Il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Algeria indipendente La ...

Il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Algeria indipendente La ... Il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Algeria indipendente La ...

sedi2.esteri.it
from sedi2.esteri.it More from this publisher
11.07.2015 Views

Gli impegni contrattuali furono esauriti con duemesi di anticipo ed il cuore del “serpentone” adHassi Messaoud rispose con i giusti battiti.Negli anni 1976/77 anche l’ICE inizia la propriaattività in Algeria, ospite all’interno della Camera:l’espansione dell’ICE (1978/79) ad opera delprimo Direttore coincide con la contrazione dellepresenze fisiche degli addetti alla Camera cosicchéprogressivamente occuperà i locali di quest’ultima(1981).In effetti la Camera di Commercio Italiana inAlgeria non ha mai comunicato alle autorità la cessazionedella propria attività.Frattanto piccoli gruppi di studenti algerini cominciaronoa frequentare gli atenei italiani, macosa decisamente più importante da un punto divista politico, allievi ufficiali furono inviati a frequentarele Accademie italiane, dando un chiarosegnale di autonomia rispetto alla rigida disciplinaideologica pretesa dall’alleato sovietico.Le imprese italiane, oramai organizzate con propriuffici di rappresentanza e/o di coordinamentodei cantieri, intuirono che era necessario stabilizzareil gran numero di tecnici che operavano nelPaese, consentendo di trasferire le famiglie, con laulteriore esigenza di organizzare una struttura scolasticache fosse in grado di assolvere alla formazionedi ragazzi dalle elementari alla scuola media.Nacque così (1968) la scuola “Roma”, con docentireclutati all’inizio fra le consorti dei tecniciitaliani, poi, con l’aiuto dello Stato, con alcuni insegnantidi ruolo: nel periodo di maggior frequenzala scuola accoglieva circa 120 ragazzi.Era difficile immaginare che nell’appartamentosituato nel centro cittadino di Algeri (Rue Hamani)che aveva ospitato il Consolato italiano fossepossibile accogliere una tale moltitudine di ragazzinidecisamente scatenati: gli impiegati del sottoducontrat “clés en mains” le 22 décembre 1970.Les actes offi ciels nous racontent que l’entrepriseNuovo Pignone, avec une délibération de son Conseild’Administration du 23 mars 1971, décida l’ouvertured’une succursale à Alger (5 rue Abou HamouMoussa), que cet acte fut enregistré à Alger le 11 mai1971 et déposé à la section commerciale du Tribunald’Alger le même jour.La suite est le récit quotidien d’une “italianité” faitede grande capacité technique, abnégation et esprit desacrifice; tout le monde connaissait les conditions trèssévères à titre de “pénalités de retard” et, encore pire,pour la perte de production au cas où la technologieinnovante ne fonctionnerait pas.Les engagements contractuels furent honorés avecdeux mois d’avance et le coeur du “serpent géant” àHassi Messaoud répondit avec le bon rythme.En 1976/77, l’ICE aussi commence son activité enAlgérie, à l’intérieur de la Chambre: l’expansion del’ICE (1978/79), grâce au travail de son premier Directeur,coïncide avec la réduction des présences physiquesdes employés de la Chambre, et l’ICE occuperaprogressivement les locaux de celle-ci (1981).En réalité, la Chambre de Commerce Italienne enAlgérie n’a jamais communiqué aux autorités la cessationde ses activités.En même temps, des petits groupes d’étudiants algérienscommencèrent à fréquenter les universités italienneset, chose décidément plus importante du pointde vue politique, des élèves offi ciers furent envoyés àsuivre les cours des Académies italiennes, en donnantun signal clair d’autonomie par rapport à la rigidediscipline idéologique exigée par l’allié soviétique.Les entreprises italiennes, désormais organisées avecleurs bureaux de représentation et/ou de coordinationdes chantiers, comprirent qu’il était nécessairede stabiliser le grand nombre de techniciens qui travaillaientdans le Pays, en permettant de faire démé-46

stante Ufficio commerciale spagnolo ne seguivanole evoluzioni con preoccupazione, soprattutto peri loro lampadari che nei periodi di maggior confusioneentravano decisamente in oscillazione.La scuola non era riconosciuta dalle autorità algerine,ma a conferma del loro pragmatismo, nonla ostacolarono mai, anzi a protezione dell’ingressoe dell’uscita degli studenti, distaccavano quattrovigili per disciplinare il caotico traffico veicolarecittadino a protezione dei ragazzi cui la disciplinanell’attraversare le strade faceva leggermente difetto…Nel contempo aumentava l’attività dell’IstitutoItaliano di Cultura che vedeva incrementato notevolmenteil flusso di studenti algerini per impararela lingua italiana e l’afflusso di docenti nell’Universitàdi Algeri (soprattutto nella Facoltà di Architettura)ma anche nell’Università di Blida.Le difficili e spinose negoziazioni (1980) per stabilireil nuovo prezzo del gas furono risolte dopotrattative dure, intricate con pragmatismo e giustaattenzione alle diverse esigenze.Esponenti rappresentativi della comunità italianaad Algeri fecero pressioni per sollecitare la finalizzazionedella trattativa, occupando gli ufficidella Cancelleria Consolare; un accordo fu finalmenteraggiunto poco tempo dopo, restituendo airapporti commerciali serenità di dialogo.Furono questi (1980-1984) gli anni di maggiorpresenza di italiani (circa 8.200) nel territoriodel “dopo indipendenza”: il 95% rappresentavala “nuova emigrazione tecnica ed intellettuale”,il 5% era ricollegabile alla prima emigrazione (inessa troviamo anche casi di estremo disagio chenon sfuggono all’attenzione dell’associazionismo,espressione di quel volontariato di cui la nostra comunitàha sempre dato testimonianza).nager leurs familles; il fallait pour cela organiser unestructure scolaire en mesure d’assurer la formation desenfants de l’école primaire à l’école moyenne.C’est ainsi que vit le jour (1968) l’école “Roma”,avec des enseignants engagés au début parmi lesépouses des techniciens italiens, puis, avec l’aide del’Etat, avec quelques enseignants titulaires: pendantla période de plus grande affl uence, l’école accueillaitenviron 120 enfants.Il était diffi cile d’imaginer que l’appartement situéau centre d’Alger (Rue Hamani) qui avait hébergéle Consulat Italien pouvait accueillir cette multituded’enfants décidément déchaînés: les employés duBureau commercial espagnol sis à l’étage inférieur ensuivaient les prouesses avec préoccupation, surtoutpour leurs lustres qui parfois oscillaient dangereusement.L’école n’était pas reconnue par les autorités algériennes,mais, en confirmant leur pragmatisme, ellesne l’entravèrent jamais, au contraire elles détachaientquatre policiers pour discipliner la circulation et protégerl’entrée et la sortie des élèves, qui ne brillaientpas par leur discipline en traversant la route…En même temps, l’activité de l’Institut CulturelItalien s’enrichissait et l’affl uence des étudiants algérienspour apprendre la langue italienne augmentaitsensiblement, ainsi que le nombre d’enseignants versl’Université d’Alger (surtout la Faculté d’Architecture),mais aussi l’Université de Blida.Les négociations diffi ciles et épineuses (1980) pourfixer le nouveau prix du gaz trouvèrent une issue aprèsdes discussions dures, assaisonnées de pragmatisme etd’une juste attention aux exigences réciproques.Des représentants infl uents de la communauté italienned’Alger exercèrent des pressions pour solliciterla finalisation des négociations, en occupant les bureauxde la Chancellerie Consulaire; un accord futfinalement trouvé peu de temps après, et les rapports47

Gli impegni contrattuali furono esauriti con duemesi di anticipo ed il cuore del “serpentone” adHassi Messaoud rispose con i giusti battiti.Negli anni 1976/77 anche l’ICE inizia la propriaattività in Algeria, ospite all’interno della Camera:l’espansione dell’ICE (1978/79) ad opera delprimo Direttore coincide con la contrazione dellepresenze fisiche degli addetti <strong>alla</strong> Camera cosicchéprogressivamente occuperà i locali di quest’ultima(1981).In effetti la Camera di Commercio Italiana inAlgeria non ha mai comunicato alle autorità la cessazionedella propria attività.Frattanto piccoli gruppi di studenti algerini cominciaronoa frequentare gli atenei italiani, macosa decisamente più importante da un punto divista politico, allievi ufficiali furono inviati a frequentarele Accademie italiane, dando un chiarosegnale di autonomia rispetto <strong>alla</strong> rigida disciplinaideologica pretesa dall’alleato sovietico.Le imprese italiane, oramai organizzate con propriuffici di rappresentanza e/o di coordinamentodei cantieri, intuirono che era necessario stabilizzareil gran numero di tecnici che operavano nelPaese, consentendo di trasferire le famiglie, con laulteriore esigenza di organizzare una struttura scolasticache fosse in grado di assolvere <strong>alla</strong> formazionedi ragazzi dalle elementari <strong>alla</strong> scuola media.Nacque così (1968) la scuola “Roma”, con docentireclutati all’inizio fra le consorti dei tecniciitaliani, poi, con l’aiuto dello Stato, con alcuni insegnantidi ruolo: nel periodo di maggior frequenzala scuola accoglieva circa 120 ragazzi.Era difficile immaginare che nell’appartamentosituato nel centro cittadino di Algeri (Rue Hamani)che aveva ospitato il Consolato italiano fossepossibile accogliere una tale moltitudine di ragazzinidecisamente scatenati: gli impiegati del sottoducontrat “clés en mains” le 22 décembre 1970.Les actes offi ciels nous racontent que l’entrepriseNuovo Pignone, avec une délibération de son Conseild’Administration du 23 mars 1971, décida l’ouvertured’une succursale à Alger (5 rue Abou HamouMoussa), que cet acte fut enregistré à Alger le 11 mai1971 et déposé à la section commerciale du Tribunald’Alger le même jour.<strong>La</strong> suite est le récit quotidien d’une “italianité” faitede grande capacité technique, abnégation et esprit desacrifice; tout le monde connaissait les conditions trèssévères à titre de “pénalités de retard” et, encore pire,pour la perte de production au cas où la technologieinnovante ne fonctionnerait pas.Les engagements contractuels furent honorés avecdeux mois d’avance et le coeur du “serpent géant” àHassi Messaoud répondit avec le bon rythme.En 1976/77, l’ICE aussi commence son activité enAlgérie, à l’intérieur de la Chambre: l’expansion del’ICE (1978/79), grâce au travail de son premier Directeur,coïncide avec la réduction des présences physiquesdes employés de la Chambre, et l’ICE occuperaprogressivement les locaux de celle-ci (1981).En réalité, la Chambre de Commerce Italienne enAlgérie n’a jamais communiqué aux autorités la cessationde ses activités.En même temps, des petits groupes d’étudiants algérienscommencèrent à fréquenter les universités italienneset, chose décidément plus importante du pointde vue politique, des élèves offi ciers furent envoyés àsuivre les cours des Académies italiennes, en donnantun signal clair d’autonomie par rapport à la rigidediscipline idéologique exigée par l’allié soviétique.Les entreprises italiennes, désormais organisées avecleurs bureaux de représentation et/ou de coordinationdes chantiers, comprirent qu’il était nécessairede stabiliser le grand nombre de techniciens qui travaillaientdans le Pays, en permettant de faire démé-46

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!