Il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Algeria indipendente La ...

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11.07.2015 Views

stretto rapporto fra i due Paesi poteva propiziareper rendere quella parte del Mediterraneo unesempio di come l’Europa e i partner della riva sudavrebbero dovuto costruire una piattaforma di autenticosolidarismo, promuovendo una prosperitàcondivisa, un avvicinamento fra le società civili ele Istituzioni. Italia e Algeria avevano le carte inregola per giocare un ruolo da protagonisti, comepoi in realtà fecero nel creare il Gruppo “5+5”. Sulpiano bilaterale le relazioni non conoscevano ombre,il dialogo governativo era limpido e schiettosenza ipocrisie e infringimenti. L’Italia, che era stataal fianco dell’Algeria nella lotta per l’indipendenzaaveva poi, seguendo il modello di EnricoMattei, aiutato il governo algerino a trarre un migliorbeneficio dalle sue risorse petrolifere per farfronte ai bisogni dello sviluppo della giovane nazione.L’ENI fu paradigmatico nel costruire con laSONATRACH rapporti equi, basati sul reciprocovantaggio e lo sviluppo condiviso, con una fortecompartecipazione nello studio delle tecnologieestrattive, delle tecniche di gestione e delle prospettivedi mercato.Il modello di Mattei riuscì in effetti con un’azionetenace quanto intelligente, a stabilire relazionidi forte intesa con l’Algeria, oltre che con l’Egittoe l’Iran, relazioni che divennero la base dellastrategia negoziale destinata a rompere il dominiodelle “sette sorelle”. Un’azione brillante, che nonrimase isolata. Negli anni ‘80, infatti, l’Italia el’Algeria hanno realizzato un’opera, a quel tempostrabiliante e ardita, che ha legato i loro destini intermini di risorse energetiche, costruendo il primogasdotto fra Paesi produttori e Paesi consumatori.Non solo, ma operando per dare immagine e significatoconcreti al concetto di interdipendenzache costituiva allora il grande obbiettivo dichiaratonel dialogo fra il Nord e il Sud del mondo.plus étroit entre les deux pays pouvait inspirer pourrendre cette partie de la Méditerranée un exemple decomment l’Europe et les partenaires de la rive Sudauraient dû construire une plateforme d’authentiquesolidarité, promouvant une prospérité partagée, et unrapprochement entre les sociétés civiles et les Institutions.L’Italie et l’Algérie avaient toutes les qualités pourjouer un rôle de protagonistes, comme elles ont par lasuite démontré en créant le groupe “5+5”. Sur le planbilatéral, les relations ne connaissaient pas d’ombres,le dialogue de l’exécutif était clair et direct, sans hypocrisieni contrefaçon. L’Italie qui avait été proche del’Algérie dans la lutte pour l’indépendance avait parla suite, d’après le modèle d’Enrico Mattei, soutenule gouvernement algérien à tirer un bénéfice majeurde ses ressources pétrolières pour faire face aux besoinsde développement de la jeune nation. L’ENI a étéparadigmatique dans la construction avec la SONA-TRACH de rapports équitables, basés sur l’avantageréciproque et le développement partagé, avec une forteparticipation dans l’étude des technologies extractives,des techniques de gestion et des prospectives de marché.Le modèle de Mattei a réussi effectivement à établir,par une action aussi tenace qu’intelligente, desrelations de forte entente avec l’Algérie, outre qu’avecl’Egypte et l’Iran, relations qui devinrent la base de lastratégie de médiation destinée à rompre la dominationdes «Sept Sœurs». Cette dernière fut une actionbrillante qui ne resta pas isolée. Dans les années 80,en effet, Italie et Algérie ont réalisé une œuvre, pourcette époque étonnante et courageuse, qui a lié leursdestins en termes de ressources énergétiques, par laconstruction du premier gazoduc entre les Pays producteurset Pays consommateurs. Et ce n’est pas tout,les deux pays ont également œuvré pour donner uneimage et un sens concrets aux concepts d’interdépen-26

Chi non ricorda gli attriti e le difficoltà che affioravanoogni volta che si trattava di ripartire informa meno disuguale i vantaggi del commerciointernazionale; tensioni che fecero sempre più apparirequel dialogo un teatro di contesa delle dueSuper Potenze, gli USA e l’URSS, col risultato diperdere di vista la necessità di concertazione sullepolitiche economiche e commerciali e quindi l’obbiettivodi ridurre il fossato che separava le Nazioniricche da quelle meno prospere. Erano dunquein gioco anche questioni ideologiche oltrechédi riorientamento delle direttrici dello sviluppomondiale. Ma nonostante che Italia e Algeria sitrovassero in schieramenti diversi, la loro intesa suigrandi temi dello sviluppo era incoraggiante. Mail’alterno andamento del dialogo Nord Sud riuscìa indebolire la volontà dei due Paesi a superare glisteccati e indicare con coraggio la via di una cooperazionepiù equa a livello mondiale.La decisione dell’Italia di costruire insiemeall’Algeria un gasdotto sottomarino, con transitoin Tunisia, fu quanto mai difficile per il Governoitaliano dato che il prezzo pattuito al metro cuboera nettamente superiore a quello di mercato. Ladifferenza, pari in termini annui a 250 milioni didollari, venne presa in carico dal bilancio pubblico.In realtà quella decisione si rivelò un atto di lungimiranzapoiché i gasdotti che poi cominciaronoa svilupparsi, allargando gli sbocchi di mercato enon rendendo più necessaria la previa liquefazionedel gas e quindi la rigassificazione, incoraggiavanoi paesi produttori a rafforzare la ricerca e la coltivazionedel gas naturale creando nuove risorse finanziarieper lo sviluppo. Insomma, anche sullo sfruttamentodel gas naturale, Italia e Algeria con i loroconcreti comportamenti stabilirono parametri cheguidarono il mercato. Con le loro azioni concrete,i Governi e le diplomazie dei due Paesi riuscironodance qui représentaient le grand objectif déclarédans le dialogue entre le Nord et le Sud du monde.Qui ne se souvient pas des diffi cultés qui affl euraientchaque fois qu’il s’agissait de répartir de manièremoins inégale les avantages du commerce international;tensions qui ont porté à faire apparaître ce dialoguecomme le théâtre de disputes des deux grandespuissances, les Etats-Unis et l’URSS, avec le résultatde perdre de vue la nécessité de concerter les politiqueséconomiques et commerciales et donc l’objectif de réduirele fossé qui séparait les nations riches de cellesmoins prospères. Il y avait en jeu également les questionsidéologiques, de même que la réorientation desdirectives du développement mondial. Cependant,même si l’Italie et l’Algérie se trouvaient dans des côtésdifférents, leur entente sur les grands thèmes du développementétait encourageante. Jamais le dialoguealterné Nord Sud n’a réussi à affaiblir la volonté desdeux pays à surmonter les barrières et à indiquer aveccourage la voie pour une coopération plus équitableau niveau mondial.La décision de l’Italie de construire avec l’Algérieun gazoduc sous-marin, qui passait par la Tunisie,fut diffi cile pour le gouvernement italien vu que leprix concordé au mètre cube était nettement supérieurau prix du marché. La différence, équivalenten termes annuels à 250 millions de dollars, fut priseen charge par le budget public. En réalité, cettedécision s’est révélée être un acte de prévoyance carles pipe-lines qui commencèrent à se développer, enélargissant des issues de marché et ne rendant plusnécessaire la liquéfaction du gaz et la successive regazéification,encourageaient les pays producteurs àrenforcer la recherche et la culture du gaz naturel encréant de nouvelles ressources financières pour le développement.En bref, même sur l’exploitation du gaznaturel, Italie et Algérie avec leur initiative concrète,ont établi des paramètres qui ont guidé le marché.27

stretto rapporto fra i due Paesi poteva propiziareper rendere quella parte del Mediterraneo unesempio di come l’Europa e i partner della riva sudavrebbero dovuto costruire una piattaforma di autenticosolidarismo, promuovendo una prosperitàcondivisa, un avvicinamento fra le società civili ele Istituzioni. Italia e Algeria avevano le carte inregola per giocare un ruolo da protagonisti, comepoi in realtà fecero nel creare il Gruppo “5+5”. Sulpiano bilaterale le relazioni non conoscevano ombre,il dialogo governativo era limpido e schiettosenza ipocrisie e infringimenti. L’Italia, che era stataal fianco dell’Algeria nella lotta per l’indipendenzaaveva poi, seguendo il modello di EnricoMattei, aiutato il governo algerino a trarre un migliorbeneficio dalle sue risorse petrolifere per farfronte ai bisogni dello sviluppo della giovane nazione.L’ENI fu paradigmatico nel costruire con laSONATRACH rapporti equi, basati sul reciprocovantaggio e lo sviluppo condiviso, con una fortecompartecipazione nello studio delle tecnologieestrattive, delle tecniche di gestione e delle prospettivedi mercato.<strong>Il</strong> modello di Mattei riuscì in effetti con un’azionetenace quanto intelligente, a stabilire relazionidi forte intesa con l’Algeria, oltre che con l’Egittoe l’Iran, relazioni che divennero la base dellastrategia negoziale destinata a rompere il dominiodelle “sette sorelle”. Un’azione brillante, che nonrimase isolata. Negli anni ‘80, infatti, l’Italia el’Algeria hanno realizzato un’opera, a quel tempostrabiliante e ardita, che ha legato i loro destini intermini di risorse energetiche, costruendo il primogasdotto fra Paesi produttori e Paesi consumatori.Non solo, ma operando per dare immagine e significatoconcreti al concetto di interdipendenzache costituiva allora il grande obbiettivo dichiaratonel dialogo fra il Nord e il Sud del mondo.plus étroit entre les deux pays pouvait inspirer pourrendre cette partie de la Méditerranée un exemple decomment l’Europe et les partenaires de la rive Sudauraient dû construire une plateforme d’authentiquesolidarité, promouvant une prospérité partagée, et unrapprochement entre les sociétés civiles et les Institutions.L’Italie et l’Algérie avaient toutes les qualités pourjouer un rôle de protagonistes, comme elles ont par lasuite démontré en créant le groupe “5+5”. Sur le planbilatéral, les relations ne connaissaient pas d’ombres,le dialogue de l’exécutif était clair et direct, sans hypocrisieni contrefaçon. L’Italie qui avait été proche del’Algérie dans la lutte pour l’indépendance avait parla suite, d’après le modèle d’Enrico Mattei, soutenule gouvernement algérien à tirer un bénéfice majeurde ses ressources pétrolières pour faire face aux besoinsde développement de la jeune nation. L’ENI a étéparadigmatique dans la construction avec la SONA-TRACH de rapports équitables, basés sur l’avantageréciproque et le développement partagé, avec une forteparticipation dans l’étude des technologies extractives,des techniques de gestion et des prospectives de marché.Le modèle de Mattei a réussi effectivement à établir,par une action aussi tenace qu’intelligente, desrelations de forte entente avec l’Algérie, outre qu’avecl’Egypte et l’Iran, relations qui devinrent la base de lastratégie de médiation destinée à rompre la dominationdes «Sept Sœurs». Cette dernière fut une actionbrillante qui ne resta pas isolée. Dans les années 80,en effet, Italie et Algérie ont réalisé une œuvre, pourcette époque étonnante et courageuse, qui a lié leursdestins en termes de ressources énergétiques, par laconstruction du premier gazoduc entre les Pays producteurset Pays consommateurs. Et ce n’est pas tout,les deux pays ont également œuvré pour donner uneimage et un sens concrets aux concepts d’interdépen-26

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