Il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Algeria indipendente La ...
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Le missioni archeologiche italo-algerineLes missions archéologiques italo-algériennesMounir BouchenakiLa richiesta di S.E. l’Ambasciatore d’Italia inAlgeria, Giampaolo Cantini per un contributo alvolume per il 50° anniversario della cooperazionetra Italia e Algeria, mi ha permesso, nel ripercorrerei passaggi principali di tale collaborazione, discoprire quanto essa si intrecci fortemente all’esperienzapersonale.Innanzitutto vorrei sottolineare che la cooperazionetra Italia e Algeria data sin dagli Anni ’60:infatti, subito dopo l’Indipendenza dell’Algeria,nel 1962, sono iniziati i primi contatti che riguardanole attività di ricerca e conservazione di alcunidei siti archeologici in Algeria, grazie all’interessedi alcune delle principali università italiane.Una prima data importante è il 1967, quandoviene firmato l’Accordo culturale Italia-Algeria, eda seguito del quale una prima missione di archeologiitaliani arriva ad Algeri, nel 1968. Di questoprimo gruppo, guidato dal prof. Sabatino Moscati(esperto dei Fenici), fanno parte il prof. FrancescoGabrieli (arabista) e il prof. Antonello Cerrato.Avevo già avuto modo di incontrare il gruppodi lavoro 1 del Prof. Sabatino Moscati a Kerkouane,in Tunisia nel 1965 ed è stato attraverso taleesperienza che ho potuto illustrare l’importanza diinstaurare contatti di cooperazione scientifica incampo archeologico e quindi di lanciare la stessa1 Il gruppo di lavoro era composto, tra gli altri, da: Paolo Matthiae,Antonia Ciasca, Enrico Acquaro, Sandro Bondi, Piero Bartolone e MariaLuisa Uberti, Piero Guzzo, e Maria Giulia Amadio.La demande de S.E. l’Ambassadeur d’Italie en Algérie,Giampaolo Cantini, pour une contribution auvolume pour le 50ème anniversaire de la coopérationentre l’Italie et l’Algérie, m’a permis, en parcourant lespassages principaux de cette coopération, de découvrirà quel point elle est fortement liée à mon expériencepersonnelle.Je voudrais avant tout souligner que la coopérationentre l’Italie et l’Algérie remonte aux années ’60: eneffet, tout de suite après l’indépendance de l’Algérie,en 1962, il y a eu les premiers contacts concernant lesactivités de recherche et conservation de quelques sitesarchéologiques en Algérie, grâce à l’intérêt des principalesuniversités italiennes.La première date importante est 1967, année dela signature de l’Accord culturel Italie-Algérie, grâceauquel une première mission d’archéologues arrivaà Alger, en 1968. Ce premier groupe, dirigé par leProf. Sabatino Moscati (expert des Phéniciens), étaitcomposé du Prof. Francesco Gabrieli (arabiste) et duProf. Antonello Cerrato.J’avais déjà eu l’occasion de rencontrer le groupe detravail 1 du Prof. Sabatino Moscati à Kerkouane, enTunisie, en 1965, et ce fut grâce à cette expérience quej’ai pu présenter l’importance d’instaurer des contactsde coopération scientifique dans le domaine archéologique,et donc de lancer cette coopération en Algérie.1 Ce groupe de travail était composé, entre autres, de: Paolo Matthiae,Antonia Ciasca, Enrico Acquaro, Sandro Bondi, Piero Bartolone, MariaLuisa Uberti, Piero Guzzo, et Maria Giulia Amadio.69
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Le missioni archeologiche italo-algerineLes missions archéologiques italo-algériennesMounir Bouchenaki<strong>La</strong> richiesta di S.E. l’Ambasciatore d’Italia inAlgeria, Giampaolo Cantini per un <strong>contributo</strong> alvolume per il 50° anniversario della cooperazionetra Italia e Algeria, mi ha permesso, nel ripercorrerei passaggi principali di tale collaborazione, discoprire quanto essa si intrecci fortemente all’esperienzapersonale.Innanzitutto vorrei sottolineare che la cooperazionetra Italia e Algeria data sin dagli Anni ’60:infatti, subito dopo l’Indipendenza dell’Algeria,nel 1962, sono iniziati i primi contatti che riguardanole attività di ricerca e conservazione di alcunidei siti archeologici in Algeria, grazie all’interessedi alcune delle principali università italiane.Una prima data importante è il 1967, quandoviene firmato l’Accordo culturale Italia-Algeria, eda seguito del quale una prima missione di archeologiitaliani arriva ad Algeri, nel 1968. Di questoprimo gruppo, guidato dal prof. Sabatino Moscati(esperto dei Fenici), fanno parte il prof. FrancescoGabrieli (arabista) e il prof. Antonello Cerrato.Avevo già avuto modo di incontrare il gruppodi lavoro 1 del Prof. Sabatino Moscati a Kerkouane,in Tunisia nel 1965 ed è stato attraverso taleesperienza che ho potuto illustrare l’importanza diinstaurare contatti di cooperazione scientifica incampo archeologico e quindi di lanciare la stessa1 <strong>Il</strong> gruppo di lavoro era composto, tra gli altri, da: Paolo Matthiae,Antonia Ciasca, Enrico Acquaro, Sandro Bondi, Piero Bartolone e MariaLuisa Uberti, Piero Guzzo, e Maria Giulia Amadio.<strong>La</strong> demande de S.E. l’Ambassadeur d’Italie en Algérie,Giampaolo Cantini, pour une contribution auvolume pour le 50ème anniversaire de la coopérationentre l’Italie et l’Algérie, m’a permis, en parcourant lespassages principaux de cette coopération, de découvrirà quel point elle est fortement liée à mon expériencepersonnelle.Je voudrais avant tout souligner que la coopérationentre l’Italie et l’Algérie remonte aux années ’60: eneffet, tout de suite après l’indépendance de l’Algérie,en 1962, il y a eu les premiers contacts concernant lesactivités de recherche et conservation de quelques sitesarchéologiques en Algérie, grâce à l’intérêt des principalesuniversités italiennes.<strong>La</strong> première date importante est 1967, année dela signature de l’Accord culturel Italie-Algérie, grâceauquel une première mission d’archéologues arrivaà Alger, en 1968. Ce premier groupe, dirigé par leProf. Sabatino Moscati (expert des Phéniciens), étaitcomposé du Prof. Francesco Gabrieli (arabiste) et duProf. Antonello Cerrato.J’avais déjà eu l’occasion de rencontrer le groupe detravail 1 du Prof. Sabatino Moscati à Kerkouane, enTunisie, en 1965, et ce fut grâce à cette expérience quej’ai pu présenter l’importance d’instaurer des contactsde coopération scientifique dans le domaine archéologique,et donc de lancer cette coopération en Algérie.1 Ce groupe de travail était composé, entre autres, de: Paolo Matthiae,Antonia Ciasca, Enrico Acquaro, Sandro Bondi, Piero Bartolone, MariaLuisa Uberti, Piero Guzzo, et Maria Giulia Amadio.69