo<br />

attrezzati per le applicazioni ad alta tensione. Queste<br />

soluzioni sono adatte per applicazioni in cui ci<br />

si collega direttamente all’albero motore come, ad<br />

esempio, per la perforazione o la trazione. Vediamo<br />

molti esempi in cui la nostra macchina elettrica è<br />

usata come un generatore al regime di coppia di<br />

picco, con la massima efficienza, e il sistema idraulico<br />

ad espletare le funzioni di lavoro».<br />

Secondo lei, quali sono le applicazioni più mature<br />

da implementare nei cantieri?<br />

«Direi che in America il sollevamento sia sicuramente<br />

una di queste, più che le pale gommate o gli<br />

escavatori. Ho l’impressione che in Europa ci siano<br />

molte normative che richiedono queste macchine,<br />

mentre negli Usa ancora non ci sono. Gli Oem di<br />

piccole e medie dimensioni, in particolare quelli serviti<br />

da un distributore a valore aggiunto, sono molto<br />

più agili, possono apportare modifiche e rispondere<br />

più rapidamente ai reparti marketing. Un’altra applicazione<br />

è la generazione di energia. Per esempio,<br />

la nostra Pmi 540 è molto usata in questa applicazione,<br />

e di solito è una T3000 o T4000 (con una coppia<br />

nominale di 3.000 o 4.000 Nm continui). Questa<br />

macchina è accoppiata al motore, dal canto nostro,<br />

con l’elettronica di potenza, creiamo un sistema di<br />

distribuzione di energia in corrente continua. A volte<br />

il lavoro può essere eseguito completamente, a<br />

volte rettificato o invertito in corrente alternata per<br />

supportare diversi tipi di carichi con la possibilità<br />

di collocare una stazione di generazione di energia<br />

in ambienti climaticamente estremi, come il Canada<br />

settentrionale. È stato progettata per essere mobile».<br />

Al Bauma di Monaco molte aziende hanno proposto<br />

la generazione di energia alimentata a<br />

idrogeno. È probabilmente la migliore opzione<br />

disponibile in questo momento?<br />

«Posso sbilanciarmi solo sulla mia esperienza in<br />

America. Se hai un cantiere elettrificato, spesso non<br />

è pratico che l’azienda elettrica fornisca energia al<br />

cantiere; un altro problema è il tempo necessario<br />

e potenzialmente il costo, in determinati mercati.<br />

Carichi molto elevati possono essere incredibilmente<br />

costosi per alimentare il sito in elettrico, ad<br />

esempio a New York City, se non si dispone di un<br />

carico costante. Collegare alla rete un gruppo di<br />

macchine per l’edilizia e passare da 0 MW a 4 MW<br />

sarebbe proibitivo, in termini di costi. Mi piacerebbe<br />

guardare alla rete elettrica, ma non credo che<br />

sarà pratico nel medio termine. Il vantaggio dell’idrogeno<br />

c’è se l’obiettivo è non avere emissioni di<br />

gas serra, ma ora come si crea l’idrogeno? Come<br />

si trasporta? Dove stoccarlo? Sono stato un po’<br />

pessimista sull’idrogeno, ma ritengo che in alcune<br />

applicazioni diventerà parte della soluzione».<br />

Immagina un ruolo per Danfoss nel campo delle<br />

smart grid?<br />

«Gli attori delle infrastrutture elettriche stanno<br />

lavorando da decenni alle tecnologie delle reti intelligenti<br />

e c’è stata un’evoluzione, che continuerà.<br />

Penso che ci sia una grande barriera all’ingresso<br />

per entrare in quello spazio. Se in futuro i macchinari<br />

mobili per il movimento terra dovessero essere<br />

connessi su una certa scala alla rete, sarebbe possibile<br />

la collaborazione tra l’Oem e le utility (tramite<br />

standard Ieee e altri standard), per l’integrazione<br />

e il supporto della gestione del carico. Questa è<br />

un’ottima domanda, qualcuno dovrebbe lavorarci!»<br />

Terra<br />

13<br />

12<br />

L'idrogeno<br />

potrebbe prendere<br />

piede nella<br />

generazione in<br />

anticipo rispetto ad<br />

altre applicazioni,<br />

soprattutto<br />

nella miscela<br />

con il gasolio.<br />

Un traguardo<br />

verosimile potrebbe<br />

essere quello del<br />

50% di frazione<br />

a idrogeno del<br />

blend.<br />

È l’energia, che procede verso la<br />

differenziazione delle fonti, seppure con<br />

una precipua resilienza dell’endotermico.<br />

Al seminario organizzato da Generazione<br />

Distribuita hanno partecipato, in ordine<br />

di apparizione Abb, Bergen Engines,<br />

BU Power, Yanmar Italy, Archimede Energia<br />

e Miretti International<br />

A ncora Rimini, alla quinta del K.EY, che si<br />

accompagna a braccetto con il Dpe nell’uscita<br />

dalla casa del padre, Ecomondo. Abbiamo<br />

scritto sul numero di Aprile del successo di questo<br />

debutto. Per l’occasione, Generazione Distribuita<br />

ha organizzato il seminario “Transizione ecologica<br />

e nuovi obiettivi UE. Il futuro dell’endotermico<br />

e la neutralità tecnologica”. Nel titolo trovate gli<br />

elementi di pungolo, quali transizione, UE, endotermico,<br />

neutralità. Questi ultimi due termini si<br />

conciliano con la recente spinta alla conversione<br />

a idrogeno del motore a combustione interna. “Second<br />

life” o esercizio di stile? Prima di passare la<br />

parola ai relatori, riportiamo l’intervento di Marco<br />

Monsurrò, Presidente di Generazione Distribuita,<br />

Anima Confindustria. «Rispetto alla precedente<br />

edizione di Key Energy le aziende sono più che<br />

raddoppiate. Il Dpe rappresenta un’iniziativa di<br />

successo, alla sua prima reale manifestazione,<br />

dopo l’edizione zero del 2019. Abbiamo registrato<br />

25 aziende e un buon riscontro di pubblico. Vogliamo<br />

consolidare questa fiera, facendola diventare<br />

il riferimento in Europa per la fornitura dei<br />

componenti e sistemi della generazione e la distribuzione<br />

di energia elettrica, seguendo la tendenza<br />

al “reshoring” delle attività industriali in Europa,<br />

effetto dell’instabilità politica ed economica internazionale.<br />

in quest’ottica, Generazione Distribuita<br />

deve trovare il necessario supporto delle altre associazioni<br />

di categoria, come Anie Energie». Durante<br />

il discorso introduttivo, Monsurrò ha rivendicato<br />

l’operato dell’associazione. «Siamo stati i primi a<br />

interrogarci sia sul futuro del motore a combustione<br />

interna che sulla sostenibilità della transizione<br />

energetica per l’industria italiana. Siamo davvero<br />

pronti per i sistemi di generazione sostenibile? Con<br />

un tempismo quasi cinematografico la settimana<br />

scorsa (l’esternazione risale al 23 marzo, ndr) è<br />

uscita la proposta di legge dell’Unione Europea<br />

“net zero industry act”. L’energia elettrica vale il<br />

18% dell’energia per muovere il mondo. Il nostro<br />

ruolo è fondamentale, tutt’altro che in contrapposizione<br />

con gli altri padiglioni. L’elettricità prodotta<br />

in maniera sostenibile è il vettore energetico del<br />

futuro. Il gruppo elettrogeno è l’unica forma affidabile<br />

al momento per generare energia elettrica<br />

in maniera distribuita. Tra gli obiettivi della nostra<br />

associazione c’è il riposizionamento dell’industria<br />

anche nei confronti del mondo normativo. Persistono<br />

degli svarioni come la 4.0, dalla quale siamo<br />

stati completamente esclusi, perché assimilati alle<br />

centrali di produzione dell’energia. Un altro problema<br />

è il tema delle emissioni, trattato dallo Stage<br />

V, un unicum nello scenario europeo, che ignora<br />

la neutralità tecnologica. Generazione Distribuita,<br />

insieme a Europgen (l’associazione europea di<br />

categoria, ndr), si sta sforzando di impostare un<br />

tavolo tecnico per suggerire all’Unione Europea un<br />

approccio orientato alla neutralità tecnologica in<br />

tema di livelli emissivi dei gruppi elettrogeni. L’Iso<br />

8528, nell’applicazione “prime power”, richiede la<br />

progettazione per 500 ore di funzionamento, di cui<br />

300 continue. Lo Stage V impone invece ai gruppi<br />

elettrogeni il rispetto delle emissioni in qualunque<br />

momento».<br />

I relatori rappresentano un ventaglio di realtà esaustivo<br />

delle attuali, e delle prossime, istanze della<br />

produzione di elettricità localizzata. Per Abb è<br />

intervenuto Marco Carminati, PhD Global Application<br />

Specialist - Direct current - Solar/ESS<br />

Technical Manager. Diversificare per innovare?<br />

Come vi state muovendo nella transizione, con<br />

le vostre consolidate esperienze nell’elettrico, tra<br />

gruppi di continuità e soluzioni a media e bassa<br />

tensione e un marcato interesse per le dinamiche<br />

della idrogenizzazione?<br />

«Affrontando la transizione energetica e le fonti<br />

rinnovabili ci approcciamo a una nuova tipologia<br />

di generazione distribuita che utilizza anche impianti<br />

a idrogeno. Come costruttori di componenti<br />

elettrici, ci occupiamo della fase di integrazione<br />

delle fonti di energia localizzata. In quest’ottica, sia<br />

nella parte di componentistica che di integrazione,<br />

forniamo supporto nel monitoraggio e nell’ottimizzazione<br />

delle fonti rinnovabili, in concomitanza con<br />

l’utilizzo stesso dell’energia. Sta prendendo sempre<br />

più piede come metodo di distribuzione dell’energia,<br />

almeno localmente, la corrente continua, che<br />

prevediamo si affiancherà alla corrente alternata,<br />

quantomeno nella generazione distribuita e nell’impiego<br />

della stessa nell’alimentazione dei carichi».<br />

Portavoce di Bergen Engines in questa sede è Stefano<br />

Strada, Head of Sales. L’obiettivo è chiaro:<br />

accreditarvi come interpreti delle smart-grid e<br />

della produzione di energia tramite idrogeno.<br />

Partiamo dal test di una miscela di gas all’85%<br />

e idrogeno al 15% in Spagna, da Viscofan.<br />

«Il presente è sempre più vicino a un mix di gas e<br />

idrogeno. Viscofan produce collagene e cellulosa<br />

per processi industriali e dispone di un cogeneratore<br />

da 6 MW. Le verifiche in sito hanno confermato<br />

i risultati del test bed a Bergen; l’idrogeno ha un<br />

impatto sul processo di combustione, aumenta la<br />

velocità di fiamma e l’efficienza elettrica, oltre a<br />

ridurre tutte le emissioni. Per un impianto di questa<br />

taglia significa circa 8.000 tonnellate di CO 2<br />

risparmiate su base annua. Anche in Italia stanno<br />

partendo i primi progetti. La sfida principale riguarda<br />

la disponibilità di idrogeno. Attualmente,<br />

a livello industriale il volume è del 15%, perché è<br />

quello che il mercato riesce a recepire. A livello di<br />

test le percentuali sono di gran lunga superiori, al<br />

50%, forse al 60, su motori a media velocità, da<br />

3,5 a 12 MW».<br />

Un gradito ritorno a casa BU Power Systems Italia.<br />

Gianromeo Brugnetti, Deputy Sales Manager:<br />

La domanda riprende l’interessante spunto di<br />

Simone Buraschi, al seminario del 2019. L’industriale<br />

non ha i numeri del settore automobilistico,<br />

vero?<br />

«Ci teniamo a sottolineare che il legislatore deve<br />

essere consapevole che il mercato in cui noi operiamo<br />

è drammaticamente diverso da quello automotive.<br />

In 90 anni di vita, Perkins ha prodotto oltre 20<br />

milioni di motori per oltre 5.000 applicazioni. Difficile<br />

che una soluzione univoca, se non il motore<br />

a combustione interna, ci permetta di approcciare<br />

un mercato estremamente diversificato. Non possiamo<br />

che vedere uno scenario multi-soluzione. Ci<br />

saranno soluzioni elettriche e altre con carburanti<br />

alternativi, ma l’endotermico non potrà scomparire,<br />

a meno che la nostra industria decida di fare<br />

un passo indietro. Una verità scomoda che però<br />

riteniamo rispecchi quello il nostro futuro».<br />

Con Marco Martinelli, Application engineer di<br />

Isotta Fraschini, facciamo un passetto indietro.<br />

Bari, il primo marzo, inaugurazione del Cis.<br />

generazione distribuita. Rimini<br />

DIFFUSA E<br />

LOCALIZZATA<br />

stazionari<br />

31<br />

30<br />

Una prova muscolare, quella di Hyundai<br />

Doosan Infracore, che ha sublimato<br />

l’epifania del nuovo marchio, in seguito<br />

all’acquisizione da parte di Hyundai,<br />

mettendo in mostra un repertorio più<br />

che esaustivo. Sul fronte endotermico,<br />

potenziati i G2 e annunciati un 5 e un 7,5<br />

litri. L’e-powerpack soddisfa le istanze<br />

di elettrificazione, parziali o totali, l’X12<br />

alimenta un 11,1 litri con l’idrogeno<br />

È ufficiale: dopo il passaggio di Doosan Infracore<br />

sotto le insegne di Hyundai, la semplificazione<br />

onomastica è alle porte. Il marchio, del<br />

resto, non richiede presentazioni. Di carne al fuoco,<br />

in Corea, ce n’è veramente tanta, quindi meglio trasferirsi<br />

all’angolo presidiato da Hyundai DI, senza<br />

passare per il via. Ci hanno risposto Hyungtaek<br />

Lim, head of sales department, e Dockoon Yoo,<br />

head of future power system development team.<br />

Cosa potete dirci in merito alla vostra presenza<br />

qui, per quanto riguarda il mercato nordamericano?<br />

Quali sono le novità che svelate al ConExpo?<br />

«In prima battuta, vorrei fornire una panoramica<br />

della nostra gamma di motori. Quest’anno siamo<br />

passati dal marchio Doosan a quello di Hyundai.<br />

Riteniamo che il ConExpo sia la sede giusta per mostrare<br />

la nostra gamma al completo, dai motori a<br />

combustione interna ai propulsori del futuro, per cui<br />

abbiamo impostato la nostra prospettiva nel modo<br />

che mi appresto a spiegare. La nostra futura powertrain<br />

si compone di tre diversi elementi. Il primo è<br />

il powerpack, adatto agli escavatori industriali di<br />

piccole dimensioni, il secondo è costituito dai motori<br />

ibridi. L’ultimo gruppo propulsivo è il motore a<br />

combustione interna alimentato a idrogeno, di medie<br />

dimensioni, ed è quello che presentiamo qui, con una<br />

cilindrata di 11 litri, per applicazioni su veicoli commerciali<br />

e su gruppi elettrogeni. Anche se il mercato<br />

dei motori a combustione interna è destinato a persistere,<br />

almeno per qualche tempo, riteniamo che la<br />

ricerca applicata alla attuale catena cinematica sia<br />

ancora nelle fasi iniziali.<br />

Per questo motivo, oltre alle tre future linee di propulsori,<br />

abbiamo annunciato anche la gamma di<br />

motori a combustione interna di prossima generazione,<br />

a partire dagli attuali compatti, la Serie G2.<br />

Ci sono tre diverse linee di motori diesel da 1,8, 2,4<br />

e 3,4 litri, che abbiamo potenziato, tenendo conto<br />

di tutte le normative mondiali sulle emissioni. C’è<br />

poi un 2,6 litri, ad esempio, adatto alle normative<br />

cinesi, entrate in vigore nel dicembre del 2022. Stiamo<br />

sviluppando un motore meccanico da 1,9 litri,<br />

pure esso concepito per il mercato cinese». Adesso<br />

arrivano le primizie più eclatanti, pronte a sbocciare<br />

a breve. «Abbiamo disegnato completamente da<br />

zero un motore elettronico con cilindrate di 5 e 7,5<br />

litri. Il nostro obiettivo è sia il bacino Stage V che<br />

quello China V. Vediamo due strategie per affrontare<br />

questo lungo viaggio. Ragionando in prospettiva,<br />

il mercato premierà un approccio multi-tasking e<br />

non ci sarà una soluzione vincente. Forse le cose<br />

cambieranno nel 2040 o nel 2050, ma fino ad allora<br />

dovremo sostenere il nostro business motoristico ed<br />

è per questo che stiamo sviluppando due strategie<br />

diverse per il motore a combustione interna e per la<br />

fabbrica del futuro».<br />

Dal mio punto di vista, l’elettrificazione costituisce<br />

uno sviluppo importante per le macchine al<br />

di sotto dei 56 chilowatt, mentre l’ibridazione è<br />

una buona strategia per le applicazioni di piccole e<br />

medie dimensioni e per alimentare macchine fino a<br />

<strong>10</strong>0 kW. Probabilmente l’endotermico a idrogeno<br />

o, ancora, i motori diesel potrebbero essere la soluzione<br />

giusta ancora per un decennio o forse più.<br />

«È molto difficile stimare l’andamento del mercato.<br />

Ci sono molti produttori di motori che hanno annunciato<br />

la loro prossima linea motoristica, ma non<br />

sono tanti quelli che introducono questa complesso<br />

approccio motoristico. Alcuni costruttori presentano<br />

il loro pacco batterie, altri le soluzioni a idrogeno.<br />

Noi esponiamo un pacco batterie, un ibrido completo<br />

e un motore a combustione interna a idrogeno<br />

“full hybrid”. Queste tre diverse linee, espressione<br />

dei propulsori del futuro, hanno un proprio specifico<br />

obiettivo, conformi alle richieste del mercato».<br />

Considerando le competenze coreane sull’elettrificazione,<br />

suppongo che se non spingete troppo<br />

sull’elettrificazione è perché è troppo presto per<br />

spingere in questa direzione.<br />

«I clienti richiedono soluzioni di decarbonizzazione,<br />

che possono essere elettriche o a idrogeno. Stiamo<br />

facendo tutto il possibile per fornire la soluzione più<br />

adatta, compreso il motore a combustione, persino<br />

a ciclo diesel».<br />

Anche l’elettronica è prodotta da Hyundai?<br />

«La centralina, l’iniettore e il sistema di combustione<br />

sono sviluppati da Bosch. Il software che controlla<br />

il sistema ibrido è invece sviluppato internamente<br />

da Hyundai. Possiamo fornire il sistema completo,<br />

il motore e i componenti elettrificati. Hyundai ha ingegnerizzato<br />

anche il pacco batterie, noi disponiamo<br />

della tecnologia del motore e del sistema elettrificato.<br />

Siamo quindi in grado di fornire ai nostri clienti<br />

una combinazione tecnologica che comprende il<br />

pacco batterie. Stiamo parlando di batterie agli litio<br />

ioni-litio da 48 Volt, per le applicazioni più piccole,<br />

HYUNDAI. CONEXPO<br />

ANTOLOGIA<br />

DEL<br />

DOMANI<br />

Terra<br />

41<br />

40<br />

Patrizia Barrasso<br />

e, qui a fianco,<br />

una cella di prova<br />

dei motori.<br />

la vie en rose. Patrizia Barrasso<br />

MANAGER<br />

DELLE RISPOSTE<br />

In Kohler da 26 anni, Patrizia Barrasso è oggi<br />

Compliance Manager Engines nel business dei motori<br />

a combustione interna. Si occupa del monitoraggio<br />

del rispetto delle norme nazionali e internazionali,<br />

della conformità di produzione e dell’applicazione<br />

delle politiche aziendali nei processi<br />

ancora presente. Il confronto con alcuni benchmark<br />

europei mette in evidenza il ritardo dell’Italia nella<br />

riduzione del gap di genere. Secondo il report annuale<br />

“Global Gender Gap Index” del 2022, in termini<br />

di partecipazione economica e politica, salute<br />

e livello di istruzione, l’Italia si colloca al 63esimo<br />

posto su 146 Paesi monitorati, e 25esima su 35 Paesi<br />

a livello europeo. Eliminare il gap globale relativo<br />

alla partecipazione economica di uomini e donne in<br />

Italia è sicuramente una strada in salita, ma assolutamente<br />

necessaria. La buona notizia è che vi sono<br />

attualmente nuove proposte di direttive al vaglio del<br />

Parlamento Europeo per colmare questo gap. Sono<br />

fiduciosa per il futuro, per le mie due figlie».<br />

Lo scenario dei motori industriali sembra più<br />

avanzato di quello delle automobili dal punto di<br />

vista della presenza femminile. Casualità? Di cosa<br />

è più orgogliosa del suo mandato?<br />

«Sono comunque due mondi dove la presenza femminile<br />

è in minoranza. Ho iniziato a lavorare qui<br />

quando l’azienda era ancora Lombardini, ero l’unica<br />

donna ingegnere e lo sono stata per qualche<br />

anno. Poi con il passare degli anni e l’avvento di<br />

Kohler nel 2007, la presenza femminile ha iniziato<br />

a crescere. Kohler è guidata dalla filosofia operativa<br />

Believing in Better, secondo la quale il nostro<br />

meglio può sempre essere migliore: migliore per le<br />

vite che tocchiamo, migliore per le nostre comunità,<br />

e migliore per il nostro pianeta. La cultura della nostra<br />

azienda è inclusiva. Il Codice di condotta etica<br />

rafforza l’impegno verso l’equità e le pari opportunità<br />

in tutti i processi e i programmi legati all’occupazione,<br />

impegnandosi tra le altre cose a garantire<br />

l’equità retributiva tra i sessi. Il nostro stabilimento<br />

di Reggio Emilia abbiamo attivo da qualche anno<br />

un programma chiamato “She, Kohler”, un’iniziativa<br />

interamente rivolta alle studentesse e alle neolaureate<br />

in ingegneria industriale, con l’obiettivo<br />

principale di aumentare il numero di donne nelle<br />

discipline Stem a diversi livelli per costruire i nostri<br />

prossimi e diversi talenti. Per quanto mi riguarda,<br />

sono orgogliosa di aver contribuito al successo<br />

dell’azienda per la commercializzazione dei motori<br />

diesel nel mercato europeo ed internazionale, dove<br />

continui mutamenti legislativi impongono una verifica<br />

di adattamento costante e sempre più complessa».<br />

Qual è la sfida principale nel suo lavoro, nella<br />

quotidianità? In che misura è gravoso associare<br />

le due parole che riassumono il suo ruolo professionale:<br />

diesel e compliance?<br />

«La sfida principale nel mio lavoro consiste nell’anticipare<br />

l’evoluzione normativa e tradurla in una<br />

potenziale opportunità per il business, specie per<br />

le normative emissioni, e allo stesso tempo gestire i<br />

molteplici progetti in ambito internazionale con un<br />

approccio diversificato. Occorre una continua analisi,<br />

flessibilità, pianificazione delle attività. A me<br />

piace seguire tutte le fasi del progetto, essere proattiva,<br />

mi piace essere “manager delle risposte” e non<br />

delle domande. Compliance è la capacità di rendere<br />

i processi e i prodotti dell’azienda conformi alle<br />

norme delle autorità di regolamentazione nazionali,<br />

internazionali ed interne, aziendali. Diesel invece è<br />

il business aziendale. Associare le due parole significa<br />

fare in modo che il business cresca rispettando<br />

le normative che regolano il settore in un’ottica di<br />

continuo miglioramento ambientale e sociale».<br />

L avora in Kohler da circa 26 anni, dove ha iniziato<br />

nel reparto Assicurazione e Controllo Qualità,<br />

passando poi alla Direzione Tecnica dove si è<br />

occupata di Project Management, ed infine di Regulatory<br />

e Compliance. Patrizia Barrasso, laureata<br />

in Ingegneria Meccanica all’Università Federico II<br />

e successivamente in Ingegneria Gestionale ad Uni-<br />

MoRe, è oggi Compliance Manager Engines nel business<br />

dei motori a combustione interna. Si occupa<br />

del monitoraggio del rispetto delle norme nazionali<br />

e internazionali, della conformità di produzione e<br />

dell’applicazione delle politiche aziendali nei processi.<br />

Si ricorda il momento in cui ha scelto di studiare<br />

ingegneria? Adesso farebbe la stessa scelta?<br />

Università Federico II e UniMoRe (espressione<br />

dell’eccellenza territoriale italiana nella meccanica),<br />

cosa le hanno dato l’una e l’altra?<br />

«Sì, ricordo benissimo il momento in cui ho deciso di<br />

studiare ingegneria meccanica e l’ho comunicato ai<br />

miei genitori. Non erano entusiasti della mia scelta<br />

poiché era una facoltà tradizionalmente maschile,<br />

quindi avrei dovuto scontrarmi con qualche pregiudizio.<br />

Però mi hanno lasciata libera di scegliere. In<br />

effetti la presenza femminile in facoltà era inferiore<br />

all’1 per cento, ma ero decisa nella mia scelta. All’epoca<br />

le specializzazioni in ingegneria erano poche<br />

rispetto ad oggi. Cercavo una disciplina che mi permettesse<br />

di coniugare il mio interesse per le materie<br />

scientifiche e la passione per la meccanica. Questo<br />

mi ha spinta a iscrivermi ad ingegneria meccanica.<br />

Non nego però di avere una predisposizione per<br />

la legge e il diritto che poi è tornata utile nel mio<br />

percorso professionale. Rifarei assolutamente questa<br />

scelta, anche se il rapporto tra donne e ambiente<br />

Stem è un tema di discussione ancora molto attuale.<br />

All’Università Federico II ho acquisito competenze<br />

tecniche, capacità di analisi e un pensiero analitico<br />

orientato alla soluzione. Quando invece studiavo<br />

all’UniMoRe lavoravo già, e per coniugare efficacemente<br />

lavoro e studio ho rafforzato competenze<br />

organizzative e di orientamento al risultato, e acquisito<br />

competenze gestionali e capacità di lavorare<br />

all’interno di un gruppo».<br />

Qual è il valore aggiunto di una donna nel ricoprire<br />

un ruolo apicale in questo settore?<br />

«Ogni individuo è diverso dall’altro e può portare<br />

un valore unico. Certamente ci sono delle caratteristiche<br />

intrinseche accumunabili a donne o uomini.<br />

Sicuramente, come molte ricerche indicano, la leadership<br />

al femminile ha dei canoni di stile parzialmente<br />

differenti da quella maschile: è in genere più<br />

empatica, tesa alla collaborazione, al lavoro di team,<br />

al multitasking, a concentrarsi sul risultato privilegiando<br />

tuttavia modalità di raggiungimento dello<br />

stesso più inclusive. Nulla togliendo alla capacità,<br />

che non ha genere. Queste caratteristiche rappresentano<br />

un valore aggiunto anche in un settore in continua<br />

evoluzione come le normative antinquinamento,<br />

sempre più stringenti per il rischio climatico, per la<br />

gestione di progetti in ambito legislativo internazionale,<br />

per le relazioni con enti istituzionali e autorità<br />

di regolamentazione internazionali».<br />

Secondo la sua esperienza, in Italia si sente ancora<br />

il gender gap o siamo più allineati agli standard<br />

europei?<br />

«Rispetto al passato ci sono stati dei miglioramenti<br />

e oggi c’è più consapevolezza, ma questo divario è<br />

TERRA<br />

Furgone da 9 a 11,5 mc<br />

Passo 3.259 28.800<br />

Furgone da 14 a 15,5 mc<br />

Passo 3.924 30.200<br />

Cabinato<br />

Passo 3.259 25.700<br />

Passo 3.924 26.<strong>10</strong>0<br />

SPRINTER 314 CDI T.P.<br />

3,5 t<br />

143 cv, common rail Turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata da 1.070<br />

a 1.270 kg.<br />

Furgone da 9 a 11,5 mc<br />

Passo 3.665 32.400<br />

Furgone da 14 a 15,5 mc<br />

Passo 4.325 35.200<br />

Furgone da 15,5 a 17 mc<br />

Passo 4.325 36.000<br />

SPRINTER 314 CDI T.P<br />

3,5 t<br />

143 cv, common rail Turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata 1.6<strong>10</strong> kg.<br />

Cabinato<br />

Passo 3.665 28.300<br />

SPRINTER 314 CDI T.P.<br />

3,5 t<br />

143 cv, common rail Turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata 1.560 kg.<br />

Cabinato<br />

Passo 4.325 28.700<br />

SPRINTER 314 CDI T.P<br />

3,5 t<br />

143 cv, common rail Turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata 1.4<strong>10</strong> kg.<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.665 31.<strong>10</strong>0<br />

SPRINTER 314 CDI T.P.<br />

3,5 t<br />

143 cv, common rail Turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata 1.360 kg.<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.325 31.500<br />

SPRINTER 316 CDI T.P.<br />

3,5 t<br />

163 cv, common rail Turbo 2 stadi, 4 cilindri,<br />

2.143 cc, Euro 6. Portata da 1.070<br />

a 1.6<strong>10</strong> kg.<br />

Furgone da 9 a 11,5 mc<br />

Passo 3.665 34.200<br />

Furgone da 14 a 15,5 mc<br />

Passo 4.325 37.000<br />

Furgone da 15,5 a 17 mc<br />

Passo 4.325 37.800<br />

Cabinato<br />

Passo 3.665 30.000<br />

Passo 4.325 30.500<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.665 32.800<br />

Passo 4.325 33.300<br />

SPRINTER 319 CDI T.P.<br />

3,5 t<br />

190 cv, common rail Turbo Vgt, 6 cilindri<br />

a V, 2.987 cc, Euro 6. Portata da 1.040 a<br />

1.550 kg.<br />

Furgone da 9 a 11,5 mc<br />

Passo 3.665 36.600<br />

Furgone da 14 a 15,5 mc<br />

Passo 4.325 39.300<br />

Furgone da 15,5 a 17 mc<br />

Passo 4.325 40.200<br />

C


COMMERCIALI<br />

furgoni e cabinati<br />

COMMERCIALI<br />

furgoni e cabinati<br />

INTERSTAR - 180 CV - 35 T.A. 3,5 t<br />

180 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.496<br />

a 1.587 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.182 35.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.182 35.800<br />

Passo 3.682 36.500<br />

Passo 4.332 37.200<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 37.200<br />

Passo 4.332 37.900<br />

INTERSTAR - 130 CV - 35 T.P. 3,5 t<br />

130 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.189<br />

a 1.626 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.682 36.<strong>10</strong>0<br />

Passo 4.332 37.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 36.800<br />

Passo 4.332 38.200<br />

Cabinato<br />

Passo 3.682 32.800<br />

Passo 4.332 33.500<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.682 34.000<br />

Passo 4.332 34.700<br />

INTERSTAR - 145 CV - 35 T.P. 3,5 t<br />

145 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.189<br />

a 1.626 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.682 36.700<br />

Passo 4.332 38.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 37.400<br />

Passo 4.332 38.800<br />

Cabinato<br />

Passo 3.682 33.400<br />

Passo 4.332 34.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.682 34.600<br />

Passo 4.332 35.300<br />

INTERSTAR - 165 CV - 35 T.P. 3,5 t<br />

163 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.189<br />

a 1.626 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.682 37.700<br />

Passo 4.332 39.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 38.400<br />

Passo 4.332 39.800<br />

Cabinato<br />

Passo 3.682 34.400<br />

Passo 4.332 35.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.682 35.600<br />

Passo 4.332 36.300<br />

NV 400<br />

NV 400 - 135 CV - 35 T.A. 3,5 t<br />

135 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.419<br />

a 1.690 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.182 29.400<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.182 30.<strong>10</strong>0<br />

Passo 3.682 30.800<br />

Passo 4.332 31.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 31.500<br />

Passo 4.332 32.200<br />

NV 400 - 150 CV - 35 T.A. 3,5 t<br />

150 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.419<br />

a 1.690 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.182 30.400<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.182 31.<strong>10</strong>0<br />

Passo 3.682 31.800<br />

Passo 4.332 32.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 32.500<br />

Passo 4.332 33.200<br />

NV 400 - 180 CV - 35 T.A. 3,5 t<br />

180 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.419<br />

a 1.814 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.182 31.400<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.182 32.<strong>10</strong>0<br />

Passo 3.682 32.800<br />

Passo 4.332 33.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 33.500<br />

Passo 4.332 34.200<br />

Cabinato<br />

Passo 3.682 30.400<br />

Passo 4.332 31.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.682 31.600<br />

Passo 4.332 32.300<br />

NV 400 - 130 CV - 35 T.P. 3,5 t<br />

130 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.380<br />

a 1.520 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.682 32.400<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.332 33.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 33.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.332 33.800<br />

NV 400 - 145 CV - 35 T.P. 3,5 t<br />

145 cv, common rail Turbo, 4 cilindri, 2.299<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.380 a 1.520 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.682 33.000<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.332 33.700<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 33.700<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.332 34.400<br />

NV 400 - 165 CV - 35 T.P. 3,5 t<br />

165 cv, common rail Twin Turbo, 4 cilindri,<br />

2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.380 a<br />

1.520 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.682 34.000<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.332 34.700<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 34.700<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.332 35.400<br />

NT<br />

NT 400 3.5 130<br />

3,5 t<br />

130 cv, common rail Turbo, 4 cilindri, 2.953<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.603 a 1.786 kg.<br />

Cabinato<br />

Passo 2.500 25.000<br />

Passo 2.900 25.<strong>10</strong>0<br />

Passo 3.400 25.300<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 2.900 26.200<br />

Passo 3.400 26.400<br />

NT 400 3.5 150<br />

3,5 t<br />

150 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 2.953<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.558 a 1.746 kg.<br />

Cabinato<br />

Passo 2.500 26.600<br />

Passo 2.900 26.700<br />

Passo 3.400 26.900<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 2.900 27.800<br />

Passo 3.400 28.000<br />

NT 500 3.5 150<br />

3,5 t<br />

150 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 2.953<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.318 a 1.353 kg.<br />

Cabinato<br />

Passo 2.800 31.000<br />

Passo 3.<strong>10</strong>0 31.200<br />

Passo 3.500 31.400<br />

OPEL<br />

VIVARO<br />

VIVARO 1.5 <strong>10</strong>0<br />

2,7 t<br />

<strong>10</strong>2 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.499 cc, Euro 6. Portata da 1.034<br />

a 1.085 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 26.400<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 28.500<br />

VIVARO 1.5 120<br />

2,7 t<br />

120 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.499 cc, Euro 6. Portata 1.033 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 27.500<br />

VIVARO 2.0 145<br />

2,8 t<br />

144 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.997 cc, Euro 6. Portata da 1.<strong>10</strong>2<br />

a 1.333 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 29.200<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 31.300<br />

VIVARO 2.0 180 AUT.<br />

2,8 t<br />

177 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.997 cc, Euro 6. Portata da 1.013<br />

a 1.304 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 32.000<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 34.<strong>10</strong>0<br />

MOVANO<br />

MOVANO BLUE HDI 140 3,5 t<br />

140 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.179 cc, Euro 6. Portata da 1.356<br />

a 1.745 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.000 34.000<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 36.000<br />

Passo 4.035 37.000<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.035 38.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.035 38.000<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 32.800<br />

Passo 3.800 33.400<br />

Passo 4.035 33.700<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.800 34.900<br />

MOVANO BLUE HDI 165 3,5 t<br />

165 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.179 cc, Euro 6. Portata da 1.330<br />

a 1.740 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 4.035 38.500<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.035 39.500<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.035 40.500<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 33.800<br />

Passo 3.800 34.400<br />

Passo 4.035 34.700<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.035 35.900<br />

PEUGEOT<br />

EXPERT<br />

EXPERT BLUE HDI <strong>10</strong>0 S&S<br />

2,8 t<br />

<strong>10</strong>2 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.499 cc, Euro 6. Portata da 1.192<br />

a 1.245 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 26.400<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 28.500<br />

EXPERT 1.5 BLUE HDI 120 S&S 2,7 t<br />

120 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.499 cc, Euro 6. Portata 1.039 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 27.500<br />

EXPERT 2.0 BLUE HDI 140 S&S 3,1 t<br />

144 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.997 cc, Euro 6. Portata da 1.362<br />

a 1.409 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 29.200<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 31.300<br />

EXPERT BLUE HDI 180 S&S 3 t<br />

177 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.997 cc, Euro 6. Portata da 1.236<br />

a 1.268 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.275 32.000<br />

Furgone lungo<br />

Passo 3.275 34.<strong>10</strong>0<br />

BOXER<br />

BOXER BLUE HDI 140<br />

3,5 t<br />

140 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.179 cc, Euro 6. Portata da 1.335<br />

a 1.745 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.000 34.000<br />

Passo 3.450 35.000<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 36.000<br />

Passo 3.800 37.000<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.035 38.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.800 38.000<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.035 39.500<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 32.800<br />

Passo 3.800 33.<strong>10</strong>0<br />

Passo 4.035 33.400<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.035 35.400<br />

BOXER BLUE HDI 165<br />

3,5 t<br />

165 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.179 cc, Euro 6. Portata da 1.300<br />

a 1.740 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.450 37.500<br />

Passo 3.800 38.500<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.035 39.500<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.800 39.500<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.035 40.500<br />

Cabinato<br />

Passo 3.450 33.800<br />

Passo 3.800 34.<strong>10</strong>0<br />

Passo 4.035 34.400<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 4.035 36.400<br />

RENAULT<br />

TRAFIC<br />

TRAFIC T29 1.6 DCI 95 2,9 t<br />

95 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.598 cc, Euro 6. Portata da 737 a 9<strong>10</strong> kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.098 25.000<br />

Furgone doppia cabina<br />

Passo 3.098 26.<strong>10</strong>0<br />

TRAFIC T29 2.0 DCI 120 2,9 t<br />

120 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.997 cc, Euro 6. Portata da 895 a 987 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.098 25.700<br />

Passo 3.498 26.400<br />

Furgone doppia cabina<br />

Passo 3.098 26.800<br />

Passo 3.498 28.200<br />

TRAFIC T29 2.0 DCI 145 2,9 t<br />

145 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.997 cc, Euro 6. Portata da 888 a 980 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.098 26.500<br />

Passo 3.498 27.200<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.098 27.200<br />

Passo 3.498 27.900<br />

Furgone doppia cabina<br />

Passo 3.098 27.600<br />

Passo 3.498 29.000<br />

TRAFIC T29 2.0 DCI 170 2,9 t<br />

170 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.997 cc, Euro 6. Portata da 888 a 980 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.098 27.200<br />

Passo 3.498 27.900<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.098 27.900<br />

Passo 3.498 28.600<br />

Furgone doppia cabina<br />

Passo 3.098 28.300<br />

Passo 3.498 29.700<br />

MASTER<br />

MASTER 135.35 T.A.<br />

3,5 t<br />

135 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.230<br />

a 1.623 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.182 27.300<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.182 28.000<br />

Passo 3.682 28.700<br />

Passo 4.332 29.400<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 29.400<br />

Passo 4.332 30.<strong>10</strong>0<br />

Furgone doppia cabina<br />

Passo 3.182 28.900<br />

Passo 3.682 30.300<br />

Passo 4.332 31.000<br />

MASTER 150.35 T.A.<br />

3,5 t<br />

150 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.230<br />

a 1.623 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.182 28.300<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.182 29.000<br />

Passo 3.682 29.700<br />

Passo 4.332 30.400<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 30.400<br />

Passo 4.332 31.<strong>10</strong>0<br />

Furgone doppia cabina H1<br />

Passo 3.182 29.900<br />

Furgone doppia cabina H2<br />

Passo 3.682 31.300<br />

Passo 4.332 32.000<br />

MASTER 180.35 T.A.<br />

3,5 t<br />

180 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.230<br />

a 1.623 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.182 29.300<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.182 30.000<br />

Passo 3.682 30.700<br />

Passo 4.332 31.400<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 31.400<br />

Passo 4.332 32.<strong>10</strong>0<br />

Furgone doppia cabina H1<br />

Passo 3.182 30.900<br />

Furgone doppia cabina H2<br />

Passo 3.682 32.300<br />

Passo 4.332 33.000<br />

MASTER 130.35 T.P.<br />

3,5 t<br />

130 cv, common rail Turbo, 4 cilindri, 2.299<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.<strong>10</strong>7 a 1.207 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.682 30.600<br />

Passo 4.332 32.300<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 30.000<br />

Furgone doppia cabina H2<br />

Passo 3.682 32.200<br />

MASTER 145.35 T.P.<br />

3,5 t<br />

145 cv, common rail Turbo, 4 cilindri, 2.299<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.<strong>10</strong>7 a 1.207 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.682 31.200<br />

Passo 4.332 31.900<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 31.900<br />

Passo 4.332 32.600<br />

Furgone doppia cabina H2<br />

Passo 3.682 32.800<br />

MASTER 165.35 T.P.<br />

3,5 t<br />

165 cv, common rail Twin Turbo, 4 cilindri,<br />

2.299 cc, Euro 6. Portata da 1.<strong>10</strong>7 a<br />

1.207 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.682 32.200<br />

Passo 4.332 32.900<br />

Furgone H3<br />

Passo 3.682 32.900<br />

Passo 4.332 33.600<br />

Furgone doppia cabina H2<br />

Passo 3.682 33.800<br />

MAXITY<br />

MAXITY 130.35<br />

3,5 t<br />

130 cv, common rail Turbo, 4 cilindri, 2.953<br />

cc, Euro 6. Portata 1.786 kg.<br />

Cabinato<br />

Passi 2.500-3.400 30.300<br />

MAXITY 150.35<br />

3,5 t<br />

150 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 2.953<br />

cc, Euro 6. Portata 1.353 kg.<br />

Cabinato<br />

Passi 2.800-3.500 38.700<br />

VOLKSWAGEN<br />

TRANSPORTER<br />

TRANSPORTER 2.0 - 84<br />

2,8 t<br />

84 cv, common rail intercooler, 4 cilindri,<br />

1.968 cc, Euro 6. Portata da 8<strong>10</strong> a 838 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.000 23.400<br />

Passo 3.400 24.200<br />

TRANSPORTER 2.0 - <strong>10</strong>2 2,8 t<br />

<strong>10</strong>2 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.968 cc. Portata da 8<strong>10</strong> a 1.282 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.000 23.900<br />

Passo 3.400 24.800<br />

Cabinato<br />

Passo 3.000 22.500<br />

Passo 3.400 23.<strong>10</strong>0<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.400 25.300<br />

TRANSPORTER 2.0 - 150 2,8 t<br />

150 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.968 cc. Portata da 8<strong>10</strong> a 1.282 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.000 25.700<br />

Passo 3.400 26.500<br />

Cabinato<br />

Passo 3.000 23.700<br />

Passo 3.400 24.300<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.400 26.600<br />

78


Passo 3.600 mm - Dotazione di serie:<br />

volante in pelle, tetto elettrico scorrevole-sollevabile<br />

in vetro, tendine parasole<br />

elettriche sui 2 lati, chiusura con telecomando,<br />

vetri elettrici, climatizzatore<br />

automatico, frigobox da 50 litri, trombe<br />

pneumatiche al tetto, spoiler regolabile,<br />

deflettori laterali, minigonne, predisposizione<br />

Fleetboard, interfaccia di comunicazione<br />

Kom, airbag autista e tendicintura,<br />

Voith retarder, Telligent Proximity control,<br />

Stability control, assistente di guida, Active<br />

brake assist 2. Prezzo del veicolo<br />

provato (escluso allestimento):<br />

Costruito ne lo stabilimento di Worth,<br />

in Germania.<br />

2005. A gennaio la Casa di Stoccarda<br />

lancia l’Actros Black Edition (foto sotto):<br />

250 esemplari equipaggiati con il<br />

motore 8 V da 612 cavalli. Potenza pura<br />

e linea aggressiva. A ottobre, nella<br />

cornice del Salone di Amsterdam, un<br />

altro special: l’Actros Cruiser.<br />

2006. È la volta dell’Actros Space<br />

Max, esercizio di stile incentrato sul<br />

concetto di comfort e accoglienza in<br />

cabina. Il veicolo si distingue per il lettino<br />

integrato alla parete e la grande<br />

luminosità degli interni.<br />

2007. Con l’Actros serie Azzurri, Mercedes<br />

celebra la conquista del Mondiale<br />

della nazionale italiana di calcio con<br />

23 esemplari numerati (tanti quanto è<br />

ampia la rosa dei calciatori). In estate<br />

è poi il turno dell’affasciante Silver Tec<br />

con livrea che richiama i colori della<br />

McLaren Formula 1 (che naturalmente<br />

utilizza motori Mercedes).<br />

20<strong>10</strong>. Nasce il V 8 Star Edition, mix<br />

di sportività e raffinatezza in soli 50<br />

esemplari.<br />

2011. L’ultima serie limitata in ordine<br />

di tempo: Black Liner e White Liner:<br />

due potenze, 551 e 598 cavalli in 40<br />

esemplari per il mercato italiano.<br />

L’Actros Black Edition del 2005.<br />

44<br />

tura nero ossidiana metallizzato<br />

(bianco diamante per il<br />

fratello White Liner), ha il<br />

guscio degli specchi esterni<br />

cromato, i gradini di accesso<br />

in acciaio (neri per il<br />

gemello), i cerchi con effetto<br />

argento (nero per l’altro special).<br />

A parte queste differenze<br />

nella verniciatura, tutto il resto<br />

è condiviso, a partire dalle due<br />

strisce decorative grigie che tagliano<br />

il frontale verticalmente.<br />

Due pesanti da linea Mercedes<br />

che compongono una mini<br />

gamma in edizione limitata<br />

La doppia banda<br />

grigia a correre<br />

lungo la verticale<br />

del frontale è<br />

caratteristica comune<br />

ai due special edition<br />

Mercedes. I cerchi<br />

in acciaio sono<br />

verniciati in argento<br />

(nero sul White) e<br />

quelli in lega sono a<br />

richiesta. Un tocco di<br />

esclusività in più, la<br />

stella Mercedes che<br />

si illumina.<br />

45<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.400 25.300<br />

TRANSPORTER 2.0 - 150 2,8 t<br />

150 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.968 cc. Portata da 8<strong>10</strong> a 1.282 kg.<br />

Furgone<br />

Passo 3.000 25.700<br />

Passo 3.400 26.500<br />

Cabinato<br />

Passo 3.000 23.700<br />

Passo 3.400 24.300<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.400 26.600<br />

CRAFTER<br />

CRAFTER 35 <strong>10</strong>2 T.A.<br />

3,5 t<br />

<strong>10</strong>2 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.968 cc. Portata da 900 a 1.500 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.640 29.000<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.640 29.500<br />

Passo 4.490 31.200<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.490 32.200<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.490 33.400<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.490 34.500<br />

Cabinato<br />

Passo 3.640 25.800<br />

Passo 4.490 27.300<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.640 29.500<br />

Passo 4.490 31.000<br />

CRAFTER 35 140 T.A.<br />

3,5 t<br />

140 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.968 cc. Portata da 900 a 1.500 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.640 30.900<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.640 31.400<br />

Passo 4.490 33.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.490 34.<strong>10</strong>0<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.490 35.300<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.490 36.400<br />

Cabinato<br />

Passo 3.640 27.700<br />

Passo 4.490 29.200<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.640 31.400<br />

Passo 4.490 32.900<br />

CRAFTER 35 177 T.A.<br />

3,5 t<br />

177 cv, common rail Turbo intercooler, 4<br />

cilindri, 1.968 cc. Portata da 900 a 1.500 kg.<br />

Furgone H1<br />

Passo 3.640 32.700<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.640 33.300<br />

Passo 4.490 34.900<br />

Furgone H2 lungo<br />

Passo 4.490 35.900<br />

Furgone H3<br />

Passo 4.490 37.200<br />

Furgone H3 lungo<br />

Passo 4.490 38.200<br />

Cabinato<br />

Passo 3.640 29.500<br />

Passo 4.490 31.000<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.640 33.200<br />

Passo 4.490 34.800<br />

CRAFTER 35 177 T.P.<br />

3,5 t<br />

177 cv, common rail Turbo intercooler, 4 cilindri,<br />

1.968 cc. Portata da 1.001 a 1.400 kg.<br />

Furgone H2<br />

Passo 3.640 34.<strong>10</strong>0<br />

Passo 4.490 36.300<br />

Cabinato<br />

Passo 3.640 30.900<br />

Passo 4.490 32.400<br />

Cabinato doppia cabina<br />

Passo 3.640 34.600<br />

Passo 4.490 36.<strong>10</strong>0<br />

Prezzi Iva esclusa aggiornati all'1 ottobre<br />

<strong>2023</strong>. Accanto al modello, il peso a terra.<br />

Dopo la potenza, il costruttore del motore,<br />

se diverso da quello del veicolo.<br />

FIAT<br />

FULLBACK<br />

FULLBACK 150 FWD LX 2,9 t<br />

154 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 2.440<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.025 a 1.075 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.000 25.200<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.000 26.700<br />

LX<br />

2,9 t<br />

181 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 2.440<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.025 a 1.075 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.000 30.000<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.000 31.900<br />

Doppia cabina aut.<br />

Passo 3.000 35.400<br />

FORD<br />

RANGER<br />

RANGER 170 4WD<br />

3,2 t<br />

170 cv, common rail turbo geom. variabile,<br />

4 cilindri, 1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.121<br />

a 1.240 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.220 25.400<br />

Supercab<br />

Passo 3.220 26.900<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.220 28.400<br />

Doppia cabina aut.<br />

Passo 3.220 34.700<br />

RANGER 213 4WD<br />

3,2 t<br />

213 cv, common rail Twin Turbo, 4 cilindri,<br />

1.995 cc, Euro 6. Portata da 1.022 a<br />

1.045 kg.<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.220 34.700<br />

Doppia cabina aut.<br />

Passo 3.220 36.200<br />

GREAT WALL<br />

STEED<br />

STEED 5 TDI<br />

2,7 t<br />

150 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 1.996<br />

cc. Portata 925 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.050 15.500<br />

COMMERCIALI PICK-UP<br />

furgoni e cabinati<br />

ISUZU<br />

D-MAX<br />

D-MAX SINGLE<br />

3 t<br />

164 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.898 cc. Portata 1.130 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.125 22.300<br />

D-MAX SINGLE 4WD<br />

3,1 t<br />

164 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.898 cc. Portata 1.130 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.125 24.900<br />

D-MAX SPACE 4WD<br />

3,1 t<br />

164 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.898 cc. Portata da 1.040 a 1.065 kg.<br />

Cabina 2+2<br />

Passo 3.125 26.<strong>10</strong>0<br />

Cabina 2+2 aut<br />

Passo 3.125 27.200<br />

D-MAX CREW 4WD<br />

3,1 t<br />

164 cv, common rail Turbo Vgt, 4 cilindri,<br />

1.898 cc. Portata 1.020 kg.<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.125 29.200<br />

Doppia cabina aut.<br />

Passo 3.125 30.300<br />

MAHINDRA<br />

GOA<br />

GOA GLX<br />

3,2 t<br />

120 cv, common rail vgt, 4 cilindri, 2.179 cc.<br />

Portata 1.160 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.040 12.300<br />

GOA GLX 4WD<br />

3,2 t<br />

120 cv, common rail vgt, 4 cilindri, 2.179 cc.<br />

Portata 1.160 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.040 16.600<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.040 17.700<br />

MERCEDES<br />

X CLASS<br />

X 220 4 MATIC<br />

3,3 t<br />

160 cv, Renault common rail Turbo, 4 cilindri,<br />

2.299 cc, Euro 6. Portata 1.089 kg.<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.150 31.800<br />

X 250<br />

3,3 t<br />

190 cv, Renault common rail Twin Turbo, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata 1.089 kg.<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.150 32.700<br />

X 250 4 MATIC<br />

3,3 t<br />

190 cv, Renault common rail Twin Turbo, 4<br />

cilindri, 2.299 cc, Euro 6. Portata 1.016 kg.<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.150 34.<strong>10</strong>0<br />

NISSAN<br />

NAVARA<br />

NAVARA KING CAB 4WD 3 t<br />

163 cv, common rail Twin Turbo, 4 cilindri,<br />

2.299 cc, Euro 6. Portata 1.190 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.150 25.700<br />

NAVARA 160 4WD<br />

3 t<br />

163 cv, common rail Twin Turbo, 4 cilindri,<br />

2.299 cc, Euro 6. Portata 965 kg.<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.150 27.400<br />

NAVARA 190 4WD<br />

3 t<br />

190 cv, common rail Twin Turbo, 4 cilindri,<br />

2.299 cc, Euro 6. Portata 965 kg.<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.150 35.300<br />

Doppia cabina aut.<br />

Passo 3.150 37.000<br />

TOYOTA<br />

HILUX<br />

HILUX<br />

3,1 t<br />

150 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 2.393<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.080 a 1.180 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.085 19.800<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.085 25.900<br />

HILUX EXTRACAB<br />

3 t<br />

150 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 2.393<br />

cc, Euro 6. Portata 1.080 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.085 21.600<br />

HILUX 4WD<br />

3,2 t<br />

150 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 2.393<br />

cc, Euro 6. Portata da 1.135 a 1.235 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.085 23.<strong>10</strong>0<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.085 26.300<br />

HILUX EXTRACAB 4WD 3,2 t<br />

150 cv, common rail turbo, 4 cilindri, 2.393<br />

cc, Euro 6. Portata 1.095 kg.<br />

Cabina singola<br />

Passo 3.085 24.900<br />

VOLKSWAGEN<br />

AMAROK<br />

AMAROK 4MOTION 204 2,8 t<br />

204 cv, common rail vgt, 6 cilindri, 2.967 cc,<br />

Euro 6. Portata 963 kg.<br />

Doppia cabina<br />

Passo 3.097 29.300<br />

Doppia cabina aut.<br />

Passo 3.097 31.<strong>10</strong>0<br />

AMAROK 4MOTION 224 2,8 t<br />

224 cv, common rail vgt, 6 cilindri, 2.967 cc,<br />

Euro 6. Portata 963 kg.<br />

Doppia cabina aut.<br />

Passo 3.097 39.400<br />

inizio ottobre <strong>2023</strong><br />

A Mercedes ha ufficialmente<br />

inaugurato<br />

l’era del camion full<br />

electric per il lungo raggio.<br />

Esempio di sostenibilità<br />

total green, con<br />

il prequel degli eActros<br />

300 e 400 che hanno<br />

preparato il terreno<br />

all’arrivo, appunto, del<br />

Longhaul 600.<br />

Una svolta epocale,<br />

come in fondo lo è stato,<br />

quasi trent’anni fa,<br />

il lancio dell’Actros,<br />

quello per così dire<br />

classico, con motorizzazione<br />

termica. Anno<br />

1996, per l’esattezza.<br />

Debutta l’Actros (nome<br />

di pura fantasia), che<br />

nel catalogo del costruttore<br />

tedesco prende il<br />

posto della serie Sk. Ed<br />

è qualcosa di più di un<br />

N°<strong>10</strong> OTTOBRE 1996<br />

semplice passaggio di<br />

consegne. L’ingegnerizzazione<br />

del modello ha<br />

infatti richiesto otto anni<br />

di sviluppo, mentre lo<br />

stabilimento di Worth,<br />

deputato alla produzione,<br />

si è profondamente<br />

rinnovato attraverso<br />

l’investimento di circa<br />

mille miliardi delle vecchie<br />

lire, utilizzati per<br />

rifare completamente la<br />

catena di montaggio, robotizzare<br />

la costruzione<br />

delle cabine, ma anche<br />

tagliare del 45 per cento<br />

(rispetto a dieci anni prima)<br />

l’energia necessaria<br />

per la produzione, e non<br />

ultimo garantire la riciclabilità<br />

del 79 per cento<br />

MERCEDES INIZIA L’ERA ACTROS<br />

La nuova dimensione<br />

del camion<br />

Sotto la cabina una cascata di raffinata<br />

tecnologia per un modello che si presenta e propone<br />

sul mercato come la pietra di paragone<br />

Actros è il nome di fantasia della nuova ammiraglia Mercedes che<br />

il costruttore tedesco svela alla stampa internazionale sul circuito<br />

automobilistico di Hockenheim. E <strong>Vado</strong> e <strong>Torno</strong> sul n.9/1996.<br />

dei componenti.<br />

Con l’Actros, insomma,<br />

Mercedes volta<br />

pagina. E lo fa alzando<br />

l’asticella della qualità<br />

e dell’efficienza. Grazie<br />

alla tecnologia top<br />

sotto la cabina disegnata<br />

dal team del Centro<br />

stile guidato dall’italiano<br />

Bruno Sacco. Cabina<br />

dal design elegante,<br />

che punta a massimizzare<br />

la cubatura assicurando<br />

all’interno<br />

comfort, sicurezza e<br />

funzionalità.<br />

Cabina sotto cui, come<br />

scrive <strong>Vado</strong> e <strong>Torno</strong><br />

nel servizio di presentazione<br />

(n.9/1996) è<br />

evidente «il profluvio<br />

di tecnologia, dai nuovi<br />

motori elettronici con<br />

iniezione Pld, al cambio<br />

Eps ‘automatico’ ai<br />

CORREVA L’ANNO<br />

1996<br />

freni a disco integrali».<br />

Un profondo rinnovamente<br />

che, peraltro,<br />

non incide sul listino.<br />

Anzi, Mercedes ne<br />

annuncia addirittura il<br />

taglio del 20 per cento.<br />

Ma soprattutto ne beneficiano<br />

i costi di gestio-<br />

MERCEDES<br />

ACTROS<br />

1855<br />

BLACK LINER<br />

© <strong>Vado</strong> e <strong>Torno</strong> 2011<br />

TRATTORE 2 ASSI<br />

MOTORE 15,9 LITRI<br />

551 CAVALLI<br />

EURO 5<br />

TARA 7.750 CHILI<br />

LA CARTA DI IDENTITÀ<br />

179.130 EURO<br />

ACTROS LIMITED<br />

EDITION STORY<br />

impressioni<br />

di guida<br />

ne che, grazie al taglio<br />

dei consumi dal 3 al 7<br />

per cento e a intervalli<br />

di manutenzione passati<br />

da 45 a <strong>10</strong>0 mila<br />

chilometri, lo stesso<br />

costruttore dichiara inferiori<br />

fino a 8 milioni<br />

di lire all’anno.<br />

Eleganza e tecnologia a braccetto<br />

COMBINAZIONE<br />

DA SBALLO<br />

Il fascino di un’estetica che non<br />

passa inosservata coniugata con una<br />

meccanica di alto profilo e contenuti<br />

tecnologici orientati alla sicurezza e al<br />

comfort . È un mix di grande fascino<br />

quello della serie limitata Actros<br />

Black Liner. L’ennesimo oggetto<br />

da collezione Mercedes<br />

lack Liner e White Liner:<br />

ovvero, due modi<br />

B di interpretare l’Actros.<br />

Il primo sfoggia una vernicia-<br />

Morbide ed eleganti, le linee dell’Actros si<br />

prestano ad essere ulteriormente valorizzate nelle<br />

serie speciali. Come ad esempio il 1855 Black<br />

Liner, che <strong>Vado</strong> e <strong>Torno</strong> presenta sul 5/2011.<br />

periodico di cultura,<br />

economia e tecnica dell’autotrasporto<br />

Fondato nel 1962<br />

Autorizzazione del tribunale di Milano<br />

n. 6041 del 20 settembre 1962<br />

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L.<br />

353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1,<br />

comma 1, LO/MI.<br />

Registro nazionale della stampa<br />

n. 4596 del 20/04/1994<br />

n. iscrizione R.O.C. 2880 del 30-11-2001<br />

Direttore responsabile<br />

Maurizio Cervetto<br />

Direzione tecnica e prove<br />

Alberto Gimmelli<br />

In redazione<br />

Stefano Agnellini, Fabio Butturi,<br />

Ornella Cavalli,<br />

Fabrizio Dalle Nogare,<br />

Stefano Eliseo, Fabio Franchini,<br />

Riccardo Schiavo,<br />

Cristina Scuteri, Luca Vitali<br />

Impaginazione e grafica<br />

Marco Zanusso<br />

Hanno collaborato<br />

Sergio Bolis, Gabriele Bolognini,<br />

Maria Grazia Gargioni,<br />

Renato Scialpi,<br />

Roberto Sommariva,<br />

Riccardo Venturi<br />

Gestione editoriale<br />

Fabio Zammaretti<br />

PUBBLICITÀ<br />

Direzione<br />

via Brembo 27<br />

20139 Milano<br />

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80<br />

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ULTIM’ORA<br />

Veicoli elettrici<br />

Quei segnali di allarme<br />

È passata sottotraccia ma deve far riflettere la decisione di<br />

Volkswagen di ridurre la produzione delle elettriche ID 3<br />

e Cupra Born, causa il calo della domanda in Europa<br />

Il Volkswagen ID Buzz Cargo alla colonnina di ricarica. Rivisitato nel design<br />

in chiave moderna, il Bulli, simbolo degli elettrici Vw, viene commercializzato<br />

sia nella versione Cargo che in quella trasporto passeggeri.<br />

Non è certo il caso di trarre frettolose conclusioni, o peggio<br />

ancora annunciare catastrofismi al momento fuori luogo.<br />

Un fatto però è certo: certe notizie che rimbalzano, in questo<br />

caso dall’Europa ma anche dall’America, sono da considerare<br />

attentamente e da seguire nel loro sviluppo, evitando di<br />

cestinarle come fossero null’altro che ‘fake’. La notizia in<br />

questione, o più precisamente, le notizie in questione sono due.<br />

In un certo senso, entrambe finite sottotraccia nel mare magnum<br />

di news che ogni giorno, e da più parti, social compresi, ci<br />

inondano. La prima ha per protagonista Volkswagen, colosso<br />

tedesco dell’auto che ha fatto della sostenibilità la propria<br />

bandiera, ribadita, sostenuta e puntualmente ricordata a tutti in<br />

ogni comunicazione che la riguardi. Ebbene, come ha riferito<br />

l’autorevole Bloomberg News, il costruttore di Wolfsburg ha<br />

ridotto la produzione di due modelli di auto elettriche, l’ID 3 e<br />

la Cupra Born. Provvedimento attuato nelle prime due settimane<br />

del mese di ottobre e che riguarda lo stabilimento di Zwickau.<br />

Contemporaneamente, nel sito di Dresda viene invece interrotto<br />

82<br />

l’assemblaggio della stessa ID 3. Il perchè della decisione è<br />

molto semplice: il calo della domanda di veicoli elettrici in<br />

Europa. Effetto down determinato da una serie di fattori da<br />

ricondurre principalmente all’aumento del costo della vita e<br />

dell’energia. Si dirà: ma quelle sono auto e non camion. Vero,<br />

ma certi effetti a cascata potrebbero anche non essere così<br />

improbabili. E d’altronde, diciamolo, al di là degli sforzi profusi<br />

dai costruttori (e qui parliamo di truck), non è che al momento<br />

l’elettrico abbia fatto breccia. Per motivi diversi, dall’ancora<br />

manifesta carenza di infrastrutture, al costo eccessivo dei<br />

modelli full electric. Notizia numero due. Il tema è ancora<br />

quello, gli elettrici, e ha per protagonista Ford, che ha sospeso i<br />

lavori della sua fabbrica progettata per la costruzione di batterie<br />

nel Michigan, il cui inizio dell’attività era previsto nel 2026.<br />

Un portavoce dell’Ovale blu ha motivato la decisione parlando<br />

di sospensione dei lavori e limitazione della spesa «finchè non<br />

saremo sicuri della nostra capacità di gestire l’impianto in modo<br />

competitivo». Dichiarazione sibillina, non vi pare?<br />

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