MEMORIAV
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enefici e le ricadute del lavoro svolto con<br />
l’appoggio di Memoriav hanno superato<br />
ogni aspettativa.<br />
Raymond Schmid è un fotografo della<br />
quotidianità. Nato a Sion nel 1900, torna<br />
nella sua città dopo gli studi a Zurigo, lavora<br />
con il padre e nel 1922 apre uno studio che<br />
manterrà fino alla morte, nel 1978. Durante<br />
la sua lunga carriera realizza un ampio campionario<br />
su formati diversi: ritratti, fotografie<br />
tecniche, immagini in studio e reportage sul<br />
campo. Uno degli aspetti più originali della<br />
sua opera è la ricerca svolta sulla vita di<br />
Sion. Per oltre un quarantennio si sofferma<br />
su cerimonie religiose, assemblee popolari,<br />
piccoli e grandi eventi della vita locale,<br />
mettendo insieme una notevole fototeca,<br />
vero specchio della società del suo tempo.<br />
Nel quadro del progetto di salvaguardia<br />
sostenuto da Memoriav, la «Médiathèque<br />
Valais – Martigny» ha effettuato un lavoro<br />
approfondito su una selezione di ottomila<br />
fotografie, tra cui reportage, ritratti, manifestazioni.<br />
Tenuto conto dello stato dei supporti<br />
originari e della necessità d’intervento,<br />
si è deciso di trattare le fotografie su lastra<br />
di vetro e i primi film 24x36.<br />
Riunificazione del fondo<br />
Come seconda finalità, il recupero degli<br />
archivi fotografici doveva permettere anche<br />
la riunificazione di collezioni ancora<br />
disperse. Conscio della valenza della propria<br />
opera, nel 1975 Raymond Schmid aveva<br />
ceduto la parte più rilevante dei suoi archivi<br />
fotografici al Patriziato di Sion e all’Archivio<br />
cantonale, lasciando loro, rispettivamente,<br />
il materiale concernente il capoluogo vallesano<br />
e quello relativo al cantone. Inoltre,<br />
la «Médiathèque Valais – Martigny» ha ricevuto<br />
collezioni rilevanti provenienti dalla<br />
Grande-Dixence e dalla famiglia del fotografo,<br />
in particolare dal figlio Philippe,<br />
anch’egli fotografo, che ha consegnato, oltre<br />
ai suoi propri archivi, gli album e i negativi<br />
del padre. Fatto ancora più eccezionale, la<br />
«Médiathèque Valais – Martigny» ha potuto<br />
riacquistare una serie di ritratti su lastra<br />
di vetro che erano finiti nel 1988 nello studio<br />
di un reporter di Friborgo…<br />
Per porre fine a questa scomoda frammentazione,<br />
i principali depositari delle<br />
collezioni hanno acconsentito a riunificare<br />
il fondo. Il 10 luglio 2002, il Patriziato di Sion<br />
e il Cantone del Vallese hanno firmato una<br />
convenzione che trasferisce l’archivio completo<br />
alla «Médiathèque Valais – Martigny»,<br />
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incaricata di assicurarne il trattamento, la<br />
conservazione e la presentazione al pubblico.<br />
Le fotografie vengono digitalizzate ad<br />
alta definizione su materiali stabili, quindi<br />
catalogate in RERO, la rete interbibliotecaria<br />
romanda e possono essere consultate<br />
su internet. Con quest’aggiunta il fondo<br />
originario è quasi raddoppiato.<br />
La valorizzazione<br />
Dato che il programma di Memoriav 2002-<br />
2003 includeva la salvaguardia delle fotografie<br />
in pericolo, alcuni elementi rappresentativi<br />
sono stati presentati alla mostra<br />
«Traces», organizzata dall’«Institut pour la<br />
conservation de la photographie» di<br />
Neuchâtel.<br />
Inoltre, dal 14 giugno al 28 novembre<br />
2004, la «Médiathèque Valais – Martigny»<br />
ha allestito una grande retrospettiva<br />
dedicata a Raymond Schmid. Circa 10 000<br />
visitatori hanno potuto scoprire le fotografie<br />
dell’inaugurazione del nuovo «bisse»<br />
di Savièse, l’ascesa di Richard Halliburton<br />
e del suo elefante al Gran San Bernardo, ma<br />
anche i reportage sugli inizi dell’aviazione,<br />
sulle alluvioni della pianura del Rodano,<br />
le vigne, i combattimenti delle mucche,<br />
gli sport, la scuola e, sotto forma di grandi<br />
stampe a contatto, le processioni del Corpus<br />
Domini, le fiere e i mercati o le prime estrazioni<br />
della «Loterie romande».<br />
Contemporaneamente, alcune fotografie<br />
sulla costruzione della Grande-Dixence sono<br />
state esposte per tutta l’estate al Musée<br />
d’Isérables. Una parte del fondo è stata<br />
esposta anche all’autogrill di Martigny.<br />
Naturalmente, le opere di Raymond Schmid<br />
sono state presentate a varie riprese nelle<br />
rubriche fotografiche dei quotidiani «Le<br />
Temps» (14 articoli) e «Le Nouvelliste»<br />
(22 articoli).<br />
I film ritrovati<br />
L’analisi del fondo Raymond Schmid ha<br />
portato anche alla riscoperta dei suoi<br />
archivi cinematografici. Oltre ai servizi<br />
fotografici, Raymond Schmid ha svolto<br />
un’importante attività di cineasta. Per<br />
esempio, ha filmato «l’attualità» regionale<br />
e montato dei cortometraggi, alcuni dei<br />
quali sono stati donati alla Médiathèque dai<br />
rispettivi committenti. È il caso de La race<br />
alpestre d’Hérens, del 1935, richiesto dalla<br />
Scuola cantonale d’agricoltura o di «Grands<br />
vins du Valais», del 1936, ordinato dall’azienda<br />
vinicola Charles Bonvin.<br />
[Il ritratto della signora] Dizerens.<br />
Foto: Louis Kunz. Musée historique, Nyon<br />
La riunificazione dell’archivio ha riportato<br />
alla luce circa 300 opere sui soggetti più<br />
svariati: catastrofi, avvenimenti politici, feste<br />
religiose, feste della vendemmia, carnevale,<br />
sport, ecc.<br />
Grazie all’intervento di altri sostenitori,<br />
tra cui il Rotary Club di Sion e la Delegazione<br />
vallesana della «Loterie Romande», ora<br />
questi film non scompariranno e anzi rientreranno<br />
in un vasto progetto di conservazione<br />
e valorizzazione dei film amatoriali<br />
vallesani. Dopo le fotografie, la «Médiathèque<br />
Valais – Martigny» si dedicherà con<br />
forza alla conservazione dei ricchi fondi<br />
cinematografici in suo possesso: ecco una<br />
delle nuove sfide per i prossimi anni.<br />
«TRACES»: MANIFESTAZIONI,<br />
UNA RIFLESSIONE,<br />
DELLE PROSPETTIVE<br />
CHRISTOPHE BRANDT,<br />
DIRETTORE DELL’ISCF<br />
Nel 1998 l’Istituto svizzero per la conservazione<br />
della fotografia, ISCF, viene designato<br />
come membro fondatore di Memoriav per<br />
l’ambito della fotografia in rappresentanza<br />
del Musée de l’Elysée, del Museo svizzero<br />
dell’apparecchio fotografico, della Fondazione<br />
svizzera per la fotografia e dell’Association<br />
suisse des institutions pour la photographie<br />
(ASIP). L’ISCF, al tempo stesso,