Il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Algeria indipendente La ...

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11.07.2015 Views

a indirizzare il commercio mondiale verso una piùequa divisione dei vantaggi.Ci furono altri interventi che vennero presi a livellodi Governo per affermare la coerenza di lineedi politica miranti a rafforzare la stabilità della regionee a costituire un modello capace di dimostrarenei fatti il valore e reale significato della assistenzaallo sviluppo, trasferendo esperienze cheavevano dato risultati positivi in Italia, così comela possibilità di orientare il settore privato, correggendoe modificando scelte che confligevano congli interessi di una cooperazione solidale e quindiduratura che avrebbe nel tempo aperto maggioriprospettive di mercato alle due economie. Ricordoad esempio quando l’Algeria divenne « Paesea rischio » a motivo del suo relativamente altoindebitamento internazionale con la conseguenzache molte Agenzie di assicurazione del creditoall’esportazione resero più difficili e costose le importazionialgerine.Erano chiare le implicazioni negative che quelledecisioni avrebbero avuto altresì per i crediti internazionalial sistema bancario algerino, con uneffetto netto assai drammatico; di rallentare i processiproduttivi e di comprimere i bisogni di derratealimentari e beni di prima necessità. L’ « AlgerieActualité », un settimanale allora assai seguito inAlgeria, pubblicò un articolo che affermava chepersino la SACE, l’Agenzia di assicurazioni di unPaese amico quale l’Italia, aveva deciso di allinearsiad una politica restrittiva. Ma la realtà non era cosìe proprio in quegli stessi giorni la SACE concessel’assicurazione a importanti operazioni di creditoall’esportazione dirette in Algeria. La SACE compìl’operazione con lo scopo di dare al mercato unsegnale atto a prevenire o arrestare una percezionedi default che non appariva corretta e che avrebbeavuto conseguenze assai gravi. Fu quello un gestoAvec leurs actions concrètes, les gouvernements et lesdiplomaties des deux pays ont réussi à diriger le commercemondial vers une division plus équitable desavantages.Il y eut d’autres interventions qui furent prises auniveau du gouvernement pour affi rmer la cohérencede lignes politiques visant à renforcer la stabilité de larégion et à construire un modèle capable de démontrerdans les faits la valeur et le réel sens de l’assistanceau développement, en transférant les expériences quiavaient donné des résultats positifs en Italie, ainsi quela possibilité d’orienter le secteur privé, en corrigeantet modifiant les choix qui étaient en confl it avec lesintérêts d’une coopération équitable -et donc durablequiaurait dans le temps ouvert des perspectives demarché majeures aux deux économies. Je me souvienspar exemple quand l’Algérie devint «pays à risque»à cause de l’endettement international relativementhaut avec la conséquence que de nombreuses agencesde garantie du crédit à l’exportation rendirent plusdiffi ciles et coûteuses les importations algériennes.Les implications négatives de ces décisions sur lescrédits internationaux au système bancaire algérienétaient claires, avec un effet aussi bien net que dramatique,de ralentir les procès productifs et de comprimerles besoins en denrées alimentaires et biens depremière nécessité.L’ « Algérie Actualité », un magazine dans cette périodetrès lu en Algérie, publia un article qui affi rmaitque même la SACE, agence d’assurance dans un paysami tel quel l’Italie, avait décidé de se rallier à unepolitique restrictive. Mais en réalité, il n’en était pasainsi et dans les mêmes jours, la SACE concédait lagarantie à d’importantes opérations de crédit à l’exportationdirecte en Algérie. La SACE accomplissaitl’opération avec le but de donner au marché un signalapte à prévenir ou arrêter une perception de défautqui n’apparaissait pas correcte et qui aurait eu des28

che ebbe risonanza internazionale e che fu moltoapprezzato dal Governo algerino e dagli operatorieconomici del Paese.Ma ci fu un’altra decisione che l’Italia adottò persovvenire a problemi posti da una elevata disoccupazionegiovanile e da una insufficiente qualificazioneprofessionale che impediva di aprirenuove opportunità ai giovani diplomati algerini.Venne innanzitutto convenuto dai due Governiun programma di assistenza e sostegno allo sviluppomediante crediti non rimborsabili e crediti acondizioni agevolate. E tuttavia al fine di rispettarele linee di politica dell’OCSE, in particolaredel Development Assistance Committee, che nonpermettevano l’estensione dei crediti agevolati aiPaesi che fossero esportatori netti di petrolio, l’Italia,quale primo Paese in assoluto che adottava unasimile straordinaria decisione, dovette negoziare lasua posizione all’OCSE e convincere l’Organizzazionesul buon fondamento della sua intenzione.Coscienti che uno spirito corporativo avrebbeaumentato le nostre capacità di superare unacerta lentezza burocratica nei due Paesi, un’intesaamichevole fu stabilita sin dall’inizio della miamissione con il mio omologo algerino in Italia,l’Ambasciatore Mohammed Rouighi, con cui horapidamente sviluppato relazioni di fiducia se nondi complicità. Spesso, interventi incrociati da partenostra hanno permesso di superare le reticenzeche a volte entravano in contraddizione con lalogica.Il nostro obbiettivo era di far lavorare insieme gliattori della società civile dei due Paesi; le comunitàdi affari, le università, gli ambienti scientifici maanche le Associazioni di categoria per far crescere lequalificazioni professionali, la PMI, l’artigianato eanche il mondo delle conoscenze condivise. L’AmbasciatoreMohammed Rouighi, preventivamenteconséquences assez graves. Ceci fut un geste qui eutrésonance au niveau international et qui fut beaucoupapprécié par le gouvernement algérien et par lesopérateurs économiques du Pays.Mais une autre décision adoptée par l’Italie visantà dépasser les problèmes dus à un taux de chômageélevé et à une insuffi sante expertise professionnelle quiempêchait d’ouvrir de nouvelles opportunités pour lesjeunes diplômés algériens. Tout d’abord, les deux gouvernementsont convenu d’un programme d’assistanceet de soutien au développement par le biais de créditsnon remboursables et crédits à conditions facilitées.Toutefois, afin de respecter les directives politiques del‘OCDE, en particulier du Development AssistanceCommittee, qui ne permettaient point d’étendre lescrédits facilités aux pays exportateurs nets de pétrole,l’Italie, en tant que premier pays en absolu qui adoptaitune telle extraordinaire décision, dût négocier saposition à l’OCDE et convaincre l’Organisation surles bons fondements de son intention.Conscients qu’un esprit corporatif aurait accru noscapacités de surmonter une certaine lenteur de la bureaucratiedes deux pays, une entente amicale a étéétablie dès le début de ma mission avec mon homologuealgérien en Italie, l’Ambassadeur MohammedRouighi, avec qui j’ai rapidement développé des relationsde confiance, voire de complicité. Souvent,des interventions croisées de notre part ont permis dedépasser les réticences qui parfois entraient en contradictionavec la logique.Notre objectif commun était de faire travailler ensembleles acteurs de la société civile des deux pays – laCommunauté des affaires, les universités, les environnementsscientifiques, mais aussi les associations decatégorie – pour faire croître les qualifications professionnelles,les PME ; l’artisanat et également le partagedes savoirs faire. L’Ambassadeur Rouighi, étantpréalablement informé des programmes italiens, nous29

che ebbe risonanza internazionale e che fu moltoapprezzato dal Governo algerino e dagli operatorieconomici del Paese.Ma ci fu un’altra decisione che l’Italia adottò persovvenire a problemi posti da una elevata disoccupazionegiovanile e da una insufficiente qualificazioneprofessionale che impediva di aprirenuove opportunità ai giovani diplomati algerini.Venne innanzitutto convenuto dai due Governiun programma di assistenza e sostegno allo sviluppomediante crediti non rimborsabili e crediti acondizioni agevolate. E tuttavia al fine di rispettarele linee di politica dell’OCSE, in particolaredel Development Assistance Committee, che nonpermettevano l’estensione dei crediti agevolati aiPaesi che fossero esportatori netti di petrolio, l’Italia,quale primo Paese in assoluto che adottava unasimile straordinaria decisione, dovette negoziare lasua posizione all’OCSE e convincere l’Organizzazionesul buon fondamento della sua intenzione.Coscienti che uno spirito corporativo avrebbeaumentato le nostre capacità di superare unacerta lentezza burocratica nei due Paesi, un’intesaamichevole fu stabilita sin dall’inizio della miamissione con il mio omologo algerino in Italia,l’Ambasciatore Mohammed Rouighi, con cui horapidamente sviluppato relazioni di fiducia se nondi complicità. Spesso, interventi incrociati da partenostra hanno permesso di superare le reticenzeche a volte entravano in contraddizione con lalogica.<strong>Il</strong> nostro obbiettivo era di far lavorare insieme gliattori della società civile dei due Paesi; le comunitàdi affari, le università, gli ambienti scientifici maanche le Associazioni di categoria per far crescere lequalificazioni professionali, la PMI, l’artigianato eanche il mondo delle conoscenze condivise. L’AmbasciatoreMohammed Rouighi, preventivamenteconséquences assez graves. Ceci fut un geste qui eutrésonance au niveau international et qui fut beaucoupapprécié par le gouvernement algérien et par lesopérateurs économiques du Pays.Mais une autre décision adoptée par l’Italie visantà dépasser les problèmes dus à un taux de chômageélevé et à une insuffi sante expertise professionnelle quiempêchait d’ouvrir de nouvelles opportunités pour lesjeunes diplômés algériens. Tout d’abord, les deux gouvernementsont convenu d’un programme d’assistanceet de soutien au développement par le biais de créditsnon remboursables et crédits à conditions facilitées.Toutefois, afin de respecter les directives politiques del‘OCDE, en particulier du Development AssistanceCommittee, qui ne permettaient point d’étendre lescrédits facilités aux pays exportateurs nets de pétrole,l’Italie, en tant que premier pays en absolu qui adoptaitune telle extraordinaire décision, dût négocier saposition à l’OCDE et convaincre l’Organisation surles bons fondements de son intention.Conscients qu’un esprit corporatif aurait accru noscapacités de surmonter une certaine lenteur de la bureaucratiedes deux pays, une entente amicale a étéétablie dès le début de ma mission avec mon homologuealgérien en Italie, l’Ambassadeur MohammedRouighi, avec qui j’ai rapidement développé des relationsde confiance, voire de complicité. Souvent,des interventions croisées de notre part ont permis dedépasser les réticences qui parfois entraient en contradictionavec la logique.Notre objectif commun était de faire travailler ensembleles acteurs de la société civile des deux pays – laCommunauté des affaires, les universités, les environnementsscientifiques, mais aussi les associations decatégorie – pour faire croître les qualifications professionnelles,les PME ; l’artisanat et également le partagedes savoirs faire. L’Ambassadeur Rouighi, étantpréalablement informé des programmes italiens, nous29

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